Lezione di Cura delle Creature Magiche A.S. 2022/2023

ammessi studenti DAL 4° ANNO IN SU.

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    Christopher O'Neill | Professore di CDCM

    CHRIS
    2 Settembre 2022, ore 8.30

    Per Christopher la giornata non era iniziata per niente nel verso giusto, l'ex Grifondoro si era svegliato di buon ora per fare una sostanziosa colazione a base di salsicce abbrustolite e uova strapazzate, doveva essere in forma per la lezione che sarebbe cominciata a breve e un calo di attenzione per via della debolezza causata da una colazione non soddisfacente, si sarebbe potuta dire a dir poco fatale per i ragazzi che avrebbe seguito quel venerdì mattina, per non parlare poi della sua carriera, pure quella sarebbe probabilmente stata stroncata se solo si fosse visto costretto a portare un'orda di zoppicanti ragazzini all'infermiere della scuola. Non era però bastato quel sostanzioso pasto a salvare il suo sopracciglio dall'unghiata che il Tuono Alato che stava portando verso i recinti, gli aveva rifilato. Un ragazzotto piuttosto scontroso e irrequieto era quella creatura, o almeno così aveva finito per etichettarlo l'ex Grifondoro. Si era detto per nulla invidioso dei poveri ragazzi del sesto anno che per la prima volta avrebbero dovuto approcciarlo, c'erto tutte le protezioni del caso non sarebbero assolutamente mancate, ma il buon umore dell'animale, quello sì che non si poteva dire per nulla a loro favore. Non appena ebbe lasciato la creatura al sicuro nel recito adibito a spazio sicuro per la lezione, fece una capatina in infermeria per farsi sistemare lo squarcio che Roger, così si chiamava il tuono alato dal caratterino difficile, gli aveva gentilmente regalato. Tutto si risolse con qualche intruglio e un po' di magia e quel che ne rimase del taglio lungo circa cinque centimetri, fu solo una piccola cicatrice rossastra. Nulla di grave considerando i numerosi danni riportati nel corso degli anni, quando prima di dedicarsi all'insegnamento, si occupava di riacciuffare le creature di pericolosità pari alle cinque "x" ministeriali. Fu solo quando l'infermiere gli diede il via libera che si diresse nuovamente verso i recinti, dove i ragazzi dal quarto anno in su stavano per arrivare e tutte le creature che avrebbero studiato nel corso di quella giornata, attendevano disinteressate il loro arrivo dietro al muro magico e invisibile che gli era stato eretto attorno. «Buongiorno ragazzi, spero vi siate divertiti durante le vacanze!» Esclamò in tono allegro non appena tutti gli studenti giunsero sul posto. «Ora però vi dovrete concentrare, ok? Le vedete tutte le numerose creature alle mie spalle? Immagino di sì viste le loro dimensioni» Scherzò compiaciuto della sua scadente battuta da quattro soldi. «Oggi avrete finalmente la possibilità di avere loro a che fare da vicino, anzi... da vicinissimo!» Precisò lasciandosi sfuggire un indizio su quanto avrebbero fatto nelle ore seguenti. «Prima di passare alla parte pratica mi pare doveroso dedicarci qualche minuto alla teoria» Non c'era da scherzare con quel genere di creature e anche se i Tuoni Alati erano senza ombra di dubbio quelle più pericolose della giornata, pure con le altre due non c'era per niente da scherzare. «Caspita, mi devo contraddire già a quest'ora della mattina mi sa, ebbene... forse non tutti e me lo auguro per voi, saranno in grado di vedere tutte e tre le creature presenti alle mie spalle» Esclamò con voce decisa per farsi udire chiaramente da tutti mentre allargando un braccio dietro di sé, mostrava gli animali vigili e curiosi che attendevano le molestie degli studenti alle sue spalle. «Quest'oggi parleremo di creature in grado di volare, il quarto e il quinto anno si approccerà con gli Ippogrifi e, qui viene il bello per tutti coloro che si stanno chiedendo cosa non sono in grado di vedere, i Thestral, mentre tutti gli studenti dal sesto anno in su, dovranno fare i conti con questo bel ragazzotto, è un tuono alato e vi avviso, si è svegliato con la luna storta, guardare per credere» Si indicò il sopracciglio arrossato con un largo sorriso ebete sul volto. Molti si sarebbero disperati per quanto accaduto nei minuti precedenti, ma lui vi era ormai fin troppo abituato: ferite, mutilazioni e nei casi peggiori persino la morte, erano eventi piuttosto frequenti per chi come lui era del mestiere. Per questo aveva ormai imparato a riderci su, dopotutto un taglietto era meglio della morte, poteva dirsi fortunato. «Forza, scatenatevi, tutti possono dire la loro su una delle tre creature dietro di me, alzando la mano, mi raccomando» Precisò scuotendo scherzosamente l'indice davanti al viso. «Cosa sapete dirmi in merito?»

