Lezione di Trasfigurazione A.S. 2023/2024

Studenti ammessi dal V anno in su

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    Tassorosso
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    Cordelia Lynch | Professoressa di Trasfigurazione


    01 Febbraio 2024

    Un altro mese iniziava ed ero pronta per la nuova lezione che avrei tenuto in questa giornata, due ore prima del pranzo.
    Ero già nella mia classe davanti alla cattedra, mentre con gran cura spostavo ai lati dell'aula i banchi, con un colpo di bacchetta, mentre al loro posto stavo posizionando delle sedie dove gli studenti potevano accomodarsi e appoggiare i loro libri.
    Avrei avuto gli studenti dal quinto anno in su e la lezione che avevo preparato era un qualcosa che avrebbe portato i ragazzi a impegnarsi ed immedesimarsi. Avrebbero trovato la loro aula con una disposizione diversa dal solito e leggermente insolita per la mia materia almeno fino a quel momento dell'anno.
    Sorridevo con tranquillità, mentre mettevo in ordine la stanza e immaginavo quello che sarebbe potuto accadere durante la lezione.
    Mentre camminavo da un lato all'altro dell'aula silenziosa, almeno in quel momento, mi vennero in mente tanti ricordi.
    Avevo viaggiato un bel po' nella mia ancora breve vita e avevo visto diversi posti di cui mi ero innamorata e ne portavo il ricordo impresso nella mente e, alcuni di essi, erano stati impressi anche sulla pelle, in parti che nascondevo abbastanza bene.
    Quell'odore di bruciacchiato che sentivo ogni volta che mi avvicinavo a uno dei tavoli marchiato da uno studente, mi ricordava un rituale che avevo visto fare dalla mia nonna che abitava in Messico, diversi anni prima quando ero ancora una bambina, che serviva a detta sua, a sigillare l'amore tra due innamorati ed era fatto durante un matrimonio, o lo scambio di promesse o rinnovi di questo genere. Mi sorprendeva sempre come i sensi mi riportavano alla mente ricordi vividi e le immagini vivevano nella mia mente come se fossero una pellicola di un film babbano.
    Mi voltai appena ebbi sistemato l'ultima anta di un armadietto che qualcuno aveva lasciato aperto, e osservai la stanza. Era pronta, mancava solo un dettaglio, che aggiunsi subito con un tocco di bacchetta e che sarebbe servito ai ragazzi.
    Su ogni sedia andai ad adagiare un nastrino, ad alcuni era di colore Viola e ad altri di colore Bianco; la casualità avrebbe giocato un ruolo fondamentale.
    Ritornai vicino alla cattedra e mi sedetti alla sedia che avevo sistemato davanti ad essa, in attesa del giusto orario.
    Il brusio nel corridoio mi fece comprendere che era giunto il momento di accogliere i ragazzi e così attesi il loro arrivo.
    Ad ognuno di loro che man mano arrivava e prendeva spazio nell'aula, porgevo un sorriso e un Buongiorno! caloroso.
    Loro erano il futuro che si andava a creare e mentre vivevano le loro giornate, crescevano e divenivano gli adulti nuovi del mondo.
    L'aula andò man mano a riempirsi e gli lasciai qualche attimo per accomodarsi e scambiarsi giusto qualche parolina prima di prendere io stessa la parola. Salve! Buongiorno a tutti! Iniziamo questa nuova lezione di Trasfigurazione. Frase iniziale per attirare l'attenzione di tutti. Accomodatevi sulle vostre sedie. Non restate in piedi. "Almeno per il momento".
    Bene, ci siamo tutti? Oggi più che mai, non accetto ritardatari. Mi alzai dalla sedia e iniziai a guardare i ragazzi con serietà cercando l'attenzione di ognuno. La trasfigurazione era una materia molto impegnativa e questa lezione, per quanto poteva sembrare divertente, aveva bisogno di alta concentrazione.
    Oggi, faremo una lezione che prevede concentrazione e anche abilità e studio. Parleremo di trasfigurazione di Esseri Viventi. Mi fermai un attimo per far recepire bene le mie parole e per qualcuno far prendere appunti in modo leggermente scomodo, senza il banco vicino.
    Oggi scherzare potrebbe essere pericoloso. Era vero, le trasfigurazioni sbagliate potevano far rischiare diversi problemi alle persone e agli esseri viventi in generale e in alcuni casi gli effetti potevano diventare permanenti.
    Non era questo il caso, io ero li pronta ad intervenire subito e avevo anche scelto qualcosa che approcciasse al livello che avrebbero potuto apprendere solo una volta divenuti davvero degli ottimi maghi adulti, almeno per qualcuno.
    La lezione scorsa, abbiamo approfondito e parlato della trasfigurazione da oggetto inanimato a essere vivente, imparando l'incanto Draconifors. Iniziai a camminare tra di loro e continuai a spiegare Spero vi siate esercitati come vi avevo chiesto, perchè oggi quella stessa concentrazione potrebbe servire ancora di più e aiutarvi. Non mi tiravo indietro a nessuno sguardo dei presenti mentre osservavo i ragazzi sulle loro sedie. C'è qualcuno che sa dirmi o vorrebbe provare a dirmi quali sono le "principali", se così possiamo definirle, trasfigurazioni umane che conosciamo? Finita la domanda mi ritrovai al centro della stanza attendendo le loro risposte, mentre tenevo in mano il mio catalizzatore, picchettandolo leggermente sulla mano sinistra semi aperta da cui pendevano i due nastrini che avevo tenuto per me, avrebbero presto preso il loro posto nella lezione. Non preoccupatevi, provateci senza timore. Siamo qui per imparare! aggiunsi rivolgendo un sorriso a coloro che erano più timorosi a lezione.


    Buongiorno e Benvenut* a tutti alla lezione di Trasfigurazione!
    La lezione è tenuta il giorno 01-02-2024 in on. Siete in classe prima del pranzo.
    Appena entrati noterete che i tavoli sono stati messi ai lati dell'aula, mentre al loro posto troverete delle sedie dove potete accomodarvi. Su ogni sedia ci sarà un nastrino (solo uno a studente) che potrà essere o Viola o Bianco. Troverete anche la cattedra spostata verso il muro, per lasciare più spazio, e la Professoressa seduta davanti alla stessa su una sedia che vi aspetta e vi saluta man mano che entrate. Sulla cattedra vi sono gli oggetti che di solito usa la professoressa, come: libri, quaderni, pergamene, qualche piuma e come in ogni lezione su di un lato una brocca con acqua cristallina e diversi bicchieri puiti posizionati uno sopra l'altro in tre colonne.
    Iniziata la lezione la Professoressa vi ricorda l'argomento studiato durante la lezione precedente, l'incantesimo Draconifors (se qualcuno vuole intervenire su quell'argomento è ben accetto) Questo incanto è nella nostra lista degli incantesimi .
    E poi vi pone una domanda, iniziando ad anticipare qualcosa sulla lezione che andrà a svolgere. La professoressa è sempre aperta a diverse supposizioni o domande.

    Regole fondamentali:
    -Lo Spoiler è obbligatorio per tutti. In esso andrete ad indicare

    Nome, Cognome, la casa di appartenenza, l'anno frequentato, un velocissimo riassunto delle vostre azioni e/o interazioni con altri PG

    Esempio:

    Tizio Caio

    V anno, Dittorosa

    entrato in classe e risposto ad una delle domande, interagito con Pinco Pallo?
    - Vi chiedo di aggiungere il colore del nastrino che il vostro pg troverà sulla sedia. (scelta libera :fleur: )


    Attenzione Per ogni spoiler dimenticato verranno sottratti 10 punti alla casa d'appartenenza del pg.

    - Scadenza il 07 Febbraio alle 23:59.
    Per ogni dubbio ecco qui il Regolamento
    Chi risponderà oltre la scadenza andrà incontro a un Malus (come specificato nel regolamento)

    - La lezione non sarà incentrata su un argomento a livello M.A.G.O. ma sarà accessibile per tutti gli studenti dal V anno in su. -

    Buona lezione e Buon divertimento a Tutti! :jump:
     
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    Freya Estrid Riis | V | Serpeverde


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    Aveva fame, e la cosa la rendeva inquieta ma, ormai abituata alla sensazione, aveva imparato a farci i conti e a conviverci. Non sapeva se la cosa dipendesse dal suo essere un mezzo lupo o se, in realtà, fosse lei ad essere molto semplicemente golosa, ma non era questo il punto. Il punto era che, ormai, non vedeva l'ora che le lezioni terminassero per potersene andare a pranzo. Solo una lezione la separava da quello che era il suo obiettivo primario del momento, un'ultima materia e la mattinata sarebbe stata conclusa. Camminava spedita per i corridoi senza prestare troppa attenzione ai compagni che andavano nella sua stessa direzione, figuriamoci a quelli che venivano dalla parte opposta, con la borsa a tracolla che sbatteva sul fianco a ritmo delle sue ampie falcate, lasciando che il ticchettio delle suole sul pavimento in pietra le riempisse le orecchie per tagliare fuori il brusio generale a cui non voleva dare retta. Non le interessavano i discorsi altrui, non le andava di prendere parte a qualche conversazione superficiale di cui si sarebbe dimenticata nei minuti seguenti. Era infastidita, e non solo a causa dello stomaco che continuava a brontolare senza darle tregua, testardo, per non aver fatto colazione quella mattina. Errore suo, e ora ne pagava le conseguenze.
    -'Giorno- varcata la soglia dell'aula salutò l'insegnante dal viso gentile, passò in rassegna con lo sguardo la disposizione insolita della stanza e, senza volerlo, gli occhi smeraldini incontrarono l'imponente figura di Dragonov che spiccava tra tutti gli altri, facendo si che un'altra ondata di fastidio si impossessasse di lei. Maiale. Se credeva che non lo avesse beccato con la bava alla bocca a mangiarsi con gli occhi la professoressa di Cura, si sbagliava. Era un ingordo. Ma, per quanto fosse libero di farsi chi voleva, maledizione a lui, non aveva voglia di averci a che fare quella mattina. Aveva bisogno di un diversivo, qualcosa o qualcuno che le desse la scusa di mantenere le distanze, qualcosa di problematico e che la tenesse occupata, qualcosa come.. -Alina!- si avvicinò alla moretta, tirando le labbra in una specie di sorriso salutando le persone che aveva attorno e, senza attendere oltre, mettendole un braccio attorno alle spalle se la tirò dietro
    -Permesso, scusate, deve stare con me. Sono il suo tutor per il supporto emotivo. Sapete com'è, no?- certo che sapevano, tutti erano a conoscenza che la ragazza avesse dei sei problemi con le relazioni umane, tanto da credere fosse normale frequentare qualcuno come Harris, era credibile come scusa. Senza contare che, oltre a darle un appiglio per stare alla larga dal bulgaro, questo avrebbe voluto dire tenerla lontana da David stesso e, questo, le dava comunque una certa soddisfazione. Era piccola, facile da manovrare mentre se la teneva vicina, fu facile accaparrarsi due posti vicini, lontani da chi di dovere -Ci stai prendendo gusto a farti salvare da me ad ogni lezione- poco importava che le cose fossero esattamente all'opposto, che la presenza della Wheeler avesse salvato Freya da situazioni scomode un paio di volte, questo non lo avrebbe mai ammesso. Niente banchi, solo sedie, e questo faceva supporre che sarebbe stata una lezione pratica o almeno così sperava, perché se la professoressa credeva che avrebbe preso appunti scrivendo piegata sulle sue ginocchia ossute, beh, poteva aspettare e sperare. Ascoltò ciò che aveva da dire, rimanendo in silenzio e con gli occhi fissi sulla figura longilinea dell'insegnante, corrucciando di tanto in tanto le sopracciglia pensierosa. Trasfigurazione umana, era un argomento da M.A.G.O.! Dannatamente folle o terribilmente eccitante, poco importava, ma fu felice di sentire che avrebbero trattato un argomento interessante una volta tanto. La domanda, tuttavia, la lasciò interdetta. Conosceva la risposta e, purtroppo, anche molto bene. La mano si alzò lentamente, nonostante non avesse particolare piacere a rispondere, ci teneva ai suoi voti e, se questo voleva dire mandare giù qualche rospo, lo avrebbe fatto
    -Sono tre i tipi di trasfigurazione umana principali: Metamorfomagus, Animagi e.. i Licantropi- Respira, è solo un argomento, sei una normale studentessa. Non avrebbe mai saputo dire quante ore, giorni o addirittura mesi avesse passato sui libri che parlassero di quell'argomento. Voleva documentarsi, capire, banalmente e ingenuamente trovare una soluzione a qualcosa che sapeva non avrebbe mai potuto porre rimedio ma, in ogni caso, chissà che per quella lezione la cosa non si sarebbe rivelata utile -Anche se c'è una differenza sostanziale tra questi ultimi e gli altri due. I mannari non possono scegliere quando e per quanto tempo trasformarsi, la loro è una condizione su cui non hanno controllo- iniziò agitandosi un minimo sulla sedia -Per tre notti al mese, quella del plenilunio, quella che la precede e quella che la segue, il loro corpo subisce una trasformazione dolorosa e brutale, senza avere la possibilità di farci nulla e, a volte, neppure coscienza. D'altra parte è una maledizione- abbassò appena lo sguardo, pensierosa. In quel momento, fastidio a parte, un frammento di lei avrebbe preferito essere seduta accanto all'altro lupo. Non si fermò a descrivere gli altri due poteri peculiari, preferendo lasciare agli altri l'arduo compito di mostrare le loro conoscenze. Era sufficiente così.
    -Professoressa, crede che i Maledictus rientrino nella trasfigurazione umana?- quasi sufficiente, se non avesse fatto almeno una domanda non sarebbe stata contenta.



