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.Madoka Yamashita | 3° anno | Corvonero
La notte precedente Madoka Yamashita, dopo aver mangiato per cena caramelle, si era chiusa all'interno dei dormitori di Corvonero. Ascoltare i gossip era una cosa che le piaceva molto, perciò sentiva di ciò che era successo ultimamente al castello mentre prese il suo quadernino e iniziò, con una forbice presa dai babbani, a tagliarlo.
Più tagliava e più sembrava come se il foglio acquistasse anima, volontà propria, e Madoka le voleva bene.
Lo osservò qualche minuto, muovendo senza dire nulla braccia e gambe.
Le sembrava come un piccolo bambino che iniziava a scoprire il mondo dopo tante meraviglie.
Madoka, quando poi ebbe sonno, mise il foglietto all'interno di un libro di fiabe per maghi, le fiabe di beda e il bardo, e sussurrando un debole
"Buona notte"
Mise quel libro sotto il cuscino.
Madoka si addormentò quasi subito, nel sogno lei e il suo nuovo amico erano in un mondo fatto di carta, anche loro stessi erano fatti di carta, e rotolava giù per le scale Hogwarts in carta, una gigantesca gelatina tutti i gusti più uno rossa come il peperoncino
"Oh no! Dobbiamo salvarlo o le scale si bucheranno!"
Esclamò Madoka, prendendo la bacchetta e puntandola verso la gelatina tutti i gusti più uno
"Reducio"
E così, la gelatina divenne più piccola, rimanendo appoggiata su un gradino della scuola fatta in carta.
Sembrava una scuola creata con fogli di giornale, decine e decine di parole sconnesse erano stampate tutto intorno, come se avessero avvolto la scuola con la carta di giornale.
Madoka corse giù, prendendo poi la gelatina tutti i gusti più uno e mangiandola.
A quel punto, dalle orecchie uscì un fumo, e una ragazzina davanti a se iniziò a piangere
"il fumo non brucia"
Disse Madoka, come per rassicurare che non sarebbe successo nulla
Ma la ragazza, che continuava a piangere, si asciugava le lacrime
"Era mia la gelatina... me l'hai mangiata"
Madoka sgranò gli occhi, sputando per terra, ma non uscì assolutamente nulla
"Mi spiace... se vuoi te ne porto un'altra, ok?"
Chiese Madoka preoccupata.
Il sogno finì proprio in quel momento, e una volta svegliata, era come se sentisse di avere una missione da una qualche divinità superiore.
Doveva ridare le gelatine perdute ai giovani tristi in quella scuola.
"Ma lo sai che ci sta una gelatina tutti i gusti più uno nascosta in giro per la scuola? Il proprietario l'ha persa" Disse poi Madoka, dopo essersi svegliata.
Era al dormitorio dei corvonero, sotto il cuscino c'era un libriccino di favole dove ora custodiva un pezzo di carta a forma di omino con su disegnato un volto. "Resta vicino a me, altrimenti ti faranno male" Aveva detto poi all'omino di carta, prendendolo in mano e nascondendolo tra la giacchetta e la camicetta della divisa scolastica con l'intento di tenerlo al sicuro "Se senti puzza avvertimi, significa che arrivano i serpeverde. Ho sentito dire che hanno la puzza sotto il naso, per questo non li abbraccio mai" Quella mattina aveva fatto le lezioni come sempre, una volta uscita dall'ultima aula, prese di nuovo tra le mani l'omino di carta e le rivolse un bel sorriso felice, il sorriso che si rivolgeva ad un amico che non si vedeva da tanto "Ma fabisci, non hai detto nulla quando ho scontrato con la serpeverde Victoria" Disse, Fabisci, così si chiamava il foglietto, forse non voleva farsi sentire da Victoria mentre diceva che puzzava? "Devo trovare la gelatina perduta e scoprire di chi è. Una cosa la so" Disse, avvicinandosi con il viso al suo amichetto di carta, sussurrando, come se stesse facendo un'operazione di