Lezione di Cura delle Creature Magiche A.S. 2023/2024

Ammessi tutti gli studenti fino al IV anno

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  1. aquamärine
     
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    Onestamente non so che cosa sia successo con Kai: un attimo prima era molto amichevole, mi ha perfino fatto ascoltare una canzone dalla sua playlist per tirarmi un po' su di morale, mentre adesso è scontroso e bastian contrario. Abbiamo intravisto dopo non so quanto tempo passato a camminare tra corridoi tutti uguali la creatura che cerchiamo, lo invito ad affrettare il passo per non perderlo e lui cosa fa? Si inasprisce. Davvero, non capisco. "Victoria, non credo che questo approccio possa funzionare." senza contare poi il tono con cui sottolinea il mio nome: sembra quasi polemico.
    « Perché non dovrebbe? » rispondo senza smettere di camminare per seguire l'adoratissimo Mooncalf, salvo poi fermarmi nel realizzare che continuando di questo passo non riusciremmo mai a raggiungerlo. "Inoltre io non ho nessun sandwich con me. Se lo avessi avuto probabilmente lo avrei già mangiato. Ma se tu lo avevi, beh, lo hai scordato di là" A questo punto, mi volto verso di lui con un'espressione dubbiosa che vira all'acido.
    « Da quando non avere con sé qualcosa rappresenta un problema? Pronto: sei un mago, Kai. Senti: se non hai un'idea di riserva da proporre, faremo come ho detto. Posso concederti il beneficio del dubbio, ok? Magari su due piedi può essere difficile escogitare un piano... Hai modo di far trotterellare i cricetini le meningi e mettermi al corrente delle novità finché non vediamo il Mooncalf. Prenderò il tuo silenzio come un tacito accordo sulla validità della mia strategia. » insisto chiamandolo col nome sbagliato, perché davvero non ricordo quale sia il suo. Proprio come quello di tutti gli altri che non siano l'innominabile, Grace e Alan.
    « Accio sandwich. » non mi serve sventolare la bacchetta; sono sufficienti concentrazione e un movimento deciso del polso perché l'incantesimo funzioni.

    Sapere di avere rubato dallo zaino di qualcuno non mi crea problemi: avevo bisogno di una cosa e l'ho attratta. Si fa di necessità virtù, se si dice così. All'effettivo, mi tocca aspettare qualche manciata abbondante di secondi prima che l'oggetto richiamato spunti nel mio campo visivo. Non riesco ad afferrarlo al volo nonostante il tentativo; per fortuna la persona a cui l'ho sottratto l'aveva impellicolato per bene. Mi chino, sedendomi sui talloni, per poterlo raccogliere e lo squadro in breve prima di porgerlo al Grifondoro. Che si renda utile, quanto meno, facendo il porta-sandwich.
    « Tienilo tu, per favore. » il solo aver chiesto per favore dovrebbe fargli capire che sto cercando di tenere la nostra situazione su un piano civile e collaborativo, nonostante la categorica bocciatura della mia proposta senza avere ancora neanche provato ad avanzarne una di riserva e il suo tono fastidioso. In questo modo è automatico, lecito e legittimo che la strategia che attueremo sarà la mia. Sto per aggiungere dell'altro, un chiaro invito a non mangiarlo perché attraversata da un leggerissimo sospetto che però decido di ignorare. Non può essere così idiota da mangiarlo, se sa che mi serve. Gliel'ho detto chiaramente! Così, in silenzio e con un'aria tagliente tra di noi, continuiamo la ricerca del Mooncalf perduto finché non lo intravedo e m'illumino. Almeno è vivo, non mi sembra inseguito da qualche immonda creatura che se ne voglia cibare e, cosa più importante di tutte, se riuscissimo a trattenerlo potremmo considerare terminata la nostra spedizione. Senza proferire parola, spengo quindi la mia bacchetta e uso l'incantesimo Wingardium Leviosa contro la dolcissima creatura per rendergli impossibile l'ennesima fuga. Sono soddisfatta per essere riuscita a fermarlo senza imprigionarlo, o pietrificarlo, e quindi mi avvicino per una prima interazione. Voglio che sia tranquillo con me, non desidero costringerlo a seguirmi. Kai è rimasto indietro, nel frattempo: neanche ha pensato di avvicinarsi per accattivarselo o per passarmi il panino, avvantaggiandomi.
    « Tacito accordo, ricordi? Passami il panino, su » mi volto appena verso il Grifondoro, non voglio interrompere il contatto visivo con il Mooncalf rischiando di perdere la presa. Il mio compagno di squadra non accenna però a farsi avanti, sembra sparito e così mi ritrovo costretta a cercarlo. Quando lo ritrovo, sento le fiamme dell'inferno ardere con prepotenza nelle viscere. Ha le guance piene, la mascella in movimento, lo sguardo da idiota fisso su di me che in questo preciso momento potrei ucciderlo.
    Il mio pensiero si realizza: lui ha mangiato il panino, il mooncalf approfitta della mia bassa concentrazione per liberarsi e scappare di nuovo, io resto come la scema con la vena della tempia che mi pulsa violentemente.
    « Si può sapere che problema hai?! Quello non era il tuo spuntino, era la mia esca! » sbatto il piede sinistro a terra in preda alla frustrazione e gli punto la bacchetta contro.
    « Non ho intenzione di fallire per colpa tua! Se osi intralciarmi ancora ci saranno conseguenze » che cela, in realtà, un ti do fuoco prepotente. Schietta come poche altre volte da quando sono qui ad Hogwarts, determinata ad "eliminare" gli ostacoli sulla strada del successo, gli do le spalle e riprendo da sola la ricerca del mio lasciapassare per la libertà senza badare se lui mi stia seguendo o meno.
    Riaccendo la bacchetta - che vibra e pulsa, animata dalla mia energia in crescita - e sento lo stomaco in tumulto, la testa piena di pensieri recalcitranti - alcuni dei quali cattivi - e con l'ansia del tempo residuo che mi pesa.

