Lezione di Trasfigurazione A.S.2022/2023

Ammessi solo studenti fino al 3° anno

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  1. acid rain.
     
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    Serpeverde
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    Alla fine dicembre era giunto, inesorabile. Il gelo si stava, lentamente, impossessando di quell’atmosfera sempre più incline alle vacanze natalizie. Insomma, il periodo dell’anno non a lei favorevole. Non aveva mai vissuto serenamente quella festività. Per un motivo o per l’altro, Rain, non si era mai goduta ciò che, ogni bambino, meritava di vivere la massimo, circondata dal calore familiare. Nonostante ciò, con molta fatica, ci aveva fatto una sorta di abitudine, comportandosi esattamente come una sciocca eremita, degna di stima da parte di quello che i babbani chiamavano: il Grinch. Un po’ lo comprendeva. Lontano da quel marasma, non poteva che stare bene, da solo con le sue abitudini.
    Aveva lasciato il sotterraneo in anticipo, così da evitare compagni e pseudo amici e, visto il suo umore inverso, decise anche di saltare la colazione che, sicuramente, le sarebbe rimasta sullo stomaco se solo un particolare fosse andato storto a lezione. Mai rischiare e tenersi leggera, sembrava la soluzione migliore. Non che fosse solita a strafogarsi ma, realmente, pareva ancora provata dalla notte passata in bianco con la mente rivolta all’interrogativo più grande che quel dannato periodo portava con sé: dove avrebbe passato il periodo natalizio? Forse lì. Forse no. Poco importava, sicuramente non avrebbe fatto ritorno a Londra in quella villa sfarzosa, tanto simile a una galera per il suo modo di vedere le cose. Atroce. Sentirsi limitata anche nei movimenti, tanto da essere controllata a vista da quella citrulla della sorella adottiva che, fino a qualche mese prima, la considerava la sua migliore amica. L’aveva letteralmente tradita. La fiducia si era frantumata, così come le sue palle. Non avrebbe più sopportato una virgola fuori posto e, forse, sarebbe stato utile farsi una vita in autonomia, senza prescrizioni da parte di coloro che, sì, l’avevano accolta ma che, allo stesso tempo, avevano fatto fatica ad accettarla per quella che era la sua natura.
    Camminava indisturbata, a testa bassa, prestando attenzione a non incrociare occhi indiscreti che, poi, l’avrebbero risucchiata in un turbinio, senza fine, di chiacchiere inutili, distraendola dal suo obiettivo, ossia arrivare sana e salva i aula di Tasfigurazione dove, la Professoressa Huxley, avrebbe tenuto la lezione mattutina. Una materia interessante che, sfortunatamente, non aveva mai avuto la fortuna di approfondire più di tanto nella sua privata educazione, inflitta dai suoi genitori adottivi. Pffffff.
    Svoltò l’angolo e, quasi accidentalmente, a pochi passi, notò la figura della Pierce anche lei diretta nella sua stessa direzione. “Buongiorno, Alexis!” La salutò garbatamente, cercando argomenti per non interrompere bruscamente il loro interfacciarsi. “Ottima partita, comunque.” Aveva seguito tutto da spettatrice e doveva ammettere che quello era stato uno scontro all’ultimo sangue.

    Varcarono la soglia della classe e, pochi istanti dopo, gli occhi castani della Serpeverde, incrociarono quelli gelidi di un tasso. No. Un Tasso in aula. Piegò la testa di lato e lo osservò attentamente, senza entrare nel suo spazio vitale. Pochi istanti le ci vollero a comprendere che si trattava di ordinaria amministrazione. Sorrise e con un “Buongiorno!” garbato in direzione del simpatico animaletto, passò oltre, andandosi a posizionare in uno dei banchi liberi, sul quale disseminò il suo materiale di lavoro.
    L’animale, addobbato come un pacchetto da regalo, altri non era che la Professoressa in persona e, di lì a poco, fu chiaro a tutti coloro che abitavano quel piccolo spazio angusto. “Geniale!” Si lasciò scappare la rossa, prima di acchiappare la sua piuma, pronta a riempire la sua pergamena di appunti che solo lei, poi, sarebbe stata in grado di decifrare.
    La docente tento di scusarsi per il bizzarro modo di presentarsi a loro. No. La maggior parte aveva apprezzato e, senza alcun dubbio, Rain la Scamander faceva parte di questo gruppo. Rimase a fissarla sbalordita. Non aveva molte informazioni sull’animagia -se non quelle che aveva studiato per quel giorno- ma quella lezione sembrava sulla buona strada per colmare le sue lacune. Lanciata. Sì. Forse un po’ troppo ma certa che sarebbe uscita da lì dentro con qualche nozione in più.
    La notizia dell’interrogazione a campione, invece, fu accolta con meno entusiasmo ma, in fondo, che potevano aspettarsi? Tè e pasticcini? “Te pareva!” Commentò in direzione di Alexis, a bassa voce, mentre si alzava dal suo posto. Sempre assistita dalla fortuna. Non perse, però, la calma, neanche quando la Huxley la invitò a prendere posto accanto alla cattedra, dove si sarebbe consumata la tanta temuta prova di conoscenza.
    Attese il suo turno, ascoltando, parola per parola, ciò che ognuno degli interrogati aveva da dire in relazione alla domanda a loro posta e, infine, si concentrò su ciò che avrebbe dovuto proferire. Fece ricorso alla sua spiccata mente fotografica e, quando fu il momento, prese fiato -senza marcarlo eccessivamente e mascherando, così, il suo disagio- e si rivolse a colei che l’aveva chiamata in causa:
    “Certamente, Signorina Huxley.” Si schiarì la voce elegantemente: “Come sappiamo la Trasfigurazione, non solo è un’arte complessa e pericolosa ma anche estremamente precisa e, per questo, vi è un ampio margine di errore. Colui o colei che non dovesse prendere questa pratica sul serio o se cercasse di fare più del consentito, riuscendo in maniera errata nell’intento, rischierebbe che l’oggetto bersaglio dell'azzardato tentativo, risulti mezzo-trasfigurato o bloccato in un determinato stato per sempre. Modificandone definitivamente la fisionomia, quindi e provocando danni irreversibili.” Prese fiato. Manco fosse in apnea totale: “Questo vale sia per una trasfigurazione parziale che per una totale!” Un piccolo sorriso tirato, così da scaricare la tensione che, fino a quel momento, aveva sentito chiaramente sulle spalle. La sua lingua biforcuta, in queste situazioni, si annullava drasticamente, lasciando spazio a parecchia indecisione che, anche se repressa, faceva parte del suo carattere a causa della mancanza di ascolto che aveva subito durante l’adolescenza.
    Si voltò verso l’ultima martire e l’ascoltò fino all’ultima parola. Quella materia, nonostante fosse sempre stata neutrale, riusciva a smuoverle una sorta di curiosità che raramente scaturiva in lei. Espressione imperturbabile. La concentrazione non sarebbe dovuta scemare, la soglia dell’attenzione doveva rimanere più che alta, così da trovarsi pronta per altre, eventuali, interrogativi. Ci teneva a fare bella figura, soprattutto così, davanti al resto della classe. Ahhhh, la vanità.


    Diamond Rain Scamander - III anno - Serpeverde.
    Interagito con Alexis, prima di entrare in classe.
    Definito geniale la presenza del tasso e, alla fine, cercato di rispondere al meglio alla domanda della proffa!


    Edited by black diamond. - 6/12/2022, 01:37
     
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53 replies since 1/12/2022, 16:39   1499 views
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