Lezione di Cura delle Creature Magiche A.S. 2022/2023

ammessi studenti DAL 4° ANNO IN SU.

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  1. Sky.
     
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    Erano le cinque della mattina, la mia sveglia biologica era ormai suonata da una mezz'ora buona e tutto ciò che potevo fare per passare il tempo in quella stanza popolata da perfette sconosciute era un bel bagno caldo in attesa che giungesse un ora dignitosa per uscire dal dormitorio. Con un abile e veloce movimento del polso resi la stanza insonorizzata per non disturbare le altre ragazze presenti in camera ancora beatamente avvolte fra le morbide coperte dei baldacchini blu notte. Aprii l'acqua posizionando il pomello sul getto freddo e quando la vasca fu piena mi ci calai dentro sentendo il mio corpo reagire all'iprovviso sbalzo di temperatura. Scivolai con la testa al di sotto della superficie dell'acqua e trattenni il respiro fino a quando non sentii i polmoni bruciarmi in cerca d'aria. Trascorsi una mezz'ora buona assorta nei miei pensieri e durante il lento scorrere dei minuti ebbi modo di pensare molto, forse troppo. Mi chiedevo se Axel fosse stato veramente sincero quando mi aveva rassicurato che nulla sarebbe cambiato. Mi domandavo se in fondo non cominciasse a considerarmi un mostro come spesso sosteneva di essere lui. Non sarebbe cambiato nulla fra di noi. Questo era ciò che aveva promesso per far si che dai miei occhi smettessero di scrosciare lacrime pregne di senso di colpa per quanto l'avrei obigato ad affrontare. Non ero stata io a volere ciò che era accaduto, nessuno lo aveva voluto, ma era capitato e ora che fissavo il mio profilo nudo davanti allo specchio non potevo fare a meno di chiedermi con quali occhi mi avrebbe guardato in futuro il Serpeverde. Temevo che prima o poi ci avrei letto disgusto, repulsione, odio e tale possibilità mi levava il respiro. Mi svuotata dall'interno rivoltandomi lo stomaco come fosse un calzino da accoppiare al suo gemello per poi riporlo nel cassetto. Forse tale metafora era però un po' troppo splice per descrivere appieno ciò che provavo ogni qual volta che osservavo il mio riflesso allo specchio. Forse ero io la prima a odiarmi un poco per aver lasciato che accadesse. Avrei dovuto stare più attenta, avrei dovuto evitare di abbassare la guardia in quel modo minimizzando e ignorando i reali rischi che quella situazione mi aveva poi portato ad affrontare. Fanculo. Pensai indossando la divisa che mi ero precedentemente portata con me in bagno per poi scendere in sala grande per la colazione. «Che?» Esclamai disorientata fissando il volto del Bulgaro con le sopracciglia alzate. «Oh giusto... me ne ero dimenticata» Ammisi in parte mentendo per nascondere l'entusiasmo che mi mancava per festeggiare serenamente il mio diciannovesimo compleanno. «Grazie...» Risposi allargando lo stesso timido sorriso che mi aveva fatto guadagnare il nickname di "paperella". Non sapevo esattamente perché avesse cominciato a chiamarmi in quel modo o quando fosse stata l'ultima volta che mi aveva chiamato così, erano sicuramente passate ormai svariate settimane dall'ultima volta che lo aveva fatto e non era difficile immaginare perché avesse smesso. Poteva fingere che tutto andasse bene, che non gli importasse sul serio di quanto di lì a pochi giorni avremmo scoperto, ma sapevo che mentiva e sapevo che lo stava facendo unicamente per cercare di farmi stare meglio. Per tale motivo avevo deciso a mia volta di fingere che i suoi dolci tentativi di tirarmi su di morale funzionassero davvero, in un qualsiasi altro momento lo avrebbero fatto di certo, riuscendo a tirarmi fuori dai soliti vortici di pensieri negativi nei quali mi lasciavo sprofondare, ma in quel caso, in quel determinato caso, poco sarebbe realmente riuscito a farmi sentire meno in colpa per quanto accaduto. Continuai a scherzare durante tutto il tragitto per arrivare fino ai recinti delle creature e dopo aver salutato il professore e aver convito Axel a metterci in prima fila per vedere meglio i miei tanto amati "animaletti", presi a ricambiare i vari saluti dei presenti limitandomi a restituire loro solo dei timidi cenni del capo.
