Lezione di Divinazione A.S 2022/2023Ammessi studenti dal 4° anno in su

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    Dorothea Lucretia Lovecraft
    29 yrs | Chaotic Neutral | Lynx
    Yew, 11 ½'', phoenix feather


    Lei e l'umidità non andavano parecchio d'accordo, nonostante abbia vissuto in Inghilterra per tutta la sua vita le dava ancora sui nervi quando arrivava, puntualmente, i suoi capelli diventavano crespi ed intrattabili. Aveva la pozione Allisciariccio, sua amata salvatrice in quei casi in cui la sua povera chioma dorata diventava crespa rendendo il suo look terribile. Nella sua vita non era contemplato l'uscire senza un look a dir poco perfetto, per lei era essenziale avere pelle, trucco, capelli ed abiti perfettamente al loro posto, le dava un senso di ordine che la calmava perché infondo se non aveva il controllo della sua persona perché avrebbe dovuto riuscire ad avere il controllo sul resto. Ad ogni modo, una volta finito di prepararsi Dorothea sarebbe andata a fare lezione, al pomeriggio perché lei detestava svegliarsi presto la mattina e lo stress faceva malissimo alla pelle che poveretta stava già risentendo dei tristi eventi di quel discutibile evento di Febbraio. Era arrabbiata con Alexander, arrabbiata che la sua concentrazione fosse dedita a questa caccia al culto invece che occuparsi di lei e dei suoi due figli, accettava tacita questa situazione solo perché il pane in casa lo dovevano portare e anche se avrebbero potuto vivere entrambi di rendita, preferivano lavorare.
    Almeno lui preferiva lavorare.
    E dopo aver finito di sistemarsi il rossetto, rigorosamente rosso come il sangue, Dorothea avrebbe percorso le scale che separavano la sua classe ed il suo ufficio, per accomodarsi al suo posto come di consueto. La stanza, per quella lezione, era stata agghindata in modo singolare ed i suoi studenti se ne sarebbero accorti subito nel momento in cui fossero sbucati nella confortevole saletta dalle poltroncine in velluto rosso.
    «Buon pomeriggio miei cari studenti, siamo tutti pronti per immergerci ancora una volta nell'oscuro abisso del futuro?» certo che lo erano, altrimenti non sarebbero stati lì a seguire la sua lezione. Al centro della stanza vi era un grosso falò, un fuoco che ardeva forte e riscaldava la stanza con il suo calore nonostante le finestre aperte. Il fumo andava verso l'altro, in un'apposita cappa che lo avrebbe espulso permettendo così ai cari studenti di non soffocare all'interno della sua bellissima aula.
    Perché diciamocelo, nessuno voleva puzzare di affumicato, specialmente lei.
    «Come saprete dai vostri studi passati, l'uomo ha da sempre cercato di trovare una risposta alle incertezze tramite la divinazione...» e sperava vivamente che i precedenti insegnanti lo avessero messo ben in chiaro, altrimenti ci sarebbe stata lei con il suo charme a ricordarlo ai suoi studenti «E quale modo migliore per farlo se non tramite il fuoco? Elemento ancestrale, purificatorio e, in tempi remoti, venerato come una divinità.»

    Dorothea amava il fuoco: caldo, piacevole da osservare e da usare per la divinazione, ma anche un ottimo alleato quando si desiderava cancellare prove importanti, magari di un omicidio. Il fuoco lavava le impurittà come dicevano in alcune religioni, cosa che con lei alla fine era successo perché colui che aveva sporcato la sua vita era stato epurato finalmente. La sua vita era migliorata, ora si sentiva al sicuro ed il suo buisness secondario era più fiorente che mai. Si poteva dire che aveva trovato finalmente la sua dimensione ma per quando ancora sarebbe stato così? Era lecito chiederselo, era lecito che Dorothea tenesse la guardia sempre alzata perché tutto poteva succedere.
    «Chi di voi mi sa dire qualcosa su quest'arte divinatoria e quale sia il suo nome?» si versò un po' di té, Dorothea non poteva assolutamente stare senza la sua amata miscela importata direttamente dalla Cina, ne prese un sorso dopo essersi sistemata per bene la lunga gonna del suo abito «Su, non siate timidi. Non vi darò mica in pasto al mio kneazle se sbagliate la risposta.» e ridacchiò, perché la divertiva stuzzicare i suoi studenti con qualche battuta.
    Per lo più semplice perché non aveva il senso dell'umorismo spicciolo dello zio o il british humor del marito. Sì, decisamente Dorothea non era la persona più indicata per fare battute, ma stemperavano un po' la tensione e voleva far rilassare i suoi studenti irrequieti. Sperava che magari, con la pozione di bellezza si calmassero un po' ed iniziassero a far lavorare il cervello, almeno chi apprezzava le donne, perché ultimamente vedeva parecchia pigrizia. Questa però era la norma nella sua materia, in pochi sapevano davvero apprezzarla come si deve ma confidava che un giorno i suoi studenti si appassionassero alla sua materia.

    Tell me all the ways I hurt your name
    If you could see You wanna keep me as forever
    code ©#fishbone


    CITAZIONE
    Salve stelline e benvenuti alla nostra prima lezione di Divinazione per gli studenti dal IV anno in su <3

    Al momento vi trovate nell'aula di divinazione che ha una struttura decisamente inusuale rispetto al solito. Al centro vi è un grosso falò e la stanza è molto calda, le finestre sono aperte quindi non c'è puzza di fumo.

    Ricordo a tutti LO SPOILER con Nome, Cognome, casa di appartenenza e l’anno frequentato più una breve descrizione delle vostre azioni citando tutti i pg con cui avete interagito o citato.
    Per ogni spoiler dimenticato verranno sottratti 10 punti alla casa d'appartenenza del player che non lo ha messo.


    Esempio:
    CITAZIONE
    “Panco Pinco Caio, VI anno, Tassofrasso
    Entrato in classe e risposto ad una delle domande, interagito con Giorgino Schiapparelli”

    E piccolo appunto: la vostra amata, amatissima prof di Divinazione ha preso la sua consueta pozione di bellezza il che significa che tutti coloro che apprezzano la patata, cadranno sotto il suo fascino ed i suoi sorrisi amabili come dei fessi. <3 Ovviamente voi studentelli belli non lo potete sapere.
    Ad ogni modo rispondete alle domande e rendete la vostra prof. felice che vi ama lei uwu

    Per dubbi circa lo svolgimento di una lezione invito a leggere il regolamento di cui di seguito riporterò un estratto circa i ritardi:

    CITAZIONE
    “Indi per cui, post che arriveranno oltre la scadenza saranno valutati con un MALUS FINO A -30 PUNTI alla casa di appartenenza dello studente e, a discrezione del professore master della lezione, la cancellazione del post stesso con annesso punteggio dimezzato alla voce presenza e obbligo di recuperare entrambi i giri.”

    Scadenza martedì 11 aprile entro mezzanotte.
    NON SONO ACCETTATE RISPOSTE OLTRE LA SCADENZA.


    Edited by Yuna ~ - 12/4/2023, 23:25
     
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    Ruby Elise Duvall

    Il pranzo non era stato uno dei suoi migliori. Era riuscita a mangiare qualche pezzetto di pollo, con poco entusiasmo. Il dolore che la perseguitava, oramai, da qualche ora. La testa le scoppiava e i brividi di freddo percorrevano ogni centimetro del suo corpo, portandola ad indossare –sotto la divisa- un maglione pesante, con una grande R al centro, cucito appositamente per lei dalla nonna. Imbarazzante. Fortunatamente non si visibile ad occhio umano. Un punto a suo favore. Passò qualche minuto seduta sulle candide lenzuola in dormitorio e, quando Rose, si mosse per raggiungere l’aula di Divinazione, Ruby, prese coscienza che si stava avvicinando l’ora per levare le tende e migrare verso nord (?). Fa che non si l’influenza La sensazione di costipazione la mandava ai matti ma, prestando attenzione ai sintomi, si doveva proprio trattare di quella condanna, curabile con una semplice Pozione Pepata Facile da dirsi, un po’ meno da ingerire quello schifo dal gusto rivoltante. Il suo stomaco delicato ne avrebbe risentito e, come al solito, l’avrebbe fatta pagare dilaniandola da fitte impossibili da tollerare. Una vera e propria creatura angelica e fragile. Certo, come no. All’apparenza, forse. Inutile tergiversare. Si alzò dalla sua comoda postazione e afferrò il materiale che le sarebbe tornato utile per affrontare quella disciplina a lei ignota. Sì, non aveva mai avuto modo di cimentarsi più di tanto con gli argomenti trattati dalla divinazione ma, chissà per quale motivo, la trovava affascinante. Quanto sarebbe stato interessante esaminare le profezie dei Veggenti e quanto sarebbero potute servire al fine di dominare il mondo. Tutte questioni che scuotevano quel timido interesse, bisognoso di essere coltivato in vista di un roseo futuro.
    A molto era servito il dialogo con il professor Blackwood il quale, con molta fatica, era riuscito a farle comprendere l’importanza di qualsiasi disciplina, senza riserve. Per quanto riguardava l’applicazione, però, stava solo in lei mettersi d’impegno e affrontare quei limiti che spesso, altro non erano che fissazioni malate e, del tutto, errate.
    Si avviò di buon umore, cercando di non volgere il pensiero al suo malessere generale che, volere o volare, avrebbe inciso sulla sua prestazione. Poco male, una nuova sfida dietro l’angolo. “MA CHE…” Proprio dietro l’angolo. Improvvisamente andò a sbattere contro qualcuno di massiccio ed, involontariamente, i suoi occhi azzurri si chiusero come se volessero attutire quel colpo inferto dallo sconosciuto. Quando tornarono vigili, ciò che videro la lasciarono alquanto spiazzata. “Schneider!” Non poteva crederci. Una persecuzione bella e buona. Aveva avuto modo di interfacciarsi con il ragazzo durante la gita fuori porta in Africa, trattenendo a stento il desiderio impellente di affogarlo lì, in seduta stante, senza pietà. “Inizio a pensare che tu non possa fare a meno di me!” Lo stuzzicò con espressione indifferente, volta a schernirlo e a provocare in lui una reazione. Lo trovava simpatico, forse un tantino fuori luogo ma, nel complesso, non sembrava essere una minaccia per la sua incolumità. “Stai cercando di saltare la lezione della Lovecraft?” Domandò, mettendosi a braccia conserte e comportandosi come una di quelle signorine sottuttoio della mutua. La bionda professoressa non le era mai sembrata una delle più accondiscendenti e, di certo, se avesse scoperto una burla simile, avrebbe fatto fuoco e fiamme contro il povero Aaron. “Datti una mossa, non ho tutto il giorno!” Lo afferrò per un braccio e, con forza, lo trascinò appresso a lei, nella direzione dell’aula nella quale si sarebbe svolta la lezione. “Odio arrivare in ritardo. È una delle forme di maleducazione che più non tollero.” Sempre la solita perfettina.

