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Mikhail.
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Incredibile come fosse passato in fretta il tempo: ben tre mesi erano trascorsi dall'inizio dell'anno scolastico ad Hogwarts, così come tre erano state le persone che erano riuscite a suscitare il mio interesse. Di queste ultime, uno lo avrei potuto tranquillamente identificare come una sorta di mentore, per quanto non fossi ancora del tutto certo della reale veridicità delle sue parole; una l'avrei invece potuta considerare una specie di allieva, malgrado avesse ancora parecchio da fare per la sua...controparte; l'ultima, invece, aveva un non so che di diverso, rispetto a tutti gli altri. Era praticamente come tutte le altre pecorelle di Hogwarts, se non per il fatto che m'era parso di intravedere qualcosa nei suoi occhi: un richiamo, come quello di un cervo ferito che – anziché starsene zitto, per non attirare i predatori – continuava ad emettere gemiti, ottenendo l'effetto opposto. E Grace Johnson, era proprio una bella cerbiatta sulla quale affondare i propri denti veleniferi. Se non fosse per quel velo d'ironia che le si leggeva in faccia. Chiaramente, non s'azzardava a farlo quando mi rivolgevo direttamente a lei, ma solo quando – per caso – passava non troppo lontana da me, e sentiva il mio marcato accento accompagnare la mia voce. Iniziai così ad impegnarmi, limando giorno dopo giorno la cadenza di San Pietroburgo. Così come era solito fare l'animale simbolo della casa nella quale ero stato smistato, così anch'io dovetti cambiar pelle, lasciando la mia vecchia lingua alle spalle a favore di una nuova. Così come in sei mesi, riuscii ad apprendere l'inglese; mi obbligai in altrettanti a perdere completamente l'accento. Sarebbe stato un processo sicuramente molto lungo, ma l'ambizione (per la quale venni smistato tra le serpi) che nutrivo nel mio animo, nonché il desiderio di non avere più punti deboli – ai suoi occhi – fece progredire il mio percorso di studio, tanto da riuscire ad eliminare (quasi del tutto) ogni sorta di cadenza linguistica.
Sarebbe avvenuto durante uno dei primi pomeriggi di dicembre, al termine dell'allenamento di quidditch. Dopo la vittoria con i tassorosso, il morale dei grifondoro era alle stelle, al punto d'aver sostituito (ancora per poco) eventuali preoccupazioni con l'entusiasmo del periodo. In poche parole, il momento perfetto per tendere un agguato! Tra i miei tirapiedi, vi erano anche due giovanissimi eredi di Godric, i quali si offrirono (per così dire) come volontari per fare da esca alla vittima.
Signorina Johnson!
Le avrebbe detto il primo.
Un mio amico vorrebbe un suo autografo, ma è troppo timido per chiederglielo di persona. Non è che potrebbe essere così gentile da avvicinarsi lei? Domani è il suo compleanno e vorrei fargli questo regalo!
Suvvia, Grace, davvero diresti di no a quella che pareva essere una così dolce supplica? Specie dopo che l'undicenne ti indica un'esile testolina sbucar fuori da un albero stante ad alcuni metri di distanza.
Per favoooree.
Le mani, unite in posizione di preghiera, unite a quel briciolo di orgoglio personale che hai racimolato in qualità di giocatrice, ti porteranno a dire di si – con ogni probabilità, prendendo magari congedo dalle eventuali compagne che proseguiranno oltre, stanche per il duro allenamento. Se ti incamminerai verso il bambino, questo si nasconderà timidamente, lasciando sbucar fuori solo metà del suo visino del tutto simile a quello di uno scoiattolo. Probabilmente riconoscerai il suo volto tra quelli dei giovani che vanno e vengono nella sala comune; magari ricorderai anche di quel paio di volte che ti ha sorriso o ti ha salutato con la manina...esatto, è proprio lui, Grace. Sentirai ancora più la volontà di andargli incontro, magari per rassicurarlo o magari no: stanca, attenderai che sia l'altro ragazzo ad andare da lui, incitandolo ad uscire, prima a parole e poi trascinandolo per il braccio. Qualunque sia la tua scelta, lo vedrai tirar fuori il suo piccolo tomo di Volo, offrendotelo con una penna, mantenendo lo sguardo chino verso il terreno erboso.