    Freya Riis, V anno, Serpeverde

    Arriva in classe ed interagisce con Halley, sorridendo in giro a caso. Risponde alla domanda della proffe concentrandosi sui Licantropi e lasciando agli altri il resto, fa poi una domanda perché il lupo perde il pelo ma non il vizio. Il lupo. Eh? Eh? L'avete capita?
    Comunque, si ritrova con il nastro bianco.


    Edited by -RedFlag- - 4/2/2024, 19:06
     
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    Halley Wheeler | quinto anno | prefetto grifondoro


    Presto che è tardi! Si affrettava lungo il corridoio. Passo dopo passo. Sempre più vicina alla meta. L’ora di pranzo si trovava proprio dietro l’angolo ma, Halley, non avvertiva nessun sintomo proveniente dal suo stomaco. Negli ultimi tempi non si curava di sé. Tutti i suoi sforzi erano rivolti al quidditch, al lavoro, alla scuola e alla gestione del potere che, lentamente, si stava impossessando della sua quotidianità. Leggeva. Si documentava. Analizzava testimonianze provenienti da persone sconosciute, guardandosi bene dal rivolgersi a chi di dovere a causa di un rapporto a dir poco burrascoso. L’orgoglio aveva preso il sopravvento e i ponti si erano interrotti malamente. Non sentiva sua madre da più di un mese e non le importava. La sua vita aveva preso una svolta solitaria. Una svolta che l’aveva spinta a rivendicare la sua autonomia e, proprio grazie a quest’ultima, in estate non sarebbe più tornata in quella casa. Alzò lo sguardo giusto in tempo per comprendere di essere giunta a destinazione. Davanti a lei solo la pesante porta di legno che la divideva dall’inizio dalla lezione di Trasfigurazione. Un bell’ostacolo. O forse no. Tutto sarebbe dipeso dall’argomento trattato dalla professoressa Lynch, quel giorno. Fece spallucce, si rilassò e fece il suo ingresso poco trionfale in quello spazio illuminato da quella luce naturale che quasi le dava fastidio, tanto in lei regnava il grigio più assoluto. Tirò le labbra, contorcendole in un semi sorriso per niente convincente e salutò educatamente l’insegnante: “Buongiorno!” Con rapidità si guardò intorno. Da un lato Daphne, alla quale regalò un cenno del capo e dall’altro David, l’attendeva con la sua solita espressione apatica e insofferente nei confronti del mondo intero. Fece un passo in avanti, pronta a raggiungerlo quando, improvvisamente, una voce la destò dalla sua calma apparente, facendo in modo di riportare la sua attenzione al qui e ora. Lì. Dove sarebbe dovuta essere. ”Alina!” Evviva. Avrebbe mai imparato il suo nome? Certamente sì. L’avrebbe utilizzato? Certamente no. “Freya!” Non fece in tempo a finire di scandire il suo nome che avvertì un peso a livello delle spalle. La verde-argento si era presa la briga di agguantarla per obbligarla a seguirla verso nuovi lidi. Lanciò un’occhiata in direzione del maggiore dei fratelli Harris e si arrese alla mora che, con fare teatrale, la stava conducendo dall’altra parte dell’aula, lontana da colui che sarebbe stato un problema per il suo sistema nervoso. Ottima tattica. Poco male. Per lo meno non sarebbe stata distratta dalla sua presenza e dal suo atteggiamento dispotico al quale era abituato. Si lasciò guidare, stampandosi in faccia un’espressione neutra che la fece sembrare più cupa del dovuto. Il sopracciglio sinistro scattò all’insù ma, le sue parole, in un certo senso, le diedero pace al cuore, per un solo istante. La sua mente si concentrò su quello che doveva essere il motivo che l’aveva spinta, durante quel frangente, a interagire con lei piuttosto che con… sì. Perché non aveva raggiunto Axel? Problemi ai piani alti? Che non fosse tutto oro quello che luccicava sotto i suoi occhietti color smeraldo? La faccia dubbiosa caratterizzò tutto il tragitto fino alla postazione definitiva. “Sicura di sentirti bene?” Da che pulpito veniva la predica. Eppure era certa che vi fosse qualche cosa nel suo comportamento che non andava. “Ci sto prendendo gusto!” Affermò, con un filo di ironia. Dopo il loro incontro in biblioteca, la Grifondoro, si era resa conto che in quella ragazza vi era insediata un’anima tormentata. Che fosse solo un’impressione? Beh, avrebbe avuto tempo per conoscerla.
    La lezione prese il via. L’argomento del giorno –seppur non la entusiasmasse- catturò in parte la sua attenzione. La trasfigurazione umana. Interessante. Si concesse qualche istante per fare mente locale sulle nozioni assimilate nelle lezioni precedenti e, solo in seguito, si rese conto di essere pronta ad intervenire. Ma…
    ”… i Licantropi.” Il cuore le balzò in gola e fu certa che avesse perso un battuto. Non si mosse. Neanche scostò lo sguardo. Niente. Nessun segno vitale. Solo nella sua mente si dipinse il ricordo della confessione che, in un modo o nell’altro, aveva cambiato radicalmente la sua visione di David e del futuro che avrebbe voluto con lui. Strinse il pugno e tese le orecchie, alla ricerca di qualche cosa che la potesse aiutare a riemergere da quel baratro ma ciò che recepì non fece altro che peggiorare la sua condizione. ”… d’altra parte è una maledizione.” Non ne aveva colpa. La natura aveva scelto per lui. I genitori avevano deciso di condannarlo a un’inevitabile destino. Si guardò bene di osservarlo da lontano, incapace di gestire un eventuale lampo di dolore nei suoi occhi. Lasciò che il discorso andasse a scemare e, solo alla fine, prese la parola per completare la risposta della sua compagna. “Un metamorfomagus, invece, è una strega o un mago che possiede la capacità di cambiare il proprio aspetto. Tutti ciò è possibile senza dover ricorrere a pozioni o incantesimi. Infatti, a differenza degli animagus, questa abilità è innata. Ereditaria.” Prese fiato. Si stava scordando qualche cosa? Sì. “L’abilità è influenzata dallo stato emotivo del possessore.” Così si andava a dire, per lo meno. Da qualche parte doveva pur averlo letto. Una breve riflessione. “Mi scusi, Signorina Lynch.” Una domanda sorse, facendosi largo tra i suoi pensieri. “Queste persone posseggono la capacità, rara, di trasformarsi in altri individui.” Una semplice costatazione. “Si tratta di una pratica regolamentata? Voglio dire, è legale prendere le complete sembianze di un'altra persona?” Esisteva una sorta di elenco contenente i nomi dei metamorfomagus in circolazione nel paese? In caso contrario il caos sarebbe stato immediato. Si immaginò uno di queste personalità vestire i panni del vicepreside e divertirsi a tormentare i ragazzi del primo anno. Una scenetta davvero degna di nota. Posò le verdi iridi in quelle della docente, in attesa, così da poter colmare quelle lacune.




    Halley Mia Wheeler - V anno - Grifondoro
    Entra in classe e saluta la professoressa. Si fa rapire da Freya e saluta Daphne con un cenno del capo. Rivolge uno sguardo a Davide (PNG) e alla fine cerca di rispondere alla domanda e ne pone una a sua volta.
    Ps: Nastrino Viola <3


    Edited by Halley. - 4/2/2024, 18:55
     
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    Roy Hargraves | V anno | Grifondoro


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    Aveva raggiunto l'aula con una mela in mano, già mangiata per metà. Aveva bisogno di mangiare, perché stava cominciando ad aver fame. E Roy, quando ha fame non riesce a far funzionare bene quei due neuroni che si ritrovava.
    “Buongiorno professoressa! Sempre in gran forma, vedo!” disse il giovane Grifo, sorridendo alla professoressa, per poi dare un altro morso alla sua mela. 'e sempre più spettacolare' aggiunse nella sua testa. Nessuno poteva mica negare che forse si trattava della prof più bella della scuola ( che poteva tranquillamente far parte dei tanti sogni impossibili del piccolo pervertito Roy Hargraves).
    Salutò i compagni, si mise a sedere in una delle sedie libere e guardò l'aula libera dai banchi e dalla cattedra, posizionate tutte ai muri dell'aula.
    Appena arrivarono tutti, lui aveva già finito la sua mela e la professoressa cominciò a parlare e a spiegare ciò che avrebbero fatto in questa lezione.
    “trasfigurazione di esseri viventi...” sussurrò, mettendosi meglio sulla sedia ed ascoltando con attenzione “mi piace”.
    Notò che tutti avevano tra le mani un nastrino. Chi lo aveva bianco e chi lo aveva viola. Alzò un sopracciglio, cercando di capire dove lo avessero preso e, scorgendo una sedia vuota, capì subito.
    “Ah. Che idiota” si alzò dalla sedia e guardò. In effetti, non si era accorto che sulla sedia in cui si era accomodato c'era un nastrino bianco. Scosse la testa insultandosi con diverse parole impronunciabili e prese il nastrino tra le mani. Poi si rimise seduto e continuò ad ascoltare la lezione.
    Trovava estremamente interessante, quella lezione. Anche perché da un po' di tempo voleva diventare un animagus. Era sempre stato interessato alla trasfigurazione umana. Avrebbe tanto voluto essere un metamorfomagus e trasformare il suo aspetto come voleva. Ma anche l'animagus era un'abilità che avrebbe voluto conoscere. Diventando più grande, decise che avrebbe provato a farlo, quando sarebbe stato pronto e, soprattutto, più abile con la magia. Stava studiando e stava cercando di impegnarsi proprio per questo. Adesso che era arrivata quella lezione, forse sarebbe anche arrivato il momento per cominciare a camminare verso la sua strada.
    Ascoltò la domanda che fece e le prime risposte delle compagne Frya e Halley e poi alzò la mano anche lui.
    “Professoressa, loro hanno spiegato i metamorfomagus e i licantropi...quindi a me tocca quello che interessa a me. Gli animagus...cioè coloro che, dopo un difficile rituale, chiamiamolo così, sono in grado di trasformarsi in un animale di qualsiasi tipo. E come ha detto Halley, questa è una caratteristica che, chiunque voglia potrà apprendere. Non come i metamorfomagus che lo apprendono dalla nascita e i Licantropi che, purtroppo, lo sono diventati non per loro scelta..." decise di non dire altro, ma aggiunse "Però ho qualche domanda da farle...”
    disse infine, giochicchiando col nastrino tra le sue dita.
    “Ecco...l'animale in cui uno si trasforma, lo può scegliere il mago durante il rituale per diventare animagus? Oppure è in base al proprio carattere...o qualcosa del genere?”
    E questa era la sua prima domanda.
    “La seconda domanda che le faccio, prof, è questa: Quanto è rischioso e quanto tempo ci vuole per eseguire questo rituale? Ho letto qualcosina in giro...ma vorrei che me lo spiegasse lei, se può...magari lei potrebbe avere dei suggerimenti interessanti da rivelarci”. E detto ciò, si zittì, mettendosi comodo sulla sedia e pronto ad ascoltare le parole della professoressa.
    «Parlato»




    Roy Hargraves V anno- Grifondoro
    saluta la prof, saluta i compagni, si siede su una sedia con il nastrino bianco e ascolta la lezione.
    Risponde alla domanda della prof, concentrandosi sugli animagus ed infine porge alla prof alcune domande su questa caratteristica.
     
