Mi guardai attorno senza capire dove fossi e soprattutto chi fossero le persone attorno a me, e perché avevo una pianta che mi scivolava sul collo come un serpente? Mi sembrava tutto cosí assurdo...
Mi voltai per controllare se la ragazza che non riusciva a respirare stesse meglio
« Stai bene?»Dovevo accertarmi che rimanesse in vita, dato che ne andava della mia dal momento che le botte non erano incluse nel menú del giorno.
Di colpo partí un flashback nella mia mente: una stanza, letti a baldacchino, un animaletto nella mia tasca e il volto di una ragazza che presentandosi mi dice il suo nome, Skylee...
« Tranquilla, lei non verrà a sapere niente, vedrai che nessuno stasera verrà frustato, va bene?»D'un tratto me la trovai addosso con le braccia che mi stringevano il collo, pensai volesse strangolarmi, e invece no... Anzi, era peggio della morte... Mi stava... Anche solo pensarci mi irrigidiva le gambe provocandomi un'espressione scioccata e schifata allo stesso tempo, ebbene sí... Mi diede un bacio sulla guancia... La cosa mi fece rabbrividire mentre cercavo di liberarmi da quella morsa chiamata "contatto fisico" per riuscire a portare la mia mano sul punto infettato e strofinare via il sacrilegio che quella ragazza aveva appena compiuto.
« Non toccarmi mai piú! E non ricapiterà perché la prossima volta ti salverà il Maniaco, visto i tuoi modi di ringraziare!!»Dissi con occhi spalancati e voce ferma.
Maniaco? Pensai...
Cosí iniziai a fissarli uno a uno, e sempre piú confusa, e come rapita da un sogno ad occhi aperti iniziai a riconoscerli. Le due ragazze sicuramente non le conoscevo bene, ma purtroppo riconobbi in un attimo il maniaco dei capelli e il fatto che dovessi ancora amputargli una mano. Qual era il suo nome?
Non importava, Maniaco dei Capelli andava benissimo, pensai.
Non ero una bambina. Pensai a chi ero diventata, a cosa ero diventata e grazie a chi. Un brivido mi percorse la schiena al pensiero di aver rivissuto per un attimo la frustrazione causata da quella donna. Ricordai soprattutto la rabbia e la voglia del suo sangue sul pavimento e realizzai il fatto che ci ero riuscita. Sperai che tutti quei minuscoli parassiti chiamati bambini fossero morti negli anni.
Ma mi stavo di nuovo perdendo nei miei pensieri.
Seguii i ragazzi mentre la pigrizia in me cresceva sempre di piú e, certo, mi ero divertita tantissimo sul ponte con il passaggio del Tuono Alato ma il fatto di aver rivissuto quei pochi momenti del mio passato mi aveva strappato via la voglia di continuare il percorso.
Quindi, decisi di rimanermene in fondo alla fila ascoltando i pensieri altrui. Non che fosse poi cosí interessante, diciamocelo, ma i pensieri di terrore e ansia mi affascinavano e almeno per una volta non avrei ascoltato le solite moine, anche se sfortuna vuole che nell'unico momento carino della giornata, ovvero quello del Tranello del Diavolo, avrvo perso la testa. Mi ero persa la parte piú bella del tragitto.
E ora che mi ero ripresa pensai al fatto di aver aiutato la ragazza che non respirava e iniziai a sperare che nessuno fosse abbastanza in se da capire che avevo compiuto un atto misericordioso... Decisi di non soffermarmi su quel pensiero per evitare di pensare anche al ringraziamento della ragazza... Che aveva... Osato... Darmi un ba... Bacio sulla guancia...
« Ehwwww»Riportai la mano sulla guancia per strofinare via qualsiasi residuo di tenerezza rimasto appiccicato.
Proseguimmo poi fino ad addentrarci in una folta giungla e sperai che la squadra si perdesse fino a quando non vidi le ragazze cadere davanti a me per colpa di un tronco. Non dovevo ridere. Non dovevo nemmeno sorridere. Ma il mio umorismo sadico non durò a lungo, perché ciò su cui erano cadute le ragazze non era altro che un molliccio. OH NO!
La creatura prese la forma di una donna anziana, poi di un clown e infine di una donna immersa nelle lacrime. Mentre mi si riempiva la mente di pensieri sempre piú rimbombanti, soprattutto quelli sul maniaco, non ebbi nemmeno il tempo di pensare a qualcosa di sensato che per un attimo mi si bloccarono le gambe e non mi si gelò il sangue, finché la coinquilina non mi strattonò accanto a lei. Tornai in me e alzai lo sguardo con occhi spalancati puntandoli sul signor Barnes. Ecco qual era il suo nome hahahaha
Vidi una vecchietta vestita di rosa...
