Posts written by Giuggis Maffei

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    Giuggis Maffei |II anno |Grifondoro


    Una ragazzina molto timida mi scosse dai miei pensieri per salutarmi. «Ciao! Tu sei?» e attesi una sua risposta.
    Non l'avevo vista arrivare e nemmeno mi ricordavo che fosse stata nel dormitorio dei Grifondoro, quindi pensai che probabilmente faceva parte di un'altra casata. «Oh tu sei Amanda!» la ragazza timida della classe «Piacere io sono Giuggis! Che fai qui fuori al Lago? Io stavo prendendo una boccata d'aria..» le dissi facendole un sorriso.
    Speravo che la ragazza prendesse un pò di confidenza per poter chiaccherare un pò e ci sedemmo vicino all'albero dietro di me. «Vieni siediti anche tu. Mi piace stare qui ed osservare il Lago. A te che sensazioni ti da? Ad alcuni da la malinconia e non amano stare qui..» le dissi sorridendo. Non riuscimmo a stare per più di cinque minuti tranquille che arrivarono altri due ragazzi di cui una era Ivory che avevo già intravisto e l'altro era Jaemin Wan, la persona più simpatica.

    «Voi due! Che ci fate qui? Non lo sapete che in questo giorno è proibito sostare o camminare, lungo le sponde del Lago Nero? Ma non leggete gli avvisi esposti in bacheca? Che fanno i vostri Prefetti, DORMONO?!?!» disse Ivory.

    «Non avete neanche letto il cartello che diceva di non calpestare i palmipedoni, perché lei ci si è praticamente seduta sopra. Un minuto di silenzio per tutti i palmipedoni rimasti orfani a causa sua» quello stupido di Jaemin Wan. Dire il suo nome è come non aver imparato ad usare il cervello.

    Vidi che Amanda si intimorì molto nel vederli e soprattutto per quello che disse Ivory sul Lago Nero. Non avevo mai sentito che era proibito, sapevo solo che era proibito fare il bagno nel Lago, ma stetti al gioco.«Oh si certamente carissima Ivory, lo sappiamo bene io ed Amanda..» le misi un braccio sulla spalla per darle forza «...però sai com'è vogliamo essere un pò trasgressive..» e squadrai Jaemin da capo a piedi. «Ma Jaemin...mi congratulo con te! Per essere il nuovo Prefetto e ricordarti a memoria le casate in cui siamo stati smistati.. » feci un lungo sorriso che si tramutò in un piccolo ghigno.
    Ivory era molto "strong" come persona, ma Jaemin non sapevo come definirlo se non che un grandissimo Str «Comunque è anche la “giornata dell’Albero”, ragion per cui, sarebbe carino non pestare le loro radici o presentarsi al suo cospetto con un parente fatto a pezzi. Il tuo sadismo, ti giuro, mi sta inquietando molto» disse Jaemin. oh che delicato!
    «Ma certo ci mancherebbe..» e mi misi proprio sulle radici dell'albero, ove prima non ci ero mai andata.
    Immaginavo che fossero venuti solo per infastidirmi, ma mi piaceva stare al gioco e soprattutto non farmi calpestare i piedi. «Ma siete entrambi Prefetti? Essendo che parlate in questo modo spero e credo che sappiate il regolamento e quello che dovreste fare ora...giusto?» gli chiesi in tono di sfida, soprattutto guardando Jaemin.

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    Giuggis si sedette in riva al lago a leggersi il suo libro preferito.
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    Giuggis Maffei | II anno | Grifondoro


