San Vale Who? 2

Festa aperta a TUTTI (multiverso incluso!)

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  1. Halley.
     
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    Grifondoro
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    Un incubo. Non poteva essere altrimenti. Un’altra festa di San Valentino. Stessa storia, stesso posto, stesso bar (?). Sti gran cazzi. L’anno precedente, proprio quell’evento, aveva segnato la sua disfatta ed, ora, si trovava ad un passo dal ripetere lo stesso errore. Mille e più volte si era ripetuta di smetterla di presenziare a quel tipo di situazioni che, in un modo o nell’altro, avrebbero inciso sulla sua esistenza, compromettendo radicalmente la reputazione, fino a qualche anno prima, illibata. Roteò gli occhi smeraldini e si arrese a quella che sarebbe stata la sua tortura personale per l’intera serata. Se, dodici mesi prima, aveva creduto che l’amore fosse qualche cosa da bramare intensamente, ora, credeva fosse una mera utopia, possibile solo in letteratura o in quei patetici film babbani che tanto piacevano alla madre. Le sue decisioni la vedevano invischiata in una relazione di natura tossica, con il battitore delle Serpi: David Harris. Una scelta poco ponderata, effettuata in un momento di estrema ribellione che, però, aveva deciso di tenere segreta per via di alcuni avvenimenti accaduti negli ultimi tempi. Le lamentele non sarebbero servite a nulla. Le sue compagne di stanza, specialmente Grace, contavano sulla sua presenza e, per questo motivo, si diede la spinta per accettare quella circostanza spiacevole sotto molteplici punti di vista. Regola numero uno: non bere. Certo. Questa sarebbe stata cosa buona e giusta ma, con tutta probabilità, il suo fioretto sarebbe durato il tempo di mettere piede al Wonderland. Bene ma non benissimo.
    A tutto ciò si era aggiunta la crisi di Grace. Crisi che aveva appena raggiunto l’apice. ”Siete sicure?” Il piano era pronto ed, Halley, si trovava ad essere praticamente certa che il risultato sarebbe stato raggiunto senza troppi intoppi o, almeno, era quel che si augurava con tutto il cuore, affinché, la mora rimanesse lontano da Michael Harris, potesse ritrovare la pace interiore che aveva perso dopo quello stupido litigio con Mars. Annuì alla sua domanda, senza però aggiungere nulla che potesse essere ripetitivo alle sue orecchie. Comprendeva a pieno la sua angoscia. Quel ragazzo le interessava sinceramente e la cosa traspariva in ogni gesto o parola. In un certo senso, quindi, meritavano quel lieto fine agognato. Tentare non avrebbe fatto del male a nessuno e così si era affaccendata dietro a questo progetto. “Non ti preoccupare.” Aveva studiato nei minimi dettagli la situazione e, dopo un’analisi attenta, era riuscita a giocarsi le sue carte a tal punto di essere convinta di avere la vittoria in tasca.
    Si preparava e, nel frattempo, ascoltava divertita le discussioni delle ragazze, voltandosi di tanto in tanto sorridendo. “Assolutamente sì, Lexi. Sei bellissima!” Peccato che il suo target esulasse da quello femminile, altrimenti sarebbe stato anche più semplice. Fanculo.
    Tutto pronto. La festa stava per prendere il via, così come la reputazione di molti a fine serata.

    Entrarono tutte insieme nel locale e, a malincuore, dovette ammettere che avevano fatto un ottimo lavoro con le bizzarre decorazioni. Ricordava bene quell’ambiente ed, immediatamente, un’ombra di disagio si insinuò nel suo, già precario, umore. Quell’atmosfera zuccherosa, però, non riusciva a convincerla a pieno. Si guardava intorno, convinta di riuscire a riconoscere qualcuno tra la folla ma nulla. Per il momento risultava tutto tranquillo. Chi ben comincia è a metà dell’opera, no? Così si diceva ma, qualche cosa dentro di lei le suggeriva che la quiete non sarebbe durata fino alla fine della serata. Sempre insieme raggiunsero il bancone, con tutta l’intenzione di accaparrarsi uno dei drink messi a disposizione dello staff. ”Sicura ci sarà?” Il tono preoccupato di dell’amica la raggiunse, facendola voltare verso di lei, con un sorriso pseudo rassicurante stampato in faccia. La sua opera di persuasione doveva essere andata a buon fine, se così non fosse stato, sarebbe andata personalmente a prenderlo per portarlo lì, davanti a lei. Una Wheeler incazzata e pericolosa? Nessuno avrebbe mai voluto vedere una scenetta simile e per nulla divertente. “Deve esserci.” Sentenziò, senza troppi giri di parole. “Non hai nulla da temere, Grace!” Si era pure assicurata che i biscotti arrivassero nelle sue mani, sani e salvi. Non si meritava un ringraziamento da parte dello spilungone? Non tutto era dovuto, in fondo. La sua mente tornò a ciò che era accaduto la sera di Natale e ai comportamenti tenuti da coloro che, nel bene o nel male, erano stati i protagonisti: Grace, Michael, Mars, David. Tutte personalità differenti, unite, per chissà quale motivo, da un filo logico e da una rete relazionale non indifferente. Ci aveva capito ben poco in quel casino ma si era sentita in dovere di togliere il Tassorosso dai guai, evitando una rissa pre annunciata. Insomma: le doveva molto. Sentì il commento della Johnson e le posò un mano sulla spalla: “Andrà tutto bene. Non ti fidi di me?.” Era una fortuna che, Halley, avesse abbandonato quel suo modo di fare petulante e indeciso in favore di un io più deciso. Grazie a questo cambiamento sentiva di di essere più utile. "Kynthia? Halley? Eddai, un drink di incoraggiamento?” Ehm. Non era certa che fosse la cosa giusta da fare, non in quel momento per lo meno. “Passo a questo giro!” Affermò. Mantenere un profilo basso sarebbe stata cosa buona e giusta, per non mandare a puttane i programmi.


    Interagito all'inizio con le compagne di stanza.
    Arrivata alla festa con Grace, Kynthia e Alexis. Interagito con Grace e alla fine rifiutato l'invito di Alexis per bere. Perchè per il momento mi serve sobria (?)
     
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58 replies since 7/2/2023, 18:54   1565 views
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