Freya Estrid Riis

Nata a Stoccolma, in Svezia, nel Marzo del 2005, sono cresciuta nella classica famiglia di purosangue austera in cui non dico non vi fosse affetto, ma le apparenze erano -e sono tutt'ora- di gran lunga più importanti. Sono la terza ed ultima figlia, nonché unica femminuccia, infatti mi hanno viziata e coccolata in tutti i modi da piccola, e non me ne lamentavo affatto. Con i miei fratelli ho uno strano rapporto forse anche per la differenza d'età, fin da piccola sono stata attaccata alle loro caviglie nel tentativo di emularli in tutto, di certo mi trovavano fastidiosa all'inizio, ma hanno poi imparato a volermi bene e a difendermi qualora necessario. Sono infatti estremamente protettivi, Oliver, il maggiore, in particolare, forse perché con lui condivido anche uno strano e crudele destino. Era Novembre del 2011, avevo solo 6 anni e Logan era ancora ad Durmstrang quando Oliver, all'epoca ventenne, assecondò i miei capricci portandomi a fare quei maledetti pupazzi di neve. A nulla erano serviti i suoi tentativi di dissuadermi "Fa freddo, Fre, ti prenderai un raffreddore!", come se questo avrebbe potuto placare i miei egoistici capricci. Ci fermammo nei pressi di un boschetto nella periferia della città, non troppo lontano da casa, passammo qualche ora a fare pupazzi e a tirarci palle di neve, quasi non ci accorgemmo del tempo che scorreva e il buio che avanzava "Adesso basta, Freya, è troppo tardi" ma non riuscivo a smettere, mi divertivo un troppo! Poi, tutto divenne silenzioso, ricordo il volto di mio fratello passare dalla confusione al terrore mentre qualcosa di duro e appuntito mi si conficcava nel braccio causandomi un dolore lancinante. Quando mi voltai, trovai due enormi occhi rabbiosi a fissarmi. Credo di essere svenuta, i ricordi si fanno vaghi, sono più dei flash confusi. Quello che è inciso a fuoco nella mia memoria sono gli schizzi scarlatti sulla neve candida e Oliver che si frappose tra me e quello che poi ho scoperto essere un licantropo, prima di riuscire a smaterializzarci via. Venimmo feriti entrambi quel giorno. Inutile dire quali siano state le conseguenze. Al di la della cicatrice che ancora oggi è ben visibile sul mio avambraccio sinistro, e tutti i cambiamenti fisici che entrambi abbiamo subito, credo che la parte che più mi abbia ferito sia stata la reazione dei nostri genitori: non solo non sarei più potuta diventare un'appetibile merce di scambio per unire casate, ma per colpa mia ora anche il primogenito era infetto. A causa mia quel sangue puro di cui tanto andavano fieri ora si era sporcato, gettando un'ombra sulla famiglia. Logan divenne il preferito, con suo rammarico. Ad un tratto non fui più la principessina di casa ma un mostro immondo da incolpare per tutti i mali del mondo, sfogando le loro frustrazioni per i loro piani andati in fumo. Comunque, a seguito dell'incidente, mia madre decise che sarebbe stato troppo umiliante restare li dove avrebbero potuto vederci, fare domande, deriderci. Sia mai che qualcuno potesse guardarla dall'alto in basso. Ci trasferimmo in Norvegia, nella valle di Innerdalen, in una casa grande ed isolata, ai piedi delle montagne di Trollheiman, così che avessimo un posto "dove fare le nostre cose" come diceva lei. Fu difficile, soprattutto i primi anni. Gran parte del lavoro lo fece Oliver, a partire dall'imparare a preparare l'antilupo, e anche quando cominciò a giocare per una squadra di Quidditch importante trovava sempre il modo di tornare a casa per quei giorni e stare con me, oltre a spedirmi puntualmente quella dannata pozione che, siamo onesti, ha un sapore che andrebbe proprio rivisto.
Si può dire che Oliver mi abbia salvata più volte di quanto mi piaccia ammettere, persino quando io stessa non volevo.