    «Ciao Arya! Come stai? Sì certo che sono pronta e non vedo l'ora!!» allungai con un sorriso. Arya era la prima persona che conobbi in questa scuola e un pò le sono grata di poter dire che avevo qualcuno con cui espormi e poter parlare. Volevo anche confidarmi con lei, ma non potevo più di tanto poichè eravamo entrambe timide e la poca fiducia ci frenava.
    «Si infatti non c'è nessuno. Meglio anche per me così le figure da cavolo le faccio solo davanti a te..» arrossì dal constatare che effettivamente non ero molto preparata per il quidditch. Aiutai Arya ad appoggiare quel grosso baule che le stava pesando «Cavolo è pesante!» in tutto e per tutto non avevo molta forza, anche se per molti essere grassi equivale ad essere forzuti ma non è sempre così. Arya mi guardò non appena nominò "attrezzature per il quidditch" e mi chiese se avevo la scopa "Cazzo!”.
    Arrossì di nuovo e stavolta non per timidezza ma per imbarazzo. «No non ho una scopa qui con me purtroppo. Mia mamma non me l'ha voluta comprare..infatti uso a lezione quella della scuola.» dissi guardandola negli occhi «Dentro allo sgabuzzino non sono ancora andata perchè stavo aspettando te. Non sapevo se potevo entrarci..evidentemente hai pensato tu a questo particolare vedo..» guardai il baule e lei sorridendo. Mi sentivo in estremo imbarazzo tant'è che appena mi diede la possibilità di andare, a prendere la scopa, iniziai a correre con fretta per poter entrare ed uscire velocemente.
    Entrai dentro lo sgabuzzino e sembrava molto sporco, ma non era così, aveva il fascino del "vecchio" che a me piaceva molto, mi riportava a quando ero piccola e giocavo insieme ai miei nonni e ai miei genitori. Ero così felice e così spensierata che nessun intoppo poteva esserci nella mia vita, ma di lì a poco riaprì gli occhi che avevo momentaneamente chiuso e sentii che qualche lacrima mi bagnava le guance.
    La felicità durò un attimo per poi rendersi conto che ero in realtà triste.
    Ero triste perchè mio padre non mi scriveva e non sapevo neppure se sapeva che ero ad Hogwarts.
    Non sapevo come poteva prenderla, se era arrabbiato o felice che io ero qua, o se era fiero di me.
    Appena pensai a questo caddi in un pianto strozzato e silenzioso perchè non volevo farmi sentire da nessuno, neppure da Arya. Mi asciugai di fretta e furia perchè Arya mi stava aspettando e non potevo perdermi in questi pensieri proprio oggi. Presi la scopa, quella più "buona" fra le tante e andai fuori.
    Con il fiatone arrivai alla postazione dove si trovava Arya «Eccomi sono qui..» dissi sorridendo. Provai a nascondere i miei occhi dallo sguardo di Arya, non volevo farmi vedere debole....ancora.
    In quel momento presi a ringraziare Arya di avermi dato la possibilità di insegnarmi qualcosa sul quidditch, poichè mi appassionai molto da quando entrai a far parte di questa scuola e così quando Arya fu pronta per spiegarmi, mi misi lì vicino a lei e ascoltai attentamente quello che mi disse sulla nostra prima "lezione" insieme.

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    Giuggis Maffei | II anno | Grifondoro


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    Ero molto confusa su quello che mi stava capitando, non avrei mai voluto una guerra soprattutto il mio primo anno ad Hogwarts! Certo era che dai libri in biblioteca c'erano molte storie ma mai avrei pensato che proprio in questo momento poteva capitare qualcosa del genere.
    Ero arrivata in bagno e non c'era nessuno, così provai a respirare un attimo e provare a capire cosa mi stava succedendo e come potevo comportarmi, ma arrivò una ragazza...anzi no era un mostro!
    «IMPEDIMENTA!» le scagliai. Ero terrorizzata all'idea di iniziare una lotta contro i miei compagni o quello che ne era rimasto. Vedevo solo mostri e morti in tutto il castello "e dire che non c'erano prima!” e mi accorsi che ne stava arrivando un altro e stavolta mi saltò addosso per mordermi, così lo scagliai via con la poca forza che avevo e provai a lanciare lo stesso incantesimo ma purtroppo era troppo veloce e distrussi tutte le tubature dei lavelli ma finalmente lo presi dopo poco «OBSCURO!» e riuscii a sibilare qualche parola «Cosa pensi di uccidermi? Eh? Stupido coglione!
    IMPEDIMENTA!!»
    dissi quando lui provò ad aggredirmi di nuovo.
    Lo avevo atterrato ma sentivo che non era ancora finita, il pericolo era dietro alle spalle, così mi guardai intorno e avevo rotto tutto. Il bagno delle ragazze non era integro, anzi direi distrutto, non feci in tempo a prendere respiro che ne arrivarono altri due «E dire che pensavo che il bagno fosse il posto più sicuro!
    IMPEDIMENTA!»
    dissi al primo e provai a schivare il secondo che mi atterrò per terra, ma puntai la bacchetta contro di lui «IMPEDIMENTA!» dissi ad alta voce.
    Forse era il momento di cercare un altro luogo per nascondersi, così feci per uscire dal bagno che mi incontrai un ragazzo dei Serpeverde. In quell'istante non mi ricordai come si chiamava perchè ero presa da altro. Mi si scagliò contro.
    «Guarda cos'hai fatto!» così indietreggiai e mi nascosi in un bagno mentre lui provò a tirare qualche incantesimo, poi presi un respiro e mi rimisi di fronte a lui e insieme lanciammo un incantesimo.
    «IMPEDIMENTA!» provai a capire cosa stava succedendo, mi sentivo tremendamente vuota.

