Once Upon a DecemberBallo di Natale ─ ufficiale.

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  1. yourgrace.
     
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    Grifondoro
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    Grace non aveva più voglia di andare al ballo era questa la verità. Nonostante agli occhi delle compagne e di tutta la casa mostrasse entusiasmo, vitalità, persino proattività tanto da proporre alla Pierce d’accompagnarla a scegliere l’abito, la verità che mostrava davvero quando era sola, chiusa nel bagno della stanza, era un’altra. Lei sarebbe voluta andare a quel ballo e quando non pensava era davvero piena d’entusiasmo ma quell’entusiasmo era presto scemato lasciandola con l’amaro boccone da dover digerire. Come una stupida aveva sperato quando ancora nemmeno era conscia d’averlo fatto ma quando il Serpeverde aveva pronunciato quelle fatidiche parole l’aspettativa era improvvisamente schizzata alle stelle salvo poi precipitare in una completa picchiata. Le aveva in qualche modo spezzato il cuore e poi, con il passare dei giorni, analizzando il ricordo da più angolazioni in compagnia con sé stessa non aveva fatto altro che rincarare la dose odiandosi da sola per il carico emotivo che vi aveva buttato su, per l’aspettativa che aveva messo poi, chiaramente non sufficientemente soddisfatta, nell’aspettarsi comunque un gesto da parte del ragazzo. Ancora una volta si era trovata a sperare che lui, finalmente conscio del suo comportamento, andasse da lei a scusarsi e la invitasse come avrebbe voluto: scegliendola davvero. I fatti però erano andati diversamente e lei si era dovuta presto convincere che tutte quelle cose che aveva interpretato nei pochi gesti e parole di cortesia fossero unicamente fantasia o il suo modo di essere gentile. Ma perché, si chiedeva lei, prendersi la briga di assumere tutte quelle informazioni allora? “Perché sei una stupida ingenua!” La risposta tremendamente ovvia. Poi c’era stato un secondo momento, rapido così come era giunto, era stato un lieve momento di titubanza nelle parole, nel discorso, qualcosa che le aveva riacceso la fiammella della speranza e invece, nemmeno in quell’occasione era arrivata la proposta e Grace aveva dovuto fare i conti con l’idea che forse nell’immaginario maschile non era una ragazza papabile per essere invitata ad un ballo. Diamine giocare a quidditch la rendeva così tanto un maschiaccio?! Però alle sue amiche non era andata così male... La Wheeler, per esempio, adduceva d’aver ricevuto un invito anonimo e lei – pazza! – aveva accettato a scatola chiusa. Poi una proposta era arrivata e l’aveva lasciata pressoché di stucco dato che l’autore era forse l’ultima persona al mondo che avrebbe mai pensato la calcolasse e lei facesse altrettanto: Michael Harris. Il ragazzo era un Serpeverde – sempre loro, eh? – del suo stesso anno di studi che in biblioteca, durante l’ora di studio, era andato a sedersi di prepotenza, scansando Halley dal suo fianco, per sussurrare all’orecchio della Johnson l’invito. Grace era rimasta di stucco e con un certo imbarazzo aveva finito per accettare mentre il ragazzo le scoccava un occhiolino nonostante il vicepreside lo stesse trascinando per un orecchio.
    Ora era lì, sempre in bagno, il muso lungo mentre cercava di tirare una riga d’eyeliner – cosa parecchio impegnativa per lei – pregando che il risultato fosse quantomeno armonioso se chiedere simmetria fosse troppo. «Arrivo! Arrivo! Stavo facendo pipì», mentì fissando la sua immagine riflessa prendere una grossa boccata d’aria per soffiarla fuori. Uscì quindi dal bagno coperta solo dell’intimo e dirigendosi verso il letto andò ad infilarsi il tubino nero privo di spalline. «E Lexi?» Domandò sistemando il vestito e le sue pieghe – Dio quanto era attillato! – e si infilò la maschera al gomito. «Oooow che impazienti», replicò alla Wheeler quando ella la mise a parte della fuga dell’altra. Sottobraccio, quindi, per sostenersi a vicenda durante la discesa degli infiniti piani che sarebbe spettata loro con i tacchi, la Johnson sferro un ennesimo attacco. Era curiosa. Halley aveva sostenuto tutto il tempo il discorso dell’invito segreto ma la Grifondoro non voleva crederci: «dai! Siamo io e te. Non fare la preziosa Hal, anticipamelo. Tu lo sai chi è il mio!» Protestò all’ennesimo silenzio dell’altra. Si chiusero la porta alle spalle: «oddio Hal, e se fosse uno scherzo? E se non si presentasse?» L’ansia cominciò a salire. La paura, indicativamente, sarebbe potuta essere valida per entrambe: la Johnson era pur sempre stata invitata da un Serpeverde e che tra la sua casa e quella dell’altro non corresse buon sangue era fatto assai noto mentre la Wheeler addirittura a scatola chiusa. «Devo vomitare», sentenziò prima che la Signora Grassa spalancasse l’ingresso. Quando la porta si aprì le due Grifondoro non fecero a tempo a compiere un passo che una voce le accolse.
    «Michael!» In carne ed ossa, il luminoso sorriso smagliante. «Avevo capito di trovarci da basso...» Lasciò che il ragazzo la prendesse sottobraccio mentre lanciava occhiate eloquenti alla concasata. «Stai molto bene», le guance presero colore. Forse la serata non sarebbe andata così male!

    Interagito principalmente con Halley, con la quale si finisce di preparare in stanza e citate le sue compagne. Fuori dall'ingresso di Grifondoro trova il suo cavaliere ad attenderla, Michael Harris.

    - abito
    - maschera


    Edited by Dragonov - 22/12/2022, 23:52
     
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