Avevo sedici anni e frequentavo Durmstrang e, se fino a quel momento era stato mio fratello a spedirmi quel disgustoso intruglio, avevo deciso che era giunto il momento di iniziare a camminare con le mie stesse gambe, a scuola ero brava, credevo di poter gestire ogni aspetto della mia vita ma, per quanto mi applicassi, creare pozioni non era mai stato uno dei miei punti di forza, infatti sbagliai. Nonostante ad aspetto sembrasse una pozione corretta, è evidente che qualcosa doveva essere andato storto. Ero uscita dalla scuola con il permesso del Preside -unico a conoscenza del mio segreto peloso- e, una volta giunta nei boschi che circondavano il castello, ho atteso che la fase più dolorosa iniziasse dopo aver ingerito per tutta la settimana quella maledetta pozione. Ricordo il dolore, lo stesso che per tre giorni mi investe ad ogni mese, ricordo di aver visto gli artigli allungarsi dalla punta delle dita e poi il vuoto. È l'unica trasformazione di cui non ho assoluta memoria. Quando riaprii gli occhi e vidi le cime degli alberi che si stagliavano sopra di me, seppi subito che qualcosa non era andato come previsto. La mancanza di memoria era un indizio, così come lo era il sapore ferroso che sentivo in bocca. O magari le corde che mi tenevano legata come fossi un salame. Qualcuno doveva avermi lanciato un incantesimo incarcerante, e capirne il motivo fu quanto di più orribile io ricordi. Attorno a me alcuni professori monitoravano la situazione, quando capirono che non c'era più niente di cui preoccuparsi mi liberarono e cominciarono a raccontarmi l'accaduto: un gruppo di ragazzi, andando contro le regole, erano usciti dall'edificio per fare Merlino sa cosa all'aperto con quel freddo. Io, o meglio il lupo che era in me, mi ero avvicinata alla scuola per istinto e, a causa della pozione che non aveva funzionato, non ero riuscita a controllarmi e avevo attaccato i ragazzi. Uno di loro rimase ferito, in realtà lo ridussi in fin di vita prima che gli altri ragazzi, scappati per andare a cercare aiuto, tornassero con i professori al seguito riuscendo a fermarmi e a sventare il peggio. Era vero? Avevano sventato il peggio? Perché quel ragazzo sopravvisse, ma avevo segnato la sua vita per sempre costringendolo ad una condizione che non tutti avrebbero accettato con gioia, e lo sapevo bene. Ancora faticavo io stessa a mandare giù quel boccone amaro, e avevo fatto a un ragazzino la stessa cosa che era stata fatta a me. Avrebbe visto me nei suoi peggiori incubi? Ben presto gli avvenimenti di quella notte si vennero a sapere anche tra gli studenti ma, a prescindere da questo, me ne sarei andata comunque. Non avrei mai costretto quel ragazzo a vivere a stretto contatto con il suo carnefice. Tornai a casa, vi rimasi per un anno in cui, giorno dopo giorno, continuai a preparare quel maledetto intruglio a ripetizione, ma i risultati furono sempre discutibili, quella materia non faceva per me e fui costretta a tornare a dipendere da mio fratello, non avrei mai sopportato l'idea di mangiarmi qualche altro studente pieno di brufoli. Scherzi a parte, non sono mai riuscita a perdonarmi da allora, per quanto in genere non mi importi degli altri non avrei mai voluto ferire nessuno, non fisicamente almeno. Non avrei mai avuto il coraggio di rimettere piede la dentro in ogni caso, decidendo così di cambiare scuola e iniziare a frequentare Hogwarts. Poco male comunque, più occasioni per poter vedere Oliver e la sua squadra di tizi muscolosi per cui, lo so, ho un debole.
A parte questo tutto nella norma. Una vita noiosa come tante, con i soliti patemi di tutte le ragazze, crisi da doppie punte, cosce troppo grosse rispetto alle magiriviste, cose così.