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    Giuggis Maffei – II anno – Grifondoro.

    Lancia qualche incantesimo a qualche personaggio (PNG) in bagno e non ne è molto contenta soprattutto pensando che potrebbe essere qualche suo amico.
    Duellato con Mikhail.

    Lanciato Incanto IMPEDIMENTA: 6
    • 1d10
      6
    • Inviato il
      9/11/2022, 19:08
      Giuggis Maffei
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    Giuggis Maffei | II anno | Grifondoro


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    Era giunto anche la fine di Ottobre e si stava strascicando i primi mesi di scuola, che ormai passavano veloci, e si portava con sé anche Halloween. Halloween era una festività che non amavo chissà quanto, ma mi piaceva festeggiarlo in maniera diversa da quello che di solito si faceva nel mondo Babbano e sicuramente ad Hogwarts lo avrei vissuto diversamente e per questo andai alla festa organizzata nel Castello. Prima di recarmi in Sala Grande mi preparai nel dormitorio vestendomi semplicemente con una maglietta e con dei jeans scuri per poi truccarmi in modo "aggressivo"«Come una strega rinata dal cimitero»", così diceva sempre la mia nonna; sorrisi a quella frase che ripensai, effettivamente una strega lo ero già diventata. Mi misi un pò di profumo e scesi verso la Sala Grande. Non riuscii a beccare in giro Arya quindi mi recai da sola nell'intento di vedere i miei amici. Sapevo che ci sarebbe stato anche Kai e speravo in cuor mio che potessi parlargli almeno per due minuti.
    La Sala Grande era davvero piena di zucche e dolciumi ed era magnifica, spettacolare, ma dava l'ideadi essere in un luogo antico e cupo e che da lì a poco sarebbe successo qualcosa di crudele e devastante, ma sapevo che in realtà eravamo al sicuro, anche se la mia pancia mi stava mandando dei segnali che non feci caso. Mi sedetti al tavolo dei Grifondoro e inizia a mangiare qualche dolciume e nel frattempo mi guardai intorno. Salutai i miei amici e mentre mi alzai per andare da loro caddi per terra addormentandomi. Mi svegliai frastornata da quanta confusione avevo in testa. Mi sentivo male, come se dovevo vomitare da un momento all'altro, così mi alzai lentamente aiutandomi con le panche che erano lì e vidi che tutti mi stavano osservando in malo modo. Iniziai ad agitarmi e presa dal panico iniziai a correre verso l'uscita della Sala Grande prendendo fuori la mia bacchetta, cosa che non avevo fatto fino adesso, per lottare dentro alle mura del castello. Sapevo di essere al sicuro fino a venti minuti fa ma il mio sesto senso mi stava mangiando viva come ogni volta che sente qualcosa di pericoloso. «Non amo l'Halloween solito ma questo mi sembra eccessivo!» dissi arrivando alla fine della Sala Grande e appena mi girai vidi qualcuno che mi stava addosso e lanciai un incantesimo «STUPEFICIUM!»"Oh cazzo!” pensai mentre mi riparai dietro al pilastro dell'entrata.
    Ero talmente confusa che non capii nulla, mi affacciai per vedere cosa stava succedendo e vidi che ne stava arrivando un altro «STUPEFICIUM!» e riniziai a correre per andarmi a nascondere in bagno.

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    Giuggis Maffei – II anno – Grifondoro.