    Benvenuti alla prima lezione di Cura delle Creature Magiche. Prima di tutto vi ricordo che durante le lezioni sarà necessario inserire uno spoiler al di sotto del proprio post, dove andranno specificati: Nome, Cognome, Anno frequentato e Casa del proprio pg, in più sarà obbligatorio precisare in breve le interazioni e azioni dello stesso.

    Come avrete potuto leggere le creature trattate saranno gli Ippogrifi e i Thestral per i ragazzi del quarto e quinto anno, mentre per quelli dal sesto in su ci saranno i Tuoni Alati. Durante questo primo giro vi chiedo ON di postare l'entrata e l'eventuale risposta alle domande del professore, che serviranno ad approfondire la parte teorica della lezione, mentre in OFF di tirare un dado a due facce per decretare la creatura con la quale avrete a che fare ai prossimi giri (Gli studenti dal sesto in su saranno esonerati da tale richiesta, avendo loro una sola creatura disponibile). Trovate QUI le istruzioni per usare i dadi e dovendoli lanciare tutti tranquilli, per questa volta non servirà che riportiate l'estrazione del numero pure sul topic dedicato. Dovrete chiaramente impostare un solo tentativo e appunto due sole facce per il dado, dove l'uscita del numero 1 significherà Ippogrifo e quella del numero 2 Thestral (in on sarà il prof a dividervi in due gruppi, per questo vi chiedo di farlo già ora, così al prossimo saprò cosa scrivere). Buon divertimento!

    La role è ambientata il 2 Settembre alle ore 8.30 del mattino, ovvero la prima lezione della giornata. Avrete tempo per postare fino a giovedì 8 alle ore 00.00, poi Venerdì andrò avanti. Eventuali ritardatari saranno accettati, ma non vi dico cosa spetterà loro, spoiler: potrebbe avere a che fare con la pupù di ippogrifo.
     