    Giunsero alla meta. Aprì la porta e fece il suo ingresso, rimanendo piacevolmente colpita dall’atmosfera che regnava all’interno di quello spazio ristretto. Che sta accadendo? Salutò educatamente. Una falò ardeva proprio al centro della stanza e le finestre aperte inibivano il diffondersi dello spiacevole odore di bruciato. Geniale. Senza dubbio. Che aveva in mente quella donna? Si voltò verso il compagno Grifondoro che sembrava rapito dalla figura longilinea dell’insegnante. “Chiudi la bocca, ci potrebbe entrare qualche mosca!” Ironizzò prima di compiere qualche passo in avanti e cercare di comprendere le intenzioni della docente. ”… siamo tutti pronti per immergerci ancora una volta nell’oscuro abisso del futuro?” Mmmm, come no. Chi poteva essere così pazzo da voler conoscere nei dettagli ciò che lo aspettava? Vivere nel dubbio, per un certo verso, significava vivere tranquillo. Il fuoco riscaldava la stanza e quasi si pentì di essersi imbottita. Pffff. ”… quale modo migliore per farlo se non attraverso il fuoco…” Elemento ancestrale bla bla bla. Come no. Venerato come una divinità o sopravvalutato? Chissà. L’avrebbe scoperto. Fece una smorfia mentre, lentamente, il mal di testa iniziava ad affievolirsi, permettendole di pensare con lucidità a come avrebbe potuto rispondere in modo decente alle domande poste. Alzò la mano, nonostante la sua poca sicurezza a riguardo. “Si tratta della piromanzia.” Sì, l’aveva letto da qualche parte. “Si osserva attentamente il movimento delle fiamme e il loro colore. Insomma il comportamento che tiene il fuoco.” Non poteva aggiungere niente di più essendo, le sue, conoscenze molto limitate. La sua curiosità era stata smossa e, di certo, si aspettava grandi cose e informazioni che avrebbero arricchito il suo bagaglio culturale in modo significativo. Rimase in attesa che gli altri studenti prendessero la parola e la illuminassero in modo più approfondito.

    Ruby Elise Duvall - V anno - Tassorosso
    Entra in aula in compagnia di Aaron. Saluta la prof e nota il falò. Poi risponde alla domanda posta da Thea.
     
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    Mars Carter-Johnson

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    Sdraiato sul muretto del cortile interno, con la testa poggiata sulle gambe di Grace, Mars si godeva un raro momento di quiete prima dell'ennesima lezione della giornata. Le ultime settimane erano state un incubo e tutta quella storia del minore degli Harris che non riusciva a tenere le mani a posto era riuscita a mettere alla prova l'equilibrio già abbastanza precario su cui si ergeva l'intera vita del Tassorosso. «Mmh?» chiese confuso, piegando il capo in cerca dello sguardo della Grifondoro. Quando la ragazza gli accarezzava il viso, finiva sempre per perdersi nei suoi pensieri, era matematico. «Divinazione, credo...» le rispose, aggrottando brevemente la fronte mentre cercava di ricordare il suo orario e, ancor prima, il motivo che l'aveva spinto a frequentare quel corso. Insomma, prevedere il futuro? Davvero? Probabilmente era fatto, o ubriaco, o entrambe le cose, altrimenti non se lo spiegava. «Cosa? Non so proprio di cosa tu stia parlando.» affermò scuotendo il capo, mentre cercava di convincere Grace del fatto che la giovane età della professoressa ed il suo aspetto non fossero stati fattori degni di attenzione durante la scelta delle materie da studiare per quell'anno. E insomma, sarebbe anche riuscito a convicerla se non fosse stato per quel sorriso furbo che spuntava puntualmente sulle labbra del tasso ogni qualvolta tentava di mentirle. «Cazzo, ma che ora è? Devo scappare. Ci vediamo dopo!.» borbottò, schizzando in piedi non appena vide un paio di compagni correre in direzione dell'aula. Così, raccattò malvolentieri la sua tracolla e, dopo essersela appoggiata distrattamente in spalla, accennò ad andare, ma fece subito dietro-front. Accumulare qualche minuto di ritardo gli sembrava secondario, davanti all'idea di abbandonare Grace senza nemmeno salutarla decentemente. Il biondo si piegò in avanti, poggiò entrambi i polsi ai lati delle cosce di Grace e le posò un bacio a stampo sulle labbra, poi subito un altro questa volta meno innocente. «A più tardi.» le sussurrò sulle labbra, allontanandosi controvoglia dal viso della ragazza.

    «Ti sembro una persona caritatevole?» sussurrò canzonatorio il biondo all'orecchio della Dunvall, una volta preso posto sulla poltroncina di velluto rosso proprio alle spalle della coppia che mai si sarebbe immaginato di vedere insieme. Seduti uno accanto all'altra, Aaron e Ruby parevano proprio "in confidenza". A differenza dello Schneider che ancora non vedeva di buon occhio Grace, Mars era felice di constatare che tra i due ci fosse feeling. Alla fine, spingere l'amico a importunare la sua concasata non era stata una così pessima idea. Il biondo comunque ebbe a malapena il tempo di recuperare la tracolla che aveva abbandonato in terra non appena si era seduto insieme ai suoi amici, ché la lezione cominciò. «Buon pomeriggio miei cari studenti, siamo tutti pronti per immergerci ancora una volta nell'oscuro abisso del futuro?» Avere come insegnante una ragazza appena trentenne di così bell'aspetto era una distrazione che Mars non poteva permettersi, eppure... quando si rese conto di averla fissata per tutto quel tempo, deglutì a vuoto e cercò di ricomporsi. «Pronto ad immergerti?» sussurrò allusorio in direzione del Grifondoro, prima di lasciarsi andare in una risata silenziosa che cercò di spegnere sul nascere per non attirare troppo l'attenzione della professoressa. I suoi voti ultimamente non erano stati dei migliori, non poteva mandare in fumo anche quell'occasione di rimediare un voto che fosse diverso da Accettabile. «[...] E quale modo migliore per farlo se non tramite il fuoco? Elemento ancestrale, purificatorio e, in tempi remoti, venerato come una divinità.» Il Carter-Johnson osservò rapito e pensieroso il falò che la professoressa aveva posizionato al centro della stanza. Aveva sempre avuto un rapporto complicato con quell'elemento. Sebbene fossero trascorsi molti anni e nel frattempo fossero accadute tante cose, Mars non dimenticava che era stato proprio a causa della sua incapacità nel gestire il fuoco che il padre lo aveva abbandonato, ed era stato per lo stesso motivo che lui stesso aveva deciso di vivere lontano dalla sua bambina. Casey era molto più al sicuro senza lui nei paraggi che perdeva il controllo dei suoi poteri e finiva per incendiare tutto. «Mmh? Sì, sì, tutto bene.» annuì, quando Aaron gli diede un colpo sul braccio. Poi, come se niente fosse, tornò a sorridere, ma sperò con tutto sé stesso che il fuoco avrebbe fatto solo da contorno alla lezione e non ne sarebbe stato il protagonista, o avrebbe dovuto trovare una scusa abbastanza credibile per uscire da quella stanza.
    Marshall Carter-Johnson, IV anno, Tassorosso.

    - Interagito con Grace per tutta la prima parte del post;
    - Entrato in classe, ha interagito con Ruby e Aaron;
    - Preso posto sulla poltroncina dietro alla loro, ha condiviso una battuta sulla prof. col suo bff.
    - Ha espresso qualche dubbio sulla presenza del fuoco in classe (Mars è elementarista, ma non ha ancora sbloccato l'abilità :3)
     
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    Dieci galeoni che riesco a portarmela a letto. Tra i miei compagni di stanza era iniziata questa moda di scommettere su chi di noi riusciva a finire prima di tutti gli altri nelle mutande delle ragazza che incrociavamo nei corridoi. Le prime volte era divertente competere con gli altri per stabilire chi fosse il migliore a flirtare – su questo non ci sono eguali perché sappiamo benissimo chi è il vincitore – ma dopo un po' stava diventando davvero una cosa deplorevole scommettere sulle povere vittime che, ovviamente, non sapevano nulla di tutto ciò e credevano che ci fosse un reale interesse sotto. Comunque dovete trovarvi un hobby perché sta iniziando a diventare noioso continuare a battervi. Ve le ho soffiate da sotto il naso in poco tempo. I miei sfidanti, purtroppo, non potevano competere contro il sottoscritto in quel campo. Mi beccai uno scappellotto mentre le risate si libravano in aria, scandendo quei pochi istanti di spensieratezza che separavano una lezione e l'altra. Mentre ero preso dal colpire uno dei miei amici, non mi resi conto di star per finire contro una ragazza. Ovviamente non riuscì a fermarmi in tempo e successe l'imprevedibile. Misi le mani in avanti per cercare di non far cadere la ragazza per terra, mi sarei sentito fin troppo in colpa. Merda! Imprecai mentre lanciavo uno sguardo minatorio si miei compagni di stanza che non mi avevano avvisato di quello che stava per succedere. In carne ed ossa, miss. Le risposi con un sorriso allegro mentre cercavo di ricompormi dall'urto e la lasciavo andare. Ruby sostava davanti a me con la sua solita aria di sfida e con lo sguardo mi fissava come se avessi commesso il peggiore dei crimini, dopo la gita fuori porto con il professore di erbologia, avevo imparato come comportarmi quando dovevo avere a che fare con lei. Io temo che sia il contrario, Ruby. Mi sei finita addosso pur di parlare con me. Mi passai una mano tra i capelli mentre guardavo la tassorosso dall'alto verso il basso con il mio solito sorrisetto illusorio. Mi piaceva quando si irritava e iniziava a darmi contro, per lo più perché nelle sue parole c'era qualcosa di contraddittorio. Si, hai qualcosa in contrario? Risposi sincero. In realtà per quell'ora, avevo pianificato una fuga per cercare di saltare la lezione e dedicarmi alle mie invenzioni ma la Dunvall aveva deciso per me che non avrei saltato nessuna lezione quel giorno. E se ce andassimo da qualche parte invece di saltare la lez... Guardai il modo in cui aveva incrociato le braccia al petto e mi bloccai. D'accordo miss, ti darò l'onore di avermi come compagno di banco. Salutai i miei amici con un cenno della testa e sparì tra la folla, trascinato dalla biondina. Qualche istante più tardi, riuscimmo ad arrivare alla nostra destinazione. Aprì la porta e feci segno alla tassorosso di precedermi nell'aula che quel giorno aveva un'atmosfera diversa. Prima di salutare la professoressa, rimasi ad osservare il falò che ardeva al centro della stanza e le finestre che erano state aperte per non permettere al fumo di diffondersi nella stanza. Chissà cosa avremmo fatto durante quella lezione. Una volta entrati in classe e aver preso posto ad una delle sedute libere, una nuova presenza ci affiancò. Oh ecco che Romeo ci degna della sua presenza. Dove hai lasciato la tua coda? Canzonai Mars, alludendo a Grace e al fatto che ormai erano diventati una di quelle coppiette schifosamente smielate. Ero contento per lui ma se ogni tanto si ricordasse che aveva un amico, non mi sarei di certo offeso. Iniziata la lezione, portai lo sguardo dritto sulla professoressa pronto ad ascoltare le sue parole ma fui presto colpito dalla sua figura longilinea. Prof con lei sono pronto ad immergermi ovunque lei voglia. Una strizzata rapida con l'occhio sinistro per poi essere distratto prima dalla tassorosso e poi dall'altro ragazzo. Ruby non essere gelosa, è solo la professoressa. Lo sai che per me ci sei solo tu. Scherzai, dandole un buffetto scherzoso sul braccio per poi rivolgermi al mio fidato amico. Mi chiedi se sono pronto? Gli domandai ironico come se non conoscesse già la risposta a quel quesito. Amico, sono prontissimo! Ammisi per poi continuare a concentrarmi sulla lezione anche se era davvero impossibile farlo con una tale bellezza difronte. Mars? Richiamai la sua attenzione, dandogli dei colpetti sul braccio ma senza mai distogliere lo sguardo dalla professoressa. A quel punto: Vado, mi butto. Sparo la prima stronzata che mi viene in mente e spero che mi vada di culo. Annuncio a Mars prima di alzare la mano e provare a dire una delle poche cose che mi ricordavo. Se non erro si ricoprivano le fiaccole di pece e si osservava la fiamma: se rimaneva unita e formava una punta sola se ne traeva un buon auspicio mentre se si divideva in due se ne traeva un cattivo auspicio. Sperai di aver fatto bella figura con la prof.


