San Vale Who? 2Festa aperta a TUTTI (multiverso incluso!)

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    “San Vale Who? 2”
    LA FESTA PIÙ SCORRETTA DI SEMPRE
    Sabato 18 Febbraio

    ◬ Introduzione

    Gentile clientela, il Wonderland Music & Ballroom è felice di darvi il benvenuto alla festa più sconvolgente di sempre. Avete indossato tutti la vostra biancheria preferita? Speriamo per voi di sì o questa sera potreste rischiare di provare l'ebbrezza del nudismo, insomma, siete avvisati! Recatevi nel piano inferiore del locale e preparatevi a perdere un po' della vostra purezza. Davanti a voi troverete un'ampia pista da ballo dalla forma rotonda. Al centro di essa ci sarà un bancone da bar, anch'esso tondo, dove potrete gustare cioccolatini, bibite, cocktail e altre prelibatezze di nostra produzione. Ai quattro lati della sala si troveranno quattro diverse tipologie d'attrazioni che potrete visitare fra una pausa dal ballo e l'altra. Entrando dalla porta principale sul lato sinistro troverete: le cabine per le foto e il Thunderbird meccanico, mentre sul lato destro ci saranno la ruota della sfortuna e il tavolino da Quiddpong. Tutte le attrazioni sono gratuite, mentre bevande e dolcetti saranno tutti a pagamento e secondo la politica aziendale del nostro locale vigerà come sempre la regola che dice: NON SARETE VOI A SCEGLIERE CIÒ CHE BERRETE! Le uniche preferenze che potrete richiedere saranno: drink alcolico o non alcolico, per il resto vi dovrete affidare totalmente al nostro personale scelto.
    Come al solito ciò che troverete all'interno del locale sarà tutto fuorché normale, sulle pareti enormi rampicanti dai fiori bizzarri copriranno l'intonaco e sul soffitto un gigantesco specchio rifletterà tutte le zozzerie (*wink*) che farete, sparsi qui e la per la sala potrete trovare dei simil divanetti e seggioline, simil perché vi chiederete? Ebbene perché nulla su cui vi potrete sedere avrà la tipica forma di un divanetto o di una poltroncina, al contrario ciò che troverete saranno grandi stivali a testa in giù, funghi dalle forme strane, materassini babbani fluttuanti ritraenti svariati animali o, per i più crudeli, cuori realistici sui quali poggiare le vostre regali e cattivissime natiche... perché voi amate schiacciare i sentimenti di chiunque!
    Sparsi per terra potrete inoltre trovare dei mezzi cuori gonfiabili che torneranno a formare un unico palloncino a forma di cuore solo se verranno avvicinati a quello che sta tenendo in mano la vostra apparente anima gemella, attenti, sono burloni e ogni tanto mentono per il puro gusto di distruggere coppie.


    ◬ Drink/Cioccolatini

    1 Ahahavada Kedavra: Così buono che vi farà morire dalle risate, no... veramente... prima comincerete a ridere a crepapelle poi esaurirete le forze e finirete ko per svariati minuti cadendo in un sonno profondo, attenzione al naso, tende a rompersi facilmente se si cade di faccia.

    2 Banana Split: Questo drink dal sapore di banana e cioccolato vi farà diventare estremamente flirtanti e vi convincerà che sia giusto concedere un po' di amore a chiunque.

    3 Brutto Zozzone: Drink al gusto che più amate. Vi farà avere pensieri MOOOLTO zozzi su chiunque guarderete, funziona su chiunque spostiate lo sguardo durante tutto l'effetto e talvolta i pensieri potrebbero essere così allettanti che vi verrà una gran voglia di dirli ad alta voce per farlo sapere a tutto il mondo.

    4 Ci son due Coccodrilli: Drink al gusto di cocco, ahah, capita la battuta? Se credete che questa battutina sia atroce aspettate di ascoltare quelle che vi usciranno dalla bocca. Saranno pietose.

    5 Cupido: Questo drink amaro come la vita vi farà guardare con gli occhi dell'amore la prima persona che vi capiterà a tiro, non riuscirete più a pensare ad altro e sarete pronti a fare di tutto per questa persona.

    6 Darling: Drink al gusto di fragola e panna, il suo dolce sapore farà diventare tali pure le vostre parole e in men che non si dica vi ritroverete a rivolgere frasi smielate a chiunque vi capiti a tiro.

    7 Gira la Ruota: Drink dal sapore ogni volta diverso, dai che indovini... lo so che ci sei arrivato... ebbene sì, puoi già dirigerti verso la ruota della sfortuna perché non vedi l'ora di girare la ruota per scoprire cosa ti toccherà fare.

    8 Honey: Non serve che vi dica il sapore, vero? Questo drink vi farà restare incollati alla prima persona che toccherete e con la parte del corpo con cui lo farete.

    9 Marco se n'è andato: Alcune persone giurerebbero che questo drink ha un retrogusto di lacrime e disperazione, ma chissà, forse si sbagliano. La vita vi apparirà estremamente triste e desolata, vedrete tutto grigio, letteralmente, e nei casi peggiori questo drink vi porterà a un pianto disperato.

    10 Muto come un pesce: No, ve lo giuro, questo drink non saprà di pesce, ma sarà leggermente salato. Tutti i vostri segreti non saranno più tali e una voglia irrefrenabile di dire tutta la verità, nient'altro che la verità, vi indurrà a essere estremamente sinceri con chiunque, rivelando alle persone che incontrerete verità per troppo tempo celate.

    11 Non ti scordar di me: Drink dalle note balsamiche con un forte retrogusto di liquirizia amara. Ormai avete capito come funziona la storia nome/effetto eh? Bene, questo drink vi farà soffrire di un'amnesia temporanea durante la quale per chissà quale motivo crederete a tutto ciò che vi verrà detto.

    12 Oggi sposi: Drink al sapore di ortica e lime. Siete timidi? Ora non più. Se avete una persona per la quale avete perso la testa, o che semplicemente vi fa battere almeno un po' il cuore, questo è il momento per una dichiarazione in grande stile. Questo drink sarà in grado di farvi compiere gesti che non credevate altrimenti possibili.

    13 Quiddaddicted: Drink dorato che vi farà venire un'irrefrenabile voglia di giocare al Quiddpong e non si fermerà fin quando la partita non avrà inizio, lì poi potrete pentirvi della vostra scelta.

    14 Reverse: Sei etero? Ne sei davvero così sicuro? Secondo questo drink non lo sei per nulla e lo stesso vale pure al contrario. Dopo appena un sorso di questo gustoso drink verrete presi dall'incontrollabile necessità di baciare la prima persona opposta ai vostri gusti che vi capiterà a tiro (se siete già di partenza curiosi, bi o quelcavolochevipare sarete attratti dal sesso che normalmente vi attira di meno fra i due e se dovete proprio essere puntigliosi e romperci il cazzoh potrete baciare semplicemente una persona di sesso opposto rispetto all'ultima che avete baciato).

    15 Ti scatterò una foto: Questo drink vi farà venir voglia di andare nella cabina delle foto trascinandovi dietro una persona che verrà estratta a sorte non appena vi capiterà questo drink, enjoy.

    16 Thunderyeah : Drink al sapore di tempesta, così rinfrescante che avrete voglia di farvi un giretto sul Thunderbird meccanico senza un apparente motivo.

    17 Just Dance: Questo drink alla rosa canina vi farà venire un irrefrenabile voglia di ballare con le prime persone che vi ritroverete attorno.

    ◬ Tutti i drink sopra elencati saranno disponibili anche in versione free alcool o in versione cioccolatino per chi non fosse pronto a gettarsi nell'alcolismo, così che nessuno possa sentirsi escluso e che tutti possiate godere delle stesse possibilità. Come siamo inclusivi. Sigh.

    Per sapere quale drink/cioccolatino vi capiterà potrete tirare in autonomia un dado a 17 facce, il numero che uscirà sarà quello del vostro drink o, in alternativa, potrete scegliere che sia la persona che posterà dopo di voi o lo Staff a sceglierlo al posto vostro. Basterà specificarlo sotto spoiler!


    ◬ Attrazioni

    Cabina delle Foto: Una volta dentro a queste cabine una forza magica vi impedirà di uscire fuori da lì per sette minuti, già... sono proprio loro, i sette minuti in paradiso. Altri requisiti necessari per uscire dalle cabine dopo i sette minuti saranno un bacio sulle labbra al pg accompagnatore e beh... ovviamente una fotografia. Per le foto potrete lasciare nome dei pv e foto preferite degli stessi per ricevere una polaroid ricordo a fine festa (lasciateli pure sotto spoiler segnando che volete la foto).

    Thunderbird Meccanico: Hehehe altro che tori e tori, cavalcate questo se ci riuscite. Più riuscirete a restare sul suo dorso e più lui si arrabbierà, prima inizierà a piovere, poi un vero e proprio temporale si abbatterà sulle vostre teste e infine cadranno addirittura fulmini. Se verrete beccati da un fulmine il personale del locale si riserva di non assumersi nessuna responsabilità.

    Con la sottoscrizione della presente si dichiara di esonerare e sollevare da ogni responsabilità civile e penale gli organizzatori ed il suo legale rappresentante - anche oggettiva - derivante dalla partecipazione alla suddetta iniziativa. Per eventuali incidenti o infortuni subiti e in conseguenza di infortuni cagionati a sé o a terzi e/o a malori connessi all’espletamento dell’iniziativa ivi compresi gli incidenti e infortuni derivanti dall’azione di altri partecipanti e a noi pregiudizievoli.
    Firma del pg: .....


    La Ruota della Sfortuna: Questa è facile, il vostro pg dovrà solo girare la ruota e non appena si sarà fermata comparirà scritto nell'aria davanti a se ciò che gli toccherà di fare. Se ci si rifiuterà si rimarrà in mutande (tale penitenza è scritta in piccolino al lato della ruota se vorrete leggerla). Per sapere quale penitenza vi toccherà vi basterà scrivere in spoiler se preferite che sia la persona dopo di voi a sceglierla o se preferite che a farlo sia il malefico Staff. La persona con la quale dovrete scontare l'obbligo potrà essere scelta da chi ve lo deciderà o in alternativa lo Staff potrà stilare una lista dei partecipanti con allegato un numero e il dado farà il suo sporco lavoro al posto nostro!

    Quiddpong: Ibrido nato dal famoso sport magico unito al ping pong babbano anche se di quello effettivamente c'è quasi solo il tavolino da gioco. Le regole sono semplici e semplificate rispetto al normale quidditch. Tre anelli per ogni lato del tavolo, tre palline d'oro a testa e tre tiri disponibili a ogni turno, uno ad anello. Ci si scontrerà nella lotta più vecchia del mondo: Maschi contro Femmine e la partita comincerà verso metà serata in modo da poter farne una unica tutti assieme (va specificato nel vostro primo post sotto spoiler se intenderete unirvi o meno alla partita e nel caso decideste di no e nel corso della serata vi capitasse il drink Quiddaddicted verrete automaticamente costretti a giocare <3). Per due tiri su tre potrete decidere in autonomia se la pallina ha centrato uno degli anelli o meno mentre l'ultimo sarà deciso da un dado a due facce che tirerete a fine post, così da evitare powerplay e simili. La pallina deve fare almeno un rimbalzo sul tavolo prima di entrare negli anelli per ritenere il tiro valido. Se mancherete l'anello perderete un capo di vestiario, mentre se lo centrerete sarete liberi di scegliere un avversario al quale far scomparire un capo d'abbigliamento, anch'esso deciso da voi hehe. Quando vi sentirete troppo nudi per guardare in faccia gli avversari potrete urlare "rinuncio" e gettarvi nella piscina che sarà comparsa a inizio partita tutta attorno a voi, una volta dentro però perderete in ogni caso tutti gli abiti salvo la biancheria e dovrete restare a mollo fino a fine partita, solo allora, quando uscirete dalla piscina, riavrete i vostri vestiti addosso. Chi esaurisce i vestiti si deve lanciare in piscina e vince chi rimarrà con più vestiti addosso.


