irrational thoughts.

with Freya.

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  1. Aiden;
     
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    I numerosi libri di psicologia che aveva divorato gli avevano insegnato che i sentimenti intensi verso un'altra persona potevano risvegliare lati inaspettati della personalità. Ed era proprio questo che stava accadendo a Aiden in quel momento: era più diretto del solito, quasi sfacciato. Provocava la serpeverde con sottile ironia, e sebbene in passato avesse usato simili tattiche per ottenere reazioni da studiare, questa volta lo faceva per puro divertimento. Era inoltre curioso di scoprire di più sulla ragazza che, ormai aveva capito, gli piaceva, incluso il suo penserio su di lui. Perché? Da tempo aveva smesso di dare peso al parere altrui, sicuro di sé e consapevole di come la gente lo percepisse, eppure con Freya era diverso. La sua opinione contava. Strinse impercettibilmente la mascella, irritato da se stesso. Cedere al peso di un giudizio esterno era l'ultima cosa che voleva. Aveva giurato di non farlo mai più dopo la fuga dall'orfanotrofio perché, per gran parte della sua vita, le persone gli avevano fatto credere di essere quello sbagliato. Quello strano. Ma non era così. Le loro erano solo alcune delle tante visioni del mondo, perché ciò che per un individuo poteva essere normale, per l'altro poteva non esserlo. Il signor Depp gli aveva insegnato proprio questo e Aiden, che aveva a cuore gli insegnamenti del suo mentore, avrebbe dovuto trovare un modo per gestire queste nuove emozioni per non ricadere negli stessi errori.«Perché no? Ho un aspetto troppo poco minaccioso?» Sorrise, inclinando la testa di lato. Se da un lato l'irrazionalità dei suoi simili lo infastidiva, dall'altro lo rendeva euforico. Ora che la stava sperimentando su di sé, stava finalmente vivendo la sua vita, dopo essersi rifugiato per anni in una solitudine autoimposta. Quegli anni passati in compagnia dei rettili, però, non erano stati vani; Aiden aveva dedicato anima e corpo allo studio delle diverse razze di serpenti, immergendosi in un mondo sconosciuto ai più. E ora, grazie al suo dono, il suo rapporto con queste creature sarebbe diventanto ancora più speciale. Proprio come quello che aveva con Lilith, la sua più fidata amica. La vipera era sempre stata, per lui, una confidente silenziosa con la quale aveva sviluppato un legame speciale fatto di gesti, sguardi e intuizioni. Ma adesso le barriere comunicative che prima li separavano erano crollate, trasformando i sibili di Lilith in parole comprensibili e permettendo loro di instaurare una vera amicizia. Cosa poteva chiedere di più? «Sono solo educato.» Allungò una mano per accarezzare Vlad sotto al mento e poi, per evitare di fare lo stesso con Freya, fu costretto a ritirarla quasi di scatto. Non voleva mettere a disagio la serpeverde, anche se il desiderio di stringerla a sé e di sentire la morbidezza e il calore della sua pelle era quasi insopportabile. Come si fa a smettere? Prima riuscivo a controllarmi, perché adesso no? Era confuso. «Sarà una delle prime cose che farò. Sai, è da tempo che voglio saperlo.» Lo sguardo di Aiden su Freya era intenso, carico di un'emozione che non aveva mai provato prima. Ripensava allo scorso anno, quando l'aveva trovata distesa sul divano con Lilith attorcigliata alla sua gamba. In quel momento, l'aveva trovata sensuale, per quelli che erano i suoi gusti, ma solo di recente aveva capito il vero significato di quella sensazione. Di quell'attrazione. Se allora fosse stato più consapevole, più sicuro di sé, più attento ai segnali, le cose sarebbero state diverse? Invece di Axel, avrebbe scelto lui? Si tormentava con pensieri di "se solo" e "forse", immaginando scenari diversi e possibili futuri. Ma la realtà era una sola: Freya stava frequentando il suo compagno di stanza, e lui era solo un amico. Niente di più. Aiden, questo, lo sapeva mentre le confessava i suoi sentimenti, così come sapeva di star cedendo, ancora una volta, al desiderio di toccarla e di sentire la sua pelle morbida contro le dita. Con la mano, infatti, le sfiorò delicatamente una guancia. Non osò avvicinare il suo volto al suo per baciarla, sarebbe stato troppo. E sarebbe stato un gesto indesiderato, come, forse, quel tocco quasi imposto. E poi con delicatezza, Freya lo allontanò. Con delicatezza lo rifiutò. Uno strano senso di dolore e di delusione pervase il suo cuore. Perché mi sento così? Ero preparato a questo...allora perché fa male? Sbatté le palpebre una, due, tre volte, cercando di mettere a fuoco la realtà che gli si presentava davanti agli occhi. Tornò a guardare Freya, facendo qualche passo indietro. Ora aveva bisogno di spazio, di aria fresca per ragionare lucidamente, anche se quella tempesta di emozioni contrastanti glielo impediva. Rimase stupito dalla rapidità con cui, nel giro di qualche attimo, era passato dalla speranza alla delusione, dalla gioia al dolore. Se era questa la famosa irrazionalità umana beh, non era certo gli piacesse. «Sì, io...» Cosa doveva dire? Che sapeva che non lo avrebbe mai ricambiato perché c'era Axel? Che era triste, adesso? Deluso, amareggiato e irritato da stesso? «Dispiace anche a me.» Furono quelle, però, le parole che decise di pronunciare perché, in fondo, era così che realmente si sentiva: dispiaciuto per non essere stato ricambiato, dispiaciuto per averla messa a disagio, dispiaciuto per aver bisogno di tempo per metabolizzare e fare chiarezza. «Non volevo metterti a disagio, ma avevo bisogno di farti sapere come mi sentivo, ecco tutto. Mi dispiace.» Aveva deciso di assecondare quel desiderio egoistico, consapevole che le emozioni umane difficilmente potevano essere controllate. E lui, che non le aveva mai provate, si trovava ancora più in difficoltà nel gestirle. « Ma noi siamo mai stati davvero amici, Freya?» Un sorriso amaro si dipinse sul suo volto. Sapeva che gli amici, quelli veri, si confidavano tutto, o quasi. Aiden aveva trovato il coraggio di aprirsi con Freya, raccontandole di essere stato adottato e persino di possedere la straordinaria capacità di comunicare con i serpenti. Ma lui, di Freya, cosa sapeva realmente? Poco prima, lei stessa gli aveva detto che a stento la conosceva. Che erano tante, le cose, che non sapeva. Quelle parole lo avevano ferito, perché si era reso conto di non avere la minima idea di chi fosse realmente la ragazza che gli piaceva. «Quello che hai detto è vero... io non so niente di te. Perché?» Chi era Freya Riis? Chi aveva conosciuto in quei mesi? Perché gli sembrava di non aver mai capito niente di lei? Quello che provo, allora, è reale o è frutto di sensazioni sbagliate nate da una mia idea? Io non lo so...



    Edited by Aiden; - 11/4/2024, 01:34
     
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9 replies since 22/1/2024, 23:31   272 views
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