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    Axel
    Axel spalancò gli occhi sul soffitto del baldacchino ed emise uno sbuffo di rassegnazione. Un altro giorno era passato ma non abbastanza rapidamente. I suoi occhi si mossero sul calendario fissando la grossa “X” rossa che vi aveva tracciato con una certa prepotenza appena aveva varcato la soglia della sua stanza. Doveva stare calmo o non sarebbe arrivato incolume alla successiva luna incazzato com’era con il mondo o più precisamente con due persone in particolare. Ma quel giorno non poteva rimanere imbronciato, non poteva odiare il mondo né poteva azzannare – metaforicamente s’intende – chiunque gli capitasse a tiro come aveva fatto nei giorni precedenti anche se, valutò, non avrebbe potuto comunque maltrattare nessuno come aveva invece fatto finché era fuori dalla scuola. Se durante le ultime missioni aveva eccessivamente calcato la mano sulle maledizioni buttando fuori un po’ della frustrazione che permeava adesso avrebbe dovuto contenersi altrimenti lo avrebbero sicuramente espulso e non poteva, non voleva che succedesse. Silenziosamente uscì dalla stanza dirigendosi in Sala Grande dove, complice il nervosismo, si sbafò più cibo del solito e successivamente si calzò a forza una maschera più sorridente del solito.
    «Buongiorno Paperella, buon compleanno», fece intercettando l’uscita della Corvonero circondandola immediatamente con un braccio intorno alle spalle. Le scoccò un bacio sulla fronte. Non usava quel nomignolo da un po’ di tempo e solo allora, pronunciandolo, se ne rese conto. Quel piccolo nickname era sempre riuscito a strappare un sorriso alla ragazza e sperò che anche in quel frangente, in quel tanto particolare giorno, avrebbe funzionato. Chissà se Skylee si sarebbe stupita del fatto che lui sapesse del suo compleanno e di fatto, per fugare ogni domanda disse: «Lennox lascia i moduli in bella vista», mentì accusando come informatore dei fatti il professore di volo che in realtà in quella storia non c’entrava nulla. La vera mano dietro quell’informazione era quella della Tassorosso ed Axel provava sentimenti contrastanti a riguardo. Da un lato era grato per l’ottima figura che gli stava facendo fare anche se, con ogni probabilità, l’intenzione della tassa era più rivolta ad un atto di protezione nei confronti dell’amica che per fare un favore a lui, e dall’altro... Scosse il capo. Non voleva pensarci. Non quel giorno o la collera, l’ansia e lo sgomento avrebbero nuovamente preso il sopravvento. «Sei emozionata? Prima lezione e andiamo a giocare con gli animaletti», la prese teneramente in giro puntando sulla passione della ragazza per le varie creature, soprattutto quelle in difficoltà. Forse era proprio quella maledetta passione nell’aiutare il prossimo che non faceva che metterla nei casini. Costantemente. La condusse all’esterno spingendola gentilmente quanto innocentemente a voltarsi nella direzione opposta quando individuò nel suo campo visivo la Tassorosso. No, proprio no. Arrivarono ai recinti dove trovarono il professor O’Neill e sarebbe rimasto in disparte se Skylee non lo avesse tirato verso i primi posti. Che palle. «Si vede bene anche dietro», le sussurrò seccato. Odiava stare in prima fila lì ci stavano i secchioni, gli sfigati, quelli che non vedevano l’ora di fare una pulizia approfondita dell’ano del professore per ottenere una “E” in registro. «Quello ti somiglia», soffiò chinandosi all’orecchio della ragazza ghignando poi divertito. O’Neill spiegò che avrebbero avuto a che fare con le bestie ed il mannaro, incrociando supponente le braccia al petto, inclinò il capo seccato. Vabbè, thestral e ippogrifi. Capirai! Ethan gliene aveva fatti catturare due ancora verso metà mese, sarebbe stato un gioco da ragazzi!
    «Caspita, mi devo contraddire già a quest'ora della mattina mi sa», il mannaro sospirò roteando gli occhi al cielo. Buongiorno! Abbassò lo sguardo sul prato verde cominciando a provare una certa insofferenza per le maniere del professore salvo poi alzare lo sguardo quando quest’ultimo indicò il tuono alato alle sue spalle. «Che culo, cazzo», borbottò. Aveva avuto a che fare con quei bastardi ma in quell’occasione lo aveva fatto con Ethan in prima linea e lui a supporto. Ora era tutto per lui. Osservò l’esemplare incrociando gli occhi ambrati della creatura che gli restituì la stessa occhiataccia. Partivano con il piede giusto.
    «Il tuono alato evoca tempeste», fece dopo aver alzato di poco la mano, svogliato. Pareva essere l’unico del suo anno a conoscerli e forse, nell’effettivo era così avendone affrontato già uno.



    Axel Dragonov, VI anno, Serpeverde

    Arrivato a lezione con Skylee con cui interagisce. Evitato ed ignorato Rose.
    Ha risposto con poca enfasi alla domanda
     
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    Buongiorno! Si, iniziava un nuovo anno e quella mattina sembrava così diversa dalle altre. Ero tesa e molto confusa per via di diverse faccende e preoccupazioni che occupavano la mia mente e non solo. Avevo dormito malissimo con il solito incubo ricorrente che mi aveva svegliato nel mezzo della notte con la fronte sudata, il fiato corto e la paura nel cuore anche Liam il mio gattino era saltato dal letto spaventandosi per il movimento brusco che avevo fatto. Quegli occhi senza vita e le urla mi terrorizzavano. Non c’era notte che non tornava a tormentarmi e non riuscivo a comprendere il perché o il suo significato. Non volevo pensarci in quel momento, ne agli incubi ne al resto ma la mia mente non era libera. L’estate appena trascorsa era stata dura e aveva messo il mio corpo, la mia mente e le mie emozioni a dura prova. Era anche stata l’estate più bella di sempre, con i miei amici e non solo. Mi ero sentita libera e felice almeno in alcuni momenti, allo stesso tempo sapevo di non esserlo. Mio Padre mi aveva inviato diverse lettere minatorie e non avevo la minima idea di come ci era riuscito e per di più non vi era il mio indirizzo sulla lettera. Ad agosto, di colpo, le lettere erano terminate e questo avrebbe dovuto rallegrami ma in realtà mi mettevano ancora più in agitazione e paranoica, tanto che mi guardavo intorno guardinga. Di tutto questo la mia amica Sky ne era all’oscuro come Axel e come David, loro non dovevano saperlo. Al banchetto della sera prima non mi degnò di uno sguardo, almeno non mentre io lo guardavo, sembrava che non esistessi e ancora una volta non sapevo cosa provare. Non avevo idea di cosa pensare e non avevo idea di cosa ne pensava lui. Feci una colazione in velocità in sala grande e un saluto a chi me lo richiedeva con un dolce sorriso un pochino stanco. Diedi uno sguardo veloce verso il tavolo dei corvonero cercando di intravedere Sky per poi soffermarmi a quello delle serpi. Presi un a fetta di pane al volo e un sorso di succo di zucca e corsi via.