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    Il freddo pungente del mattino pizzicava le guance di Daphne, ma lei non se ne curava. I capelli biondi, lisci e ordinati, le scivolavano sulle spalle, incorniciando un viso di porcellana che non tradiva alcuna emozione. Una maschera di perfezione, un'immagine di controllo che non ammetteva debolezze. Tra le mani stringeva con fermezza il libro di Trasfigurazione. La copertina di pelle consunta, un tempo di un rosso intenso, ora era sbiadita dal tempo e macchiata di inchiostro. Le pagine, ingiallite e fragili, portavano i segni di innumerevoli consultazioni, con annotazioni a margine scarabocchiate in una calligrafia minuta e precisa. La Trasfigurazione era un'arte magica affascinante, ma estremamente complessa, pertanto era necessario possedere una profonda conoscenza della teoria magica, una mente acuta e una mano ferma per poter eseguire correttamente gli incantesimi. Tra l'altro, era una delle materie che aveva scelto di sostenere per i G.U.F.O, nonché una delle sue preferite, pertanto prestava sempre particolare attenzione a lezione. La sua unica fonte di distrazione era il corvonero che la stava aspettando poco più avanti, intento a placare due studenti che stavano per accapigliarsi. Rivolse loro uno sguardo gelido, carico di disappunto e li superò, scuotendo leggermente il capo di fronte alla loro indecenza. Non appena i suoi occhi azzurri incontrano quelli verdi del suo ragazzo, la freddezza che li caratterizzava scomparve. Aumentò il passo, impaziente di raggiungerlo, e quando lo fece gli gettò le braccia al collo, posando le labbra sulle sue. Lo invitò a schiuderle dolcemente con la lingua per sentire il suo sapore caldo e famigliare. Quando lo fece, inclinò la testa di lato per approfondire il bacio e per godere di quel contatto così intimo. Dopo un po' si staccò e gli sorrise. «Hunter.» Pronunciò il suo nome a mo' di saluto, prima di dargli un altro delicato bacio sulle labbra. Poco dopo si allontanò a malincuore dal suo corpo e mise le dovute distanze, limitandosi a stringere la sua mano mentre, insieme, si apprestavano a raggiungere l'aula di Trasfigurazione. «Hai trovato il libro che ti serviva?» A causa di un fitto susseguirsi di lezioni, non avuto occasione di chiederglielo. Ora, l'ultima lezione della mattinata si profilava all'orizzonte, aprendo le porte a un pomeriggio libero da impegni. Un pomeriggio che, come sempre, avrebbe trascorso in sua compagnia. « Ultimamente sei sempre assonnato » Lo guardò con la coda dell'occhio e, notando un riccio fuori posto, allungò una mano per spostarglielo dietro l'orecchio. Quello era un gesto che metteva praticamente in atto da quando si erano conosciuti, ormai era diventata un'abitudine. Gli accarezzò la guancia con le dita e, esercitando un po' di pressione, lo fece voltare verso di lei. «c'è qualcosa che non ti fa dormire? Eppure non mi sembra.» Dormivano insieme sette giorni su sette, possibile che si forse accorta soltanto adesso della stanchezza che aveva sul viso? Doveva esserci e un elemento di disturbo nella sua mente, un pensiero ricorrente che gli impediva di riposare serenamente. Doveva solo capire cosa fosse. Tuttavia, non poteva farlo in quel momento, visto che erano ad un passo dal mettere piede in aula. Alcuni studenti erano già arrivati, tra cui Halley che la salutò con un ceno del capo. Daphne le sorrise appena, ricambiando il gesto e mimandole con le labbra un "come stai?" Salutò allo stesso modo anche Freya che, quel giorno, era diventato il supporto emotivo della sua amica. Poco dopo, accarezzò con il pollice il palmo della mano di Hunter e lo lasciò andare, sedendosi accanto a lui su una delle sedie poste al centro della classe, la quale si accorse essere dotata di un nastro viola. Poggiò a terra la tracolla e si munì di pergamena e piuma, usando le gambe come appoggio visto che i banchi erano stati posizionati ai lati della stanza.
    L'argomento del giorno era la trasfigurazione umana. Ascoltò con attenzione le risposte date dai compagni, annotando di tanto in tanto qualcosa. Come aveva detto la professoressa Lynch, non c'era da scherzare con quella particolare arte magica, soprattutto perché non esisteva un unico incanto o un unico movimento di bacchetta per valido per ogni singola trasfigurazione possibile. Al contrario, ogni incanto trasfiguratorio poteva essere usato per una miriade di trasfigurazioni. Raggiungere la perfezione molecolare non era cosa da poco. Alzò la mano e, quando le fu data la parole, ci tenne ad aggiungere un piccolo dettaglio. «A differenza degli Animagi che mantengono le loro facoltà umane in forma animale e possono tornare autonomamente al loro stadio originale, chi è stato trasfigurato avrà invece l'intelligenza della creatura in cui è stato trasformato. Pertanto la sua detrasfiguraizone dipenderà da un'altra persona. Ecco perché la trasfigurazione umana è così pericolosa.» Le sarebbe piaciuto trasfigurare sua madre in un lurido insetto da schiacciare con la suola delle scarpe. Quella era la fine che meritava. Peccato che non sarebbe stato così facile sbarazzarsi di quella donna che davvero ne sapeva una più del diavolo e sembrava avere nove vite come i gatti. «C'è mai stato un caso in cui un mago è rimasto per anni trasfigurato? E le conseguenze per un gesto simile da un punto di vista legale quali sono? » Daphne era abituata a soppesare ogni rischio prima di agire. Non si sarebbe mai lanciata in un'impresa avventata senza aver prima studiato ogni possibile conseguenza. Così,con un'aria di innocenza studiata, rivolse la sua domanda alla docente, nascondendo abilmente le sue vere intenzioni. L'unico che avrebbe potuto saperle era il suo ragazzo, al quale dedicò un sorriso per fargli capire che non c'era niente di cui preoccuparsi: per adesso non aveva alcuna intenzione di fare niente. Si stava solo informando.



    Daphne Andersen, V anno, serpeverde

    Interagisce con Hunter con cui va a lezione. Una volta arrivata saluta con un cenno del capo Halley ( le mima un come stai) e Freya. Si siede sulla sedia che ha un nastro viola, aggiunge qualcosa a quello che dicono gli altri e pone una domanda.


    Edited by Daphne. - 13/2/2024, 00:51
     
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    Essermi assentato per le vacanze di Natale mi ha catapultato in uno strano varco temporale; ho lasciato il castello pensando di passare le feste altrove e ho fatto bene, anzi, benissimo grazie ad una certa serpeverde... ma al mio rientro, ho notato un'incremento del tasso di nervosismo fra le mura del castello, ed è tutto cambiato così rapidamente per via dell'evento tragico capitato al banchetto. Sono stati solo alcuni giorni, ma sembra passato un anno o qualcosa del genere. Ci sono sempre stati battibecchi fra studenti, soprattutto fra i più piccoli che si emozionano quando scoprono cosa è in grado di fare la loro bacchetta ma ultimamente le questioni si fanno più personali e sono stati costretto ad intervenire anche per faccende più serie. Ormai molti dubitano anche del proprio compagno di banco ed ogni occasione è buona per puntare il dito. Non capisco addirittura se qualcuno se ne approfitti forse solo per avere un pretesto per buttare sugli altri la sua rabbia - hanno tutti perso il senno per caso? - faccio a Daphne non appena esce dalla porta del dormitorio serpeverde, lanciando anche un'ultima occhiata di disappunto ai due corvonero che anche oggi sono stato costretto a separare. Un diverbio fra famiglie, diventa un possibile movente di omicidio. Nonostante capisca che l'equilibrio della scuola è stato intaccato, per i miei standard è tutto estremamente insensato e illogico. Le rogne dell'essere prefetto.
    Adesso che anche questa crisi è stata scongiurata con successo, posso dedicarmi a Daphne e salutarla come si deve. La sorreggo stringedola dai fianchi accompagnando il suo movimento e avvicinandomi allo stesso tempo alle sue labbra per accogliere il suo bacio. Ci siamo visti appena qualche ora fa ma a noi non importa, se ci vedessero dall'esterno qualcuno potrebbe dire che questo è un abbraccio di ricongiungimento dopo giorni di distanza. Lo penserei anche io se mi vedessi dall'esterno, o forse penserei che sono cambiato in modo che non avrei mai pensato. Sento il suo sapore sulle sue labbra e io solito profumo floreale riempirmi le narici - Daphne - ricambio il saluto allo stesso modo, pronunciando il suo nome a voce bassa. Le sfioro le labbra con il pollice prima di affiancarmi a lei prendola per mano, così possiamo dirigerci verso la prossima lezione di oggi. Il sole è alto nel cielo, la luce illumina i corridoi e quando non ci sono litigi da sedare è anche piacevole camminare in giro - oh, sì. Stavo per perdere le speranze, ma l'ho trovato in una piccola libreria ad Hogsmeade per un paio di dobloni. Ti ci porto se vuoi, ha titoli interessanti- talvolta si trova la merce migliore nei posti più impensabili. La guardo e sorrido, Daphne sa apprezzare un buon libro e sono sicuro che troverebbe qualcosa che la incuriosisca. Riesco a scorgere in lontananza la porta dell'aula, normalmente avrei un passo più spedito ma oggi sembro procedere a fatica. Sento le gambe pesanti, è come se avessi dormito troppo poco... eppure non ho abitudini diverse dal solito - mh? Si nota tanto?- evidentemente sì, perché anche la serpeverde si è accorga che ultimamente non sono sveglio come dovrei. Sento anche un lieve bruciore agli occhi, tipico di quelle volte in cui dormo decisamente troppo poco - non saprei... nonostante dorma, è come se non mi riposassi davvero. Forse dovrei prendere qualcosa - se potessi, resterei con il viso poggiato sulla sua mano, chiuderei gli occhi e mi metterei a dormire. Purtroppo questo non mi è possibile: posso approfittare del calore della sua mano per qualche istante ma poi ma dovrò rimandare questo momento di relax a più tardi.
    La porta dell'aula è orma a pochi metri di distanza, sbatto rapidamente le palpebre per sintonizzarmi con il pianeta terra e poi avanzo con Daphne verso il brusio degli altri alunni arrivati prima di noi. Nonostante i cenni di saluto non siano rivolti a me ma alla ragazza alla mia sinistra, saluto anche io le facce conosciute e poi realizzo che la disposizione dell'aula non è la solita: i banchi sono posizionati ai lati dell'aula, al centro sono state lasciate le sedie, il che significa che forse ci servirà spazio per questa lezione. Lo scopriremo a breve suppongo. Sento la presa di Daphne farsi meno salda, le sorrido prima di prendere posto accanto a lei, una sedia con un nastrino bianco. L'argomento di oggi è la trasfigurazione umana, quindi non posso che prestare particolare attenzione almeno al massimo delle mie potenzialità, visto lo strano sonno che proprio non ne vuole sapere di lasciarmi in pace. Prendo un foglio di pergamena, una piuma e uso le mie stesse gambe come appoggio per scrivere qualche velocissima nota. Prendo la parola quando penso a qualcosa da poter aggiungere - una trasfigurazione umana inoltre richiede moltissima concentrazione e precisione. Il rischio è che la trasfigurazione non sia completa e che quindi il mago riesca a trasfigurare solo una parte del suo corpo in quella di un altro animale. Questa trasfigurazione prende anche il nome di inter-specie.
    Mi sembra di aver letto che nei casi peggiori anche stato stato possa essere irreversibile, rischiando di restare con solo una parte di corpo trasfigurata e non tutto il resto -
    mi preparo a segnare le eventuali risposte, anche quelle alle domande interessanti poste dagli altri. In particolare mi volto verso Freya quando nomina i maledictus. Non saprei come rispondere a riguardo. Si tratta di una trasfigurazione o si tratta più di una specie di timer per l'autodistruzione? Dal mio punto di vista è più la seconda, ma sono curioso di sapere che cosa ha da dire l'insegnante a proposito.
    - Professoressa esiste qualche caso specifico in cui una trasfigurazione non può assolutamente avvenire? Quali sono i limiti?-


    Hunter Moore, Corvonero, VI anno.
    Interagito con Daphne, arrivano in classe insieme mano manina e saluta con un cenno sia Halley che Freya.
    Prende posto dove si trova un nastrino bianco.
    Risponde alla domanda e ne fa un'altra a sua volta aspettando come un bravo secchione la risposta.