    Rose mi guardava da lontano e nonostante le avessi fatto cenno più volte di raggiungermi non sembrava per nulla incline a farlo, da quando era accaduto ciò che era accaduto aveva sempre mantenuto una certa distanza -almeno quando vicino a me c'era Axel- e probabilmente era dovuto al fatto che almeno in parte si sentiva in colpa. Le avevo ripetuto più volte che non c'entrava nulla e che quanto accaduto non lo avrebbe potuto né prevedere né controllare nessuno, ma le mie parole sembravano entrarle da un orecchio per uscirle dall'altro. «Che simpatico... tu invece somigli a lui» Indicai uno dei thestral più distanti da noi. «Si chiama cheesecake, ha un carattere difficile, ma è sicuramente il mio preferito» Ammisi arrossendo non appena mi accorsi che, ironia della sorte, la creatura alla quale avevo paragonato Axel, fosse in realtà una delle mie preferite in assoluto. Stavo per ritrattare affermando che in effetti la somiglianza non fosse poi così evidente, quando, comparendo velocemente nel nostro campo visivo, una Serpeverde si prese gioco di Axel lasciando intendere che quello in prima fila non fosse un posto che normalmente avrebbe scelto, ma che evidentemente si cambiava. «Senti... se vuoi andare in fondo non è un problema... so che le prime file non fanno proprio per te, sono stata egoista a insistere» Pigolai abbassando lo sguardo per fissarmi nervosamente la punta dei piedi. Non erano passati nemmeno due giorni dal nostro rientro che già lo avevo forzato a fare qualcosa che si allontanava dalla sua confort zone e tutto senza nemmeno farci caso, ero la solita stupida. «I thestral sono creature molto incompese, a causa dell'impossibilità di molti di vederli e dell'aspetto cupo e spettrale che possiedono vengono spesso considerati presagio di sventura, tant'è che il ministero ha» Ingiustamente. «Assegnato loro un grado di pericolosità molto elevato, nonostante in realtà siano di norma creature schive e pacifiche» Insomma, ci voleva proprio un coglione per far diventare aggressivo e pericoloso un simile animale. Personalmente adoravo quelle creature, erano così stravaganti e uniche nel loro genere che era impossibile per me non apprezzarle. Per di più il nucleo della mia bacchetta era composto proprio da crine di Thestral, il che, a mio avviso, non poteva che significare altro se non che tra me e loro doveva esserci per forza sintonia. «Ingiusta fama apparte si può affermare che tali creature siano particolarmente leali e intelligenti, riescono a riconoscere se chi si avvicina a loro è un "amico" o un individuo da temere e allontanare e se addestrati a dovere sono abbastanza intelligenti da capire le parole del loro "pilota" e le sue richieste» Avevo letto numerosi articoli e libri in merito a tali creature, ero praticamente un enciclopedia umana su di loro, ma decisi di interrompere il flusso di informazioni che continuavano a uscirmi dalle labbra, avevo già dato modo a una Serpeverde di sfottere Axel, non avevo intenzione di dare ad altri ulteriori motivi per dargli noia. Immaginavo non fosse il massimo passare per il fidanzatino di una delle secchie palo in culo più criticata di Hogwarts. Non serviva a nulla gettare altra legna sul fuoco

    ★ ★ ★
    Prefetta Corvonero | Scheda | Mailbox | Pensatoio

    Skylee Mètis, V anno, Corvonero.
    Interagito con Axel e risposto silenziosamente al saluto di tutti quelli che hanno salutato Sky. Citate Rose e Reina. Risposto da brava secchia al Professore.

    Ippo o Thestral: 1
    • 1d2
      1
    • Inviato il
      7/9/2022, 21:04
      Skylee.
     
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46 replies since 2/9/2022, 07:30   1286 views
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