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.SPOILER (clicca per visualizzare)Interagito con Grace e ops... ciao, Mars (tvb).
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Interagito con Michael.
Lo tranquillizza(?) e si lascia riaccompagnare alla torre di Grifo. Dove saluta il Serpeverde (ciao Ele 🖤)
Usciti entrambi dal ballo
Edited by Dragonov - 6/1/2023, 01:36. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Citati Marshall/Grace e Harry/Violette e interagito col Bibliotecario. Al momento si trova seduta su degli scalini, giù di morale..
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.Marcel Anhalt-Dessau | III | Ravenclaw
Cinque segni scuri, ovali come petali di un fiore amato da un dio crudele – è salvo questo sangue il lancio del tuo disco, figlio di Giove? – spiccavano brutali sul collo del giovane duca, macchie sulla pelle candida, nascosta solo in parte dal cotone di un colletto inamidato e dalla luce di un sorriso bianco e predatorio del lussemburghese.
C’è sempre del marcio nascosto in certe bellezze, è il naturale rovescio della medaglia, giace come un serpente d’acqua sotto il velo azzurro delle onde, pronto a riaffiorare per disturbare l’illusione della quiete.
Giorni buoni fatti di ore crudeli, adatti a confondere il fuori col dentro, l’unica scelta possibile in un mondo che non si è mai voluto.
Potevano gli altri cogliere quel marcio nel Duca di Anhalt? Sentirne la natura mefitica sotto i bei vestiti e il sorriso sfavillante?
Cinico e maligno nel profondo – non si risaldano davvero mai le costole spaccate dalla mannaia dell’amore violento – Marcel era molte cose, ma un idiota non era tra quelle.
Ovviamente sapeva di essere attraente, se non altro i suoi diciassette anni al mondo gli avevano insegnato quantomeno quello, ma sapeva anche che non era abbastanza. Non con tutti quantomeno.
“Qualsiasi, eh? Non ti si addica questa modestia.” ribatté inarcando un sopracciglio e lanciando un’occhiata divertita alla giovane rossa, ovviamente non le credeva assolutamente. Frequentavano gli stessi corsi da mesi e Rain era stata disinteressata fino a quel momento.
Annuì con un sorrisetto quando lei ammise di essere attratta da lui, continuando però ad ascoltarla in silenzio.
“Sentiamo, sono davvero curioso, meng Jolene.” La incoraggiò con un piccolo ghigno divertito, avvicinandosi appena a lei, come fossero sul punto di condividere un qualche segreto proibito.
Quando la rossa indicò un biondo familiare all’ingresso – Will qualcosa, tassorosso – il ghigno sul volto di Marcel parvi acuirsi, una coppia di fossette che facevano la loro comparsa sul suo volto.
“Sospettavo qualcosa del genere.” Commentò, lasciando che le iridi azzurri danzassero dal ragazzo alla mora al suo fianco e poi di nuovo su Rain, una luce malignamente divertita che ora ardeva dentro di essi.
Qualcosa, qualcosa di maligno, stava passando nella mente del giovane duca.
“Oh, sono certo che tu sappia di essere mozzafiato, meng Jolene.” Concordò con un sorriso interessato, chinandosi per compiere un elegante baciamano – le labbra morbide che solo sfioravano la pelle morbida della ragazza - gli occhi azzurri che però non lasciavano mai quelli scuri della serpeverde.
Rain era splendida, una goccia di sangue su neve bianchissima, e Marcel non aveva mai mancato di notarlo.
Stringersi a lei, posarle delicatamente la mano sul fianco o chinarsi col capo verso le sue labbra per sentirla meglio fu assolutamente naturale; mentre in volto aveva un’espressione rilassata e interessata tale che guardandoli difficilmente si sarebbe intuito che quello era il loro primo vero incontro.
“Uh, vendetta, delizioso. Considerami il tuo sgherro, meng rubis.” Rispose divertito, un sorriso mefistofelico che compariva sulle labbra del giovane corvonero mentre si avvicinavano alla coppietta.
“Andiamo.” Accettò con entusiasmo, seguendola verso l’altra corvonero con un sorrisetto divertito in volto.
Una volta che furono di fronte a lei si stampò un sorriso falso in volto, osservando Mackenzie con divertito disinteresse.