    – – – – – –

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    Cordelia Lynch | Professoressa di Trasfigurazione

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    01 Febbraio 2024

    Gli studenti erano li pronti per la lezione, mentre vidi entrare ognuno di loro il mio sguardo si fermò sul grifondoro Hargraves, che beatamente stava finendo la sua mela. Non era stato un ottimo momento per mangiare, ma questo loro non lo potevano prevedere.
    Iniziai la lezione e subito gli studenti iniziarono a dare le loro risposte e di questo rimasi davvero soddisfatta ma altrettanto curiosa e pensierosa per le loro precise informazioni, ma non lo diedi a vedere.
    Molto bene signorina Riis ottima risposta. Quando venni richiamata dalla Serpeverde mi soffermai ascoltando la sua domanda che non era per nulla scontata. Visto dall'esterno si direbbe di si ma non è così. Una trasfigurazione ha un ritorno allo stato naturale dell'essere, una Maledictus alla fine resterà in forma animale per sempre. Ci sarebbe stato molto di cui parlare su quell'argomento ma mi limitai a una risposta veloce per ascoltare gli altri studenti. Sorrisi alla Signorina Riis sperando di aver dato un adeguata risposta, anche se veloce, alla sua domanda. La seconda ragazza che prese parola fu la Signorina Wheeler che ebbe tutta la mia attenzione su di lei. Benissimo Signorina. Verissimo le loro emozioni influenzano la loro abilità. Stavo per voltarmi verso gli altri ragazzi facendo qualche passo, quando la voce della Grifondoro mi fece rivoltare verso di lei e con un cenno le diedi il via per parlare. Ottima domanda anche la sua. Al momento è legale prendere le sembianze di altre persone ma... attenzione più a lungo un Metamorfomagus mantiene le sembianze diverse dalle sue e con molta differenza dal suo aspetto, più spenderà energie fisiche e meno i suoi incanti saranno potenti. Ricordandoci di quello che lei stessa ha enunciato prima, l'emotività può giocare brutti scherzi. Per concludere, No al momento non è regolamentato questo punto da lei richiesto. Sorrisi ancora come a ringraziare anche lei della bella domanda posta e feci qualche passo al centro dell'aula per ascoltare gli altri. Ecco che il Signorino Hargraves chiese parola e iniziò la sua risposta. Mi misi in ascolto verso il ragazzo e feci segno con la testa per dargli il permesso di porre le domande che desiderava. Quando ebbe finito presi a rispondere nel miglior modo che potevo fare Signor Hargraves, buona risposta, vorrei solo aggiungere un particolare per tutti voi. Essere o meglio divenire un Animagus non è una cosa semplice e a volte è anche pericolosa durante il processo. Mi ero rivolta a tutti gli studenti per rendere il concetto ben chiaro e serio, poi mi rivolsi al Grifondoro Per risponderle alla prima domanda che ha posto, le direi di si, è qualcosa del genere. Non si può scegliere l'animale che si vuole diventare ma si presuppone esso sia colui che si adatti meglio all'essere umano che si trasfigurerà in esso, alla sua personalità. Si saprà solo al momento della sua trasformazione quale animale si potrà ammirare. Mi fermai un attimo come a lasciar prendere appunti a qualcuno e poi continuai Per rispondere alla sua seconda domanda sarò breve al momento, perchè questo argomento lo affronteremo più approfonditamente fra qualche tempo. Vero, si parla di un rituale da fare ma non solo. Si può imparare ad essere un animagus grazia a un "maestro trasfiguratore" o a qualcuno di esperto. In ogni caso il processo non è semplice ma pieno di difficoltà e ci vogliono anche anni, dipende dall'abilità della persona e a tanto esercizio nel farlo. Lasciai lo sguardo del ragazzo e mi voltai verso gli altri studenti Ne approfondiremo con calma a suo tempo, non è un argomento chiuso, non preoccupatevi. Continuai a camminare tra di loro osservando le loro espressioni e poi diedi la parola alla Signorina Andeersen che aveva alzato la mano. L'ascoltai annuendo e mi misi in ascolto della sua domanda Certo, Signorina Andeersen, è corretto ciò che dice se la trasfigurazione viene eseguita correttamente. Per quanto riguarda la sua curiosità, non si conosce al momento qualcuno rimasto trasfigurato per anni per colpa di altri, si conoscono casi di Animaghi, invece, rimasti tali per loro scelta come per scappare da qualcosa o qualcuno. Per quanto riguarda la legge magica potresti finire in guai seri se attenti la vita di qualcuno o lo trasfiguri in maniera da recare danni. Se sei un animago che si è trasfigurato la legge ti tutela se sei iscritto al ministero ma allo stesso tempo sei anche controllato. Di questo, come ho detto ai suoi compagni ne parleremo più in la. Avrete le nozioni che desiderate prossimamente. Appena finita la sua risposta ascolta il ragazzo di Corvonero e anche ad esso annuì con un sorriso per poi rimanere sorpresa della sua domanda Corretto quello che ha appena detto, in casi peggiori e con trasfigurazioni a livello alto potrebbero essere irreversibili. Per quanto riguarda la sua domanda, mi sta sorprendendo Signor Moore. Perchè qui ci rifacciamo alla legge di Gamp che dovrebbe sapere molto bene. Se invece intende altre situazioni particolari come se emotivamente instabile o sotto qualche effetto di incantesimo, no, non ci sono ma si potrebbero fare danni seri se gioca con la trasfigurazione, così come già anticipato da tutti voi. Sorrisi e proseguì ad osservarli cercando di capire se altri ragazzi volevano aggiungere qualcosa. Ero soddisfatta di tutti loro.
    Terminate le domande e le mie spiegazioni, mi mossi verso la cattedra, per essere ben visibile da tutti. Molto bene! Questo, ci servirà perchè iniziamo a introdurre questo ramo della trasfigurazione. Quello che andremo a fare oggi, sarà interessante. Mi voltai verso la lavagna che al momento si trovava dietro la cattedra e con un colpo di bacchetta il gessetto iniziò a scrivere due parole: Entomorphis e Furitum. Accanto al primo incantesimo aggiunsi Uomo - Scarafaggio, mentre accanto al secondo Uomo - Furetto. Oggi studieremo questi due incanti. Credo che sia abbastanza chiaro che l'Entomorphis trasfigura l'essere umano in uno scarafaggio, mentre Furitum lo trasfigura in un furetto. Osservai attentamente i ragazzi ed iniziai nuovamente a camminare tra loro Questi incanti sono più semplici rispetto a ciò che abbiamo detto prima, ma ci danno il via per crescere in questa materia. Fare quel passo in più. Vi prego di non essere superficiali e prestare attenzione. Alzai il braccio in cui tenevo i due nastri colorati. Adesso entrano in gioco loro, perchè avete scelto da soli quale incantesimo userete. Coloro che hanno il nastro Bianco casteranno l'incanto Furitum, mentre chi ha il nastro viola casterà l'Entomorphis. feci quasi una piroetta, essendo ormai al centro della stanza, mostrando bene i due nastrini. Bene! Ultimo dettaglio prima di passare al movimento del polso e che vi Trasfigurerete a vicenda. Sorpresa! Avrei voluto urlare, ma rimasi seria e osservai i loro volti e sguardi tornando nuovamente verso la cattedra. Erano in un luogo sicuro e protetto e io ero pronta ad intervenire attraverso l'incanto Reparifarge. Nessun timore, siete al sicuro e io sono qui ad intervenire immediatamente. mi voltai un secondo ed appoggiai i due lembi di stoffa sulla mia sedia per poi aggiungere Per l'incanto Entomorphis il movimento da fare è il seguente: Far ruotare il polso due volte in senso orario. Provate tutti. Via! Lo feci provare un paio di volte e poi aggiunsi Perfetto. Per l'incanto Furitum sono tre linea a zig zag, decise, partendo dall'alto verso il basso e da destra verso sinistra. Una Z al contrario. Provate, senza fare confusione.Lasciai provare i movimenti passando tra di loro e nel caso correggendo qualcuno. Perfetto! Ci siamo! Adesso vi dividerò in coppia e potremo passare alla pratica. Cos' feci spostai i ragazzi a seconda delle coppie cercando dove possibile di inserire uno di ogni incantesimo e poi rimasi al centro della classe. I ragazzi erano dispari, così mi avvicina alla cattedra e presi tre matite e le portai ai ragazzi Mentre due di voi svolgono l'esercizio quello che a turno resta fermo può esercitarsi con l'incanto che abbiamo studiato l'ultima volta, il Draconifors. sorrisi porgendo ad ognuno di loro l'oggetto e poi mi riposizionai al centro della classe.
    Battei le mani per ritrovare la concentrazione e diedi il via alla pratica. Uno studente avrebbe trasfigurato il compagno o meglio avrebbe provato a trasfigurarlo e poi avrei dato io il via, necessariamente dopo aver riportato a umane condizioni i primi, per fare cambio. Io sarei intervenuta all'istante senza che vi fossero problemi agli studenti, almeno non permanenti.



    Secondo giro della lezione di Trasfigurazione.
    La Professoressa risponde alle vostre domande e poi passa ad illustrarvi il lavoro che si andrà a fare in questa lezione.
    Vi approccerete a due incantesimi che sono: Entomorphis e Furitum (lista degli incantesimi .) e andrete a trasfigurarvi a vicenda. Non rischierete niente di permanente. Chi ha il nastro bianco effettuerà l'incanto Furitum sul compagno, chi ha il nastro viola effettuerà l'incanto Entomorphis sul compagno. (lo scarafaggio in cui verrete trasfigurati potrà raggiungere una grandezza di un metro e la sua minima grandezza sarà di 50 cm. Il furetto avrà le dimensioni canone dell'animale)
    Coppie:
    1 - Freya Riis - Halley Wheeler e Hunter Moore
    2 - Daphne Andeersen e Roy Hargraves

    Libera scelta chi deve iniziare a castare l'incanto e chi subirlo.
    Il Trio occuperà tutti e tre i giri della lezione; esempio:
    Andrea, Giuliano e Licia
    -Andrea trasforma Giuliano (primo giro)
    -Giuliano trasforma Licia (secondo giro)
    -Licia trasforma Andrea (terzo giro)
    Una trasfigurazione a giro.
    Lo studente che dei tre resta fuori nel giro può esercitarsi con il Draconifors.

    Ogni studente che casterà l'incanto dovrà lanciare un dado a 6 facce per decretare l'uscita della trasfigurazione sul compagno.
    Risultati:
    1-2 = Solo una parte del corpo viene trasfigurata (ad esempio solo un arto)
    3-4 = La metà del corpo viene trasfigurata (a vostra scelta se il sopra o il sotto)
    5-6 = Riuscita completa della trasfigurazione.

    *La professoressa sarà nelle vostre vicinanze quando casterete l'incantesimo per riparare ai vostri errori senza conseguenze*
    *Piccola aggiunta per Roy Numero cinque . Avendo mangiato una mela poco prima, questa potrà portare disturbi (se vorrai ) al tuo pg quando verrà trasfigurato dalla professoressa da animaletto a essere umano.

    Regole fondamentali:
    -Lo Spoiler è obbligatorio per tutti. In esso andrete ad indicare

    Nome, Cognome, la casa di appartenenza, l'anno frequentato, un velocissimo riassunto delle vostre azioni e/o interazioni con altri PG

    Esempio:

    Tizio Caio

    V anno, Dittorosa

    entrato in classe e risposto ad una delle domande, interagito con Pinco Pallo?
    In questo caso anche il DADO non dimenticatelo!


    <strong>Attenzione
    Per ogni spoiler dimenticato verranno sottratti 10 punti alla casa d'appartenenza del pg.