    La prima lezione della giornata era cura delle creature magiche, ero emozionata all'idea di studiare nuovi esserini ed allo stesso tempo nervosa perché non sapevo cosa mi aspettava. Dovevamo ritrovarci ai recinti e così afferrai la tracolla con tutto il necessario e la bacchetta e mi incamminai verso il luogo dell’incontro. Arrivai in orario anche qualche minuto prima mentre il professore attendeva già lì vicino «Buongiorno Professore!» dissi a voce bassa passandogli vicino, per poi fermarmi in un angolino ad aspettare l’inizio della lezione. Vidi Axel insieme a Sky e compresi che il mio biglietto era stato ricevuto. Sorrisi dolcemente alla corvonero e feci qualche passo nella sia direzione. Se i nostri sguardi si fossero incrociati avrebbe potuto vedere le mie labbra muoversi in un AUGURI per poi sorridergli ancora, per poi guardare Axel e voltare lo sguardo. Continuavo a pensare che quel serpeverde mi odiasse. Il mio sguardo poi andò alla ricerca di qualcun’altro, un altro sepreverde. Quando la lezione ebbe inizio mi misi in ascolto con attenzione e quello che mi trovai davanti furono due animali stupendi anche se il professore aveva annunciato che fossero tre. Bene, ero tra quelli che non vedeva il terzo animale e potevo intuire quale fosse, i thestral, avevo letto qualcosina di loro e non solo, mi piacevano le creature.

    Corrucciai la fronte e quando il professore fece la domanda alzai timidamente la mano «Ecco gli ippogrifi sono animali molto orgogliosi e hanno il corpo per metà cavallo e per metà aquila.» La voce udibile ma non molto alta e le gote di un roseo acceso. Sentivo gli sguardi su di me e non mi piaceva molto quella sensazione. Feci un passetto indietro e mi morsi il labbro pensando anche ai thestral ed ebbi un leggero brivido alle schiena. Non vedere qualcosa ma sapere che era li presente mi metteva a disagio.




    Rose Mia White, IV anno – Tassorosso.
    Arrivata alla lezione puntualissima (anzi con qualche minuto in anticipo come mio solito) Salutato il professore e interagito a distanza con Sky e Axel. Risposto alla domanda del Professore parlando degli Ippogrifi.
    1 Ippogrifo
    2 Thestral
    Lezione di Cura delle Creature: 2
    • 1d2
      2
    • Inviato il
      2/9/2022, 10:03
      Rose Mia White
     
