One year later

Daphne

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  1. .Moore.
     
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    C'erano degli scambi di battute, delle parole, frasi intere che spesso su ripetevano nelle nostre conversazioni ed è una cosa che magari in altri tempo avrei ritenuto noiosa e monotona. Invece adesso tutto questo è entrato a far parte delle mie abitudini, tra le mie preferite. Daphne fa parte delle mie giornate come fa parte di una piacevole routine anche per me vederla interagire con Whisky, un pezzo di vita giornaliera che in qualche modo continua ancora ad affascinarmi.
    Con la stessa naturalezza di sempre, ricambio il suo bacio per poi prenderla per mano così da allontanarci da lì insieme; quello che sento adesso è assolutamente opposto a quello che sentivo esattamente un anno fa, sull'Hogwarts Express di ritorno a Londra. Quando l'ho vista entrare nella mia cabina era un insieme di confusione, delusione ed incertezza nate dal lungo silenzio che in quel periodo ci aveva separati, un lungo silenzio che solo dopo ho capito esserle servito per capire questa cosa che era nata fra di noi. Ci ho pensato anche io, sì, mi sono posto delle domande eppure allo stesso tempo gli interrogatori non sono stati in grado di fermarmi. Questa volta la differenza, oltre che ad uno stato d'animo nettamente più sereno, è anche che ci fermiamo prima dell'arrivo al treno poichè sarà la passaporta a trasportarci in un attimo dove dobbiamo essere. E anche questa casa in qualche modo ha riguadagnato valore, sembra di nuovo viva con le decorazioni natalizie con cui Emilie l'ha addobbata e le foto di nostra madre sparite dalla circolazione - cosa le hai preso? Sarebbe stata contenta anche se le avessi regalato uno stupido puffagiolo - perchè alla fine mia sorella è proprio quel tipo di persona, quella che si emoziona per le piccole cose e rivela tutta la sua essenza fin dall'inizio, nulla di nascosto o di fraintendibile. L'apprezzo, non ce ne sono molte persone come lei in giro e se ne frega se può essere una debolezza. Anche a Daphne aveva mostrato tutta sè stessa senza celare nemmeno lo spirito di protezione nei miei confronti, ma mostrandolo in giusta misura. Insomma, si è fatta conoscere.
    Invito Daphne a mettersi comoda aiutandola a liberarsi dell'impiccio del cappotto e poi, mosso dall'urgenza con cui ormai convivo da un anno, la costringo ad indietreggiare addossando il mio corpo al suo e il tutto non poteva non concludersi con un bacio intenso nello stesso punto dove tutto è iniziato. Quello che non mi aspettavo è che Daphne si sarebbe spinta così in là nella sua provocazione, lasciandomi per un attimo visibilmente stupito. Non perchè non fossi consapevole della passione della serpeverde - di cui ormai mi sono abbondantemente accertato - ma perchè non pensavo che avrebbe messo così a repentaglio la giornata che avevo pensato per noi. Espiro quindi, pesantemente e a denti stretti inarcando il collo di lato quando sento lo scorrere umido della sua lingua e, come reazione, stringendole con fermezza le cosce. Sento che potrei cedere ad un millimetro dalle sue labbra e dal suo respiro caldo e quindi sbuffo per la mia maledetta scelta - ...sei davvero pericolosa - poggio nuovamente, per un ultima volta, le mie labbra sulle sue per poi schiuderle e baciarla con maggiore intensità solo per poi dovermi separare nuovamente da lei, nuovamente deluso - certo che sì - le rispondo facendo scorrere le mani sulle sue braccia avvolte intorno alle mie spalle e lasciandole un finale bacio sul collo poco prima di recuperare i nostri cappotti, metterceli di nuovo addosso, e così uscire al freddo dove invece Whisky sembra trovarsi perfettamente a suo agio, come sempre. Lo lascio correre e fare casino, nonostante la stazza e l'aria da prepotente rimane un cane domestico che mai si sognerebbe di allontanarsi da casa sua quindi, tenendo stretta la mano di Daphne, intreccio le mie dita con le sue infilando le mani di entrambi nella tasca del mio cappotto scuro - è così vicino che potresti averlo notato dalle finestre di casa - infatti davanti a noi si para davanti una fitta distesa di alti alberi di abete, pino, e tuti quei tipi di conifere che trovano su queste montagne il posto perfetto in cui crescere. Al momento non soffia neanche un po' di vento, la luce del sole sbatte sulla neve bianca che la riflette e mi costringe ad alzare la mano libera a pararmi gli occhi - qua ci venivamo spesso con mia madre, quando io e Emilie eravamo piccoli - la mia voce suona tranquilla nonostante il ricordo di mia madre, non so, forse il mio cervello ha deciso di conservare alcune memorie positive e averne cura al posto mio. Gli alberi sono fitti per via delle chiome folte, ma in realtà i tronchi sono ben distanziati fra di loro e ciò permette di avere una buona visuale della strada che stiamo percorrendo: la neve ricopre tutto, dal terreno su cui stiamo camminando ai rami degli abeti. Non ci vuole molto prima che sentiamo un chiaro rumore di acqua a cascata ed è proprio lì che stiamo andando senza alcuna esitazione, perchè ormai conosco il percorso a memoria - guarda, eccoci - gli alberi si aprono lasciando aria ad uno specchio d'acqua non particolarmente grande. Vicino alla riva si è formato del ghiaccio ma la parte centrale resta nella sua forma liquida per via della pressione continua esercitata da una piccola cascata.
    Guardando bene si può scorgere come una sorta di grotta posta proprio dietro la parete d'acqua, così stabile da sembrare quasi ferma. La vera magia però inizia adesso che abbiamo oltrepassato il perimetro di questa zona ben protetta dagli alberi: la neve inizia lentamente a sciogliersi, il ghiaccio segue lo stesso destino e la temperatura sembra alzarsi di qualche grado. L'aria rimane fresca ma è decisamente meno pungente del gelo che ci siamo lasciati alle spalle. Mi volto a guardare l'espressione di Daphne, la sua reazione alla particolare magia che circonda questo posto - c'è un incantesimo a protezione della zona. In particolare questo rende più piacevole la temperatura vicino al laghetto - adesso sembra più un autunno piuttosto che inverno pieno. L'acqua si increspa formando dei bellissimi riflessi luminosi sulla superficie, è possibile scorgere ancora qualche macchia bianca di nave fra le pietre intorno allo specchio d'acqua. Chissà, fra un po' potrebbe spuntare anche qualche tartaruga - è stata mia madre a porre l'incantesimo in quest'area - è un bel ricordo, uno di quelli a cui mi aggrappo disperatamente nei momenti peggiori. Libero la mano di Daphne solo per potermi avvicinare all'acqua, mi piego sulle ginocchia accorgendomi che al suo interno pare esserci qualche pesce. Sembra così strano guardare oltre e vedere la distesa di neve bianca mentre qui è tornata la bella stagione.


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12 replies since 19/12/2023, 10:13   368 views
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