Lezione di Trasfigurazione A.S. 2023/2024

Studenti ammessi dal V anno in su

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  1. Daphne.
     
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    Serpeverde
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    Il freddo pungente del mattino pizzicava le guance di Daphne, ma lei non se ne curava. I capelli biondi, lisci e ordinati, le scivolavano sulle spalle, incorniciando un viso di porcellana che non tradiva alcuna emozione. Una maschera di perfezione, un'immagine di controllo che non ammetteva debolezze. Tra le mani stringeva con fermezza il libro di Trasfigurazione. La copertina di pelle consunta, un tempo di un rosso intenso, ora era sbiadita dal tempo e macchiata di inchiostro. Le pagine, ingiallite e fragili, portavano i segni di innumerevoli consultazioni, con annotazioni a margine scarabocchiate in una calligrafia minuta e precisa. La Trasfigurazione era un'arte magica affascinante, ma estremamente complessa, pertanto era necessario possedere una profonda conoscenza della teoria magica, una mente acuta e una mano ferma per poter eseguire correttamente gli incantesimi. Tra l'altro, era una delle materie che aveva scelto di sostenere per i G.U.F.O, nonché una delle sue preferite, pertanto prestava sempre particolare attenzione a lezione. La sua unica fonte di distrazione era il corvonero che la stava aspettando poco più avanti, intento a placare due studenti che stavano per accapigliarsi. Rivolse loro uno sguardo gelido, carico di disappunto e li superò, scuotendo leggermente il capo di fronte alla loro indecenza. Non appena i suoi occhi azzurri incontrano quelli verdi del suo ragazzo, la freddezza che li caratterizzava scomparve. Aumentò il passo, impaziente di raggiungerlo, e quando lo fece gli gettò le braccia al collo, posando le labbra sulle sue. Lo invitò a schiuderle dolcemente con la lingua per sentire il suo sapore caldo e famigliare. Quando lo fece, inclinò la testa di lato per approfondire il bacio e per godere di quel contatto così intimo. Dopo un po' si staccò e gli sorrise. «Hunter.» Pronunciò il suo nome a mo' di saluto, prima di dargli un altro delicato bacio sulle labbra. Poco dopo si allontanò a malincuore dal suo corpo e mise le dovute distanze, limitandosi a stringere la sua mano mentre, insieme, si apprestavano a raggiungere l'aula di Trasfigurazione. «Hai trovato il libro che ti serviva?» A causa di un fitto susseguirsi di lezioni, non avuto occasione di chiederglielo. Ora, l'ultima lezione della mattinata si profilava all'orizzonte, aprendo le porte a un pomeriggio libero da impegni. Un pomeriggio che, come sempre, avrebbe trascorso in sua compagnia. « Ultimamente sei sempre assonnato » Lo guardò con la coda dell'occhio e, notando un riccio fuori posto, allungò una mano per spostarglielo dietro l'orecchio. Quello era un gesto che metteva praticamente in atto da quando si erano conosciuti, ormai era diventata un'abitudine. Gli accarezzò la guancia con le dita e, esercitando un po' di pressione, lo fece voltare verso di lei. «c'è qualcosa che non ti fa dormire? Eppure non mi sembra.» Dormivano insieme sette giorni su sette, possibile che si forse accorta soltanto adesso della stanchezza che aveva sul viso? Doveva esserci e un elemento di disturbo nella sua mente, un pensiero ricorrente che gli impediva di riposare serenamente. Doveva solo capire cosa fosse. Tuttavia, non poteva farlo in quel momento, visto che erano ad un passo dal mettere piede in aula. Alcuni studenti erano già arrivati, tra cui Halley che la salutò con un ceno del capo. Daphne le sorrise appena, ricambiando il gesto e mimandole con le labbra un "come stai?" Salutò allo stesso modo anche Freya che, quel giorno, era diventato il supporto emotivo della sua amica. Poco dopo, accarezzò con il pollice il palmo della mano di Hunter e lo lasciò andare, sedendosi accanto a lui su una delle sedie poste al centro della classe, la quale si accorse essere dotata di un nastro viola. Poggiò a terra la tracolla e si munì di pergamena e piuma, usando le gambe come appoggio visto che i banchi erano stati posizionati ai lati della stanza.
    L'argomento del giorno era la trasfigurazione umana. Ascoltò con attenzione le risposte date dai compagni, annotando di tanto in tanto qualcosa. Come aveva detto la professoressa Lynch, non c'era da scherzare con quella particolare arte magica, soprattutto perché non esisteva un unico incanto o un unico movimento di bacchetta per valido per ogni singola trasfigurazione possibile. Al contrario, ogni incanto trasfiguratorio poteva essere usato per una miriade di trasfigurazioni. Raggiungere la perfezione molecolare non era cosa da poco. Alzò la mano e, quando le fu data la parole, ci tenne ad aggiungere un piccolo dettaglio. «A differenza degli Animagi che mantengono le loro facoltà umane in forma animale e possono tornare autonomamente al loro stadio originale, chi è stato trasfigurato avrà invece l'intelligenza della creatura in cui è stato trasformato. Pertanto la sua detrasfiguraizone dipenderà da un'altra persona. Ecco perché la trasfigurazione umana è così pericolosa.» Le sarebbe piaciuto trasfigurare sua madre in un lurido insetto da schiacciare con la suola delle scarpe. Quella era la fine che meritava. Peccato che non sarebbe stato così facile sbarazzarsi di quella donna che davvero ne sapeva una più del diavolo e sembrava avere nove vite come i gatti. «C'è mai stato un caso in cui un mago è rimasto per anni trasfigurato? E le conseguenze per un gesto simile da un punto di vista legale quali sono? » Daphne era abituata a soppesare ogni rischio prima di agire. Non si sarebbe mai lanciata in un'impresa avventata senza aver prima studiato ogni possibile conseguenza. Così,con un'aria di innocenza studiata, rivolse la sua domanda alla docente, nascondendo abilmente le sue vere intenzioni. L'unico che avrebbe potuto saperle era il suo ragazzo, al quale dedicò un sorriso per fargli capire che non c'era niente di cui preoccuparsi: per adesso non aveva alcuna intenzione di fare niente. Si stava solo informando.



    Daphne Andersen, V anno, serpeverde

    Interagisce con Hunter con cui va a lezione. Una volta arrivata saluta con un cenno del capo Halley ( le mima un come stai) e Freya. Si siede sulla sedia che ha un nastro viola, aggiunge qualcosa a quello che dicono gli altri e pone una domanda.


    Edited by Daphne. - 13/2/2024, 00:51
     
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