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    Si alzò dal letto per dirigersi verso il bagno privato presente in camera, posizionandosi davanti allo specchio per vedere in che condizioni si sarebbe dovuta far vedere in giro anche quell'ennesimo giorno. Ennesimo poi, era solo il secondo giorno di Settembre, eppure eccola li, felice e gioviale come Anubi, Dio dei morti e dell'oltretomba. Si barricò dentro per potersi fare una doccia rilassante che, doveva ammettere, la tirò su di morale soprattutto quando sentì una delle compagne di stanza lamentarsi della lentezza con cui si stava preparando e del tempo che stava portando via anche a loro. Doveva essere Rain, Daphne non era così isterica. Si preparò con tutta calma e, alla fine, uscì con ancora i capelli bagnati -Rilassatevi, o vi verranno le rughe- si limitò a dire con voce strascicata prima di afferrare la bacchetta e asciugarsi i lunghi ricci con un colpo di bacchetta. Ne aveva già due palle. E pensare che per tutta l'estate non aveva fatto altro che pensare al suo ritorno a scuola. In realtà, aveva appreso, che l'unica cosa che voleva era avere una scusa per allontanarsi da quel postaccio in cui viveva, non le frega una beneamata sega della scuola, se non qualche materia e nemmeno tutti gli argomenti della stessa. Un chiaro esempio di cose che le importassero meno di niente era la lezione di Cura che la stava aspettando. Due palle. Si, ok, alcune creature erano pure interessanti, ma dubitava le avrebbero studiate a scuola quelle che meritassero davvero attenzioni. E comunque cosa diavolo poteva fregare a lei di cosa mangiassero o come passassero il loro tempo? Se le avessero insegnato a seguire le tracce, scovarle, catturarle o persino abbatterle allora si, che l'avrebbe trovato interessante. E utile.
    Scazzata come quasi ogni giorno in cui era obbligata a seguire le lezioni, si mise lo zaino in spalla e voltò la testa sopra quest'ultima ad osservare la biondissima compagna -Muovi il tuo delizioso sedere, se arrivi tardi sai che brutta figura, Prefetto- il fastidio con cui pronunciò l'ultima parola era evidente. Aver scoperto che proprio una delle sue compagna aveva ricevuto la spilla era stato parecchio difficile da mandare giù, era come stare in stanza con un celerino. Avrebbe dovuto studiarsela meglio o andava a finire che l'avrebbe messa nei casini con i professori. Anche se, a dirla tutta, non sembrava una di quelle precisine rompipalle. Era da capire. O eliminarla facendolo sembrare un incidente. La ragazza andava testata.
    Si incamminò per i corridoi tirandosi dietro le gambette snelle come fossero due macigni, poco collaborative alla mattina, soprattutto se si aveva fatto le ore piccole a fissare le grandi vetrate in Sala Comune a pensare che, se per sbaglio qualcuno avesse lanciato l'incantesimo sbagliato sarebbero stati sommersi dalle acque del Lago Nero e sarebbero tutti morti affogati. Ma era pensata bene 'sta cosa? Chi Diavolo era l'architetto? Sicuri che ci fossero degli incantesimi protettivi? Salazar non sembrava uno attento alla sicurezza, ma magari era solo la sua fobia dell'acqua a parlare. E il fatto che ancora non sapesse nuotare non aiutava. Però, era tenace e combattiva, si sarebbe potuta comunque salvare aggrappandosi ai corpi galleggianti dei compagni già deceduti. Chi lo sa.
    Una volta all'esterno la strada da percorrere non era poi tanta e, sbadigliando apertamente, la percorse dondolando la testa ad ogni passo. Doveva ancora cominciare le lezioni del giorno e già non vedeva l'ora arrivasse l'ora di cena. Si sa che le cose migliori avvengono di notte.
    -'Giorno- biascicò in direzione del professore. Era lo stesso dell'anno scorso? Ma che cazzo ne sapeva. L'attenzione fu però catturata dalla cicatrice rossastra sul suo volto che sembrava recente. Quella si che era affascinante, ma dubitava ci sarebbe mai stata una lezione su come procurarsi cicatrici fighe.
    -Dragonov- ghignò in direzione del compagno di Casa, e il ghigno si allargò quando lo sguardo passò poi alla ragazza al suo fianco. Chissà come aveva fatto a convincerlo a mettersi in prima fila insieme ai secchioni come lei -Come si cambia- sussurrò ridacchiando andando a mettersi più in fondo. Lasciò cadere a terra la borsa e, finalmente, prestò attenzione alle creature che aveva davanti. Tacchini. Grossi tacchini con le ali. Che c'era da sapere? Prendessero una lancia, li trapassassero e li mettessero su uno spiedo. Che altra utilità potevano mai avere? Notò la confusione generale quando il prof parlò di tre creature, a quanto pareva una di loro era invisibile alla maggior parte. Si domandò quale e sperò non fossero quei simpatici tacchini neri con le ali da pipistrello perché erano così carini! Comunque, tornando seri, sembrava che anche questa sarebbe stata una lezione interattiva. Questa mania dei professori di voler interagire con gli alunni facendo domande doveva finire. Quando poi iniziarono a fioccare risposte che descrivessero le tre creature, lei non ne sapeva una beneamata mazza visto che nel mondo babbano non capitava spesso di incontrarne, e di certo non era il tipo di persona che apriva i libri di scuola per mettersi a studiare prima che questa iniziasse, ma era stupita che nessuno stesse parlando della caratteristica che accomunava tutti e tre i polli cresciuti, caratteristica che lei aveva notato immediatamente. Così alzò la manina ossuta e attese il suo turno prima di uscirsene con tutta la sua saggezza e la sua spiccata capacità di osservazione -Puzzano-.