“Temo di non aver mai avuto il piacere.” Rispose invece con tranquillità a Rain, intercettando il suo sguardo con un sorriso, non era vero ovviamente, si erano incrociati diverse volte in sala comune o a lezione sebbene non avessero mai parlato.
“E’ un piacere Mack, che nome… originale.” Che nome kitsch sembrava suggerire il suo tono lievemente disgustato e l’inarcare ironico del suo sopracciglio.
“Che outfit delizioso, complimenti. Una scelta davvero coraggiosa da parte tua.” Calcò volontariamente l’accento sul coraggioso, il tono appena divertito, come a implicare che era davvero coraggioso da parte di una come lei mettersi quel tipo di vestito. Un sorrisetto da stronzo completava l’insulto neanche troppo velato nelle sue parole.
“Ovviamente cara, non aspettavo altro” rispose poi diretto a Rain, apparentemente impaziente di liberarsi di Mackenzie, neanche fosse stata quest’ultima a interrompere il loro appuntamento e non l’esatto opposto.
“Ciao ciao Marzia.” Salutò brevemente la corvonero, lo sguardo già diretto su Rain, una scintilla di malizioso divertimento nello sguardo.
“Il tuo amichetto ha cattivo gusto se preferisce lei.” Sussurrò avvicinandosi all’orecchio di Rain una volta che si furono allontanati dall’altra ragazza. Nell’attraversare la folla, se l’altra non l’avesse lasciato andare per prima, avrebbe continuato a stringere la sua mano nella propria.
Raggiunsero il centro della pista, un’occhiata in giro gli confermò che il biondo oggetto dell’affetto della rossa non era esageratamente distante, la stanza del resto non era neanche esageratamente affollata.
Il cretino sembrava preso da chissà cosa in mezzo ad altra gente, ma Marcel non avrebbe potuto importare di meno di che cosa stesse combinando.
Con un sorriso gli posò le mani delicatamente sui fianchi di Rain, i corpi vicinissimi che si muovevano assieme a ritmo della musica, e gli occhi chiari incatenati a quelli della ragazza.
Che ragazza cattiva, pensò divertito. Era interessante ed era quasi un peccato che si sprecasse correndo dietro a quel codardo di un tassorosso, ma alla fine era la sua scelta e Marcel non si sentiva nella posizione di giudicarla. Pessima scelta era praticamente il suo secondo nome.
Del resto non era lui stesso una cattiva scelta che Rain sceglieva di fare? Era la serata adatta per una pessima scelta.
“Baciami”
Non ci fu bisogno di ripetersi per Rain: le labbra di Marcel calarono rapide su quelle vermiglie della rossa, calde ed esperte, scoprendo il sapore delle labbra della serpeverde, la mano destra che saliva lungo la sua schiena fino a incorniciarle il volto chiaro. Il suo profumo, un aroma inebriante che non riconosceva, gli invase il naso.
Avrebbe dovuto controllare che il tasso stesse guardando, certo, ma alla fine non era davvero così interessato, preferiva concentrarsi sulla rossa e sul bacio che si scambiavano.SPOILER (clicca per visualizzare)Nomina Will e interagisce con Rain e Mack, che provvede a perculare, prima di andare a ballare e poi limonare con Rain. Bye Will. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Interagito con Chloe, appena arrivata. Risponde per le rime a David e si chiede cosa abbiano tutti da guardare in quel modo. Si allonrana con Chloe e Kai ma, da lontano, intravede Marshall e David litogare e si fionda a fermare il Tassorosso incazzato, sventando una rissa. Lo porta a bere e, alla fine, torna da Kai e decide di andare via..
