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Mikhail.
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Guardai Grace dritta negli occhi quando mi fece notare che non ne sapevo nulla del suo vissuto, né tantomeno di come affrontava il mondo o le persone in relazione a ciò. Dopo alcuni attimi trascorsi a fissarla in silenzio, il mio sguardo cadde in avanti, in un punto non precisato.È vero, non so nulla sul tuo passato (se non quello che mi hai mostrato a Incantesimi e quello che spifferi a più riprese durante le lezioni), ma non credere che non abbia avvertito il dolore che ti porti appresso.
L’espressione algida non si scompose, a differenza della mia voce che tornò ad uscire, cupa.Se pensi di poterci convivere per il resto della tua vita, sappi che è una cazzata che ti propinano al solo scopo di reprimere le tue emozioni. La verità è che il dolore non va represso, ma incanalato; solo in questo modo riuscirai ad avvertirlo sempre meno.Le spiegai, per quanto questo modus operandi andasse a provocare altri effetti sul proprio carattere ed io ne ero la prova concreta. Restai poi ad osservare – divertito in cuor mio – l’espressione corrucciata della ragazza quando le dissi che sarei andato a sistemare le cose di persona. Era quello lo sguardo che volevo da lei: quello di una persona al limite della sopportazione, pronta ad esplodere da un momento all’altro. Poco più tardi, quando mi affiancò durante il viaggio di ritorno, fece un commento in merito alla mia mancanza di brio, al quale potei far altro che risponderle a tono.Sarei entusiasta se riscontrassi una reazione (da parte tua) che trascende le mere parole: senti il desiderio di tirarmi un ceffone per qualcosa che ho detto o fatto?! Allora tira fuori la leonessa che c’è in te e tiramelo, ma smettila di miagolare come un micetto.Le spiegai, avvicinando la mia faccia da sberle al suo viso con un sorriso provocatorio, di quelli che avrebbero fatto perdere la pazienza a chiunque. Restai in quella posa per una manciata di secondi, ridendo se la sua mano avesse impattato sulla mia guancia o sbuffando, in caso contrario. Rimasi, invece, in silenzio alla prima parte della sua successiva affermazione, in quanto non avevo una vera e propria risposta da darle; malgrado ciò, il mio silenzio fu comunque ambasciatore di una risposta, seppur implicita. Diverso fu invece il mio punto di vista sulla seconda parte, quella inerente all’essere (o meno) impietoso nei confronti altrui.Non sempre? Stai dicendo che ci sono volte in cui occorre essere spietati?Ed eccolo il sorriso sardonico fare, poco a poco, la sua apparizione, tingendo di rosso la tela bianca del mio viso.E cosa decreterà se è il caso (o meno) di ricorrere ad un simile modo d’agire? Suvvia.Mi impegnai a non deriderla per quanta ingenuità trasparisse dai suoi discorsi, preparandomi invece per il discorso che le feci poco tempo dopo. Ci fermammo ad osservarci l’un l’altro ed io le regalai un sorriso malizioso che l’avrebbe (con ogni probabilità) destabilizzata, pudica come appariva. Attesi in silenzio che l’intuito le suggerisse il senso del tutto, assaporando l’imbarazzo sul suo viso nel rincarare la dose qualche attimo più tardi.Dicono che il Preside voglia organizzare una cena per la Vigilia di Natale, durante la quale avrà luogo un Ballo.Le mani, andarono a piantarsi – ben salde – ai fianchi.Potremmo andarci assieme: spiegherebbe questa nostra assenza.Solo per spiegare l’assenza, sia chiaro. Attesi la risposta, mostrando un sorriso meno divertito e più sincero nel caso avesse accettato o, in caso contrario, avrei semplicemente fatto spallucce. Dopodiché, avrei ripreso il cammino fino al luogo nel quale eravamo stati fino a poco tempo prima.. -
.CITAZIONECONCLUSA.
Edited by Dragonov - 13/12/2022, 23:01.