    Aaron Schneider, V anno, grifondoro.

    - Interagisce prima con i suoi compagni di stanza (png) e poi con Ruby con la quale fa il suo ingresso nell'aula.

    - Entrato in classe saluta la professoressa e si mette ad osservare la stanza.

    - Successivamente interagisce anche con Mars e insieme si ritrovano a fantasticare sulla professoressa rapiti dalla sua bellezza.

    - Ha cercato di rispondere al quesito.
     
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    Skylee Metis

    Il pallore tipico della mia pelle era divenuto ormai di aspetto più malaticcio. Ero dimagrita di un paio di kili, mangiare ormai aveva perso nuovamente ogni attrattiva per me, lo facevo solo per non morire di fame, ma non mi riempivo più il piatto in maniera esagerata come ero solita fare quando decidevo che quel giorno mi sarei concessa un bis o addirittura un tris delle pietanze che più amavo. Ero triste, inconsolabile e il senso di colpa mi attanagliava come una stretta pressa in ferro. Non avevo notizie di Axel ormai da troppo tempo, non sapvo dove fosse, non sapevo come stesse e non avevo la benchè minima idea di cosa fosse successo fra lui e Ethan. Avevo ricevuto pressanti minacce da parte sua, non facevo in tempo a leggerle che mi si incenerivano in mano, ma sapevo che la minaccia era reale, avevo ormai paura persino di recarmi a Hogsmeade da sola e visto che in assenza di Axel ero sprovvista di altre persone "abbastanza amiche" con le quali andarci, avevo smesso e basta di recarmici. Niente più serate all'insegna di generose quantità di alcol, niente più passeggiate in esplorazione del villaggio, niente più svago fuori dalle mura. Dovevo riuscire a contattare Axel, dovevo fare in modo che mi rispondesse, necessitavo di sapere cos'era successo prima di pensare o decidere la mia mossa sucessiva. Mi sentivo bloccata su tutti i fronti come se fossi una malcapitata pedina di scacchi magici a rischio di scacco matto, ero in trappola.
    Dormire era diventato particamente impossibile, certe notti le passavo totalemtne in bianco e la mia vitalità già precaria di suo ne aveva risentito parecchio. «Sicura di tenerci tanto quanto vuoi far credere?» Certo che sì, che domande erano quelle? Ma soprattutto... come faceva lui a saperlo, cos'era successo quel pomeriggio di febbraio? Cosa gli aveva rivelato Axel in preda alla furia che ero certa si fosse fatto montare una volta intrecciato lo sguardo col padrino? E ultimo quesito ma non per importanza... cosa pensava avessi fatto Ethan? Mi aveva scritto di essere occupato e che probabilmente era a causa mia, ma non capivo, era forse Axel a tenerlo occupato? In un qualche modo era realmente riuscito a prevalere su quel pazzo sconsiderato? Forse gli stava dando filo da torcere in chissà quale modo, magari aveva messo di mezzo degli auror per stanarlo e arrestarlo in seguito ai suoi loschi affari, no no, questo non era possibile, Axel ci era dentro tanto quanto lui e purtroppo pure io con loro vi ci ero invischiata fino al collo in qualche modo. Per colpa delle sue fottute missioni illegali avveo finito per uccidere, non volontariamente, questo era ovvio, ma le mie mani erano pur sempre sporche di sangue, c'avevo il peccato addosso, un tutt'uno con la mia fragile anima. Ero in trappola, lo ero sul serio, non avevo armi per fermare Ethan e non possedevo nemmeno scudi dietro i quali proteggermi. Percepivo il suo fiato sul collo pur essendo chissà quanto lontana da lui, lo sentivo vicino, sempre più vicino e reale, avevo paura, forse per la prima volta in vita mia avevo realmente paura. Perché Axel era dovuto andare a parlare con lui? Non poteva evitare il confronto fingendo andasse tutto bene ma con la consapevolezza che di lui non si sarebbe più dovuto fidare? Avremmo potuto ideare un piano brillante per trovare il modo di incastrarlo, un piano per liberarci di lui e invece no, quello stupido orgoglioso era dovuto andare ad affrontare il problema di petto, non potevo biasimarlo ma non potevo nemmeno trovarmi in accordo con lui su quanto fatto. Lo odiavo per essersi gettato in quella tana del leone e odiavo ancora di più me stessa perché ora cominciavo a chiedermi se dirgli la verità in merito all'antilupo fosse stata realmente la scelta giusta. Mi ripetevo che non avrei potuto non dirglielo, mi dicevo che se lo avessi tenuto all'oscuro di quanto scoperto se ne avrebbe avuto a male per sempre con me, ma forse sarebbe stato meglio saperlo arrabbiato piuttosto che in pericolo.
    Mi trascinai stancamente fino alla lezione di Divinazione e presi posto silenziosamente in ultima fila. Non lo facevo mai, detestavo le ultime file, capivo sempre così poco da lì in fondo, eppure ora erano diventate il mio posto preferito dove rintanarmi per presenziare alle lezioni più col corpo che non con la mente. Persino il mio rendimento scolastico era calato, eppure non riuscivo a preoccuparmene, in testa avevo solo Axel e la sua detestabile sparizione che mi causava più attacchi d'ansia e di panico di quanti non avessi avuto di li a un anno addietro.
    Non risposi alla domanda della professoressa e mi limitai a fissare il vuoto con sguardo perso come se guardando fuori dalla finestra piuttosto che la professoressa potessi vederci Axel intento a rientrare tra le mura del castello. In lontananza e in maniera un po' ovattata percepii la parola fuoco e repentinamente la mia attenzione si posò interamente sulla professoressa, bellissima e aggraziata come al solito. «Fuoco?» Domandai preocupata facendo saettare i miei occhi bicolore prima su di lei e poi sul grande falò al centro della stanza. Non mi piaceva il fuoco, avevo da sempre provato una certa diffidenza nei suoi confronti ma ora che sapevo cosa mi poteva accadere se troppo vicina ad esso, mi piaceva ancora meno. É sicuro, mi dissi fra me e me. Doveva esserlo, non poteva aver ideato un qualcosa di potenzialmente rischioso per noi studenti, non avrei rischiato di bruciarmi in alcun modo. Era sicuro.
    ★ ★ ★
    Caposcuola Corvonero | Mailbox | Pensatoio

    Skylee Metis. V anno. Corvonero.
    É arrivata a lezione triste, distratta e dall'aspetto un po' malaticcio. Si è sistemata in ultima fila e si è ben vista dell'interagire con qualcuno. Non ha risposto alla domanda della professoressa, ma ha sussurrato a voce bassa qualcosa riguardante il fuoco, liberi di sentirlo come no. <3
     
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    Barnes! Si allontanò dalla parete alla quale si era appoggiato per fumare un po' nella pausa tra una lezione e l'altra, avvicinandosi al concasato nonché sua conoscenza. Era contento di averlo incrociato così si sarebbe tolto l'impiccio di andarlo a cercare in quell'enorme castello. Doveva trovare Harry perché stava proprio pensando a lui e al fatto che doveva domandargli un favore. Dove stai andando? Pian piano stava iniziando ad apprezzare la compagnia di Harry che se in un primo momento gli era sembrata un po' invadente, in un secondo momento gli era sembrato un buon amico. Kai odiava dare delle etichette ai suoi rapporti perché non voleva essere vincolato da nessun contratto non scritto, eppure la loro relazione poteva essere in qualche modo vicino o quanto di più simile ad un rapporto di amicizia. Lo stava ancora studiando per cercare di capire quale razza di persona si celava dietro quella maschera di disinvoltura che indossava ogni qual volta doveva interfacciarsi con un altro essere umano ma soprattutto stava cercando di capire se poteva fidarsi di lui. In quel castello non aveva ancora trovato nessuno in cui riporre la sua totale fiducia perché era convinto che prima o poi sarebbe stato pugnalato alle spalle. Nemmeno i fratelli Harris potevano vantare quella possibilità. E loro erano i suoi compagni di stanza, quindi figuriamoci quanto tempo poteva volerci per entrare nelle grazie di Kai. Probabilmente Mike aveva qualche chance in più di David, visto e considerando che non si era portato a letto la ragazza per la quale si era preso una bella sbandata. Ma quelli erano argomenti che in quel momento non dovevano affollare la mente del giovane Parker. Per caso vai a divinazione? Kai trovava divinazione una materia totalmente inutile e priva di senso. Per quanto divinazione possa essere riconducibile o strettamente collegata ad astronomia - la più grande passione di Kai -, non riusciva proprio a digerirla e forse avere un po' di compagnia durante quell'ora poteva rivelarsi utile a non cadere tra le braccia di morfeo. Appurato il fatto che sarebbero andati insieme a quella noiosissima lezione, il serpeverde continuava ad avere qualche dubbio circa una proposta che voleva fare da tempo ad Harry. Si trattava di una vera e propria sciocchezza ma permettere ad una persona di venire a conoscenza di una cosa così privata, lo metteva a dura prova. In pratica, quel fine settimana, doveva andare a recuperare una specie di droga a Nocturn Alley e cercava qualcuno che potesse fargli da "scorta". Non che avesse paura però quando si aveva a che fare con certi brutti ceffi, era previdente portarsi dietro qualcuno a cui chiedere aiuto nel caso in cui qualcosa fosse andata storta. Dopo la lezione devo chiederti una cosa. Doveva ancora pensarci su, almeno avrebbe avuto qualcosa con cui distrarsi durante la spiegazione della professoressa.