    ◬ Raccomandazioni

    Essendo una role di gruppo sarà obbligatorio lo spoiler e comportamenti scorretti quali powerplay, metaplay o eccessiva auto-conclusività verranno puniti con la gogna pubblica severamente. Rispettate sempre gli altri giocatori e siate orribili persone solo on game. La role sarà aperta al multiverso quindi siate inclusivi se dovessero arrivare ospiti e ospiti siate il più possibili coerenti con la nostra ambientazione per evitare di dovervi far modificare cose in corsa, grazie! <3
    Sicuro come la malvagità intrinseca alla mia persona a fine role ci saranno dei premietti, ma appunto perché sono malvagia non vi dirò chi li vincerà fino a fine role ehehe.
    La festa partirà ON GdR sabato 18 Febbraio, ma OFF GdR potrà partire fin da subito tenendo conto che è in realtà ambientata in quella data. La role avrà una durata approssimativa fino alla metà di Marzo ma come spesso accade eventuali cambiamenti di data verranno decisi in corso di role e segnalati nei luoghi opportuni! BUON DIVERTIMENTO!





    Edited by Dragonov - 9/2/2023, 21:26
     
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    Il gran giorno era arrivato e questo per la Grifondoro voleva dire solo una cosa: mal di pancia. Aveva atteso quella data con irrequietezza, persino con impazienza ad un certo punto quando si era convinta – con l’aiuto delle sue fidate concasate – che ciò che avrebbe fatto sarebbe stata l’ultima spiaggia. Le ragazze, Halley, erano convinte che il Tassorosso non avrebbe mai potuto resistere a ciò che avevano pianificato ma una cosa era certa: Grace non brillava per sicurezza, non in quell’ambito almeno. C’erano cose di cui era certa, soprattutto se si parlava delle sue abilità o di determinate conoscenze ma altre soprattutto scoperte recentemente, come ad esempio i problemi di cuore, che la mandavano completamente nel pallone. Le nozioni erano quelle, erano prevedibili e accettate dall’intera società magica, i sentimenti no e tantomeno il potere decisionale di una persona non era una questione che si poteva dare per scontata. «Siete sicure?» Chiese per quella che forse era la centesima volta alle compagne di stanza che l’avevano aiutata dapprima a formulare il piano e poi si erano dovute pazientemente sorbire l’angoscia della Grifondoro. Espirò lentamente scendendo dal baldacchino per compiere qualche passo privo di meta salvo poi deviare verso la borsetta che si sarebbe portata controllando per la centesima volta se il regalo che aveva acquistato per il biondo fosse presente. «Se gli fa schifo mi butto dalla finestra», commentò affondando il pacchetto ancora più giù nei suoi meandri per infilarci altre cose di necessità: un piccolo beauty, il cellulare ed infine, alla tracolla, agganciò il piccolo pupazzetto della mandragola che le aveva regalato. L’aveva chiamata Melanie tra sé e sé, Mel per gli amici, e fungeva effettivamente da antifurto come le aveva scritto nel biglietto. Erano state incalcolabili le volte in cui il pupazzetto di cotone si era messo a strillare come un ossesso cogliendo Carrie con le mani nel baule pronta a “prendere in prestito” qualcosa dell’abbigliamento, persino dell’intimo, della Johnson.
    «Voi che vi mettete?» Guardò le altre passandole in rassegna con lo sguardo per giudicare e nel caso prendere spunto dal look, salvo poi optare e presentare ad Halley la sua scelta di look. La Wheeler era quella a cui Grace si era affidata di più, quella che per prima era venuta a conoscenza di tutti i dettagli della situazione e che presto detto si era calata nei panni di cupido fungendo da emissario nella consegna dei biscotti, il tutto senza mancare di fare una leggera quanto subdola opera di persuasione nel ragazzo nel tentativo di sondare il terreno. Si diceva pronto e alla fine lo aveva pensato la stessa Grace quando alcuni giorni prima, casualmente, aveva incontrato sia lui che Aaron nel corridoio. Istintivamente aveva alzato una mano per salutarlo e aveva anche abbozzato l’ombra di un sorriso a cui Marshall non aveva risposto con un dito medio, né con una qualsiasi altra azione che avrebbe scoraggiato la messa in opera del piano per cui, con Halley, avevano deciso che i tempi erano maturi e da lì coinvolgere le altre – che volenti o nolenti dovevano subirsi i loro discorsi in camera – il passo era stato breve.
    Entrarono nel locale e Grace si guardò intorno ammirando le decorazioni con cui il posto era stato arredato. Era tutto così estroso, allegro e non poté fare a meno di rivolgere l’indice verso la cabina fotografica ignara di quale fosse il suo reale utilizzo. «Potremmo farci delle foto ricordo!» Propose mentre i suoi occhioni azzurri s’illuminavano d’entusiasmo. Con le dita accarezzò la metà di un cuore a forma di palloncino che era stato calciato nella loro direzione e sempre con l’indice lo picchiettò allontanandolo. Si fermarono nei pressi del bancone dove il gruppo di Grifondoro cominciò a cercare con lo sguardo la lista dei drink. «Se bevo vomito», ed era vero. Ora che si era fermata il suo collo non faceva altro che allungarsi verso le scale che rivolgevano all’ingresso attendendo con impazienza l’arrivo del soggetto delle sue attenzioni. «Sicura ci sarà?» Sgomitò alla Wheeler. «Mi sento già male», borbottò rivolta a sé stessa mentre sentiva i baristi dietro al bancone rivolgersi loro per l’ordinazione.


    Arrivata alla festa con le sue compagne di stanza: Halley, Alexis e Kynthia con la quale interagisce.
    Citati Carrie, Aaron e Marshall.

    Quando arrivano al locale si fa prendere dall'entusiasmo verso tutti quei giochi che vorrebbe provare ignara del loro vero scopo e si fermano nei pressi del bancone delle ordinazioni. Non ordina nulla, per il momento, ma se volete potete farle arrivare qualcosa per stemperare la tensione :insane:


    Edited by Dragonov - 9/2/2023, 20:37
     
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    Alexis Pierce

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    «Siete sicure?» «Fidati, sì.» dissi con sicurezza, fissando Grace abbastanza perché il messaggio passasse. Erano giorni che si (e ci) torturava con i dettagli del piano per riconquistare il biondo che pareva averle fatto perdere la testa. Da quando si era aperta la possibilità di una festa al Wonderland, dove tendenzialmente si sarebbe riversata tutto il castello, la Johnson non aveva fatto altro che programmare e riprogrammare il momento in cui lo avrebbe rivisto e avrebbero "sistemato le cose". Niente in contrario, ovviamente, se non che aveva cambiato e ricambiato idea almeno un migliaio di volte, da quando si era alzata dal letto quella mattina. Anzi, con Halley ci eravamo chieste se fosse mai andata a dormire. «Grace, sul serio, smetti di torturarti. Andrà tutto bene e lui cascherà ai tuoi piedi. Altrimenti è gay.» annuii con sicurezza, cercando di buttarla sul ridere. Chi avrebbe rifiutato Grace Johnson? Ve lo dico io, solo uno stupido e quel Marshall non dava l'impressione di esserlo, anche se con i ragazzi c'era da aspettarsi di tutto. Un concetto, quello, che avrei dovuto cominciare ad applicare anche con le ragazze, visto il palo che avevo preso nell'ultimo periodo. Con Carrie, infatti, le cose non erano migliorate, ma - stanca di rincorrere sempre tutti - avevo deciso di non insistere e di andare avanti. Avevo gestito tanti di quegli abbandoni, in passato, che farmi passare una cotta, a confronto, sarebbe stato un gioco da ragazzi, specialmente con una festa in programma. Per una volta, avrei provato il classico metodo 'chiodo scaccia chiodo', chissà, magari sarei riuscita a divertirmi, per una volta. «Se non riesco a trovare una ragazza questa sera, passo ai ragazzi. Giuro.» scherzai, davanti allo specchio, coprendo il mio riflesso con i vestiti che avevo scelto per quella sera: un semplice top a maniche a tre quarti e un paio di pantaloni color ruggine che non so come avevo nel baule. Un outfit semplice al quale avrei abbinato un trucco scuro e delle scarpe sportive bianche. «Che ne dite? Voi ci provereste con me?.» chiesi a tutte, ammiccando in direzione di ognuna di loro.
    Entrate nel locale praticamente in contemporanea come le Spice Girls, restammo tutte a bocca aperta davanti all'allestimento scelto per l'occasione. Curiose, ci recammo tutte insieme al piano inferiore, dove si sarebbe tenuta la festa e ammirammo l'enorme pista da ballo recintata da attrazioni di ogni tipo. «Quiddpong?.» lessi ad alta voce, scambiando un'occhiata complice con le altre e continuai a scorrere lo sguardo sull'ambiente circostante. Il bar, posto al centro della sala, era di forma circolare e sembrava disporre di un numero indefinito di bevande, dolciumi e bicchieri. «Potremmo farci delle foto ricordo!» sentii dire da Grace. «Oppure potremmo darci all'alcol.» ribattei, con lo sguardo fisso sul bancone da bar. Ma la Johnson era troppo tesa per bere e non approvò la proposta. «Chi viene con me?» domandai alle ragazze, dando la schiena alla pista da ballo e volgendo il busto verso di loro. «Khynthia? Halley? Eddai, un drink di incoraggiamento!» Che importava che fosse Grace quella tesa? Com'era quel detto? Uno per tutti, tutti per uno. Avremmo bevuto noi per la Johnson. Così, insieme alle altre, mi avvicinai al bancone e sorrisi ai baristi. «Cosa offre la casa?» domandai, più euforica del solito. Per una sera, avrei fatto in modo di spegnere i pensieri e di dedicarmi al divertimento, come ogni cazzo di ragazza della mia età. «Khyntia, sei con me?» proposi alla mia compagna di stanza, allungandole uno shottino. «A noi!» brindai, alzando il bicchierino al cielo, prima di versarmi il contenuto in gola. Che la serata abbia inizio.
    - Interagito con tutte le mie compagne di stanza (meno Carrie, che ho solo citato).
    - Dopo un primo momento di sorellanza in dormitorio, facciamo il nostro ingresso nel locale alla "Spice Girls" e ci ripigghiamm tutt chil ch'u nuostro (???)
    - Ho chiesto uno shottino magggggico e l'ho offerto anche a Khyntia :3
    Che drink finirà per bere Alexis?: 12
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      12
    • Inviato il
      10/2/2023, 20:25
      camden.
     
