Million reasons

with Nathan

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  1. yourgrace.
     
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    Grifondoro
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    Ribaltare un imprevisto in un’occasione. Esattamente ciò che aveva visto e poi messo in atto la Grifondoro. Non era certo premeditato quell’incontro in quel della torre di Astronomia ma la giovane rosso-oro aveva saputo cogliere l’opportunità al balzo nell’esatto momento in cui aveva realizzato l’identità della figura presente nella torre: il suo amico. Victoria ne era uscita sconvolta, persino provata da quel falò e le Johnson non aveva potuto fare a meno di ripromettersi che nonostante tutto e, a prescindere dalle intenzioni che le aveva comunicato la Serpeverde, avrebbe comunque infilato il suo nasino leggermente all’insù in quella faccenda nel tentativo di fare chiarezza su quello che era stato lo svolgimento dei fatti e perché no, magari, se ci fosse stata la possibilità, magari anche mettere una buona parola nei riguardi di quell’amica che si era presa una cotta non da poco per il bel cacciatore. Perché non fare da cupido? Perché non utilizzare quel poco d’influenza che sentiva di poter vantare sull’amico magari indirizzandolo tra le braccia confortevoli della Crain? Se c’era una cosa che non poteva nemmeno lontanamente concepire era proprio quanto esternato da Victoria, ovvero, che Nathan avesse invece un debole per la di lei compagna di casa Rain Scamander. Lo giudicava impossibile in quanto inconsapevole e pertanto peccando di quell’ignoranza che voleva reale la frequentazione assolutamente in atto tra i due giovani. Era assolutamente impossibile, di base, un’idea simile e aveva immediatamente etichettato quella rivelazione come un errore, un possibile abbaglio in cui il cuore spezzato della Crain doveva essere caduto. Nathan e Rain, figurarsi! Lui poi, così speciale per la sua semplicità ed innocenza con una strega simile, una bulla. Impossibile! Rifiutava di crederlo pertanto aveva negato fino a che aveva potuto finendo per mettersi in testa da sola quell’intenzione del tutto non richiesta dalle parti d’infilarsi in mezzo, quindi trovare Nathan lì alla torre, era stato letto dalla giovane Grifondoro unicamente come un segno, un benestare positivo da parte del destino nei riguardi del suo piano. Pertanto s’infilò con affabile maestria cambiando in corso d’opera la sua affermazione per approcciare il cacciatore che sembrò non notare il cambio di tono che invece avrebbe tradito la sorpresa nello scoprirlo lì.
    «Yup!» Mentì, «pensavo fossi in biblioteca invece hai scelto di nasconderti meglio» continuò la sua piccola bugia bianca che avrebbe funto unicamente da preambolo per ciò che di lì a poco sarebbe andata a fare. In fin dei conti era solo la premessa una piccola menzogna in quanto nelle sue intenzioni c’era davvero di cercarlo, che poteva farci se il destino aveva scelto per lei? «Non dirmi che ti stavi nascondendo anche da me?!» Asserì ostentando un’indignazione che non possedeva mentre avanzava arrivando a prendere posto di fronte al ragazzo, accoccolandosi sul davanzale lì a svariati metri d’altezza che avrebbero potuto mandare il cuore in gola a chiunque ma non a loro, non a due giocatori di quidditch abituati ad amare quel tempo passato tra le nuvole.
    «In realtà stavo cercando di studiare» lo squadrò e da lì un sopracciglio scattò per aria. «Senza libro? Prodigioso...» Ridacchiò per poi seguire lo sguardo dell’altro che andava affacciandosi verso lo strapiombo della torre dove alcuni studenti passeggiavano chiacchierando. Si voltò verso il Grifondoro, l’interrogativo ancora sospeso nell’aria in attesa di una spiegazione.
    «E invece... No, scherzo! Nessun allenamento extra!» Un leggero scherzetto che lo avrebbe portato a sbiancare facendola sbellicare dal ridere salvo poi, più magnanima, rivelargli quello che era il vero. Anche lei, per quanto amasse quello sport, non ne poteva davvero più di tutti quegli allenamenti. Di quel passo sarebbero arrivati distrutti alla primissima partita di campionato o con l’acido lattico nei muscoli. «Non diamole idee. L’ultimo esercizio non so te ma mi ha ammazzato. Roba che non ho sentito più le braccia per due giorni, nemmeno alzare la penna!» Qualcosa come mezz’ora di passaggi a lunga distanza, poi a lunga distanza ma in movimento spronando loro a tenere le braccia alte. Una diavoleria che aveva letto in qualche giornalino di settore il cui inserto specifico era dedicato ai Cannoni di Chadley. Maledetti loro che le facevano venire idee! «Se non vinciamo la prossima dichiaro l’ammutinamento.» Rise ancora, complice, prima di tirare un sospiro per passare a quanto in realtà le premeva trarre da quell’incontro: la questione Victoria. Titubante gettò l’amo abbozzando una frase che avrebbe potuto lasciar intendere tutto e allo stesso tempo niente, qualcosa che le permettesse di sondare il terreno con il Grifondoro permettendole di capire dal modo in cui avrebbe reagito il suo stato in riferimento alla questione. O forse no. D’un primo acchito Nathan le sembrò spaesato tanto da portarla a piegare di lato la testa lanciando qualche altro appiglio che generò l’effetto desiderato: un sorriso stentato, colpevole. Bingo!
    «Lo hai notato, eh? Non so nemmeno io cosa dirti, non mi capita mai di agitarmi, soprattutto per questo tipo di cose…» Pronta ad ascoltare la Johnson si sistemò sul davanzale raccogliendo le ginocchia al petto, adagiandovi le braccia che avrebbero funto da cuscino per il suo viso. «Però alla fine ero io che avevo frainteso tutto, mi ha anche baciato davanti a tutti, vorrà dire qualcosa!»
    WHAAAAAT?!
    Victoria questo non glielo aveva detto! Ma vedi te se la Serpeverde doveva tenersi per se una cosa così grossa?! Erano o non erano amiche?! Ah se l’avrebbe sentita! Quella sera stessa! Eccome, Grace le sarebbe saltata addosso stressandola fino a che quel pettegolezzo non sarebbe stato estorto dalla sua bocca.
    «Però ci siamo chiariti in questi giorni, contenta?» Il sorriso sulle labbra del cacciatore s’allargò sincero contagiando anche gli occhi di quella felicità così pura da renderlo ancora più bello. «A te invece com’è andata? Ti ho persa di vista ad un certo punto» ma lei era ancora ferma alla questione del bacio, del chiarimento tanto che al momento della rivelazione era scattata tirandosi immediatamente su dal cuscino formato dalle braccia guardando il ragazzo con occhi sbarrati di stupore. Aspetta.
    «Q-q-quindi tu», wow, «quindi tu e...» le dita si piegarono lasciando entrambi gli indici ad indicare direzioni diverse. «Quindi tu e...» cazzo se era grossa come notizia! I suoi due migliori amici avevano una tresca! «Tu e Victoria vi siete baciati?!» Ceh! Chi se ne poteva fregare di ciò che era successo a lei! Nathan e Victoria si erano baciati! «Quando? Come?!»


    Edited by Dragonov - 1/11/2023, 13:22
     
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11 replies since 18/10/2023, 06:43   271 views
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