spionaggio. Sentiva, quell'informazione se la sentiva così tanto da non riuscire a non pensarci. Doveva essere vera "La gelatina avrà il colore della casa di appartenenza del suo proprietario, scuro è maschio, chiaro è femmina. Non ci possiamo sbagliare" Disse poi, aveva un grande sorriso e non vedeva l'ora di iniziare la sua caccia al tesoro. Era per quello che, poco dopo, aveva rimesso il suo amico di carta in mezzo alla camicia e dalla tasca della divisa prese degli elastici glitterati così pieni di glitter da farne volare un po' per terra "Di certo questi elastici colorati mi porteranno fortuna, sono un regalo, papi me lo ha detto, i regali portano fortuna. Entro oggi troverò la gelatina perduta E così, armata di codini, l'amichetto di carta in mezzo ai vestiti e un nuovo spirito da cercatesori, Madoka saltellava per il castello, osservando sopratutto ciò che si trovava in terra, spesso dimenticato dagli altri, in cerca della gelatina da dare al legittimo proprietario che poverino l'aveva persa "Non mi fermerò, ho tempo di cercarla fino a questa sera, poi arriveranno i topini che porteranno via tutto" Era un po' agitata, ma non si sarebbe data per vinta
Edited by Madoka Yamashita - 4/28/2023, 11:53 AM. -
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Edited by Halley. - 1/5/2023, 22:35. -
.Madoka Yamashita | 3° anno | CorvoneroNessuna gelatina nei paraggi, Madoka era sempre intenta a cercare la gelatina, chinandosi pure ogni tanto per scrutare intorno agli oggetti per vedere se si era nascosta li dentro.
A proposito, le gelatine erano talvolta come le cioccorane che si muovevano da sole? Madoka sperava di no, altrimenti era un bel guaio.
Fu però in un momento che sentì la voce di una grifondoro, chiedeva se aveva bisogno d'aiuto.
"No, non serve aiuto, Desu"
Disse inizialmente, prima di pensare che forse si, l'aiuto sarebbe servito, perciò rapidamente si corresse, sempre con un sorriso a trentadue denti rivolto verso la compagna
"Si invece mi serve aiuto"
La compagna era una ragazza di grifondoro, l'aveva già vista in giro, ma come sempre parlava poco con tutti e non si ricordava mai alcun volto.
"Sto cercando una gelatina tutti i gusti più uno, persa da una compagna che poverina è triste e piange"
Disse poi, tornando chinata mentre camminava stando sulle ginocchia.
Le movenze di Madoka erano a dir poco esagerate, sembravano essere uscite da un anime giapponese, o semplicemente le veniva naturale data la sua provenienza?
"Mi aiuti? Non so dov'è e questa notte a mezzanotte scadrà il tempo, quindi devo fare in fretta"
Disse poi, voltandosi verso la compagna e facendo gesto di seguirla con la mano.
Per Madoka la compagna aveva già accettato di aiutarla, e nella sua testa ci sarebbe stata fino a mezzanotte, perciò si alzò di nuovo, si mise meglio i capelli togliendo quelli che si erano appoggiati sul viso e corse rapidamente poco più avanti, lasciando la compagna indietro
"DOBBIAMO CERCARE IN FRETTA"
Strillò, era però felice, ma la cosa bizzarra era che Madoka cercava pressochè sempre per terra, non stava a cercare in altri punti.
La gelatina sembrava non esserci, e Madoka temeva di non riuscire a prenderla in tempo entro mezzanotte.
Voleva tanto aiutare la sua compagna poverina senza gelatina, avrebbe fatto il possibile dopotutto.
Madoka pensò un'attimo.
Chi era che aveva perso la gelatina?
Cercò di sforzarsi, per provare a capire.
Forse... e se era la stessa Grifondoro?
Doveva essere così, se lo sentiva.
Fece un grande sorriso all'improvviso, voltandosi verso la compagna e mettendo gli indici di entrambe le mani appoggiati alle sue guance.
Era già a metà del lavoro.