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    “...Ti prego, non ancora” scuoto la testa ormai del tutto scoraggiata e rassegnata al fatto che sentirò Grace chiedere conferma ancora per minimo altre dieci volte. Probabilmente - anzi - sicuramente, chiederà conferma anche quando saremo già al Wonderland. Poggiata al baldacchino del mio letto, non posso far altro che annuire con movimenti esageratamente ampi e convinti alle parole di Alexis “o è gay oppure è rincoglionito. Comunque sia, per sicurezza, metteremo le sbarre alle finestre” ironizzo anche per spostare l'attenzione su altro. Funzionerà? Non credo, ma io ci provo ugualmente "andrà bene, intanto cerca di goderti la serata” anche qua, seguirà il consiglio? No. Forse. Dipende da quanto alcol riesce ad ingerire prima di dimenticarsi lo stato di paranoia in cui si trova.
    Le ragazze si muovono per la stanza cercando gli ultimi elementi dell'outfit, o in generale le ultime cose da portarsi dietro. Io come al solito sono un po' una spettatrice esterna in balia delicata eventi: passare praticamente la vita con loro e restare fuori da tutto... è impossibile. Giorno dopo giorno sono stata trascinata dentro ai loro fatti, anche quelli un po' più personali. Provo la stessa sensazione anche ora, è come se non avessi avuto altra scelta che accettare di andare a questa festa. Salvo poi pensare che in effetti sarebbe potuta servire anche a me una serata così, anche giusto per capire se sono ancora capace di divertirmi.
    “Ai ragazzi? Tu? Non ci credo neanche se lo vedo” enfatizzo parola per parola terminando la frase con un ghigno divertito e mi stacco dal baldacchino, ricordandomi di avere ancora la bacchetta da mettere in borsa. Mi sento come girassi con un'arma da fuoco, paranoica quasi, ma sto più tranquilla così. Non voglio più provare la sensazione di ritrovarmi in una situazione in cui sono impotente, che non posso neanche provare a cambiare. O peggio, ritrovarmi ad avere qualcuno che badi alla mia salute mentre intorno a me accadono cose. No, mai.
    Sistemo il laccetto della gonna nera che porto. Fighissima, bellissimo questo incrocio di fili, ma si scioglie di continuo. Apro poi l'anta dell'armadio per tirare fuori la giacca, nera pure lei. Insomma, se il top non fosse bianco sarei pronta per andare ad un funerale.
    Ma che succede stasera?! Perché sembrano tutti in una qualche crisi sentimentale che pare sfociare in crisi esistenziale?! Alexis segue Grace a ruota con i suoi dubbi “sì, ma non ammiccare mai più in quel modo” me la rido ancora, come una povera scema che ride alle sue stesse battute. Recupero la borsa e con gesti del mani per nulla fraintendibili, invito le due a non farsi più paranoie e a lasciare la stanza.
    Il wonderland, se possibile, è più estroso del solito: rosa e rosso le fanno da padrone, palloncini volanti mi passano davanti alla faccia e io li scaccio via prima che mi ci scontri contro. “Ottima idea” volto prontamente il capo indicando Alexis con l'indice, ha fatto una proposta che preferisco “...e poi più tardi ci faremo qualche foto, ok” in realtà spero che la serata passi e che Grace se ne dimentichi, ma non me la sento di negarle una foto per stasera. Voglio dire, non sembrava essere nel migliore dei mood ed infierire, mi pare troppo “veniamo sia io che Grace” le poggio una mano sulla spalla e sì, sostanzialmente scelgo per lei. Mi avvicino leggermente all'orecchio della ragazza, in modo che quantomeno possa sentirmi in questo casino “è solo un bicchierino di coraggio liquido. Non vomiterai per questo ” insomma, la rassicuro del fatto che non deve spaccarsi abbestia ma solo... sciogliersi un po'. Ogni tanto serve.
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    Spinte anche dalla folla, ci ritroviamo al bancone e qui, vengo colpita da una realizzazione improvvisa: la politica di questo locale sui cocktail è piuttosto particolare. Cazzo “sì, ok” annuncio battendo una mano sulla superficie del bancone “facciamolo” e la mai speranza è quella di ritornare a casa con una minima percentuale di dignità in corpo. Mi accontenterei. Recupero il bicchierino ringraziando il barista con un cenno della testa, guardo entrambe le ragazze e poi “alla salute” mando giù lo shot dal contenuto misterioso, e speriamo mi sia andata di culo.
    Interagito in dormitorio direttamente con Grace e Alexis, in generale con chiunque delle ragazze ci sia dentro.

    Arrivata alla festa con tutto il gruppetto e poi Interagito Interagito nuovo con Grace e Alexis.
    Mandato giù lo shottino della discordia.




    Drink bevuto da Kynthia: 15
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    • Inviato il
      11/2/2023, 12:49
      Kynthia
     
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    Un incubo. Non poteva essere altrimenti. Un’altra festa di San Valentino. Stessa storia, stesso posto, stesso bar (?). Sti gran cazzi. L’anno precedente, proprio quell’evento, aveva segnato la sua disfatta ed, ora, si trovava ad un passo dal ripetere lo stesso errore. Mille e più volte si era ripetuta di smetterla di presenziare a quel tipo di situazioni che, in un modo o nell’altro, avrebbero inciso sulla sua esistenza, compromettendo radicalmente la reputazione, fino a qualche anno prima, illibata. Roteò gli occhi smeraldini e si arrese a quella che sarebbe stata la sua tortura personale per l’intera serata. Se, dodici mesi prima, aveva creduto che l’amore fosse qualche cosa da bramare intensamente, ora, credeva fosse una mera utopia, possibile solo in letteratura o in quei patetici film babbani che tanto piacevano alla madre. Le sue decisioni la vedevano invischiata in una relazione di natura tossica, con il battitore delle Serpi: David Harris. Una scelta poco ponderata, effettuata in un momento di estrema ribellione che, però, aveva deciso di tenere segreta per via di alcuni avvenimenti accaduti negli ultimi tempi. Le lamentele non sarebbero servite a nulla. Le sue compagne di stanza, specialmente Grace, contavano sulla sua presenza e, per questo motivo, si diede la spinta per accettare quella circostanza spiacevole sotto molteplici punti di vista. Regola numero uno: non bere. Certo. Questa sarebbe stata cosa buona e giusta ma, con tutta probabilità, il suo fioretto sarebbe durato il tempo di mettere piede al Wonderland. Bene ma non benissimo.
    A tutto ciò si era aggiunta la crisi di Grace. Crisi che aveva appena raggiunto l’apice. ”Siete sicure?” Il piano era pronto ed, Halley, si trovava ad essere praticamente certa che il risultato sarebbe stato raggiunto senza troppi intoppi o, almeno, era quel che si augurava con tutto il cuore, affinché, la mora rimanesse lontano da Michael Harris, potesse ritrovare la pace interiore che aveva perso dopo quello stupido litigio con Mars. Annuì alla sua domanda, senza però aggiungere nulla che potesse essere ripetitivo alle sue orecchie. Comprendeva a pieno la sua angoscia. Quel ragazzo le interessava sinceramente e la cosa traspariva in ogni gesto o parola. In un certo senso, quindi, meritavano quel lieto fine agognato. Tentare non avrebbe fatto del male a nessuno e così si era affaccendata dietro a questo progetto. “Non ti preoccupare.” Aveva studiato nei minimi dettagli la situazione e, dopo un’analisi attenta, era riuscita a giocarsi le sue carte a tal punto di essere convinta di avere la vittoria in tasca.
    Si preparava e, nel frattempo, ascoltava divertita le discussioni delle ragazze, voltandosi di tanto in tanto sorridendo. “Assolutamente sì, Lexi. Sei bellissima!” Peccato che il suo target esulasse da quello femminile, altrimenti sarebbe stato anche più semplice. Fanculo.
    Tutto pronto. La festa stava per prendere il via, così come la reputazione di molti a fine serata.

    Entrarono tutte insieme nel locale e, a malincuore, dovette ammettere che avevano fatto un ottimo lavoro con le bizzarre decorazioni. Ricordava bene quell’ambiente ed, immediatamente, un’ombra di disagio si insinuò nel suo, già precario, umore. Quell’atmosfera zuccherosa, però, non riusciva a convincerla a pieno. Si guardava intorno, convinta di riuscire a riconoscere qualcuno tra la folla ma nulla. Per il momento risultava tutto tranquillo. Chi ben comincia è a metà dell’opera, no? Così si diceva ma, qualche cosa dentro di lei le suggeriva che la quiete non sarebbe durata fino alla fine della serata. Sempre insieme raggiunsero il bancone, con tutta l’intenzione di accaparrarsi uno dei drink messi a disposizione dello staff. ”Sicura ci sarà?” Il tono preoccupato di dell’amica la raggiunse, facendola voltare verso di lei, con un sorriso pseudo rassicurante stampato in faccia. La sua opera di persuasione doveva essere andata a buon fine, se così non fosse stato, sarebbe andata personalmente a prenderlo per portarlo lì, davanti a lei. Una Wheeler incazzata e pericolosa? Nessuno avrebbe mai voluto vedere una scenetta simile e per nulla divertente. “Deve esserci.” Sentenziò, senza troppi giri di parole. “Non hai nulla da temere, Grace!” Si era pure assicurata che i biscotti arrivassero nelle sue mani, sani e salvi. Non si meritava un ringraziamento da parte dello spilungone? Non tutto era dovuto, in fondo. La sua mente tornò a ciò che era accaduto la sera di Natale e ai comportamenti tenuti da coloro che, nel bene o nel male, erano stati i protagonisti: Grace, Michael, Mars, David. Tutte personalità differenti, unite, per chissà quale motivo, da un filo logico e da una rete relazionale non indifferente. Ci aveva capito ben poco in quel casino ma si era sentita in dovere di togliere il Tassorosso dai guai, evitando una rissa pre annunciata. Insomma: le doveva molto. Sentì il commento della Johnson e le posò un mano sulla spalla: “Andrà tutto bene. Non ti fidi di me?.” Era una fortuna che, Halley, avesse abbandonato quel suo modo di fare petulante e indeciso in favore di un io più deciso. Grazie a questo cambiamento sentiva di di essere più utile. "Kynthia? Halley? Eddai, un drink di incoraggiamento?” Ehm. Non era certa che fosse la cosa giusta da fare, non in quel momento per lo meno. “Passo a questo giro!” Affermò. Mantenere un profilo basso sarebbe stata cosa buona e giusta, per non mandare a puttane i programmi.


    Interagito all'inizio con le compagne di stanza.
    Arrivata alla festa con Grace, Kynthia e Alexis. Interagito con Grace e alla fine rifiutato l'invito di Alexis per bere. Perchè per il momento mi serve sobria (?)
     