Abbi perlomeno il coraggio di guardarla negli occhi, Max...e di ringraziarla.
Il piccolo riccioluto annuì, visibilmente imbarazzato, schiarendosi la voce per poi fare come gli aveva detto l'amico.
G-Grazie Si-Signorina Johnson.
Lo rincuorerai? Gli sorriderai? Magari entrambe le cose, ma...non avrebbe fatto la ben che minima differenza: non appena le dita della tua mano saranno impegnate a tenere il bordo del tomo e la penna già intinta con l'inchiostro, sentirai qualcuno alle tue spalle ed una voce a te familiare scandire una specifica parola e poi...il buio.Stupeficium.Riprenderai i sensi, ma la benda stretta attorno agli occhi ti negherà – nell'immediato – la possibilità di vedere attorno a te. Riacquistata un po' di lucidità, porterai le mani sul volto, provando a togliertela e...ci riuscirai. Peccato per il fatto che continuerai a vedere sempre nero, come se l'oscurità fosse la cosa più naturale del mondo, nel luogo in cui ti trovi in quel momento. Già, “Dove diavolo mi trovo?” è proprio una domanda sensata, considerate le circostanze. Beh, potremmo dire, ad esempio, che ti trovi seduta a terra, su di un pavimento freddo – anzi, gelido. Riuscirai a metterti in piedi, sebbene l'assenza di luce ti destabilizzi non poco l'equilibrio. Acuirai gli altri sensi e, tra questi, sarà l'udito a darti un input: un respiro, non il tuo ma quello di qualcuno alle tue spalle. Leggero come il soffio del vento che smuove le foglie, ma sufficientemente forte da staccarne il gambo dal ramo.Ne è passato di tempo, dalla nostra ultima conversazione...Proverai a cercare la tua bacchetta? Ops! Guarda caso non la troverai......piccola Grace.. -
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Edited by yourgrace. - 8/12/2022, 16:31. -
Mikhail.
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Un sorriso si fece spazio sul mio volto, celato dall'oscurità che ci avvolgeva, mentre portavo un paio di passi in avanti, fino quasi a raggiungerla. L'incanto che avevo utilizzato, prima del Reinnerva, stava avendo l'effetto desiderato: lasciarci nella più completa cecità.Cosa vuoi che ne sappia io?!Le dissi con tono serio, senza lasciar trasparire il piacere che stavo provando in quel momento nell'ingannarla, proseguendo poi nel simulare un tono già più alterato rispetto al precedente.Qualche fetente mi ha colpito alle spalle, facendomi svenire! Se solo scopro chi è stato, lo massacro di botte!Rimasi poi ad ascoltare le sue ultime parole, le quali andarono a domandarmi della sua bacchetta. Sapevo chiaramente dove si trovasse, ma non glielo avrei affatto detto...vi pare?!Mi hai preso per una sfera di cristallo usata a Divinazione? Probabilmente nello stesso posto dove si trova la mia!Stavo per compiere un altro passo in sua direzione, quando sentii qualcosa premere sul mio basso addome con fare incerto: una mano. Sorrisi divertito, alla stregua di un lupo che sente il soffice vello della sua preda sfiorargli la bocca, stringendogliela delicatamente con la mancina.Sono qui, piccola Grace.Feci ascendere l'esile palmo, facendole sfiorare i polpastrelli su di me lungo tutta la risalita, fino ad abbandonare la sua mano sopra al deltoide.Meglio se mi stai accanto, così potrò difenderti.Giocai con la sua mente, sottolineando di proposito il fatto che fossi io a proteggerla (e non il contrario) per due motivi: in primis, per portarla a fidarsi di me; in secundis, per farla sentire inferiore al sottoscritto. Il binomio tra le due cose, sarebbe potuto essere scambiato come un gesto galante, ma in realtà era un modo per circuirla mentalmente, abbassando la sua autostima nel portarla a sentirsi man mano sempre più dipendente dal sottoscritto.Per prima cosa, dobbiamo trovare una via di fuga da qui...vieni, cerchiamo una porta.Avrei così iniziato ad incamminarmi lentamente in una specifica direzione, portando una mano oltre la sua schiena, fino a tenerle il fianco con una presa gentile.Non mi sembra di udire alcun verso animale...probabilmente siamo all'interno del castello!Dopo alcuni secondi, proseguendo in tale direzione saremmo arrivati nei pressi di una parete in pietra, ruvida al tatto.... -
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Mikhail.