    Cita Kai e Arya.
    Mangia il confetto e al risveglio lancia due incantesimi verso due persone che non riconosce e corre nel bagno.
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    Giuggis Maffei |II anno |Grifondoro


    Una lezione intensa ed emozionante. Così pensai a fine lezione. Certo è che mancava ancora un pò ma l'assaporare l'emozioni interiori è stato arduo e complicato. Speravo che da qui alla fine della lezione nessuno mi avesse notato per chiedermi come stavo, appena mi asciugai le lacrime mi guardai intorno e nessuno mi notò. Da una parte ne fui felice, dall'altra mi rattristii. Non che accettassi qualche supporto da persone che non conoscevo, ma un minimo di umanità. "Che sciocchezze! Guarda che "barbagianni" abbiamo qui dietro!” dissi pensando. Continuammo la lezione. La Professoressa Liv era una gran brava insegnante ed anche a me mi sarebbe piaciuto essere brava quanto lei. In molti si comportavano da maleducati e non avevano rispetto, men che meno di lei, ma sapeva come farsi rispettare. Ci fu una stupenda vomitevole scenetta di Jaemin al quale ci girammo tutti, ma io ritornai sul mio compito essendo che non me ne fregava nulla di quello che stava combinando, ascoltai solo quello che dicevano ma continuai a guardare altrove.
    Ad ogni lezione qualcuno doveva fare lo stupido. Presi il mio foglio e iniziai a compilare il ricordo di Arya che mi mostrò, e provai anche a buttar giù l'emozione che mi trasmise nel vederlo. Ero felice di avere qualcuno che mi appoggiava, qualcuno con cui condividere situazioni importanti, con cui ridere, scherzare e certe volte sfogarsi. Nessuno era stato così dolce con me.
    Appena la Professoressa Liv chiuse definitivamente la lezione mi avvicinai ad Ivory per chiederle delle cose.
    «Ciao Ivory! Sono Giuggis ti ricordi? Ci siamo viste al Lago. Volevo sapere se ti andava di darmi qualche lezione in più su Incantesimi! Mi piacerebbe migliorare.» attesi una sua risposta e infine le dissi, se fosse stata disponibile, che mi poteva mandare un Gufo per quando potevamo vederci.
    Presi i miei libri, salutai tutti e me ne andai dalla classe.

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    Giuggis Maffei II anno Grifondoro
    Gruppo Giuggis/Arya
    Interagito con Arya, Ivory e la Professoressa.
    Citato Jaemin.
    Seduta in prima fila a fianco ad Arya
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    Giuggis Maffei con la scelta del numero 11.

    CODICE
    https://hogwarts-express.forumfree.it/m/?t=79267495
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    Noia
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    Sorridente
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    Stravagante
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    Giuggis Maffei |II anno |Grifondoro


    Non mi aspettavo di immedesimarmi così tanto a lezione. Mi sentivo bene, mi stavo ambientando in questa scuola. Sembravano gli altri ad essere diversi da me. Questa è la mia casa, nessuno mi avrebbe mandato fuori di qui perché non ero io quella maleducata e menefreghista come alcuni ragazzi qui dentro. Fortunatamente avevo conosciuto anche persone buone e carine con me e sono felice di condividere con Arya questa parte di lezione. Certe volte è più difficile parlare che mostrare quello che pensi e quello che senti.
    Così ora toccava a me e ad Arya condividere un ricordo per esporre la nostra emozione più intensa. Non tutti erano d'accordo e sentivo dietro di me "ballare" alcuni compagni per non affrontare l'esercizio. C'era anche un certo Jones che provava a interferire durante la lezione ma non mostrava nessuna emozione quando parlava. Era sulle sue, nessuno poteva leggerlo dentro, a parte la Professoressa che sapeva esattamente come ribattere il suo pensiero espresso. Sembrava che nelle sue parole volesse dimostrare qualcosa a qualcuno, ma nessuno gli dava molto peso e così feci anche io. Non mi piaceva giudicare solo dalla "copertina", come in molti facevano con me.
    Così presi ad ascoltare la Professoressa prima di procedere all'esercizio.«[...]Secondo incantesimo del giorno: Imaginem. Simile al primo, ma solo in parte: questo incantesimo vi permette di riflettere su una qualsiasi superficie un ricordo di vostra scelta.[...]» ero stra felice di impegnarmi nello studio e di andare a queste splendide lezioni. Ogni giorno imparavo cose nuove, cose sempre più importanti e sempre più belle, ma stavolta avevo l'opportunità di aprirmi con una persona, che sì conoscevo da poco, ma almeno sapeva ascoltarmi e capirmi e quindi farle vedere il mio peggior ricordo era il meglio che racchiudeva il mio ingresso in questa nuova vita. Sapevo che ci sarei rimasta ed ero pronta a farmi scoprire e scoprirmi anche io nella nuova me.
    Le dissi ad Arya: «Sarei pronta a mostrarti la parte peggiore della mia vita...spero ti possa far capire meglio qualcosa di me..» e così fu.
    Vidi che tutti stavano effettuando l'esercizio e così mi concentrai anche io. Feci un respiro, poiché sapevo mi sarebbe servito, chiusi gli occhi e iniziai a ricordare.

