«Una semplice birra anche se il rum di ribes rosso, mi strizza l'occhio da un po'.» Sperò vivamente di non dare l'impressione di una dipendente dall'alcol. Come ogni ragazza della sua età, Mackenzie era curiosa di sperimentare nuove cose, nuovi sapori e le bevande alcoliche non erano da meno. Solo che per quella serata magari non era il caso di esagerare con l'alcol, c'era bisogno di rimanere lucide per evitare di parlare a sproposito. Alexis e lei già venivano da una prima conoscenza d'impatto perciò la sobrietà era ciò di cui avevano bisogno per evitare di sfociare in nuovi imbarazzi.
«Come?» Aggrottò la fronte, dispiaciuta di ricevere quella domanda.
«Compagna migliore per questa serata, non potevo desiderare.» Le disse scherzosamente cercando di eliminare quel senso di disagio che sembrava aver invaso la loro conversazione. Non voleva che Alexis pensasse di avere qualcosa che non andava perché secondo Mackenzie, la grifondoro era perfetta così com'era. Doveva ammettere di essere rimasta colpita da lei alla festa e anche il giorno seguente, dopo aver eliminato tutti i residui degli effetti della bevanda che aveva ingerito, aveva pensato molto ad Alexis. Avrebbe voluto frequentarla e conoscerla meglio ma l'immagine di lei e Carrie, l'aveva frenata per paura di rovinare o aggravare quello che c'era tra le due. Non era quel genere di persona, o meglio, stava cercando di non ritornare alle sue vecchie abitudini. La Rosier, prima di Hogwarts, non era una bella persona e le ragazze che avevano intralciato il suo cammino ad Ilvermony, lo sapevano bene. Sopprimere quel lato del suo carattere, era davvero difficile ma ci stava provando.
«Alexis resta!» Allungò un braccio sulla mano della grifondoro come a voler frenare una sua possibile fuga.
«E' maleducazione abbandonare una ragazza nel bel mezzo di una serata.» Ironizzò, allargando le sue labbra in un sorriso rassicurante. Non voleva che andasse via, finalmente avevano l'occasione per conoscersi meglio e andare oltre ciò che era successo alla festa. Lei puntava a riscattarsi dopo aver dato una cattiva immagine di sé che era solita non baciare le ragazze appena conosciute. Parlarne con la diretta interessata e raccontarle di come lei non fosse così, le diede un senso di liberazione. Fu contenta di sentirsi dire da Alexis che non l'avrebbe mai giudicata anche se fosse stato il contrario, era raro che trovasse persone così. La corvonero era abituata ad essere al centro di pregiudizi, visto il suo modo estroso di vestirsi o truccarsi. Non tutti erano d'accordo con il suo stile e ci tenevano a farglielo presente, ovviamente a Mackenzie importava poco. Anzi, quei giudizi gratuiti non richiesti, era come se la spingessero ad esagerare ancora di più con il suo modo di presentarsi al mondo.
«Non sarò clemente, sappilo.» Scherzò, prima di poggiare le labbra al bordo del bicchiere e prendere un sorso della bevanda che aveva ordinato Alexis. Era contenta di aver seguito la sua stessa scia, almeno per il momento sentiva di non avere bisogno di rifugiarsi nell'alcol. Alzò lo sguardo sulla grifondoro quando iniziò il gioco cercando di captare qualche segnale che potesse indurla a pensare che quello che stava dicendo non era veritiero.
«Davvero? Com'è nascere in una famiglia normale?» Mackenzie era sempre stata una ragazza curiosa e il mondo babbano l'aveva sempre affascinata, dal momento che conosceva tutti i nomi dei più grandi precursori della moda come Coco Chanel e che dir si voglia. Sorrise quando vide Alexis assumere un'espressione che doveva puntare a farla sembrare una strega oscura.
«Direi proprio di no.» Guardandola non riusciva ad immaginare la mora diversa da come si stava presentando a lei.
«Sì, ho avuto modo di vederla da vicino.» Prima di trasferirsi ad Hogwarts, aveva dormito nella stanza di un motel a Camden Town per non essere costretta a parlare con sua madre. Frequentare i mercatini e i locali punk, erano diventate le sue attività preferite. Quell'estate non aveva fatto niet'altro se non quello per evitare di ritrovarsi a pensare a suo padre e a tutte le stronzate che le aveva raccontato durante quegli anni. Le aveva insegnato che la verità era importante e che era un valore morale su cui basare tutto, quindi la Rosier era cresciuta senza riuscire a mentire perché aveva paura che i sensi di colpa per aver deluso suo padre, l'avrebbero mangiata.