    Scadenza il 14 Febbraio alle 23:00.
    Per ogni dubbio ecco qui il Regolamento
    Chi risponderà oltre la scadenza andrà incontro a un Malus (come specificato nel regolamento)

    Buon proseguimento a Tutti! :jump:
     
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    Freya Estrid Riis | V | Serpeverde


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    Stare bene era un lusso per pochi fortunelli che non avevano mezzo pensiero ad adombrargli l'umore e nulla che potesse storcergli una giornata. Freya era tra questi? Certo che no, i pensieri erano sempre li ad arrovellarle la testa, una costante, vecchi amici che non la lasciavano andare e, di tanto in tanto, ne arrivavano persino altri ad aggiungersi alle festa. Party hard tra le sinapsi della mannara che, ancora una volta, si era fatta venire i cinque minuti per tutte le attenzioni del bulgaro nei confronti di mezza fauna femminile del castello. Fastidio mischiato al dispiacere della consapevolezza di non essere abbastanza per il ragazzo libertino che, anche questo era evidente agli occhi della Serpeverde, non nutriva verso di lei lo stesso interesse che spingeva invece la brunetta a ricercare la sua compagnia. Tutto nella norma, in un certo senso, la complessità emotiva dei rapporti umani rendeva difficile che i sentimenti, o qualunque cosa fosse che unisse due persone, crescessero di pari passo in entrambi. Un'utopia illusoria e infantile che non era nemmeno un grande problema. Il dilemma reale, nella testa della Riis, era se continuare a farsi andare bene le cose così com'erano, se sperare ingenuamente che cambiassero da sole, o se provare a mettere le distanze fintanto che fosse ancora in tempo per non rischiare di farsi più male del dovuto prendendo un palo in piena faccia. Tutte cose su cui avrebbe dovuto riflettere nei giorni a venire anche se, già lo sapeva, era probabile non avrebbe seguito né l'una né l'altra.
    -Certo Wheeler, sto un fiore- che falsa. Sorrise, consapevole di non essere riuscita a nascondere del tutto il sarcasmo che stava dietro quelle poche parole. Per fortuna la lezione non avrebbe lasciato tanto tempo alle chiacchiere per approfondire -Lo immaginavo, volevi un Serpeverde che diventasse il tuo principe azzurro, mi sembra chiaro che debba ricoprirlo io quel ruolo- anche perché, se avesse aspettato il suo ragazzo, faceva in tempo a crepare davvero.
    La lezione proseguì tranquilla e serena, almeno fino a quando non venne fuori l'argomento del giorno e si ritrovò a parlare dei licantropi, una costante nella sua vita che quasi le fece venire da ridere per l'assurdità della situazione. Annuì alle parole della professoressa, soprattutto alla risposta sui Maledictus su cui si fece un appunto mentale, e proseguì ascoltando compagni ed insegnante che si passavano la parola, rigirandosi tra le dita il nastrino bianco che aveva trovato e sforzandosi di non voltarsi ad osservare il bulgaro il cui contatto, doveva ammetterlo anche in quel momento, le avrebbe dato un seppur minimo sollievo. Ancora una volta cercò di distrarsi seguendo l'insegnante, leggendo bene gli incantesimi che aveva fatto comparire alla lavagna con le relative spiegazioni, e cominciando già a ridere sotto i baffi davanti alle future facce schifate di alcune ragazze alla vista di scarafaggi giganti che avrebbero preso a camminare per l'aula. Sempre se gli incantesimi fossero riusciti, o sarebbe stato ancora più divertente. Non si trattava di un incantesimo semplice, un minimo di concentrazione in meno, un movimento poco sicuro, una voce tremante, e il risultato sarebbe potuto essere catastrofico. Coraggiosa l'insegnante a farli esercitare con qualcosa di così complesso e delicato, in quanti sarebbero finiti in infermeria con la faccia trasfigurata in mustelide o sei orrende zampette che spuntavano dai fianchi? Si prospettavano giornate interessanti. Lo sguardo si spostò in automatico sul terzo ragazzo che avrebbe fatto parte del suo gruppo insieme ad Alina, il bel moretto che aveva ormai rapito Daphne che oramai vedeva giusto a lezione -Moore, giusto?- se questo non fosse stato chiaro a tutti, Freya faceva schifo con i nomi, l'unica fortuna del Corvonero era che la professoressa avesse detto il suo solo pochi attimi prima -Prima di cominciare vorrei ringraziarti, da parte mia e di Rain, per aver tenuto Daphne lontana dalla nostra camera negli ultimi tempi così da poter usare il suo letto come secondo armadio. I tuoi servizi sono più che apprezzate da tutte noi, anche se immagino per motivi diversi- uno sguardo malizioso andò a posarsi sulla biondina poco distante che, come loro, si apprestava ad iniziare l'esercitazione, quindi tornò a posare i suoi occhi smeraldini sul ragazzo, con un ghigno furbo a sollevarle un angolo della bocca -Ehi Alina, ti spiace se provo io a trasfigurare questo bel musetto?- si rivolse alla compagna sorridendo soddisfatta quando ricevette il via libera. Una volta in piedi, presi i propri spazi e posizionati l'uno di fronte all'altra, tornò seria a concentrarsi su quello che era a tutti gli effetti l'obiettivo della mattinata: trasformare un ragazzo in un furetto. Moorferret. Chiuse gli occhi un secondo, tagliando fuori tutti i pensieri che la tormentavano e distraevano, cercando di svuotare la mente di tutto mantenendo, però, l'immagine dell'animale che sarebbe dovuto comparire al posto del bronzo-blu e, solo una volta che si ritenne soddisfatta, riportò gli occhi ferini sull'unica figura maschile del loro trio, posizionando la bacchetta davanti a lei muovendola esattamente come aveva mostrato la professoressa, con tre colpi a zig zag ben precisi e decisi, andando a delineare una zeta al contrario nell'aria mentre pronunciava con voce ferma la formula -Furitum!- la voce le riempì le orecchie intanto che sentiva l'energia magica convogliarsi nel catalizzatore che liberò il fascio di luce che investì il ragazzo, passarono solo brevissimi istanti, il tempo di inclinare il capo verso destra, e poté finalmente ammirare il risultato ottenuto.



    Freya Estrid Riis, V anno, Serpeverde

    Gruppo: Riis – Wheeler – Moore
    Incantesimo: Furitum

    Interagisce con Halley e cerca di ignorare Axel (png). Ascolta la risposta della professoressa alla sua domanda e, in seguito, alle varie spiegazioni date agli altri compagni e riguardo all'esercizio da svolgere. Quindi interagisce con Hunter citando anche Daphne e si propone per trasfigurare il ragazzo in un adorabile furettino. Spero almeno gli esca una coda soffice e pelosa!
    Risultati incantesimo:
    1-2 = Solo una parte del corpo viene trasfigurata (ad esempio solo un arto)
    3-4 = La metà del corpo viene trasfigurata (a vostra scelta se il sopra o il sotto)
    5-6 = Riuscita completa della trasfigurazione.

    Furitum su Hunter: 1
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      10/2/2024, 18:23
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    Roy Hargraves | V anno | Grifondoro


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    Quando Roy riusciva a rispondere correttamente ad una domanda, si sentiva veramente realizzato. Non era un gran secchione, in realtà, però cercava di mettercela tutta nelle lezioni. E soprattutto in questa, dove da qualche tempo aveva quel pallino di diventare animagus. Grazie alle risposte che gli diede la professoressa, poté capire che non sarebbe stato affatto un passo semplice. Ma si sarebbe impegnato anche in quella situazione.
    La professoressa continuò a spiegare ed a rispondere alle domande che gli altri compagni le ponevano, mentre lui prendeva appunti, con la pergamena poggiata sulla gamba.
    “Grazie mille per le risposte, professoressa” disse lui rivolgendole un sorriso “è sempre così disponibile e gentile!” disse infine. Non avrebbe ascoltato le eventuali battute dei compagni. Era un complimento che si sentiva di fare e non una mossa subdola per entrare nelle grazie della prof (nel senso meno malizioso del termine, sia chiaro...o forse no?).
    Comunque, dopo che la professoressa concluse quella parte della lezione, arrivarono a quella più interessante. La pratica.
    Roy lesse le formule che la prof aveva appena scritto alla lavagna. E alla spiegazione della prova, lui fece un sorrisino divertito. “Chi è che devo trasformare in furetto?” non c'era nulla da ridere, in realtà. Lui doveva essere trasfigurato in uno scarafaggio.
    Ascoltò e osservò con attenzione il movimento che avrebbe dovuto fare con la bacchetta per eseguire al meglio l'incanto e socchiuse le labbra, in piena confusione. “Aspetti...può ripetere per favore?” si concentrò meglio, cercando di imitare il movimento. “Tre linee a zig zag...” ripetè tra se e se e facendo il movimeto “Decise. Partendo dall'alto verso il basso e da destra verso sinistra. Bene..ho capito. Spero...”
    Arrivò il momento di provare l'incantesimo Furitum con il compagno che gli era capitato. O, meglio: Compagna. A Roy era capitata Daphne Andeersen, la ragazza serpeverde.
    Aveva legato il nastrino bianco al polso sinistro e, avvicinandosi a Daphne le sorrise. “Cerca di fare un buon incantesimo. Io cercherò di fare del mio meglio. Ti assicuro che sarai un magnifico furetto. Dopotutto, una bella ragazza non può che trasformarsi un un bel furetto” le fece l'occhiolino, senza pensare al fatto che lei poi l'avrebbe trasfigurato in uno scarafaggio e si mise in posizione.
    Puntò la bacchetta verso la compagna e si concentrò sull'incantesimo e sul movimento della bacchetta. “Furitum!” Aveva eseguito tutto come aveva spiegato la professoressa, almeno così immaginava. Bisognava solo vedere se il risultato sarebbe stato accettabile.
    «Parlato»





    Roy Hargraves Grifondoro quinto anno Nastro bianco: Furitum
    Niente, ringrazia la professoressa per la sua gentilezza e per la sua professionalità, a modo suo (completamente sbagliato, probabilmente).
    poi ascolta la lezione, prova il movimento della bacchetta.
    Infine interagisce con Daphne, facendo lo scemo e lancia l'incantesimo...
    col risultato di...
    Furitum su Daphne: 5
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    Halley Wheeler | quinto anno | prefetto grifondoro


    ”Certo Wheeler, sto un fiore.” Poche parole che trasudavano di sarcasmo puro. Quante volte aveva utilizzato quell’espediente per allontanare i sospetti da quello che era il suo vero stato d’animo? Tante. Troppe, forse. Il tutto coronato dal tipico sorriso così finto da non lasciare spazio a dubbi: stava mentendo. Mentendo malamente, tra l’altro. Un modus operandi che, a quanto poteva vedere, sembrava comune a molti, lì dentro. Piegò la testa di lato e accolse quella bugia come la più assurda verità, essendo quello un contesto poco consono a un dibattito di quel calibro. Quella ragazza, se da un lato la metteva in difficoltà, dall’altro era riuscita a catturare la sua attenzione, portandola a credere che coltivare la conoscenza fosse la cosa giusta da fare. Sempre che lei avesse voluto, certamente. “Credo sia un buon compromesso!” Commentò, senza particolare enfasi. Principe azzurro, come no. Come se ci avesse mai creduto. I modi di David lasciavano a desiderare e, lei per prima credeva di non essere portata per l’amore romantico ma, d’altra parte, negli ultimi tempi doveva ammettere di soffrire la mancanza di quei piccoli gesti che, inverosimilmente, sarebbero serviti ad innalzare sé stessa ad un livello considerevole di importanza. Abbassò lo sguardo afflitta. Mancanze. Sempre e solo mancanze. Come una sorta di maledizione. Nessuno mai sarebbe riuscito a concederle quella completezza che desiderava, né sul piano sentimentale, né tantomeno su quello familiare. Si lasciò sfuggire un sospiro e seguì la verde-argento, senza opporre alcuna resistenza e prese posizione su una sedia ornata da un nastrino color viola. Lo osservò accigliata, cercando la motivazione alla base della presenza di quel piccolo gingillo e, quando capì che probabilmente sarebbe stata presto illuminata, lasciò stare, andando ad intercettare con lo sguardo Daphne, in compagnia di Hunter. Il suo fidanzato. Non lo conosceva molto bene. Anzi, ad essere sincera, proprio per niente. Mai un contatto. Quel suo isolamento lo faceva sembrare così inavvicinabile da non renderlo neanche lontanamente interessante ai suoi occhi. Troppo prezioso. Quei tipi sfuggenti che mai e poi mai sarebbe riuscita a farsi piacere. Nonostante questo temperamento, il Corvo, era riuscito a rubare il cuore della bionda caposcuola e, tralasciando le mille domande sul come, quando e perché era venuto a crearsi un legame di quel tipo, Halley, si trovava ad essere felice per lei. Rispose alla domanda mimata della Andersen con un: Tutto bene! Non ti preoccupare! Convenevoli a parte, la lezione prese il via e l’argomento fu svelato dalla Professoressa Lynch, disponibile a colmare ogni lacuna. La mora si concentrò e da ciò ne derivarono parecchi quesiti che, però, vennero sanati prontamente. Rimase in ascolto, senza aggiungere nulla più di quanto già proferito in precedenza. Annotò mentalmente le nuove nozioni e, una volta che la spiegazione giunse alla fine, prese forma quello che sarebbe stato il compito a loro assegnato. Difficile. La docente doveva nutrire molta fiducia nella loro capacità per permettergli di giocare con l’aspetto altrui. Elettrizzante. Doveva ammetterlo. Quanto avrebbe voluto trasformare qualcuno in uno scarafaggio, così piccolo, da poterlo schiacciare tra il pollice e l’indice. Ma no. Quello non era lo scopo di quell’innocuo compito. Assolutamente. Eppure… no! Halley! Si ridestò, arrendendosi all’ennesimo atto di buonismo. Ed eccole che il destino andò a formare le coppie vincenti. Beh, sì. Nel suo caso si trattava di un trio. Un trio abbastanza particolare, senza contare che i due innamorati erano stati brutalmente divisi. Sarebbero sopravvissuti? Per saperlo sarebbe bastato rimanere sintonizzati. Fuori dalla confort zone ma sempre in compagnia di Freya, unite in un legame indissolubile (?). Il gruppetto si compose e, dopo aver salutato il compagno con un breve cenno del capo e un sorriso appena accennato, si limitò ad ascoltare i ringraziamenti della Riis al ragazzo, meritevole di lodi per aver tenuto lontana dalla stanza Daphne. Le scappò da ridere ma si trattenne. Effettivamente il tempo che i due trascorrevano insieme era tale da sottrarla ad altri legami che, forse, avrebbe potuto approfondire per evitare quella dualità che, a suo modesto parere, non le avrebbe fatto alcun bene.
    “Tutto tuo!” Con fare teatrale, fece segno alla giovane di farsi avanti mentre andò ad recuperare la sua matita che, per il momento, sarebbe stata la sua unica preoccupazione. Si allontanò di qualche passo e iniziò la sua operazione.

