irrational thoughts.

with Freya.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. -RedFlag-
     
    .
    Avatar

    Member
    ★★★★

    Group
    Serpeverde
    Posts
    871

    Status
    spymode

    Freya Estrid Riis | V | Serpeverde


    giphy-9
    C’era della dolcezza, della tenerezza quasi, nell’assistere ed essere l’oggetto (o soggetto?) di una prima cotta poiché Freya pensava che quello fosse il caso di Aiden. Così ingenuo nella sua curiosità perpetua e così impacciato con i suoi modi che sarebbe stato difficile per lei immaginare altrimenti. Se la ricordava bene la sua prima cotta, ormai risalente a tanti anni prima, così intensa, così totalizzante nei limiti che la sua giovane età le aveva concesso. Era sembrato qualcosa di enorme, l'unica cosa a cui riuscisse a pensare, la prima emozione forte, almeno tra quelle positive, che avesse mai avuto la fortuna di provare. Ricordava ogni gesto mal interpretato, la convinzione che ogni parola nascondesse un significato nascosto, le storie mentali che costruiva nella sua cameretta e di come finissero sempre con loro per sempre felici e contenti. Ricordava di come era convinta che nessuno avrebbe mai potuto eguagliare quel sentimento, di come fosse impossibile anche solo pensare che potesse passare, di come nessuno capisse realmente la grandezza e la verità di ciò che provava. Una bambina. Una poco più che lattante che nulla sapeva di come andasse la vita e di come evolvessero i sentimenti insieme alle relazioni. Ricordava anche l'immensa frustrazione del non ottenere ciò che voleva e il dolore, all'epoca considerato come il massimo del dispiacere che una persona potesse provare, davanti a quei rifiuti e di come, dopo aver pianto contro al cuscino, si convincesse che Seth, l'oggetto dei suoi desideri, la tenesse a distanza solo per le circostanze. A guardare a quel passato le veniva da ridere, ma avrebbe conservato quei ricordi con affetto soprattutto perché, quel biondino che per primo aveva catturato il suo interesse, faceva ancora parte della sua vita. Ce ne erano stati altri dopo di lui, altre cotte sempre più mature, alcune più significative di altre, ma Lennox avrebbe sempre avuto un posto speciale nel suo cuore raggrinzito e nei suoi ricordi, persino in quel momento in cui era convinta di aver chiuso un ciclo dopo ciò che era avvenuto l'estate precedente. Un altro ricordo che avrebbe custodito senza che nessuno avrebbe potuto o dovuto sapere. Ma Aiden? Il ragazzo aveva mai avuto esperienze simili? Ne dubitava, forse anche per ciò che lui stesso le aveva raccontato, del suo essere cresciuto in un orfanotrofio prima di venire adottato dalla sua attuale famiglia. Non aveva idea di come fosse quel posto, né di come fossero andate le cose in seguito, ma attraverso i suoi modi robotici le aveva fatto credere di non essere affatto avvezzo ai rapporti umani, figuriamoci alle relazioni. Non avrebbe potuto credere altrimenti, era probabile non gli avrebbe creduto nemmeno se lui stesso le avesse detto il contrario.
    Lo osservò con sguardo gentile mentre, coraggioso, la metteva a parte di quelli che erano i suoi sentimenti, dubitando di ciò che le stava dicendo per un semplice motivo: troppe cose di lei gli erano segrete e, se mai lei avesse sapute, sarebbe stato impossibile per lui apprezzarla ancora. Nessuno, una volta visto il marcio che albergava dentro di lei, avrebbe mai potuto apprezzare una come lei.