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.Non nego di sentirmi osservato. Sinceramente, la cosa non mi fa sentire a disagio; anzi, in tutta franchezza non mi fa né caldo né freddo. Mi scomporrebbe molto di più trovare un libro fuori posto, lontano dal suo scaffale, piuttosto che gli sguardi di studenti ed adulti evidentemente disabituati a vedermi fuori dal mio contesto usuale. Non ne faccio loro una colpa, hanno ragione: il mutamento, anche il più piccolo e in apparenza insignificante, destabilizza. Perciò che guardino, che s'interroghino. Anche il pettegolezzo è uno strumento che serve a tenere viva la mente per l'elaborazione di ricche - e talvolta articolate - congetture che mi divertirei a smontare pezzo per pezzo. Io stesso oggi mi permetto di osservare gli studenti vivere al di fuori della mia area di competenza: lì è richiesto religioso silenzio oltre che una rigida attenzione nel comportamento. Diciamo che nel loro habitat naturale molti di loro sono diversi. Assottiglio lo sguardo e lascio andare l'attenzione lontano dalla professoressa Vane, incuriosito da ciò che per me è nuovo (l'interazione tra le nuove generazioni, la nascita e lo sviluppo di relazioni sociali, la mutevolezza delle stesse).
Noto che tutti indossano qualcosa di rosso ed una maschera: mi domando il perché e cerco, in totale autonomia, di trovare una risposta tra le mie conoscenze. Non posso fare riferimento all'esperienza perché questo è il primo ballo a cui partecipo in quasi vent'anni... sono certo qualcosa sia cambiato rispetto ad allora.
Credo di avere frainteso il senso di questa serata. Perché indossare una maschera ad un ballo natalizio? le chiederei se, quando finalmente torno a guardarla, non m'interrompesse.
Dice di trovarmi regale, terribilmente elegante; a questo punto sollevo un sopracciglio e guardo verso il basso, a voler studiare il completo per capire se, in effetti, sia troppo.
- Oh - Mi accorgo di aver accennato ad un sorrisetto nel farlo, nemmeno so bene perché. Sarà per questo strano formicolio dietro la nuca, che mi solletica, o per via del modo strano in cui le sue parole mi suonano. La professoressa Vane è curiosa di sapere in che modo disturberei lo statu quo. Alzo il bicchiere mentre le spiego il mio punto di vista, col solito tono modulato che tuttavia stona in questa stanza rumorosa.
- Beh, non è difficile immaginarlo - provo a forzare la voce per essere ascoltato ma, alla fine, decido di ridurre la distanza di qualche centimetro - ed un passettino verso di lei.
- Non sono famoso per essere visto frequentare altri posti oltre alla biblioteca; immagino che sia strano per molti vedermi ad una festa, per di più in maschera. Ecco, saprebbe spiegarmi il perché delle maschere? Credevo fosse un ballo natalizio - non c'è polemica, solo sana curiosità. Incasso il colpo sul mio ruolo di semplice invitato e mando giù un sorso bello grosso di acquavite. Vorrà dire che mi divertirò a studiare le persone - anche perché non sono molto avvezzo ad intrattenermi in chiacchiere con nessun'altro degli adulti che lavorano a scuola; probabilmente questa con Miss Vane è la chiacchierata più lunga che abbia mai avuto dalla mia assunzione dopo il colloquio col Preside Edavane - e quando ne avrò avuto abbastanza potrò tornare senza sensi di colpa ai miei libri e soprattutto al mio incantesimo.
Non ho tempo per ragionarci troppo sopra, però: la professoressa Vane sta cercando una persona, il Guaritore per esattezza, che deduco essere il suo accompagnatore per la serata. La seguo mentre s'interroga.
- Buona serata - alzo il calice in sua direzione, non capendo il suo turbamento, e la guardo andar via prima di tornare ad osservare la sala e allontanarmi verso il centro della stessa.
Non ho idea di preciso di quanto tempo abbia passato alla festa, di quanti bicchieri abbia svuotato né di quante altre frasi abbia spiccicato. Sta di fatto che quando la Sala Grande ha iniziato a diventare troppo rumorosa per i miei gusti non mi sono fatto problemi ad alzare i tacchi e fare per tornarmene in biblioteca. So di poter impiegare meglio il mio tempo, in modo decisamente più costruttivo e divertente. Lascio il calice vuoto su un vassoio fluttuante e accarezzo barba e baffi con la mano destra incamminandomi verso la porta, salvo rallentare poco dopo fino a fermarmi del tutto davanti alla figura della professoressa Vane.
