Once Upon a December

Ballo di Natale ─ ufficiale.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Viole N.
     
    .
    Avatar

    Member
    ★★★★

    Group
    Member
    Posts
    862

    Status
    spymode
    d933c0b4b444e81e0deefb0a61913e26
    Viole aveva atteso la venuta del natale come si attende una condanna a morte, con la medesima gioia e il medesimo senso di soffocamento.
    Ogni mattina aveva atteso inutilmente per una lettera che non era mai venuta. Ovviamente non era venuta.
    Aveva iniziato quindi a programmare il suo ritorno a casa, o meglio, a casa di sua nonna per il Natale.
    Se non poteva passarlo con suo padre, si era detta, quantomeno lo avrebbe passato fuori da quelle mura.
    E di questo era stata convinta finché, con sua sorpresa, una mattina non le era stata recapitata una missiva da un serpeverde che non poteva dire di non conoscere: Harry, il ragazzo che aveva conosciuto al campo da quidditch qualche tempo prima.
    Viole era rimasta sorpresa e lusingata dal suo invito inaspettato e in preda ad un momento di follia aveva accettato di essere la sua dama al ballo della vigilia.
    Se n’era pentita quasi subito: per un momento la visione di Harry in una pozza di sangue, macellato come era successo a Marcus, si era fatta strada nella sua mente, ma aveva certato di mandarla via immediatamente.
    È tutto diverso questa volta – si era detta – Laurier non è qui, non può fare niente, siamo solo amici, anzi, neanche quello.
    Nei giorni successivi era stata un paio di volte sul punto di mandare tutto all’aria, preoccupata delle conseguenze delle sue azioni, ma aveva resistito e infine la vigilia di Natale era arrivata.
    Tra i pochi studenti rimasti al castello si era diffusa una sorta di energia elettrica sotterranea, fatta di risolini e anticipazione, da cui Viole aveva cercato di farsi coinvolgere in modo da essere distratta dai suoi pensieri più cupo.
    In parte aveva avuto successo: i preparativi per il ballo avevano in parte distratto la giovane tassorosso, consentendole di concentrare le sue attenzioni su questioni irrilevanti come quali orecchini o scarpe abbinare al vestito e alla maschera che avrebbe indossato.
    Poteva sembrare una questione sciocca, ma quello era un bel problema per qualcuno che amava essere impeccabile ed era interessata alla moda come lo era Viole.
    Nel strabordante armadio non mancavano certo gli abiti da sera, una signora aveva sempre una piccola selezione con sé, ma con sua grande sorpresa Harry gliene aveva fatto recapitare uno appositamente per il ballo.
    Non aveva saputo inizialmente se esserne offesa o lusingata, ma alla fine il secondo sentimento aveva prevalso, complice anche il fatto che l’abito era semplicemente stupendo e perfettamente nel suo stile.
    Aveva persino delle maniche che, per quanto sottili, erano abbastanza decorate da coprire la cicatrice sull’avambraccio. Era perfetto e Viole se ne era immediatamente innamorata perdutamente.
    Alla fine, dopo una dozzina o poco più di prove, aveva scelto di abbinare l’abito a dei delicati orecchini di perle, diamanti e oro giallo, a una maschera placcata dello stesso materiale e a un accessorio per capelli che riprendesse il tema dei fiori e l’oro degli altri accessori.
    Persino le scarpe di raso rosa cipria avevano delle decorazioni floreali smaltate e placcate. Non che fosse possibile vederle sotto il lungo abito, ma a Viole piaceva sapere di quel dettaglio.
    Era un po’ troppo sopra le righe? Forse, ma perché limitarsi ad abiti noiose e linee semplici quando invece l’occasione consentiva di osare?
    Viole poteva essere timida ma aveva sempre amato lo shopping e i begli abiti e, complice un conto in banca astronomico, aveva sempre ceduto a quella sua passione.
    Da sola era consapevole di possedere probabilmente più capi d’abbigliamento di tutte le sue coinquiline messe assieme, questo senza considerare il valore astronomico dei pezzi che componevano il suo guardaroba, il cui totale probabilmente non era troppo lontano dai sei zero.
    Ma a suo padre stava bene, persino ora che l’aveva esiliata il suo conto nella banca di famiglia continuava ad essere virtualmente illimitato, cosa di cui Viole era assolutamente grata.
    Anche perché era per lei la riprova del fatto che suo padre tenesse ancora a lei e non l’avesse dimenticata.

