Devil's trill

Quest di Halloween (aperta solo agli studenti)

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  1. Astrid;
     
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    La sua prima festa di Halloween. Astrid aveva solamente sentito parlare di questa ricorrenza che avveniva la notte del 31 ottobre. Le suore dell'orfanotrofio in cui era cresciuta ne parlavano malissimo. "E' una festa malvagia." Dicevano. "La gente innalza il male e invoca imitando il demonio. Nel nostro istituto questo abominevole giorno non esiste." E solo a sentirle parlare, Astrid immaginava che fosse in realtà una festa fighissima. Tutto ciò che per loro era un bene per la norvegese era noioso. E solo dopo aver finalmente abbondonato quella prigione di perbenissimo vomitevole, Astrid aveva compreso meglio come si festeggiasse quella festività. Anche se non aveva avuto modo di partecipare ad alcuna festa anche da libera. Aveva avuto altro a cui pensare.
    Quest'anno era praticamente il suo primo Halloween, ma non si aspettava comunque una grande festa con musica, alcool e qualche tipo di scherzo spaventoso. Magari, se ad organizzarla fosse stato uno studente ci avrebbe pure sperato, ma considerando che era un'iniziativa della scuola stessa, beh la Serpeverde non nutriva molte speranze. Il preside di quella scuola non si vedeva quasi mai. Astrid sapeva solo che era molto vecchio e troppo buono, le bastavano quelle informazioni per comprendere che con lui non ci sarebbe stata alcuna festa "peccaminosa". E White, nonostante fosse uno dei suoi insegnanti preferiti, era troppo fissato con le regole anche lui per permettere agli studenti di divertirsi come dei normali adolescenti.
    La festa, come appunto Astrid immaginava, non era altro che l'ennesimo banchetto di tutti i giorni. Con le sole differenze delle decorazioni a tema Halloween. Che sì, davvero carini gli scheletri. Ma che li avevano animati a fare se non si reggono neanche in piedi? La sua unica consolazione quella sera almeno sarebbe stato il banchetto. Uno dei pregi di quel castello era sicuramente il cibo e anche quella sera gli elfi non avevano lasciato il suo palato insoddisfatto.
    Era arrivato il momento dei dolci. Astrid non ne era particolarmente ghiotta e inoltre si sentiva abbastanza piena, ma assaggiò comunque qualche caramella, un paio di confetti ed una sola cioccorana. Dopodiché lasciò che gli altri Serpeverde il resto dei dolciumi presenti sulla tavola.
    Si sentì poi improvvisamente strana. Avvertiva degli strani formicolii a braccia e gambe, inoltre la colpì una stanchezza improvvisa, come se non riuscisse a tenere più gli occhi aperti. Talmente noiosa questa festa che era riuscita a farle venire sonno. Sbadigliò prima di chiudere definitivamente gli occhi e accasciarsi su uno dei ragazzini del suo anno seduti accanto a lei. Riaprì gli occhi improvvisamente qualche secondo dopo. Il ragazzino sulla quale si era appoggiata si era alzato improvvisamente dal suo posto spaventato facendo urtare la bionda sulla panca in cui prima c'era lui. Imbecille! Le urlò contro mentre si allontanava spaventato da non si capiva cosa. Astrid si guardò intorno confusa. Era tutto come prima. Tranne alcuni studenti ancora privi di sensi, i professori privi di sensi e il panico generale che si era venuto a creare. Qualche scherzo di uno studente? O finalmente la scuola aveva deciso di organizzare qualcosa degno di questo giorno? Una cosa era certa, Astrid non ne poteva più di quel banchetto. Si alzò in piedi cercando di uscire da quella sala piena di studenti spaventati che fuggivano a gambe levate neanche ci fosse un mostro pronto ad ucciderli alle loro spalle. La norvegese dal canto suo si sentiva stranamente arrabbiata. Solitamente lei si faceva facilmente prendere dalla rabbia, ma quando ne aveva motivo, e in quel momento non ne aveva. Uscì dalla Sala Grande incamminandosi verso i sotterranei, mettersi a letto e dimenticare quella noiosa ma allo stesso tempo strana serata.