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    Serpeverde
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    Un' ultima passata di lipgloss ed era pronta. Osservò la sua figura intera nello specchio del bagno: il vestito rosa che aveva scelto di indossare valorizzava alla perfezione le curve del suo corpo, i tacchi la slanciavano e i capelli biondi che le ricadevano sulle spalle in morbide onde, incorniciavano un viso fin troppo pallido. Mise un altro po' di blush per apparire meno cadaverica e uscì, perdendo la bacchetta sul comodino per metterla in borsa e il cappotto sul letto. Lo indossò e una volta assicuratosi di non aver dimenticato niente, lasciò la stanza. Aveva deciso di andare, contro ogni aspettativa, alla festa di San Valentino. Era da tempo che non partecipava ad eventi del genere, e anche se non aveva un bel ricordo di quel posto, questa volta sapeva come funzionavano le cose nel locale e sarebbe stata attenta a non fare brutte figure. Non a caso, addosso non aveva niente di rosso, nemmeno lo smalto. Quest'anno il costume da banana o mezza banana l'avrebbe indossato qualcun altro. Aumentò il passo, lasciandosi i sotterranei alle spalle, e svoltò a destra, dirigendosi verso l'uscita del castello. Come sempre non aveva un accompagnatore, Hunter non l'aveva invitata e, onestamente, neanche sapeva se ci sarebbe andato a quella festa. Si era limitato a chiederle se lei ci avrebbe fatto un salto poi, con una scrollata di spalle e il solito mmh, aveva cambiato discorso. Nonostante avesse scoperto diverse cose su di lui, quel ragazzo rimaneva ancora un mistero. C'era poi da considerare il fatto che erano entrambe due persone riservate e, a dirla tutta, non sapeva se rendere nota o meno la sua frequentazione con il corvonero; non perché non volesse anzi, una parte di lei si sarebbe sentita più tranquilla nel dire in giro che Hunter era occupato, dall'altra, però, voleva tenere tutto per sé. Non ne avevano mai parlato e, non sapendo nemmeno qual era la sua opinione al riguardo, Daphne si era limitata ad un cenno del capo. Avrebbe passato la serata con altre persone, cercando di stare il più lontano possibile da eventuali drammi. Le sarebbe mancato però, quello sì e con lui sarebbe stato sicuramente diverso.
    All'uscita del castello, prese una delle carrozze e, dopo qualche minuto, giunse a destinazione. Le temperature si erano notevolmente abbassate, per fortuna che era abituata a al freddo al gelo, altrimenti col cavolo che avrebbe indossato un vestito così leggero. D' un tratto sentì il rumore di una motocicletta, si girò e si accorse che, effettivamente, davanti a lei ce n'era una guidata da un ragazzo vestito totalmente in pelle. Quando si tolse il casco lo riconobbe: era Mars, il tassorosso che aveva conosciuto a lezione di Difesa. Da allora non avevano più parlato, però sarebbe stato da maleducati entrare senza nemmeno un cenno di saluto e Daphne era tutto tranne che quello. Aspettò che scendesse dalla moto e, una volta incrociato il suo sguardo, gli sorrise cordialmente. «Ciao Mars.» Si avvicinò leggermente, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Ti sei ripreso dall' incubo?» Scherzò. Stava per dire altro ma qualcuno la urtò. Si girò verso destra e si ritrovò faccia a faccia con un ragazzo dai capelli biondo cenere e gli occhi neri come la pece. Le chiese scusa, anche se l'espressione seria e indifferente che aveva assunto, diceva il contrario. «Non preoccuparti.» Il tipo in questione annuì e se ne andò per la sua strada, come se nulla fosse successo. Che strano modo di fare. Scosse leggermente la testa e tornò a guardare Mars. «Sei qui per la festa? In tal caso possiamo entrare insieme se ti va.»A meno che non dovesse fare il suo ingresso da qualche porta sul retro per salire sul palco ed esibirsi. Il tassorosso, però, le rispose affermativamente e così, senza perdere altro tempo, entrarono nel locale. C'era della musica rock di sottofondo e, ovviamente, alcuni stavano già ballando. Si guardò attorno, notando Halley e le sue compagne di stanza al balcone del bar. La grifondoro era girata di spalle quindi non la vide, si sarebbero salutate dopo nel caso. Nel mentre, si tolse il cappotto, passandolo a uno dei camerieri che si era gentilmente offerto di portalo nel guardaroba del locale, e osservò il ragazzo accanto a lei. «Se posso consigliarti, dovresti provare uno dei drink che servono qui.» Sorrise sorniona. Voleva proprio vedere quale gli sarebbe capitato. Lei, per il momento, stava bene così invece.



    Esce dal dormitorio dopo che si è preparata, arriva al locale e interagisce con Mars. Entrano insieme e nota Halley e co. Citati Hunter e Halley. Per refernce questo è il vestito
     
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    Mars Carter-Johnson

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    «Come ti pare, fratello. Basta che non mi dai buca.» intimò ad Aaron, quando gli disse che lo avrebbe raggiunto direttamente al Wonderland. Era un sabato pomeriggio, le lezioni erano praticamente finite per quella settimana e Marshall, alla fine, aveva ceduto all'opera di convincimento della Wheeler che lo voleva coinvolgere in un festa di non-sanvalentino. Per quasi una settimana lo aveva tampinato, cercando di farlo ragionare su tutta la questione Grace. Aveva persino tentato di passargli un misteriosissimo pacchetto da parte della Johnson, un dono che Mars inizialmente aveva rifiutato. I continui ripensamenti della grifondoro lo avevano fatto sentire un idiota e non aveva intenzione di partecipare a quel gioco: se per lei era così difficile scegliere tra lui e il Serpeverde Michael Harris, c'era ben poco da aggiungere. Un ragionamento, quello, che non era assolutamente condiviso da Halley, la quale gli aveva esposto la faccenda da tutt'altra prospettiva, cercando di fargli rivalutare il tutto. Alla fine, non contenta e complice uno dei compagni di dormitorio del Tassorosso, era riuscita a fargli recapitare il pacchetto - che si era rivelato contenere biscotti - direttamente in camera e, insieme ad esso, un messaggio: Non fare lo stronzo. Lei ci sarà. «Dannata Wheeler.» aveva sorriso tra sé e sé Mars, cedendo ai tentativi di persuasione dell'amica.
    Mentre Marshall attraversava Hogsmeade in sella alla propria motocicletta nera, mettendo in allerta i maghi più anziani a causa del rombo prodotto da quest'ultima, si rese conto di essere inaspettatamente teso. Era ragionevolmente stanco della situazione di stallo in cui si trovava con la Johnson, ma allo stesso tempo sperava di vederla. Eppure, quella vocina che la voleva insieme a Michael non lo mollava, uno scenario - quello a cui continuava a pensare - che lo caricava di nervosismo, ma anche di eccitazione: aveva così bisogno di sfogare la propria frustrazione su qualcuno che, se ne avesse avuta l'occasione, quella sera, non si sarebbe risparmiato.
    Arrivato a destinazione senza nemmeno rendersene conto, parcheggiò proprio fuori dal locale e si sfilò il casco, liberando la matassa scomposta di capelli biondi che si ritrovava in testa. «Ciao Mars. Ti sei ripreso dall'incubo?» fu una voce femminile a ridestarlo dai suoi pensieri. La ragazza, sua compagna di corso ad Hogwarts, era Daphne Andersen, una delle cosidette intoccabili. Cocca dei professori e sogno erotico di una buona parte della popolazione maschile del castello, la bionda era in piedi proprio difronte a lui, stretta nel suo cappotto e con almeno mezzo metro di tacchi ai piedi; truccata e agghindata alla perfezione per l'evento. «Ti toglierai mai quel ghigno soddisfatto dalla faccia?» ribatté lui, calciando il cavalletto della motocicletta affinché si bloccasse e riuscisse a scendere dal bestione. Daphne, infatti, poteva vantarsi di essere stata - per la durata di una sola lezione - il suo più grande incubo. Recuperata la posizione eretta e sistemato il casco nel vano portacose, Mars affiancò la bionda e, alla proposta di entrare insieme a lei, la precedette e le sorrise. «Che aspetti?» le rispose facendole cenno di seguirlo e aprendole la porta del locale da vero galantuomo che non era. Lasciò che lo superasse, si sporse un'ultima volta verso l'esterno del locale, nella speranza di vedere arrivare anche Aaron, ma forse l'amico lo aveva preceduto, così decise di entrare.
    Y9CWwRX
    Marshall offrì il braccio alla bionda mentre insieme scesero le scale che avrebbero portato alla tanto attesa festa di non-sanvalentino. Arrivati davanti alla folla danzante, il biondo si guardò intorno soddisfatto della musica e del locale. Quando si voltò in direzione della Anderson lei aveva uno strato di vestiti in meno: il cappotto aveva lasciato spazio al ad un vestito rosa attillato. «Pronta a fare strage di cuori?» notò, avanzando tra la folla insieme alla bionda. «Un drink? Hai intenzione di farmi ubriacare per approfittarti di me, Andersen?» scherzò Mars, raggiunto il bancone e preso posto su uno degli sgabelli rotanti posti tutto intorno ad esso. «Dovrebbe esserci Aaron qui intorno...» rispose Mars, cercando di individuarlo tra la folla, lui o Halley, uno dei due insomma. «Gli avevo promesso di non cominciare a far festa senza di lui. E' un rompi coglioni. Tu aspetti qualcuno?» le domandò, poggiando un gomito sul bancone e dando involontariamente le spalle al gruppo di grifondoro poco distante da lui.

    - Interagito con Aaron, Daphne e citato Grace, Halley e indirettamente Alexis e Khyntia che si trovano proprio dietro di lui.
    - Arrivato alla festa, raggiunge il bancone e si ferma a chiacchierare con Daphne.
     