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I miei occhi fecero un rapido giro verso l'alto, mentre un leggero sorriso sardonico andò ad apparire sul mio volto, senza che la grifa potesse minimamente rendersene conto.Impara a placare i tuoi timori, a dominarli anziché essere tu ad essere dominata da loro; devi...avere sangue freddo.Spiegai alla ragazza al mio fianco, non tanto per incoraggiarla, bensì per farla crescere sia come maga che come persona: forte e senza timori di sorta.Ti chiamo per quella che sei.Eravamo ancora sufficientemente vicini da poter intuire all'incirca dove si trovasse il suo orecchio, così andai a sussurrare lì tali parole con un tono di voce che – tuttavia – le sarebbe sembrato protettivo e per nulla minaccioso.Si, invece.Ribattei alla sua arringa, con un tono che s'era fatto ora più suadente, rispetto a prima, ammorbidendosi per rendersi più appetibile al suo orgoglio che stava remando contro rispetto alla via corretta che la ragazza avrebbe dovuto intraprendere, per crescere.Se fossi in grado di cavartela da sola, non saresti qui.Asserii, rispondendo con un eventuale “touché” qualora mi avesse messo sul suo stesso piano, in quanto prigioniero come lei. Di certo il mio orgoglio non ne sarebbe uscito scalfito, considerando che la parte dello sventurato la stavo solo recitando, a differenza sua.Ohh...vuoi la manina? Lo vedi che sei piccola, Grace?Il tono si fece ironico, ma la presa si sarebbe fatta sufficientemente salda da non permetterle di sfuggir via. Solo se avesse forzato con la forza o a parole, le avrei permesso di starsene staccarsi da me.Visto che sai cavartela anche da sola, potremmo dividerci per la ricerca: tu da una parte ed io dall'altra. Il primo che troverà qualcosa lo farà sapere all'altro, ci stai?Chiesi in ultimo alla grifondoro, mettendola difronte ad una difficile scelta: orgoglio e coraggio da una parte, paura e ricordi dall'altra.... -
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Edited by Dragonov - 9/12/2022, 03:23. -
Mikhail.
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Alla sua affermazione, non riuscii a trattenere del tutto la risata che mi venne spontaneamente dal profondo dell'animo. Non era malevola ma neutra, così come le risate di uno spettatore – in platea – che ha appena udito una freddura dalla bocca del suo comico preferito.Grace Johnson, 16 anni, londinese. Sei alta 1,66m o forse persino meno, il ché ai miei occhi ti fa piccola sia per statura che per età. Capelli castani che d'estate assumono una sfumatura aurea, occhi azzurri ed una pikkuola cicatrice sul sopracciglio destro che lo accorcia, seppur di poco. Sei piuttosto in gamba nella scherma, tanto da partecipare come atleta a delle competizioni.Tacqui per alcuni secondi, lasciando che la grifondoro facesse mente locale di tutte le informazioni che avevo conoscevo su di lei, incalzando con un ultimo appunto, giusto per pignoleria.A Incantesimi e Duelli sfoggi sempre un entusiasmo che non vedo mai, durante le lezioni di Pozioni ed Erbologia: fammi indovinare, le prime ti piacciono e le ultime no, dico bene? Tu, invece? Cosa sapevi sul mio conto, per ridermi in faccia - ad Incantesimi - per il mio accento?Il tono di voce era calmo, pacato, per nulla alterato – insomma. Semplicemente, volevo farle capire che ero