    Reina Scott, Serpeverde IV anno.
    Interagito con Daphne in camera, arrivata alla lezione e salutati il prof e Axel, sghignazzato in faccia a Sky come una vera dura (?) e si è messa per i fatti suoi in fondo. Ha risposto alla domanda con tutta la sua conoscenza sull'argomento.
    1 Ippogrifo
    2 Thestral
    Lezione di Cura delle Creature: 2
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      2
    • Inviato il
      3/9/2022, 11:33
      Reina Scott
     
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    grifo4prefetto
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    IV Anno


    Anno nuovo vita nuova diceva il detto e per Jayden era proprio così. Si, era solo un altro anno di scuola con nuovi libri, nuovi compiti, nuove lezioni e soprattutto nuovi esami, nulla che era davvero cambiato su quel frangente a parte forse la difficoltà delle lezioni, ma era il suo vestiario ad essere cambiato. Lo aveva già adocchiato la sera prima in treno, ma ora con la luce del giorno e un vero specchio sembrava ancora più bello. Aveva comprato una nuova divisa nera e vederla ricamata di rosso e oro la faceva rispendere molto più di quanto si ricordasse. Il leone rampante sembrava più vivo che mai, pronto a balzare addosso ai nemici e divorarli, ma ora la sua criniera sembrava più folta e il suo ruggito più regale perché ora sopra di esso capeggiava una lucente spilla da prefetto, una P che simboleggiava il suo stato di primo fra pari, di guida e consigliere per i nuovi, di guardia per quegli scalmanati dei suoi compagni. Un piccolo oggetto che dava un grande potere e con esso lo caricava di grandi responsabilità. Perché proprio lui, un americano trasferitosi, un estraneo, per certi versi, a Hogwarts, un mezzosangue, era degno di tutto quell’onore? Non lo sapeva. Se lo domandava fin da quando il gufo del vicepreside era entrato nella sua camera recando la notizia. Aveva provato a buttare giù due righe per domandare alla scuola il perché di quella scelta, ma nessuna pergamena era mai stata indirizzata a loro. Tutte erano finite accartocciate a terra, sporche di inchiostro e correzioni varie. Certe cose era forse meglio chiederle faccia a faccia, indagare su quale professore potesse aver consigliato la sua candidatura, o quale altro prefetto o capocasa della vecchia guardia.
    Era il primo vero giorno di scuola, erano arrivati la notte prima con le carrozze trainate dal nulla e già allora era stato chiamato ad assolvere il suo compito, uno per cui avrebbe voluto essere più preparato. Chissà quante brutte figure aveva fatto.
    Finito di sistemarsi raccolse spazzolino e dentifricio e scese a colazione con l’idea di sedere tranquillo al tavolo rosso oro, ma si trovò circondato da nuovi studenti che gli chiedevano dove fosse questa o l’altra aula, se ci fosse un passaggio rapido, se c’erano cibi da evitare. Addirittura uno, forse allergico a qualcosa che aveva mangiato ebbe subito bisogno di sapere dove trovare l’infermeria. Insomma, la giornata era cominciata nuovamente con grandi responsabilità a cui adempiere. Si intrattenne fino all’ultimo con chiunque avesse bisogno, compresi i ritardatari dormiglioni o che si erano persi tempo zero. Le prime settimane sarebbero state le più dure, ma in un mese, un mese e mezzo al massimo sarebbe stato tutto molto più tranquillo.

