Mi consigli un libro?Rose&Roy

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    Grifondoro
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    Roy Hargraves | V anno | Grifondoro


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    “Compiti fatti. Letto sistemato, armadio sistemato...”
    'non è vero, sembra sia entrato uno snaso lì dentro'
    'taci, nessuno ha chiesto il tuo parere, grillo parlante dei miei stivali.'
    “Direi che un po' di aria me la sono meritata, no?”
    Il giovane e allegro Grifondoro, quando non viene molestato dalla sua vocina nella testa, come appunto un grillo parlante che cerca di portarlo sulla retta via (Senza mai avere successo), ama immergersi in mezzo alla natura. Ma data la sua pigrizia, non ha scelto il parco esterno di Hogwarts, il lago nero o tutte le altre stupende zone esterne della scuola. Aveva scelto, invece, di rilassarsi direttamente nel giardino interno.
    E cosa avrebbe potuto fare lì? Leggere? Scrivere? Pensare al senso della vita? Pensare a perché non c'è una che se lo fila?
    'forse perché fai lo scemo con chiunque non abbia un gingillo tra le gambe?'
    'ancora a giudicare?' 'dico solo la verità. Prima Grace...'
    'Grace è già fidanzata'
    'Appunto! Poi Kynthia...poi ci provi pure con la professoressa di Trasfigurazione! E fai lo scemo pure con Daphne a lezione.'
    Roy cosse la testa, cercando di scacciare via quella vocina fastidiosa, mentre si incamminava verso quel giardino. Avrebbe potuto fare diverse cose, ma invece non aveva in mente niente di tutto ciò. Lui voleva solamente sedersi su una panchina e...non fare nulla. Assolutamente nulla.
    'Ed è questo che vorresti fare durante la giornata? Perché non vai in biblioteca?'
    'ho già letto'
    'hai studiato...se possiamo dire così'.
    Uno sbuffo, mentre si fermò in mezzo al corridoio. Non sapeva davvero cosa fare, adesso. Biblioteca o Giardino interno? Lettura tranquilla...o fancazzismo totale? Roy era uno di quelli che, alcune volte, non voleva fare nulla. Amava il silenzio, il vuoto e, soprattutto, adorava stare seduto a non far nulla.
    Eppure non andava mai in biblioteca, fuori dai momenti di studio. Lo trovava utile solo per fare le relazioni, per trovare qualcosa che non aveva capito a lezione e per studiare. Mai per svagarsi. Fece un sospiro e fece dietrofront. Niente giardino. Avrebbe passato un po' di tempo a leggere. Magari avrebbe trovato un romanzo interessante, magari dei libri che suggerivano consigli su come conquistare una strega. Avrebbe trovato un senso a quel pomeriggio. E per una volta aveva ascoltato il suo grillo parlante, annullando ciò che era stato detto prima (almeno per quel giorno). E in pochi minuti eccolo lì, davanti l'ingresso della biblioteca, spaesato come un bambino al primo anno di asilo.
    Entrò, si guardò intorno nella grande stanza ripiena di libri e di studenti in preda allo studio più sfrenato (o magari solo per leggere, come voleva fare lui).
    Si infilò in una delle salette tra una libreria ed un'altra e cominciò a cercare un libro che potesse attirarlo. Fece una smorfia, notando che di quei libri non riusciva nemmeno a capirne il titolo e si spostò in un'altra fila. Lì trovò una ragazza impegnata a leggere qualcosa. Assottigliò gli occhi, per cercare di ricordare chi fosse e subito le venne in mente “Ros...” cominciò ad alta voce, ricordandosi, un po' in ritardo, di essere in biblioteca. Finse di tossire e si mise a sedere accanto alla compagna tassorosso. “Rose White!” disse a bassa voce, stavolta. “Non poteva capitarmi una compagna migliore.” continuò con un sorriso sulle labbra. “Come stai, Rose? Ti disturbo?”
    Non voleva mica farle subito la fatidica domanda. Magari prima una chiacchierata non farebbe male. Sottovoce, però. Erano in biblioteca.
    «Parlato»