    Si sentì improvvisamente un urlo. Astrid istintivamente si fermò per capire da dove provenisse. Pessima idea Astrid. Continua a camminare. Si convinse, ma quelle urla man mano si fecero sempre più forti e vicine e la Serpeverde scoprì che provenivano da una ragazzina di Tassorosso che impaurita correva verso di lei. Istintivamente afferrò la bacchetta che teneva nelle tasche dei pantaloni e si voltò indietro per capire ciò che la stava raggiungendo. La ragazzina vedendola la afferrò coprendosi dietro di lei, come se la Serpeverde fosse il suo scudo per poterla proteggere. Ma che fai? Scollati di dosso ragazzina... La spinse via arrabbiata, puntandole contro la bacchetta. Non azzardarti mai più a toccarmi. La ragazzina aveva uno sguardo impaurito e gli occhi colmi di lacrime, ma non guardava Astrid con quegli occhi pieni di terrore, bensì alle spalle della norvegese. Astrid si costrinse a voltarsi e vide uno scheletro, di quelli che aveva disprezzato qualche ora fa al banchetto, correre verso di lei con in mano un pezzo di vetro molto appuntito ed affilato. D'istinto gli lanciò un Falsabuca, ricordandosi della loro incapacità di reggersi in piedi. Lo scheletro per fortuna inciampò riducendosi in mille pezzi. Astrid sollevata afferrò il pezzo di vetro che il mucchio di ossa aveva tra le mani e iniziò a correre. Si trovava finalmente nei sotterranei, quasi vicino alla Sala Comune dei Serpeverde, ma a sbarrarle la strada furono tre armature animate armate di spada. La cosa era irritante ma allo stesso tempo divertente. Quello sì che poteva definirsi Halloween.
    Si voltò indietro per cercare un nascondiglio e notò che la ragazzina di prima era dietro di lei. La guardò furiosa, afferrandole la felpa e trascinarla in un angolo nei paraggi per non farsi beccare dai tre esseri di metallo. Chi cazzo ti ha detto di seguirmi ragazzina. Le disse abbassando il tono della voce per non farsi beccare. Ma i singhiozzi fastidiosi della ragazzina superavano di gran lunga la sua voce, il che irritava la Serpeverde ancor di più. Sta zitta. Vuoi farci scoprire idiota. Smettila di frignare. Il suo tono era diventato leggermente più alto e molto più minaccioso, abbastanza da farle andare il sangue al cervello per la situazione. Non sarebbe morta a causa di una sciocca ragazzina. Ti ho detto di chiudere quella fogna, è chiaro?! Le ringhiò contro spingendola con forza contro il muro e puntandole la punta del pezzo di vetro, rubato allo scheletro, alla gola. Nonostante la rabbia stava cercando di controllarsi, ma ardeva dal desiderio di fare pressione con quella punta e squarciargli la gola in modo da farla tacere per sempre e liberarsi del problema. Ma si trattenne. Era da poco uscita da una prigione, non poteva permettersi di farsi rinchiudere in un'altra.


    Arrivata al banchetto da sola. Dopo aver mangiato i confetti ed essersi risvegliata in Sala Grande, cerca di tornarsene in Sala Comune. Incontra una ragazzina di Tassorosso (png) che scappa da uno degli scheletri animati. Con un Falsabuca Astrid lo fa inciampare facendolo rompere in mille pezzi, si impossessa del pezzo di vetro che teneva tra le mani e inizia a correre verso la Sala Comune, ma trova la strada sbarrata da tre armature armate di spada. Si nasconde in un angolo vicino trascinandosi la ragazzina e la minaccia con il pezzo di
    vetro che gli ha puntato alla gola perché continua a frignare.
     
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58 replies since 31/10/2022, 10:30   1848 views
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