    Studiò l’oggetto, come se non lo avesse mai visto prima di quel momento e tentò di scavare nella sua memoria alla ricerca di qualche cosa di utile che potesse indirizzarla sulla strada giusta, quella della trasformazione di quella matita in un piccolo drago. In fondo qualcuno l’aveva chiamata “signora dei draghi”. Ok. A Madoka mancava qualche rotella ma doveva pur essere un segno. O forse anche no. Se non ricordo male, è importante la concentrazione. Ripeté fra sé. Il drago sarebbe rimasto “vivo” solo fino a quando la concentrazione fosse stata tale da permettergli di sopravvivere. Poi puffff. Più nulla. Socchiuse gli occhi, isolandosi da quel mondo profondamente disturbante, alla ricerca di un qualche cosa di parallelo, nel quale rifugiarsi per eseguire magistralmente quel tentativo. Sgombrò la mente. Più nulla sembrava avere l’importanza che avrebbe avuto in circostanze normali. Si appropriò della sua bacchetta, stringendola a dovere con la mano predominante e andò a ripassare il movimento da porre in essere. Una volta, Due e poi tre. Era pronta. Il polso tagliò l’aria in orizzontale, puntando l’obiettivo, così come fecero i suoi occhi color smeraldo, mentre la sua voce andò, solenne, a pronunciare la formula: “Draconifors!” La serietà con la quale andò ad eseguire il gesto fu surreale. Riuscire prima di tutto. La bestiola prese vita e si stiracchiò goffamente, lasciandosi alle spalle una piccola nube di fumo. Un drago pigro. Giustamente! Poco importava. Non lo perse neanche un attimo di vista, per non farlo scomparire. Quanti numeri con una semplice matita. "Sei proprio carino!" Commentò, ponendo fine alla sua prova.




    Halley Mia Wheeler - V anno - Grifondoro
    In gruppo con Freya e Hunter.
    Interagisce con Freya e a distanza con Daphne. Segue la serpina e si unisce ad Hunter, al quale riserva solo un cenno del capo perchè sta depressa e parla proprio per niente.
    Si allontana di qualche passo dal campo di battaglia e si esercita per diventare la nuova Daenerys <3
    Ps: Nastrino Viola <3
     
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    L'angoscia serpeggiava tra le mura del castello come un'edera velenosa dopo la terribile scoperta avvenuta la sera della Vigilia: un assassino si aggirava furtivo tra loro. Il terrore attanagliava non solo i professori, ma anche gli studenti e le loro famiglie. Daphne, che per anni aveva vissuto sotto lo stesso tetto di un'assassina – sua madre – conosceva meglio di chiunque altro la fredda brutalità di cui era capace un animo omicida. Era stata testimone della sua ferocia, della sua capacità di spezzare vite senza il minimo rimorso. Proprio come aveva fatto con Ginevra e Ludde. Forse era per questo che la tragedia di quella notte non l'aveva sconvolta più di tanto. Dopo aver visto morire suo fratello e aver trascorso ore a fissare il suo cadavere galleggiare sull'acqua in stato di shock, niente avrebbe più potuto turbarla allo stesso modo. Inoltre, Ellen le aveva fatto capire, non troppo velatamente, che nel momento stesso in cui non le fosse più stata utile, l'avrebbe eliminata senza esitazione. Per lei, Daphne era solo una marionetta come tutte le altre, forse un po' più speciale. E le marionette, si sa, prima o poi dovevano essere sacrificate. Per questo motivo, avrebbe dovuto mandarla all'altro mondo per prima. Più facile a dirsi che a farsi. Alle parole di Hunter rispose con un rassegnato cenno del capo prima di posare le labbra sulle sue e baciarlo. Dopodiché lo prese per mano, intrecciando le dita alle sue, per dirigersi insieme verso l'aula di Trasfigurazione. «Quando hai finito di leggerlo prestamelo.» A parte Storia di Hogwarts, un libro che trovava noioso e ripetitivo, Daphne aveva gusti simili a quelli del suo ragazzo. Spesso si faceva consigliare o prestare libri da lui, da bravo Corvonero qual era. «Possiamo andare domani pomeriggio sul tardi.» Un'ora libera per andare ad Hogsmeade poteva ritagliarla. Gli impegni erano tanti, ma con un po' di organizzazione tutto era possibile. Tra l'altro, non le dispiaceva affatto passare del tempo con lui; anzi, era una necessità a cui doveva sopperire. Eppure, nonostante dormissero insieme tutte le notti, Daphne si era accorta solo ora dei suoi occhi leggermente arrossati e della stanchezza evidente sul suo viso dovuta al mancato riposo. Non aveva avuto incubi, né si era mai svegliato di soprassalto durante la notte. Quindi a cosa era dovuto tutto questo? «Strano.» Commentò ad alta voce. «Dopo ti accompagno in Infermeria.» Da quando il suo potere si era manifestato, Daphne aveva dedicato molto tempo allo studio del mentalismo e della mente umana in generale, cercando di capire come controllarlo al meglio. Hunter, con la sua mente, aveva un rapporto particolare e, da alcune cose che le aveva raccontato, aveva iniziato a nutrire dei sospetti. Una cosa era certa: sulla base di ciò che le aveva confidato in Francia, i suoi ricordi erano stati rimossi o modificati da qualcuno. Probabilmente da sua madre. Forse era proprio questo il motivo della sua stanchezza: un continuo sforzo inconscio per ricordare frammenti di un passato perduto. Oppure, chissà, poteva essere il risultato di un trauma psicologico causato da quell'evento misterioso. Avrebbe approfondito la questione in seguito. Si sporse in avanti per dargli un bacio all'angolo delle labbra e poi entrano in classe. Sorrise ad Halley quando le mimò che andava tutto bene e si sedette su una sedia con un nastro viola.
    Prese appunti diligentemente, anche quelli relativi alla domanda che aveva posto alla docente. Un Animagus che decideva volontariamente di permanere nella sua forma animale per scappare da qualcuno era qualcosa che, dal canto suo, poteva ben capire. Non aveva mai pensato di acquisire quella particolare abilità, ma forse, in futuro, avrebbe potuto esserle utile. Nel mentre, seguendo le indicazioni della docente, si apprestò a raggiungere il Grifondoro con il quale avrebbe svolto l'esercizio: Roy Hargraves. Prima, però, sfiorò impercettibilmente la mano di Hunter in un tocco leggero di silenziosa complicità. Si posizionò poi davanti a Roy, un ragazzo che conosceva solo di vista. Si scambiavano al massimo qualche saluto, quindi non lo si poteva certo definire un amico. Tuttavia, gli rivolse un sorriso cordiale come era solita fare con tutti. «Ti ringrazio per il complimento. Cominciamo pure.» Disse con voce calma, invitandolo a iniziare l'esercizio. Il grifondoro alzò la bacchetta e pronunciò la formula: una morbida pelliccia bianca, iniziò a ricoprirla, sostituendo la sua pelle umana. Le sue mani si assottigliarono, trasformandosi in zampe delicate con piccoli artigli affilati adatti per arrampicarsi e correre con agilità. La sua schiena si allungò, flessibile come una molla, e una coda folta e soffice spuntò dalla sua base, ondeggiando con grazia. Il processo di trasformazione era completo: Daphne era stata tramutata in un furetto albino alto 40 centimetri. I suoi occhi, ora di un colore rosso intenso, si adattarono gradualmente alla nuova luce. La vista, seppur non eccezionale, le permetteva di distinguere forme e colori. Si guardò attorno, spaesata. D'un tratto, un raggio di sole, che filtrava dalle vetrate del castello, la colpì direttamente, facendole chiudere gli occhi per un attimo. Il suo istinto di animale la spinse a cercare rifugio sotto una sedia, dove l'ombra le offriva un po' di sollievo e di sicurezza. Da quella posizione, osservava con cautela la strana figura umana che le stava davanti. Non era in grado di riconoscerlo, la sua mente di furetto non era in grado di elaborare ricordi e informazioni come la sua controparte umana. Decise, quindi, di tenersi alla larga.



    Daphne Andersen, V anno, serpeverde
    Interagisce con Hunter e Roy direttamente. Citata Halley.
    Dopo essere entrata in classe, si separa da Hunter e prende appunti. In seguito, seguendo le direttive della proffa, va da Roy. Dopo che è stata trasformata in un furetto, scappa sotto una sedia.
     
