Devil's trill

Quest di Halloween (aperta solo agli studenti)

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  1. dickhead
     
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    31 ottobre 2022. É la sera di Halloween, la notte piú spaventosa dell'anno. Kai era di ritorno dalla guferia perché suo fratello era riuscito a scoprire che si trovava ad Hogwarts e aveva deciso di raccontargli per filo e per segno tutto quello che era successo a casa da dopo la sua scomparsa. A quanto sosteneva, i suoi avevano inscenato un finto funerale per giustificare la scomparsa del loro figlio perché non potevano permettersi di dire la veritá e apparire agli occhi della gente come dei genitori bigotti e stronzi che avevano allevato i figli come delle macchine guadagna riconoscimenti e che li avevano messi in continua competizione solo per testare quale fosse la progenie migliore. Gli aveva inviato anche la pagina del giornale locale dove compariva l'articolo con il suo nome e anche con una sua foto riconoscitiva. I suoi erano degli psicopatici e Kai gliel'avrebbe fatta pagare cara. Forse avevano sottovalutato il potere vendicativo che il loro figlio aveva. Era incazzato nero, piú del solito e cercava un posto in cui sfogare tutta la sua rabbia, la sua frustrazione. Come potevano essere cosí bastardi da fare una roba del genere? Non dovevano mostrare un pó di compassione e cercare il loro figlio scomparso? Quei due erano matti e Kai lo aveva capito fin troppo tardi ma avrebbe avuto la sua vendetta, questo era poco ma sicuro. Per dimenticare l'accaduto decise di affrontare la cosa come meglio sapeva fare: autodistruggendosi. Prese dalla tasca il suo drum e lo portó alle labbra, accendendolo nell'istante piú tardi. Era destinato ad un cliente ma se ne strafregava, la sua sanitá mentale era piú importante. Si accasció contro la porta della sua stanza da letto e inspiró a pieni polmoni tutto ció che era contenuto in quella sigaretta. Era mai possibile che ogni cosa nella sua vita stesse andando a puttane? Esisteva almeno una cosa che poteva andar bene? 'Fanculo! Gridó lanciando nella direzione opposta l'accendino che fino a qualche istante fa giaceva beatamente tra le sue dita. Si sentí un leggero tic, segno che l'accendino aveva colpito qualcosa e poi il silenzio piú assoluto. L'unica cosa che sentiva era il suo battito che iniziava man mano ad aumentare e il suo respiro farsi pesante mentre uno strano formicolio si espanse dalla mano a tutto il braccio. Si prese la testa tra le mani quando quest'ultima inizio a girargli vorticosamente e continuò a respirare affannosamente. Che gli stava succedendo? Si guardò intorno, cercando qualcosa che potesse aiutarlo ma ebbe come l'impressione che le pareti della sua stanza lo stessero per schiacciare. Urló. La sua voce rimbombó sulle pareti della camera da letto e lui si rimise in piedi. Doveva uscire. Doveva andarsene. La festa di Halloween. Disse affannosamente tra sé mentre cercava di riprendere il controllo di quel suo corpo che mai fino ad allora gli era sembrato così estraneo. Non era esattamente ció che cercava per distrarsi ma in mancanza di altro, sembrava l'idea piú abbordabile e forse pensare a cosa indossare lo avrebbe distratto dal fatto che avesse appena avuto un attacco di panico. Arrivó alla festa e vide che la maggior parte degli studenti era giá arrivata e a giudicare dalle loro facce, sembravano entusiasti di poter festeggiare Halloween. Lui, invece, non aveva nulla da festeggiare. Costeggió il tavolo dei grifondoro e lanció una rapida occhiata verso Halley in compagnia di alcune sue amiche, per poi dirigersi verso il tavolo dei serpeverde. Serró la mascella. Doveva smettere anche di illudersi su di lei e sulla possibilitá che fosse anche lontanamente interessato a lui. Era solo uno scherzo del suo stupido subconscio che cercava di trovargli una ragione per la quale valesse la pena sorridere. La felicitá, per quelli come lui, non esisteva. Anche Halley prima o poi si sarebbe resa conto di che razza di caso disperato fosse e lo avrebbe allontanato per sempre. Lui era destinato a rimanere solo, era quello il triste destino al quale andava incontro. Prese posto accanto ad altri studenti e dopo aver abbassato lo sguardo sul tavolo, fissó il suo riflesso sbiadito sulle posate. I suoi lineamenti non erano ben definiti, ció che era maggiormente accentuato era il sangue presente sul suo viso. Il suo costume era ispirato al se stesso che spesso lo tormentava