    Il nuovo approccio con il Mooncalf è diverso, irruento, pratico. Ricorro ad un Incarceramus quando lo vedo, incantesimo che lo immobilizza sul posto permettendomi di raggiungerlo. Ho l'affanno sia per la lunga camminata che per l'agitazione, un'espressione dura in volto; sono stanca e sono delusa dalla mancata partecipazione di Kai nel progetto.
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    « Mi hai fatto penare. E sudare. E io detesto sudare. » sbatto le palpebre e l'incontro con i suoi occhioni spaventati che mi guardano un po' mi rompe dentro. Sono diventata il mostro della sua storia probabilmente, cosa che non ho mai voluto. La prima cosa che penso di fare è abbassare la bacchetta insieme alle spalle e provare un approccio fisico, allungando la mano verso la sua bocca e il suo naso perché mi annusi; l'albore di un contatto.
    « Non volevo farlo, il wingardium leviosa era meno aggressivo, ma non ho avuto scelta. Sei veloce per avere i piedi piatti » inclino la testa di lato e provo ad accarezzargli la testa spelacchiata.
    « E la mia pazienza ha avuto un brusco calo. Adesso ti libererò e faremo come ho detto, non scappare. » quella di parlare agli animali come fossero miei pari, persone, è una vecchia abitudine. In periodi bui della mia vita mi ha fatta sentire meno sola e tutt'ora la pratico, mi viene naturale e anche più facile rispetto alle interazioni con gli esseri umani. Comunque sia, dopo un Finite incantatem il Mooncalf torna libero di muoversi. Lo guardo e dentro di me fumo ancora dalla rabbia per il panino che non ho potuto offrirgli e al primo accenno di fuga uso di nuovo Wingardium Leviosa per poterlo portare con me senza rischi.
    Il Grifondoro è rimasto dietro di me per tutto il tempo. Mi accorgo della sua presenza quando cerco di capire la direzione da prendere: corrugo la fronte e mi acciglio, senza rivolgergli la parola.
    Che mi segua o no, non fa alcuna differenza: deve solo considerarsi fortunato che non gli abbia davvero dato fuoco. Cerco una via di uscita seguendo la stessa regola pensata all'inizio, quella che mi ha fatto guadagnare una benda alla mano sinistra: giro sempre a sinistra tenendo sempre il contatto con la parete mentre ripeto tra me e me una frase che ultimamente avevo messo da parte, ovvero "posso contare solo su di me".


    ––––––
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    Victoria Crain, terzo anno serpeverde - parte 2

    Interagisce principalmente con Yuki che se la prende con lei per una ragione non chiara. Le fa da bastian contrario senza apportare un contributo effettivo alla "spedizione", di conseguenza Victoria si ritrova ad agire da sola seguendo il suo piano. Recupera con un Accio un panino generico, appartenente a qualcuno di non ben definito (il mio Liam va benissimo, è tipo da avere sandwich in cartella), e lo affida al compagno per dividersi i compiti. Non l'avesse mai fatto: la prima volta che fermano il mooncalf con il wingardium leviosa, al momento di usare il panino si scopre che Yuki l'ha mangiato. Da qui, l'inesorabile crollo di pazienza e fiducia di Vic che lo minaccia di incorrere in conseguenze serie se solo oserà ostacolarla ancora. (un po' esagerata ma capiamola).

    Alla fine, dopo tante pene e tanto affanno, trova il Mooncalf. Usa incarceramus per fermarlo ma si fa intenerire dal suo sguardo; prova a socializzare facendosi annusare ed accarezzandogli la testa spelacchiata, lo libera e usa di nuovo wingardium leviosa per portarlo con sé a cercare l'uscita rigorosamente seguendo la regola della sinistra tenendo il contatto con la parete. Kai è alle sue spalle ma non gli parla più. (almeno per il momento).


    Edited by aquamärine - 30/1/2024, 21:07
     
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