Se ne sta seduta da sola sui gradini che anticipano il tavolo dei professori. Non ha l'aria di essere felice né soddisfatta ma sono confuso... ecco, la sfera delle emozioni umane per me è ancora un piccolo mistero: non riesco ad interpretarle a dovere. In questo momento la donna potrebbe essere triste, stanca o arrabbiata e non sarei in grado di percepire la differenza. Cosa faccio? Mi limito a sistemare il doppiopetto con la mano destra e a spostare lo sguardo negli immediati dintorni: magari il signor Muller si è allontanato per qualche secondo. Mi sento inspiegabilmente inquieto, come se avessi dei piccolissimi folletti della Cornovaglia a sfarfallarmi tra le budella. Una sensazione orribile, se posso dire. Quando alza il viso è più facile intuire cos'abbia. Stringo le labbra e mi avvicino, fermandomi ad appena due passi da lei.
- Non mi sembra molto entusiasta per l'esito della serata, miss Vane. È troppo azzardato insinuare che il signor Müller si sia rivelato un pessimo ballerino? -
inarco il sopracciglio destro e attendo una risposta a quell'irriverente affermazione. Di nuovo un tono di voce troppo basso per la musica assordante che ci circonda. Dubito abbia sentito, così mi guardo intorno prima di chiederle, gridando:
- Le andrebbe di prendere una boccata d'aria? - se rispondesse di sì, le offrirei la mano per aiutarla ad alzarsi.SPOILER (clicca per visualizzare)Interagisce con Live poniamo le basi per una role futuraraggiungendola verso la fine della Sala Grande, in prossimità del tavolo dei professori.
Edited by Il bibliotecario. - 8/1/2023, 23:37. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Interagito con Alexis e poi corsa via dalla festa per infilarsi in una camera di dormitorio che non è la sua, impanicata, per non rivederla fino all'indomani..
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Marshall Carter-Johnson, IV anno, Tassorosso.
- Interagito con Will, David, Halley; - Citati Grace e Mike (vi odio gfy);
- Dopo essersi allontanato dal gruppo, oltrepassa anche Will e cerca di andarsene, ma viene intercettato da David, il quale si piazza davanti a lui. A quel punto, Mars sta per tirargli un bel pugno sul naso, quando Halley gli afferra un braccio e lo convince a non fare stronzate. Insieme si allontanano, bevono qualcosa e poi vanno a nanna
Ci ritiriaaaaamo Grazie a tutti quelli che hanno interagito Spero di non aver dimenticato nessuno!. -
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Interagito con Marshall, Mac, citati Rain, Marcel e i fratelli Harris.
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Era faccia e faccia con il poeta fallito che ebbe anche l'ardire di provare a prenderlo a pugni. Non voleva iniziare una rissa, ma se quel coglione lo avesse colpito, non avrebbe esitato a rompergli le dita delle mani. Ma non successe niente perché la sua cara nanetta si mise in mezzo. Proprio non ne voleva sapere di farsi i cazzi suoi, era sempre lì, pronta a fare la cosa giusta. In apparenza, almeno, perché con lui aveva mostrato un altro lato di sé. «E tu una rompicoglioni. E non scordare di dare un fazzoletto al tuo amico che sta per frignare!» E con quello la serata poteva dirsi conclusa. Prese Rose per mano e si diresse verso l'uscita, si era rotto il cazzo di stare in mezzo alla gente, aveva bisogno di stare solo e di fumarsi una canna. Poi era successo l'impensabile: Dean Harris ,suo padre, il capofamiglia era a Londra. Incrociò lo sguardo terrorizzato del fratello dall'altro lato della sala e poi lo vide aggrapparsi Grace con tutte le sue forze. Quel gesto non era falso, Micheal era sempre stato debole da quel punto di vista. E pensare che non aveva mai subito una Cruciatus, né gli erano mai state spezzate le ossa, eppure aveva paura di quell' uomo perché sapeva ciò che gli aveva fatto. Le sue urla disumane le aveva sentite. Solo una volta aveva assistito a quella tortura per volere di quella puttana, lo aveva anche deriso all'epoca ma David sapeva che era tutta una finzione. E anche Dean.
