Once Upon a December

Ballo di Natale ─ ufficiale.

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  1. Marcel N.
     
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    Marcel Anhalt-Dessau | III | Ravenclaw

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    Amelie mi ha detto una cosa interessante, ragazzo.” La voce gelò Marcel nel bel mezzo del corridoio.
    Ovviamente era lì, pronto a rimbeccarlo. Avrebbe dovuto intuirlo dalla porta socchiusa dello studio, quando mai Albert Von Nassau lasciava la porta del suo studio socchiusa? Quando stava aspettando il suo adorato figlioccio al varco, ecco quando.
    Davvero, cosa le ha detto, signore?” chiese seccato, aprendo le porte dello studio ed entrando, seguendo quello che era un copione noto a entrambi gli attori in scena.
    Albert lo aspettava seduto su una poltrona, quella centrale, la sua preferita, con in mano il solito bicchiere colmo di liquore ambrato. Tutto secondo copione.
    Stai andando ad un ballo in quella piccola scuola inglese, ti manca così tanto da volerci tornare anche durante le vacanze?” il suo tono apparentemente gentile era in realtà colmo di un veleno invisibile, ma a cui Marcel era ormai avvezzo.
    Ho ricevuto un invito, non credevo fosse un problema.” Ma non ebbe neanche il tempo di terminare la frase o aggiungere alcunché prima che Albert lo interrompesse con un gesto della mano, invitandolo – se di invito si poteva parlare – ad avvicinarsi a lui. Marcel obbedì senza esitare, conscio di non avere alcuna alternativa, soprattutto se non voleva passare il resto della serata nei sotterranei.
    Deve essere piuttosto importante per te, vedo che sei ben vestito.” L’uomo sorrise, un sorriso predatorio, mentre le sue mani si allungavano per rimuovere della polvere inesistente dalle spalle del ragazzo.
    Ora che era in piedi si trovava a torreggiare su Marcel, la sua presenza come un miasma venefico che accelerava il battito del giovane duca.
    Aprì la bocca per dire qualcosa, per negare forse, o per sfidarlo magari, ma tacque quando la mano dell’uomo piombo sul suo collo, piegandogli la testa di lato ed esponendo il suo collo pallido, levandogli appena il fiato.
    Sta fermo. Non farlo arrabbiare. Rimani buono e obbediente.
    Il naso dell’uomo si abbassò sul suo collo, il suo respiro tanto vicino da far accapponare la pelle di Marcel al solo passaggio di quel tocco fantasma.
    Puzzi come una puttana, come sempre. Di chi stai cercando l’attenzione, ragazzo?” mormorò l’uomo al suo orecchio, la sua mano che si faceva più stretta e crudele sulla sua gola.
    Di nessuno.” Rispose, restando immobile, gli occhi chiari colmi però di una rabbia figlia dell’umiliazione e dell’agitazione che il suo patrigno scatenava in lui.
    Moccioso bugiardo e impertinente.” Lo riprese l’uomo lasciandolo però andare al contempo, come un bambino che si disfa di una bambola ora divenuta noiosa.
    Posso andare ora, signore?” chiese, la voce leggermente roca e il volto in fiamme, i segni delle dita dell’uomo che già si formavano sulla sua pelle.
    Questi però non gli rivolse neanche un’occhiata, liquidandolo con un gesto della mano, ora più interessato al suo bicchiere che a Marcel.
    Il giovane Duca non attese di farselo ripetere due volte e si affrettò verso la porta, venendo però nuovamente gelato sull’uscio.
    Domani ti voglio di sotto, ragazzo. Sei diventato troppo arrogante lontano da me.

    ---


    Il ragazzo che emerse ad Hogwarts sembrava avere poco o nulla in comune con quello spaventato che era rimasto immobile sotto le mani del suo patrigno, l’unica cosa che davvero erano in comune erano i segni di dita sul collo, che pian piano si facevano sempre più scuri sotto il colletto inamidato della camicia e il papillon.
    Ma nessuno li avrebbe notati, no, osservandolo si sarebbe solo notato il taglio perfetto della sua giacca, dalle spalle ampie e dritte fino alle code della giacca da sera, passando per la camicia e il panciotto di seta.
    I gemelli d’oro massiccio avevano la forma di orsi rampanti, uno dei simboli dell’ordine cavalleresco di cui gran maestro e della sua casata.
    I medesimi orsi rampanti, molto più piccoli, erano incisi insieme al resto dello stemma della sua famiglia sul pesante anello massiccio che portava al dito.
    Sua sorella aveva provato ad insistere perché indossasse anche la fascia con le insegne al grido di “ti fa sembrare un principe, Marcel!” al che lui le aveva fatto notare due cose: la prima era che lui un principe lo era davvero (“Dettagli”) e la seconda era che sembrava un completo idiota con quella cosa (“Non è vero!”).
    Era anche solo un ballo scolastico quindi poteva risparmiarsi tutta quella roba ridicola.
    Non che ci fossero comunque dubbi sullo status economico di Marcel: i suoi abiti erano semplicemente perfetti e ovviamente costosi, fatti su misura per lui con i migliori tagli di stoffa, così come le scarpe in pelle italiane, mentre i pochi gioelli d’oro massiccio erano comunque sottilmente vistosi.
    Oltre a tutto ciò, ovviamente, portava anche come di dovere una maschera da uccello nera, ornata da piume di pelle e comprensiva di un becco.
    Tra le mani stringeva anche un piccolo omaggio floreale, una dozzina di perfette rose rosse dallo stelo lungo.
    Avvicinandosi alla sala grande non ebbe in effetti difficoltà ad individuare la destinataria di suddetto omaggio floreale, Rain era una fiamma rossa dalla testa ai piedi.
    Buonasera a te, tesoro.” Rispose con un sorrisetto divertito, inarcando appena un sopracciglio di fronte a quella pagliacciata.
    Si era chiesto, da che aveva ricevuto l’invito, più volte come mai la ragazza l’avesse chiesto a lui.
    Ovviamente sapeva di essere bello, non era cieco, ma il perché di quell’invito di punto in bianco gli sfuggiva.
    Ora invece un sospetto si faceva strada nella sua mente. E la cosa era estremamente divertente.
    Per te, mia cara. Un piccolo pensiero.” Disse porgendole i fiori con un sorriso galante “Sei splendida questa sera.” E lo era davvero, Marcel non poteva negare di aver accettato il suo invito anche e soprattutto perché la rossa era davvero sexy.
    Entriamo?” le propose, porgendole il braccio con fare galante e se lei avesse accettato avrebbero fatto assieme il loro ingresso in sala.
    A quel punto Marcel si sarebbe chinato appena verso di lei per sussurrarle all’orecchio.
    Sono rimasto molto sorpreso dal tuo invito, sai?” le avrebbe mormorato con un sorriso “C’è qualcosa che dovrei sapere? Ho una teoria, ma sono alquanto curioso.” Avrebbe concluso, continuando a condurla all’interno della festa, verso il tavolo delle bevande.




    Interagisce con Rain facendole alcune domande ed entrando con lei alla festa e andando in direzione del tavolo dei rinfreschi
    Maschera e Abito


    Edited by Marcel N. - 17/12/2022, 11:04
     
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