Once Upon a DecemberBallo di Natale ─ ufficiale.

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  1. -mars
     
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    Mars Carter-Johnson

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    Eccitato. Si, Mars era eccitato da giorni e non si risparmiava di coinvolgere tutti gli studenti che avevano a che fare con lui nella sua pazzia. Non gli importava che si trovasse in Sala Comune, in aula o magari tra i corridoi del castello, il tassorosso tamburellava bacchette su ogni superficie, teneva il tempo col piede mentre seguiva le lezioni e andava incontro ai suoi concasati passando loro un microfono invisibile invitandoli a cantare con lui pezzi di canzoni che loro non conoscevano affatto. Insomma, Mars nell'ultima settimana era diventato un vero e proprio tornado pronto a travolgere tutti quelli così folli da avvicinarsi a lui.
    Qual'era il motivo di tutto quel fermento? Beh, sarebbe bastato entrare in camera sua per scoprirlo: il pavimento era ricoperto di fogli contenenti testi di canzoni, spartiti in chiave di violino erano riversati ovunque, senza contare che una chitarra elettrica rosa acceso continuava a comparire e scomparire da quella camera dove - Mars sembrava averlo dimenticato - dormiva anche un altro studente, il povero Will Singh che - da buon strimpellatore di chitarra - aveva deciso di non ostacolare il Carter-Johnson, ma di condividere insieme a lui la sua stessa follia.
    «Cazzo, ancora non ci credo che mi esibirò con la mia band. Quante probabilità c'erano che il vice-preside desse di matto?» disse Mars appena uscito dalla doccia, liberandosi dell'asciugamano che aveva in vita per infilarsi l'abito che avrebbe indossato per l'occasione, il quale prevedeva una giacca e un paio di pantaloni, persino delle scarpe, ma sarebbero stati i suoi tatuaggi a fargli da maglietta. Dopo essersi specchiato brevemente, senza nemmeno sistemarsi i capelli, si infilò un paio dei suoi anelli dalle forme stravaganti, una collana dalle grandi perle e, linguaccia allo specchio, si sentì abbastanza pronto per uscire. «Singh mi raccomando ti voglio vedere limonare questa sera, niente scuse. Puoi anche dedicare qualcosa alla tua accompagnatrice, basta farmi un cenno. A proposito, chi ci porti al ballo? Vabbé, facciamo che lo scoprirò direttamente in pista.» ammiccò il biondo, senza nemmeno aspettare che il compagno di stanza rispondesse. Il Carter-Johnson era troppo elettrizzato per attendere anche solo un minuto in più. «A dopo bello.»
    Plettri in tasca, il tassorosso si precipitò per le scale e, una volta arrivato al piano terra, si infilò in Sala Grande, facendosi spazio tra la folla, senza guardare nessuno in particolare. Raggiunse il retro del palco e finalmente trovò il suo batterista (gasato come lui, se non di più) col quale si scambiò una stretta di mano e una spallata a mò di saluto. Insieme, tra una chiacchiera e l'altra, attesero che l'orchestra della scuola suonasse i primi lenti, dando il via a quella magnifica serata. Nel frattempo, un Mars sempre più inquieto e con una perfetta visuale sull'ingresso della Sala Grande, intravide quella che riconobbe essere Grace Johnson - con un abito che già dalla distanza gli parve mozzafiato - insieme al suo accompagnatore. Mars non avrebbe mai detto che alla Johnson piacessero gli stronzi, ma la casata del ragazzo non lo scoraggiò, anzi. Fu proprio a seguito di quella vista che il tassorosso si avvicinò al suo batterista e gli sussurrò qualcosa, cambiando all'ultimo momento i piani di quelli che sarebbero stati i brani eseguiti sul palco quella sera.
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    Quando l'orchestra ebbe finito di annoiare gli studenti, Mars fece un cenno al batterista e, chitarra in spalla, diede un paio di colpi sulle assi che costituivano il pavimento del palco per informare i musicisti dell'imminente cambio, le luci si spensero lasciando la Sala Grande nel buio più completo per non più di 10 secondi, i necessari a svuotare il palco e a montare, grazie un ad un semplice movimento del polso e di bacchetta, la scenografia seguente: una fila di armadietti fucsia che ricordavano una high school babbana era stata posta in mezzo al palco, al suo fianco vi era il batterista e proprio davanti a quei pochi elementi appariva un microfono. E fu proprio da uno di quegli armadietti che un Mars armato di chitarra sbucò, quando le luci tornarono ad illuminare la folla confusa di studenti. Senza perdere tempo, il tasso si accostò al microfono e cominciò a fare quello che sapeva fare meglio: cantare. I primi brani Bloody Valentine e My ex's best friend servirono da biglietto da visita per tutti quei nati babbani che già lo conoscevano, ma anche per presentarsi a tutti i maghi purosangue che non avevano idea di chi lui fosse. Mentre suonava e cantava quel primo pezzo, Mars era preso da una carica di adrenalina impossibile da non notare: tra brevi riff e sorrisi alla folla, saltellava da una parte all'altra senza sosta. Perso nella sua musica e tornato sul palco dopo diversi mesi, il tassorosso si sentiva finalmente a casa.
    Dopo le prime canzoni, il Carter-Johnson si concesse di attirare l'attenzione degli studenti. Il suo intento però riguardava una studentessa in particolare. «Oh, oh, oh, buonasera popolo di Hogwarts!» disse imitando il vocione di babbo natale, col sorriso sulle labbra e voltandosi verso il batterista con sguardo complice. «Che ne dite di fare un po' di casino questa sera?» esortò gli studenti, senza mai smettere di arpeggiare una melodia che ben presto si trasformò nella nuova canzone. Fu durante quel brano che le luci cominciarono a illuminare zone diverse di pubblico, finché finalmente non la vide: Grace, ferma in mezzo alla folla, lo fissava come impietrita da quella scoperta. Mars, al contrario, aggrappato al microfono e felice di riuscire ad aver intercettato il suo sguardo la indicò, consapevole che solo lei avrebbe capito che il gesto non era casuale, e continuò a cantare:

    «Happiness is an illusion, I keep looking through/I don't need the world, maybe I just need you»



    Marshall Carter-Johnson, IV anno, Tassorosso.

    - Citato/interagito con: Will Singh, Grace Johnson e Mike Harris, un batterista png.

    Heello, dunque, scusate il post lunghino. Quello che c'è da sapere è che Marshall è un cantante piuttosto famoso tra i babbani, quindi se i vostri pg sono nati babbani, o mezzosangue, o hanno vissuto in paesi babbani dovrebbero conoscerlo anche solo di nome.

    In sintesi: Marshall a 'na certa fa smammare l'orchestra e non appena quelli lasciano il palco, le luci si spengono per una decina di secondi. Non appena si riaccenderanno, sul palco ci sarà una fila di armadietti (di quelli alla high school americana) fucsia dai quali spunterà Mars che comincia a suonare e dà il via ai suoi brani.

    Per chi volesse vedere coi suoi occhi le performance (per farsi un'idea di ciò che accade sul palco): click qui!

    :grullo:


    Edited by -mars - 5/1/2023, 10:34
     
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