Rimase immobile per qualche secondo, non era pronto a incontrarlo, non era abbastanza forte da tenergli testa. La bestia che albergava nel corpo di suo padre era un mostro assetato di sangue e lui ne aveva il pieno controllo, aveva raggiunto il massimo potenziale del lupo. Ancora, la voce di Rose lo riportò alla realtà, sbatté le palpebre e la guardò. Poi la sua faccia divenne di marmo, serrò la mascella e la lasciò finire. Aveva detto cose che non avevano senso per lui, come poteva anche solo pensare che quella lettera fosse da parte da una ragazza? Si era gelato e tutti in quella cazzo di sala avevano capito quanto fosse spaventato e lei se ne usciva così? Di punto in bianco? Aveva fatto quella sparata sulla base di cosa? Perché lui non aveva sentito niente, nessuna frase ambigua né altro ed era un mannaro. La musica in sottofondo neanche aiutava. Ma forse lei sì o aveva notato qualche atteggiamento strano, non poteva saperlo. E, in quel momento, nemmeno gli intreressava perché aveva questioni più urgenti da risolvere. Rischiava di crepare per mano di quel bastardo. «Buonanotte Rose.» Tagliò corto. Lei corse via e lui aspettò il fratello, poi insieme andarono verso la fine.SPOILER (clicca per visualizzare)Interagito con Mike, Grace, Halley, Mars e Rose. Dopo aver risposto a Halley, evita lo scontro con Mars per mezza sua, poi va via con Rose ma riceve la lettera del daddy. Interagisce con Rose e poi va via insieme a fratello. Uscito dal ballo e niente, come al solito ha fatto la piaga -.-. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Interagito con il bibliotecario, citato Siegfried..
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.Il ballo era stata una stronzata colossale ed esserci andato con Halley si era rivelato un bel buco nell'acqua. Per una volta che voleva fare le cose per bene, mettere in luce la sua parte buona e cercare di rimediare a tutti i casini che aveva causato alla grifondoro, il fottuto destino aveva deciso di mettersi in mezzo e stravolgere tutti. Era stato trascinato in un litigio con cui centrava ben poco, solo perché la Wheeler voleva a tutti i costi fare la paladina della giustizia e salvare il culo a qualche suo amico. Non aveva opposto resistenza e non perché non aveva nulla da ridire sul fatto compiuto ma perché ci teneva a mantenere un temperamento calmo, sapendo che prima o poi se ne sarebbero andati e avrebbero continuato a passare la serata da soli come da programma. E invece no. Quella testa di cazzo di David doveva sempre avere l'ultima parola e giocare a chi ce l'aveva più grosso, minacciando in qualche modo la grifondoro. Ed era stato proprio quel comportamento a fare scattare in Kai qualcosa. Non gli piaceva quel tipo e soprattutto non gli andava a genio che avesse potuto avere a che fare in qualche modo con Halley. L'idea di lei insieme ad un altro, lo faceva proprio impazzire. Non riusciva a restare calmo pensando che potesse vedersi con qualcun altro e la cosa che più lo infastidiva era che non aveva voce in capitolo perché lui e la mora non avevano nessun tipo di relazione. Fanculo. Stava cercando di mantenersi calmo e ci aveva provato anche quando si era messo in mezzo tra David e Halley però la risposta della grifondoro alla sua domanda fu la goccia che fece traboccare il vaso. Sai che c'è? Me ne sbatto il cazzo. Sbottò all'improvviso, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi. Scusa se mi sono preoccupato, visto che ci vivo con quell'essere. Fai un po' il cazzo che ti pare. Vide la Wheeler allontanarsi e questa volta non la seguì ma decise di lasciarla alle sue congiure, alle sue maledette abitudini di voler sempre fare la cosa giusta. A cosa cazzo aveva pensato quando aveva spedito l'invito anonimo ad Halley? Probabilmente aveva fumato troppa erba e quella gli aveva dato il sentore che tutto sarebbe andato per il verso giusto, illudendolo. Era agitato e aveva bisogno di qualcosa con cui calmarsi ma fumare lì con tutti i professori a controllare ogni loro singolo movimento, non era un'idea così geniale. Mentre cercava una via d'uscita, vide ancora una volta Halley sfidare David per difendere quel suo stupido