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    Skylee Metis

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    Gli incontri col signor Warmswizzler cominciavano a dare i loro frutti, nulla di certo e nulla di chiaro, ma pur sempre qualcosa, qualcosa che prima di quel momento non avevo mai creduto potesse corrispondere alla realtà e se si fosse rivelato vero sul serio avrebbe significato cambiamenti, domande e dubbi a cui avrei dovuto trovare risposta in un modo o nell'altro. Ad Axel avevo deciso di non dire ancora nulla per il momento, non che non volessi condividere con lui le mie scoperte, ma solo poco tempo prima ne era giunta una gigantesca per lui e non volevo aggiungere altra carne al fuoco prima di essere certa di cosa fossi in realtà e di cosa ciò significasse. Glielo avrei confidato una volta certa e assieme avremmo cercato di convivere con i nostri fardelli e chi poteva dirlo, magari farlo assieme si sarebbe rivelato più sopportabile che doverseli portare in spalla soli soletti. Non sapevo bene come lo avevo convinto ad accompagnarmi a quella sottospecie di festa al limitare fra il pro e l'anti San Valentino, anzi, forse lo sapevo e dovevo dire che fare un po' la permalosa per gli avvenimenti successi durante lo scontro delle nostre corrispettive squadre di Quidditch avvenuto solo poche settimane prima, aveva dato i suoi frutti, dopotutto se io gli avevo distrutto il manico di scopa che si sarebbe potuto tranquillamente ricomprare ora che in quanto a soldi non doveva più preoccuparsi, lui aveva tentato di mirare più e più volte alla mia per nulla mannara testa che se colpita da un bolide non sarebbe stata di certo troppo contenta. Era stato per quello e per altri motivi che alla fine ero riuscita a convincerlo ad andare assieme nel localino più discusso di Hogsmeade: il Wonderland Music & Ballroom, un luogo di perdizione, divertimento sfrenato e stranezze, molte stranezze. «Questa sarà la prima festa alla quale arriveremo assieme, dai, vedrai che sarà divertente!» Avevo promesso con un sorriso a trentadue denti subito prima di lasciarlo per raggiungere la torre dei Corvonero per prepararmi alla festa che avrebbe avuto inizio di lì a poche ore. Mi ero data una bella rinfrescata utilizzando più della metà del tempo a me concesso prima di scendere nuovamente verso l'ingresso per farmi un lungo bagno caldo e solo quando la pelle sulle punte delle mie dita aveva cominciato ad apparire rugosa avevo deciso che forse sarebbe stato meglio darmi una mossa. Con un balzo felino ero uscita dalla vasca ancora leggermente fumante grazie all'incanto da me castato che ne impediva il raffreddamento finché mi ci trovavo dentro, poi mi ero concentrata sui capelli, che con un leggero colpo di bacchetta erano tornati ad essere più asciutti che mai e boccolosi come al solito e solo una volta totalmente asciutta, ancora avvolta nel mio accappatoio color carta da zucchero, mi ero lasciata il bagno alle spalle per raggiungere l'armadio dal quale avevo poi tirato fuori svariate opzioni di vestiario fra cui scegliere. Uno dei favoriti era stato senza ombra di dubbio un lungo tubino nero semi trasparente che avrebbe fatto uscire fumo dalle orecchie al Bulgaro nel tentativo -che sicuramente sarebbe stato vanificato in pochi secondi- di trattenere un ringhio profondo e un "non ci andrai mai vestia così alla festa", che da parte mia sarebbe stato bellamente ignorato preferendo invece un allegro trotterellare al suo fianco mentre incazzato non avrebbe potuto fare a meno di mandare giù il rospo, perché alla fine lo sapeva pure lui, poteva tentare quante volte voleva di abbaiarmi ordini ma ogni singola volta avrei finito per ignorarlo, come lui d'altronde faceva quando a farlo nei suoi confronti ero io. Ora che ci pensavo potevo affermare con quasi assoluta certezza che il nostro rapporto si basava sull'ignorare perennemente le sciocche richieste che ci facevamo a vicenda quando la gelosia o altri sentimenti simili bussavano alle porte della nostra mente e beh, perlomeno era un modus operandi equo. «Se ti perdessi in mezzo a una folla mi basterebbe seguire il rivoletto di fumo per trovarti, lo sai? Sei una fottuta ciminiera» Scherzai placcando il Bulgaro alle spalle mentre, intento a fumare da uno dei suoi soliti tubicini di carta arrotolati, mi aspettava sulla soglia dell'ingresso per poi dirigerci assieme al Wonderland. «Dai, critica i miei pantaloni super attillati, così indossarli per tutta la serata sarà un vero piacere» Scherzai con un sorrisetto provocatorio stampato sulle labbra. Alla fine avevo optato per dei pantaloni neri in pelle con una particolare allacciatura incrociata sul davanti e un top piuttosto accollato con tanti piccoli insertini metallizzati scintillanti cuciti sopra. Non ero mai stata solita vestire in maniera sobria quando gli sguardi dei miei parenti non potevano raggiungermi e sicuramente non sarebbe stata quella la sera durante la quale avrei cominciato a farlo. «Oh guarda, ho già trovato la mia meta preferita» Annunciai indicando il bancone del bar una volta arrivati al locale. «Sai... questo locale ha delle camere veramente stupende... sarebbe un peccato arrivarci da sobri, tu non credi?» Gli domandai all'orecchio prima di serrare con delicatezza la mia candida dentatura attorno alla sua mandibola squadrata alzandomi in punta di piedi per cercare di raggiungerla con più facilità, il tutto cercando ovviamente di dare il meno possibile nell'occhio per evitare di dar spettacolo prima del tempo. «Due grazie!» Esclamai con un largo sorriso in direzione della ragazza al bar, già consapevole che dentro quel luogo scegliere da sé i propri drink sarebbe stata un'impresa utopistica.

    ★ ★ ★
    Caposcuola Corvonero | Mailbox | Pensatoio

    Arrivata alla festa assieme ad Axel, interagito solo con lui per il momento (e in teoria pure con la braman se giocata da qualcuno). Ordinato due drink, uno per se e uno per il BUGLARO... se non lo vuoi me ne berrò volentieri due io ehehe.

    Di che morte devo morire?: 17
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      12/2/2023, 23:08
      Skylee.
     
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    Hogwarts iniziava a piacermi. Con il passare dei mesi ero riuscito a circondarmi di amici con cui seguire le lezioni e con cui passare il tempo libero. Grazie a loro le lezioni, che fino ad allora erano il mio problema principale, riuscivo a seguirle con piú voglia. C'era anche da dire che tutto andava bene rispetto al vivere sotto lo stesso tetto insieme al mio padrino. Era un uomo rigido e freddo, cinico e con la voglia di scherzare sotto lo zero. Prima di partire per Hogwarts avevo vissuto con lui per qualche settimana sottoponendomi a regole davvero assurde e rigide: non mi era permesso suonare la batteria, non mi era permesso parlare con il mio vicino babbano ed ero costretto a stare nel suo ufficio quando svolgeva manzioni ministeriali perché doveva educarmi a non essere come quelli del ministero. Insomma, vivere con quell'uomo era un vero incubo, al contrario, vivere ad Hogwarts per me era una vera liberazione. Dopo aver superato lo smistamento e aver ricevuto una strilettera dal mio padrino per non essere finito tra i serpeverde, la mia permanenza al castello era stata tutta in discesa. Ovviamente con qualche piccolo intoppo perché senza quelli la vita era davvero noiosa. Con i miei compagni di stanza le lezioni erano un vero spasso e anche le ultime ore della notte non finivano se non con uno scherzo, poi avevo Mars con cui passavo la maggior parte del mio tempo scrivendo canzoni, suonando, progettando concerti e soprattutto aggeggi magici che servivano ad alleviare le giornate dei vari studenti. A proposito di Mars, con lui quella sera avevo appuntamento al Wonderland per una festa di San Valentino. Il suo invito era stato davvero esilarante: per farla breve si era presentato alle prove con un cartellone con su scritto "vuoi essere il mio Valentino?" Dopo una manciata di minuti passati a ridere, avevo accettato facendogli promettere che questa cosa non sarebbe dovuta uscire dalla stanza delle necessitá. In poco tempo la voce che ad Hogsmeade ci sarebbe stata una festa di San Valentino, si sparse per tutto il castello e le ragazze sembravano come impazzite. Il mio gufo mi aveva fatto recapitare ben dodici lettere, tutte impregnate di profumo. Per caritá apprezzavo le colonie e le varie fragranze ma la mia stanza si era trasformata in una specie di profumeria. Le avevo scartate tutte per mancanza di fantasia, lasciandone solo una che aveva attirato la mia attenzione. Nella lettera mi aveva lasciato un piccolo gioco ad indovinelli che mi conduceva al luogo in cui avevo trovato una sua foto in cui c'era lei con un cartellone che mi chiedeva se l'accompagnavo alla festa. Era stato un gesto inaspettato e creativo, per questo si era meritata me come premio. Le avevo dato appuntamento davanti all'ingresso principale, da lí poi ci saremmo incamminati alla volta di Hogsmeade. Quella sera anche se il vento si era calmato, faceva comunque freddo. Stretto nel mio giubbotto di pelle, affiancavo la mia bellissima dama che si stava rivelando una piacevole compagnia. Era divertente, spigliata e sapeva conversare benissimo. Le ragazze con cui ero abituato ad uscire non erano cosí, lei invece si stava rivelando diversa e la cosa non mi dispiaceva affatto. Le sorrisi ammaliante mentre facevamo il nostro ingresso nel locale. Sei davvero meravigliosa questa sera, mi chiedo perché non ti abbia notata prima. Le sussurrai facendomi vicino al suo orecchio mentre scrutavo la sala alla ricerca di Mars. Una foto? Certo, vai verso la macchina delle foto. Io ti raggiungo subito, devo prima salutare un amico. La guardai allontanarsi prima di rivolgere un'occhiata indagatoria al locale, alla ricerca di Mars che senza ombra di dubbio si trovava al tavolo delle bevande. Mi avvicinai di soppiatto, beccandolo proprio mentre mi metteva in cattiva luce con...Daphne? Miseriaccia! Che diavolo ci faceva con lei? «Gli avevo promesso di non cominciare a far festa senza di lui. E' un rompi coglioni.»Bell'amico che sei, complimenti. Ti lascio solo per qualche minuto e ti becco a rovinarmi la piazza, sparlandomi alle spalle. Lo canzonai con un tono ironico. Chiaramente non me la sarei mai presa con lui per avermi definito "rompicoglioni", sapevo da me che quella era la verità. Scusaci un attimo. Presi il tassorosso per un braccio e lo portai un pó distante dalla biondina in modo tale che non ci sentisse. Mi fa piacere che tu stia cercando di dimenticarti Grace ma perché scegliere proprio lei? Giá, perché Mars? Perché? Per caritá, é davvero figa ma perché lei? Almeno potevi avvisarmi che ci venivi in sua compagnia, non mi sarei presentato. Mi sembrava di aver accennato al tassorosso di Daphne e del nostro rapporto, mi sembrava di avergli anche accennato che la stavo evitando per via del nostro passato. Ero contento di aver trovato qualcuno che mi conosceva anche prima dell'incidente ma la notizia era stata davvero scioccante per me e visto che non ero riuscito a reggere le varie emozioni, avevo deciso di evitarla. Avevo paura che la serpeverde mi rivelasse oscuri segreti circa la mia persona o la mia famiglia, per questo stavo cercando di restarle alla larga. Mi passai nervosamente la mano tra i capelli prima di tornare dalla ragazza. Daphne. Le accennai un saluto con la testa, cercando di evitare il contatto con i suoi occhi. Ti trovo davvero bene, sai? Sorrisi nella sua direzione, sperando che i complimenti servissero a mettermi in una posizione migliore rispetto a quella in cui mi trovavo. Non pensavo che ve la intendeste. Rivolsi uno sguardo accusatorio a Mars che non mi aveva accennato nulla riguardo al loro rapporto. Bastardo. Brindiamo che ne dite? Mi avete aspettato per dare il via alle danze, perció diamoci dentro. Sorrisi ad entrambi e presi il primo bicchiere pieno che trovai sul tavolo. A cosa volete brindare? Domandai ai due.

    Yo! Ci sono anche io alla festa e sono entrato in compagnia di una ragazza di cui non ho dato nessun tipo di informazione questo perché lascio a voi la libertá di scegliere chi sarà la fortunata ad accompagnare Aaron alla festa. Ho solo accennato che ci saremmo visti alla cabina delle foto ma possiamo metterci d'accordo su altro, no problem *^^*

    Detto ció: dopo il suo ingresso trionfale, Aaron si é diretto verso il bancone delle bevande dove ha interagito con Mars e Daphne. Mi rivolgo a voi due: potete scegliere il mio drink, siate gentili. Ciá :cul:


    che la sorte sia con me: 11
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      23/2/2023, 09:20
      schneider.


