San Vale Who? 2Festa aperta a TUTTI (multiverso incluso!)

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  1. yourgrace.
     
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    Grifondoro
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    Il gran giorno era arrivato e questo per la Grifondoro voleva dire solo una cosa: mal di pancia. Aveva atteso quella data con irrequietezza, persino con impazienza ad un certo punto quando si era convinta – con l’aiuto delle sue fidate concasate – che ciò che avrebbe fatto sarebbe stata l’ultima spiaggia. Le ragazze, Halley, erano convinte che il Tassorosso non avrebbe mai potuto resistere a ciò che avevano pianificato ma una cosa era certa: Grace non brillava per sicurezza, non in quell’ambito almeno. C’erano cose di cui era certa, soprattutto se si parlava delle sue abilità o di determinate conoscenze ma altre soprattutto scoperte recentemente, come ad esempio i problemi di cuore, che la mandavano completamente nel pallone. Le nozioni erano quelle, erano prevedibili e accettate dall’intera società magica, i sentimenti no e tantomeno il potere decisionale di una persona non era una questione che si poteva dare per scontata. «Siete sicure?» Chiese per quella che forse era la centesima volta alle compagne di stanza che l’avevano aiutata dapprima a formulare il piano e poi si erano dovute pazientemente sorbire l’angoscia della Grifondoro. Espirò lentamente scendendo dal baldacchino per compiere qualche passo privo di meta salvo poi deviare verso la borsetta che si sarebbe portata controllando per la centesima volta se il regalo che aveva acquistato per il biondo fosse presente. «Se gli fa schifo mi butto dalla finestra», commentò affondando il pacchetto ancora più giù nei suoi meandri per infilarci altre cose di necessità: un piccolo beauty, il cellulare ed infine, alla tracolla, agganciò il piccolo pupazzetto della mandragola che le aveva regalato. L’aveva chiamata Melanie tra sé e sé, Mel per gli amici, e fungeva effettivamente da antifurto come le aveva scritto nel biglietto. Erano state incalcolabili le volte in cui il pupazzetto di cotone si era messo a strillare come un ossesso cogliendo Carrie con le mani nel baule pronta a “prendere in prestito” qualcosa dell’abbigliamento, persino dell’intimo, della Johnson.
    «Voi che vi mettete?» Guardò le altre passandole in rassegna con lo sguardo per giudicare e nel caso prendere spunto dal look, salvo poi optare e presentare ad Halley la sua scelta di look. La Wheeler era quella a cui Grace si era affidata di più, quella che per prima era venuta a conoscenza di tutti i dettagli della situazione e che presto detto si era calata nei panni di cupido fungendo da emissario nella consegna dei biscotti, il tutto senza mancare di fare una leggera quanto subdola opera di persuasione nel ragazzo nel tentativo di sondare il terreno. Si diceva pronto e alla fine lo aveva pensato la stessa Grace quando alcuni giorni prima, casualmente, aveva incontrato sia lui che Aaron nel corridoio. Istintivamente aveva alzato una mano per salutarlo e aveva anche abbozzato l’ombra di un sorriso a cui Marshall non aveva risposto con un dito medio, né con una qualsiasi altra azione che avrebbe scoraggiato la messa in opera del piano per cui, con Halley, avevano deciso che i tempi erano maturi e da lì coinvolgere le altre – che volenti o nolenti dovevano subirsi i loro discorsi in camera – il passo era stato breve.
    Entrarono nel locale e Grace si guardò intorno ammirando le decorazioni con cui il posto era stato arredato. Era tutto così estroso, allegro e non poté fare a meno di rivolgere l’indice verso la cabina fotografica ignara di quale fosse il suo reale utilizzo. «Potremmo farci delle foto ricordo!» Propose mentre i suoi occhioni azzurri s’illuminavano d’entusiasmo. Con le dita accarezzò la metà di un cuore a forma di palloncino che era stato calciato nella loro direzione e sempre con l’indice lo picchiettò allontanandolo. Si fermarono nei pressi del bancone dove il gruppo di Grifondoro cominciò a cercare con lo sguardo la lista dei drink. «Se bevo vomito», ed era vero. Ora che si era fermata il suo collo non faceva altro che allungarsi verso le scale che rivolgevano all’ingresso attendendo con impazienza l’arrivo del soggetto delle sue attenzioni. «Sicura ci sarà?» Sgomitò alla Wheeler. «Mi sento già male», borbottò rivolta a sé stessa mentre sentiva i baristi dietro al bancone rivolgersi loro per l’ordinazione.


    Arrivata alla festa con le sue compagne di stanza: Halley, Alexis e Kynthia con la quale interagisce.
    Citati Carrie, Aaron e Marshall.

    Quando arrivano al locale si fa prendere dall'entusiasmo verso tutti quei giochi che vorrebbe provare ignara del loro vero scopo e si fermano nei pressi del bancone delle ordinazioni. Non ordina nulla, per il momento, ma se volete potete farle arrivare qualcosa per stemperare la tensione :insane:


    Edited by Dragonov - 9/2/2023, 20:37
     
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58 replies since 7/2/2023, 18:54   1565 views
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