amico. Improvvisamente si sentì il terzo in comodo, uno stupido ripiego, una piccola apostrofo nella vita della Wheeler e la cosa lo annoiava parecchio. La doveva lasciar perdere e questa volta per sempre, tanto tra di loro non ci sarebbe mai stato nulla. Per una volta che aveva trovato una persona con cui sentiva di poter dare il meglio di sé, questa aveva deciso che non c'era nulla da fare. Si odiava, detestava l'aver dato la possibilità ai suoi sentimenti di entrare nel suo cuore e abbassare quel muro che aveva sempre messo come scudo tra lui e il resto del mondo. Era meglio restare uno stronzo, un bastardo che probabilmente sarebbe morto da solo piuttosto che restare un sentimentalista sfigato e smidollato. Quella sarebbe stata la prima e ultima volta che si innamorava di una ragazza, anche se di amore non si poteva parlare. Anche il tuo accompagnatore ti ha lasciato perché troppo impegnato ad intromettersi nei cazzi degli altri? Rivolse la parola a Chloe, la ragazza che si era avvicinata prima per parlare con l'altra concasata, riferendosi palesemente ad Halley e ai casini in cui si era intromessa senza che centrasse nulla. Ti va di fare qualcosa nel frattempo che gli altri ci raggiungano? Erano soli entrambi, tanto valeva fare qualcosa per non farsi ammazzare dalla noia. Posso offrirti qualcosa da bere? Visto che Halley si divertiva a giocare alla supereroina, lui poteva divertirsi in un altro modo e senza sentirsi minimamente in colpa. La Wheeler, però, tornò prima che loro potessero fare qualcosa e quando sentì le sue stupide scuse non potette fare a meno di dipingersi un ghigno deluso sul volto. Fa' come credi. Rispose secco, dandole subito le spalle e scegliendo volontariamente di non chiederle cosa avesse. Non gli importava, aveva mandato tutto a puttane e di certo non meritava la sua compassione. Si era stufato, si era davvero stancato di come le cose andavano con lei. Ogni fottuta volta c'era un cazzo di problema che mandava tutto a farsi fottere. Va sempre a finire così ma questa sarà l'ultima volta, pensò. Sì, Halley Wheeler non avrebbe più dovuto avere a che fare con lui perché avrebbe levato le tende e avrebbe continuato a vivere la sua vita da povera anima dannata qual era. Era ciò che si meritava, per lui non c'erano vissero per sempre felici e contenti ma solo un triste destino a cui abbandonarsi e rassegnarsi.SPOILER (clicca per visualizzare)Kai Parker, III anno, Serpeverde.
Interagito con Halley e Chloe.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Interagito con Carrie, Grace ed Halley.
Ballo con Carrie e, non appena quella se ne scappa via (kodardaH), Alexis si butta sull'alcol e torna in camera, dove condivide una perla con le sue compagne di stanza. -
.Will era un ragazzo davvero semplice, genuino e Mackenzie non poteva che apprezzare quelle qualitá. Il tassorosso, sebbene fossero ancora agli inizi, si stava dimostrando un ottimo accompagnatore. «Will, non ti ci abituare cosí velocemente.» Scherzó volontariamente mentre gli sfioró il mento con l'indice, andando in contrasto con quanto detto precedentemente. La corvonero non era una di quelle ragazze che civettavano con chiunque, non perché non ne fosse capace ma perché riteneva che quei comportenti dovessero essere riservati per qualcuno di importante. E Will, a modo suo, lo era. L'aveva portata al ballo e l'aveva fatta sentire desiderata, sensazione che non aveva ancora provato in quel castello. «Sembravo cosí disperata?» Domandó mentre ripensava alla facilitá con la quale aveva risposto di sí all'invito del tassorosso. «Avrei potuto dirti di no ma a primo impatto mi sei sembrato un ottimo accompagnatore con cui passare la serata, cosí non ci ho pensato due volte ad accettare.» Sorrise sincera prima di prenderlo sotto braccio e iniziare la loro camminata verso la Sala Grande. Ad Ilvermony probabilmente non avrebbe mai scelto un ragazzo come lui con cui presenziare ad una festa solenne ma si era promessa di essere diversa ad Hogwarts e di abbandonare le sue vesti da stronzetta. La conversazione viró sulle decorazioni e su come era stata allestita la stanza in cui normalmente si riunivano per consumare i pasti.
