Devil's trill

Quest di Halloween (aperta solo agli studenti)

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  1. camden.
     
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    Quella sera non avevo molta voglia di festeggiare. Avevo sempre vissuto Halloween come una sorta di incubo, in cui quegli stupidi mocciosi urlanti hanno una scusa in più per aggirarsi tra le strade della Capitale e metterti in imbarazzo. Ed io, che mi ero sempre trovata lavori il cui turno finiva durante le prime ore dell'alba, tendevo a finire in mezzo allo scherzetto piuttosto spesso. Se solo avessi saputo di essere una strega qualche anno prima...
    Insomma, avrei saltato la cena molto volentieri, se solo Halley non mi avesse quasi minacciata, imponendomi di raggiungerla quanto prima possibile. Nessuna delle mie preghiere era servita: sapeva essere davvero ostinata quando ci si metteva. Lasciai quindi che mi precedesse e mi presi del tempo per abbandonare l'idea del pigiama e delle coperte calde. In fondo, il castello era un ambiente controllato, cosa mai sarebbe potuto accadere di male? E no, non avevo paura di rimanere vittima di qualche scherzo, piuttosto mi preoccupava l'incolumità degli studenti che ci avessero anche solo provato a spaventarmi. Da quando avevo una bacchetta, il mondo mi pareva quasi un posto migliore.

    La Sala Grande era stata addobbata in modo - a dir poco - suggestivo. Mentre facevo il mio ingresso, il mio sguardo fu rapito da tutte quelle zucche sospese per aria, dal soffitto incantato in modo da simulare un forte temporale (con tanto di tuoni!), c'erano ragnatele ovunque e tutto l'ambiente era illuminato dai lampi e dalle candele che, dentro le zucche, contribuivano a dare alla stanza un aspetto terrificante. Chinai il capo in un cenno di profondo rispetto per Nick-Quasi-Senza-Testa, il quale mi sorrise, e notai - mentre continuavo ad avanzare lungo le quattro tavolate - che non era l'unico fantasma in sala. «Ok, forse avevo sottovalutato tutta la questione.» ammisi eccitata, prendendo posto accando ad Halley. Sorrisi a Carrie, che malgrado si trovasse a solo qualche studente di distanza da me pareva tutta presa dalle sue amiche, e osservai tutto il ben di dio di cibo che era stato preparato per l'occasione. C'era così tanta roba dall'aspetto squisito che, non sapendo bene cosa scegliere, cominciai a stuzzicare un po' di tutto. Arrivai al dolce piena zeppa, ma decisi di far compagnia alle mie concasate infilandomi in bocca uno stupido confetto dall'aspetto scintillante. «Wow, ma è...buonis...» sbiascicai, prima di perdere i sensi.

    Alzata la testa dal piatto, mi guardai intorno stranita: altri studenti alzavano la testa dal tavolo perplessi, ma..non c'era alcuna traccia di Halley e delle altre ragazze della mia casata. «Halley? Carrie?» provai a chiamare, cercandole inutilmente con lo sguardo. Non ottenni alcuna risposta, ma quello che feci, invece, fu attirare l'attenzione degli studenti della mia tavolata, i quali - nel voltarsi verso di me - mostrarono qualcosa di veramente inquietante: erano privi di un vero e proprio volto, come se gli fosse stato cancellato. Saltai giù dalla panca, perdendo l'equilibrio e ritrovandomi in terra, ma estrassi la bacchetta, indietreggiando velocemente, mentre quelli continuavano a fissarmi, apparentemente inermi. Non avevo notato che, dietro di me, altri studenti senza-volto, di altre casate, si erano alzati e si erano avvicinati a me, creando una sorta di muro che mi rendeva impossibile scappare da quel posto. Bacchetta alla mano e incerta sul da farsi, sentii i battiti del mio cuore accellerare, così, alle strette, alzai la bacchetta. «Indietro! State indietro!» urlai, ma fu praticamente inutile e ogni secondo che passava permetteva ad un nuovo studente di avvicinarsi. «Indietro ho detto!» urlai ancora, deglutendo a vuoto. Non volevo ferire nessuno, ma come se non avessi alcun freno inibitore, urlai ancora. «Stupeficium! Stupeficium!» scagliai le fatture tutto intorno a me. Non mi importava di ferire, colpire o, addirittura, uccidere. Volevo solo liberarmi di quel dannato incubo.
    Alexis Pierce, III anno, Grifondoro, n.16
    Primo paragrafo: intro, citato Halley;
    Secondo paragrafo: interagito brevemente con Halley e Carrie;
    Terzo paragrafo: Al riserveglio, Alexis non riconosce più chi le sta accanto, né vede più le sue amiche, ma semplici corpi privi di volto che la accerchiano minacciosamente. Così, presa dall'agitazione crescente, comincia a scagliare fatture a manetta nel tentativo di difendersi.
     
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