Lezione di Cura delle Creature Magiche A.S. 2023/2024

Ammessi tutti gli studenti fino al IV anno

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  1. yourgrace.
     
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    «Quindi sei stata tu» mormorò sorpresa, il tono nient’affatto accusatorio mentre un tassello di conoscenza volteggiava inserendosi al suo posto. Ricordava quella lezione, il disagio che le aveva lasciato il confronto con Mikhail per quelle strane immagini di pessimo gusto che il Serpeverde aveva pensato di propinarle ma una cosa, su tutte, ricordava alla perfezione: il modo in cui, sollecitata, la sfera aveva finito per scaldarsi e creparsi nella superficie. Immediatamente quella volta s’era arrestata e con un semplice Reparo era riuscita ad aggiustare la situazione per poi afferrarla al volo, e scottarsi, quando quel piccolo terremoto aveva scosso la stanza. Nulla di preoccupante ma all’epoca l’avvenimento non le aveva suscitato chissà quali domande presa com’era dalle vicissitudini e Rain non era la prima ad avere, soprattutto nei primi anni di studio, episodi di magia involontaria. Piccoli incanti di locomozione, problemi con la gestione degli elementi tipo il fuoco nel suo caso o checché si voglia erano pressoché all’ordine del giorno tanto da permettere alla Scamander di confondersi e distogliere qualsivoglia attenzione dalla sua persona. Annuì, pensierosa, mentre dentro di sé qualcosa – la consapevolezza – sedimentava permettendo ad un altro tassello interiore di raggiungere quello che era il suo posto. “Victoria!” Gli occhi si sgranarono mentre il pensiero corse all’amica poco distante. La fissò con i suoi grandi occhi azzurri mentre dentro di se la testa delineava un’urgenza che sentiva avrebbe dovuto condividere con la Serpeverde. E se quella condizione di Rain, l’elementalismo, fosse stata anche la loro? Doveva parlarne con la Crain, assolutamente, ma per fare questo avrebbe dovuto attendere il concludersi della lezione.
    «Nathan mi interessa realmente!» Le fece la rossa chinandosi al suo orecchio in quel breve attimo di pausa. «Non è un capriccio come credi!» Sottolineò ulteriormente. Grace si tirò indietro ponendo nuovamente della distanza e le lanciò una lunga occhiata indagatrice.
    «Ti conviene.» Una minaccia la sua? Beh, avrebbe lasciato che la rossa lo credesse in quanto non era affatto distante dalla realtà. L’avrebbe tenuta d’occhio e avrebbe vegliato sul suo amico perché Nathan poteva anche cascarci al suo sbattere di ciglia, al suo fare da femme fatale per cui tutti i ragazzi perdevano la bussola ma lei no, con lei non attaccava e se solo avesse fatto del male al suo amico le avrebbe fatto come minimo lo scalpo. Strinse lo sguardo sostenendo quello della rossa fino che una delle due non lo avesse distolto e poi, i pensieri, tornarono ad inghiottirla nuovamente facendole perdere la cognizione spazio-tempo. Troppe, troppe cose alla quali pensare poi un tonfo e solo in quel momento si accorse di una grossa gabbia coperta che si andò a depositare al fianco della professoressa Lancaster. Che diamine? Scosse il capo, accorgendosi solo in quel momento della professoressa intenta ad andare avanti con la lezione. Cosa si era persa? Qualcosa di fondamentale? Strinse le labbra guardandosi bene dal chiedere suggerimenti alla Scamander al suo fianco conscia che il loro armistizio poggiasse su labili basi e focalizzò la sua attenzione sulla docente cercando di evincere dalla stessa l’argomento di discussione.
    «Si tratta di un esemplare di Mooncalf. Classificato dal Ministero come due X. Addomesticabile e timida a quanto pare.» E ovvio! Sua Altezza Reale la Principessa So-Tutto-Io aveva inghiottito il libro di Cura. Si ravviò all’indietro la chioma bionda celando al suo sguardo la roteata d’occhi che le riservò. Le pungeva, chiaramente, ma questo perché a differenza dell’Occamy, sul Mooncalf, non era altrettanto preparata e non sentiva le sue conoscenze sufficientemente solide da poter elargire un intervento degno di tale nome. Rimase in silenzio facendo mente locale sulle poche sparse informazioni in suo possesso e confezionando il piccolo discorsetto alla fine sollevò comunque la mano:
    «Tendenzialmente sono creature schive per natura ma il loro carattere cambia durante le notti di luna piena. Durante i pleniluni infatti si cimentano in particolari danze sulle zampe posteriori» quel particolare le era rimasto impresso proprio per la sua peculiarità. «Dovrebbe essere un danza d-d’accoppiamento... se non sbaglio» fece incespicando sulla parola mentre un rossore andava lievemente diffondendosi sulle gote. Schiarì la gola incassando il capo e si zittì cercando di memorizzare gli altrui interventi in quanto lo sentiva, ed era piuttosto palese in fin dei conti, che la successiva parte della lezione avrebbe coinvolto la creatura dai grandi occhioni. Ed infatti... trova cattura e riconsegna (?) la creatura al mittente. Fantastico. Ed ora come lo acchiappavano quel coso da legate? L’uovo, in quanto inanimato, era stato relativamente semplice, ma quel cosino si muoveva saltando e correndo, come minimo si sarebbero rotte i denti nel tentativo di riprenderlo in quella boscaglia. Ma come avesse captato quel pensiero impanicato la Lancaster s’avvicinò loro spezzando l’incantesimo che le teneva legate l’una all’altra. Finalmente! La Johnson si massaggiò il polso e si voltò verso l’altra domandandole se avesse qualche idea in merito anche se, a rifletterci, per una strategia vincente avrebbero dovuto quantomeno conoscere le condizioni all’interno del recinto che questa volta parve inghiottirsi i primi partecipanti.
    «Ma quindi... Tu sai controllare quella roba che fai? L’elementalismo?» Le domandò. Forse se la Scamander fosse stata in grado avrebbe avuto una sorta di vantaggio in mezzo a tutto quel verde. Tipo una gabbia di rami o corde di liane... Cosa avrebbe potuto fare?