     
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    Rose Mia White

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    I giorni trascorrevano e la mia vita, per quanto poteva sembrare monotona, era comunque piena di impegni. Lo studio prendeva la maggior parte del tempo e ad esso si era affiancato la ricerca su alcuni tipi di piante che mi interessavano per motivi personali e che rendevano le mie giornate piene.
    Avevo studiato e poi avevo aiutato un ragazzo di tassorosso a sua volta a studiare una lezione di incantesimi e alla fine ero riuscita a ritagliarmi un po' di tempo per me. Il posto dove mi sentivo sicura da sempre era la biblioteca e proprio li avevo deciso di dirigermi. Avevo preso la mia tracolla con il mio quadernetto e le mie matite colorate ed ero uscita con tutta tranquillità dalla sala comune dei tassorosso salutando alcuni amici e controllando che nella tracolla ci fosse tutto quello che poteva servirmi. I corridoi e le scale di Hogwarts erano piene di studenti che si dirigevano in direzioni diverse. Un gruppetto di ragazze stava chiacchierando vicino a una statua mentre ridacchiavano leggendo qualcosa da una pergamena. Più avanti il gruppo della squadra di quidditch dei corvonero stava sicuramente andando ad allenarsi, vederli muovere in gruppo mi faceva sempre effetto, a volte sembravano un unica onda che si spostava con la stessa velocità di passo nello spazio di Hogwarts.
    Ed eccomi qui vicino alla biblioteca.
    Mi fermai un attimo prima di entrare del tutto mettendomi ad osservare alcune decorazioni all'entrata. Era un luogo di calma e tranquillità dove, di solito, la mente poteva concentrarsi sui compiti o sulle letture e non solo, a volte serviva a me come bolla per far sparire il resto, come se entrare li significasse lasciare fuori dalla porta la realtà che mi circondava. Tutto questo succedeva qualche tempo prima, con il nuovo anno era rimasto il luogo che preferivo ma la mia mente non si "svuotava" così facilmente dai pensieri che mi giravano nella mente perchè avevo da fare diverse ricerche che ancora non avevano portato a molto.
    Entrai e dopo aver effettuato un piccolo sorriso al bibliotecario mi avvicinai per restituire alcuni libri presi qualche giorno prima. Dopo aver finito mi avviai verso i diversi "corridoi" formati da scaffali e libri. Iniziai a guardarmi intorno camminando nella fila dove vi erano i libri che parlavano di incantesimi trasfigurativi, sapevo bene che stavano proprio li perchè li avevo consultati ma non erano di mio interesse in quel momento. Così, mentre i miei occhi color nocciola osservavano le tantissime copertine dei libri, soffermandosi di tanto in tanto su alcuni titoli specifici, cambiai corridoio e mi ritrovai in quello dove vi erano oltre ad altri libri alcuni che parlavano di erbologia. Iniziai a cercare qualcosa di preciso, muovendo l'indice destro in direzione dei titoli per poi fermarmi in un punto e iniziare a cercare il libro di mio interesse. Non ero certa potesse aiutarmi o addirittura potesse esserci ma alla fine qualcosa riuscì a trovare.
    Il mio dito si fermò su un libro che parlava di "Piante al freddo"; lo presi con grande delicatezza e iniziai a sfogliare qualche pagina per capire cosa ci fosse al suo interno. Un piccolo sorriso si disegnò sulle mie labbra quando notai che era quello che stavo cercando, così senza spostarmi iniziai a sfogliare delicatamente le pagine e a leggere con velocità. Dovevo trovare qualcosa in particolare ma anche il resto sembrava davvero interessante ed utile.
    Ferma, in piedi, con un libro in mano avevo perso lo spazio-tempo intorno a me essendo concentrata su quelle pagine ingiallite che emanavano odore di carta datata ma tenuta in ottimo stato.
    Ad un tratto una voce a volume sostenuto mi fece quasi sobbalzare. Alzai lo sguardo dal libro girandomi nella direzione della voce. I miei occhi vollero qualche attimo per mettere a fuoco e vidi un ragazzo davanti a me. In pochi attimi tutto divenne nitido e riconobbi Roy. Sorrisi e mi rivolsi verso di lui anche con il corpo appoggiando sul petto il libro aperto tenendolo con le mani. Ciao Roy. risposi a bassa voce. la frase che seguì dopo mi fece puntare lo sguardo su di lui in modo interrogativo, in che senso non poteva capitargli compagna migliore? Non ne avevo idea ma non dissi nulla e rimasi con il piccolo sorriso sulle labbra. Sto bene grazie e tu? Certo che no, non disturbi. Dimmi hai bisogno di qualcosa? chiesi sempre a bassa voce e con gentilezza, avvicinandomi al ragazzo di qualche passo per poterci sentire meglio e abbassare ancora di più la voce. Ero un tantino sorpresa perchè Roy non si era mai fermato con me a chiacchierare e nemmeno io avevo fatto altrimenti, sembravo sempre indaffarata nell'ultimo periodo e lo ero veramente. Ci eravamo salutati e ci conoscevamo essendo dello stesso anno e avevamo scambiato qualche parola nelle lezioni che capitavano tassorosso e grifondoro insieme ma nulla di più. Beh, c'è sempre una prima volta in tutto no? Rimasi li a guardare il grifondoro con tranquillità e ad aspettare la sua risposta. Nel mentre tenevo il libro nella stessa posizione di prima, come se stessi proteggendolo da qualcosa.

     
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1 replies since 5/3/2024, 23:26   62 views
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