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Edited by Skylee. - 8/1/2023, 01:17. -
.Ilvermony, per Mackenzie, era stato un vero e proprio campo di addestramento per ciò che avrebbe dovuto affrontare una volta uscita di lì. Era stata un mentore soprattutto nei rapporti tra ragazze. Avere un'amicizia o una relazione con una ragazza era nettamente più difficile rispetto alle relazioni che potevi avere con un ragazzo. I ragazzi erano più semplici, più trasparenti -se così vogliamo dire- e andarci d'accordo era più facile perché tendevano ad essere più sfacciati e quindi più veritieri. Con le ragazze, invece, non potevi avere quel genere di rapporto. Spesso le ragazze si nascondevano dietro a delle maschere e non si lasciavano andare così facilmente e la loro vera natura usciva fuori solo in determinate occasioni, per quello bisognava sempre andarci piano con loro. E questo la corvonero aveva dovuto impararlo a sue spese e proprio con le sue compagne di stanza di Ilvermony. Per quanto erano unite e si volevano bene, non sempre si erano comportate da "amiche" tra di loro. Parlarsi alle spalle era uno sport comune, al quale anche la giovane Rosier aveva preso posto alcune volte. Prima della sua uscita dalla scuola, era successo che una rubasse il fidanzato all'altra e questo aveva generato abbastanza scalpore tra quelle mura già piene zeppe di segreti e pettegolezzi che erano solite raccontarsi. Lei aveva fatto solo un errore di valutazione, ovvero, fidarsi ciecamente di tutte loro raccontando per filo e per segno qualsiasi cosa le passava per la mente. Dopo aver sentito cosa diceva sul suo conto Clementine, aveva smesso di raccontare loro ogni cosa. Ah l'ingenuità, quale meraviglioso talento di cui sbarazzarsi. La sua vecchia scuola e le sue vecchie amiche l'avevano fortificata, certo, e le avevano dato preziosi insegnamenti di vita che aveva deciso di mettere in pratica ad Hogwarts. Le sue cavie preferite erano chiaramente le sue compagne di stanza, esseri di cui conosceva solamente il nome e i loro ruoli all'interno del castello. Skylee era quella che passava meno tempo con loro in stanza e l'unica che non era ancora riuscita ad inquadrare alla perfezione ma anche quella che le ispirava più fiducia. Non che avessero fatto chissà quale grande conversazione ma, per lo meno, sembrava avere la testa sulle spalle. Cosa che non poteva dire delle altre due compagne di stanza che erano complici del dramma di quel giorno. Per farla breve: avevano litigato per qualche motivo a lei ignoto e avevano deciso di lasciare la stanza. Erano quelle con cui aveva avuto più a che fare da quando si era trasferita ad Hogwarts e le erano sembrate due ragazze abbastanza tranquille anche se, in quanto ordine, lasciavano parecchio a desiderare. Era stata chiamata nel suo dormitorio perché c'era già chi aveva preso il posto libero che le altre avevano lasciato. Skylee era già lì pronta a studiare la situazione. Le si avvicinò con un espressione confusa ,ma per niente agitata o preoccupata. «Hey Sky.» Le sorrise amichevolmente e guardò in direzione della loro stanza, cercando di captare qualche movimento. «No, non so nemmeno che faccia abbia.» Quella sarebbe stata la prima volta che la vedeva in vita sua. «E tu?» Forse se le aveva posto precedentemente quella domanda era perché nemmeno lei l'aveva ancora vista? «Sai perché quelle altre hanno litigato?» E che bisogno c'era di lasciare la stanza? Non potevano aspettare di risolvere la situazione prima di prendere quella decisione che Mackenzie reputava decisamente azzardata. Lei di disguidi con le sue compagne di stanza ne aveva avuti ma non aveva mai pensato di mollare la stanza così su due piedi. Andarsene e lasciare che quelle mezze arpie continuassero a buttare fango sul suo nome e, per di più, dare loro la soddisfazione di vederla crollare? Mai. A quel punto, insieme a Sky, entrarono nella loro stanza e scoprirono l'arcano mistero che si celava dietro quella porta. La prima cosa che Mackenzie notò fu il disordine che albergava vicino al letto che la nuova arrivata aveva scelto e si sforzò di non mettersi subito a sistemare ogni cosa, l'ultima cosa che voleva era creare già dei disguidi tra di loro. «Ciao!» Si limitò a salutarla e a sorriderle gentilmente come solo lei sapeva fare, anche lei era stata la nuova arrivata della situazione e sapeva come doveva sentirsi l'altra. «Piacere, sono Mackenzie e lei è Skylee.» Le presentazioni le sembrarono la miglior cosa da fare. «Da quanto tempo sei qui?».
