I will follow you into the dark

Nathan.

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  1. -Nox-
     
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    Nathan Knox | III | Grifondoro


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    Da una parte la capiva, sapeva bene cosa volesse dire lasciarsi prendere dal tarlo della gelosia, cullato dalle sue insicurezze era solito farsi sopraffare da mille e più supposizioni che non avrebbero fatto altro che turbare i suoi pensieri, come un cane che si morde la coda, un ciclo senza fine che non faceva che aumentare la mole di dubbi su cui si crogiolava e che, di conseguenza, non lo facevano mai sentire all'altezza. Da qui nasceva quel velo di gelosia, come se fosse tutto in bilico, precario, destinato ad interrompersi alla minima interferenza. Eppure, che una ragazza come Rain potesse provare la stessa cosa era, per Nathan, inspiegabile. Bella, sveglia, divertente, dava l'impressione di essere sempre sicura di sé, perché mai avrebbe dovuto farsi prendere da un sentimento di incertezza?
    -In panico? Solo perché parlavo con un'amica?- sorrise, involontario, sperando che non credesse che stesse ridendo di lei, ma incapace di non sentirsi lusingato da quella situazione. Era difficile crederci ma, Rain, teneva a lui. Per motivi che ancora non capiva e che, era probabile, mai avrebbe compreso -Te l'ho detto, io e Grace siamo solo amici, buoni amici! Ma non è il tipo di rapporto che ho con te- le gote, come al solito, si differenziarono dal resto del suo viso per quel colore vibrante che metteva a nudo le sue sensazioni -O almeno che vorrei- si affrettò ad aggiungere. Non era chiaro quali fossero i paradigmi del rapporto che avevano, ma sapeva bene quali avrebbe voluto che fossero. Sperava, in sostanza, che il legame che si stava creando con la rossa fosse diverso da quello che la stessa aveva tenuto con il Signor Maciste di Serpeverde e che, allo stesso tempo, fosse sua intenzione cambiare quel rapporto con lo stesso Dragonov. Non si trattava di competizione, quanto più uno smodato interesse verso un legame esclusivo che non aveva il coraggio di chiedere per paura che gli venisse rifiutato. Non pretendeva che la loro connessione si tagliasse di netto, così come non l'avrebbe mai messa davanti ad un ultimatum nudo e crudo per forzarle una reazione. Sperava fosse una sua libera scelta quella di proseguire in quella direzione, e rimase piacevolmente sorpreso quando lei gli rivelò l'intenzione nel troncare quello che vi era stato con Axel fino quel momento, quella connessione di cui Grace lo aveva messo a parte, rimanendone però amica, cosa a cui non avrebbe mai potuto opporsi -Mi fido già di te- ed era stata proprio lei a metterlo nelle condizioni di farlo, aprendosi con lui, dimostrandosi sincera e, talvolta, persino cruda. Di fatto, Nathan non aveva alcun motivo per non fidarsi di lei. Era vero, Grace gli aveva fatto nascere dei dubbi che la stessa Rain aveva ben pensato di chiarirgli senza necessità di mentire o negare l'evidenza e, questo, era ancora un punto a suo favore. Fino a quando non gli avesse dato dei motivi per dubitare delle sue parole, non vi erano ragioni per far crollare quella fiducia istintiva che aveva riposto nella verde-argento e, era convinto, non gliene avrebbe mai dati. Troppo diretta, troppo schietta, se mai la situazione le fosse venuta a noia glielo avrebbe sbattuto in faccia senza inutili giri di parole. Sarebbe successo, era convinto anche di questo, ma precludersi la bellezza di quello che stava vivendo solo per la possibilità che potesse andare male, beh, sarebbe stato un grande spreco “Vorrei che fossi molto di più!” le circondò la vita con le braccia, accogliendo quella vicinanza e lasciando che i volti si avvicinassero -Oh, beh, se proprio insisti- finse in modo palese di sforzarsi ad accogliere quella richiesta, ghignando e rubandole l'ennesimo bacio della giornata. Sarebbe stato un duro lavoro, ma qualcuno avrebbe dovuto farlo.

    Per tanto tempo era rimasto immobile, osservatore della vita che gli scorreva davanti agli occhi, con quella sensazione di vuoto costante di chi aveva perso tutto e, per tutto quel tempo, aveva temuto anche di perdere se stesso. Non era successo. Forse il caso, oppure il destino, una strana convergenza di fattori e, soprattutto, di nuove conoscenze gli avevano teso la mano e spazzato via in un lampo quella sensazione di abbandono. Si, gli era capitato di perdere qualcuno, esattamente come alla stessa Scamander, entrambi sopravvissuti ad un destino infame -C'è un modo non del cazzo per perdere qualcuno?- domandò retorico stringendola di più a sé -Ma sono sicuro che la rivedrai, quando meno te lo aspetti- era sempre così che succedeva. Magari a lavoro, magari mentre faceva la spesa, se la sarebbe ritrovata davanti, come nulla fosse, pronta a riprendere li da dove si erano interrotte. O, almeno, questo era il suo lato ottimista che parlava. Non avrebbe avuto cuore di fare cenno all'eventualità che non si sarebbero più viste. In quel caso, avrebbe fatto del suo meglio per sopperire alla sua mancanza.
    -Sottovalutare te? Ti sembro tanto pazzo?- la rossa era il tipo di persona che quando si metteva in testa una cosa difficilmente vi avrebbe rinunciato e, dubitare delle sue capacità, sarebbe stato da sciocchi -Però è divertente immaginarti nei panni di un'avventuriera- era un altro lato di lei che ancora non aveva scoperto del tutto e che avrebbe decisamente voluto scoprire di più -Si, ti sto chiedendo un appuntamento- fu con rinnovato coraggio che la fissò di rimando ancorando il suo sguardo in quello di lei, sostenendolo, accennando un sorriso per mascherare il tumulto interiore che si stava sviluppando dentro di lui. Non sarebbe stato il primo, me gli dava ancora un brivido di eccitazione riuscire ad organizzare altro tempo da passare insieme a quella formidabile ragazza strana.
    Poco alla volta, la situazione parve scaldarsi, per usare un eufemismo. Poco alla volta, quasi in punta di piedi, piccole rivelazioni erano state portate alla luce, rivelando la volontà di entrambi di mantenere quel rapporto elitario -Non ho alcuna intenzione di cercare un'altra- ammise, disarmato davanti alle movenze di lei che, subdola, gli si avvicinò fino a ritrovarsela spalmata addosso, annebbiando i suoi sensi con il suo profumo e con il contatto con quel corpo perfetto che stava imparando a conoscere sempre di più. Non rispose alle sue affermazioni, non aveva intenzione di valutare la possibilità che potesse andare male, non era un'opzione che poteva accettare, non in quel momento in cui ogni briciolo di razionalità veniva mandato all'aria dalle labbra di Rain che gli davano il tormento. Di nuovo, la strinse per la vita e, con un colpo di reni, sovvertì le posizioni imprigionandola tra lui e quel divano, baciandola a sua volta, sfiorando la sua pelle, scoprendola e lasciando che lei facesse altrettanto. Dimentico di dove si trovassero, forte del fatto che una stanza tanto segreta non fosse poi troppo frequentata. Spense ogni pensiero, lasciando che desiderio e brama avessero la meglio su di lui, su di loro, lasciando che quella passione chiarisse i dubbi che avrebbero potuto esserci.



    Conclusaaaa :cuore:
     
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9 replies since 7/12/2023, 02:40   330 views
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