"La gelatina è rossa, un colore rosso chiaro"
Disse ancora, era femmina ed era grifondoro, doveva essere per forza color rosso chiaro.
E se quella gelatina era come le cioccorane e se ne scappava ovunque?
Sarebbe stato un problema.
Non voleva far piangere la sua nuova amica di grifondoro, perciò avrebbe cercato in giro.
Dove poteva cacciarsi la gelatina tutti i gusti più uno?
Madoka ci pensò, forse dentro uno scrigno? O comunque un luogo dove non sarebbe stata calpestata per sbaglio da studenti che non la vedevano?
Doveva essere così, dopotutto come Madoka, se fosse stata piccola piccola, si sarebbe nascosta in punti sicuri, perchè non lo avrebbe fatto la gelatina?
Si avvicinò rapidamente alla compagna, Madoka fece un sorriso, uno di quelli rassicuranti.
"Non ti preoccupare, vedrai che la troveremo"
Era determinata a trovare la gelatina, se l'avrebbe data alla compagna non avrebbe pianto e le avrebbe permesso di...
Di cosa?
Madoka pensò, e l'immagine di una ragazza drago che sputava fuoco era la prima immagine che le era venuta in mente.
Si! Le avrebbe permesso di trasformarsi, di ritrovare la sua vera natura di coraggiosissima ragazza drago di grifondoro!
Che poteri fantastici aveva la sua nuova amica! Quasi quasi la invidiava, Madoka avrebbe voluto un potere speciale che le permetteva di spiare le persone quando voleva, era così divertente farsi i fatti degli altri, ed era ottimo anche per il giornalino del gossip della scuola.
Ottimo gossip ora che ci pensava, la ragazza drago che si trasformava con la sua gelatina tutti i gusti più uno.
Doveva essere un potere più unico che raro!. -
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.Madoka Yamashita | 3° anno | CorvoneroLa ricerca della gelatina, in quel momento era la priorità per Madoka, tornò ad accucciarsi, cercando di trovare la gelatina, mentre sentiva la compagna che parlava.
Madoka non ci prestò granchè attenzione a quello che diceva, non comprendendone il senso.
Sembrava a disagio, impacciata.
Che forse la gelatina l'avrebbe anche calmata?
Quella ragazza stava impazzendo, e Madoka avrebbe dovuto subito trovare la gelatina.
Il cuore di Madoka iniziò a battere un po' più forte, aveva una brutta sensazione, ma non doveva darsi per vinta, con la buona volontà ce l'avrebbe fatta a vincere, trovare la gelatina perduta e salvare la sua nuova amica dragonessa.
"Ma quale serpeverde,
non ho paura di loro, anzi devo regalare loro i fazzoletti alla menta"
Disse poi, per tranquillizzarla.
Forse la sua compagna era stata vittima della puzza che avevano sotto il naso i serpeverde e non voleva sentire di nuovo quella fastidiosa puzza, ma Madoka aveva l'idea dei fazzoletti e tutto sarebbe finito, ne aveva ordinati 7 pacchetti e a breve suo papi gli e li avrebbe mandati via gufo, così da consegnarne uno per uno a tutti i serpeverde.
Non c'era da preoccuparsi, anzi, sarebbero diventati suoi amici.
La compagna fece mente locale, sembrava sempre sconvolta, ricostruendo tutto il racconto di Madoka.
No, nessun topo la ha mangiata, sanno quanto è preziosa"
Commentò poi Madoka con un sorriso, quella era una gelatin speciale, di una prova speciale che avrebbe aiutato la sua amica drago, c'era sempre un modo per arrivarci, un modo per ottenerla, le sfide che il destino le dava non erano impossibili, ogni cosa aveva un modo per essere svolta al meglio, nessuna sfida era persa in partenza, altrimenti che sfida era?
Madoka continuava a cercare, spostando con la mano come se nulla fosse, della polvere che probabilmente era li da parecchi anni, ormai le dita erano nere a furia di spostare polvere, ma Madoka non ci faceva per nulla caso.