una persona che faceva attenzione ai dettagli, a differenza sua; che, con ogni probabilità, avrebbe parlato solo del mio carattere, come tutti – infondo. Comunque sia, non accennai al fatto che fosse una giocatrice di quidditch, non tanto perché non ne fossi al corrente, ma per non darle modo di credere – in alcun modo – che dietro a tutto ci potesse essere il sottoscritto. Malgrado le apparenze potessero testimoniare tranquillamente a favore dell'affermazione della Johnson, non le parlavo di certo in quel modo allo scopo di farla sentire un'idiota, piuttosto per ottenere una reazione da parte sua. Comunque sia, Grace accettò l'idea di buon grado, aggiungendo del suo a quello che dava l'idea di essere proprio un ottimo piano.Non ti tratto da idiota, ti punzecchio solo un po'.Le spiegai con tono quasi allegro, sicuramente divertito da come il tutto stesse procedendo, lasciandole la mano nell'esatto istante in cui l'altra andò a sfilare il catalizzatore dalla fibbia tenuta attorno al polpaccio. Il mio volto divenne quindi serio, mentre proseguivo lungo la parete in pietra, mantenendo il contatto vocale con la ragazza nel sentirla sempre più lontana.Non lo so, ma...prima di svenire ho sentito una voce che mi ha detto di sfruttare il mio vantaggio o...una cosa simile. Non appena mi sono risvegliato ho capito quasi subito che non era la realtà.Spiegai alla grifondoro, senza troppi peli sulla lingua, ma con una buona dose di verità.Ho anche provato a spiegartelo, ma purtroppo ho avuto poco tempo.Sapevo che avrebbe ribattuto, probabilmente alterata, probabilmente per dire la sua su quello che aveva vissuto o (magari) sul modo in cui m'ero comportato nel darle la caccia. Sarebbe stato in quel momento che (vi prego, avrei voluto farlo in modi più raffinati, non prendetevela con me!) portai un dito nella narice, cogliendo qualche traccia di muco rappreso, portandolo poi sopra l'unghia del dito medio, pronto a tirarla in direzione di lei. Ovviamente non l'avrebbero raggiunta, non in quella forma, perlomeno...Pipistraccole.Fu un bisbiglio talmente sottile e leggero che nessuno (a quella distanza) sarebbe riuscito a udirlo; eppure, la bacchetta si mosse in una movenza talmente precisa che in pochi attimi il silenzio sarebbe stato coperto da decine di battiti d'ali e stridii fastidiosi, almeno quanto i corpi che l'avrebbero (a breve) raggiunta, volandole attorno.Zaebis’Gridai, nel posare a terra la mia bacchetta per poi avvicinarmi alla grifondoro seguendo quella che sarebbe stata la sua voce. I pipistrelli, non sarebbero stati una vera e propria minaccia, ma solo una fonte di disturbo, una manifestazione di pura paura che avrebbero (almeno secondo la mia idea) spinto la ragazza a fidarsi di me, nonché a vedermi come un porto sicuro.Andate via, luridi mammiferi!Esclamai ad alta voce, intenzionato a raggiungerla così da affiancarla.Tutto bene?!I mammiferi si sarebbero allontanati una dozzina di secondi più tardi, verso l'alto, cosa che sarei andato a far notare alla grifondoro.Forse la via d'uscita è sopra di noi, tu hai trovato porte? Io nulla.Ipotizzai, continuando a mantenere un tono serio nonché curioso di scoprire come avrebbe risolto quella situazione.. -
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Edited by yourgrace. - 10/12/2022, 17:33. -
Mikhail.