    CITAZIONE
    Giuggis Maffei I anno di Scuola.
    Stavo uscendo da lezione. Era stata una giornata tremenda. Era partita male da quando due ragazzini mi perseguitavano dal mio dormitorio. Per di più avevo scoperto che la mia migliore amica era la loro complice, era lei che aveva messo in giro la voce che ero una poco di buono. Non sapevo esprimere a parole quanto potessi stare male per questo, ma non era finito qui.
    I ragazzi erano dietro di me insieme alla mia ex migliore amica che mi stavano seguendo quando iniziai a correre all'esterno della scuola. Mi guardai indietro e non mi seguirono più, ma appena mi girai ne vidi uno davanti a me che mi tappo la bocca e successe quello che successe. Tutta la scuola lo vebne sapere perchéla mia ex migliore amica da dietro al cespuglio riprese ogni singolo movimento mentre rideva di me.

    Non andai oltre a quel ricordo anche se avevo tutto nitido nella mia testa. Con le lacrime che mi scivolavano sul volto puntai, con estrema calma, la bacchetta dal basso verso l'alto del mio petto per poi puntare verso la sfera.
    «Imaginem..» e così le immagini furono apparse per poi mostrare ad Arya. Mi asciugai le lacrime e attesi che Arya mi potesse far vedere il suo. Mi ero messa a nudo e non pretendevo che lei fece lo stesso. Io mi sentivo di farlo perché avevo bisogno di lasciarmi indietro il passato anche se non sempre rimangono indietro.
    Scrissi sulla pergamena quello che mostrare ad Arya anche se in maniera un pò confusa, fortunatamente mi aiutò lei mentre scrisse anche il suo.

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    Giuggis Maffei II anno Grifondoro
    Gruppo Giuggis/Arya
    Interagito con Arya e la Professoressa.
    Citato Marcus David Jones.
    Dopodiché effettua l'esercizio mostrando ad Arya il suo ricordo più triste.
    Seduta in prima fila a fianco ad Arya
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    Sexy
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    Giuggis Maffei |II anno |Grifondoro


