Lezione di Trasfigurazione A.S. 2023/2024

Studenti ammessi dal V anno in su

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  1. Halley.
     
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    Halley Wheeler | quinto anno | prefetto grifondoro


    ”Certo Wheeler, sto un fiore.” Poche parole che trasudavano di sarcasmo puro. Quante volte aveva utilizzato quell’espediente per allontanare i sospetti da quello che era il suo vero stato d’animo? Tante. Troppe, forse. Il tutto coronato dal tipico sorriso così finto da non lasciare spazio a dubbi: stava mentendo. Mentendo malamente, tra l’altro. Un modus operandi che, a quanto poteva vedere, sembrava comune a molti, lì dentro. Piegò la testa di lato e accolse quella bugia come la più assurda verità, essendo quello un contesto poco consono a un dibattito di quel calibro. Quella ragazza, se da un lato la metteva in difficoltà, dall’altro era riuscita a catturare la sua attenzione, portandola a credere che coltivare la conoscenza fosse la cosa giusta da fare. Sempre che lei avesse voluto, certamente. “Credo sia un buon compromesso!” Commentò, senza particolare enfasi. Principe azzurro, come no. Come se ci avesse mai creduto. I modi di David lasciavano a desiderare e, lei per prima credeva di non essere portata per l’amore romantico ma, d’altra parte, negli ultimi tempi doveva ammettere di soffrire la mancanza di quei piccoli gesti che, inverosimilmente, sarebbero serviti ad innalzare sé stessa ad un livello considerevole di importanza. Abbassò lo sguardo afflitta. Mancanze. Sempre e solo mancanze. Come una sorta di maledizione. Nessuno mai sarebbe riuscito a concederle quella completezza che desiderava, né sul piano sentimentale, né tantomeno su quello familiare. Si lasciò sfuggire un sospiro e seguì la verde-argento, senza opporre alcuna resistenza e prese posizione su una sedia ornata da un nastrino color viola. Lo osservò accigliata, cercando la motivazione alla base della presenza di quel piccolo gingillo e, quando capì che probabilmente sarebbe stata presto illuminata, lasciò stare, andando ad intercettare con lo sguardo Daphne, in compagnia di Hunter. Il suo fidanzato. Non lo conosceva molto bene. Anzi, ad essere sincera, proprio per niente. Mai un contatto. Quel suo isolamento lo faceva sembrare così inavvicinabile da non renderlo neanche lontanamente interessante ai suoi occhi. Troppo prezioso. Quei tipi sfuggenti che mai e poi mai sarebbe riuscita a farsi piacere. Nonostante questo temperamento, il Corvo, era riuscito a rubare il cuore della bionda caposcuola e, tralasciando le mille domande sul come, quando e perché era venuto a crearsi un legame di quel tipo, Halley, si trovava ad essere felice per lei. Rispose alla domanda mimata della Andersen con un: Tutto bene! Non ti preoccupare! Convenevoli a parte, la lezione prese il via e l’argomento fu svelato dalla Professoressa Lynch, disponibile a colmare ogni lacuna. La mora si concentrò e da ciò ne derivarono parecchi quesiti che, però, vennero sanati prontamente. Rimase in ascolto, senza aggiungere nulla più di quanto già proferito in precedenza. Annotò mentalmente le nuove nozioni e, una volta che la spiegazione giunse alla fine, prese forma quello che sarebbe stato il compito a loro assegnato. Difficile. La docente doveva nutrire molta fiducia nella loro capacità per permettergli di giocare con l’aspetto altrui. Elettrizzante. Doveva ammetterlo. Quanto avrebbe voluto trasformare qualcuno in uno scarafaggio, così piccolo, da poterlo schiacciare tra il pollice e l’indice. Ma no. Quello non era lo scopo di quell’innocuo compito. Assolutamente. Eppure… no! Halley! Si ridestò, arrendendosi all’ennesimo atto di buonismo. Ed eccole che il destino andò a formare le coppie vincenti. Beh, sì. Nel suo caso si trattava di un trio. Un trio abbastanza particolare, senza contare che i due innamorati erano stati brutalmente divisi. Sarebbero sopravvissuti? Per saperlo sarebbe bastato rimanere sintonizzati. Fuori dalla confort zone ma sempre in compagnia di Freya, unite in un legame indissolubile (?). Il gruppetto si compose e, dopo aver salutato il compagno con un breve cenno del capo e un sorriso appena accennato, si limitò ad ascoltare i ringraziamenti della Riis al ragazzo, meritevole di lodi per aver tenuto lontana dalla stanza Daphne. Le scappò da ridere ma si trattenne. Effettivamente il tempo che i due trascorrevano insieme era tale da sottrarla ad altri legami che, forse, avrebbe potuto approfondire per evitare quella dualità che, a suo modesto parere, non le avrebbe fatto alcun bene.
    “Tutto tuo!” Con fare teatrale, fece segno alla giovane di farsi avanti mentre andò ad recuperare la sua matita che, per il momento, sarebbe stata la sua unica preoccupazione. Si allontanò di qualche passo e iniziò la sua operazione.

    Studiò l’oggetto, come se non lo avesse mai visto prima di quel momento e tentò di scavare nella sua memoria alla ricerca di qualche cosa di utile che potesse indirizzarla sulla strada giusta, quella della trasformazione di quella matita in un piccolo drago. In fondo qualcuno l’aveva chiamata “signora dei draghi”. Ok. A Madoka mancava qualche rotella ma doveva pur essere un segno. O forse anche no. Se non ricordo male, è importante la concentrazione. Ripeté fra sé. Il drago sarebbe rimasto “vivo” solo fino a quando la concentrazione fosse stata tale da permettergli di sopravvivere. Poi puffff. Più nulla. Socchiuse gli occhi, isolandosi da quel mondo profondamente disturbante, alla ricerca di un qualche cosa di parallelo, nel quale rifugiarsi per eseguire magistralmente quel tentativo. Sgombrò la mente. Più nulla sembrava avere l’importanza che avrebbe avuto in circostanze normali. Si appropriò della sua bacchetta, stringendola a dovere con la mano predominante e andò a ripassare il movimento da porre in essere. Una volta, Due e poi tre. Era pronta. Il polso tagliò l’aria in orizzontale, puntando l’obiettivo, così come fecero i suoi occhi color smeraldo, mentre la sua voce andò, solenne, a pronunciare la formula: “Draconifors!” La serietà con la quale andò ad eseguire il gesto fu surreale. Riuscire prima di tutto. La bestiola prese vita e si stiracchiò goffamente, lasciandosi alle spalle una piccola nube di fumo. Un drago pigro. Giustamente! Poco importava. Non lo perse neanche un attimo di vista, per non farlo scomparire. Quanti numeri con una semplice matita. "Sei proprio carino!" Commentò, ponendo fine alla sua prova.




    Halley Mia Wheeler - V anno - Grifondoro
    In gruppo con Freya e Hunter.
    Interagisce con Freya e a distanza con Daphne. Segue la serpina e si unisce ad Hunter, al quale riserva solo un cenno del capo perchè sta depressa e parla proprio per niente.
    Si allontana di qualche passo dal campo di battaglia e si esercita per diventare la nuova Daenerys <3
    Ps: Nastrino Viola <3
     
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25 replies since 1/2/2024, 03:02   914 views
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