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.Skylee rappresentava per lei una vera e propria incognita, un'enigma fastidioso e complicato da risolvere. Andarci d'accordo era come dover sfidare un drago a tre teste, ovvero, impossibile. Mackenzie, ragazza dall'animo puro e gentile, si era impegnata tanto per cercare di far andare le cose per il verso giusto tra di loro. Lo aveva fatto anche quando le loro precedenti compagne di stanza, durante i suoi primi giorni ad Hogwarts, l'avevano avvertita sul comportamente della Metis. La corvonero aveva deciso di non dare ascolto alle loro chiacchiere restando ferma sulla sua convinzione che tutti meritavano una possibilitá e nessuno doveva essere giudicato in fretta. Cosí l'aveva studiata, aveva cercato di capire quale fosse il modo migliore per andarci d'accordo e per non infastidirla. A grandi linee poteva dirci di esserci riuscita e credetemi se vi dico che non era cosí scontata come cosa. Mackenzie era riuscita a creare una sorta di equilibrio, sapendo quando era il momento giuato per interagire e quando l'altra ragazza voleva essere lasciata in pace. Ad Ilvermony non avrebbe fatto la stessa cosa poiché non era la stessa Mackenzie di ora, probabilmente avrebbe continuato a stuzzicarla, a portarla allo sfinimento, le avrebbe giocato persino qualche brutto scherzo ma dopo l'incidente che aveva causato aveva deciso che l'era della stronzetta era terminata. Nessuno ad Hogwarts doveva sapere cosa aveva combinato e che se non era stata espulsa era perché suo padre aveva versato una somma non indifferente alla scuola. Ma tornando a noi. La giovane Rosier aveva notato che qualcosa che aveva detto aveva infastidito Skylee e anche se non ne poteva piú, decise di passare oltre ed essere ancora una volta cordiale nei confronti dell'altra ragazza.«Effettivamente, cosa mi é passato per la testa?» Quella frase uscí dalle sue labbra con una punta di ironia, ovviamente senza voler attaccare la sua compagna. Nom volontariamente, almeno. «Giá, ora la stanza sará piú silenziosa e ordinata.» Mackenzie, se non si fosse notato, odiava il disordine e soprattutto detestava chi non riusciva a mantenere nemmeno un singolo oggetto al proprio posto. Per la barba di Merlino, erano pure streghe e ció significava che la magia poteva aiutare in queste piccole cose. Disordinate e anche stupide. Lasciarono da parte il resto dei convenevoli quando, entrando nella stanza, videro il disordine e la nuova compagna alle prese con un piccolo snaso. Mackenzie cercó di passare oltre e si lanció nelle solite presentazioni mentre Skylee decise di sottolineare il suo disappunto per lo stato in cui era ridotta la loro stanza.«Come si chiama?» Mackenzie aveva sempre desiderato avere un animale magico ma sua madre che era leggermente iperprotettiva, non l'accontentó mai su questo fronte. L'unico animale che possedeva era una gattina bianca, purtroppo non era ancora riuscita a portarla con lei ad Hogwarts. «Vieni da Durmstrang, giusto?» Domandó sinceramente interessata alla nuova arrivata. Voleva semplicemente mostrarsi accogliente e far si che potesse trovarsi a proprio agio, cosa che con lei non era mai stata fatta.«Come é andato il viaggio?» Chiese dopo alcuni istanti di silenzio, sperando in cuor suo di non aver a che fare con un'altra ragazza incline alla solitudine..
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.La stanza sembrava essere stata presa di mira da un tornado, vista la quantità di roba che giaceva sul pavimento. Mackenzie scelse di non dire nulla e di non mostrare nessun tipo di sentimento, non voleva creare dei dissapori e soprattutto voleva che la nuova arrivata non si sentisse a disagio. Un sentimento che lei, invece, aveva giá sperimentato. Si era sentita indesiderata dal primo giorno in cui aveva messo piede ad Hogwarts e nessuno sembrava interessarsi della cosa. Per caritá, non voleva avere la pietá di nessuno ma non voleva nemmeno essere trattata come se fosse l'ultima arrivata. Era ad Hogwarts giá da diverso tempo e aveva mostrato in piú di un occasione che di lei ci si poteva fidare ma, a quanto sembrava, non era abbastanza. Non riusciva ad integrarsi, le amicizie che aveva non erano ancora cosí profonde, anzi, a volte le sembrava di essere di troppo o d'intralcio. Per non parlare delle sue compagne di stanza. Le due, ormai, ex compagne di stanza erano di compagnia ma non ci si poteva fidare di due come loro. Skylee era semplicemente Skylee e lei invece, era un pesce fuor d'acqua. Era difficile provare ad avere qualche amicizia quando tutti i gruppi sembravano giá consolidati. Nell'ultimo periodo aveva pensato piú volte di andarsene, di mollare gli studi e dedicarsi a sua madre che le era sembrata molto giú di corda per la storia di suo padre. Come biasimarla. «Siamo semplicemente capitate nel momento sbagliato.» Cercó di non far sentire Kaeris in colpa per qualcosa che, a quanto pareva, non aveva fatto di proposito. «Ciao