    I compagni stavano entrando uno ad uno e pensai ancora una volta che dovevo sbloccarmi in qualche modo sennò non avrei mai conosciuto nessuno da poter affrontare questi anni insieme. Tra tutti i compagni che c'erano quella che la colpì di più fu Kamuti. Si vedeva che era una ragazza in difficoltà ma non riuscivo a inquadrarla bene. Certe volte sembrava una persona fragile, anzi forse anche troppo e certe volte sembrava la ragazza più "cool" della scuola. Avrei voluto avvicinarmi a lei, ma c'era qualcosa che ancora mi tentava. Arrivò anche Arya e dialogammo un pochetto prima che la lezione incominciò. Le dissi che stavo bene e che sarebbe andata bene se ci fossimo trovate dopo lezione a fare due chiacchere; amavo la sua compagnia e sarei stata felice se anche per lei era lo stesso. Così la lezione incominciò e dopo aver risposto alla Professoressa sorpassai la seconda domanda che mi pareva molto personale. Sapevo che era una lezione e che ci avrebbero dato punteggi per ogni risposta corretta o almeno anche dando una risposta ma non avevo il coraggio ancora di esternare le mie emozioni, non dopo quello che era successo. Alcuni ragazzi risposero in maniera ottimale tant'è che la Professoressa gli concesse immediatamente dei punti molto alti e rimasi sbalordita dalle loro risposte. Erano molto concentrate e dettagliate. Ivory era una studentessa "modello" se così vogliamo dire. Era molto brava e sapeva elaborare ogni frase. Chissà se mi poteva dare un supporto nello studio, poichè io non sapevo molto esprimermi, sicuramente sarebbe stato un ottimo modo per iniziare a conoscere persone. La Professoressa enunciò alla fine dei punteggi che era rimasta molto delusa dall'atteggiamento di persone poco collaborative ed io mi iniziai a sentire a disagio. Non sapevo cosa dire o cosa fare e soprattutto non ero pronta a raccontare il mio passato. Avrei voluto prima elaborare che persone avrei trovato qui, così appena la Professoressa disse che potevamo avere un colloquio pensai subito che appena finita la lezione mi sarei avvicinata per chiederle di parlare in privata sede. Ero diventata molto paonazza e speravo che nessuno se ne accorgesse. Iniziò a spiegare il prossimo esercizio ma disse solo due nomi per iniziare. Avrebbero dovuto sollevare delle sfere accanto alla cattedra e farle arrivare una ad ogni banco con solo l'Incanto Wingardium Leviosa. Sarebbe stato bello se lo avessi potuto fare io così dissi ad Arya: «Mi sarebbe piaciuto fare questo incanto. E' uno dei miei preferiti..» con un tono di voce lieve per farmi sentire solo da lei. Ora che le sfere toccarono ogni banco mi senti più imbarazzata che mai. Motus Transferor. Dovevamo concentrare le nostre emozioni e a renderle in qualche modo “visibili” all'interno della sfera; prima un pensiero felice e poi un pensiero triste. Questo per me era ancora più personale che raccontare un aneddoto, ma non potevo non fare nulla. Non potevo stavolta starmene da una parte e basta. Così appena la Professoressa finì di spiegare provai a iniziare l'esercizio cercando anche uno sguardo di Arya per tranquilizzarmi. Non che avessi bisogno di un suo sostegno, ma mi avrebbe tranquilizzata in qualche modo. «[...]Da… adesso.» non potevo permettermi di pensare troppo. Avevo pochi minuti per esprimermi così non persi tempo ulteriormente.
    Liberai la mente. Chiusi gli occhi e iniziai a pensare alla mia famiglia, alla mia mamma e ai miei nonni. Erano loro il mio pensiero più felice. Erano loro che mi rendevano le mie giornate migliori. Poi presi un respiro e passai al pensiero triste. La mia ex scuola. I miei ex compagni. Pensai alle cattiveria subite e al bullismo che mi avevano fatto e poi presi in mano la bacchetta e la puntai al petto, con gli occhi chiusi pieni di lacrime che non erano ancora uscite, andando dal basso verso l'alto pronunciando «Motus» e infine colpii la sfera delicatamente «Transferor».
    Prima di aprire gli occhi provai a mandare giù il magone che avevo e quando li aprii stettii bene attenta ad asciugarmeli subito per non farmi vedere e guardai la sfera. All'interno della sfera c'era la neve. Mi domandai che emozione fu la neve poichè non sapevo associarla. Forse rappresentava me, la mia vita. Non seppi darmi molte spiegazioni ma l'unica fu che il pensiero triste aveva sovrastato quello felice, talmente che era forte. "Forse rappresenta la mia malinconia?” mi chiesi osservando attentamente quella sfera. Non sapevo come poter fare uscire un pensiero felice essendo che questo era molto sovrastante, così ci riprovai di nuovo.
    Liberai la mente. Chiusi gli occhi e iniziai a pensare ai miei nonni, a quando ero piccola e sentii la mia bocca alleggerirsi e a modificarmi il volto in maniera gioiosa così appoggiai la bacchetta al petto e dal basso verso l'alto dissi:«Motus» e inifine colpii la sfera delicatamente davanti a me «Transferor».
    Aprii gli occhi e stavolta ero molto felice, i miei occhi non avevano quelle lacrime tristi, così mi concentrai sulla sfera e aveva un colore celeste, sembrava il colore di un fiume disegnato da un bambino. In effetti mi ricordava proprio la mia infanzia, così gioiosa, così spensierata e così piena d'amore.