Quando la compagna disse di sostituirla, Madoka la fermò, un po' più spaventata
"NO!"
Disse subito, alzandosi e guardando la compagna con attenzione.
Era una cosa importante, come faceva a non ricordarla? Era forse l'effetto della mancanza della gelatina a farle tutto questo?
Non poteva rischiare ancora, doveva trovarla, avrebbe salvato la sua cara amica.
"Quella gelatina ha poteri speciali, ti servono per riacquistare la piena tranquillità e i poteri da drago, ma tranquilla, la troverò"
Disse poi, la compagna parlò di infermeria, era così spaventata che pensò di usare un poco del tempo per assecondarla, non amava vedere le persone spaventate.
Ogni volta che vedeva una persona spaventata aveva il vuoto dentro di se, doveva cercare sempre di rimanere con la mente lucida, ma chissà perchè a volte aveva perfino vuoti di memoria.
Madoka non capiva come mai delle volte aveva vuoti di memoria, ma sentiva che quei vuoti di memoria erano un bene per lei, perciò li accettava e non li combatteva affatto.
"Va bene, io però non ho fumato niente"
Rispose all'infermeria, cercando di assecondare quanto più possibile la compagna.
Era pomeriggio, aveva anche la sera, e se i perfetti non la beccavano, anche la notte. Ce l'avrebbe fatta, questo era certo.
Sarebbero andate in infermeria e sarebbe stata forse curata con un palliativo in attesa della caramella. Si, doveva essere così.
Forse poteva addirittura allungare il tempo, ottenendo un'altro giorno di tempo.
Si era così, non era male.
Sorrise, in attesa della risposta della sua nuova amica draghessa
Edited by Madoka Yamashita - 5/2/2023, 09:14 AM. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Turni d'ora in poi:
Enrico > Halley > Madoka. -
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.Madoka Yamashita | 3° anno | CorvoneroArrivò un ragazzo di serpeverde. Dopotutto quello era il loro covo, per l'appunto, la loro casa. Ma nonostante Madoka era li, ora che ci pensava, non sentiva nessuna strana puzza. E la puzza dei serpeverde? Si chiedeva come mai non sentiva quella famosa puzza di cui tutti i serpeverde erano invasi, la famosa puzza sotto il naso dei serpeverde. Il ragionamento di Madoka però, fu poi interrotto da un discorso che il ragazzo faceva, riguardo a degli amici immaginari, ma... cosa significava amici immaginari? Chi aveva amici immaginari? Forse lui non vedeva che era insieme alla grifondoro? Strano, prima sembrava che si parlavano. Forse la grifondoro aveva pure degli amici immaginari? Avrebbe voluto conoscerli, in futuro le avrebbe chiesto di presentarle qualche amico immaginario. Il serpeverde parlava, ma Madoka comprese poco, parlava, parlava, e in seguito parlò ancora, sta volta riguardo alla gelatina. Era chiaro che non sapesse che quella di cui si parlava non era una normale gelatina, ma una gelatina speciale in grado di donare alla sua nuova amica i poteri di un drago maestosissimo e magico, l'aveva vista, no? No? Certo che l'aveva vista. "La gelatina che cerco è speciale, da i poteri del drago" Rispose Madoka rivolgendosi al ragazzo serpeverde, ma bisognava di certo andare prima in infermeria, almeno per fare quello che serviva per prolungare il tempo della sua ricerca. Quel ragazzo non credeva al drago, ma sicuramente non appena la sua compagna avrebbe acquistato memoria, lucidità e i poteri, l'avrebbe vista. Madoka però, non potè non notare il clima di tensione che c'era tra la grifondoro e il serpeverde, forse avevano litigato in passato? O forse era la maledizione dei fondatori ad averli colpiti? Le liti tra grifondoro e serpeverde erano molto frequenti, era una cosa praticamente risaputa, tanto che Madoka si era iniziata a chiedere come mai. Studiando, per puro caso, la storia di Hogwarts era riuscita a vedere lo stesso meccanismo tra i fondatori Godric Grifondoro e Salazar Serpeverde. Da li, aveva iniziato ad ipotizzare che quella situazione non fosse in realtà generata da una vera e propria lite tra quelle due case, ma piuttosto da una maledizione che, probabilmente il cattivo Salazar Serpeverde, aveva