irrational thoughts.

with Freya.

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  1. Aiden;
     
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    «Alcuni grifondoro, per difendere qualcuno o per pura spavalderia, sarebbero capaci di mettersi in una brutta situazione.» Tra le quattro Case di Hogwarts, spiccava quella dei Grifondoro, rinomata per l'inconfondibile binomio di orgoglio e coraggio che animava i suoi membri.Generazioni di maghi avevano scritto il loro nome nella storia grazie a gesta eroiche e battaglie combattute con tenacia, come dimostravano le leggendarie imprese di Harry Potter e Albus Silente. Entrambi, con il loro impavido valore, avevano affrontato i più temibili maghi oscuri. Aiden, pur ammirando senza riserve questo lato eroico dei Grifondoro, era consapevole del fatto che la troppa sicurezza e l'incessante anelito di ergersi a paladino della giustizia potevano rivelarsi un'arma a doppio taglio. Soprattutto ora che un assassino si aggirava a piede libero nel castello; mentre la paura attanagliava la maggior parte degli abitanti del castello, c'erano quelli che, inspiegabilmente, ne sembravano immuni. Quest'ultimi, infatti, accecati dal desiderio di mettersi in mostra o di sentirsi eroi, sfruttavano la situazione per aggirarsi di notte, fingendo di raccogliere indizi o di dare la caccia al colpevole. Erano coraggiosi o semplicemente stupidi? Forse più la seconda, a detta di Aiden. «No, infatti è il risultato di un mio ragionamento. Raccogliendo le informazioni e confrontadole, sono giunto alla conclusione che le due cose potrebbero essere collegate.» Aiden, infatti, si era immerso nella lettura di articoli provenienti da diverse testate giornalistiche, cercando un qualsiasi dettaglio o notizia anomala che potesse aiutarlo a ricostruire il quadro completo degli eventi per stabilire se tra la fuga di massa e l'omicidio della professoressa ci fosse un collegamento. Credeva difficilmente alle conincidenze, soprattutto in casi come questo. Aiden socchiuse leggermente le palpebre, riportando alla mente la conversazione avuta con Spike mesi prima. L'uomo aveva lasciato trasparire un'inquietante consapevolezza, ripetendo la parola "morte" con insistenza, quasi presagendo un evento nefasto. E poi, quella richiesta inaspettata: diventare la sua spia... c'era un nesso tra quell'incontro e gli eventi recenti? Chi era davvero Spike? Quali erano i suoi loschi intenti? Aveva molto su cui riflettere. «Spero di no.» Aiden guardò Freya quasi teneramente e accennando appena un sorriso. Un sorriso che voleva essere rassicurante, in un gesto di empatia umana di cui la ragazza che gli piaceva aveva bisogno. In quel momento, aveva accantonato la sua razionalità per lasciare spazio alla solidarietà tra esseri umani. Tra l'altro, ultimamente, si sforzava di sorridere di più con lei, più del dovuto. Negli ultimi tempi, però, quel gesto gli veniva quasi naturale e adesso aveva capito il perché. Un perché che lo spingeva a sperimentare, per la prima volta, emozioni che aveva sempre conosciuto solo attraverso definizioni astratte. Che doveva fare, adesso? Abbandonarsi a questa irrazionalità, come aveva fatto poco fa sfiorando le sue labbra? O doveva, invece, controllarsi e reprimere ogni impulso, vista la frequentazione della serpeverde con Axel e la reazione al suo tocco che, secondo lui, non era stata positiva? Domande, sempre più domande che per ora decise di accantonare.
