Venomous moon

with Edmund, Eileen and Javier.

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    Silenzio, ecco ciò che percepivano finalmente le orecchie dell'ex Serpeverde. Un beato e godurioso silenzio. Fatto tutt'altro che comune quando si era costretti a sedersi accanto alla professoressa chiacchierona e femminista di Trasfigurazione. Una noiosissima e fastidiosa donnella che dalla sua aveva solo un fantastico corpicino da osservare e apprezzare, ma nulla più, perché come apriva bocca tutta la magia svaniva e il suo aspetto passava del tutto in secondo piano, mentre sfinito e sull'orlo di scoppiare per non poter ribattere come avrebbe voluto, Edmund si ritrovava a valutare il posto affianco al vecchio e bavoso professore si storia della magia. Ora però taceva e sollevando il volto della giovane donna, stringendo le dita attorno ai suoi capelli per mantenere il suo volto ben in vista, l'ormai vissuto mangiamorte ne contemplò i lineamenti da vicino, ma proprio sul più bello, quando le sue svelte mani iniziavano a scendere verso il basso per poter spiare i punti altrimenti inaccessibili della professoressa e scoprire se sotto quei vestiti il suo sinuoso corpicino nascondeva o meno soavi forme di donna, il compagno Mangiamorte decise di richiamarlo all'ordine e con un sonoro sbuffo contrariato l'ex Serpeverde ubbidì e lasciò ricadere senza troppa cortesia il volto della Huxley nel suo piatto ancora parzialmente riempito dalla cena mai terminata.
    Lentamente l'uomo scese i pochi gradini che dividevano il piano rialzato dove era situato il tavolo dei professori dalla restante sala grande e con veloci e precisi colpi di bacchetta rese innocui tutti i fantasmi presenti nella stanza per poi resettarne i ricordi della serata. Non potevano permettersi che qualcosa minasse la riuscita del loro piano perfetto, tutto era stato progettato e programmato per mesi e mesi dai due uomini e non sarebbero stati degli stupidi fantasmi a far saltare loro la copertura, né tantomeno gli innumerevoli quadri presenti nel castello, che come da piano pattuito, sarebbero stati resi presto ciechi da un denso fumo scuro che avrebbe impedito loro di osservare gli spostamenti dei mangiamorte. La ricerca della perfezione di entrambi li aveva però portati ad aggiungere un'ulteriore corda di sicurezza che consisteva nel neutralizzare a ognuno dei personaggi dipinti sulle tele i ricordi presenti nelle loro fittizie menti per potersi accertare che nulla venisse sussurrato su di loro. Bocche troppo larghe e lingue troppo lunghe avevano quei maledetti quadri e i due mangiamorte lo sapevano fin troppo bene essendo loro spesso i primi a servirsi delle varie voci e conoscenze dei dipinti pettegoli. «Non sono pagato abbastanza per tutto questo» Brontolò scherzosamente l'ex Serpeverde che per far si che quel difficile trucchetto che era il suo talento innato riuscisse, dovette ricorrere a tanta concentrazione e forza interiore, una forza che spesso evitava di usare perché troppo pigro per impegnarsi sul serio in qualcosa che non gli convenisse sul serio fare. Uno sforzo duro sì, ma ben ripagato visto che gli permetteva di vantarsi di essere il braccio destro di colui che avrebbe riportato al suo originario splendore la società magica ormai troppo lasciatasi andare a quegli stupidissimi principi di armonia e fratellanza col mondo intero. «Spero proprio di sì o farò in modo che quel dannato succhia sangue si secchi al sole» Edmund non aveva nulla contro i vampiri, quasi li trovava affascinanti anzi, ma la puntualità era per lui tutto e non amava affatto che lo si facesse aspettare, a maggior ragione se i minuti per portare a termine un piano studiato al millimetro erano contati e preziosi.
    Senza perdere tempo per accertarsi che il loro contatto si trovasse fisicamente dall'altra parte di quel muro ormai da anni reso impenetrabile cominciò a provare diverse combinazioni di incantesimi per abbattere la barriera magica che lo proteggeva, chiunque aveva deciso di ergerla sapeva il fatto suo e tentare di abbattere quel muro incantato senza aver messo prima KO tutti gli abitanti del castello era follia pura, il rumore sarebbe giunto alle orecchie di chiunque e visto che i mangiamorte non avevano trovato altri modi per poter attuare i loro piani in tranquillità, quello di avvelenare fino all'ultimo studente e professore presente nel castello era stata l'unica via possibile, ma fu priprio quando i primi mattoni cominciarono a cadere al suolo che un rumore diverso da quello prodotto dai loro incanti distruttivi si fece strada nell'apparato uditivo dell'uomo. «Lo hai sentito pure tu?» Domandò allarmato al compagno Mangiamorte ignorando la presenza dell'altro uomo che forse poteva iniziare a sentirli fra un veloce saettare di incantesimi e l'altro. «Shhh, fermati fermati, forse abbiamo compagnia» Sussurrò facendo cenno al non morto dall'altra parte del muro di cessare a sua volta il "fuoco". Non doveva volare una mosca e se davvero avevano compagnia avrebbero dovuto pensare in fretta a come apporre rimedio a quell'imperfezione che rischiava di compromettere i loro piani. Niente e nessuno avrebbe rovinato la loro ambiziosa impresa di rendere nuovamente agibile il passaggio segreto del terzo piano, passaggio segreto che avrebbe loro garantito una strada non sorvegliata verso l'esterno e un entrata sicura per agevolare un'eventuale ingresso dei loro fedeli seguaci.
     
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