Lezione di Difesa Contro le Arti Oscure A.S. 2022/2023 - II

ammessi studenti FINO AL 3° ANNO.

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  1. mackenzie.
     
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    Il silenzio tombale che regnava durante il compito in classe, metteva anche i più bravi in soggezione. Sebbene durante i compiti in classe delle altre materie il clima era leggermente diverso, con il professor White nessuno osava proferire parola anzi sembrava che tutti fossero interessati al proprio foglio. Lei odiava quel genere di approccio con gli studenti perché non sopportava le persone che volevano farsi temere per esercitare il proprio potere. Mackenzie credeva fermamente che un buon leader dovesse studiare di farsi amare e rispettare dai rispettivi collaboratori, lei a quello ambiva. Sognava di dirigere una squadra di Auror o di diventare capo redattrice di una rivista tutta sua ma nei suoi piani c'era il desiderio di essere una leader eccellente, comprensiva e di tutto rispetto. Voleva creare un ambiente di lavoro sereno, dove tutti potessero sentirsi a proprio agio, in cui era rispettata senza essere temuta. Insomma le andava bene tutto, tranne i modi di fare del professor White. Lei non voleva diventare quel tipo di adulto. Chissà se suo padre era così con i suoi scagnozzi, una domanda che non si era mai posta prima di allora ma che in quel momento le sembrò logico pensare. Dopo l'arresto di suo padre, aveva cercato di dirigere i suoi pensieri altrove ma non sempre ci riusciva. La giovane Rosier amava suo padre e vederlo finire dietro le sbarre per essere a capo di un'attività illegale, l'aveva sconvolta e delusa allo stesso tempo. La persona che più ammirava al mondo, era in realtà una vera e propria carogna. Sospirò sonoramente e quando alzò la testa, il suo compito era già sparito. Fortunatamente aveva completato il tutto e stava semplicemente rileggendo le risposte per vedere se avesse fatto qualche errore che, ovviamente, non avrebbe mai individuato perché non aveva gli stessi occhi e conoscenze del professor White. Era sicura che quell'uomo avrebbe trovato qualsiasi errore, anche il più insignificante, pur di abbassarle il voto. «Penso bene ma con il professor White non puoi essere mai così sicura di aver fatto un buon lavoro.» Sussurrò ad Alexis, poi tornò con lo sguardo fisso sul professore che le sembrò molto volenteroso di andare avanti con la lezione. Qui gatta ci cova, pensò Mackenzie. Quando finalmente il professore svelò l'argomento di quel giorno e il successivo esercizio, la corvonero capì perché il professore voleva andare avanti con la lezione. «Io non voglio fare l'esercizio.» Commentò alle due ragazze prima di vedere Kynthia prendere posto per affrontare il molliccio, sotto volere del professore che sembrava avercela con lei. Mackenzie aveva molte paure ma quella più grande andava ben oltre gli oggetti materiali, era qualcosa di più profondo, intimo e non poteva essere concretizzata in nessun modo. Lei non sapeva come si sarebbe mostrata a lei nè tanto meno in cosa avrebbe potuto trasformarla per renderla meno "spaventosa". La giovane Rosier temeva la solitudine, l'essere abbandonata, una paura nata dai diversi problemi che avevano costellato la sua vita. In primis aveva perso sua nonna quando sentiva ancora la necessità di averla accanto in quegli anni così difficili per lei. Dopo sua nonna, aveva avuto dei problemi con suo fratello Seth che non l'aveva mai accettata o accolta nella sua vita così era cresciuta senza un fratello, senza una persona a lei vicina che fosse più intima di un'amica. E poi suo padre. Già, il signor Rosier era stata la delusione più grande della sua vita che l'aveva portata a credere che prima o poi tutti si sarebbero rivelati per ciò che erano e avrebbero lasciato la povera Mackenzie da sola. Per questo la corvonero non voleva legarsi a nessuno perché era fermamente convinta che nessuno sarebbe stato al suo fianco per tutta la vita. Vide gli altri esercizi e quando fu finalmente il suo turno, si bloccò. Non voleva che gli altri studenti vedessero la sua paura più grande, non voleva essere ridicolizzata in quel modo dal professore davanti a tutti e soprattutto non voleva che la sua parte più intima venisse rivelata. «Io...io ho bisogno di un attimo, professore.» E non fu sicura di essere stata ascoltata perché il tempo le sembrò infinitamente ridotto per riuscire a focalizzarsi su una nuova paura. Così si ritrovò a doverla affrontare davanti a tutti senza sapere la sua forma. Quando il professor White liberò il molliccio, la giovane Rosier vide che forma aveva la sua paura: era un fazzoletto bianco. Una specie di velo bianco, per la precisione, che sembrava nuotare in una superficie liquida. Dalle sinuose forme che assumeva, probabilmente stava lentamente affondando e avrebbe toccato il fondo in poco tempo dove poi avrebbe potuto giacere nella solitudine più totale dimenticato da tutti. Quindi la solitudine era quella? Un lento scivolare verso il basso senza nessuno che ti afferrasse per cercare di recuperarti. Mackenzie fu pervasa da un brivido che si librò per tutta la sua schiena poi, ricordandosi che era lì per eseguire un esercizio, afferrò saldamente la sua bacchetta e la puntò contro quel velo bianco: «Riddikulus!» Esclamò con voce ferma come se fosse realmente convinta di riuscire a cambiare quell'esito, poi il velo si trasformò nelle adorate tende fiorate di sua nonna che l'avevano segnata profondamente. Vide quel risultato e sorrise, prima di ritornare al suo posto nella speranza di aver fatto un buon lavoro. Nel tornare al suo posto, però, abbassò la testa per evitare di incrociare gli sguardi dei suoi compagni convinta di non essere stata compresa fino in fondo.

    Mackenzie Rosier, III anno, corvonero.

    Mackenzie ha interagito con Alexis e con Kyhntia.

    Successivamente ha svolto il suo esercizio: prima di iniziare ha chiesto al professore di darle qualche minuto in più per poter pensare ad una paura che non fosse la sua paura reale. Le è sembrato di non aver avuto abbastanza tempo così ha affrontato la sua paura più grande, la solitudine. Si presenta alla sua vista e alla classe sotto forma di un grande velo bianco che sembra galleggiare nell'acqua (x). Non agisce subito, infatti sembra come bloccata, poi agita la bacchetta e pronuncia l'incantesimo. Dopo aver svolto il suo esercizio, torna al posto in rigoroso silenzio e con la testa china.


    Edited by mackenzie. - 27/3/2023, 17:01
     
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