Che stupida che sono stata. «Prima dì la tua scelta, poi risponderò a tutti i tuoi dubbi.» Non pensava che ci fosse ancora qualcuno che non conosceva il legame che c'era tra lei e Seth. Le sembrò di aver detto qualcosa di scontato e invece dovette ricredersi, forse a raccontare balle era davvero imbattibile.
«Mi spiace ma hai sbagliato.» In quel momento si rese conto di essere uscita un po' troppo allo scoperto, quel dettaglio su suo padre era qualcosa che solitamente cercava di tenere accuratamente nascosto.
«Non ne vado fiera ma mio padre è in carcere per essere un trafficante di pozioni e veleni illegali.» Disse brevemente prima di passare ad un altro argomento.
«Mio fratello, invece, è Seth. Siamo nati dalla stessa madre mentre i nostri padri sono diversi, per questo lui è Lennox mentre io sono Rosier.» In realtà era Flores di cognome ma poteva mai spiegarle in una sola serata il groviglio della sua famiglia?
«Non siamo mai andati d'accordo, lui non ha mai accettato la mia nascita e mi ha sempre evitata. Per lui era come se non esistessi e ciò mi ha sempre fatto soffrire, fino a quando non mi sono arresa e ho seguito la sua scia. Vista la nostra differenza di età, era facile fingere di non avere fratelli, praticamente ci vedevamo solo alle feste come Natale.» Fingere di essere figlia unica era facile, dal momento che tra i due c'era un enorme differenza di età che portava Seth ad allontanarsi da casa ogni volta che ne aveva l'occasione.
«Sono qui perché, nonostante tutto, Seth è sempre stato sincero con me a differenza dei miei perciò vorrei provare ad andarci d'accordo. E' l'unico familiare che ho e su cui posso contare, al momento.» Cacciò la tristezza dal suo volto, nascondendolo dietro al bicchiere che alzò per bere.
Forse qualcosa di forte, mi aiuterebbe. «Giungiamo alla tua penitenza.» Guardò il locale per cercare qualcosa che potesse mettere la grifondoro in difficoltà.
«Ti ho detto che non sarò stata clemente perciò...vedi quel gruppo di ragazzi la giù?» Indicò un tavolo in fondo al locale, dove si trovavano i ragazzi in questione che sembravano stessero passando una bella serata.
«Scegline uno e bacialo.» Gli occhi della corvonero si illuminarono di una strana luce, consapevole di aver messo Alexis a dura prova. L'avrebbe fatto o si sarebbe tirata indietro? Attese che la mora scegliesse o meno di compiere la sua penitenza, poi ascoltò nuovamente le sue parole. Si sporse in avanti sul tavolino, poggiando il mento sul palmo della mano e osservò Alexis per cercare di far chiarezza nei suoi pensieri. Non le aveva dato l'impressione di essere una ragazza possessiva però chi poteva dirlo? Magari in passato lo era stata e dopo quell'episodio aveva cercato di migliorarsi.
«Ammetto che mi hai messo in difficoltà e non me ne volere se dico che hai mentito sul dormire in strada. Sappi che non penso che arriveresti a picchiare un ragazzo e non riesco a dipingerti come una ragazza possessiva che va in giro a picchiare i ragazzi.» Voleva mettere le mani in avanti e dirle che le sue opinioni erano tutte positive. Toccò nuovamente a lei e questa volta, decise di puntare a rendere le cose più interessanti. Era pur sempre un appuntamento quello perciò doveva cercare di mostrarsi accattivante per suscitare interesse nell'altra.
«Avevo un ragazzo con cui stavo insieme da diversi anni e successivamente ho deciso di lasciarlo perché avevo dei dubbi sul mio orientamento sessuale.» Accavallò le gambe e guardò negli occhi Alexis prima di dire l'ultima affermazione.
«Alla festa ti ho baciata nonostante non avessi più quei dubbi perché sono rimasta colpita da te.» Aveva esagerato?