messo sugli studenti futuri in modo che magari, preso dall'ordio, qualche serpeverde infastidisse un grifondoro. Era un gesto cattivo e senza senso, ma da quando i cattivi agivano con un senso logico dietro? Mai. Madoka però non si rese conto di essere l'illogicità fatta a persona, non appena sentì le parole della compagna, che diceva chiaramente che non era una ragazza drago e che nemmeno amava le gelatine, Madoka le rivolse un sorriso, era un sorriso un po' ... triste, quasi di pietà. Mannò piccola, mica la mangi perchè ti piace la gelatina, è per i poteri da drago e la tua memoria, presto ricorderai" Le disse, era evidente che Madoka non lo faceva ne per scherzo, ne per cattiveria, ma ci credeva davvero. Tanto poi sarebbero andate in infermeria, e l'infermiera avrebbe trovato il modo di aiutarla e dare un giorno in più di tempo alla piccola Madoka Yamashita che questa volta avrebbe cercato con più attenzione, senza farsi scoprire da nessuno. Fu però quando sentì il nome del professore di difesa contro le arti oscure, nonchè vicepreside, che il cuore di Madoka aveva saltato un battito. Lei era brava in difesa contro le arti oscure, ma ricordava ancora quella precedente lezione sul molliccio. Non ricordava quale fosse il molliccio, dai suoi ricordi il molliccio di Madoka era... boh, il nulla. Ma quel giorno era scappata dalla classe con una rapidità incredibile... a detta della signora dell'infermeria. Da quel giorno aveva avuto una paura terribile per quella materia e Madoka, che sentiva di avere il bisogno di abbracci, bacini e carezze dal professore in segno di supporto, e non li aveva ricevuti, si sentiva come se quell'uomo fosse cattivo. Ma era il direttore dei serpeverde, non era difficile pensare che potesse in qualche modo agire, anche se Madoka era corvonero, controllato dalla maledizione di Salazar. O forse... Madoka ebbe un pensiero, il viso cambiò improvvisamente, stupita, come folgorata da una consapevolezza che cambiava tutto. La gelatina era della grifondoro, e lei e il professore... E se il professore aveva nascosto la gelatina per impedire alla studentessa di trasformarsi? Si, doveva essere così. Sarebbe dovuta andare dal professore a chiedere spiegazioni, la sua amica stava pian piano perdendo colpi, non ricordando la sua natura da drago, e chissà... forse Madoka non ricordava il suo molliccio proprio per qualche sortilegio strano che le aveva fatto il professore. Madoka però, per il momento, non disse nulla riguardo i pensieri del professore, era davanti ad un serpeverde, quindi ad uno della fazione del professore, e non poteva di certo dire apertamente che aveva capito la strategia del nemico. Così, non sentendo però il commento riguardo alla richiesta della grifondoro di spaventare Madoka, lei si avvicinò improvvisamente alla compagna, osservando il ragazzo serpeverde. Lei, la grifondoro, disse che l'avrebbe accompagna via, forse in infermeria, anche se magari non voleva dire al serpeverde, fazione nemica, che qualcuno necessitava di cure. Per la grifondoro però, quella che stava male era Madoka, però era proprio il contrario. Non parlò dell'infermeria, cercando di non turbare la compagna che sembrava ancor più turbata dalla presenza del serpino. "Si, Desu, solo un'attimino che voglio testare una cosa" Disse Madoka. Dopotutto aveva un serpeverde li davanti a se, e i sotterranei, che dovevano essere il covo dei serpini, non puzzavano. Madoka iniziava a ipotizzare che forse, colui che le aveva detto che i serpeverde avevano la puzzetta sotto il naso, in realtà stava scherzando, o la puzzetta ce l'aveva solo un serpeverde, non tutti. Allora si avvicinò al ragazzo, come per volerlo baciare, essendo alto lo spinse anche giù spingendo le sue spalle verso il basso con le mani e mettendosi in punta di piedi, era a due centimetri di distanza, il respiro di Madoka si poteva sentire, e Madoka sentiva il respiro del serpeverde sulla sua pelle. Rimase li ma no, non c'era nessuna puzza sotto il naso del serpeverde. Che in realtà ci fosse solo un gran fraintendimento?