    Il giorno del ballo aveva iniziato a prepararsi ridicolmente presto, riscoprendosi molto più nervosa del previsto. Harry l’aveva invitata in amicizia, certo, ma era comunque la cosa più vicino ad un appuntamento che avesse da mesi, e il cielo sapeva che l’ultima volta non era andata bene.
    Dopo una lunghissima doccia, che l’aveva aiutata a rilassarsi solo in minuscola parte, era passata ad acconciarsi i capelli in un grazioso raccolto cui aveva poi aggiunto un fermaglio floreale e a truccarsi, preferendo come di consueto un trucco semplice ma luminoso, andando a riprendere gli stessi toni cipria del suo abito.
    Pochi spruzzi di profumo dolce e floreale dopo Viole era stata pronta per indossare l’abito donatole, riscoprendosi molto consapevole di quanto sexy fosse quel capo, i fiori che sembravano aggrapparsi alla sua pelle nuda più che alla stoffa di un abito.
    Terminati gli ultimi dettagli aveva preso la maschera ed era uscita, ricevendo le prime occhiate stupite già in sala comune. Le aveva ignorate, ovviamente, uscendo a testa alta e con qualche difficoltà dalla sala comune, sicura sui tacchi vertiginosi grazie ad anni di esperienza e al loro essere su misura per lei.
    Si diresse quindi con sicurezza, quantomeno apparente, verso la sala grande, appositamente allestita per l’evento in corso.
    Era piuttosto impressionante, doveva ammetterlo, pensò mentre si calava la maschera dorata sul viso e iniziava a cercare con lo sguardo il suo cavaliere. Fortunatamente individuarlo non fu particolarmente difficile, la cosa sgradevole fu invece notare le persone con cui stava parlando.
    Le occorse meno di un secondo per riconoscere nella ragazza della coppia una delle due cacciatrici di grifondoro, Grace le pareva si chiamasse.
    Una piccola smorfia apparve sul volto della tassorosso, ma rapida la scacciò, anche se da quella distanza e con quella folla non c’era modo che la vedessero e capissero.
    Si stampò in volto il solito sorriso di cortesia, fendendo la folla con grazia per avvicinarsi al serpeverde e ai due ragazzi con lui.
    Harry.” Salutò con un sorriso una volta che fu abbastanza vicina al gruppetto “Stai molto bene stasera.” Certamente stava molto meglio rispetto all’ultima volta che l’aveva visto, anche solo perché non era più coperto di sudore né le stava tirando addosso nulla.
    E’ un piacere conoscerti, Micheal.” Disse con un sorriso al ragazzo prima di voltarsi anche verso Grace “Grace, giusto? Sei nella squadra di Quidditch di grifondoro. È un piacere conoscerti al di fuori del campo.
    Se lo stringerla a sé la infastidì non lo diede a vedere, troppo concentrata nel difficile compito di mantenere un’espressione stoica e rilassata in volto: qualcuno con fin troppa colonia addosso doveva essere passato loro vicino perché la traccia di un odore sgradevole ora persisteva nell’aria.
    La gente avrebbe davvero dovuto imparare a scegliere e dosare meglio i propri profumi.
    Chiamatemi pure Viole.” Aggiunse con un sorriso appena disturbato dal fetore di colonia maschile.
    Voltò quindi appena il capo verso Harry, sollevandolo appena per incontrare il suo sguardo “Qualcosa da bere?” propose, sperando di allontanarsi un po’ da lì e che qualcosa da tenere in mano la aiutasse un po’ con il nervosismo che quel tipo di occasioni sociali solitamente tendevano a scatenare in lei.
    «parlato»Pensato«Citazione parlato altro PG»


    Arriva e raggiunge Harry, Mike e Grace con cui interagisce brevemente prima di avvertire una puzza bizzarra e proporre di andare a prendere qualcosa da bere
    Vestito - Maschera - Accessori 1 2 3
     
    .
65 replies since 8/12/2022, 12:00   2035 views
  Share  
.
Top