    Erano arrivati a destinazione sani e salvi ma in quell'aula c'era qualcosa che non andava. Non si trattava dell'atmosfera che a detta di Kai era davvero molto suggestiva, bensì della professoressa. Quel pomeriggio aveva qualcosa di diverso che fece accendere nel serpeverde, un barlume di interesse. Un interesse che non era mai sotto in lui durante le precedenti lezioni. Harry mi spieghi perché diavolo trovo la signorina Lovecraft così attraente? Domanda lecita dal momento che Kai non aveva nutrito nessun tipo di interesse per quella donna che seppur dimostrandosi sempre molto elegante e composta, non rientrava nelle sue grazie. Al contrario della professoressa Vane. Ecco lei era quel genere di donna che al giovane Parker piaceva. E' un'arte ancora attuale? Chiese con curiosità per la prima volta in tutta la sua carriera scolastica. La professoressa doveva sicuramente aver fatto qualche strano sortilegio perché non era possibile che tutti i ragazzi della classe fossero diventati improvvisamente così affascinati da quella materia.

    Malachai Parker, IV anno, serpeverde.

    - Ha interagito con Harry per tutto il tragitto verso l'aula di divinazione e anche dopo aver fatto il loro ingresso.

    - Non ho specificato dove si sono seduti.

    - Kai ho posto una domanda all'insegnante, vittima del fascino che esercita su di lui.


    Edited by dickhead - 5/4/2023, 10:01
     
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    Harry Barnes

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    18 anni - V anno
    *possibile violenza, linguaggio volgare o offensivo

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    – Testa di cazzo! – piantai una mano sulla nuca del mio concasato per spingerla scherzosamente in avanti, in un gesto di tipo quasi fraterno, che concedevo a pochi. Quel Parker, negli ultimi tempi, si stava rivelando un soggetto di apprezzabile compagnia. Più precisamente, da quando eravamo stati richiamati insieme al cospetto del vicepreside White in seguito alla lezione a tema natalizio della professoressa Huxley che, per fortuna divina, aveva smesso di tediarmi con la sua presenza da un mesetto a quella parte. Aveva trovato un impiego migliore, o non ne poteva più di noi? Io, nel dubbio, speravo fosse stata divorata da un aracnide all’interno della foresta proibita. Un ragazzo poteva pur sognare, no? – Sì, sto andando a rompermi i coglioni a Divinazione. Se non mi alza quel voto di merda le incenerisco i capelli, a quella bambola aliena. – la professoressa Lovecraft, invece, era… un tipo. Decisamente particolare. Che non sapevo ancora ben definire. A prima vista, sembrava una bella donna, curata e dallo stile impeccabile; poi, però, finiva sempre per ricordarmi un extra terrestre, coi suoi occhi così grandi e distanziati, decisamente sproporzionati. Sì, avevo qualche problema con gli occhi giganti… a questo punto potete ben dirlo. Cioè le donava un grande contrasto. Il suo carattere, però, era la cosa che più tendeva a destabilizzare gli studenti: sapeva il fatto suo e, di conseguenza, come farsi rispettare, ma era solo questione di tempo affinché capisse che certi elementi fossero indomabili… neppure la Huxley, dopotutto, c’era riuscita. E lei era una gran bella leoncina, d’indole. Chissà quanto avrebbe resistito…
    – Devi raccontarmi qualcosa di sconcio? – gli diedi una gomitata. Almeno lui si dava da fare; il mio umore e il mio “stato sociale”, al momento, invece, non me lo permettevano. O meglio: mi bloccavano in partenza. I soldi e la popolarità mi avevano sempre dato quella sicurezza che mi permetteva di mostrarmi potente e tronfio davanti alla gente ma, ormai, stavo dimenticando cosa volesse dire. Se solo fossi riuscito a compiere un gesto così plateale da mettere a tacere quelle voci una volta per tutte e le mie tasche fossero tornate a riempirsi… – Sai che sono tutto orecchie per te, compare. Se puoi evitarmi le inutili e strazianti spiegazioni della Lovecraft, poi, ti faccio anche un pompino… col pensiero. – un modo scherzoso per esorcizzare quella nomina del cazzo e, magari, riuscire a superare quel dramma che mi aveva ormai rotto ampiamente i coglioni. Ormai, infatti, mi limitavo a rispondere con un pugno o una spallata sposta-montagne a chiunque si degnasse di rivolgermi ancora la parola con quel modo di fare da scimmie ammaestrate, almeno quando ne avevo voglia; altrimenti, agitavo la bacchetta in modo da metterli a testa in giù o fargli schiaffare la faccia a terra: dovevo averne spediti in infermeria talmente tanti a quel punto, che la lista di coglioni si era ridotta notevolmente. Sapevo che di certo le botte non potessero bastare a recuperare la reputazione persa ma, al momento, mi bastavano.

    C’era un motivo preciso del perché odiassi a morte quell’aula ed era, principalmente, l’odoraccio mistico misto ad essenza pura di Barbie (sapete, quella bambola di merda studiata a babbanologia) che si respirava là dentro. Le postazioni, però, erano le più comode di tutte: ottime per farci bei sonnellini ristoratori.
    Con una nuova gomitata, attirai l’attenzione di Kai per indicargli il tavolo designato, scegliendolo per entrambi. Mi sedetti dunque a un tavolo vuoto, esattamente di spalle alla biondina più scassa maroni del castello.
    Poggiai la cartella per terra e mi sporsi col busto all’indietro, senza però voltare la testa verso la mia interlocutrice: – Psss. Ti è morto il famiglio, Métis? – ultimamente, ogni volta che la vedevo sembrava sempre più abbattuta. Che il bulgaro l’avesse lasciata a piedi? Che peccato. Mi accorgevo, però, che più il suo morale era di merda, più si elevava il mio che, in contrapposizione, sembrava andare migliorando un passetto alla volta. Però, quanto cazzo ero sadico.
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    – Uh? – la mia attenzione venne riscossa da Kai. – Perché sei cieco? È una cazzo di Barbie aliena. Che ti sei bevuto? Non fare lo sporco egoista e condividi, la prossima volta. – lui, però, sembrava a dir poco adorante. Gli agitai una mano davanti al volto e, in tutta risposta, afferrai la sua tazzina personale per porgliela davanti al muso: – Tieni, sbava qua dentro, o ti rimprovererà per aver rovinato la sua… la sua… – con la tazzina ancora per aria, adocchiai per la prima volta la professoressa e mi bloccai a fissarla come un baccalà. – Però… oggi è davvero bella… – incrociai le braccia sul tavolo e mi distesi in mezzo ad esse, per ammirarla con fare sognante.
    Credendo di dover predire il futuro da un piatto di coniglio arrosto, rimasi sorpreso dall’argomento del giorno: il fuoco. Quello sì che era un argomento di mio interesse. Cosa dovevamo incendiare? Chissà se potevo farlo io.
    Sollevai una mano prima di prendere, per la prima volta in assoluto, la parola a Divinazione. Un evento a dir poco incredibile.
    – Le fiamme possono fungere d’ausilio per la consumazione di corpi sacrificali in nome di “un dio”. Il presagio si giudica migliore quanto più velocemente la fiamma riduce in cenere la sua vittima. Sono disposto a mettere in atto tale processo utilizzando un tassorosso a caso. lanciai una rapida occhiata a Marshall, Scherzo. Va bene un qualunque famiglio. Purtroppo quello della Métis credo sia già andato. Comunque devo dirle che è particolarmente gnoc-…ehhm… elegante, oggi, prof. – le sorrisi beato, incantato da quella pelle d’avorio e da quei capelli così splendenti.

    Harry Barnes, V anno, Serpeverde.
    Arrivato in classe con Kai, con cui ha interagito, e seduto dietro Skylee, con cui ha interagito. Ha risposto ulla prof e si è proposto di sacrificare vittime (ciao Marshall!) e ora sorride beato perché è una gnocca assurda.

    Per capirci il tavolo è affianco a quello di sky, ma harry è seduto dritto verso kai quindi va indietro di spalle verso sky ma i tavoli sono di fianco. tipo nel film. okei??????





    Edited by Barnes is our king. - 5/4/2023, 17:17
     
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    Bene, oggi lezione di divinazione. Che merda.
    Già la magia non mi fa impazzire, con quegli stuzzicadenti spruzzaincantesimi la vita è fin troppo semplice. Almeno quella quotidiana. Il professor Edmund mi disse che se quegli avvincini fossero stati veri e io avessi cercato di massacrarli di botte mi avrebbero sodomizzato istantaneamente, però me lo disse in modo un tantino piú elegante. Forse aveva ragione, forse no, fatto sta che non riuscii a portare a Kaeris altro che un mucchietto di alghe viscide.
    Tornando a noi... Divinazione... Praticamente è l'arte di chi non riesce a farsi i cazzi propri cosí tanto da doversi spoilerare il futuro.
    Non so come andrà, spero solo che non mi venga spoilerato il mio, di futuro. Non credo che il destino sia scritto, anzi, sono convinto che sia forgiato da noi azione dopo azione, cazzata dopo cazzata. Però credo nel karma.
    Attraverso gli spettacolari corridoi della scuola di magia a passo svelto, mi sento in forma, ho messo la mia giacca di pelle, i jeans neri e gli anfibi alti, mi manca soltanto una Harley Davidson e sarei pronto a girarmi il deserto.
    Osservo i quadri che si muovono e mi chiedo come facciano le persone qui dentro a dormire la notte, anche perché oltre ai dipinti ci sono anche vari fantasmi che girano come se niente fosse.
    Ora, non so come funzioni, se ci si abitui o meno, ma io dormo con un occhio aperto.
    Arrivato a destinazione, apro la porta e mi trovo in una stanza che sembrerebbe sia stata addobbata da un piromane con un buon gusto d'arredo, e se non ci fosse la finestra aperta l'aria sarebbe pura quanto quella di Bagdad. C'è un falò in mezzo alla stanza. Sí, un falò.
    Fa molto caldo, ma c'è una bella atmosfera e... Per la miseria, che bocconcino da urlo!
    La professoressa sta una favola!
    Mi siedo su una poltrona libera e io non so che effetto abbia fatto a TUTTI gli uomini qui dentro, compreso me, perché oltre ai pochi che hanno sparato la loro sulla domanda della signorina che non ho nemmeno sentito, gli altri hanno fatto battutine su quanto fosse gradevole quella biondina.
    Le labbra, quel vestito, quei capelli... Biondi...
    A me piacciono le more... Che mi è preso ora?
    Cerco di sembrare normale ma il mio lato ironico sta per prendere il sopravvento, a volte penso che ogni essere umano sia mosso da un proprio sé superiore, bene, per piacere, mio sé superiore, evita di fare la figura dello stronzo almeno per una volta, almeno per oggi!
    Credo che divinazione non sarà cosí noiosa, oggi, e credo che quelle fiamme al centro della stanza non siano le responsabili degli ottanta gradi qui dentro.
    Non resisto, aspetto che gli altri finiscano di sparare battute e dico la mia:

    Ragazzi, ho una domanda molto, molto seria: chi di voi è il bastardo che durante la lezione di erbologia si è fottuto una sirena e l'ha messa qui a spiegarci divinazione?