    Edited by schneider. - 23/2/2023, 09:20
     
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    Mackenzie erano giorni che ignorava quella vocina che le suggeriva di andare a cercare Seth. Perché doveva tormentarla in quel modo? E perché le suggeriva una simile idiozia? Per parlare con suo fratello doveva escogitare un piano perfetto per non permettere a nessuno dei due di mandare tutto all'aria come sempre. L'astio che provava nei suoi confronti era ancora presente ma aveva deciso di metterlo da parte per un pó di tempo per cercare di sistemare le cose. Dopo aver scoperto della vera identitá di suo padre e di fosa si occupava,si era resa conto di non avere nessuno della sua famiglia su cui poter fare affidamento. L'unico era Seth che, per quanto antipatico fosse, era l'unico che le aveva sempre detto la veritá. Forse potrvano mettere da parte la loro antipatia reciproca e collaborare per cercare di avere una vita migliore o qualcosa del genere. Mackenzie, peró, non aveva ancora avuto modo di interagire con suo fratello e sperava di poterlo fare in occasione della festa di San Valentino che si teneva ad Hogsmeade quella sera. Lo aveva visto molte volte invitare ragazze nella sua stanza e credeva che anche se era cresciuto, non aveva perso questa sua usanza. Sperava, infatti, che il fratellone avesse voglia di distaccarsi dalla solite routine hogwartsiana e divertirsi un pó. Per quanto riguarda lei, era davvero impossibile che si perdesse una festa. Di qualsiasi genere essa fosse. «Ragazze spero di vedervi alla festa.» Disse alle sue compagne di stanza prima di squagliarsela nei suoi abiti decisamente poco sobri. Mackenzie amava farsi notare e sapeva farlo in grande stile: i suoi abiti erano tutti particolari e alcuni lasciavano davvero poco spazio all'immaginazione. Per quella sera aveva optato per una giacxa nera ricoperta da borchie e frange che rimandavano al top anch'esso nero ricoperto da frange argentate, sotto aveva messo dei pantaloncini neri attillati con delle calze a rete e dei tronchetti neri con i tacchi. Lo smalto e i vari accessori erano a loro volta molto appariscenti ma nell'insieme le conferivano un aspetto davvero intrigante. Era incredibile come quella scelta di stile su di lei ricadeva perfettamente mentre su di altre rischiava di sembrare kitsch o una caduta di stile di quelle clamorose. Oltre all'essere al centro dell'attenzione, amava anche le entrate in grande stile. Cosí, dopo aver varcato la porta, scese le scale come se fosse entrata nel suo regno. Insomma la classica ripresa che fanno a tutte le attrici quando devono interpretare l'entrata in un qualsiasi luogo in cui sembra che ce l'abbiano solo loro. La giovane Rosier, rimaneva umile per lo meno. Camminava sicura sui tacchi come se li portasse tutti i giorni, facendosi spazio tra le varie persone che occupavano il locale. Quella sera era sola - del resto non era una novitá - ed era alla ricerca di qualcuno con cui divertirsi. Le feste servivano a questo, no? Continuó a camminare badando bene a dove metteva i piedi per evitare di urtare qualcuno cosa che accadde ugualmente per via di un cameriere. Per evitare il ragazzo, urtó accidentalmente una ragazza alle sue spalle. Si voltó rapidamente, pronta a rimediare al suo errore. «Oddio, scusami tanto.» Abbozzó un sorriso imbarazzato alla grifondoro. «Spero di non aver fatto un danno irreparabile, in quel caso sono pronta a rimediare.» Continuó con le sue scuse mentre si malediceva mentalmente per essere cosí sbadata. Alle volte si domandava come faceva a passare dall'essere sicura nei suoi movimenti, all'essere un disastro il secondo dopo. «Oh...Halley.» Finalmente qualcuno che conosco, pensó non appena vide il volto della Wheeler che in quel periodo l'aveva letteralmente ignorata. Pensava di aver trovato finalmente una persona di cui fidarsi in quel castello e invece era stata abbandonata a se stessa e ai suoi drammi. «Se non vi dispiace, il drink di Halley lo prendo io.» Da quando aveva visto e testato sulla sua pelle che l'alcol poteva aiutarla ad essere piú distesa e meno rigida, ogni occasione era buona per bere.

    Mackenzie ha interagito prima e brevevemente con le sue compagne di stanze, poi é arrivata alla festa. Per sbaglio ha urtato Alexis, ha salutato Halley e si é unita al gruppo.

    (Spero non vi dispiaccia :ansia: )
    Aiut: 6
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    • Inviato il
      13/2/2023, 18:56
      mackenzie.


    Edited by mackenzie. - 27/3/2023, 16:50
     
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    L’alcool. Che brutta, brutta idea la loro anche se, in un’occasione differente, la Grifondoro si sarebbe lasciata sicuramente tentare da un bicchierino o due e sicuramente, ora che osservava Kynthia e Alexis mandare giù i contenuti dei loro shottini misteriosi – in quel locale vigeva proprio uno strano regolamento – cominciava a maturare il pensiero che un po’ di coraggio liquido, come lo aveva definito Kynthia, le avrebbe fatto solo che bene contro i nervi pensiero che le passò quasi istantaneamente volgendo lo sguardo verso la più grande delle amiche, Halley, prendendosi in pieno la sua occhiata eloquente. Quando si erano messe a pianificare, la Grifondoro, aveva premuto con una certa foga che alla biondina passasse chiaro un preciso messaggio: “fai quello che vuoi” le aveva detto, “ma evita di bere”, aveva sentenziato rigorosa senza darle una valida spiegazione del motivo e lei, alla fine, più di quel tanto non aveva nemmeno indagato trovando in fin dei conti logico evitare di alterare le sue capacità prima della messa in scena della macchinazione architettata. Poteva bere dopo, dopotutto! Per festeggiare, se le cose fossero andate a buon fine come la mora si aspettava con sicurezza e come anche lei si augurava oppure... Beh, bere per dimenticare si suole dire, no? In quel caso avrebbe affogato ogni dispiacere distruggendosi un bicchierino dopo l’altro con la scusante che tanto al giorno successivo non avrebbero avuto né partita né lezione. Nessuna responsabilità per cui. Era fattibile. Il tocco di Kynthia sulle spalle la ridestò dai suoi tormenti interiori e si lasciò guidare dalle amiche verso il bancone circolare presente nel locale lasciando che le due si accomodassero sugli sgabelli per prendere, o ricevere, vista la peculiarità del luogo, le ordinazioni, preferendo rimanere in piedi accanto a loro a sondare con sguardo agitato la sala nell’attesa dell’arrivo di Marshall. Halley aveva appena confermato la sua presenza e Grace non poté fare a meno d’invidiare la sicurezza ostentata dalla Grifondoro. Avrebbe voluto anche lei essere così decisa in quel frangente; invece, a lei le si ribaltava lo stomaco alla sola idea di mettersi così tanto in gioco. «Okay. Okay. Mi fido!» Sentenziò mostrandole i palmi in segno di resa lasciandosi persino andare ad una risatina che racchiudeva in sé una lieve nota di nervosismo. Doveva calmarsi. Avrebbe fatto quella cosa e poi a prescindere da come sarebbe andata almeno avrebbe chiarito le cose una volta per tutte e buona pace dell’esito.
    «A noi!» Si unì al coro di Lexi stringendo le spalle di Kynthia, mentre mandava giù in un sorso solo il bicchierino e si unì a quel momento di gioia comune. Le sembrò che quei bicchierini avessero cominciato a fare la loro magia perché, innalzato il tasso di euforia generale, poiché fu proprio Kynthia ad accordare di dirigersi verso la famosa cabina fotografica che, poco prima, Grace aveva proposto passandoci in corrispondenza. «Aaah allora hai cambiato id…» Non riuscì a finire la frase. Gli occhi chiari della Johnson si posarono sulla sagoma familiare dall’inconfondibile massa di capelli scompigliati che non sembravano mai aver visto una spazzola in vita loro. Marshall era arrivato. Era lì, girato di tre quarti che non poteva vederla mentre lei sì, bloccandone per un momento pensieri e parole mentre lo ammirava facendosi di poco rossa in viso. Era arrivato esattamente come aveva preannunciato Halley e sorrideva come gli aveva sempre visto fare, solare, agli occhi della Johnson illuminava la sala ma quel momento d’ammirazione fu destinato a terminare brutalmente quando il suo sguardo si posò sul motivo dell’espressione allegra del ragazzo: portava a braccetto una ragazza. Una ragazza. Il sorriso che le si era dipinto sulle labbra si spense immediatamente mentre osservava la ragazza che lo fiancheggiava. Era bellissima, incredibilmente bella, di una maledetta bellezza inaudita ai suoi occhi sconfortati. I fluenti capelli biondi le scendevano come una cornice lungo il viso poggiandosi aggraziatamente sulle spalle che, proprio in quel momento, dovevano infastidirla poiché se li spostò con un gesto elegante della mano, delicata, aggraziata, regale persino in quel gesto che ostentava noncuranza. Sembrava uscita dalla copertina di una rivista patinata ed improvvisamente la Grifondoro si sentì una ragazzina acerba, goffa e persino brutta, sicuramente inadatta negli abiti che aveva scelto per quella serata. Non abbastanza, non al livello di quella visione celestiale che affiancava Marshall. Ma fanculo però. Senza nemmeno rendersene conto le mani andarono a cercare il braccio di Halley, lo tirarono con urgenza mentre finalmente gli occhioni azzurri si spostavano da Mars e dalla misteriosa accompagnatrice all’espressione interrogativa dell’amica che dovette intuire che qualcosa non stava affatto andando bene. La tirò ancora facendole cenno di seguirla. Doveva parlarle e per farlo dovevano assolutamente allontanarsi. «Scusateci un attimo», tossì alle altre mentre si tirava la Wheeler dietro.
    «Non posso farlo», sentenziò quando ebbero messo sufficiente distanza dalle amiche e dalla coppia. «No no no basta, fine. Me ne torno ad Hog», continuò cominciando a scollegare il senso delle frasi quel tanto da generare nella mora più domande che risposte, lo vedeva dai bei lineamenti di lei corrucciati, interrogativi. «Guarda. È con quella. Sta uscendo con una! Con un’altra! Ho perso il treno Halley, andata, caput, ciaone, addio!» I movimenti frenetici delle mani andavano a sottolineare ogni singola sillaba frenetica e carica di disperazione. Era con un’altra diamine! L’aveva rimpiazzata e questo perché lei era stata così stupida da credere che Michael fosse stato diverso. Che stupida, stupida cosmica! «Alle altre di pure che mi è venuto mal di stomaco. Voi divertitevi. Io me ne torno al castello!» Dove ad attenderla ci sarebbe stato il confortante tepore dell’abbraccio del piumino a raccogliere le lacrime che sentiva pizzicarle gli occhi. Non avrebbe pianto, non fino ad Hogwarts.


    Interagito direttamente con le compagne di stanza (Halley, Alexis, Kynhia ed eventualmente anche Mackenzie seppur non direttamente), citati Marshall e Daphne.

    Nervosetta cerca di svagarsi con le amiche fintanto che lo spilungone non arriva meditando se unirsi o meno ai brindisi fino a quando non vede Marshall in compagnia di Daphne e va in para dura. Si trascina via Halley per sclerare.
     