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Restai in silenzio quando Grace mi fece notare che le dispiaceva per come mi trattò quella volta. Non che me ne fregasse poi molto, in realtà: il mio, era semplicemente un modo per evidenziare il fatto che – seppur inconsciamente – anche lei poteva comportarsi da stronza, volendo. Forse era stato questo a farmi memorizzare così tante informazioni sul suo conto, a non farmela dimenticare tempo 3 secondi come i volti di tutto il resto del gregge.Potrei, ma non lo farò.Decretai.Non fino a quando reagirai in questo modo, perlomeno.Ascoltai quindi le sue successive parole, con le quali parve (quasi) volersi prendere i meriti per essere riuscita – con il suo scherno – a motivarmi quel tanto che basta per affinare il mio accento.Ok, lo ammetto.Poteva sembrare che stessi mollando l'osso, che mi stessi ammorbidendo, ma a dirla tutta non aveva poi così torto, malgrado il mio punto di vista non fosse esattamente così puritano. Inoltre, diedi corda e “carota” alla ragazza anche come premio per il tentativo di ribaltamento della frittata, avente in partenza una base prettamente derisoria.Smettila di dispiacerti. Non ti ho chiesto di scusarti, né tantomeno voglio le tue scuse: se vuoi riparare ai tuoi errori, impara da essi, migliora te stessa.Sentenziai, con un tono di voce secco e sfumatamente tagliente, malgrado continuasse ad essere quieto come gli attimi prima.Se non vuoi essere chiamata “piccola”, allora non comportarti come tale.Una stilettata che solo una schermitrice come lei avrebbe potuto evadere o subire pienamente. In ambo i casi, se prendere atto della veridicità di tali parole o ignorarle bellamente, sarebbe stata unicamente una sua scelta. Gli eventi, quindi, si susseguirono fino a quando lo stormo di pipistrelli ci riportò ad essere nuovamente accanto. Stavo per ribadirle di darsi una calmata, ma la sua reazione mi inibì tanto da fare uscire solo un mezzo sospiro del tutto afono. Perché si comportava in quel modo? Possibile che l'allucinazione vissuta ad Halloween l'avesse traumatizzata a tal punto?Certo che sto bene.Sospirai, lasciandole il tempo necessario per riprendersi dal breve attacco di panico, per ascoltare poi il suo piano su come uscire da lì.Mi sembra un buon piano, occhio solo a non sbattere con la testa quando ti tiro su.Il tono era sì ironico, ma per nulla denigratorio...una semplice battuta, insomma, atta a sdrammatizzare la tensione che s'era creata. Non appena fu sulle mie spalle, alzando le mani avrebbe potuto sentire con una un soffitto in pietra e con l'altra una superficie lignea non molto stabile. Facendo forza verso l'alto, magari indicandomi di spostarmi esattamente sotto a quella ch'era (a tutti gli effetti) una botola, Grace sarebbe quindi riuscita a scoperchiare il buco, intravedendo gli argentei raggi lunari far breccia nell'oscurità avuta fino a quel momento. Sarebbe riuscita ad aggrapparsi e persino a risalire, qualora si fosse messa in piedi sulle mie spalle. Una volta sopra, si sarebbe ritrovata in uno stanzino dai quali scuri (chiusi) filtravano i raggi lunari intravisti prima. Avrebbe trovato solo un tavolo, sul quale v'era un oggetto che – malgrado la zona in penombra, sarebbe riuscita a identificare come la propria bacchetta!! Qualora si fosse poi avvicinata alla porta, aprendola, avrebbe potuto infine rimirare le sponde del Lago Nero...aveva avuto la giusta intuizione, ancora una volta.. -
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Edited by Dragonov - 11/12/2022, 03:21. -
Mikhail.