“Vieni qui tesoro, uniamoci in un abbraccio di gruppo per amare tutti e il mondo intero, fatti coccolare dal profumo della cocco-terapia e vedrai che tutti ci vorremo bene, tanto bene! Non ti nascondere dietro la donna che te ne ha già dato un assaggio prima!” La sua voce... Le parole... Erano terrificanti...
Forse mi stavo immaginando che mi parlasse, ma iniziai a correre non appena sentii il Riddikulus di Skylee perché sicuramente qualsiasi frase detta prima non l'avevo sentita minimamente.
Continuai a camminare velocemente borbottando
« Che schifo... Aaah che schifo...»Proseguimmo ma non si vedeva piú alcuna traccia del fuoco fatuo, anche se non era cosí importante, avrei comunque lasciato tutto in mano ai ragazzi...
E perfetto... Una luce in lontananza preannunciava la morte, un po' come nei libri dei babbani che credevano che per arrivare nell'aldilà si dovesse seguire qualche specie di luce divina, e questa addirittura si sarebbe avvicinata di sua spontanea volontà.
Se i libri non mentivano, sicuramente si sarebbe presa le tre ragazze perché il signor Maniaco sarebbe finito in una sorta di "paradiso" o come lo chiamavano i predicatori credendo nella pace eterna.
Per mia fortuna, davanti a me c'erano sicuramente persone ben pronte a salvarsi la pelle e ciò poteva solamente significare che io sarei potuta rimanere lì a guardare con la bacchetta a portata di mano.
Qualcuno di colpo mi strattonò portandomi dietro ad un albero per poi combattere, immagino, o qualsiasi fosse il piano per salvarsi la pelle.
Quanto spreco di energie oggi, pensai, ormai ero al limite tra il rivivere il passato e il molliccio, ne avevo abbastanza.
Lentamente, quindi, rallentai il passo tornandomene in fondo.
Ci fermammo davanti a ciò che sembrava essere la fine della foresta o giungla che fosse, cosí ne approfittai per sedermi, visto che il signor Maniaco aveva deciso prima di me di piantarsi nel terreno per iniziare a mangiare quando qualcosa mi afferrò la treccia.
Col cazzo.
Per quel giorno ne avevo abbastanza, pensai, mentre con uno scatto spostai qualsiasi cosa mi si fosse attaccata alla testa.
Una scimmietta!
Ora vedi te, piccola maniaca dei capelli!
La piccola creatura continuava a soffiarmi mostrandomi i denti e... Uh... Quelli erano denti da latte.
Con una mossa fulminea diressi la mano verso la sua bocca e con forza tirai il suo canino da latte strappandoglielo.
« Questo farà felice Kuro.»Dissi a bassa voce mentre, da seduta, tenevo la scimmietta dal coppino. Poi mi voltai, realizzando che il signor maniaco era troppo tranquillo, mangiando il suo panino, cosí con un veloce scatto feci volare la scimmietta proprio sulla sua schiena.
Nessuno avrebbe notato nulla.
E lui avrebbe pensato che quella piccoletta fosse saltata giú da un albero.
Come una furia, sicuramente a causa del mio piccolo intervento odontoiatrico, iniziò ad assalire il ragazzo mentre io mi compiacevo per lo scherzetto che ero riuscita a mettere in atto.
Mi alzai poi, per proseguire seguendo ancora una volta la squadra per arrivare poi nei pressi di una scalinata di un tempio che ci condusse davanti ad un tavolo con delle carte appoggiate sopra.
La coinquilina, guardandomi, mi disse "Io per oggi ho dato, Kae... A te l'onore."
Quindi portai lo sguardo verso di lei per provare a dirle lo stesso ma ero già stata preceduta.
Mi voltai verso la ragazza che se non mi sbagliavo si chiamava Halley
« siamo in due ad avere bisogno di una vacanza » per poi portare lo sguardo sul singolo individuo e soffermandolo su Skylee che aveva già pensato di afferrarmi di nuovo, dissi accennando un sorrisetto lieve è sadico
« Il primo che, invece di prendere la carta, osa toccarmi, muore. O riceve un calcio. E dunque perderemo la sfida.»