Vitale, energica, attiva, piena di iniziativa e amante dell'avventura, ci sono tante cose carine che potrei dirvi su di me ma, diciamocelo, delle cose carine non frega un cazzo a nessuno, non sono certo qui a trovare marito! Siamo tutti qui riuniti per snocciolare un po' di verità e scovare il marcio, i difetti che danno un po' di pepe e che fanno capire meglio come sono le persone. Quindi mettiamoci comodi e andiamo con ordine, tanto a leggere queste poche righe saremo solo io e te quindi: let's spill some tea! Ho una personalità che definirei decisa e audace, a volte anche sfrontata, che mi impone di ricorrere a qualsiasi mezzo per ottenere quello che voglio, e io so sempre quello che voglio. Mi piace giocare di strategia e se devo usare qualcuno o essere un po' subdola non mi faccio problemi, così è la vita, mangiare o essere mangiati, facciamocene tutti una ragione. Razionalizzare non è il mio forte, ci provo eh, ma in generale sono impulsiva e istintiva, mi piace reagire di pancia a tutto, e questo mi rende refrattaria alla disciplina, alle imposizioni e agli ordini, infatti stare ad Hogwarts e alle sue regole è per me un impegno costante che mi rende anche frustrata. I weekend ad Hogsmeade sono la mia personale valvola di sfogo e si sa, quello che succede ad Hogsmeade rimane ad Hogsmeade. O una cosa del genere.
Dicono che io sia un controsenso vivente, questo perché ho tante ambizioni ma al tempo stesso non ho la pazienza per perseguirle, voglio tutto e lo voglio subito, che è sta cosa di progettare, fare piani, aspettare? Ma non scherziamo, non ho tempo da perdere, devo dormire. In generale mi piace scherzare e fare battute, spesso ricorro anche al sarcasmo ma non me ne rendo nemmeno conto anzi, si potrebbe dire che sia il mio modo di flirtare, ad ognuno il suo. Amo quando gli altri stanno al gioco e scherzano a loro volta, purché non esagerino e non sollevino troppe critiche, non mi importa da chi vengono, sono permalosa e di indole fumantina, faccio presto a cedere alla rabbia, ma forse questo è dovuto al piccolo problema dell'essere un licantropo. Che culo, eh?. Ma ora parliamo di relazioni, siano esse di amicizia o più intime tendo ad essere molto esigente e selettiva, in particolare la caratteristica principale che le persone devono avere per andare d'accordo con me è la sincerità, qualità che apprezzo più di ogni altra nonostante io stessa sia un'abile bugiarda e ricorra alla menzogna per levarmi d'impiccio, ma solo se proprio devo. A proposito di sincerità, tendo ad essere molto schietta, a volte in modo brutale, la cosa mi è anche utile per capire subito chi sono le persone da evitare, infatti non sono fisicamente in grado di sopportare i frignoni e i lagnosi, le persone sensibili e vulnerabili che hanno bisogno di essere coccolate e rincuorate, sempre alla ricerca di qualcuno che li prenda per mano per guidarli e proteggerli. Fosse per me li butterei tutti giù a pedate da un dirupo. Apprezzo molto, invece, le personalità forti con cui posso scontrarmi e litigarmi il controllo, la sottomissione non è contemplata ma è divertente scornarsi per capire chi avrà la meglio. Sono testarda.
Parlando di romanticherie, non sono alla ricerca del principe azzurro, le relazioni amorose non sono tra i miei obiettivi, se capita mi prendo quello che viene, preferisco vivere alla giornata senza fare troppi progetti anche se poi mi trovo a combattere tra due simpatici aspetti di me: gelosia e possesso verso la persona su cui metto gli occhi e, al tempo stesso, la smania di indipendenza e realizzazione personale. A volte nemmeno io riesco a capirmi, ma per ora non rappresenta un problema. In generale mi piace flirtare, è divertente, ma non la lancio in giro con la fionda. Mi piace giocare, ma solo i meritevoli vinceranno il premio (?).

