Million reasons

with Nathan

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  1. yourgrace.
     
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    Grifondoro
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    Gli uomini. Una strana razza. Una razza che per la Grifondoro sarebbe forse rimasta un mistero impossibile da comprendere e decifrare, da capire poiché certe azioni perpetrate in essere la lasciavano sgomenta per il mancato nesso di partenza. Modi di pensare, di ragionare distanti per la gran maggioranza del tempo del tutto diversi dalla controparte femminile che si traducevano fin troppo spesso e volentieri in azioni dalla motivazione discutibile se non persino dall’esito. Un po’ come stava facendo il cacciatore che, forse preso dalla sua spiccata vena solitaria, era andato nascondendosi sulla Torre di Astronomia adducendo come motivazione a quell’isolamento forzato lo studio. Strano modo di studiare il suo... senza libro. Gatta ci covava o almeno era questo che d’un primo acchito aveva partorito mentalmente la Johnson restituendo al Grifondoro uno sguardo solenne che racchiudeva una certa palese perplessità nello sguardo, nell'espressione, nel modo in cui le folte sopracciglia di un tono di biondo più scure rispetto ai capelli giacevano inarcate sul suo viso.
    Andiamo! Lei non era una cima o almeno non si riteneva tale e al pari come di certi loro compagni di Corvonero ma non si riteneva certo sciocca o sbadata e ciò che Nathan stava facendo senza la materia prima lo metteva in una posizione quantomeno sospetta. Cosa stava facendo lì davvero?
    «Fai bene! Sono...» mise un attimo da parte il fare sospettoso avvicinandosi con l’aria di una finta santarellina innocente quando in realtà la giovane dietro il volto dai lineamenti angelici nascondeva un gran bel peperino di carattere. Sollevò le mani agitandole quasi a mimare la creazione di un vortice di materia invisibile e continuò lasciando che un sorriso le increspasse le labbra rosee e carnose: «l’imprevedibilità fatta a persona. Swish!» Ridacchiò tornando poi a prenderlo in giro sul suo quantomeno discutibile metodo di studio e, sporgendosi anche lei oltre il davanzale della torre cercò con lo sguardo tracce del pesante tomo di Astronomia che il ragazzo asseriva con una certa sicurezza di stare leggendo. Niente di niente. Piegò il capo fissando l’amico con fare indecifrabile cercando di decidere dentro di sé quanto di vero ci fosse in quella situazione. Non fosse stato il suo Nate avrebbe dubitato ed alla grande, anzi, a quel punto avrebbe già tacciato l’altra persona di starle propinando delle menzogne ma non il suo amico che aveva le stesse cattive intenzioni che poteva avere un cucciolo di foca o un golden retriever. Nathan, per come lo aveva idealizzato ma anche conosciuto lei, non era in grado volontariamente di fare del male a nessuno e aveva persino dubbi che potesse farlo involontariamente ma a quello, quantomeno, lasciava il beneficio del dubbio in quanto individuo di sesso maschile: era nel loro DNA fare sciocchezze, vedi Michael ma con il Serpeverde avrebbe avuto modo di confrontarsi in tempi molto brevi. Giusto il tempo di racimolare il coraggio necessario per affrontarlo!
    «Non farti sentire da lei!» Asserì la Grifondoro sgranando i grandi occhi cerulei quando l’altro azzardò che Halley avrebbe potuto farli allenare anche di notte. Era Halley, ovvio che lo avrebbe fatto se lo avesse ritenuto necessario per il raggiungimento dello scopo! Magari adducendo qualche motivazione del tutto plausibile come la resistenza all’aria più fredda della notte o un quale diavolo di allenamento per la vista... certo poi gliele pagava lei le diottrie perse! Rabbrividì. «Promettimi che non ripeterai una cosa del genere ad alta voce e soprattutto davanti a lei» sollevò l’indice, seria, verso l’amico. Era questione di vita o di morte per le loro povere pellacce e trattandosi proprio della Wheeler una precauzione simile era d’obbligo!