    ––––––
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    Valentine Espinoza, VI anno, Corvonero. Arriva a lezione, nota la professoressa e viene colpito dal fascino, quindi aspetta che i ragazzi dicano la loro e poi fa una battuta
     
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    Kaeris Duval

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    Non ebbi uno dei migliori risvegli, quella mattina, difatti probabilmente avevo avuto un altro incubo siccome non ricordavo tanto oltre a una sensazione di freddo e tristezza.
    Scostai la tenda del letto e notai che il sole era ormai alto e, per mia fortuna, Kuro dormiva ancora. Ne avrei approfittato per metterlo nella sua gabbietta, e ormai era diventata un'arte quella di riuscire ad ingannarlo per riuscire a catturarlo.
    Quel giorno non avrei potuto portarlo a lezione con me, come era mio solito fare.
    Dunque, con molta calma lo presi dal cuscino, perché quel maledetto pretendeva di dormire accanto alla mia testa, e io non potevo che accettare la cosa autoconvincendomi che avrebbe potuto proteggermi o accorgersi se qualcuno avesse cercato di avvicinarsi a me. Beh, non era cosí.
    Una volta preso, lentamente lo inserii nella gabbietta riempiendo prima la ciotola del cibo e in seguito quella dell'acqua, poi, per finire aggiunsi un piccolo rompicapo contenente una pietra luccicante, cosí per lo meno sarebbe stato impegnato a cercare di raggiungere un premio piuttosto che ad escogitare un piano per fuggire.
    Poi feci una bella doccia e mi asciugai i capelli che legai in due trecce per poi dirigermi verso l'armadio e vestirmi.
    Uscii dalla stanza e mi diressi verso la Sala Grande dove ad aspettarmi c'era una bella tazza di caffè. Amavo il caffè, quella dolce bevanda amara che mi ricordava quei bicchieri di cristallo nei quali mia madre puliva i suoi pennelli pieni di tempera nera, inoltre il gradevole colore con il suo aroma mi mettevano di buon umore.
    Finita la mia lauta colazione, ritornai nella mia stanza cosí da poter ascoltare un po' di musica e magari immergermi in uno dei libri che avevo lasciato a metà.
    Guardai l'orologio e notai che ormai era arrivato il momento di dirigermi verso l'aula di Divinazione, cosí misi le scarpe e mi avviai verso la classe!
    Percorsi i corridoi e una volta arrivata davanti alla porta, la aprii.
    Notai subito un falò acceso in mezzo alla stanza e mi persi per qualche istante a guardarlo, per poi notare che negli ultimi banchi si era seduto Valentine. Immediatamente mi diressi verso di lui per sedermi nella poltrona accanto alla sua. Era l'unica persona che ero sicura non mi avrebbe infastidita piú del dovuto, e se lo avesse fatto, almeno sarebbe stato per parlare di argomenti di mio interesse.
    E comunque, finalmente una lezione interessante, se la piromanzia era una meravigliosa arte utilizzata come tortura in svariatissimi modi, di Divinazione non ero particolarmente competente.
    Mi voltai lentamente verso Valentine, allontanando la mia poltrona dalla sua dopo che, esattamente come nella scorsa lezione, aveva fatto una delle sue battute.
    «Avrai sicuramente fatto colpo»
    Gli risposi con tono sarcastico, dopodiché alzai la mano. Almeno stavolta avrei potuto dire qualcosa sperando di non finire sul rogo, non che mi interessasse particolarmente.
    «Alcuni interpretano i riflessi della fiamma nel bicchiere d'acqua oppure utilizzando il fuoco interpretano il salto dei chicchi del grano per determinare come andrà il raccolto, addirittura utilizzando le ossa che comportano il riscaldamento per produrne delle crepe»
    Dissi con tono apatico per poi incrociare le braccia e adagiarmi sulla poltrona per mettermi piú comoda.
    Kaeris Duval - Corvonero- V anno.
    Entrata in classe si è seduta accanto a Valentin con cui ha interagito.
    Dopo di che ha risposto alla domanda del insegnante.



     
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    Hestia Anderson
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    Divinazione non era esattamente la sua materia preferita, in linea di massima Hestia preferiva studiare cose che fossero pratiche come Trasfigurazione o Volo. Tuttavia, la professoressa Lovecraft era una buona insegnante nonostante la mettesse un po' in soggezione: aveva un'aria sinistra, quel sorriso zuccheroso sembrava nascondere qualcosa e quel suo atteggiamento civettuolo non gliela rendeva particolarmente simpatica. Tuttavia, doveva solo sopportare le sue lezioni, studiare e fare ciò che chiedeva lasciandosi scivolare il tutto addosso come faceva quando le materie non la appassionavano particolarmente. Salutò cordialmente l'insegnante e le compagne di Corvonero, notando Skylee sola.
    Non sembrava per niente messa bene.
    «Barnes, perché non te ne vai a fare in culo?» sempre lui, con i suoi commenti del cazzo a rompere i coglioni. Quand'è che quell'idiota non si ammazzava? Infondo lo stavano prendendo un po' tutti per il culo dopo la diffusione del video dove si limonava con uno, se lo avesse fatto nessuno avrebbe sentito la sua mancanza.
    Lei per prima.
    «Fatti i cazzi tuoi.» sì, perché non era affar suo interessarsi di Skylee visto come era messa. Sicuramente non c'era bisogno che qualcuno peggiorasse la sua situazione, rendendo di fatto il tutto fastidiosamente più frustrante.
    «Va tutto bene? Hai una faccia...» questa volta glielo fece notare anche lei, era davvero messa molto, molto male e non sapeva spiegarsi il perché. Fino a quando Skylee non glielo avesse detto, Hestia non avrebbe indagato ulteriormente: non era un'impicciona, credeva che le amiche non fossero cosi e preferiva dare agli altri i loro tempi che insistere. O infastidire la gente, Harry Barnes proprio non sapeva quando smettere di fare l'idiota e si chiedeva ancora come facevano le ragazze a trovarlo interessante.
    Fosse per lei, lo avrebbe già buttato giù dalla torre di astronomia.
    «La piromanzia è un'arte divinatoria molto antica, che risale fin dagli uomini primitivi. Nell'Antica Grecia le vergini del tempio di Minerva Poliade mantenevano costantemente accesa la fiamma di una lampada e ne osservavano i movimenti.» volle dare anche lei il suo contributo in aula, dove tutti i penemuniti sembravano aver dimenticato l'uso del cervello in camera. Le faceva un po' schifo in effetti, perché i ragazzi pensavano davvero solo la gnocca senza un attimo concentrarsi su dove erano.
    Ridicoli.
    Hestia non vedeva l'ora di andarsene da scuola e allontanarsi da quell'ambiente tossico, più stava lì, meno aveva voglia di interagire con certi suoi compagni.
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    Hestia Jane Anderson - Corvonero Sesto Anno
    Hestia si siede vicino a Skylee e manda a quel paese Harry, successivamente risponde alla domanda della prof belissima e splendidissima <3


    Edited by Yuna ~ - 15/6/2023, 14:02
     
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  11. Megan T. Lynch
     
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    Megan Lynch

    Immergersi totalmente in ciò che non conosceva era sempre come fare un salto nel vuoto, lì dove nessuno sarebbe stato pronto ad afferrarla laddove i suoi piedi non fossero stati abbastanza pronti da toccare il suolo. Per nulla pronta ad accogliere nella proprie vita qualcosa di cui non sapeva niente, maniaca di un controllo che con ogni fibra del proprio essere tentava di tenere a freno, non amava le lezioni di Divinazione, per quanto la docente fosse quanto di più apprezzabile ci fosse all'interno e nei dintorni del castello.
    Assumere dunque che tutti i presenti fossero pronti a immergersi nello studio di un futuro non ancora verificatosi era pretenzioso, ma Megan non disse niente, preferendo restare a contemplare in silenzio quel che la professoressa avrebbe avuto da dire. Lì, dopo aver salutato una volta entrata in aula e su una poltroncina un po' più indietro rispetto alle gemelle, più lontana di altre dalla coltre di fumo generata dalla fiamma che ardeva al centro dell'aula, la signorina Lynch esisteva nell'anonimato, lasciando chiacchiericci e piagnistei a qualcun altro.
    Non vi era elemento che più si discostava dalla sua particolare natura, pensava la Serpeverde mentre le fiamme falò danzavano e si specchiavano nelle verdi profondità dei suoi occhi. Glaciale e austera per natura, nessuno le avrebbe accostato un elemento tanto distruttivo quanto vitale, simbolo di passione e coinvolgimento emotivo. Neppure lei avrebbe fatto una simile considerazione, se non si fosse conosciuta abbastanza.
    Ascoltò curiosa le risposte dei compagni, trovandone alcune più azzeccate di altri, ma mantenendo costante un'unica perplessità man mano che ognuno diceva la propria: perché in molti ripetevano quel che era già stato detto?
    Poggiò il mento sul palmo della mano destra e tornò con lo sguardo smeraldino sulla docente, in attesa che accadesse qualcosa di sensazionale o, al contrario, che si continuasse in via prettamente teorica. Non poteva tuttavia negare che la presenza del fuoco avesse acceso la sua curiosità.

    Chiesto alla player della prof di poter entrare di corsissima.

    Megan Lynch, Serpeverde, V anno.
    Entra e si siede su una poltroncina un po' più isolata, non rivolgendosi a nessuno in particolare.

     
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    Dorothea Lucretia Lovecraft
    29 yrs | Chaotic Neutral | Lynx
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    Da insegnate le piaceva molto vedere i suoi studenti mettersi in discussione, di solito erano così timidi, restavano in disparte senza interagire. Lei sapeva di mettere la gente in soggezione, infondo era una donna molto bella che amava mettere in risalto quel suo accattivante fascino tramite pozioni di bellezza che aveva il compito di rendere docili gli adorabili maschietti che, puntualmente, facevano rumore. Per fortuna, quel giorno, nessuno fu fastidioso ed aniz, notò una certa voglia di mettersi in gioco da quasi tutti i suoi studenti.
    «Sì, esattamente signorina Duvall. Oggi parleremo di Piromanzia, l'arte di divinare con il fuoco.» posa la tazzina contenente il tè e sorride alla ragazza, che ha avuto la prontezzza di dare una risposta semplice ma esaustiva «Ed il suo intervento merita un premio: tre punti per Tassorosso.»
    Le faceva piacere notare la prontezza dei suoi studenti, molti dei suoi studenti ritenevano noiosa la sua materia, ma non lei che invece era dell'idea che avesse tanto da dare ad ogni suo allievo.
    «Mi fa piacere sentirla parlare così, signor Scheider, ma ancora di più notare il suo interesse per la mia materia. Quello che lei dice è corretto.» lusinghiero, come un po' tutti i maschietti del resto. Se ci fosse stato Alexander nella sua aula probabilmente gli avrebbe folgorati tutti con lo sguardo, era un po' geloso ma sua moglie invece amava le attenzioni, amava avere i riflettori puntati su di sè e purtroppo l'uomo non era del del tutto riuscito a conviverci.
    «Sigorina Metis, si sente bene? Se vuole, può andare in infermeria a riposare, la vedo davvero pallida...» aveva notato il pallore sul viso della ragazza nel momento in cui era entrata, cosa che era preoccupante. Era simile a quello che qualche mese fa aveva Rose, solo che Skylee Metis era anche dimagrita e non era un buon segno.
    Per niente.
    «Sì e no: in Africa è un'arte divinatoria diffusa tra gli sciamani locali, ma i divinatori moderni preferiscono i tarocchi, l'astrologia o la numerologia.» il signor Parker aveva posto una domanda assai interessante: non tutti usavano la piromanzia, infondo era un'arte antica ma imprecisa come del resto tutta la divinazione. Oltretutto c'era bisogno di avere una bella brace da usare per il fuoco e non tutti i divinatori potevano permettersene una.
    Quindi le carte erano decisamente meglio rispetto al fuoco..