Edited by Madoka Yamashita - 5/4/2023, 09:03 AM. -
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.Madoka Yamashita | 3° anno | CorvoneroA quanto pareva il serpino non sapeva che la compagna era una ragazza drago. Alla sua espressione stupita, quando poi iniziò a ridere, Madoka fece semplicemente un cenno "si" con la testa, chiedendosi come mai il ragazzo non l'aveva vista prima trasformarsi, Madoka si, l'aveva vista, ed era li a scuola da molto meno di lui. Forse voleva proteggere il suo segreto? Ma tanto... era già stato scoperto.
Non capiva quel suo atteggiamento, rideva, e nella mente della giovane corvonero entrò un'altra informazione... gli aveva fatto ridere qualcosa che aveva visto quando era trasformata in drago.
Si, tutto quadrava, tutto aveva senso. Madoka avrebbe voluto sapere quell'aneddoto divertente, ma la grifetta non sembrava troppo a suo agio, quindi pensava di rimandare la richiesta di spiegazione ad un momento migliore.
Quando Madoka aveva deciso di avvicinarsi al serpeverde per testarne la puzza lui era incuriosito, o forse spaventato dalla reazione.
Avrebbe voluto dire, poi, che voleva analizzare per vedere se aveva la puzza sotto il naso dei serpeverde oppure no, ma lui sembrò cambiare completamente carattere.
Che fosse perchè stava scoprendo quella puzza famosa? Che poi mica puzzava...
Forse aveva scoperto il segreto dei segreti? Che non puzzava?
Il serpeverde iniziò col mordere il naso di Madoka, lo morse forte e le fece male, ma per un primo momento Madoka lo aveva interpretato come un gesto giocoso e dolcioso, tenero, dove però lui per sbaglio non era riuscito a controllare la forza.
Stava giusto per insegnargli come mordere più delicatamente, quando lui prese il collo di Madoka e la spinse contro il muro.
Madoka in quel momento aveva gli occhi sbarrati, un piccolo flashback del passato, di lei nuda davanti a tre maghi, uno munito di bacchetta in uno scantinato sporco con un materasso in terra...
Quel flashback finì subito però, la mente di Madoka per tenersi al sicuro era ormai abituata a togliere ogni pensiero negativo intenso, e non faceva altro che farlo disperatamente, ogni secondo della sua vita.
Il serpeverde l'aveva portata su, forse era quello il suo modo di dimostrare affetto? Di aiutarla ad avvicinarsi alla sua altezza per farsi annusare meglio?
Forse mordere il naso era servito a renderlo in qualche modo più sensibile?
Si, doveva essere così.
Madoka però faticava a respirare, non faceva però cenno di volersi liberare, erano i gesti che per lei ormai erano normali, che la sua mente durante la sua fanciullezza aveva imparato a fare per subire meno trattamenti brutali, a separarla dai compagni e far capire loro che no, non era tutto normale, in Madoka. Non riusciva a respirare, ma era li con un sorriso rivolto al serpeverde, convincendosi che lui voleva aiutarla ma che lo faceva male, per una mancanza di capacità nei suoi confronti, e voleva sorridere, per rassicurarlo, per fargli capire che non ce l'aveva con lui... perchè chiunque poteva sbagliare, no?
Fu solo quando lui si avvicinò al viso di Madoka che spiegò il motivo delle sue azioni.