    Il tempo scorse e presto venne anche il momento della seconda coppia. Cercò lo sguardo della Serpeverde, che la salutò e ricambio il suo saluto con un incoraggiante «spacca!» e quando anche quella coppia uscì, con uno sbuffò, espirò l’aria alzandosi per prendere posizione al fianco della rossa. Si scambiarono una nuova occhiata d’intesa e, bacchette alte alla mano, s’inoltrarono nuovamente nel labirinto. Per fortuna che la Lancaster le aveva slegate! Non si vedeva ad un palmo di naso almeno non finché, dissipata la tenda di vegetazione innanzi i loro nasi non si trovarono avvolte dalla luce del plenilunio.
    «Meraviglioso» commentò in risposta al sarcasmo dell’altra passando poi ad accendere la punta della sua bacchetta. E adesso? Da dove potevano cominciare per trovare il Mooncalf?
    «Non sono Harris.» Si voltò a fissarla nell’oscurità illuminata appena dalle loro bacchette e dalla luce lunare. «E fin qui» me n’ero accorta. Sospirò. Quanta pazienza!
    «Begli occhi il tuo ragazzo, comunque!» L’irritazione le montò dentro. Ovviamente lo aveva notato, figurarsi! Come qualsiasi essere vivente di sesso maschile, in quanto tale, riusciva ad attirare la sua attenzione e Michael dal canto suo era tutto meno che anonimo. Il suo Mike era bellissimo e ben più di una ragazza lo aveva notato ma lui l’aveva scelta. Lui vedeva solo lei.
    «Sì. Grazie.» Replicò secca cercando di mettere da parte il fastidio ai fini del compito. «Secondo me di...» Ecco, esattamente ciò che stava per dire. L’istinto le diceva quello fosse un vicolo cieco. Spostò altre ramaglie illuminando con la bacchetta il terreno in cerca di tracce. «Ti ricordi come faceva l’incantesimo di localizzazione? Se non sbaglio ne avevano parlato una volta.» Avec? Aven? Non se lo ricordava proprio. Sbuffò alla risposta negativa dell’altra ed il silenzio tornò a piombare tra loro rotto solo da foglie e rami spezzati sotto i loro passi.
    «Per Merlino cos’è tutto questo interesse?!» Sbottò infastidendosi di tutte quelle attenzioni rivolte al suo Serpeverde. Non aveva detto che Nathan le interessava davvero? Quindi perché andare ad indagare nel suo? «Stiamo insieme da maggio» più o meno. Cioè maggio era il mese in cui era tornato da quella dannata settimana passata con la sua famiglia, il mese in cui le aveva detto di Marshall e... il mese del loro primo bacio, quello vero che avrebbe poi sancito la loro indissolubile unione fino a quel momento. «Tu e Nate invece?» Chiese un po’ brusca ma curiosa. Il biondino s’era tenuto dentro per lungo tempo di quella frequentazione ma Grace non aveva avuto cuore d’infierire, almeno non sulle tempistiche di quel rapporto. Quando era diventato un di più? «Come mai lui? Il colosso... lì... non ha funzionato?» Tra tutti e due non sapeva chi avesse una fama peggiore. Poi la Scamander la chiamò d’improvviso e, seguendo la sua bacchetta vide all’orizzonte due scintillanti occhioni puntati al cielo. Ed ora? Come potevano attirarlo loro? Ma sempre la rossa ebbe un’idea. Inaspettatamente l’afferrò per il polso cominciando a muoversi al ritmo di una musica che sentiva solo lei ed al contempo avvicinandosi verso la creatura.
    «Sì lo so! L’ho detto prima!» Ed ecco l’idea geniale anche se... discutibile ma magari il fascino della rossa avrebbe attratto anche quel vitello bitorzoluto.
    «Muovi quelle anche! Fallo innamorare di te!» Per Merlino e Morgana a braccetto cosa toccava loro fare. Però Grace non era in grado di improvvisare una danza come lo stava facendo lei perciò dapprima stentatamente e poi facendosi prendere dalla melodia cominciò ad intonare un motivetto:
    «But I keep cruisin’ / Can’t stop, won't stop movin’ / It’s like I got this music / In my mind sayin’, “It’s gonna be alright”!» Si voltò verso la rossa oramai completamente immersa ad imitare I movimenti della sua beniamina. «’Cause the players gonna play, play, play, play, play / And the haters gonna hate, hate, hate, hate, hate / Baby, I’m just gonna shake, shake, shake, shake, shake / I shake it off, I shake it off» Ed eccolo lì il loro amico che, saltellando, s’incuriosì quel tanto d’avvicinarsi ma dovette cogliere le intenzioni della Serpeverde poiché di scatto si ritrasse cominciando a battere in una sfrenata ritirata che costrinse le due giovani a mollare il “piano A” per dedicarsi ad un più concitato “piano B”: corrergli appresso.
    «MOON! Fermati!» Come se questi gli avesse dato retta. Seh! Corsero a perdifiato per un tempo scagliando incantesimi a raffica. Allungò il braccio e socchiuse un occhio cercando di prendere la mira prima di castare un Falsabuca nel momento opportuno che avrebbe portato l’animale ad inciampare quel tanto da consentire al successivo incantesimo, un Incarceramus, di legarlo come un salame. Mai mettersi contro una cacciatrice, bitch! Raggiunsero l’animale che si dimenava come un ossesso ma a nulla servirono i vari tentativi per calmarlo. «Andiamo... shhh! Buono!» Ma fu la Serpeverde a risolvere il tutto afferrando il frutto del suo incantesimo impigliato poco più in là. Afferrò il sacco di iuta e lo piazzò sulla testa oblunga della creatura che si immobilizzò. «Drastico» commentò la Grifondoro ammirata, «ma efficace.» Si passò una mano sulla fronte asportando il sudore. «E adesso da che parte sarà l’uscita? Un volta alla tv ho sentito che per uscire da un labirinto basta toccare il muro con la destra e continuare a seguire la parete.» Era l’occasione per provare quella teoria. «Aiutami a tenere Moon utilizzando le corde tipo guinzaglio avrebbero guidato la creatura tra loro mentre Grace protendeva la mano dominante, quella con la bacchetta, a sfiorare la muraglia di vegetazione sulla destra.