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Aggiustai la mia posizione seguendo le indicazioni della ragazza seduta sulle mie spalle, mantenendomi in equilibrio malgrado non fosse esattamente la cosa più facile al mondo, considerato il buio stante attorno a noi. Ci mise un po', ma finalmente riuscì a trovare la botola e – da lì – a scoperchiarla. Se l'agilità era (probabilmente) una delle doti della ragazza, in quanto a forza diciamo che lasciava molto a desiderare. Dovetti aiutarla a mettersi in piedi sulle mie spalle, malgrado arrivasse perfettamente con le mani sul bordo della botola aperta. La caricai, tenendola quanto più in equilibrio possibile per la durata del suo “sforzo” nell'arrampicata.Trova qualcosa – una scala, ad esempio – per far salire anche me!Esclamai da quella sorta di tetro sotterraneo, sollecitando la ragazza a darsi da fare anziché crogiolarsi nel poter nuovamente vedere. Ah, quanto era difficile fingersi buono! Era stato sicuramente divertente, ma cavoli che fatica dover recitare quella parte.Si, ti ho sentita.Non appena sentii l'incanto che Grace andò a castare, portai una mano davanti al volto allo scopo di riparare i miei occhi da quell'eccessiva luminosità che mi venne proiettata addosso. Le tenebre attorno a me andarono a disperdersi, malgrado buona parte dell'ambiente restasse ancora oscurato. Mi spostai lateralmente quando me lo chiese, mantenendo comunque la mano a schermare gli occhi, restando in attesa di vedere cosa avrebbe fatto di lì a breve. Risalii le scale, fino ad emergere dalla botola, manifestando un cenno d'approvazione nei confronti della grifondoro al mio fianco.Il sole tramonta verso le 4:00pm a dicembre, non credo che sia così tardi o ci sarebbero gruppi di ricerca sulle nostre tracce.Spiegai alla ragazza, dando un'occhiata all'esterno, in direzione del castello, avviandomi poi verso la porta così da girare il pomello ed uscire con leggera circospezione.Vieni, usciamo.Lasciai il picco edificio che si sviluppava verso i piani inferiori, facendo strada alla ragazza fino a quando non saremmo stati entrambi baciati dai raggi lunari.Chi ha organizzato tutto ciò, non dev'essere molto brillante: non ci ha tolto un capello, non ha lasciato nessuno a farci la guardia, non ci ha minacciati...tutto questo, per cosa? Perché a noi poi?!Domandai a Grace, mentre risalivo il viottolo che ci avrebbe portati al castello nel giro di pochi minuti.. -
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Edited by Dragonov - 11/12/2022, 22:09. -
Mikhail.
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Feci spallucce in risposta al suo quesito, come se non m'interessassi poi così tanto delle preoccupazioni altrui: eravamo vivi, lei lo era, dunque cosa gliene fregava se gli altri ci stessero effettivamente cercando oppure no?Siamo vivi, questo è ciò che importa.Asserii, con una buona dose di pragmatismo, volgendo il mio sguardo sul suo mentre una leggera smorfia le avrebbe fatto comprendere che preoccuparsi di chi si preoccupava non avesse molto senso – a conti fatti.Devo davvero risponderti? Chi credi goda della migliore reputazione tra noi due? La piccola grifondoro indifesa o la bestia che nemmeno a Durmstrang vogliono?! Non mi meraviglierei se, alla fine di tutto questo, la mente che ha escogitato il piano se ne uscisse con un “volevo dimostrare alla Johnson quanto fosse disgustoso Romanov” come alibi.Mi voltai poi verso di lei, annuendo a ciò che propose di fare: richiamare la mia bacchetta, mentre – con una mano stretta al fianco e l'altra libera lungo quell'altro, fingevo di attendere di scoprire dove fosse finito il mio catalizzatore. Sbucò fuori dal manto erboso, a qualche metro dalla struttura dalla quale eravamo usciti, e da lì volò fino alla mano libera della grifondoro.Pensavo fosse stata gettata nel lago...se non altro non puzza di piscio di maride.Sentenziai, andando quindi a riprenderla senza troppe cerimonie.Non sono né brillanti né tantomeno creativi, a quanto pare.Andai a rimetterla al suo posto (sempre se me l'avesse consegnata senza qualcosa in cambio), proseguendo quindi fino a quando non saremmo giunti al castello. Durante il tragitto Grace avrebbe avuto modo di ripensare a tante cose, così come ignorarle bellamente, nel caso in cui non le avesse considerate importanti.Sicura che non ti venga proprio in mente nessuno?Diamine, avevo istruito così bene quei due mocciosi che mi stupii nel vederli palesemente ignorati dalla ragazza al mio fianco.A fare questi scherzi da quattro soldi, di solito sono i più inesperti...non appena scoprirò chi è stato, darò loro una bella lezione.Provai a farle unire i puntini, a ricondurla agli ultimi attimi prima dello svenimento, nella speranza che facesse quella benedetta associazione tra il misfatto e i cosiddetti “fan”. Possibile che non si preoccupasse minimamente di loro o del loro stato di salute?!Ma ti vedo di fretta e con la mente altrove, dunque non ti tratterrò oltre.Un sorriso sardonico apparve sul mio volto, mentre andai col corpo a voltarmi nella direzione dalla quale eravamo arrivati.Va pure a rassicurare chi devi, tu che hai qualcuno. Io, invece, tornerò al lago a svolgere delle indagini: se trovo chi è stato te lo farò sapere.Buona serata a te, piccola Grace.Presi così congedo, dirigendomi verso il lago, a meno che la grifondoro non mi avesse fermato.. -
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Edited by Dragonov - 12/12/2022, 13:41. -
Mikhail.