    «Ah, finalmente. Visto, signor Barnes? Quando vuole impegnarsi dimostra di essere uno studente colto e brillante! Tre punti a Serpeverde!» fece un largo sorriso, si sentiva come quando Arthur le mostrava un suo disegno o quando Lorelai le portava dei fiori del giardino. Harry Barnes si era dato una svegliata, ma era ancora lontano il momento in cui avrebbe finalmente messo la testa a posto una volta per tutte
    Per quello ci voleva qualcosa di decisamente più forte.
    «Tuttavia, le chiedo di non fare commenti crudeli e infantili in quest'aula. Non siamo alla Testa di Porco, ma in un ambiente accademico perciò provi a portare rispetto per i suoi compagni anche se non le piacciono.»
    Oh no, niente comportamenti maleducati all'interno della sua aula, altrimenti avrebbe punito a modo suo lo studente. E no, non sarebbe stato calpestato ripetutamente dai suoi vertiginosi tacchi a spillo ma qualcosa di ben peggiore.
    «Il professor Blackwood vi ha portato dalle sirene? Che cosa è successo ad Erbologia?» rimase interdetta quando Valentine Espinoza fece quel commento. Non fu il suo averla accostata alle sirene, ma quanto più sapere che il professore di Erbologia avesse esposto gli studenti a delle creature magiche pericolose. Si fidava di lui, come del resto del corpo docenti perché certa che lo avesse fatto per un motivo ben preciso: testare i suoi studenti.
    «E signor Espinoza... La ringrazio per il suo accostamento al popolo dei maridi, ma non ho cantato. Sa come funziona l'ammaliamento delle sirene, no?» le sirene usavano il canto per ammaliare le persone incaute che navigavano nel loro territorio, lei di certo non aveva cantato ma apprezzava che qualcuno le avesse detto che era una bellissima creatura dalle lunghe e fluenti pinne.
    «Esattamente signorina Duval, noto che anche lei ha una passione per il macabro proprio come il signor Barnes.» sì, doveva proprio piacerle il macabro, il che era ossimorico se si pensava alla cura maniacale che la donna aveva della sua persona. Era dunque inaspettato il fatto che la Lovecraft apprezzasse l'idea che qualcuno bruciasse nel fuoco, ma avendo dato fuoco a casa sua e bruciando il cadavere del suo primo marito non era poi così strano che la cosa le piacesse.
    Peccato che quest'ultimo fosse un dettaglio che nessuno conosceva, eccetto lei ed Alexander.
    «Noto che sa molte cose anche lei, signorina Anderson, mi fa piacere.» lei stessa aveva discendenze greche, o così millantava suo nonno, nessuno aveva mai provato il fatto che i Lovecraft fossero discendenti di maghi dell'antica grecia e a pensarci bene, questa era una cosa che proprio non le interessava.
    «Digressioni a parte, oggi care stelline imparerete a divinare usando il fuoco.» e a quel punto la donna fece un gesto con la bacchetta e dai tavoli si accesero dei bei fuocherelli. Prima era comparsa una piccola fiammellina arancione, a segnalare che forse era meglio togliersi di lì, per poi diventare un bell'ardente fuoco caldo.
    «Le fiamme prendono molteplici forme, come il vostro compagno Grifondoro ha fatto notare: se la punta della fiamma rimane unita esso è un presagio positivo, se invece si divide in due è un presagio negativo.» intanto, dietro di lei, era comparsa una lavagna dove un gessetto magico scriveva quello che stava spiegando alla sua cara e adorata classe «Se invece si formano tre corni, l'auspicio è super favorevole ma se imvece la fiamma si piega a destra o a sinistra significa presagio di morte o malattia grave. Se invece la fiamma comincia a spegnersi è un chiaro segnale di allarme per disgrazie e sventure, meglio restare a casa per una settimana se doveste vedere questo nella vostra fiamma.»
    Aveva fatto così quando aveva avuto l'ennesima visione di suo marito morto male a causa del suo lavoro, dunque lo aveva legato al letto per evitare che si facesse male e così lo aveva salvato. Dorothea era proprio una moglie premurosa e dolce.
    «Nella lezione di oggi, userete la Piromanzia per fare una divinazione al vostro compagno di banco... Ehm, signor Carter-Johnson potrebbe gentilmente raggiungere la signorina Lynch che poverina è tutta sola?» la cara professoressa aveva notato la solitudine in cui riversava la cara Megan Lynch e dato che non voleva lasciarla a se stessa, chiese al caro Tassorosso di farle questo gentilissimo favore.
    Infondo non avrebbe rifiutato no?
    «Cominciate, io girerò tra i banchi per vedere se le vostre divinazioni sono state compiute seguendo il metodo corretto. E mi raccomando: cercate sempre di visualizzare la domanda che vi ponete in modo da capire per bene cosa vi dicono le fiamme.»

    Tell me all the ways I hurt your name
    If you could see You wanna keep me as forever
    code ©#fishbone


    CITAZIONE
    Ed eccoci qua al secondo turno della nostra lezione!
    Perdonatemi, mi sono fatta attendere un po' ma finalmente siamo qui <3
    Dorothea vi ha chiesto di fare una divinazione per il vostro compagno di banco, spero di aver capito bene le varie coppiette belline e nel caso sistemerò çwç
    Per ciascuno studente è stato estretto un numero casuale da 1 a 5 e ad ogni numero corrisponde una descrizione del presagio che il vostro personaggio vedrà per il suo compagno di banco.

    Esempio: Coppia Hestia - Skylee escono 2 e 4 nel suo post Hestia descriverà a Skylee nel suo post l'avvenimento di un cattivo presagio mentre Skylee dovrà dire nel suo post che Hestia qualcuno di vicino a lei che è già malato potrebbe morire. Inoltre, come avete potuto notare, i tiri di dado del vostro PG equivalgono all'ordine con cui sono stati scritti, i tiri della coppia Hestia - Skylee erano 2 e 4 dunque il tiro di Hestia è il 2 mentre quello di Skylee è il 4.
    Se non è chiaro, basta venire a molestarmi su telegram e ve lo rispiego con calma.
    Qui sotto trovare i tiri di dado, basta aprire il menù a tendina per visualizzarlo, e le descrizioni della fiamma. Mi raccomando, non limitatevi solo al "il presagio è buono" siate creativi, fate porre delle domande ai vostri personaggi e fate loro osservare la fiamma mentre si pongono quelle stesse domande.

    Detto questo ricordo a tutti LO SPOILER con Nome, Cognome, casa di appartenenza e l’anno frequentato più una breve descrizione delle vostre azioni citando tutti i pg con cui avete interagito o citato.
    Per ogni spoiler dimenticato verranno sottratti 10 punti alla casa d'appartenenza del player che non lo ha messo.

    LEGENDA PRESAGI:
    1. La fiamma è unita e forma una punta sola, significa buon auspicio
    2. La fiamma si divide in due, significa cattivo auspicio
    3. La fiamma mostra tre punte, significa auspicio molto favorevole
    4. La fiamma si allontana piegandosi a destra o a sinistra, può significare la morte per un malato o delle infermità per coloro che non ne erano ancor presi da una malattia
    5. La fiamma inizia a crepitare ed è annuncio di disgrazie e il suo spegnersi è portatore dei pericoli più orribili.

    Per dubbi circa lo svolgimento di una lezione invito a leggere il regolamento di cui di seguito riporterò un estratto circa i ritardi:

    CITAZIONE
    “Indi per cui, post che arriveranno oltre la scadenza saranno valutati con un MALUS FINO A -30 PUNTI alla casa di appartenenza dello studente e, a discrezione del professore master della lezione, la cancellazione del post stesso con annesso punteggio dimezzato alla voce presenza e obbligo di recuperare entrambi i giri.”

    PS: Dorothea ha ancora l'effetto della pozione di bellezza. Voi maschietti pendete ancora dalle sue labbra :)

    Scadenza martedì 18 aprile entro mezzanotte.
    NON SONO ACCETTATE RISPOSTE OLTRE LA SCADENZA.


    ________________________________________
    Turno due punti:
    + 3 Punti a Tassorosso
    + 3 Punti a Serpeverde

    I TIRI PER LE COPPIE SONO FUORI DAL QUOTE PERCHE' A FORUMFREE PIACE COSI':
    Coppia Aaron - Ruby: 6
    • 2d5
      4
      2
    • Inviato il
      12/4/2023, 23:35
      Yuna ~
    Coppia Marshall - Megan: 7
    • 2d5
      5
      2
    • Inviato il
      12/4/2023, 23:35
      Yuna ~
    Coppia Hestia - Skylee: 5
    • 2d5
      3
      2
    • Inviato il
      12/4/2023, 23:35
      Yuna ~
    Coppia Harry - Malachai: 7
    • 2d5
      3
      4
    • Inviato il
      12/4/2023, 23:35
      Yuna ~
    Coppia Kaeris - Valentine: 9
    • 2d5
      4
      5
    • Inviato il
      12/4/2023, 23:35
      Yuna ~


    Edited by Yuna ~ - 13/4/2023, 20:34
     
    .
  13. Megan T. Lynch
     
    .