    Grace Johnson – III Anno – Grifondoro

    Interagito con la proffa, Victoria e Rain

    Reacta alla rivelazione sull'elementalismo di Rain la cui implicazione le da da pensare e farsi degli enormi voli pindarici che si concludono con: devo parlare con Vic. Questa la porta a distrarsi da cosa sta succedendo e non si accorge immediatamente della gabbia poi, comunque sia, si prepara na risposta decente giusto per non farsi vedere impreparata ed abbozza un intervento. Incoraggia Victoria al suo turno e successivamente, quando è il suo entra nel labirinto con Rain con la quale continua un po' a pizzicarsi soprattutto quando questa tira fuori il suo ragazzo - piccolo delfino geloso - cercando di restituirle la palla (e no elisa non puoi chiedere solo tu dei tuoi stessi pg, a questo gioco si gioca in due! è__é)
    Individuano il mooncalf e si mettono a ballare a ritmo di Nostra Signora TayTay (Shake it off) tanto da attirarlo ma il testadipene capendo le loro intenzioni fugge ma le due riescono a fermarlo e imbavagliarlo(?)
    Anche Grace ricorda la cosa della destra e si accingono a mettere in pratica il suggerimento, prof permettendo 👀


    Edited by Dragonov - 23/1/2024, 18:00
     
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30 replies since 2/1/2024, 10:12   881 views
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