Lezione di Trasfigurazione A.S. 2023/2024

Studenti ammessi dal V anno in su

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  1. Daphne.
     
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    Serpeverde
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    Dopo l'omicidio della Lovecraft, la tensione era palpabile e le risse tra le Case, soprattutto tra i più piccoli, rischiavano di esplodere da un momento all'altro. Nonostante questo il loro appuntamento di domani pomeriggio non sarebbe saltato. «No, Hunter. In Infermeria ci passiamo.» Il tono deciso con cui pronunciò quelle parole non ammetteva repliche. Ce lo avrebbe trascinato se necessario. I suoi sospetti su ciò che tormentava la mente di Hunter crescevano ogni giorno di più, e se c'era un modo per evitargli le sue stesse sofferenze, lo avrebbe trovato. «Sono preoccupata per te.» Addolcì lo sguardo e inclinò il viso di lato quando gli spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Poi si alzò sulle punte e gli diede un bacio sulla guancia prima di entrare in classe e iniziare la lezione. Sarebbero tornati sull'argomento più tardi.
    Concluso il lavoro di annotazione e la discussione in classe, Daphne si accinse ad alzarsi per raggiungere il grifondoro con cui avrebbe fatto coppia. Tuttavia, sentendo lo sguardo del suo ragazzo su di sé, si voltò e incontrò un paio di occhi verdi intenti ad osservarla. Sapeva che avrebbe preferito lavorare con lei, ma non era possibile. Gli sorrise rassicurante mentre si alzava dalla sedia e, prima di raggiungere Roy, allungò la mano verso quella di Hunter per stringerla velocemente. «Buon lavoro anche a te.» Gli sussurrò di rimando. Poi, con brevi falcate, si posizionò davanti a Roy che fu il primo a scagliare l'incantesimo: il suo corpo si contorse e si deformò, assumendo le sembianze di un furetto albino. Il piccolo animale, con fare furtivo, si nascose sotto una sedia, osservando con attenzione la figura umana che aveva davanti. Era davvero strana...D'un tratto, la magia si dissipò e la sua coscienza umana riemerse. La professoressa l'aveva riportata alla sua forma originaria. Si alzò con cautela, facendo attenzione a non sbattere la testa contro la sedia sotto cui si era nascosta poco prima. Un leggero mal di testa le pulsava alle tempie, ma si sentiva meglio di quanto si aspettasse. Il suo corpo era ancora instabile, e un senso di vertigine le offuscava la vista, ma con un leggero sorriso si rimise in piedi con fare elegante grazie anche all'aiuto della docente che le aveva porto la mano. La ringraziò con un cenno del capo e si guardò intorno, cercando di riprendere confidenza con l'aula che le era sembrata improvvisamente estranea. Daphne sbatté le palpebre un paio di volte, cercando di mettere a fuoco i dettagli che le apparivano sfocati. Come consigliato dalla professoressa Lynch, prese un bicchiere d'acqua e bevve lentamente. L'acqua fresca le scivolò giù per la gola, rinfrescandola e donandole un senso di sollievo. Dopo aver posato il bicchiere su un tavolo lì vicino, si appoggiò allo schienale di una sedia, proprio quella su cui si era seduta all'inizio della lezione. Si sentiva decisamente meglio. Socchiuse gli occhi per un attimo, immaginando le sensazioni che un Animagus poteva provare durante la trasformazione. Il brivido di eccitazione all'idea di assumere una forma diversa, il senso di libertà e di potere che derivava dal un controllo totale del proprio corpo. Se avesse deciso di intraprendere quel difficile percorso - diventare Animagus- Daphne avrebbe acquisito un controllo non solo della sua mente, ma anche del suo corpo. Due aspetti che per lei erano di fondamentale importanza. Anche perché, sommersa dagli eventi recenti, il controllo che con così tanta fatica aveva perseguito, sembrava esserle sfuggito di mano. Era giunto il momento di riconquistarlo. Nel mentre, si esercitò per l'incanto che doveva lanciare: l'Entomorphis. Fece, pertanto, ruotare il polso due volte in senso orario e ripeté il movimento tre volte per fissarlo bene nella mente. Considerando il suo disgusto naturale per gli insetti, trasformare Roy in uno scarafaggi9o non era certo il massimo. Infatti, se fosse riuscita a realizzare una trasfigurazione completa al primo tentativo, come lui, avrebbe dovuto trattenere a fatica l'impulso di schiantare il nauseabondo insetto che le sarebbe apparso davanti. Tuttavia, l'esito dell'incantesimo era più importante della sua repulsione. Era una delle migliori del suo anno in quella materia, e non era un caso se da tempo ambiva a diventare assistente. La Trasfigurazione, però, era un'arte magica complessa, e il risultato non era mai scontato per cui avrebbe anche potuto fallire. Non restava che provare. Si avvicinò , quindi, al grifondoro mettendosi davanti a lui. «Bel lavoro prima. Adesso vediamo se riesco a fare lo stesso e a trasformarti in un orripilante scarafaggio.» A stento trattenne una smorfia di disgusto al pensiero di quell'insetto minuscolo e ripugnante. Sei zampe, antenne marroni o nere... a cosa servivano creature così ripugnanti? A niente. Pregò silenziosamente per la loro estinzione. Ma ora non era il momento di lasciarsi distrarre da inutili pensieri, bisognava concentrarsi e focalizzare la mente sull'obiettivo da raggiungere. Chiuse gli occhi e si immaginò l'Entomorphis prendere vita. Visualizzò ogni dettaglio del processo, dalla luce che avrebbe avvolto Roy al suo corpo che si sarebbe contorto e trasformato, alle ossa che si sarebbero compresse e allungate e alla pelle si sarebbe ispessita e ricoperta di chitina, una corazza lucida e resistente. Al posto dei quattro arti umani, immaginò sei zampe robuste e artigliate, pronte a scavare e a scalare. Sulla sua testa, invece, due antenne, simili a sottili frustini, che si muovevano freneticamente esplorando l'aria per sentire gli odori. La concentrazione era totale, il suo essere era completamente immerso nell'incantesimo. Con un movimento fluido, roteò il polso due volte in senso orario e con voce decisa pronunciò: «Entomorphis!» La sua voce le risuonò nelle orecchie, mentre la bacchetta diventava un tutt'uno con la sua mano. Un bagliore avvolse il corpo del ragazzo e, per un istante, il tempo sembrò sospendersi in un silenzio irreale. Almeno per lei. Poi, il bagliore si attenuò, rivelando l'esito dell'incantesimo che sperò essere positivo.



    Daphne Andersen, V anno, serpeverde
    Interagisce con Hunter e Roy.
    Dopo essere tornata umana, beve il bicchiere d'acqua come consigliato dalla prof e si esercita con l'incanto che deve lanciare. Quando è pronta, raggiunge Roy, allontana il suo disgusto per gli insetti e si concentra. Poi scaglia decisa l'incantesimo.


    Entomorphis su Roy: 2
    • 1d6
      2
    • Inviato il
      19/2/2024, 23:40
      Daphne.
     
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