    User deleted


    Megan Lynch

    C'erano avvenimenti nella vita che non si potevano prevedere, o almeno questo le avevano insegnato fin da quando era in fasce e ne aveva memoria. Quella convinzione non fu la prima a essere completamente stravolta da quando aveva messo piede a Hogwarts, ma senz'altro fu una delle più impattanti nella vita della signorina Lynch.
    L'idea che non solo alcuni strumenti fossero dediti allo studio delle pratiche per prevedere il futuro, ma che addirittura tali previsioni fossero in grado di ispirare angoscia per l'avvenire era quanto di più indesiderabile potesse affacciarsi all'orizzonte del desiderio di conoscenza di Megan, che dal canto suo preferiva vivere nell'ignoranza piuttosto che somministrarsi quelle pillole di malinconia.
    Quando la professoressa iniziò a spiegare, la Serpeverde recuperò dalla propria tracolla un quaderno e una matita e tracciò su una pagina vuota le parole chiave che si sarebbero poi rivelate utili nella parte pratica. Distratta e poco interessata a quello che la materia aveva da svelarle, poggiava il mento sul palmo della mano destra, mentre la mancina tracciava ghirigori e parole alternando le due simbologie senza una logica precisa da seguire. Fu solo quando la Lovecraft pronunciò il suo cognome che la schiena della serpe si drizzò e le iridi smeraldine andarono alla ricerca dapprima del viso di lei, poi dei lineamenti più mascolini di Marshall Carter Johnson.
    Una serie di pensieri invasero la sua mente prima di riuscire a concretizzarne almeno uno fra tanti: le labbra si distesero in un mezzo sorriso che rispecchiava la cordialità tipica della verde-argento, ma nulla di più. La docente pensava di aver fatto una buona azione a dare un compagno di giochi alla ragazzina meno eloquente della classe, quando invece era proprio la solitudine che Megan andava cercando. Altra elucubrazione mentale riguardò la figura del Tassorosso che avrebbe dovuto fare coppia con lei: probabilmente non si erano mai scambiati più di un cenno del capo o un saluto disperso tra i corridoi della scuola, ma quel tipo era difficile da dimenticare, con il look che andava curando quotidianamente - Megan aveva faticato a credere che un simile stile potesse essere addirittura il risultato di un'attenta dedizione e non di una sveglia mancata, ma le compagne glielo avevano addirittura giurato.
    Si era scostata di poco dal tavolino più vicino non appena le prime avvisaglie della fiamma su cui avrebbero dovuto lavorare aveva preso vita, ammirando un fuoco che iniziò ad ardere a poche spanne da lei, vermiglio e vibrante come uno spirito selvatico.
    Se Marshall si fosse unito a lei, la strega gli avrebbe fatto posto spostandosi maggiormente sulla sinistra e indicandogli con un cenno del capo il piccolo falò oggetto di studi.
    «Ti spiace se inizio io?»
    Via il dente, via il dolore. O così almeno aveva sentito dire.
    Focalizzò il proprio sguardo su quelle fiamme difficili da interpretare, ché delimitarne i confini era praticamente impossibile. Valutò la possibilità di fotografare il fuoco così da concentrarsi sulla predizione di un momento, ma dubitò che la Lovecraft ne sarebbe stata contenta. Impiegò quindi qualche attimo per capire in quante lingue il fuoco scelse di divincolarsi e, quando fu certa di contarne solo due, recuperò il manuale della materia per cercarne il significato. Aveva sì ascoltato la spiegazione della docente e la prova si trovava negli appunti che macchiavano d'inchiostro la pagina altrimenti intonsa del suo quaderno, ma nella speranza di poter arricchire una previsione altrimenti blanda cercò ulteriori informazioni.
    Gli infausti presagi potevano descriversi in vari modi, addirittura era preferibile arricchirli di particolari; un futuro senza minacce e disagi vari ed eventuali sembrava quasi non valere la pena di essere vissuto per i divinatori e, con quella considerazione, chiuse il manuale e rivolse lo sguardo al compagno di giochi.
    «Avrei preferito iniziare la nostra conoscenza con qualcosa di meno macabro, ma il futuro chiama.» Il sorriso appena accennato di poco prima curvò maggiormente le sue labbra, coinvolgendo il resto del volto in un'espressione di sincero divertimento. Non era colpa sua se non riusciva a prendere seriamente quella materia, ma non vi era alcun bisogno che l'insegnante venisse a conoscenza dei suoi pensieri.
    «Come anticipato dalla professoressa, due lingue di fuoco indicano un cattivo auspicio. Ora, stando al manuale, questo presagio potrebbe riguardare diversi aspetti della tua vita con relative conseguenze.» Si portò l'indice della mano destra sul mento e arricciò l'angolo destro della bocca in un'evidente tentativo di spremere le meningi per tirare fuori qualcosa di sensato. «Finché non si spengono non devi temere un disastro incombente, quindi eviterei di pensare a morti o mali incurabili.» Chiunque l'avesse conosciuta almeno un po', avrebbe potuto confermare l'impegno che sembrava mettere in quella prova. «Potrebbe trattarsi di un'infezione. Hai talmente tanti tatuaggi che non sarebbe improbabile.» Annuì alle proprie parole e si sistemò sulla poltroncina in modo da inclinare appena il busto verso il ragazzo. «Un brutto voto in questa esercitazione è un cattivo auspicio solo per alcuni, per cui potremmo pensare alla caduta dei capelli.»
    In fondo, si disse spostando la folta chioma dei propri sulla spalla destra, il ragazzo sembrava tenerci molto.
    Alzò dunque la mano per attirare l'attenzione dell'insegnante e, solo se questa l'avesse accontentata, avrebbe chiesto delucidazioni al riguardo.
    «Mi domando se, dato il continuo mutare delle fiamme, non vi sia più di un'unica predizione utile ai fini di questo esercizio. Voglio dire, prima che io individuassi le due lingue probabilmente il fuoco aveva assunto altre forme... come so che la mia è l'unica profezia corretta e che non ce ne sono un'infinità di altre che potevano essere predette un attimo prima della mia?»
    In altre parole, nel giro di una manciata di secondi Marshall avrebbe potuto godere tanto di un nefasto futuro quanto di una sorte gloriosa. Il fatto che le fosse capitato un uccello del malaugurio come lei era stato solo un caso. E questo la diceva lunga sulla veridicità di quella disciplina.
    «E poi considerando che non siamo divinatori provetti né veggenti, mi domando se conoscere la persona che abbiamo davanti non faciliterebbe parecchio il compito.» Il che lasciava intendere due cose: che Marshall potesse considerare un oscuro presagio l'essere mollato dalla fidanzata di turno, per quanto ne sapeva lei, e che, laddove avesse avuto ragione, alcune coppie erano più avvantaggiate di altre e la valutazione finale sarebbe stata assolutamente squilibrata e dunque priva di significato.

    Ho finito, vostro onore.


    Megan Lynch, Serpeverde, V anno
    Si accoda a Marshall e predice un futuro colmato di dettagli molto disagianti. Chiede poi delucidazioni alla docente in merito alla predizione.

    Mi scuso per il tetro scetticismo della mia bambina.
     
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    A detta di molti, Harry e Kai non ci azzeccavano nulla uno con l'altro. Sembravano il sole e la luna, Venere e Marte, erano così diversi che gli studenti non riuscivano a spiegarsi come potessero andare così d'accordo. Erano lontani anni luce eppure il giovane Parker sembrava gradire la compagnia del concasato. Bisognava però specificare che non sempre era dell'umore giusto per ascoltare le sue idiozie, anche se aveva appurato che Barnes non era così stupido come voleva far credere. Non ci crederai mai ma non sono venuto a vantarmi della mia ultima conquista, quello lo farò in un secondo momento. Gli rivolse un'occhiatina fugace prima di tornare a guardare davanti a sé. Dopo Halley, Kai aveva smesso con le conoscenze occasionali perché credeva di farle una specie di torto dopo quello che c'era stato tra loro. Ma la sua buona volontà di tenersi alla larga dalle relazioni da una botta e via, era durata giusto un paio di settime poi era ritornato a darsi da fare perché aveva saputo della grifondoro e di David. LA cosa gli aveva dato così fastidio che aveva deciso di tornare alle sue vecchie abitudini. Tradito proprio dal suo compagno di stanza, bella merda non trovate? Dopo quella notizia era ritornato lo stronzo approfittatore di un tempo e la cosa non poteva che fargli piacere. Gli era mancato comportarsi da egoista senza remore e senza rimorsi a dargli il tormento, la tecnica del chiodo schiaccia chiodo aveva funzionato ancora una volta. Ti ringrazio per il pensiero ma sono a posto così. Gli diede una spallata amichevole, sapendo che quell'argomento lo irritava ancora molto. Diverse volte si era ritrovato a fermarlo dal massacrare qualcuno perché quest'ultimo aveva osato rivolgergli una di quelle battutine dal dubbio gusto che solitamente si rifilano quando cercavi palesemente rogne. Dopo essere stato punito dal professor White, cercava in tutti i modi di non ricadere nello stesso errore e cercava di fare lo stesso con Harry. Possiamo dire che gli aveva parato il culo diverse volte. Stai tranquillo, prima o poi la smetteranno di prenderti in giro. In quel periodo c'era Barnes al centro dell'occhio del ciclone ma ben presto, ci sarebbe finito qualcun altro. I pettegolezzi correvano veloci ad Hogwarts perciò era più che sicuro che la questione "Harry e i suoi desideri sessuali", sarebbe terminata ben presto. Si tratta di un affare mio personale. Gli accennò mentre facevano il loro ingresso nell'aula di divinazione. Però vorrei parlartene in privato, sai...qui anche i muri hanno le orecchie. Non voleva che si spargesse in giro la voce che lui faceva uso di alcuni tipi di droga perciò avrebbe parlato al concasato lontano dai territori scolastici. Una volta all'interno dell'aula, Harry andò a sedersi in presenza della Métis che non sembrava molto in forma. Tu e il tatto siete una cosa sola vedo. Lo prese in giro notando con quanta noncuranza aveva interagito con la corvonero, prima o poi gli avrebbe chiesto cosa c'era tra di loro. Da quel poco che sapeva, la biondina doveva intendersela con Axel perciò non capiva il perché di quella interazione. Fu improvvisamente distratto dalla voce della professoressa che annunciava l'inizio della lezione. Bene, prima iniziamo e prima finiamo. Pensò ma ben presto la noia e il distacco per quella materia, vennero sostituiti da un improvviso interesse dettato proprio dalla professoressa. Kai la guardava ammaliato, estasiato domandandosi perché non avesse notato prima il fascino che quella donna emanava. Non capisci un cazzo di donne, Harry. Rispose alle sue provocazioni senza però distogliere lo sguardo dall'insegnante, la quale continuava a parlare e spiegare l'argomento che avrebbero affrontato durante quella lezione. E mi spiace, io non condivido nulla. Tutto ciò che entrava nel territorio di Parker, restava lì e nessuno doveva osare di portarglielo via. Ascoltò, poi, passivamente tutto ciò che veniva detto: le risposte degli studenti, l'improvviso interesse da parte del popolo maschile per quella materia così inutile e soprattutto le spiegazioni sempre così esaustive e complete della professoressa che restava gentile anche con gli studenti meno abbienti. «Sì e no: in Africa è un'arte divinatoria diffusa tra gli sciamani locali, ma i divinatori moderni preferiscono i tarocchi, l'astrologia o la numerologia.» Rispose alla sua domanda colmando tutte le sue curiosità. Grazie signorina Lovecraft. Gli sorrise beato, prima di prestare attenzione all'esercizio che avrebbero dovuto svolgere quel giorno. Kai non apprezzava molto quando doveva mettersi a tu per tu con la materia in presenza di altri studenti sicuramente più capaci di lui e sicuramente non affetti dal disturbo da deficit di attenzione. Ogni volta che doveva provare a svolgere qualcosa di pratico, la sua ansia sembrava aumentare notevolmente non lasciando via di scampo. Odiava la condizione in cui viveva e tutt'al più non voleva che altri lo vedessero in quello stato di debolezza nella quale, inevitabilmente, si ritrovava ogni volta che la sua ansia insorgeva. Quando la professoressa gli divise in coppie, vedendo che era finito con Harry sembrò tranquillizzarsi. Parker non aveva mai parlato con il serpeverde del suo disturbo, probabilmente glielo aveva appena accennato in una di quelle serate dove il flusso di coscienza sembrava scorrere sereno. A quel punto la donna fece un gesto con la bacchetta e dai tavoli si accesero alcune fiamme, in un primo momento le fiamme davano l'impressione di dover abbandonare l'aula, poi diventarono un bel fuoco caldo. Vado io per primo, pronto a farti predire il futuro? Kai cercò di osservare la fiamma, immaginando nella sua mente cosa voleva chiedere ad essa: cosa accadrà nella vita di Harry? Una volta designata e scritta la propria domanda, non restava che gettarla tra le fiamme e attendere che il fuoco facesse il suo dovere. Una manciata di secondi più tardi vide che la fiamma iniziò ad allontanarsi piegandosi a destra, decise di alzare lo sguardo sulla lavagna per leggere cosa poteva significare. Può significare la morte per un malato o delle infermità per coloro che non ne erano ancor presi da una malattia. Guardò Harry perplesso, cercando di farlo una previsione quanto meno decente e che non facesse venire in mente al suo concasato di suicidarsi. Non riusciva a capire da dove prendere le informazioni da dare al suo compagno di banco così alzò la mano richiedendo l'intervento dell'insegnante. Professoressa come faccio a capire a quale dei due presagi corrisponde? E come faccio a capire se la previsione è diretta ad Harry o ad un suo parente? Domandò a quel punto, per poi tornare con lo sguardo su Harry. Se fossi in te, una grattatina ai coglioni me la farei. Per sicurezza. Attese la risposta della professoressa, poi cercò di dare una previsione quanto più precisa. Dall'ondeggiamento delle fiamme posso dirti che vivrai un periodo molto brutto. Brutte cose stanno per capitare alla tua famiglia: un tuo parente morirà dopo aver combattuto per tanto tempo contro una malattia grave e tu ne rimarrai cosí dispiaciuto che contrarrai una malattia mai avuta prima. Ti direi che la supererai alla grande ma provo cosí tanta pena per te che preferirei non continuare a guardare cosa le fiamme hanno in serbo per te.