    Su cosa mento? Posso mentire su tante cose. Sebbene solitamente schietto, Aiden non esitava a mentire se la situazione lo richiedeva, pur di raggiungere il suo scopo. Il suo volto poi, impenetrabile e privo di emozioni, facilitava ulteriormente la sua capacità di ingannare e confondere il prossimo. «Mento quando mi conviene.» Scrollò le spalle e rise debolmente, scuotendo la testa, quando Frreya gli chiese se non sarebbe diventato anche lui un teppista come tanti altri della loro Casa. «Non credo, ma mai dire mai, no?» L'imprevedibilità della vita era un dato di fatto. Perfino l'individuo più puro e ingenuo, se sottoposto a ripetute ferite e tradimenti, poteva soccombere alla crudeltà. «Nel caso lo diventassi» Fece un passo avanti, accorciando la distanza che li separava. «non ti piacerei più?» Capì di aver formulato la domanda in modo ambiguo, solo dopo averla pronunciata, lasciando spazio a fraintendimenti. Era come se, dopo aver preso coscienza dei suoi sentimenti per lei, si ritrovasse a comportarsi in maniera contraddittoria, guidato dalle emozioni del momento. Forse era meglio cambiare argomento: le raccontò, quindi, di come aveva scoperto di essere un rettilofono. L'eccitazione era palpabile, non solo nel tono vibrante della sua voce, ma anche nei tratti del suo viso, ora più distesi e rilassati. «Perché no!» Così avrebbero passato più tempo insieme. «Per me non è strano anzi, sono felice di sapere cosa pensa.» Nonostante avesse percepito solo frammenti dei pensieri di Lilith, per Aiden era sufficiente a rafforzare la sua determinazione nell'apprendere il Serpentese. Il suo obiettivo era padroneggiare questa lingua e stabilire un ponte di comunicazione con i suoi simili. Il controllo su di loro non era minimamente contemplato; desiderava semplicemente comprenderli e farsi comprendere. «Non ho mai fatto la doccia davanti a lei, al massimo mi sono cambiato una maglietta. Per il resto, mi comporto come sempre, anche perché non rieso ancora a capire tutto quello che dice. Solo qualche parola.» Più avanti, quando sarebbe stato in grado di intrattenere una conversazione completa con la sua vipera, dei possibili cambiamenti nel suo modo di relazionarsi con lei ci sarebbero potuti essere. Tuttavia, per il momento, la loro interazione rimaneva pressoché invariata.
    L'entusiasmo per i serpenti e il suo talento, uniti all'emotività provocata da Freya, lo spinsero a confessarsi con un sorriso sulle labbra. Un sorriso che si spense lentamente di fronte alle parole di lei. Si aspettava un rifiuto, non che mettesse quasi in dubbio le sue parole. Come poteva dirlo, gli aveva chiesto. Socchiuse gli occhi, fece due passi avanti, violando il suo spazio personale, fino ad arrivare a un centrimentro dal suo viso. La fissò con uno sguardo intenso, carico di emozioni contrastanti. «Lo so perché è quello che provo.» Quello che sento quando sono con te. Era felice, a suo agio, sereno. La vita, si ritrovò a pensare in quel momento, era davvero strana. Nei suoi calcoli, tutto aveva previsto nel suo trasferimento in quella scuola, tranne di provare un tale turbamento emotivo per qualcuno. Eppure eccolo lì, privo della sua consueta razionalità, soggiogato da un'irrazionalità che lo comandava a sua insaputa. Con un ultimo sprazzo di audacia, portò la mano al suo volto e sfiorò la sua guancia con una carezza lenta e delicata. «Ne sono sicuro. Che sei bella è un dato oggettivo, Freya, ma quello che mi piace di te è ben altro. Mi piace anche come sono io con te.» La guardò per dei lunghi istanti, sorridendo, poi la mano poggiata sul suo volto scivolò via lentamente. Così sono queste le emozioni causate da un amore non corrisposto: eccitazione, felicità, desiderio, mancanza, rabbia, rifiuto e tristezza. E io le sto provando tutte adesso.



    Edited by Aiden; - 11/4/2024, 00:41
     
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9 replies since 22/1/2024, 23:31   272 views
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