«La prossima volta che c'é un'altra festa da organizzare, saró felice di aiutarvi con le decorazioni.» La corvonero aveva uno spiccato senso estetico che sarebbe stato utile in quelle circostanze. «Non é il mio genere musicale ma devo ammettere che é forte, é davvero bravo quel ragazzo.» Rivolse lo sguardo verso il palco e successivamente verso la ragazza su cui erano state puntate le luci, iniziando a sognare ad occhi aperti. Quanto é fortunata, pensó. Avrebbe tanto desiderato ricevere quel tipo di attenzioni, essere il centro dell'universo di qualcuno e invece era maledettamente sola. Si rabbuió in volto, questa volta presa da un pó di invidia. Fortunatamente Will la risveglió da quella specie di trance ok cui si era ritrovata. «Sí, si trova in America ed é davvero molto diversa da Hogwarts.» Su questo poteva giocarsi qualsiasi cosa, persino la sua collanina di perline. «Potrei annoiarti per quante cose vorrei dirti su Ilvermony perció ti diró solo una delle cose che piú mi piace di Ilvermony, ovvero lo smistamento.» E lei lo aveva vissuto sia in prima persona, quando stava per iniziare, sia da studentessa ormai giá avviata. «Il resto della scuola osserva dalla balconata circolare i nuovi studenti. Si dispongono lungo le pareti, e uno ad uno vengono invitati a collocarsi sul simbolo del nodo gordiano nel mezzo del pavimento di pietra. La scuola attende in silenzio che i quattro intagli reagiscano. Se il Serpecorno vuole lo studente, il cristallo che ha incastonato sulla fronte si illumina. Se è il Wampus a volerlo, ruggisce. Il Tuono Alato manifesta la sua approvazione battendo le ali, mentre il Magicospino solleva la freccia in aria. Mentre se più di un intaglio segnala di voler arruolare lo studente nella propria casa, sta all'alunno scegliere.» Faceva un certo effetto sostare al centro della stanza, al cospetto dei quattro intagli e con gli occhi di tutta la scuola puntati addosso. La giovane Rosier ricordava il battito del suo cuore accellerato, le mani che sudavano e la testa che girava vorticosamente. Aveva pensato anche di svenire ma fortunatamente ció non accadde. «É dura la vita di fratello maggiore?» Chiese con un sorriso divertito. «Ho un fratello maggiore anche io ed é il prof di volo.» Disse con un tono sarcastico, cercando di far capire all'altro che non era uno dei suoi argomenti preferiti e che preferiva parlare d'altro. In un certo senso fu accontentata, anche se abbandonarla lí a se stessa non era proprio ció a cui pensava. «Certo, vai pure.» Acconsentí a quella scelta mentre si versava un bicchiere di succo dal colore rosso. La sua solitudine fu presto interrotta dall'arrivo di due nuove presenze: Rain in compagnia di Marcel. Ah davvero? E da quando questi due se la fanno? Pensó mentre di accingeva a salutare Rain con un sorriso stampato in volto. «Rain sei meravigliosa.» Rivolse all'amica quel complimento sincero mentre le baciava le guance lisce e perfette come lei. «Di sfuggita, sí ma non abbiamo mai avuto modo di interagire.» Per fortuna e ci teneva che quella frase uscisse proprio in maniera sarcastica per sottolineare il suo disappunto nei confronti del ragazzo. Perché proprio lui, Rain? Continuava a disapprovare la scelta della rossa ma cercó di non palesarlo troppo. «Il mio nome completo é Mackenzie.» Prego. Un sorrisetto infastidito comparve sulbsuo volto, disprezzando la scelta del concasato di utilizzare quel tono risoluto nei suoi confronti. «Ti pregherei di evitare di sentenziare giudizi affrettati e non richiesti, Marcel. Non con me, almeno.» Poi parli proprio tu che non resenti la perfezione come invece vuoi far credere. La Rosier non era stupida e riconosceva quando qualcuno non era sincero. «Il mio accompagnatore sta per tornare, si é allontanato qualche istante.» Marcel prova a dire anche un solo commento su quanto ho detto e giuro che il mio succo lo assaggerai anche tu. Guardó di traverso il ragazzo, odiava chi le mancava di rispetto. «Ma si, andate a