Parlò di una maledizione di Salazar, Madoka inizialmente pensò che quella maledizione era la maledizione della puzza sotto il naso, ma poi lui parlò di qualcosa di diverso.
Lo spirito di Salazar Serpeverde vagava per i sotterranei, e se Madoka mancava di rispetto ai suoi studenti lui avrebbe scagliato tutta la sua ira contro di lei.
Madoka però, che nella sua mente non aveva mancato di rispetto nessuno, anzi... voleva scoprire se avevano la puzza sotto il naso per aiutarli, comprese alla fine tutto quanto.
Salazar Serpeverde era li, aveva usato la maledizione della puzza sotto il naso e nessuno voleva che qualcuno scoprisse che in realtà non esisteva nessuna puzza.
Tutto questo per far vedere male i serpeverde alle altre case, creare discordia e forse, se avessero vinto i serpeverde in una di quelle battaglie, avrebbero potuto portare avanti lo scopo di Salazar, ovvero solo i maghi a scuola e cacciare i nati babbani.
Quando il compagno spense la luce, Madoka si rese conto che forse, ora che aveva scoperto la maledizione, Salazar, lo spirito, aveva posseduto il ragazzo.
Lui mollò il collo della ragazza, che cadde a terra in piedi, rivelando il fatto che sapeva benissimo come cadere per non farsi male anche ad un altezza non indifferente.
Fece una piccola capriola per mettersi in una migliore posizione e quando il ragazzo evocò i serpenti, Madoka mise una mano sulla schiena alla compagna grifondoro.
"Non ti preoccupare, è posseduto dallo spirito di Salazar perchè ho scoperto che la sua maledizione è falsa, ho scoperto davvero che i serpeverde non hanno la puzza sotto il naso come si dice, ho annusato ora"
Disse, ignorando le frasi del serpeverde.
E si, Madoka ignorava i serpenti, non ne aveva paura, ed era anch'essa una cosa strana.
Madoka prese la bacchetta, puntandola contro il ragazzo serpeverde, o forse dove pensava fosse stato, essendo terribilmente buio
"Portiamolo con noi, lo libereranno dalla maledizione in infermeria, Petrificus totalus!"
Chissà se era riuscita a colpirlo oppure no, Madoka ci stava provando, in quel momento era diventata proprio una guerriera per il bene, e questa cosa la divertiva molto.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare).
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.Madoka Yamashita | 3° anno | CorvoneroMadoka sentì solo la compagna di grifondoro che implorava il ragazzo serpeverde di lasciarla andare, ma ogni sua richiesta fu vana. Come si poteva ragionare dopotutto con un ragazzo posseduto da qualcosa di maligno? Fortuna che fece sparire i serpenti con un qualche incantesimo. "Grazie uno, zero, zero, zero ~Desu" Disse poi Madoka in seguito al suo gesto. La ragazza drago era davvero fortissima, una paladina della giustizia pronta a difendere dal male insieme a Madoka. Madoka era felice di avere un amica del genere, ed era ancora più felice di avere la possibilità di ridonarle memoria e poteri del drago, perchè era proprio una ragazza dal cuore d'oro. Sognava già di chiacchierare insieme a lei, di andare a prendersi qualcosa da Mielandia insieme, di studiare insieme in biblioteca e aiutarsi con i compiti. La fissava intensamente, per quanto poteva vedere, per far rimanere dentro di se l'immagine della ragazza, per ricordarsela in futuro. Ignorando ogni frase che non comprendeva, ovvero quelle seccate rivolte a Madoka. Madoka però non riuscì bene a fare l'incanto, perchè inaspettatamente subito dopo, la grifondoro reagì peontamente.
