talk with a stranger.

with Spike.

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  1. Aiden;
     
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    Serpeverde
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    Spike sosteneva di essere uguale ad Aiden, ma era davvero così? Come poteva esserne sicuro dopo solo un'ora di conversazione? Aiden inclinò meccanicamente la testa di lato, osservandolo con lo stesso sguardo fisso e privo di espressione che aveva appena menzionato. Era vero, anche i suoi occhi erano vuoti e, in generale, la gente li avrebbe considerati due tipi strani. Ma da qui a dire che erano uguali, ce ne voleva. Forse "simili" sarebbe stata la parola più appropriata, ma anche questa non era del tutto calzante. La loro somiglianza si limitava a gesti ed espressioni, nulla di più. La logicità di quell'affermazione sarebbe dipesa da una conoscenza più approfondita, in quanto due persone, per essere considerate uguali, avrebbero dovuto quantomeno condividere un vissuto simile e, almeno per adesso, nessuno sapeva della vita dell'altro. Tuttavia, ciò che incuriosì maggiormente Aiden fu il fatto che Spike lo ritenesse un alleato. «Un alleato per cosa esattamente?»Chiese, finendo il whisky nel suo bicchiere tutto d'un fiato. Che tipo di alleato intendeva l'uomo davanti a lui? Uno di vita, che avrebbe capito le sue stranezze? Oppure qualcuno con cui condividere un progetto, un'ambizione? Le possibilità erano svariate, ma solo Spike avrebbe potuto dare una risposta concreta al suo interrogativo. Sempre che avesse deciso di essere sincero e non dirgli una bugia. I suoi simili erano soliti mentire, soprattutto nelle circostanze in cui si trovavano loro perché era più facile mentire a un estraneo. Aiden ne era consapevole, mentre osservava il brusio che lo circondava. Il locale era pieno di persone, ognuna immersa nel proprio mondo, inconsapevole della sua presenza. La musica del piano, prima soave e malinconica, era stata sostituita da un ritmo più energico e vivace. Alcune coppie si alzarono dai tavoli, iniziando a ballare con movenze inusuali ma con un'evidente gioia sui volti. Sembravano completamente a loro agio nella loro stranezza, liberi da qualsiasi giudizio o pregiudizio. Si ritrovò a rilassare le spalle di riflesso, mentre un sorriso quasi robotico si formava sulle sue labbra. Spike aveva ragione: quel posto era un rifugio per tutti coloro che si sentivano diversi, un luogo dove potersi esprimere liberamente senza la paura di essere giudicati. «Qui chi è diverso viene accettato. E poi hai ragione, Spike, il Whisky è decisamente meglio di quello della Testa di Porco. Se torno, ti trovo sempre qui? » Dopo quella conversazione, avrebbero anche potuto non rivedersi mai più; questo era il destino comune di due estranei che si incrociavano per un breve lasso di tempo, per poi perdersi nuovamente nella vastità del mondo. Oppure, se entrambi avessero preso l'abitudine di frequentare quel locale, le possibilità di incontrarsi si sarebbero moltiplicate. Forse, una volta a settimana, si sarebbero ritrovati a sedere allo stesso tavolo, nello stesso punto, a parlare di chissà cosa. Chi poteva dirlo. "Che mi dici di te?" La domanda era un po'generica. Si appoggiò allo schienale della sedia, le dita intrecciate a cullare il mento. Che poteva dirgli di sé? Del suo amore viscerale per i serpenti, creature sinuose e affascinanti che lo incantavano fin da bambino? Che era orfano? O forse sarebbe stato meglio parlare di hobby innocui, di passeggiate nella natura o di libri divorati con avidità? «Mi piace suonare l'arpa ed è il mio primo anno qui ad Hogwarts. Adoro i serpenti e odio i colori sgargianti. »Inizialmente si limitò a parlare di argomenti generici per poi azzardare una domanda che avrebbe stranito molti, ma che Aiden era certo avrebbe stuzzicato la curiosità di Spike. «Sto studiando le emozioni umane, tu le conosci?»Analizzare i sentimenti irrazionali dei suoi simili era rivelato più difficile del previsto .Le teorie formulate nei tomi accademici, pur offrendo una solida base di partenza, si applicavano solo in parte al comportamento umano. Le emozioni, nella loro irrazionalità e imprevedibilità, sfuggivano spesso alle rigide categorie e alle spiegazioni razionali. Aiden, così, si era trovato di fronte a un labirinto di contraddizioni, in cui le azioni non sempre rispecchiavano le parole e le motivazioni rimanevano oscure e insondabili. Quell'uomo, quindi, grazie alla sua esperienza, poteva forse aiutarlo?
     
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10 replies since 3/11/2023, 22:06   177 views
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