divertirvi.» Grazie a Dio, se lo porta via quell'idiota. «Sono Mackenzie per te.» Ma guarda tu sto deficente. Per fortuna Will tornó al momento giusto. «Se le serpi non infastidiscono qualcuno, non sono contente. No?» Alzó gli occhi al cielo e incrociando le braccia al petto spazientita. Quel Marcel aveva urtato la sua pazienza e aveva fatto tornare la Mackenzie stronza di Ilvermony, prima o poi gliela faccio pagare. «Soltanto la ragazza é mia amica, almeno credo. L'altro no, é soltanto un mio concasato.» Palesó tutto il suo astio nei confronti del corvonero. «Nulla di che, i soliti convenevoli ma sappi che stavo per rovesciare il mio bicchiere sulla testa di quell'insolente.» Ammise ancora in preda alla rabbia. «Mi domando perché tra tutti i ragazzi tra cui poteva scegliere, abbia scelto proprio quel tipo.» L'ho giá detto che non le piaceva? «Saró molto felice di ballare con te, Will.» Strinse delicatamente la mano del tassorosso e si fece condurre fino alla pista da ballo. Si lasció guidare da lui, andando ad intrecciare delicatamente le sue braccia intorno al collo di lui senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Sotto quelle luci fioche, poteva apprezzare i lineamenti del tassorosso e il fascino che emanava. Una leggerezza, una tranquillitá improvvisa la pervase dal momento in cui Will le pose una mano sulla sua schiena. Poteva percepirne il calore e un brivido si espanse su tutta la parte dorsale del suo corpo. Sorrise dolcemente quando sentí il ragazzo scusarsi con lei per l'essersi allontanato e averla lasciata sola, a quel punto fece scivolare la sua mano lungo il collo del ragazzo fino a sfiorargli una guancia. «Will non devi scusarti, é tutto ok. Come vedi mi so difendere da sola.» Poggió la testa corvina sul suo petto, lasciandosi travolgere da quel senso di sicurezza che il ragazzo le infondeva. Lui le poggió il mento sopra la sua testa mentre entrambi dondolavano lentamente, seguendo la musica. Chiuse gli occhi, godendosi a pieno quel momento come se qualcuno potesse strapparglielo via. Si sentiva strana, non aveva mai provato quelle sensazioni con qualcuno ed era immaginabile che le provasse con un ragazzo appena conosciuto. Cosa le stava succedendo? Forse era l'atmosfera circostante a rendere tutto cosí facile, semplice, dolce e lei ci si era abbandonata completamente a quelle sensazioni. Sentí la sua voce calda e piacevole pronunciare parole che mai si era sentita dire, il tutto mentre il tassorosso le circondava la sua mano con la sua. L'atmosfera sembró cambiare all'improvviso quando, in una mossa inaspettata, si ritrovó a fare un casquette. Non ebbe il tempo di realizzare che sentí le labbra calde e soffici del ragazzo, sfiorare le sue in un bacio lento e dolce quanto appassionato. Gli occhi che prima erano spalancati per lo stupore, si chiusero man mano che il bacio cresceva d'intensitá. Portó una mano sulla guancia del ragazzo, non sapendo esattamente cosa stesse accadendo e gliela accarezzó dolcemente. Non sapeva cosa pensare in quel momento ma forse per una volta poteva evitare di analizzare tutto ció che le capitava e agire come una ragazza della sua etá, ovvero godendosi il momento e lasciando tutto al caso. «Scusa, ti ho morso il labbro.» Si era allontanata solo per quello, preoccupata di avergli potuto fare male. «Dove eravamo rimasti?» E si sarebbe avvicinata, lasciandosi andare ad un altro bacio se solo non avesse notato che il ragazzo aveva qualcosa che non andava. «Will, tutto bene?» Il bacio era stato cosí brutto?SPOILER (clicca per visualizzare)Mackenzie Rosier, III anno, corvonero.
Ho saltato il giro precedente quindi ho cercato di recuperare il tutto, scusate il sormone. Allora: Mackenzie ha interagito con Will fino a quando non é andato a soccorrere il suo amico. É stata raggiunta da Rain e Marcel con i quali ha interagito, diprezzando un pochino il ragazzo. Successivamente é tornata ad interagire con Will con il quale ha ballato e con cui c'é stato un bacio..