Kuro.» Prese posto non molto distante da Skylee e attese che si allontanasse per dare un buffetto amichevole sulla testolina dell'animaletto che sembró gradire. «Non avevo mai visto da vicino uno snaso, li ho sempre visti solo nelle figure dei libri. Avere un a creatura magica è diverso dall’avere un animale comune?» I suoi genitori non avevano mai visto di buon gusto il possedere un animale magico e lasciarlo girovagare in casa, invece, Mackenzie era dell'idea opposta. Aveva sempre desiderato avere un asticello, visto che questa creatura tendenzialmente era pacifica sembrava rappresentare molto Mackenzie. «Ho una collana di perline, forse é meglio tenerla ben nascosta ma per il resto non ho nulla di argento o d'oro.» Non possedeva molti oggetti di valore ma quella collana rappresentava tutto per Mackenzie. Era appartenuta a sua nonna, la stessa che le aveva trasmesso la passione per la danza e indossare quella collana era un pó come ricevere un abbraccio ristoratore da sua nonna che l'aveva lasciata ormai da diversi anni. Le mancava tremendamente e avrebbe dato qualsiasi cosa pur di riabbracciarla, anche solo per pochi istanti. «Capisco, allora meglio chiudere per sempre con l'argomento Durmstrang.» Non le avrebbe chiesto piú nulla e avrebbe rispettato il suo volere. Lei, invece, sarebbe voluta tornare volentieri ad Ilvermony. Non l'avrebbe mai creduto possibile, eppure quella scuola le mancava sul serio. «Certo, chiedi pure.» Se sarebbe servito a rendere la sua permanenza piú piacevole o migliore della sua, allora avrebbe risposto a qualsiasi suo dubbio.
Edited by mackenzie. - 28/1/2023, 11:00. -
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Sul punto di uscire. Se avete altre domande o volete fare "x" cose sentitevi libere di trattenerla!.
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.Il sorriso che Mackenzie portava sul volto mentre stava accarezzando il grazioso animaletto, scomparve nel momento in cui la nuova arrivata le elencò i possibili pericoli ai quali sarebbe andata incontro se non avesse prestato attenzione alla sua collana. «Vorrà dire che metterò al sicuro magari protetta da qualche incantesimo.» Ci teneva davvero tanto a quella collana e non voleva perderla per nessuna ragione al mondo. Il ricordo che aveva di sua nonna era la cosa più preziosa che aveva e quella collana rappresentava il simbolo del loro legame. Le bastava guardare l'oggetto in questione per raffigurare nella sua mente la sagoma di sua nonna sempre e costantemente seduta a capotavola con quella sua espressione dolce ma autoritaria. Era lei che l'aveva educata, che le aveva fatto capire il reale significato della parola educazione, lei era stata la persona che l'aveva indirizzata verso la danza facendola diventare una vera e propria passione per la giovane Rosier. A lei doveva tutto e custodire quella collana era il minimo che potesse fare per far sì che il suo ricordo fosse ancora vivo in lei. «Come ti capisco.» Compativa la nuova arrivata e sapeva cosa aveva dovuto affrontare durante il passaggio da una scuola all'altra. «Io, prima di arrivare qui, frequentavo Ilvermony e stavo impazzendo dentro quella scuola.» La convivenza tra sole donne non era mai una buona idea e la corvonero, questo, lo sapeva benissimo. Aveva vissuto sulla sua pelle le sorti e i risultati di vivere sotto lo stesso tetto senza la presenza di un solo ragazzo. Le donne erano tremendamente competitive, si alleavano per farsi la guerra e sapevano diventare molto cattive, soprattutto chi non pensavi potesse arrivare a tali livelli di cattiveria. «Sono qui da qualche mese, eppure mi sento ancora un pesce fuor d'acqua.» Per questo l'aveva compresa quando aveva detto di non aver conosciuto nessuno che avesse catturato il suo permesso. «Ma ti aiuterò per far si che tu non faccia la mia stessa fine.» Ci teneva che almeno lei si salvasse dall'indifferenza che lei aveva trovato e soprattutto ci teneva nel mostrarsi gentile per ripulire la sua coscienza dopo l'incidente avvenuto ad Ilvermony, causato per mano sua. Abbozzò un sorriso quando la sentì porgere quella strana domanda, alla quale Skylee rispose prontamente. Fortunatamente Hogwarts non prevedeva le torture come metodo di punizione e di questo Mackenzie ne era rasserenata poiché non amava particolarmente quel genere di politica. «Anche se, a dirla tutta, ci sarebbero alcuni professori disposti a cedere a certi meccanismi.» Non specificò nessun nome perché sarebbe stata Kaeris stessa a rendersi conto di quale tipo di professore approverebbe un metodo del genere. Mackenzie, dal canto suo, aveva già in mente un nome che però avrebbe tenuto per sé. «Per oggi sono libera, quindi possiamo fare ciò che vuoi. Sono a tua completa disposizione.» Disse con un sorriso mentre si accomodava sul suo letto, attendendo che l'altra esponesse eventuali dubbi o domande..
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Conclusa
Edited by Kaeris - 5/3/2023, 19:38.