    Malachai Parker, IV anno, serpeverde.
    In coppia con Harry.

    - Interagito principalmente con Harry;

    - Citata Skylee;

    - Ha cercato di svolgere al meglio l'esercizio, cercando di captare nel modo più corretto la forma delle fiamme. Richiede l'intervento della professoressa non sapendo esattamente a quale dei due presagi si riferisca la forma della fiamma.


    Edited by dickhead - 14/4/2023, 16:50
     
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    Mars Carter-Johnson

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    «Oh ecco che Romeo ci degna della sua presenza. Dove hai lasciato la tua coda?» «Che c'è, manca anche a te?» rispose canzonatorio il biondo, mentre prendeva posto tra Aaron e Ruby, la sua concasata. «Non ve la siete ancora spassata, vero? Siete ancora troppo tesi.» mormorò alla Tassorosso, sporgendosi in sua direzione per osservare l'amico con aria falsamente preoccupata. Lo Schneider era palesemente in astinenza e una scopata avrebbe fatto bene ad entrambi, in ogni caso.
    Fortunatamente la bellezza ammaliante della professoressa distrasse praticamente ogni partecipante di sesso maschile da qualunque questione non riguardasse la sua materia e in un attimo, tutti gli occhi andarono a lei. Come una calamita, Dorothea Lovecraft attirò su di sé gli sguardi del 95% dei suoi alunni. Un risultato praticamente straordinario, contando che si trattava di Divinazione, una delle materie meno apprezzate e più criticate di sempre. Anche Mars, come tutti i suoi compagni, fu rapito dall'aura emanata dalla luminosissima professoressa e solo il precisissimo intervento di Aaron lo distolse da quella figura angelica (?) che stava tenendo la lezione. «Visto, ha persino delle doti nascoste.» ammiccò alla Dunvall, spezzando l'ennesima lancia in favore dell'amico. Scherzi a parte, Mars ascoltò passivamente la spiegazione della prof e gli interventi dei suoi compagni. Infatti, a differenza di tutte le altre materie, dove - bene o male - riusciva a cavarsela, Mars non avanzava la pretesa di indovinare il futuro servendosi di segni, simboli o manifestazioni varie, o almeno non faceva parte delle sue aspirazioni. Sapeva davvero poco di tutta quella roba e aveva scelto di frequentare il corso per puro caso, nella convinzione che - rispetto ad altre materie - quella potesse risultare meno pesante, interessante, o addirittura affascinante. Una speranza che aveva traballato quando - durante la spiegazione - era stato introdotto l'elemento del fuoco. «Sono disposto a mettere in atto tale processo utilizzando un tassorosso a caso.» la voce irritante del Barnes spinse il Tassorosso a mostrargli un bel dito meglio accompagnato dal sorriso più breve e falso della storia. Simpatico come lo spigolo affilato del comodino, quell'angolino che - senza sapere come - appare dal nulla e ti fa rimpiangere di essere nato.
    «Digressioni a parte, oggi care stelline imparerete a divinare usando il fuoco.» Un'informazione, quella, che spinse il biondo ad abbandonarsi sulla poltroncina con un'espressione preoccupata sul volto. Cazzo. Era logico e piuttosto scontato che sarebbe stato lui il vero protagonista della lezione, per dedurlo erano bastati i primi secondi della lezioni, quelli durante i quali Marshall aveva intravisto il falò, eppure aveva sperato si trattasse di un fraintendimento. Il Tassorosso sbuffò silenziosamente e cercò di ripetersi che - al contrario del passato - non avrebbe dovuto cercare di controllarlo, ma semplicemente leggervi attraverso. Cosa sarebbe potuto andare storto?
    «Nella lezione di oggi, userete la Piromanzia per fare una divinazione al vostro compagno di banco... Ehm, signor Carter-Johnson potrebbe gentilmente raggiungere la signorina Lynch che poverina è tutta sola?» Mars cercò con lo sguardo la povera fanciulla indifesa e, individuata, diede qualche pacca sulla spalla allo Schneider. Le figlie di Salazar trasmettevano tutte una certa attitudine, un misto di fascino e mistero che era impossibile non notare. «Il dovere chiama.» sussurrò maliziosamente all'amico nello stesso istante in cui si alzò dal proprio posto per raggiungere la nuova postazione. «Ogni suo desiderio, un ordine prof.» scherzò il biondo, attraversando la classe per sedersi pesantemente al fianco della giovane Serpeverde. Fece un cenno alla sua nuova compagna di banco e, saltati i convenevoli, la ragazza passò subito all'azione. «A lei l'onore, signorina Lynch.» acconsentì il Tassorosso, accarezzandosi la nuca con una mano. D'altronde, osservare la verde-argento all'opera gli avrebbe dato un'idea più concreta di quello che - successivamente - avrebbe dovuto fare lui. «Avrei preferito iniziare la nostra conoscenza con qualcosa di meno macabro, ma il futuro chiama.» «Chi siamo noi per non rispondere? Vai, sono pronto.» annuì lui, facendo scrocchiare le articolazioni di entrambe le mani. La osservò fissare il suo sguardo nelle fiamme e, subito dopo, cercare informazioni tra gli appunti che si era premurata di prendere. Nel frattempo, Mars allungò il collo nel tentativo di sbirciare l'esito dell'analisi. «Sono...in pericolo?» le domandò, piegando i gomiti sulla proprie ginocchia, in attesa della sua condanna a morte. «Potrebbe trattarsi di un'infezione. Hai talmente tanti tatuaggi che non sarebbe improbabile.» Mars alzò le sopracciglia, quasi divertito da quella strana lettura. Sorridendo, stette ad ascoltare cos'altro aveva da dirgli la mora. Stava palesemente inventandosi tutto, o magari cercava persino di impegnarsi, in ogni caso il Tasso non riuscì a non notare il pizzico di ironia che accompagnava le sue parole ogniqualvolta cercava di dare la giusta interpretazioni a ciò che aveva visto. «Un brutto voto in questa esercitazione è un cattivo auspicio solo per alcuni, per cui potremmo pensare alla caduta dei capelli.» terminò così la ragazza, provocando una sincera risata nel biondo. «Oh, sarebbe sicuramente terribile.» commentò lui, annuendo grave, prima di alzare lo sguardo in quello di lei. «Cos'hai contro i miei capelli?» le domandò, scuotendo la chioma bionda per metterla in (dis)ordine.
    Mars attese quindi che la professoressa Lovecraft chiarisse i dubbi della compagna, poi si sistemò composto difronte alla ragazza, tra loro il fuocherello. «Vediamo quali orrori ti attendono.» scherzò, prima di appoggiare entrambe la mani - dalle unghie laccate e dagli anelli ingombranti - ai bordi del tavolo. Cercando di non farsi distrarre dallo sguardo della ragazza, Marshall si concentrò sul colore cangiante delle fiamme. Lui ed il fuoco non erano mai andati d'accordo, per qualche motivo che non riusciva a spiegarsi, era come se quell'elemento fosse completamente al di fuori del suo controllo. Persino quel giorno, davanti agli occhi di tutti, la fiammella sembrò percepire la presenza del Tassorosso e - proprio mentre il biondo si era convinto di aver visto qualcosa di importante - una lunga lingua di fuoco esplose verso l'alto, costringendo i due a strisciare le poltrone e arretrare dal tavolo che per pochi istanti aveva rischiato di prendere fuoco. Solo l'intervento della professoressa avrebbe potuto riportare il fuocherello allo stato iniziale.
    Quando tutto fu tornato alla normalità, le fiamme vibrarono di un colore violaceo ed emisero un crepitio quasi sinistro. «Mmh, credo...» mormorò, avvicinandosi gli appunti della mora senza permesso e scorrendo il dito sulla superfice ruvida e di colore avorio della pergamena. «Purtroppo ho davvero delle pessime notizie per te.» cominciò il biondo, fingendosi serio. «Mi spiace dover essere io a dirlo, ma... avrai una vita molto dura.» continuò, distogliendo lo sguardo dalla fiammella, mentre quella continuava a crepitare, per cercare lo sguardo della Serpeverde. «Probabilmente...sposerai il ragazzo della tua migliore amica, attirandoti così un pessimo karma e non piacerai alla sua famiglia che cercherà di avvelenarti ad ogni occasione. Avrai un mucchio di bambini biondi e spettinati e...» le raccontò, cercando di non ridere, poi prese un profondo respiro, mentre la fiammella decise di spegnersi, lasciando una scia di fumo nero che si disperse verso l'alto. Un chiaro presagio. «...morirai.» disse infine, alzando le spalle. «Scommetto che avresti preferito perdere i capelli....» ironizzò, ammiccando divertito. Prevedeva un pessimo voto da parte della Lovecraft, ma almeno non poteva dire di non essersi divertito, no?
    Marshall Carter-Johnson, IV anno, Tassorosso.

    - Ha interagito con Ruby e Aaron;
    - Ha alzato il dito medio contro Harry :yes:
    - Preso porto difronte a Megan Lynch, si è lasciato predire il futuro dalla compagna;
    - Quando è stata la sua volta di concentrarsi sulle fiamme, il fuoco ha dato di matto (Mars è elementarista, ma non ha ancora sbloccato l'abilità :3) - necessitando l'intervento della Prof per domarle prima di combinare un disastro;
    - Infine ha provato a dare la sua lettura delle fiamme alla malcapitata :flow:
     
    .
44 replies since 3/4/2023, 10:06   1093 views
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