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    Giuggis Maffei II anno Grifondoro
    Interagito con Arya e la Professoressa.
    Citato Ivory e Kamuti.
    Dopodiché attua il Motus Trasferor sia per il ricordo più felice che per quello più triste. Prima si attiva quello triste e poi quello felice.
    Seduta in prima fila a fianco ad Arya
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    Giuggis Maffei |II anno |Grifondoro


    Ottobre era il mese più bello dell'Autunno. Portava quel vento fresco, quei colori opachi ma chiari e portava anche l'odore dei libri letti davanti al fuoco con una bella coperta calda. Mi piaceva tantissimo e inziai a farlo subito dalla sera prima. Mi avrebbe atteso il giorno dopo un'altra lezione di Incantesimi ed ero felicissima. Mi piaceva come materia e mi trovavo bene anche con la Professoressa. Era anche molto bella come Donna e infatti molti ragazzi le "sbavavano" dietro, ma era anche molto severa e dolce allo stesso tempo. Non mi dispiaceva.

    Mi svegliai nella poltrona avvolta nella coperta di lana con il libro di DCAO appoggiato alle mie labbra. Non mi ero accorta che mi fossi addormentata lì e appena guardai l'orologio vidi che erano le 09:30. «Cazzo!» dissi a voce alta, sperando che nessuno mi sentisse. Era ora di prepararsi per andare a lezione poichè odiavo arrivare in ritardo!!
    Mi misi apposto la divisa e mi avvolsi i capelli con una molletta, prendendo sia il libro di DCAO che di Incantesimi.
    Ero molto nervosa poichè l'ultima lezione non era andata propriamente bene. Si avevo ricevuto un ottima votazione ma rispetto agli "affari" personali ero giù di morale. Speravo che Kai si scordasse di me il più in fretta possibile.
    Arrivai davanti all'Aula alle 10:00 spaccate ed entrai. C'erano già alcuni miei compagni e salutai tutti compreso la Professoressa.
    «Buongiorno a tutti!» e mi andai a sedere a fianco ad Arya nei primi banchi. Speravo che ad Arya non desse fastidio.
    «Ciao Arya tutto bene? Come stai?» le dissi.
    Appena arrivarono tutti presi fuori i miei appunti e il libro di Incantesimi per poter iniziare ad ascoltare la Professoressa. La Professoressa iniziò ricordando a tutti le regole che riteneva corrette da rispettare, come al solito e poi ci chiese qualcosa sulle emozioni.
    «Quest’oggi parliamo di emozioni. E in particolare come esse siano strettamente legate alla realizzazione degli Incantesimi, di qualsiasi genere. Chi sa dirmi in che modo?» così alzai la mano.
    «Giuggis Maffei, II anno Grifondoro.
    Rabbia, paura, felicità, sono tutte emozioni in grado di influenzare la magia. La prova di ciò è data dal fatto che i giovani maghi, prima ancora di andare a scuola e di avere una bacchetta, spesso non riescono a contenere la loro magia proprio perché smossi da queste sensazioni.»
    dissi con cautela, non volevo sembrare una secchiona, ma almeno provare a dire quello che avevo già letto.
    Dopo che altri risposero ci chiese se potevamo fare un esempio di magia involontaria che era capitata nella nostra vita e io me ne ricordavo espressamente una, ma non avevo il coraggio di dirla. Mi ricordava mio padre e ora più che mai non volevo tirare fuori l'argomento. Mi faceva male e così in silenzio ascoltai gli interventi degli altri ragazzi continuando a prendere appunti.

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    Giuggis Maffei II anno Grifondoro
    Interagito con Arya e la Professoressa.
    Sta continuando a prendere appunti da inizio lezione.
    Seduta in prima fila a fianco ad Arya
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    Giuggis Maffei | II anno | Grifondoro


    Un pomeriggio come tanti mi aspettava nel campo di quidditch, ma stavolta era un pochino più speciale perchè mi aspettava il mio piccolo allenamento insieme ad Arya. Ero molto agitata perchè oltre alle lezioni non avevo fatto nulla di più. Mi sarebbe piaciuto proprio perchè volevo entrare nella squadra. Infatti la mattina mi svegliai felice e andai a fare colazione con Arya per metterci daccordo sull'orario e decidemmo di ritrovarci al Campo verso le quattro di pomeriggio, così non c'era nessuno che ci avrebbe dato fastidio, anche perchè mi sarei sentita non a mio agio se ci fosse stato qualcun'altro.