Con i miei 178cm sono una ragazza sopra la media, almeno per quanto riguarda l'altezza, gentilmente offerta da mia madre. Alta e slanciata, ho il fisico asciutto di chi nasce stronzo e mangia senza ingrassare ma, nonostante all'apparenza possa sembrare esile e delicata, ho in realtà una muscolatura tonica e ben più forte di quel che sembra, gentilmente ereditata dal mannaro che mi ha morsa. Dicono che abbia un viso dai lineamenti dolci, non saprei, forse sono troppo di parte per giudicare, ma vi assicuro che risulteranno ben più duri e affilati ogni qual volta che qualcuno o qualcosa mi faranno perdere le staffe, cosa che, ammetto, succede abbastanza spesso. Il mio naso è piccolo e, come dice mia mamma, sempre per aria. Potrebbe darmi un'aria un po' snob, in realtà è probabile che stia fiutando l'aria alla ricerca di caffè: le piccole gioie dell'avere sensi sviluppati. Le labbra sono piene, naturalmente rosee e pronunciate, alcuni giorni mi piacciono, altri invece temo mi facciano sembrare una papera, ma queste sono! Non ci posso fare niente. La cosa che forse preferisco sono i miei occhi, verdi e brillanti, contornati da lunghe ciglia scure. I capelli sono castano chiaro e lunghi e, in genere, sono un po' selvatici, mi annoia perdere tempo a pettinarmi. In estate tendono a schiarirsi e diventare più biondi così, anche nell'altra forma, persino il mio pelo si schiarisce e scurisce in base alla stagione. Non saprei davvero che altro dire sul mio aspetto, allego una fotografia.

✓ Cura delle Creature Magiche, Trasfigurazione, Difesa Contro le Arti Oscure. Mi piace stare sotto le coperte quando fuori piove, il crepitio del legno nel camino acceso, le notti di luna piena serene con le stelle che illuminano ogni superficie, discutere e poi fare sesso per fare pace. Amo camminare a piedi nudi sull'erba, il dolore leggero che diventa piacere e il vento fresco sulla pelle. Mi piacciono il colore verde, i lamponi, i ragazzi, il caffè e il cioccolato. Adoro gli animali -tranne i ragni-, la carne al sangue e bere con una selezionata compagnia. Ho un debole per il bourbon.
✘ Divinazione, Antiche Rune e non direi che odio Pozioni, anzi mi piace anche, ma mi mette ansia e per quanto mi impegni non ottengo mai il massimo, sono un casino a beccare le giuste dosi di ingredienti. Odio svegliarmi presto, le persone che mi fanno domande al mattino, prendere brutti voti e le persone che vogliono essere compatite. Odio le verdure, la parola “dieta”, faticare e non è che apprezzi particolarmente sudare, insomma dipende dal contesto. Detesto che mi si diano ordini o ultimatum, non sopporto le costrizioni e le bionde tinte. Sicuramente mi sto dimenticando qualcosa, però dai, ci siamo capiti un po'.

Legno di Agrifoglio, 10 pollici e 1/4, rigida, nucleo di corde di cuore di drago.
Ho una dipendenza da caffè ⭒ Non sono fisicamente in grado di ricordare i modi di dire ⭒ Sono discalculica ⭒ Parlo norvegese, svedese, inglese, tedesco e un po' di russo ⭒ Sono un licantropo regolarmente registrata ⭒ Non ho il senso del pudore ⭒ Ho morso uno studente di Durmstrang trasformandolo in mannaro ⭒ Ho una cicatrice sull'avambraccio sinistro su cui si distinguono le impronte di denti ⭒ I miei genitori fanno di tutto per non avermi in casa, mia madre a stento mi guarda in faccia ⭒ A 13 anni ho tentato il suicidio provando a tagliarmi le vene più e più volte nonostante queste si rimarginassero, per poi legarmi un cappio al collo ⭒ Oliver, guidato dall'odore del sangue, mi ha trovata penzolante. Lui e la guarigione accelerata mi hanno salvata ⭒ La neve mi fa venire i brividi, e non per il freddo.

Freya, come la Dea nordica dell'amore. Estrid, secondo nome voluto dal padre per sottolineare la forza.
Riis, ovviamente tramandato dalla famiglia paterna.
26 Marzo 2005, ha 19 anni.
Quinto.
Serpeverde
Purosangue.
Ho un tatuaggio in mezzo le scapole che rappresenta la luna in tutte le sue fasi.
Licantropo da quando aveva 6 anni a seguito di un morso.
Caotico Neutrale (CN): il Cinico, l'individualista definitivo, colui che si scaglia contro le tradizioni e le leggi solo perché limitano la sua libertà personale. Non si può mai dire cosa farà, né quali danni causerà, poiché le sue azioni sono regolate solo dall'umore del momento.