negli incubi: pallido in volto con il sangue che scendeva dalla fronte fino al suo collo, espandendosi poi sulla sua camicia. Non aveva idea del perché spesso e volentieri si sognava in quelle vesti ma il pensiero che quella potesse essere la sua immagine futura lo angosciava parecchio. Prese il cucchiaio e lo posó con forza sul tavolo, facendo traballare le posate degli altri studenti seduti di fianco a lui. Non aveva fame ed essere andato a quella stupida festa si era rivelata una pessima idea. Afferró un confetto, una magra e misera consolazione, e lo ingurgitó senza pensare a quello che gli avrebbe causato di lí a poco. La testa come le palpebre, iniziarono a farsi pesanti mentre la vista cominciava ad offuscarsi e in men che non si dica crolló sul tavolo privo di sensi. Quella si stava per rivelare la peggiore serata della sua vita. Quando riaprí gli occhi, al giovane Parker sembró di aver dormito per anni. Che succede? Domandó ad un ragazzo seduto vicino a lui mentre si guardava attorno attentamente. Me ne vado da questo posto di merda. Si alzó bruscamente pronto a lasciare la sala grande per dirigersi verso il dormitorio dei serpeverde. Non si guardó neppure indietro, voleva solo dimenticare l'accaduto e dormire per una settimana intera. La sua esistenza lo deprimeva e lui non avrebbe mosso un dito per cambiarla, ormai si era rassegnato a ciò a cui stava andando incontro. Era quasi arrivato a destinazione quando incroció Rain che usciva proprio in quell'istante dal dormitorio. Una rapida occhiata e a Kai parve di vedere sua madre. Non seppe dire quale fosse il nesso logico di quell'incontro ma probabilmente gli effetti dell'erba mischiati con quelli dei confetti, gli fecero avere delle visioni. Un sorriso taglió il suo volto mentre le sue iridi si fecero piú scure. Guarda, guarda chi abbiamo qui. Si avvicinó di qualche passo. Il viso della ragazza era ancora nella penombra mentre il suo veniva illuminato parzialmente da una luce proveniente da una candela che stava per sciogliersi del tutto. Quella era l'atmosfera perfetta per la resa dei conti. Quanto aveva desiderato il momento in cui avrebbe rivisto i suoi genitori per sbattergli in faccia tutto l'odio che gli avevano fatto provare. Gli avevano fatto desiderare di non essere mai nato o peggio di togliersi definitivamente di torno per non pesare sulle loro vite, lo avevano fatto crescere con complessi che un ragazzo della sua etá non doveva neppure conoscerne l'esistenza. Lo avevano trattato come un topo da laboratorio, spronato a mettersi contro suo fratello, riuscendo a farli allontanare una volta per tutte ed era solo per colpa loro se ora si trovava da solo ad affrontare quella miserabile esistenza. Dalla tasca dei suoi pantaloni estrasse il coltellino con il quale, nei suoi sogni, andava sempre in giro. Lo prese tra le sue mani e lo fece girare tra le sue dita con una maestria non del tutto indifferente, nel frattempo osservava la figura di Rain farsi sempre più vicina. A passo lento si avvicinò alla serpeverde con uno sguardo che non annunciava nulla di buono. Ci vediamo all'inferno, mammina. La sua figura torreggiava su quella della ragazza, poteva fiutarne l'odore e poteva ascoltare il battito accellerato del suo cuore. Aveva paura e Kai amava incutere terrore. Senza pensarci su due volte affondó la lama nello sterno della ragazza, girandola una volta e lasciando che il coltellino andasse ancora più affondo. Lentamente poi la tiró fuori, sentendo le sue mani inumidirsi. Il corpo inerme della ragazza cadde in avanti e Kai la guardó crollare per terra con uno strano luccichio negli occhi. Quello era solo l'inizio di uno dei suoi peggiori incubi.

    Kai Parker, III anno.

    -Il suo costume é ispirato alla sua stessa figura che spesso compare nei suoi incubi;
    -arriva alla festa da solo e guarda per qualche secondo Halley prima di prendere posto vicino a dei suoi concasati;
    -si addormenta dopo aver mangiato i vostri schifosissimi confetti (v.v.b.❤️) e al risveglio scappa dalla sala grande;
    -in un corridoio nei sotteranei incontra Rain che scambia per sua madre e la uccide brutalmente.
    Giuro solennemente di essermi messa d'accordo con la player che è sempre ben disposta nell'assecondarmi in queste scelte folli. :valzer:


    Edited by dickhead - 8/11/2022, 09:27
     
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58 replies since 31/10/2022, 10:30   1848 views
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