    Dopo aver affrontato qualche lezione in giornata me ne ritornai nel dormitorio per leggermi qualche libro ed attendere l'orario per l'allenamento.
    Ero felice di aver trovato una persona amica come Arya, ma mi terrorizzava sempre di più che non avevo trovato nessun'altro anche solo per fare due chiacchere. Certo è che dopo la lezione di Astronomia mi sono allontanata ancora di più ma credo che fosse anche capibile.
    Così presi il mio giubbottino e scesi nel Campo di Quidditch.
    Non vidi nessuno, evidentemente Arya non era ancora arrivata, così nel mentre aspettai lì seduta.
    Non sapevo nemmeno se mi dovevo portare qualcosa dietro, oppure Arya me lo aveva detto ma io me ne ero proprio scordata.
    La mia testa vagava tra i pensieri ed ero molto nervosa, soprattutto se vedevo Kai in giro. Fortunatamente ad arrivare qui non lo vidi, ma se non fosse sempre così? Come potevano essere le prossime lezioni? Quanto ancora mi potevo nascondere? Sicuramente anche se non conoscevo così bene Arya, avrei provato a parlarne con lei, magari mi poteva dare dei consigli utili.
    Arya è una persona timida e non molto aperta verso le altre persone, ma io ero uguale. Non avevamo ancora parlato di noi, dei nostri progetti, del nostro futuro o anche del nostro passato. Della vita fuori di Hogwarts o della vita che ci aspetterà dopo Hogwarts. Mi piacerebbe affrontare questi argomenti con lei, sempre se sarà daccordo. Magari non ci troveremo bene e non inizieremo nemmeno un'amicizia. La mia testa stava "fumando" dalle mille domande che mi stavo facendo.
    Penso sempre alla mia vita privata e mai a quello che mi circonda. Nel mondo cosa succede che io non so, cosa capita. Sarebbe giunto il momento di capire anche questo perchè come facevo a diventare una maga famosa se nemmeno sapevo cosa mi succedeva intorno. Non sarei voluta diventare una mamma casalinga e basta, volevo diventare di più.
    "Un giorno i miei pensieri mi uccideranno..

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    Giuggis Maffei | II anno | Grifondoro


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    Ero ritornata in me e ci volle poco a capire quello che avevo fatto.
    Non rivolsi la parola a nessuno e men che meno continuai a guardare Kai.
    Ero imbarazzatissima, tant'è che rimasi con la testa sul compito fornito dalla Professoressa che tanto lo finì Sèan al posto mio e di Arya. Capivo benissimo ora quanto un pianeta potesse cambiare umoralmente e umanamente una persona, soprattutto noi maghi. Non mi sentivo ancora una strega, per di più in questo preciso istante non mi sentivo nulla di vivo. Mi sentivo morta dentro, passavo dal terrore all'imbarazzo e nemmeno io sapevo come fare. Arya mi disse che avevo avuto coraggio ma solo ora pensai che non era coraggio ma solo un atto di debolezza. Io non potevo risultare debole! Tutti se ne sarebbero approfittati. Credo che da oggi, non solo l'anno è iniziato male ma per di più mi sono mostrata debole e nessuno mi prenderà sul serio. Ero davvero abbattuta. Vidi Arya che provava ad interagire con Sèan per l'esercizio ma non gli diede molto spazio, ma alla fine riuscimmo a finire il compito.
    «Già in questo momento in cui vi sto parlando sentirete l’effetto della pozione scemare. Vorrei che vi interrogaste sul come voi vi sentiate. Spiegatemi, forza. Cosa avete provato dopo questo pieno di energie?» dovevo dire la verità? Dovevo ammettere davanti a tutti la mia debolezza? Stavolta non risposi. Avevo già espresso come stavo prima, ma ora non mi sembrava il caso. Se mi fossi esposta ancora mi avrebbero massacrato.
    La Professoressa si preoccupò per la classe e chiese se avevamo bisogno di aiuto ma l'unica cosa che mi veniva era il senso di nausea. Provai a non darlo a vedere e continuai a prendere appunti ritornando a sedere al mionposto di fianco ad Arya, perché la lezione non era ancora finita.

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    Giuggis Maffei, II anno Grifondoro, Gruppo E.Pozione con il tappo nero.
    Non parla con nessuno, anzi si chiude in sé stessa.
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