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    Indovinate chi era stata obbligata a lavorare ad una stupida festa in onore di San Valentino? Io. E no, non centrava un cazzo il fatto che io lavorassi lì e che quindi ci sarei dovuta andare per forza. Quella sera era il mio giorno libero ma un mio collega, nonché amico, che mi aveva coperto durante il periodo in cui non mi presentavo a lavoro aveva deciso di restituirmi il favore. Sperai che quel momento non arrivasse mai e invece…eccomi lì davanti ad una cabina telefonica che alcuni maghi utilizzavano come passaporta per arrivare ad Hogsmeade. Sapevo che lo aveva fatto di proposito perché lui odiava le feste che il nostro locale organizzava, specialmente dopo il modo in cui le ultime erano finite e così aveva pensato bene di passare la patata bollente alla sottoscritta. In quel periodo non ero proprio nello stato ideale per lavorare a stretto contatto con la clientela. Dopo l’incontro di capodanno con Erika mi ero ripromessa di non cadere più nel tranello delle regole ma evidentemente il mio cervello continuava a dirmi che era ciò di cui avevo bisogno. Nonostante mi sentissi in colpa dopo averne fatto uso, non riuscivo a smetterla.
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    Credevo che quello era ciò che mi meritavo perchè ero arrivata ad un punto in cui non sapevo più chi ero, dove dovessi andare o cosa avrei dovuto fare della mia vita. Continuavo a combinare disastri, a far soffrire le persone che mi circondavano e che mi volevano bene, ero diventata una delusione per tutti e non riuscivo ad accettarlo. Volevo salvarmi da sola, pensando realmente di farcela ma la realtà dei fatti era un’altra: avevo bisogno di una mano. Ma voi pensate davvero che Calliope Rider avrebbe chiesto aiuto? Chiaramente no. Non ero una che tendenzialmente si faceva aiutare dagli altri, preferivo sbrigarmela da sola e arrivare alla soluzione con la mia testa senza aiuti esterni. E avrei fatto così anche in quella situazione anche se, apparentemente, non avevo la situazione sotto controllo. Preso un respiro profondo prima di entrare nel locale sperando con tutta me stessa che gli altri colleghi avessero già iniziato a lavorare perché io non ne avevo le forze. E non osavo immaginare come sarei arrivata a fine serata. Mi recai nel retro del locale per cambiarmi prima di mettermi all’opera. Queste dov’è le mettiamo? Domandai a Sam mentre uscivo dal deposito del locale. Mi indicò dove gli avrei dovuti appoggiare, poi mi dedicai all’allestimento della stanza. Il piano inferiore della stanza presentava un'ampia pista da ballo dalla forma rotonda con al centro di essa un bancone da bar, anch'esso tondo, dove le persone potranno gustare cioccolatini, bibite, cocktail e altre cose preparate dal nostro chef. Ai quattro lati della sala posizionammo quattro diverse tipologie d'attrazioni che io mai e poi mai avrei testato. Guardai soddisfatta il lavoro di quel pomeriggio e ne rimasi soddisfatta ma sempre fermamente convinta di non voler provare nessuno dei drink o cioccolatini o altre cianfrusaglie varie presenti in quel locale. All’arrivo dei primi clienti andai a prendere il mio posto dietro al bancone, consapevole del fatto che quello sarebbe stato il luogo di punta della maggior parte delle persone che si recavano a quella festa. Era quello che facevo sempre io ogni volta che entravo in un locale, com’era il detto? Prima il piacere e poi il dovere, giusto? Ecco a te. Sorrisi al ragazzo prima di pulire e riordinare il bancone che con il passare dei minuti iniziava a diventare pieno di bicchieri vuoti. Certo, provvedo subito. Alcolico o analcolico? Chiesi alla ragazza in compagnia di un ragazzo, probabilmente la sua dolce metà. Versai alla ragazza una bevanda dalla colorazione rossa (molto tenue) e dall’aroma asprigno che deriva dalla rosa canina con cui è preparato questa bevanda. Ragazzi, ecco a voi. Dissi dopo aver preparato il drink anche per il ragazzo. Diedi una rapida occhiata alla sala, notando in che maniera rapida si stava riempiendo sperando in cuor mio di non dover riparare ai danni che inevitabilmente sarebbero successi.

    Hellooo! Callie è alla festa in quanto barman. È a vostra completa disposizione per qualsiasi cosa: scelta delle bevande, per una chiacchierata, per consolare i cuori infranti, per qualche consiglio (che non seguirei alla lettera perché diciamo che non è proprio la persona adatta per dispensare pillole di saggezza), insomma per qualsiasi cosa di cui abbiate bisogno lei è qui.
     
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    Serpeverde
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    Axel
    «Mi sto già spaccando dal divertimento.» Aveva replicato lugubre e con il muso lungo alla Corvonero che, euforica, non vedeva l’ora di andare ad un qualsiasi evento che non fosse uno di quelli imposti dalle loro famiglie, finalmente una cosa normale dove avrebbero partecipato insieme, come una vera coppia. Già, perché dopo il ballo estivo di fine anno scolastico tra i due non c’era più stata occasione di presenziare ad eventi simili, solo, appunto, le cose noiose da duca che riguardavano il bulgaro per lui, o le feste organizzate da Stramonia atte ad esibirli unicamente come trofei ostentando il titolo nobiliare che avrebbero presto acquisito con l’unione dei due ragazzi. Tutte chiacchiere, tutta apparenza a loro dire importante. Maschere da sfoggiare per quel maledetto circo rappresentato dalla società magica. Quanto odiava quelle esposizioni forzate dove doveva darsi una ripulita, il che voleva dire togliere tutta la miriade di orecchini e anelli per indossare unicamente quello di famiglia – l’unico concesso – ed infilarsi in uno di quegli stretti completi scomodi sorridendo ed annuendo a questo o quell’altro vecchio mago dall’alito pestilenziale ed ora, lei, voleva trascinarlo ad una festa, ma non una festa qualunque dove avrebbe anche partecipato di buon grado ma alla seconda edizione del fottutissimo “San Vale Who” che si sarebbe tenuta al discobar di Hogsmeade. Axel era già andato a quella dannata festa e non era rimasto per un cazzo affascinato da quella pagliacciata, anzi, all’epoca aveva quasi finito per pestare uno dei baristi dietro il bancone. Questo perché l’anno precedente aveva invitato e accompagnato la Wheeler per quell’occasione, occasione che si sarebbe rivelata la tomba del loro rapporto. Axel reputava d’essere stato un cavaliere con la Grifondoro che, alterata dai fiumi dell’alcool mixato a sconosciuti intrugli magici, aveva cominciato a svalvolare dichiarandogli con una certa teatralità amore eterno. Per tutti i goblin, anche no! Lui voleva solo portarsela a letto, mica sposarsela che cazzo! Invece si era dovuto sorbire un’imbarazzante sceneggiata di una che palesemente non reggeva l’alcool e poi, come se ciò non fosse bastato, all’indomani, la Grifondoro aveva bellamente deciso di renderlo invisibile ai suoi occhi ignorandolo fin quanto aveva potuto senza nemmeno ringraziarlo per non aver approfittato di lei o averle rinfacciato la pessima figura che aveva fatto. Per mesi la Grifondoro lo aveva ignorato non rivolgendogli nemmeno lo sguardo più remoto salvo poi, per colpa di sfortunata coincidenza, trovarselo di fronte alla rimessa delle barche. Lì Axel aveva sfruttato l’occasione per mettere un punto. Se la ragazza aveva pensato di poterlo trattare a quel modo si sbagliava di grosso, era finita dritta dritta nel suo personalissimo elenco di persone verso la quale provava rancore (e astio) eterno. La regina di quel podio era sua madre, Elèna.

    Quindi aveva accettato, seppur controvoglia, e puntuale attendeva la Corvonero all’ingresso del castello mentre aspirava il fumo dall’ennesima sigaretta che aveva arrotolato personalmente. Un rumore di passi, silenzio, i passi si fecero più felpati fino a raggiungerlo completando l’opera saltandogli in groppa. «Hei!» L’ombra di un sorriso gli sollevò gli angoli delle labbra mentre si sporgeva a rubarle un bacio nel primo punto raggiungibile. Si piegò permettendole di scendere più agevolmente. «Davvero dobbiamo? Più di tutta la scuola è a quello stupido evento... avremmo il castello tutto per noi. Per esplorarlo...» E trovare nuovi luoghi in cui scopare. Sapeva quanto la Corvonero fosse curiosa di natura ma più in alto in classifica rispetto a quell’aspetto c’era la sua testardaggine e Axel sapeva che per quanto ci avesse provato, rigirandola anche nei modi più astrusi, se Skylee si era messa in testa una cosa nulla l’avrebbe distolta dall’averla portata a termine. Sbuffò. «Vabbè. Andiamo a ‘sta rottura di cazzo ma evita di bere visto che non ne sei capace» bofonchiò rassegnandosi e mettendo su il suo caratteristico broncio. «Dai, critica i miei pantaloni super attillati, così indossarli per tutta la serata sarà un vero piacere!» Mh? Voltò il capo inclinandolo a osservare finalmente i capi di vestiario che aveva scelto ed emise un fischio. Cazzo se era figa. Le prese la mano costringendola gentilmente in un volteggio che gli permettesse di ammirare tutta la sua figura. «Okay, davvero adesso. Sono serio. Dobbiamo proprio?» Stringendole la mano l’avvicinò a sé poggiandole entrambi i palmi suoi fianchi per avvicinarla a sé. «Sei davvero bella stasera e vorrei davvero, davvero toglierti di dosso questi pantaloni», le mormorò abbassando il tono di voce insieme allo sguardo che ora puntava con ardore alle labbra carnose della bionda. Ma Skylee non si lasciò abbindolare e in una risata si divincolò dalla sua stretta obbligandolo a cominciare a camminare verso i confini del castello dalla quale poi si sarebbero smaterializzati per raggiungere il locale. Presto detto Axel si trovò a seguirla giù per le scalinate del Wonderland guardando con ribrezzo tutti quei palloncini richiamanti la metà di un cuore e fu contento di appollaiarsi sullo sgabello nei pressi del bancone dove la voce suadente della Corvonero gli arrivò all’orecchio. «Questo locale ha delle camere veramente stupende... sarebbe un peccato arrivarci da sobri, tu non credi?» No, lui non credeva. A differenza della bionda non era un fanatico dell’ebbrezza per il semplice motivo che non poteva permettersi il lusso di perdere il controllo. Socchiuse gli occhi osservandola. «Per me potremmo iniziare proprio da lì», sentenziò mentre la stretta sul suo fianco si faceva più presente fintanto che le labbra della ragazza andavano a solleticargli la mandibola. Lo stava facendo impazzire prima del tempo. «Due grazie!» La guardò torvo. «Ti ricordi che l’anno scorso li drogavano, vè? Ti sembra saggio prefetta perfetta Lì c’era appunto tutta la scuola che avrebbe potuto vederla e giudicarla se fosse uscita dai gangheri. Ma non sembrava importarle. Sospirò afferrando spazientito il bicchiere e lo fissò per qualche attimo, annusandolo con il suo senso dell’olfatto sovra sviluppato – non trovandovi nulla – e ancora contrariato mandò giù alla goccia il contenuto. «Contenta?» Lui affatto ma bastò qualche istante perché il suo piede cominciasse sempre più freneticamente a tenere il tempo fino a che non afferrò la ragazza per il braccio spronandola a scendere in pista. Forse si sarebbe divertito quest’anno.

    Interagito con Skylee, citata Halley.

    Arriva alla festa in compagnia di Sky e del suo muso lungo. Fa il guasta feste cercando di smorzare o deviare l'entusiasmo della Métis verso altri lidi ma bevendo il cocktail numero 17 si lascia assalire da un'irrefrenabile voglia di ballare che lo porta a trascinare la Corva in pista. Si aprono le danze!
     