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    Corvonero
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    - Aggiudicato per domani pomeriggio, nella speranza che non mi vapiti qualche altro corvonero troppo paranoico tra le mani-insomma, sono tempi difficili questi. Se poi consideriamo anche questa mia strana e costante stanchezza, la cosa di certo non migliora - infermeria? Non credo serva, vedrai che dopo qualche ora di riposo extra mi passerà- questo almeno è ciò che spero. Le tiro indietro una ciocca di capelli biondi per poi bloccarla dietro al suo precchio destro e provo a mostrarle il sorriso più rassicurante che riesco a mettere su. Sì, qualche ora di sonno in più è quello che mi serve.
    Entriamo in aula, poco dopo la lezione inizia senza troppi preamboli e la reazione della professoressa mi fa realizzare che ho appena chiesto qualcosa di molto stupido - Per la verità mi riferivo m alle trasfigurazioni inter-specie... per capire se esistono alcune creature in cui non è possibile trasfigurarsi, per esempio. È colpa mia, non ho specificato- ci tengo ad aggiungere velocemente provando anche una certa vergogna nel dare l'impressione di non sapere nemmeno una cosa tanto ovvia come la legge di Gamp. Appaio piuttosto confuso, aggrotto le sopracciglia e mi gratto la fronte; possibile fare un errore così? Devo dare la colpa alla stanchezza, è come se dormissi solo un paio di ore a notte e l'indomani non riuscissi ad essere al massimo delle mie forze. Questo è il risultato, un intervento a metà e distratto.
    Mi dico che non importa, quantomeno faccio finta di passare sopra alla cosa e concentro l'attenzione sulla lavagna davanti a me su cui l'insegnante scrive il nome degli incantesimi che tenteremo oggi. Presto la Lynch ci rivela qual è il ruolo dei nastrini, annuisco guardando quello bianco che stringo fra le dita per poi deglutire quasi rumorosamente non appena realizzo che dovrà essere un mio compagno a trasfigurarmi. Era ovvio, ma non ero pronto all'eventualità di permettere a qualcuno di trasformarmi in un animale. Nonostante la professoressa ci tenga a rassicurarci per un attimo, istintivamente, guardo Daphne nella speranza che sia lei a lavorare in coppia con me, una persona fidata e capace. Intanto, terminata la spiegazione, conviene iniziare a provare i movimenti necessari visto che prima o poi capiterà proprio a me di dover trasformare qualcuno in furetto. Il primo, quello che dovrebbe trasformartiin scarafaggio, sembra decisamente più facile del secondo: lo testo pronunciando a voce bassa l'incanto, il movimento si fa man mano più sciolto dopo un paio di tentativi. Il secondo richiede un tentativo in più, giusto per assicurarmi di non sbagliare il senso dell'incanto quando dovrò effettivamente usarlo. Anche questa volta qualche tentativo dopo, la professoressa ci ferma e annuncia finalmente quali sono le persone con cui dovremo lavorare. Il mio è un gruppo da tre, e fra i nomi non c'è quello di Daphne. Mi viene un po' da storcere il naso consapevole del fatto che con lei mi sarei sentito più a mio agio ma a quanto pare, la fortuna non è stata dalla mia questa volta. Mi giro a guardarla, nella sua direzione c'è già io ragazzo di Grifondoro che invece l'affiancherà durante l'esercizio. Guardo anche lui, non lo conosco bene. Piego leggermente la testa così che si avvicini a quella di Daphne - buon lavoro, a dopo - sorrido alla serpeverde e anche io raggiungo quelle che sono le mie aguzzine e vittime di oggi. Prima però trattengo uno sbadiglio coprendomi la bocca con le mani, sembra che io non riesca davvero a carburare oggi. Mi unisco alle ragazze, Riis e Wheeler, entrambe amiche di Daphne da quello che ho avuto modo di capire. Quanto a me, beh, non ho grandi legami con le due ma questo non sorprende - sì Riis, è corretto - annuisco accennando un sorriso di cortesia. Poi ci tiene ad aggiungere dell'altro, qualcosa riguardo al fatto che tengo spesso Daphne lontano dalla sua stanza alludendo chiaramente al tipo di "attività" che svolgiamo insieme. Poco dopo ci raggiunge anche il terzo elemento, la grifondoro che sembra aver sentito la battuta dell'amica ma che allo stesso tempo si trattiene dal dare sfogo a reazioni troppo palesi - non pensi che non dovresti immaginare il tipo di servizi che riservo a Daphne? - il mio è un sobrio, chiaro ma pacato modo di suggerire alla serpeverde di non fantasticare troppo su quello che avviene tra me e la sua amica. Poi aggiungo anche qua un sorriso, un modo per alleggerire la cosa ed evitare che possa prenderla sul personale. Non ho niente contro la Riis nello specifico, ma la mia natura mi obbliga a imporre dei muri fra me e chi non conosco bene. Non vorrei nemmeno farmi prendere in antipatia fin dal momento zero ma forse, temo, di aver già fallito nel mio obiettivo. La Wheeler invece è piuttosto silenziosa, non aggiunge altro e si limiti ad ascoltare. Nemmeno a lei penso di stare troppo simpatico ma forse è solo una mia sensazione, non ho così tanti elementi per poterlo dire.
    - Per me potete partire voi, non è un problema - lascio che le due ragazze si accordino fra di loro su chi inizierà per prima e alla fine, sembra che sarà proprio la verde argento ad aprire le danze. Mi chiedo quale sara il risultato di questa tarsfigurazione - come te la cavi in trasfigurazione? - chiedo, giusto per precauzione... ma magari chissà, diventare un furetto potrebbe anche essere divertente. È un pensiero strano, uno di quelli di natura intrusiva che ogni tanto si impongono sugli altri senza alcuna appartente logica. Però forse è proprio per via di questo pensiero che serenamente mi pongo davanti alla Riis, allargo appena le braccia e mi preparo ad essere il bersaglio umano del suo incantesimo. La ragazza si prepara, chiude gli occhi alla ricerca della concentrazione che mi auguro profondamente che riesca a trovare. Poi alza la bacchetta e in quel momento realizzo che sto per essere trasformato in un furetto, nella migliore delle ipotesi almeno. La prima istintiva reazione è quella di stringere appena gli occhi e fare un leggero scatto all'indietro ancora prima che il fascio di luce fuoriuscito dalla bacchetta possa colpirmi in pieno. Allora chiudo gli occhi per il fastidio, sento come una vibrazione, è così che immagino mettere le mani dentro una vasca di vermi, un sorta di solletico fastidioso che percorre tutto il corpo, e poi quando apro gli occhi... con mia grande sorpresa il mondo è ancora ad altezza uomo. O sono un furetto di un metro e ottanta, o qualcosa è andato storto. Cerco di capirci qualcosa dalla faccia della mia compagna ma anche lei pare perplessa e questo non mi aiuta particolarmente - quindi...? - mi guardo le mani: tutto regolare. Anche le gambe sono al loro posto. Allora passo i palmi aperti sul viso, e anche lì non sembra esserci nulla di strano, nè peli nè orecchie sulla testa - ma non ha funzionato? Cosa... - solo allora, quando le mani percorrono la schiena fino ad arrivare in fondo, realizzo di avere una parte in più: una morbida coda bianca con la punta marrone ondeggia spargendo dal mio fondoschiena - oh - è la prima reazione appena la vedo. È strana, si muove contro il mio volere e fino a quando non la vedo o tocco con le mani direi che nel mio corpo non c'è niente di diverso. Mi giro da una parte e poi dall'altra per toccarne la parte più alta, effettivamente sento qualcosa, come se fosse effettivamente parte di me da sempre - beh... quantomeno è una bella coda, poteva andare peggio - faccio rivolgendomi alla serpeverde che a quanto pare non è riuscita ad ottenere una trasformazione completa. Poteva effettivamente andare molto peggio di così, non c'è tanto da scherzare quando si tratta di trasfigurazioni.

    Hunter Moore, Corvonero, VI anno.

    Interagito direttamente con Daphne quando sono ancora nel corridoio fuori dall'aula. Si corregge per la domanda poco precisa e dà la colpa al sonno per la distrazione. Poi raggiunge Freya e Halley per l'esercizio. Interagito direttamente sia con Freya che con Halley (non vuole essere antipatico ma rischia di esserlo 🥲) si concede come vittima sacrificale. Il risultato dell'incantesimo è che l'unica cosa da furetto che appare, è una carinissima coda.
    Nastrino bianco




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    Tassorosso
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    Cordelia Lynch | Professoressa di Trasfigurazione

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    01 Febbraio 2024

    L'esercitazione tra i ragazzi, prese il via e iniziai a girovagare con attenzione tra di loro soffermandomi su chi faceva l'incantesimo per controllare ogni singola trasfigurazione. La bacchetta in mano ben pronta e gli occhi viaggiavano a destra e a sinistra con attenzione.
    I miei occhi ad un certo punto si focalizzarono sul trio che sembrava esser riuscito a trovare subito una quadra per iniziare. Mi avvicinai con calma senza andare troppo vicino e tenendo d'occhio la situazione. La signorina Riis era pronta a trasfigurare il Signorino Moore, mentre d'altro canto la Signorina Wheeler era pronta ad esercitarsi con l'incanto Draconifors. Fu proprio la Signorina Wheeler che iniziò e trasfigurò in un perfetto draghetto la sua matita. Sorrisi con orgoglio e la osservai un pochino prima di prender parola Molto bene Signorina Wheeler! Ottimo lavoro! Finì la frase e spostai l'attenzione sui due suoi compagni. La serpeverde era pronta a lanciare l'incantesimo Furitum e così fece. Osservai il Signorino Moore non cambiare aspetto anche se avevo ben notato il piccolo dettaglio che pendeva dietro di lui, ma lui no, quindi gli lasciai qualche attimo mentre posizionai la bacchetta verso di lui. Sorrisi ascoltando le sue parole e solo dopo presi parola Reparifarge! la voce seria e decisa fece scaturire una leggera luce biancastra dalla punta del catalizzatore riportando lo studente con la coda a uno studente senza di essa. Non si scoraggi Signorina, sono comunque molto contenta. La sua concentrazione sembrava alta, eppure qualcosa non è andato nel verso giusto e ha fatto si che l'incanto non riuscisse del tutto. Anche una piccola distrazione può compromettere il tutto. E' un incanto molto articolato. Adesso fermatevi qualche secondo. Signorino Moore, ha qualche disturbo particolare? Si sieda e rimanga un attimo calmo. Lasciai per qualche secondo il trio spostandomi verso gli altri studenti e con la coda dell'occhio vidi che anche la coppia Hargraves e Andersen erano pronti. Mi misi nelle vicinanze ed osservai il grifondoro concentrarsi e con mia sorpresa vidi che l'incanto gli uscì alla perfezione. La ragazza serpeverde era stata trasformata in un perfetto furetto e l'animaletto si stava nascondendo. Feci un sorriso al ragazzo e poi puntai con precisione la bacchetta e ritrasfigurai anche lei. Ottimo lavoro Signorino Hargraves! Porsi la mano alla ragazza che era a terra per aiutarla a rimettersi in piedi Venga Signorina, si sieda e si riposi un attimo. Anche gli altri stavano facendo un buon lavoro ed erano tutti molto concentrati. Richiamai l'attenzione di tutti gli studenti mentre mi ritrovai al centro della stanza e parlai a tutti Bene, molto bene! Prima di proseguire vorrei chiedere a chi è stato trasfigurato di prendere un bicchiere d'acqua fresca e in caso avete disturbi come giramenti di testa, non vi preoccupate, dopo un bel sorso di acqua fresca starete meglio. Con un colpo di bacchetta i bicchieri che erano sulla cattedra si levarono e con essi anche la brocca che iniziò a riempirli uno ad uno e man mano si diressero verso i ragazzi che avevano subito la trasfigurazione da parte dei compagni. Voi altri, vi sconsiglio di bere o mangiare per non avere problemi di stomaco. Il mio sguardo si posò, di sfuggita, sul grifondoro Hargraves che aveva mangiato poco prima una mela. Bene. Adesso faremo a cambio! Chi ha lanciato l'incantesimo, questa volta, lo subirà dal compagno. Mi fermai un attimo tornando verso la cattedra e segnando alcuni appunti su una pergamena per lasciare qualche attimo ai ragazzi. Una volta finito mi voltai verso di loro Siete pronti? Potete iniziare! e così diedi il via ancora una volta, iniziando a gironzolare tra di loro sempre pronta ad ogni evenienza.


    Terzo giro della lezione di Trasfigurazione.
    La Professoressa gira tra di voi ed è pronta ad ogni evenienza, man mano ritrasforma tutti gli studenti da animali a essere umani nuovamente e si accerta che stiano bene. Offre a chi è stato appena trasfigurato un bicchiere d'acqua fresca. Si complimenta con gli studenti per la loro concentrazione.

    (Promemoria: Chi ha il nastro bianco effettuerà l'incanto Furitum sul compagno, chi ha il nastro viola effettuerà l'incanto Entomorphis sul compagno. (lo scarafaggio in cui verrete trasfigurati potrà raggiungere una grandezza di un metro e la sua minima grandezza sarà di 50 cm. Il furetto avrà le dimensioni canone dell'animale)
    Coppie:
    1 - Freya Riis - Halley Wheeler e Hunter Moore
    2 - Daphne Andeersen e Roy Hargraves

    Scambio di ruoli. Chi ha lanciato l'incantesimo adesso verrà trasfigurato.

    Il Trio occuperà tutti e tre i giri della lezione; esempio:
    Andrea, Giuliano e Licia
    -Andrea trasforma Giuliano (primo giro)
    -Giuliano trasforma Licia (secondo giro)
    -Licia trasforma Andrea (terzo giro)
    Una trasfigurazione a giro.
    Lo studente che dei tre resta fuori nel giro può esercitarsi con il Draconifors.

    Ogni studente che casterà l'incanto dovrà lanciare un dado a 6 facce per decretare l'uscita della trasfigurazione sul compagno.
    Risultati:
    1-2 = Solo una parte del corpo viene trasfigurata (ad esempio solo un arto)
    3-4 = La metà del corpo viene trasfigurata (a vostra scelta se il sopra o il sotto)
    5-6 = Riuscita completa della trasfigurazione.

    *La professoressa sarà nelle vostre vicinanze quando casterete l'incantesimo per riparare ai vostri errori senza conseguenze*

    Regole fondamentali:
    -Lo Spoiler è obbligatorio per tutti. In esso andrete ad indicare

    Nome, Cognome, la casa di appartenenza, l'anno frequentato, un velocissimo riassunto delle vostre azioni e/o interazioni con altri PG

    Esempio:

    Tizio Caio

    V anno, Dittorosa

    entrato in classe e risposto ad una delle domande, interagito con Pinco Pallo?
    In questo caso anche il DADO non dimenticatelo!


    <strong>Attenzione
    Per ogni spoiler dimenticato verranno sottratti 10 punti alla casa d'appartenenza del pg.