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Non ci fu alcuna derisione da parte del sottoscritto, quando i piedi della grifondoro incespicarono nelle eventuali radici nascoste dal fogliame, depositatosi in un autunno ormai al termine. La mia mano avrebbe addirittura agguantato il suo braccio all’altezza del gomito, per non farla cadere a terra, come una pera fuori stagione. Malgrado lo sguardo algido e l’espressione severa, ci tenevo che il mio “gioco” / “animaletto da compagnia”, che dir si voglia, non si guastasse o – ancor – peggio si mettesse a piangere.Fa attenzione.Il tono lasciò traspirare un velo di preoccupazione, malgrado la ragazza non sarebbe riuscita a comprenderne il motivo, troppo abituata ai miei modi rudi. Sbattei le palpebre quando udii il suo commento a tono basso, appena udibile, continuando a guardare in avanti senza degnarmi di risponderle se non quando fece uscire il commento successivo.Tu credi che la vita sia una fiaba, piccola Greiiz, ma non è affatto così: Voldemort ha lasciato un vuoto che verrà presto o tardi riempito da qualcun altro; le acque, si tingeranno di sangue e gli squali accorreranno.Solo allora il mio capo si mosse su di lei.A Durmstrang, quelle che tu chiami sentenze vengono chiamati “Consigli”. Con prima aprirai gli occhi, realizzando ciò, e con prima potrai prepararti per lo tsunami che si abbatterà sul mondo magico.Continuai a camminare in mezzo alla boscaglia, guardandola negli occhi quando questa mi intimò quasi di non farlo.Sangue chiama sangue.Mi fermai sul posto, a quella presa al braccio, fissandola con sguardo penetrante come a voler imporre con maggior decisione il mio parere.Andare dal Capocasata a che pro? Per fargli perdere punti? I punti glieli faccio mettere, dall’Infermiere!Sentenziai con voce austera e minacciosa, continuando subito dopo.La scuola? Il vicepreside? Tsk! Tu hai troppa fiducia nelle istituzioni: credi che Blackwood possa fare qualcosa fin quando non sarà Lui al comando?!L’ascoltai poi quando mi parlò del duo che avevo mandato per distrarla, limitandomi a scuotere il capo, disapprovando in toto quella che ai miei occhi apparve come un’ingenuità. Presi poi congedo, una volta che la ragazza fu alle porte del castello, incamminandomi verso il lago con un sorriso astuto: avevo gettato l’esca, ora non dovevo far altro che aspettare. Non appena la udì, per un attimo il sorriso si fece più esteso, per poi ritrarsi fino a svanire in un’espressione cupa e indifferente.Cosa vuoi ora…Le chiesi, con un leggero sospiro, mentre mi voltai verso di lei osservandola per qualche secondo fino a quando non mi diede un colpetto con la spalla.Racconterai alle tue amiche che mi hai aiutato nelle indagini? Non crederanno mai che il diavolo e l’acqua santa hanno collaborato, a meno che…Lasciai in sospeso il discorso, fingendo di riflettere tra me e me quando – in realtà – tutto quello che avevo escogitato per quel giorno, non servì ad altro che a preparare il terreno per ciò che le avrei detto poco più tardi, in modo graduale.…non ci sia altro, sotto.Mi fermai sul posto, inclinando il capo di lato nello stringere un fianco con la mano, in una postura di riflessione mista all’attesa. La osservai dritta negli occhi, curioso d’intravedere una sua papabile reazione mentre un sorriso iniziò ad emergere, divertito..