Lezione di Difesa Contro le Arti Oscure A.S. 2022/2023 - IIammessi studenti FINO AL 3° ANNO.

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  1. camden.
     
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    Alexis Pierce

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    Salutai Khyntia con un sorriso e ricambiai il suo cenno del capo, poi presi posto affianco alla Corvonero. Era la prima volta che ci riunivamo, dopo la festa di San Valentino. Non che non ci fossimo incrociate in altre occasioni, la Lloyd era una delle mie compagne di stanza infondo, ma non eravamo state più così vicine da allora, non tutte e tre almeno. Il mio pessimo umore delle ultime settimane aveva distrutto la mia - già esigua - voglia di socializzare, motivo per cui mi ero pressocché isolata. Avevo passato molto tempo sui libri e non mancavo agli allenamenti di quidditch, ma per il resto ero stata a dir poco sfuggente. Malgrado tutta la "questione Carrie" mi ferisse, evitarla si era trasformato nel mio sport estremo preferito. Persino quel giorno, ero praticamente scappata dal dormitorio nella speranza di non vederla. Sapevo di doverla affrontare, prima o poi, ma preferivo accadesse più poi che prima.
    Ad ogni modo, la lezione del White non mi diede tanto modo di perdermi nei miei pensieri. Annunciato il compito in classe a sorpresa, fu una specie di corsa contro il tempo quella a cui fui costretta a prendere parte per riuscire a scrivere una relazione decente. Complice il fatto che avessi trascorso le vacanze di natale completamente sola al castello, era stato facile - tutto sommato - riuscire a produrre un compito decente. Così, quando il foglio sul quale stavo scrivendo decise di scivolare frettolosamente via dalle mie grinfie per planare ordinatamente sulla scrivania del professore, non me ne curai. Sapevo di aver dato il massimo. «Com'è andata?» sussurrai a Mackenzie, nei pochi minuti che antecedettero la lezione vera e propria di quella giornata: mollicci. «I ragazzi del terzo anno ormai conosceranno a menadito la creatura presente mentre gli appartenenti al secondo avranno il piacere di affrontare una creatura superiore per la propria classe di studio.» spiegò brevemente il professore, mentre trattenevo un sospiro. Amavo difesa come materia, ma non morivo dalla voglia di mettere in pubblica piazza i cazzi miei. Da quando avevo messo piede ad Hogwarts sembrava che quella scuola volesse farmi rivivere i traumi del passato ancora e ancora. Una maledizione che, speravo, sarebbe finita presto.
    Osservai con un certo fastidio come il professore cercò di mettere in ridicolo la mia compagna di banco e alternai lo sguardo tra l'uno e l'altra, prima darle una leggera gomitata per richiamare la sua attenzione. Cos'era tutto quell'astio nei suoi confronti? Aggrottai la fronte e scossi il capo interrogativa quando quella si voltò verso di me, poi tornai a seguire passivamente la lezione. «Ebbene, un molliccio assumerà unicamente l’aspetto della creatura che più tormenta i vostri animi ma non le sue abilità. È innocuo per così dire se non si considera l’aspetto esteriore che rasenta la nostra più folle, irrazionale, paura.» Che culo, pensai, scocciata, mentre prendevo posto proprio dietro a Khyntia che avrebbe fatto da aprifila: se proprio dovevo affrontare nuovamente la mia paura più grande, tanto valeva farlo subito. Com'è che si dice? Tolto il dente, tolto il dolore.
    La mia spavalderia, però, perse d'intensità nel preciso istante in cui Khyntia ebbe finito di affrontare il suo molliccio e raggiunse il fondo della classe. Davanti a quel grosso baule tremante, estrassi immediatamente la bacchetta di quercia dalla tasca interna della divisa scolastica e la puntai dritta difronte a me, deglutendo a vuoto preventivamente. Poi, prima che fossi veramente pronta ad affrontare ciò che sarebbe uscito fuori dal vecchio baule, il professore liberò il non-essere che immediatamente prese le sembianze di un uomo di mezz'età piuttosto trascurato e dallo sguardo languido: brizzolato, dalla barba incolta e gli occhi spenti, indossava dei semplici jeans e una camicia a quadri, in testa un cappello con visiera blu. Un "uomo comune" sarebbe stato il primo pensiero di chiunque lo avesse guardato, un semplice uomo avrebbero pensato i miei compagni, ma non io. Ressi tremante la bacchetta puntata dritta contro il petto dell'uomo e ferma sul posto, senza indietreggiare di un passo, cercai di trovare la forza di pensare a qualcosa di ridicolo che potesse cambiare la percezione che avevo di quella persona di cui solo Grace, tra tutti i presenti, conosceva la vera identità. Forza, forza, forza. mi ripetevo, mentre quello ammiccava e, senza ritegno, si sfilava lentamente la cintura dai pantaloni. Schifata e infastidita da quella vista, cercai di pensare più in fretta e ripetei più volte la formula tra me e me. Riddikulus, riddikulus. Con la mano sudata e un groppone in gola, continuai a stringere il mio legno finché, nel vederlo avanzare di qualche passo, non riuscì a contenermi e...«Riddikulus!» esclamai, con un movimento deciso. Se tutto fosse andato secondo i piani, gli abiti dell'uomo sarebbero dovuti cambiare, trasformarsi negli stessi di Britney Spears nel video musicale Toxic, dove aveva interpretato una hostess: top, minigonna e cuffia blu, tutto abbastanza striminzito e sicuramente non adeguato ad un uomo ultra 40enne. Sì, se l'incantesimo fosse riuscito, dalla classe si sarebbero elevate parecchie risate.

    Alexis Pierce, III anno, Grifondoro.

    - Interagito con Khyntia e Mackenzie, citata Carrie.
    - Fatto l'esercizio, ho lasciato l'esito aperto (?)
     
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28 replies since 1/3/2023, 08:30   748 views
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