Phoebe rimase sorpresa e si chiedeva se davvero meritasse il suo rispetto per così poco. Sorrise raggiante ma con un pizzico di curiosità, quel ragazzo era strano ma non più di lei. in fondo chi non lo era. Era una battuta quella della ragazza, ma Aaron sembrava averci creduto così piegò di lato la testa ed alzò un sopracciglio:
«Certo! Tutte quante!» disse con fare ironico e con un sorrisetto da piccola furbetta. I suoi fratelli con lei avevano un bel da fare, era difficile farla arrabbiare ma altrettanto difficile sembrava poterla prendere in giro; un bel tipetto la grifondoro. Phoebe a volte sembrava immersa nei suoi pensieri come se il mondo intorno a lei non esistesse ma bastava un nonnulla per riportarla alla realtà. Era quello che stava accadendo in quel momento mentre si guardava intorno, ma la voce del ragazzo la fece ritornare alla realtà
«Hogwarts è magnifica! Chissà se esistono altri luoghi così o se sono stati scoperti!» Ed eccola lì la sua vena di avventure. I suoi occhi brillavano emozionati come il suo visino. Phoebe non era una che si metteva nei guai di proposito era che, a volte, ci si ritrovava e basta, la sua curiosità era un qualcosa che tendenzialmente la portava a ritrovarsi in situazioni strane. Aaron, il grifondoro davanti a lei sembra un tipo molto sicuro e ritornando con lo sguardo verso di lui la grifondoro fece una risatina
«Certo che potrebbe essere pericoloso ma so cavarmela. E poi non esiste avventura senza un pochino di pepe, no?» Chiese con entusiasmo. Phoebe era così, genuina e socievole ed allo stesso tempo non si tirava in dietro all’esplorazione a meno che non avrebbe ritenuto che quello che stava andando a fare non fosse “Troppo” grande per lei ma anche in quel caso sarebbe rimasta a rifletterci. Il calderone del ragazzo sembrava iniziare a fumare e quando Phoebe si avvicinò anche lui lo fece. Si sentì leggermente studiata ma questo non le diede molto fastidio anzi girò in tondo su se stessa come stava facendo lui, mise le mani sui fianchi e l’osservò.
«Ah! L’aula di pozioni chiusa?» riprese lei con fare spavaldo.
«Strano, se così fosse qualcuno avrà combinato qualcosa.» Non volle non credergli ma era davvero strano che l’aula fosse chiusa, però non avendo controllato non poteva dire il contrario che lui stava affermando. Phoebe si avvicinò al suo viso e lui rispose subito
«Verità? Quale verità? Se non stai nascondendo nulla non c’è bisogno di tirar fuori nessuna verità!» Ammettiamolo era davvero un bel tipetto la ragazzina. La sua vena di avventura veniva fuori minuto dopo minuto ma quello che non si aspettava era che Aaron le poteva dare corda. Una volta allontanata da lui si rivoltò seria per poi ritornare incuriosita e sorridente.
«Verresti con me? Davvero? » lasciò le domande a mezz’aria il suo sguardo continuava a percorrere la stanza mentre pensava se avrebbe potuto fidarsi o se dopo un’avventura quel ragazzo avrebbe fatto la spia a qualcuno o semplicemente ai suoi fratelli. In un secondo però, pensò che non era proprio plausibile, fare la spia significava autodenunciarsi e quindi finire anche lui stesso nei guai, nel caso. Va bene, va bene, stava fantasticando, questo era un suo difetto.
Quando la ragazza ritornò sul punto della pozione che il grifondoro stava facendo, lo vide avvicinarsi a lei nuovamente. Ascoltò le sue domande e affermazioni e poi fece un piccolo saltello battendo una volta le mani.
«Ah Ah! Vedi? Non ho dovuto fare molto che mi hai confermato che stai facendo qualcosa e…» Si avvicinò di qualche passo verso il calderone ma rimanendo a distanza ed aggiunse
«e se fosse qualcosa di banale non chiederesti se io sia affidabile e di ottenere qualcosa in cambio di una risposta!» Il suo tono era divertito e non arrabbiato o sfumature strane, era semplicemente divertito. Stava giocando con lui. In realtà le importava di quello che il ragazzo stava facendo ma solo per curiosità non voleva saperlo per forza, se ne sarebbe fatta una ragione, però si stava divertendo e quel ragazzo non sembrava prendersela perchè anche lui spingeva sulle battutine e Phoebe le interpretava scherzosamente.
«Potente per una pozione? Non c’ho mai pensato. Certo sono felice e mi sento di non aver sprecato tempo, ma potente non saprei. » Fece spallucce osservando il ragazzo che si avvicinava al calderone e lo sfiorava delicatamente per poi ritornare con lo sguardo su di lei.
«Oh, sembra sentire mio fratello!» scoppiò in una risata cristallina
«Si, sono impaziente. Ho tanta energia e voglia di fare tante cose… E poi le attese, ecco…» si scurì leggermente in viso
«Non le amo molto.»Aveva atteso sua mamma il giorno che se ne era andata per ore vicino alla finestra con le sue piccole manine appoggiate al davanzale e anche il giorno dopo e il giorno dopo ancora, ma non era mai tornata. Attendere per Phoebe stava a significare che poteva perdere qualcuno o qualcosa. Era una bambina paziente nelle attese o almeno così si deduceva quando era piccola, se il papà le diceva dopo non si metteva a piangere, ma dopo che la madre l’aveva lasciata con la sua famiglia qualcosa in lei era cambiato e le attese non erano ben viste dalla piccola. Il viso del ragazzo con la sua ultima affermazione cambiò e Phoebe si fermò sul posto
«Non so cosa tu intenda dire ma non ho intenzione di farmi buttare fuori da scuola…» Il suo sorrisetto mi aveva allertato ma non in senso negativo, ma era giusto mettere in chiaro che lei non era una ragazza che faceva cose che potevano essere di dubbio gusto.
«Però si, hai ragione… si potrebbe trovare qualcosa da fare in quel tempo. Nulla che faccia saltare la scuola in aria…» Nella sua testa si immaginò l’aula di pozioni completamente in aria e sottosopra e le venne da ridere.
«Ehm… non vorrei dire ma… E’ normale che il calderone che hai spostato borbotti?» Uno strano rumore come di uno stomaco che brontolava ma forte, iniziò a sentirsi da esso. Poteva anche essere tutto nella norma ma era meglio esserne certe.
«Dobbiamo scappare? Spero davvero tu non stia preparando una bomba o qualcosa di simile…» disse con un'espressione leggermente dubbiosa. Fece dei passi verso il calderone, così facendo si riavvicinò ad Aaron.
«Sembra davvero strano… spero non dovrà berlo nessuno perchè se così fosse… avrà problemi di stomaco il poverino!» Una piccola risata le venne spontanea per la sua battuta mentre cercava di capire cosa stesse accadendo e si stava avvicinando al calderone senza pensare che poteva essere pericoloso. Un secondo dopo si voltò verso Aaron
«Allora? Di che morte moriremo?»chiese in tono super ironico sperando in una risposta convincente e plausibile riguardo a quell’intruglio.