Devil's trill

Quest di Halloween (aperta solo agli studenti)

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  1. Halley.
     
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    Grifondoro
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    Halloween. Un’altra festa che avrebbe fatto bene evitare. Sedeva al tavolo di Grifondoro con sguardo assente, pensieroso. Mille ansie si annidavano in quella testolina e, negli ultimi giorni, i fatti l’avevano vista arrendersi davanti a una realtà non proprio allegra. Sempre più confusa in relazione al suo potere, Halley, si era ripromessa che, per almeno quella sera, si sarebbe dedicata alla leggerezza, così come tutti in Sala Grande. Più facile da dirsi che a farsi. Trattenne a stento una risata mentre Carrie, senza ritegno, spazzava via tutto ciò che le capitasse a tiro, senza neanche sentirsi un minimo in colpa nei confronti della sua scopa che, di lì a poco, avrebbe dovuto sorreggerla durante quella che era la prima partita del campionato di quidditch. Alzò gli occhi smeraldini verso il soffitto, chiaro sintomo di una battaglia persa dal principio e li riportò, pochi istanti dopo, verso le leccornie che erano state sfornate appositamente per quell’evento che, fortunatamente, cadeva una volta l’anno. Un vero tripudio di carie per loro piccoli mocciosi ignari. Per non parlare della glicemia a mille, insomma, nessuno si preoccupava di ciò? Davvero? Beh, di certo non le compagne di stanza. Il suo sguardo si posò su Grace, intenta a giocherellare con un cioccolatino muta forma. In lei nutriva una certa fiducia che andò in frantumi non appena le labbra della Johnson assaporarono il ben di Merlino. Diamine, non poteva farle questo. Lasciò comunque perdere. Doveva ammetterlo, quei dolci, avevano un’aria schifosamente invitante e, c’era un ampio margine di possibilità che, di lì a poco, un assaggino sarebbe giunto anche da parte sua. Sospirò e, nel mentre, una voce rompeva il silenzio, come al mercato del pesce. Una voce fastidiosa che esprimeva solamente idiozia, per quel che la riguardava. Una voce appartenuta al uno dei soggetti più fastidiosi dell’intera scuola: Jaemin Wan. Acchiappò un cioccolatino e lo divorò come si fa con il vino, per dimenticare qualche cosa: “Oh, Jaemin si è vestito da Jaemin. Agghiacciante, come sempre. Abbiamo anche il giullare, stasera!” Disse rivolta ad Alexis e a Grace, sedute proprio accanto a lei. Più che spaventoso, pareva patetico, in tema con la serata. Si stupiva del fatto che qualcuno (Carrie e basta) lo trovava, addirittura, simpatico (roba buona per il portiere di Grifondoro). Bevve un sorso di succo di zucca e, infine, selezionò una specie di confetto. Lo fece girare tra le dita, con poca convinzione, chiedendosi cosa albergasse tra quei muri di zucchero. Era passato tanto tempo da quando aveva avuto modo di assaporare quel tipo di dolciume e, per quanto strano potesse sembrare, non sentiva per niente la mancanza di quella porcheria ma, in fin dei conti, la festa prevedeva la presenza di quelle piccole gioie. “Ok.” Sciogliti, Halley, o farai la figura della scopa in culo! Fortuna che non era previsto alcol, altrimenti ne avrebbero viste delle belle –o anche no-. Finalmente il sapore divampò all’interno della sua bocca. Mica male. “Però…” Apprezzò a mezza voce, cogliendone le particolarità anche se, nonostante l’impegno, non riuscì a comprendere a pieno il gusto del dolcetto. Che le fregava? Avrebbe scontato quel peccato di gola, sul campo.
    Improvvisamente sentì la stanchezza pervadere ogni punto del suo corpo e le palpebre farsi sempre più pesanti: “Grace… io…” Silenzio. Un silenzio pesante, rotto da un sussulto nervoso che la riportò ad aprire gli occhi e ad alzare la fronte dal braccio sul quale era appoggiata. Si ritrovò, così, faccia a faccia con una scena che la lasciò interdetta per qualche istante. Stavano dormendo tutti, dal primo all’ultimo, professori compresi. Che cazzo stava accadendo?
    Voltò la testa verso il punto dove, poco prima, si trovavano le compagne di stanza. Sparite nel nulla. Come poteva essere possibile una cosa simile? “Carrie? Non è divertente!” Che fosse uno stupido scherzo architettato dalla regina della follia? No. Era tutto così… reale. “Grace? Alexis?” Ancora niente. “Kyhntia?” Un leggero velo di panico scese, ricoprendo la sua mente, pericolosamente, gettandola nel baratro della pazzia. Si guardò intorno e, a pochi metri, riconobbe la faccia pallida del prefetto di Serpeverde. Amica? Certo, come no. Allora perché da quando avevano messo piede in quel castello, la bionda, l’aveva trattata come una stronza appestata, non meritevole della sua attenzione? Si credeva così grande, con quell’atteggiamento da prima donna. Ahhhh come le ricordava sua madre. Il sangue iniziò a ribollire, le tempie pulsavano ed il livello di rabbia nei confronti di Daphne, minuto dopo minuto, si innalzava sempre di più, fino a raggiungere il culmine, così da rendere impossibile l’autocontrollo da parte della mora. Si alzò in piedi sulla panca e con un balzo animalesco scese, puntando alla sua preda, senza aver il benché minimo sentore di senso di colpa. A metà del suo percorso, dalla manica della divisa, sfoderò la sua bacchetta in legno di Corniolo e iniziò a puntarla verso la giovane ignara del suo arrivo. “Lurida stronza.” La punta della sua arma, ora, si trovava a pochi centimetri da chi, sfortunatamente, avrebbe subito il suo desiderio di riscatto. “Ti credi così grande, eh!” Tutto così grottesco e insensato. “DIMINUENDO!” Un lampo e l’incantesimo si scagliò sulla Andersen, rendendola alta come uno stupido puffo blu. Un ghigno malefico si disegnò sul volto di Halley. Godeva del risultato. Godeva vederla in difficoltà. Finalmente quei suoi occhi glaciali non la scrutavano più come se fosse una sciocca inetta da quattro soldi. “Non guarderai mai più nessuno dall’alto verso il basso. Oh no.” Anche lì, Daphne non sembrava intenzionata a darla vinta, nonostante l’evidente difficoltà. Rimase in silenzio fino all’ultimo istante. “Devi stare lì. Sotto la suola delle mie scarpe.” Addio. Alzò un piede e lo scaraventò addosso alla piccola Daph. RIP. Scoppiò in una sonora risata, fiera del gesto appena compiuto. Sì. Quella non poteva essere la stessa Halley che, qualche giorno prima, aveva provato soddisfazione nel salvare la vita alla stessa persona alla quale aveva appena fatto del male vero. Il desiderio di uccidere ardeva in lei e non si sarebbe fermata, di certo, di sua spontanea volontà.


    Halley Mia Wheeler, IV anno, Grifondoro.
    Si trova al tavolo di Grifondoro in compagnia di Grace, Carrie, Kynthia ed Alexis, con le quali interagisce.Commenta la stupidità di Jaemin (<3) e poi si addormenta dopo aver mangiato il confetto. Al suo risveglio nota Daphne e, per un vecchio dissapore (anche se superato), dicide di rimpicciolirla e pestarla u_u tvb.
     
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58 replies since 31/10/2022, 10:30   1848 views
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