talk with a stranger.

with Spike.

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  1. Aiden;
     
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    Serpeverde
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    Aiden inclinò il capo, le sopracciglia si incresparono appena, formando una piega quasi impercettibile sulla fronte e le palpebre si abbassarono leggermente. Spike gli aveva appena chiesto di diventare un suo alleato. Perché non era dato saperlo. L' uomo, infatti, non si era sbilanciato più di tanto; inoltre, le informazioni che gli aveva appena rivelato sarebbero state utili solo nel caso in cui Aiden avesse deciso di accettare la sua proposta. Il serpeverde, tuttavia, non era incline ad agire impulsivamente, preferendo ponderare attentamente i pro e i contro di ogni situazione. Decise, pertanto, di riformulare la domanda in modo diverso. «Spike» Fece una pausa, cercando le parole giuste per esprimere il suo pensiero. «per poterti dare una risposta definitiva, avrei bisogno di qualche dettaglio in più sul ruolo che dovrei ricoprire come tuo alleato.» Era qualcosa di illegale? Doveva forse spiare qualcuno a scuola, assumendo un ruolo da infiltrato? Oppure, ancora più pericoloso, doveva fungere da esca per attirare qualcuno in una trappola? Vorrei tanto farlo.Aiden era attratto dalla possibilità di vivere situazioni analoghe a quelle descritte nei libri nella vita reale; non gli bastava, infatti, immaginare le sensazioni di quei personaggi fittizi, desiderava sperimentarle in prima persona perché il suo studio ruotava attorno agli umani e alle loro emozioni. Non a caso, si era recato in quel locale, desideroso di osservare persone diverse da quelle che frequentava a scuola per arricchire la sua ricerca. Voleva studiarne di "strane", come lui. E Spike dava l'impressione di essere tra queste. Gli chiese, poi, se avesse familiarità con i sentimenti umani. La sua risposta lo incuriosì non poco. «Per qualche anno ho odiato an che io i miei simili, ma ho deciso di dargli una seconda possibilità. Non sono tutti cattivi.»Lo sguardo di Aiden si velò di un'ombra di tristezza. Per qualche attimo, i suoi occhi si fissarono su un punto indefinito dello spazio, come se stesse scrutando un passato doloroso. I ricordi degli abusi subiti riaffiorarono nella sua mente, vivi e pungenti come ferite mai completamente guarite. I legami che stava stringendo a Hogwarts, però, lo stavano aiutando a fidarsi di nuovo degli altri. «Le altre le sto ancora studiando.» Erano tante, le emozioni. Forse anche troppe.
    Non aveva risposto adeguatamente alla domanda di prima perché lo stava mettendo alla prova. Interessante. Aiden sorrise meccanicamente di fronte alla sua richiesta: voleva che gli raccontasse nel dettaglio di quello che succedeva a scuola. Perché? Qual era il suo scopo? Dalle sue parole, Aiden intuì che, per il momento, non avrebbe ottenuto alcuna risposta a quella domanda. «Perché dovrei farlo? Cosa ci guadagno?»Un uomo con cui aveva scambiato poche parole, quasi un estraneo, gli aveva fatto una proposta inaspettata: diventare la sua spia. Era un'offerta intrigante, senza dubbio, ma Aiden era abituato a diffidare di chi non conosceva bene. Dopotutto, perché qualcuno che conosceva a malapena avrebbe dovuto sceglierlo per un compito così delicato? Certo, la possibilità di osservare e studiare da vicino il comportamento di un individuo così singolare come quell'uomo era allettante. Tuttavia, prima di accettare la proposta, Aiden necessitava di chiarire alcuni punti cruciali, soprattutto dopo la menzione della parola "morte" da parte di Spike. Perché qualcuno sarebbe dovuto morire? Hogwarts non era più un luogo sicuro? La faccenda si complicava sempre di più. «Parli come se sapessi qualcosa. Non mi dirai niente a riguardo?»Proabilmente no, ma glielo chiese ugualmente. Questa situazione potrebbe essere pericolosa, forse dovrei andarmene.La scelta più saggia sarebbe stata, appunto, quella di alzarsi e andarsene, lasciandosi alle spalle le assurde richieste di quel soggetto. Ma Aiden era curioso, aveva sete di conoscenza, voleva sapere tutto, indagare. E scoprire i segreti del Mondo Magico. «Ho bisogno di qualche dettaglio in più. In fondo, sei un estraneo, come lo sono io per te. Perché vuoi affidarmi un compito così importante?» Sostenne il suo sguardo senza timore. Era una domanda lecita, quasi doverosa, la sua. D'altronde, era improbabile che qualcuno accettasse una richiesta così insolita e pericolosa senza un'adeguata spiegazione. Era tutto così fuori dal comune, così inusuale, eppure il serpeverde si sentiva perfettamente a suo agio. Forse perché aveva trovato qualcuno più strano di lui. Un suo simile.
     
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10 replies since 3/11/2023, 22:06   177 views
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