    Espirò rumorosamente lasciando che un sorriso tornasse ad addolcire i lineamenti. Sapeva ciò che doveva fare ed era giunto il momento di trasformare quella casualità che il destino le aveva propinato in un’opportunità a tutti gli effetti. Grace non sapeva bene come affrontare l’argomento e proprio per questo motivo mise le mani avanti affinché il cacciatore prendesse con le pinze i modi in cui si sarebbe espressa. Victoria, quindi. Si schiarì la voce cominciando ad intavolare il discorso prendendolo alla larga e, dal modo in cui Nathan, avrebbe poi reagito avrebbe o meno aggiustato il tiro. Ciò che non si aspettava fu la rivelazione posta dal Grifondoro: si erano baciati. Cosa?! Era stupita, letteralmente esterrefatta soprattutto perché da quanto aveva avuto modo di confrontarsi con la Serpeverde quell’episodio non era nemmeno stato preso in considerazione, che fosse avvenuto nei giorni successivi? Indagò.
    «Aspetta, cosa? No! Che cosa c’entra Victoria?» Beh non era chiaro? Forse no. Aggrottò le sopracciglia. «I-io parlavo di Vic!» Di chi se no?! Okay che il suo ragazzo era smistato proprio tra i Serpeverde ma era solo due quelli che frequentava, appunto lui e Victoria. Chi altri?
    «Rain, io stavo parlando di Rain»
    «EEEEEWWWW!» L’istinto ebbe la meglio ancor prima che potesse anche solo pensare di controllarsi, anche solo pensare che quella reazione avrebbe potuto offendere o far star male in qualche modo Nathan. “Dio che schifo!” Quel secondo commento fortunatamente ebbe la decenza di censurarlo nella sua mente. «Stai scherzando spero! Sul serio?! Rain?!» Diamine ora capiva ancor meglio la reazione così accesa e piccata di Victoria se i due s’erano addirittura baciati davanti al suo naso. Ma poi, quella non se la faceva con Dragonov? Aveva visto più di una volta il colosso di Serpeverde prendersi determinate confidenze con la rossa anche pubblicamente. In che razza di casino si stava andando ad impelagare Nathan?
    «No che non parlavo di lei!» Figurati! Non gliene poteva importare di meno di quella, finché le stava distante poi era tanto di guadagnato in quanto le due proprio non riuscivano a coesistere senza che l’una – o l’altra – finisse per provocare la nemica. Poi quanto era insopportabile col suo fare da saputella in classe! Grace non poteva proprio tollerarla. «Oddio Nate sei proprio un disastro» mugugnò presa dallo sconforto mentre fissava l’amico. «Vic sta bene... circa.» Per quanto poteva stare bene una persona con il cuore spezzato. «Si riprenderà ma ecco... Come dire. Aveva una certa, ehm, preferenza per te», se di preferenza poteva parlarsi. «Nate, sul serio? Rain? Rain Scamander? Tu stai scherzando. Dimmi che scherzi per piacere. Quella va con tutti!» E avrebbe anche potuto contarli sulle dita delle sue mani solo che non sarebbero state sufficienti allo scopo per quella che era la sua considerazione. Sicuro era stata con Dragonov poi l’aveva vista in atteggiamenti discutibili/flirtanti con almeno altre quattro persone. «Chi è Aiden adesso?» Poggiò la parte laterale dell’indice sulla fronte inclinandosi stancamente in avanti. «Possibile che tu ed Halley abbiate dei gusti di merda? Che ho fatto di male?» Sperava Nathan avesse una capacità di discernimento migliore rispetto all’amica ma a quanto pareva nemmeno lui si salvava dagli errori di valutazione e che errori! Grace non riusciva – almeno non in quel momento – a decretare chi fosse peggiore tra i due individui. Forse, David, anzi con ogni probabilità il maggiore degli Harris in quanto aveva la capacità espressiva di un uomo delle caverne per quanto aveva potuto vedere con i suoi stessi occhi e come la Wheeler si fosse presa una cotta per lui – rifiutava di pensare se ne fosse innamorata – era del tutto inspiegabile.
    «Da quando» o quanto? «Frequenti la Scamander?»
     
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11 replies since 18/10/2023, 06:43   271 views
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