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    Corvonero
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    - Grazie Jake - ha sempre l'erba migliore qui ad Hogsmeade - di niente amico - non capisco ancora se è troppo fatto per parlare chiaramente o se ha soltanto un accento strano, ad ogni modo non m'importa come parla finchè vende roba buona -e portami qualche acquirente nuovo ogni tanto, vieni sempre solo!- quel tono sarcastico che usa mi iace sempre meno, questa non è la prima volta che mi fa una battuta simile - ...ci vediamo Jake. E la prossima volta fatti gli affari tuoi - gli sorrido mentre lo dico, ma in realtà non c'è un briciolo di ironia nelle mie parole. Quel finto sorriso sparisce non appena mi volto di schiena riponendo il sacchettino nella tasca interna della giacca, lo sento farfugliare qualcosa ma in tutta onestà, nenahc emi inetressa. Quel maledetto fattone ha fatto ritardo rischiando di farmi tardare a mia volta, detesto non essere in orario anche se l'evento di stasera non ha un vero orario da rispettare. La mia testa però mi dice che prima arrivo e meglio è, così posso farmi trovare già lì quando lei arriverà. Peccato che tutto il mio anticipo sia stato bruciato da Jake. Compenso camminando a passo svelto così da arrivare al locale senza perdere altro tempo. Si aspetterà di vedermi lì stasera? Non è di certo quel tipo di evento che mi segno sul calendario e a cui non vedo l'ora di andare ma Daphne mi ha detto che ci avrebbe fatto un salto, quindi anche io gli darò un'occasione. Potrebbe essere il solito party noioso e prevedibile con attrazioni del tutto prevedibili e poco originali, ma potrebbe anche essere l'occasione perfetta per vederla indossare un bell'abito. Ricordo ancora l'abito blu che indossava durante non ricordo più che festa data dalla scuola, non so he festa fosse ma ricordo perfettamente il colore del suo vestito. Possibile? Possibile che avessi iniziato ad osservarla così bene già allora? Perchè ricordo questo dettaglio? Non importa, sento la musica provenire dal Wonderland, un altro paio di passi e ne varco la soglia. C'è già un casino che i fa storcere il naso, e sono costretto ad individuare i punti più vuoti della pista per procedere. Potrebbe già essere entrata, non ha senso restare all'ingresso.
    Le luci intermittenti mi rendono complicato il compito, però quantomeno la scelta musicale non mi dispiace: per adesso nessuna ballad sdolcinata, ottimo. Preso com'ero ad allungare il collo oltre le teste delle persone che supero, mi scordo di guardare proprio davanti a me. Eppure è così semplice guardare dove si camminare, invece no, a quanto pare pare no. Il risultato è che finisco per scontrarmi con qualcuno, non mi sorprendebbe se rischiasse di cadere per terra - ah, scusami - mi faccio subito indietro per evitare di gravare sul corpo di chiunque abbia investito e un fortunato momento di luce, mi aiuta a capire che si tratta di una ragazza. Una ragazza che conosco - Grace, ciao - la grifondoro che ho aiutato un paio di volte in Erbologia. Forse dovrei dire la grifondoro che un pomeriggio, del tutto a caso, mi ha coinvolto nei suoi problemi con la materia. Alla fine per me non è un peso, quindi ho accettato di darle una mano. Non la conosco bene, so soltanto che nella materia di Blackwood fa a dir poco pena; apprezzo comunque che ci metta dell'impegno, magari o prima o poi i suoi sforzi verranno ripagati. Sembra essere in compagnia di un'altra ragazza mora a cui rivolgo un cenno del capo - non stavo guardando dove mettevo i piedi. Tutto ok? - non sono un campione nel leggere le atmosfere... ma mi sembra di aver interrotto qualcosa. Intanto continuo ad apparire distratto, la mia ricerca non si è fermata è anche adesso allungo il collo alla ricerca di una certa chioma bionda. Ed eccola. Ne scorgo il profilo da qui, non potrei scambiarla con nessun altro, sembra che davvero sia arrivata prima di me. Aspetta, è in compagnia di qualcuno? - scusami, ci vediamo - frettolosamente saluto le due ragazze, che sicuramente avranno qualcosa di cui discutere. Non penso di conoscere nessuno dei due, le loro facce non mi dicono niente ma il modo in cui si parlano, mi dice che invece lei sembra conoscerli. E chi sarebbero? Non sapevo di altre sue conoscenze, al di fuori di Ryuu. Facendo lo slalom tra altre due persone, la prima cosa che la raggiunge è la mia mano che scivola sul suo fianco annunciando così la mia presenza - buonasera - mi prendo la mia manciata di secondi per ammirarla, sorridendole. Era impossibile non notarla, risalta come se fosse una specie di faro nel buio. La mano non si muove dal suo fianco l'avvicino appena per poterle sussurrare - bel vestito - ovviamente il complimento si estende a tutta la sua persona. Senza dubbio alcuno. Mi concedo questi momenti di intimità perchè non ho niente da nascondere o più semplicemente perchè voglio: dopo natale il nostro rapporto è drasticamente cambiato, ma siamo entrambi così riservati che forse solo noi possiamo notarlo. - Stavate per bere qualcosa? - mi riferisco a lei, ma in realtà a tutto il gruppo posando lo sguardo prima su uno e poi sull'altro. Volti forse non del tutto estranei, potrei averli incontrati in giro? Qualche lezione? Non ne sono sicuro. Non mi vinee in mente nessun nome da ricollegare alle loro facce, potrei non saperli o essermeli dimenticati, con la faccenda del mentalismo metto in gioco anche questo. Indipendentemente da chi siano comunque, adesso hanno la mia attenzione - sono Hunter comunque, non credo che ci siamo mai presentati - mi sembra umano voler sapere come minimo i loro nomi, no? Quindi metto su un atteggiamento bene o male colloquiale, quanto basta, di natura non sono mai stato particolarmente espressivo quindi che non me ne vogliano. La mano destra che cingeva il fianco della serpeverde intanto ha preso automaticamente a scorrerle sulla schiena, un gesto dettato forse dall'abitudine o, cosa molto più probabile, dalla voglia di sentirla vicina.


    Entrato alla festa, si è scontrato con Grace ed Halley e ha interagito con loro.
    Individuata la bionda, si dirige verso di lei.
    Interagito con Daphne, Mars e Aaron.

    Per reference, questo è abito indossato da Hunter. Il fatto che nella foto abbia una rosa, è del tutto casuale.



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    Grifondoro
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    E via, il liquido bruciante, decisamente alcolico, mi scend ein gola dopo aver fatto tintinnare il bicchiere con quelli delle altre. No riesco a trattenere la classica smorfia di chi è stato appena percorso da tutta una serie di brividi di schifo. Emetto anche un verso di accompagnamento, per enfatizzare il tutto “ma anche i vostri avevano questo retrogusto di...” come definirlo “...morte e pentimento?” il mio solito culo mi avrà fatto prendere uno degli shot più schifosi presenti in lista. Abbandono il bicchierino sul bancone guardandolo con un certo disgusto e con la gola ancora bruciante, alzo una mano in direzione della ragazza mora e stilosa che si aggiunge a noi. Le direi anche ciao, ma quella roba era davvero troppo disgustosa. Perchè aveva un saporaccio del genere? Possibile che sia davvero così disabituata a bere super alcolici che uno mi basta per mettere K.O. le mie papille gustative? Che esperienza mistica. Magari fra un po' mi butto sul secondo, sperando vada meglio. Dentro di me però c'è la volontà di non esagerare: mi ricordo di quella volta in cui decidi di affogare i miei dispiaceri nell'alcol, quella sera persi la decenza e anche la dignità. Se non ci fosse stato quel tipo ad aiutarmi, sarei stata espulsa non appena avessi messo piede al castello. Che figura di merda, ho giurato a me stessa di non perdere mai più il controllo in quel modo, rimarrà sempre un episodio di cui mi vergogno a morte.
    Comunque per fortuna so quando dire stop, quello è stato solo l'errore di una sera commesso durante un periodo particolarmente nero. Osservo quindi rilassatamente le etichette poste sulle bottiglie alle spalle della barista fino a quando, d'improvviso, non mi rivolgo a Grace “ma sai che l'idea della foto non era male?” radom. Completamente random. Mi è improvvisamente venuta voglia di acconsentire alla proposta della mia compagna. Lei ovviamente coglie l'occasione al balzo per rinfacciarmi la cosa, salvo poi bloccarsi di colpo “uh?” ruoto sullo sgabello guardando nella sua stessa direzione, ma non riesco a capire chi, o cosa sta guardando. Ma probabilmente deve essere il lui di cui ci ha tanto parlate e che in queste notte l'ha tenuta sveglia “... quindi niente foto?” davvero?! Davvero è l'unica cosa che mi viene da dire?! Ma che cazzo mi prende?“immagino che sia un no” la foto. Pure quando Grace si alza, io riesco solo a fissare le spalle e stare seduta sullo sgabello pensando che voglio farmi una foto. Il drink. il maledetto drink. Però la foto, la foto è la mia priorità. Con fare nervoso, mi volto verso Alexis, altra vittima di questa specie di frenesia “tu? Tu vuoi venire a fare una foto?” ok, che cazzo era quella voce? A metà fra il nevrotico e il supplichevole. Dovrei mordermi la lingua e smetterla subito con questa stronzata, eppure quello che faccio è mettermi in piedi, direzione cabina fotografica. E ci stupiamo? Assolutamente no. Si può dire che nemmeno aspetto la risposta della grifondoro, stringo il suo braccio. IO stringo il suo braccio, la situazione è seria, potendo scatterebbe un allarme “vieni a farti questa maledetta foto. Sarà veloce e indolore” è una chiara supplica “vieni anche tu se vuoi” sto impazzendo “non mi importa, venite tutte e due se volete” mi rivolgo anche all'altra ragazza che dopo stasera, avrà un'idea di me decisamente particolare. Passerò i giorni seguenti a salutarla con nochalance per i corridoi fingendo che nulla sia successo e chissà, magari inizierà a pensare che sono normale. Intanto però non mollo la presa sul braccio di Alexis che ormai è coinvolta in questo momento di ordinaria follia. Mi faccio spazio nella folla che intanto aumenta, a colpi di "permesso" e "potresti farti più in là". Forse è grazie anche al movimento della massa se arriviamo davanti alla cabina tanto velecemente. E con un misto di sollievo ed entusiasmo esclamo “finalmente!” che è la stessa cosa che può dire Alexis adesso che le ho liberato il braccio dalla presa. Ormai ha tutta l'aria di un rapimento, ci assomiglia ancora di più quando la spingo dalle spalle in modo che possa precedermi all'interno della cabina. Capita la scelta tattica? Così la mia preda non può fuggire. Geniale.
    Dio mio, questa serata inizia già strana.


    Ha mandato giù il suo shot e adesso ha questa voglia IIREFRENABILE di farsi una foto alla cabina.
    Interagito con Grace, Alexis e Mackenzie.
    Ha invitato Mackenzie alla cabina e si è letteralmente trascinata via Alexis. La sta praticamente mettendo spalle al muro spingendola dentro la cabina.
    Sorry, sei la vittima della sua follia (si spera) momentanea.



     
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58 replies since 7/2/2023, 18:54   1565 views
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