Lezione di Difesa Contro le Arti Oscure A.S. 2022/2023

ammessi studenti DAL 4° ANNO IN SU.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Daphne.
     
    .
    Avatar


    Group
    Serpeverde
    Posts
    297
    Location
    Oslo, Norvegia

    Status
    spymode
    Daphne uscì in tutta fretta dall' aula di Divinazione, una delle materie, se non l' unica, che odiasse. Era del parere che uno, il proprio destino, se lo creava da sé tramite le scelte che faceva. Già sapeva che il prossimo anno sarebbe stato più difficile del precedente dato che, quasi sicuramente, si sarebbe ritrovata faccia a faccia con sua madre e non aveva avuto di certo bisogno che qualcuno le leggesse la mano per capirlo. Le era bastata l'altra lettera che le aveva mandato dove la informava che presto le avrebbe fatto una sorpresa. Non si era nemmeno presa la briga di chiederle come stesse perché a lei, di sua figlia, non era mai importato niente. Per Ellen era solo una marionetta che, come gli altri, avrebbe mosso a suo piacimento; l' unica differenza era che stava più attenta visto che era il sangue del suo sangue e , se non l'aveva ancora uccisa era perché, a modo suo, le serviva e desiderava il meglio lei. Nella sua mente malata, la severa educazione che le aveva impartito e le lezioni private e di galateo che, fin da piccola, aveva ricevuto, avevano il fine di renderla una strega capace e una donna in grado di dominare l'alta società. Come lei. Voleva farne una sua copia. La cosa che più la preoccupante era che ci stava riuscendo; avevano lo stesso modo di fare, di pensare e, a volte, di agire. Ellen era una donna fredda e calcolatrice che ragionava su tutto, non lasciava mai niente al caso e voleva eccellere in tutto ciò che faceva, proprio come Daphne. Quell' incontro l'avrebbe stremata, ne era certa.
    Aumentò il passo, superando la folla di studenti che inondava il corridoio per arrivare puntuale alla lezione tenuta dal professor White, sperando di aver fatto un buon lavoro sul tema che aveva assegnato la settimana scorsa. Si era buttata a capofitto sui libri per non pensare a niente, soprattutto a un certo corvonero che avrebbe rivisto da lì a poco. Da quasi due mesi la loro unica forma di comunicazione erano sguardi fugaci e saluti di circostanza. Dopo tutto quello che avevano condiviso erano tornati ad essere due estranei. La colpa era perlopiù la sua, non avrebbe dovuto evitarlo in quel modo, ma che poteva fare ora? Non è già troppo tardi? Sospirò, sostituendo l'espressione malinconica che sapeva di aver fatto con una indifferente e entrò in aula. I suoi occhi si posarono immediatamente sul docente che, paziente, attendeva che tutti prendessero posto. «Buongiorno, professore.» Lo salutò educatamente con un sorriso. Voleva sedersi ad uno dei primi banchi ma erano tutti occupati, così optò per il secondo sulla destra, quello vicino alle finestre. Non perse tempo nel sistemare la roba sul tavolo, aveva anche portato due boccette d' inchiostro per sicurezza, non si poteva mai sapere. Era molto precisa nel prendere appunti visto che quello che si diceva in classe era più importante di quello che c'era scritto nei libri di testo. O almeno lei la pensava così. Sentì la sedia accanto a lei strusciare contro il pavimento, si girò e vide Halley sedersi accanto a lei. L'aveva trattata con la solita indifferenza dopo quello che era successo ad Halloween. Ce l'aveva con lei per quello che le aveva detto in quel sogno dove tutti avevano dato di matto. Pensava avessero, in qualche modo, superato le loro divergenze e che, pian piano, stessero diventando più che semplici conoscenti, invece adesso erano di nuovo al punto e a capo. Già si fidava poco delle persone in generale, quindi adesso aveva il dubbio che Halley, quelle cose, le pensasse davvero e lei non passava del tempo con chi aveva quell' opinione di lei. «Ciao Halley.» Un saluto asettico, il suo, ma non aveva voglia di parlare. E poi quello non era il né il luogo né il momento adatto per chiarire, la sua attenzione era tutta per il vicepreside. Tornò a guardare davanti a sé e, quando dalla porta vide entrare Hunter, strinse la piuma che aveva tra le mani. Odiava il fatto che le mancasse così tanto, che lo pensasse quasi ogni giorno e che avrebbe volentieri allontanato la rossa che gli girava attorno dalla lezione di Pozioni. Prese aria, controllando i nervi, e lo salutò con un cenno del capo quando le passò di fianco, cercando di apparire normale. Anche se sentire il suo profumo le fece chiudere gli occhi per un attimo. Si riprese quasi subito, tornando seria e controllata come se niente fosse successo e notando con piacere che il compito era andato bene. Sorrise sinceramente quando il professore le fece il complimenti. Il duro lavoro ripaga sempre. «La ringrazio. Le sue spiegazioni sono state essenziali.» Lo disse in tutta onestà, se aveva capito così bene l'argomento era perché il docente era stato chiaro nell'esposizione. Nel frattempo, lasciò la pergamena con il compito svolto per questa settimana sul banco.
    Incrociò le gambe e si mise in ascolto. Sapeva qualcosa sugli incantesimi illusori, infondo in quei due mesi non aveva fatto altro che studiare quindi alzò la mano e attese il suo turno. Quando le venne dato il permesso, parlò: «Le illusioni, o più precisamente gli incantesimi illusori, ingannano la mente e i sensi di una persona, facendo vedere loro cose che, in realtà, non ci sono o il contrario. Possono rendere la cosa più brutta di questo mondo come la più bella, modificare i ricordi, aggiungendo o togliendo qualcosa e questo vale anche per l'ambiente circostante.» A parte quelli mentali e le Maledizioni senza Perdono, erano i più pericolosi. Era difficile riconoscerli e c'era il rischio di rimanere intrappolati in una vita che non era la tua, proprio com'era successo a lei. «Ci sono anche oggetti che creano illusione, come il Mantello dell' Invisibilità.» Le sarebbe servito uno di quelli, peccato che ce ne fossero pochi in giro. «Ci sono creature che sfruttano questo tipo di incanti?» Da quel che ne sapeva le Velee erano tra queste, o almeno questo era ciò che le aveva letto nel romanzo di una delle scrittrici magiche più in voga degli ultimi anni: " Il Disincanto delle Arpie."





    Daèhne Andersen, IV anno, Serpeverde

    Dopo aver pensato alla madre, entra in aula e saluta il professore, sedendosi in seconda fila. Sistema la sua roba e interagisce con Halley salutandola freddamente ( tvb), saluta Hunter con un cenno del capo e poi torna a interagire con il docente, rispondendo alla sua domanda da brava secchiona e facendogliene una.


    Edited by Daphne. - 12/12/2022, 01:20
     
    .
40 replies since 5/12/2022, 08:30   1136 views
  Share  
.
Top