    Scadenza il 21 Febbraio alle 23:00.
    Per ogni dubbio ecco qui il Regolamento
    Chi risponderà oltre la scadenza andrà incontro a un Malus (come specificato nel regolamento)

    Buon proseguimento a Tutti! :jump:
     
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    Freya Estrid Riis | V | Serpeverde


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    Bella merda. Freya era brava a mantenere le apparenze quando lo voleva, riusciva a dare un'immagine di sé che sembrasse tranquilla e rilassata anche quando, all'interno, le si agitava un vero e proprio tumulto. Quindi si, fare pratica con nuovi incantesimi in quel momento, dopo aver passato ore ad osservare il ragazzo per cui aveva una cotta fare gli occhi dolci a una vecchia e dopo aver tirato fuori il discorso su quella dannata maledizione era, per ovvi motivi, una bella merda. Nonostante l'apparenza serena, la sua mente non era affatto rilassata.
    -Oh, tranquillo!- mise le mani avanti con il ragazzo che parve piccato da quell'insinuazione maliziosa -Mi immagino solo il tipo di attività, non come le facciate- gli strizzò l'occhio, sperando che questo lo rassicurasse. Tutti i loro segretucci potevano rimanere nel loro privato, su questo non dovevano temere, almeno non dalla Serpeverde che, se proprio doveva passare il tempo ad immaginare le prodezze di una camera da letto, allora, avrebbe pensato alle proprie. Ghignò, mentre estraeva la bacchetta dal solito punto in cui la teneva nascosta, non era affatto abituata al pudore intrinseco in certe persone ma, si dice, il Mondo era bello perché vario. Erano tutte creaturine speciali e, a proposito di creaturine, era giunto il momento di iniziare quell'esercitazione che sospettava sarebbe stata problematica. Si fece avanti, volendo togliersi immediatamente l'impiccio e vedere come sarebbe andata, proponendo di trasfigurare proprio l'ermetico ragazzo dai mille segreti -In Trasfigurazione bene, direi- si posizionò proprio di fronte al moro, stabilendo una distanza adeguata da cui scagliare il proprio incantesimo -Ma non ho mai tentato una trasfigurazione umana, sarai la mia prima cavia- un ultimo sorrisetto divertito e, poi, tornò seria. Mise da parte i discorsi sui lupi mannari, relegò in un angolino tutti i suoi dubbi su Dragonov, cercò di sgomberare la mente e di ricordare ogni parola dell'insegnante. Le era sempre piaciuta quella materia, l'arte di far mutare l'aspetto di oggetti o, come in quel caso, persone l'aveva sempre affascinata. Forse proprio perché, ogni mese, lo viveva sulla propria pelle senza che ne avesse il minimo potere decisionale e, magari, era anche per quello che vi si impegnava: una parte di lei era ancora convinta che, se fosse migliorata e diventata abile, se la trasfigurazione le fosse rimasta semplice come respirare, vi era l'eventualità che riuscisse a fermare quelle trasformazioni. Un pensiero sciocco, irreale, vana speranza di una ragazza esausta sotto tanti punti di vista. Ma Freya sperava sempre, anche quando non lo ammetteva, aveva sempre quel pizzico di fiducia che le cose andassero come lei desiderasse, e non solo per ciò che riguardava la licantropia.
    Eppure, quella sua propensione, quel suo impegno costante, non sempre ripagava. Lanciò l'incantesimo con voce ferma, una presa salda sulla bacchetta che compiva il movimento corretto ma, quando il fasciò di luce colpì il Corvonero, il risultato non fu quello che si sarebbe aspettata. Inclinò la testa facendo cadere il braccio lungo il fianco, abbattuta, osservando Hunter rincorrersi la coda vaporosa. La mia è più bella, fu l'unico pensiero positivo che riuscì ad elaborare. Che diavolo era successo? A nulla servirono le parole della professoressa, verso cui si limitò ad annuire, incapace di rispondere qualcosa di sensato. Non le piaceva fallire, soprattutto in qualcosa in cui sapeva essere capace. Un fallimento su tutta la linea che, già sapeva, l'avrebbe resa di cattivo umore per tutta la giornata. Fosse stata una materia come Pozioni avrebbe accettato quel risultato più di buon grado, ormai abituata a non ottenere mai niente più che una poltiglia ma, per le altre materie, non era in grado di rassegnarsi ad un risultato che non fosse più che accettabile. La sua dannata media ne avrebbe risentito e non poteva permetterlo. Tornata in camera si sarebbe esercitata su Rain, che lei lo volesse o meno. Si fece da parte, il volto rabbuiato mentre osservava Moore tornare al suo naturale aspetto senza appendici pelose, estraendo la matita consegnata in precedenza dalla Lynch dalla tasca del mantello ed osservandola con attenzione. Non poteva fallire due volte su due, soprattutto visto che l'incantesimo lo avevano già studiato e praticato. Ancora una volta mise da parte i suoi pensieri e i suoi turbamenti, focalizzando l'attenzione sul sottile oggetto legnoso che teneva tra pollice ed indice e puntandovi contro il catalizzatore. Respiri profondi seguirono quei momenti di osservazione, accantonando ogni residuo di rabbia verso se stessa per il bene dell'incantesimo e, ancora una volta, la bacchetta si mosse automatica compiendo il movimento corretto a sostegno della formula che venne enunciata con voce chiara e netta -Draconifors!- poco alla volta l'oggetto prese ad allungarsi e ad allargarsi, la forma originale si plasmò tanto da andare a creare ogni singola parte di un minuscolo drago dalle scaglie scure. Sorreggendolo sul palmo aperto della mano, scrutò la creatura aprire le ali composte da una sottile membrana, così simile a quelle del suo Vlad, ed accennò un sorriso. Se non altro, quello sembrava essere andato nel verso giusto. Uno su due era comunque meglio di niente, nonostante la sconfitta le bruciasse ancora. Osservò il piccoletto sbuffare fumo dalle narici, gonfiando il petto e guardandosi attorno, quasi non avesse paura di nulla, limitandosi ad occhiate di sufficienza -Credo che ti chiamerò Dragonov- sussurrò alla bestiolina con un mezzo sorriso, facendo poi correre lo sguardo dall'altra parte della stanza fino ad un morettino a caso.



    Freya Estrid Riis, V anno, Serpeverde

    Gruppo: Riis – Wheeler – Moore
    Incantesimo: Draconifors

    Interagito con Hunter. Le girano le scatole per aver fallito l'incantesimo, soprattutto perché è una delle sue materie preferite, ovviamente è colpa di Axel perché fa il provola e la distrae. Comuuunque, superata la delusione (invece no, non la supererà mai), si mette da parte e si esercita con il Draconifors, trasformando la matita in un draghetto stizzoso che chiamerà Dragonov.
     
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    Dopo l'omicidio della Lovecraft, la tensione era palpabile e le risse tra le Case, soprattutto tra i più piccoli, rischiavano di esplodere da un momento all'altro. Nonostante questo il loro appuntamento di domani pomeriggio non sarebbe saltato. «No, Hunter. In Infermeria ci passiamo.» Il tono deciso con cui pronunciò quelle parole non ammetteva repliche. Ce lo avrebbe trascinato se necessario. I suoi sospetti su ciò che tormentava la mente di Hunter crescevano ogni giorno di più, e se c'era un modo per evitargli le sue stesse sofferenze, lo avrebbe trovato. «Sono preoccupata per te.» Addolcì lo sguardo e inclinò il viso di lato quando gli spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Poi si alzò sulle punte e gli diede un bacio sulla guancia prima di entrare in classe e iniziare la lezione. Sarebbero tornati sull'argomento più tardi.
    Concluso il lavoro di annotazione e la discussione in classe, Daphne si accinse ad alzarsi per raggiungere il grifondoro con cui avrebbe fatto coppia. Tuttavia, sentendo lo sguardo del suo ragazzo su di sé, si voltò e incontrò un paio di occhi verdi intenti ad osservarla. Sapeva che avrebbe preferito lavorare con lei, ma non era possibile. Gli sorrise rassicurante mentre si alzava dalla sedia e, prima di raggiungere Roy, allungò la mano verso quella di Hunter per stringerla velocemente. «Buon lavoro anche a te.» Gli sussurrò di rimando. Poi, con brevi falcate, si posizionò davanti a Roy che fu il primo a scagliare l'incantesimo: il suo corpo si contorse e si deformò, assumendo le sembianze di un furetto albino. Il piccolo animale, con fare furtivo, si nascose sotto una sedia, osservando con attenzione la figura umana che aveva davanti. Era davvero strana...D'un tratto, la magia si dissipò e la sua coscienza umana riemerse. La professoressa l'aveva riportata alla sua forma originaria. Si alzò con cautela, facendo attenzione a non sbattere la testa contro la sedia sotto cui si era nascosta poco prima. Un leggero mal di testa le pulsava alle tempie, ma si sentiva meglio di quanto si aspettasse. Il suo corpo era ancora instabile, e un senso di vertigine le offuscava la vista, ma con un leggero sorriso si rimise in piedi con fare elegante grazie anche all'aiuto della docente che le aveva porto la mano. La ringraziò con un cenno del capo e si guardò intorno, cercando di riprendere confidenza con l'aula che le era sembrata improvvisamente estranea. Daphne sbatté le palpebre un paio di volte, cercando di mettere a fuoco i dettagli che le apparivano sfocati. Come consigliato dalla professoressa Lynch, prese un bicchiere d'acqua e bevve lentamente. L'acqua fresca le scivolò giù per la gola, rinfrescandola e donandole un senso di sollievo. Dopo aver posato il bicchiere su un tavolo lì vicino, si appoggiò allo schienale di una sedia, proprio quella su cui si era seduta all'inizio della lezione. Si sentiva decisamente meglio. Socchiuse gli occhi per un attimo, immaginando le sensazioni che un Animagus poteva provare durante la trasformazione. Il brivido di eccitazione all'idea di assumere una forma diversa, il senso di libertà e di potere che derivava dal un controllo totale del proprio corpo. Se avesse deciso di intraprendere quel difficile percorso - diventare Animagus- Daphne avrebbe acquisito un controllo non solo della sua mente, ma anche del suo corpo. Due aspetti che per lei erano di fondamentale importanza. Anche perché, sommersa dagli eventi recenti, il controllo che con così tanta fatica aveva perseguito, sembrava esserle sfuggito di mano. Era giunto il momento di riconquistarlo. Nel mentre, si esercitò per l'incanto che doveva lanciare: l'Entomorphis. Fece, pertanto, ruotare il polso due volte in senso orario e ripeté il movimento tre volte per fissarlo bene nella mente. Considerando il suo disgusto naturale per gli insetti, trasformare Roy in uno scarafaggi9o non era certo il massimo. Infatti, se fosse riuscita a realizzare una trasfigurazione completa al primo tentativo, come lui, avrebbe dovuto trattenere a fatica l'impulso di schiantare il nauseabondo insetto che le sarebbe apparso davanti. Tuttavia, l'esito dell'incantesimo era più importante della sua repulsione. Era una delle migliori del suo anno in quella materia, e non era un caso se da tempo ambiva a diventare assistente. La Trasfigurazione, però, era un'arte magica complessa, e il risultato non era mai scontato per cui avrebbe anche potuto fallire. Non restava che provare. Si avvicinò , quindi, al grifondoro mettendosi davanti a lui. «Bel lavoro prima. Adesso vediamo se riesco a fare lo stesso e a trasformarti in un orripilante scarafaggio.» A stento trattenne una smorfia di disgusto al pensiero di quell'insetto minuscolo e ripugnante. Sei zampe, antenne marroni o nere... a cosa servivano creature così ripugnanti? A niente. Pregò silenziosamente per la loro estinzione. Ma ora non era il momento di lasciarsi distrarre da inutili pensieri, bisognava concentrarsi e focalizzare la mente sull'obiettivo da raggiungere. Chiuse gli occhi e si immaginò l'Entomorphis prendere vita. Visualizzò ogni dettaglio del processo, dalla luce che avrebbe avvolto Roy al suo corpo che si sarebbe contorto e trasformato, alle ossa che si sarebbero compresse e allungate e alla pelle si sarebbe ispessita e ricoperta di chitina, una corazza lucida e resistente. Al posto dei quattro arti umani, immaginò sei zampe robuste e artigliate, pronte a scavare e a scalare. Sulla sua testa, invece, due antenne, simili a sottili frustini, che si muovevano freneticamente esplorando l'aria per sentire gli odori. La concentrazione era totale, il suo essere era completamente immerso nell'incantesimo. Con un movimento fluido, roteò il polso due volte in senso orario e con voce decisa pronunciò: «Entomorphis!» La sua voce le risuonò nelle orecchie, mentre la bacchetta diventava un tutt'uno con la sua mano. Un bagliore avvolse il corpo del ragazzo e, per un istante, il tempo sembrò sospendersi in un silenzio irreale. Almeno per lei. Poi, il bagliore si attenuò, rivelando l'esito dell'incantesimo che sperò essere positivo.



    Daphne Andersen, V anno, serpeverde
    Interagisce con Hunter e Roy.
    Dopo essere tornata umana, beve il bicchiere d'acqua come consigliato dalla prof e si esercita con l'incanto che deve lanciare. Quando è pronta, raggiunge Roy, allontana il suo disgusto per gli insetti e si concentra. Poi scaglia decisa l'incantesimo.


    Entomorphis su Roy: 2
    • 1d6
      2
    • Inviato il
      19/2/2024, 23:40
      Daphne.
     
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