Madoka ricevette un Expelliarmus, lei subito sembrò essersi dimenticata tutto quello che era successo fino a quel momento, iniziando a lodare la nuova amica "Che Expelliarmus da manuale!" Esclamò felice. La grifondoro prese la corvonero, trascinandola per portarla in infermeria, insieme portarono anche il serpeverde, Madoka pensava che una volta in infermeria si sarebbero sistemate le cose. La sua amica drago avrebbe riacquistato memoria e poteri, e il serpeverde sarebbe stato liberato dalla maledizione, soltanto sentendo poi le parole della grifondoro la distraevano. Si lamentava, con ragione, dicendo che mettersi contro uno del quinto anno era da folli "Si Desu, è più forte di me, ma lui era maledetto, ma adesso l'infermiera lo guarirà, questo è importante" E disse che li avrebbe lasciati davanti all'infermeria, e poi se ne sarebbe andata via "noooo" Disse, esattamente come una bambina che faceva i capricci. Ci teneva tanto alla sua amica nuova, e poi le serviva un aiuto, la sua memoria era ormai in una situazione problematica e doveva riacquistare il prima possibile i suoi poteri di drago.
Inaspettatamente però, non fecero in tempo di fare qualche passo, che si ritrovarono davanti l'infermiera che si bloccò, in primis osservando Madoka che veniva trascinata per il braccio dalla compagna.
"Per la barba di Merlino, Madoka!" Esclamò l'infermiera, avvicinandosi alle ragazze.
Madoka andava sempre in infermeria, ogni cosa che succedeva c'era sempre qualcuno che ce la mandava convinta che era vittima di qualche incantesimo confundus o scherzo, essendo una tipa decisamente bizzarra. Ogni volta l'infermiera la prendeva, ascoltava i deliri di Madoka, la aiutava per quel che poteva e poi la lasciava andare.
Cosa poteva fare quell'infermiera?
Aveva sentito ciò che aveva dovuto passare Madoka, ha dovuto passare letteralmente per anni un inferno così terribile che la sua mente si chiedeva spesso come faceva a sorridere dopo tutto questo.
Aveva trovato la forza di sorridere, sebbene la mente ne aveva risentito molto, per questo, come i suoi genitori adottivi, non voleva infierire, lasciandola nel suo mondo.
Ma spesso, involontariamente, combinava guai, e la grifondoro decisamente più grande sembrava aver assistito ad uno dei suoi deliri.
"Signora infermiera, il serpino è stato posseduto dalla maledizione di Salazar e mi ha attaccata, ma lei lo libererà, così potrò dire a tutti che i serpeverde non hanno il naso che puzza" Disse subito Madoka, l'infermiera sgranò gli occhi, e dopo un'iniziale shock, abbassò lo sguardo, mettendo una mano sulla spalla a Madoka con sguardo rassegnato. Era ... triste.
Si... era uno dei deliri di Madoka. Quanto era difficile per quella ragazza vivere? Non sapeva se si rendeva conto che questi erano deliri oppure se mascherava la sua tristezza con un castello di carta. Non sapeva in poche parole se ci era o ci faceva, ma le dispiaceva vederla così.
Non riusciva a togliersi dalla mente le parole dei genitori adottivi della ragazzina... l'avevano colpita
"Signorina Yamashita... Adesso si calmi, sistemerò tutto, devo ... un'attimo parlare con questa ragazza" Disse l'infermiera, dando un colpetto sulla schiena a Madoka e staccandola dal braccio della grifondoro che la teneva stretta.
Madoka fece un sorriso, seguendole ma camminando un po' più in la.
L'infermiera sospirò triste, come avrebbe potuto spiegare la situazione? Madoka lo sapevano che era strana e aveva i suoi deliri.
Era combatutta, ma non poteva rischiare che le cose peggiorassero...
"Madoka..." Sussurrò ad alta voce, sospirando, ler poi rivolgersi direttamente alla grifondoro:
"Signorina, mi può dire per favore cos'è successo davvero? Devo riferirlo agli insegnanti. È importante" Disse, era chiaro che Madoka non era la prima volta che aveva a che fare con l'infermiera, da come si comportavano, era un'abitudine. Inoltre l'infermiera era molto triste, ma era giusto capire cosa era successo.
Edited by Madoka Yamashita - 5/10/2023, 11:36 AM. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)CONCLUSA. Andate in pace..