Lezione di Difesa Contro le Arti Oscure A.S. 2022/2023ammessi studenti DAL 4° ANNO IN SU.

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  1. -mars
     
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    Mars Carter-Johnson

    Fortuna volle che il Carter-Johnson riuscì a trovare una concasata alla quale accodarsi senza farsi troppe domande. Non si fece nemmeno problemi ad allacciare il suo braccio intorno alle spalle della bionda, ma sorrise alla sua amica, convinto che quel gesto sarebbe bastato a perdonare quell'intromissione improvvisa da parte sua. Per chi se lo stesse chiedendo: no, la sua non era arroganza, né un tentativo di fare colpo su una delle due, semplicemente Mars conosceva il proprio potenziale e non si vergognava di usarlo, a costo di apparire esageratamente espansivo. Abituato ad avere gli occhi della gente addosso, non si impegnava per apparire diverso da com'era. Anzi, tutta quella storia della divisa scolastica - che doveva essere uguale per ogni studente, in base alla casata di appartenenza - un po' lo soffocava. Non gli piaceva uniformarsi, motivo per cui aveva risolto la cosa personalizzando parzialmente la sua aggiungendo qualche spilla di troppo al maglioncino ed era raro che stringesse il nodo alla cravatta.
    «Passare il finesettimana in biblioteca non faceva parte dei miei piani, a dire il vero, ma tutto sommato credo di aver fatto un buon lavoro.» ammise, ciondolando per i corridoi insieme alla Duvall, come se fosse la cosa più naturale del mondo. «E va bene, una Corva mi ha dato una mano...consistente, ma è successo prima che potessi rifiutare!» cercò di giustificarsi davanti allo sguardo inquisitore della concasata. Cosa importava che non fosse tutta farina del suo sacco, davanti alla prospettiva di un buon voto? In fondo, Marshall aveva collaborato alla stesura di quelle pergamene e non aveva mancato di leggere e rileggere il risultato finale. No, non era stupido e no, non si sarebbe fatto trovare impreparato davanti al professor White. Quell'uomo era un tipo tosto e pareva non avere una grande stima per tutte le casate che non fossero Serpeverde, o almeno questo aveva sentito dire... l'ultima cosa che Marshall voleva era provocare la sua ira. Per questo e perché aveva intercettato lo sguardo preoccupato della concasata, Marshall si impegnò a stirare al meglio le pergamene (ben due!) che contenevano il compito del giorno e, a sua detta, finì per fare un buon lavoro: di fatto, i fogli non apparivano più sgualciti, ma avevano solo qualche pieghetta all'altezza degli angoli. Un particolare che il biondo considerava del tutto irrilevante.

    Il Tassorosso ascoltò la spiegazione del White su quello che pareva essere l'argomento del giorno e riguardava le illusioni. Trovò interessante la classificazione dei diversi tipi di lettura mentale esistente e si chiese come dovesse essere poter leggere la mente di tutte le persone che si hanno intorno, delle ragazze... Sarebbe stato un potere ENORME quello di riuscire a infilarsi nella mente delle ragazze, le quali tendenzialmente dicevano una cosa ma ne pensavano altre mille. Grazie a quell'abilità innata, chiunque riuscisse ad assumerne il pieno controllo, poteva manipolare la mente delle persone. Un bel vantaggio, riflettendoci bene. Quella con cui invece doveva convivere Mars era un'abilità tutt'altro che utile, vista la sua completa incapacità di controllarla, ma di questo lui non era al corrente, né sapeva che la sua influenza su un elemento in particolare fosse un talento da esercitare per poter usare a suo favore. Semplicemente pensava che quello che succedeva alle fiamme - quando il suo stato d'animo era particolarmente alterato - fossero dei semplici scatti di magia involontaria.
    Quando il tasso vide lo specchio comparire sul proprio banco, quasi ci si specchiò dentro prima del tempo. Per fortuna fu fermato in tempo dalla Duvall proprio mentre il professore spiegava che gli specchi erano incantati affinché - una volta specchiatici dentro - ci si ritrovasse in un'illusione. «Buona fortuna, bionda.» sussurrò Mars alla concasata, eccitato per l'esercitazione che avrebbero affrontato e, contemporaneamente a tutti i compagni, posò la bacchetta sul banco e si immerse nello specchio, momento a partire dal quale si ritrovò ribaltato in un'altra dimensione.

    Caduto sul divano di quella che gli parve una copia molto simile di casa sua, Marshall non capiva il motivo di tutto quel fumo. «Mààà? Mamma?» chiamò, seguendo la scia in terra di quello che sembrava essere stato un fuoco, il tassorosso aggrottò la fronte quando si rese conto che era proprio sul divano che terminava quella scia scura, quasi avesse preso origine da lui. Confuso, si addentrò nel corridoio che avrebbe dovuto portarlo nella zona notte e lì le vide: lunghe lingue di fuoco uscivano da una camera da letto inondando il soffitto al rallentatore. No... Marshall fissò immobile la scena che aveva davanti agli occhi per qualche minuto, prima di riuscire a riprendere il controllo del proprio corpo e, quando fu di nuovo in sé, si precipitò in mezzo alle fiamme basse che ancora bruciavano all'ingresso della camera del fratello minore. «Cosa cazzo...?» riuscì a dire, quando si ritrovò tra le macerie di quella che era stata anche la sua cameretta, da bambino. Sua madre, seduta in terra, teneva tra le braccia il corpo inerme del figlio minore. «Tu. Ci sei riuscito alla fine. Sei riuscito a sbarazzarti di lui!» Marshall scosse il capo, guardandosi intorno in cerca di qualsiasi cosa potesse ricordargli come fosse arrivato fino a lì. No, non è possibile, io n-non... indietreggiò, finché non sbatté contro qualcuno. Si voltò e quello che si trovò davanti era suo padre che lo fissava, muto, con aria minacciosa. Non Arthur, ma il suo vero padre, quello che aveva sempre solo visto nelle foto che la madre gli aveva mostrato. Peccato, però, che quell'uomo fosse definitivamente morto. «Finite Incantatem!» L'illusione, alla fine, si era tradita, mostrandosi per quella che era.

    Marshall Carter-Johnson, IV anno, Tassorosso

    - Mars chiacchiera con Ruby nel tragitto che i due fanno insieme, finendo per confessarle che è stato aiutato da una Corvonero nel compito che il prof aveva dato loro;
    - Segue la lezione, augurando buona fortuna a Ruby;
    - Riesce nell'esercizio in quanto, seppur coinvolto emotivamente dagli avvenimenti, l'illusione gli mostra qualcuno che nella vita reale Mars ha perso: il padre (cosa che fa rinsavire il tasso).


    Edited by -mars - 20/12/2022, 22:57
     
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