    -Non mi hai messa a disagio- eccola, la bugia bianca di cui avevano parlato poco prima. Mentì, avvertendo davvero una sensazione di disagio nel sentire quelle parole e, soprattutto, in quel tocco inaspettato che Aiden non le risparmiò. Non le sarebbe importato, aveva rifiutato altre persone e con molti meno riguardi, ma quel ragazzo impacciato a modo suo le aveva rivelato qualcosa di privato senza chiederle nulla e, questo, non fece che aumentare il senso di tenerezza che sentiva verso di lui -Non hai niente per cui dispiacerti- eppure non poteva ricambiarlo. Il Serpeverde era carino, aveva sempre apprezzato i suoi lineamenti e quegli occhi scuri che celavano ogni cosa, ma quelle stesse sensazioni che lui stava ammettendo di provare per lei, Freya le provava per un'altra persona. Un altro verde-argento, dai capelli corvini e lo sguardo furbo, dal ghigno perenne e dalla figura imponente. Burbero e schivo, a tratti stronzo ma, allo stesso tempo, dannatamente gentile e disponibile, per quanto lo fosse in incognito, ben attento a non mostrare a nessuno quella parte di lui. Eppure lei l'aveva vista. Senza contare la sua capacità di farla infiammare e animare come pochi altri erano stati in grado di fare. Si chiese se avrebbe mai avuto il coraggio che aveva dimostrato Walker, di andare da Axel e rivelargli quello che, in fin dei conti, sentiva per lui e, lo ammetteva, sapeva che la risposta sarebbe stata negativa. Non avrebbe mai avuto quel coraggio, forse scoraggiata dalla reputazione libertina del moro, o del fatto che ancora lo vedesse correre dietro alle gonnelle delle ragazze della scuola e non solo, persino di qualche fastidiosa professoressa. La consapevolezza di non essere abbastanza era ciò che la fermava dal chiedere di più. Furono le parole del biondino a fermare il flusso di pensieri prima che vi si perdesse del tutto -Dici che non lo siamo mai stati?- il capo si inclinò verso la spalla destra. Le venne quasi da ridere mentre lo stesso ragazzo confermava ciò che poco prima aveva detto lei e che sembrava avergli dato quasi fastidio. Ecco che ciò che aveva detto, che fosse attratto solo dal suo aspetto, tornava prepotente tra le sue convinzioni. Una certezza amara che, spesso, la portava a chiedersi se fosse perché non avesse altro da dare se non quell'apparenza per cui non aveva alcun merito, chiedendosi se anche lo stesso Axel vedesse solo quello -Non lo so, Aiden- rispose scrollando le spalle mentre la mano andava ad accarezzare il capo di Vlad che, piano piano, stava cominciando a risvegliarsi -É difficile conoscere del tutto una persona, ci vuole tempo e, forse, anche le domande giuste- si entrava in punta di piedi nelle vite degli altri, si trovavano spunti, si approfondiva, fino a scovarne anche i dettagli. Non vi era una spiegazione chiara perché due persone si trovassero bene tra loro, così come era difficile stabilire il punto in cui due conoscenti riuscissero a diventare qualcosa di più che due estranei intenti a farsi una chiacchierata superficiale -Magari lo diventeremo, se lo vorrai- sorrise alla giovane serpe accogliendo il suo pipistrello sulla sua spalla. Stava iniziando a diventare pesantino, e non aveva ancora finito di crescere. Il mammifero alato prese il volo, librandosi contro il tramonto per dirigersi verso la Foresta Proibita dove, era probabile, si sarebbe dedicato alla sua cena, o colazione a seconda dei punti di vista, mentre Freya rimase ad osservare il compagno, ancora a disagio, senza saper bene come giostrarsi in quella situazione o se fosse davvero il caso di dimostrarsi disponibile ad una conoscenza più approfondita per paura di lasciare false speranze ma, per quel momento, decise di comportarsi come l'istinto le suggeriva, senza preoccuparsi troppo delle conseguenze -Andiamo, biondo! Tra poco è ora di cena anche per noi!- nessun motivo, né in cielo né in terra, le avrebbe potuto far saltare un pasto. Rivolse un ultimo sguardo al ragazzo, facendo un cenno con il capo verso il castello alle sue spalle, prima di incamminarsi verso l'ingresso e terminare così l'ennesima strana giornata.



    Edited by -RedFlag- - 19/4/2024, 06:51
     
    .
9 replies since 22/1/2024, 23:31   272 views
  Share  
.
Top