    Lavò i denti al bagno più vicino, quindi via di corsa alla sua prima lezione, cura delle creature magiche. Non era una delle materie preferite, ma non era nemmeno qualcosa di atroce, peccato solo che fosse super distante dal castello. Giunse con il fiatone, non era più abituato alle mille mila scale, quando il prof aveva appena salutato tutti gli altri studenti. Bella figura per il neo eletto prefetto. – Mi scusi… prof… stavo… aiutando… dei primini… – Rimase tra le ultime file cercando di calmare il respiro affannato mentre con gli altri ascoltava l’argomento proposto. Ippogrifi e threstral per il suo anno contro, ommiodio non ci poteva credere, un tuono alato per il sesto e settimo. L’invidia crebbe a mille. Cercò Loki fra la folla di studenti, trovandolo non troppo distante tutto sommato. Gli si avvicinò tranquillo spalleggiandolo e toccandolo sul braccio per avere la sua attenzione per poi dirigerla verso il thunderbird. – Ricordi l’anno scorso che parlavamo di Ilvermorny? Ecco, immaginati quella creatura che ti vuole nella sua casa. – sussurrò in modo tale che solo lui, o gli altri studenti immediatamente vicini potessero sentirlo. – Potessi farlo mi fingerei uno del sesto anno. –

    Quindi alzò la mano, attendendo che il professore gli desse la possibilità di parlare. – E’ originario degli stati uniti, più precisamente dell’Arizona, dove è simbolo di diverse scuole, tra cui dell’omonima casa di Ilvermorny. Si dice sia imparentato con le fenici perché entrambi sono volatili che maneggiano un elemento naturale, fuoco e fulmine, e con gli ippogrifi per via della forma della testa. – Era il simbolo della sua casa di Ilvermorny, certo che era preparato sull’argomento. Non ne aveva mai visto uno vero da vicino però e l’idea di infrangere le regole e avvicinarglisi era sempre più insidiosa. Insomma dai, aveva l’età per essere del quinto anno, si poteva ben nascondere tra quelli dell’ultimo ciclo di studi, no?
    Con tutto il rispetto per ippogrifi e Threstral, ma le altre due creature equine, una delle quali non vedeva, era nullo se affianco a loro c’era l’aquila di tuono!


    -Parlato-Pensato-Parlato altrui-
    scheda | mailbox | memo

    Credits: Eltanin17


    Jayden Falkhart – IV Anno – Grifondoro
    Arriva appena dopo il suono della campanella subito giustificandosi al prof e alla classe con lo svolgere del suo lavoro da prefetto. Dopo aver capito su cosa verte la lezione si muove tra gli studenti a caccia di Loki (mossa accordata con il player) e gli indica il tuono alato che purtroppo non è di loro competenza. Quindi risponde alla domanda del professore elargendo le proprie conoscenze proprio su quest’ultima creatura.
    Ippogrifo o Threstral?: 1
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    • Inviato il
      3/9/2022, 17:29
      Eltanin17
     
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    Con difficoltà aprì gli occhi. La notte era trascorsa all’insegna del divertimento. L’emicrania, oramai costante nella sua esistenza, aveva cessato di tormentarla alle cinque del mattino, ossia due ore prima e, per questo, sentiva la tensione raggiungere un livello pericoloso per lei e per ciò che avrebbe affrontato in quella nuova giornata. Si portò a sedere e prese la testa tra le mani. Tra la stanchezza e la disperazione, non aveva la benché minima idea di come avrebbe potuto affrontare positivamente ciò che l’attendeva di lì a poco. La scuola aveva riaperto le sue porte, trascinando gli studenti all’interno della solita, vecchia routine che, fondamentalmente, non le risultava più così stretta. L’estate aveva lasciato una traccia ben marcata nei suoi ricordi: viaggi, grane, problemi e ancora grane. Una delle tante, aveva ancje un nome: Kai. Dopo il loro disastroso incontro, Halley, aveva deciso di porre la parola fine su quella storia che era già durata abbastanza per i suoi gusti. Le parole volate quel giorno di luglio, l’aveva segnata nel profondo, ferendola a tal punto da voler cancellare ogni traccia di quel ragazzo arrogante e così lontano dal suo modo di essere. Se, per un attimo, aveva sperato che le cose tra loro migliorassero, quell’episodio non aveva fatto che peggiorare la sua situazione. Pace all’anima sua. Era certa che le cose sarebbero migliorate quando, una volta ad Hogwarts, le loro strade non si sarebbero più incrociate. Dopo il ballo, probabilmente, non avrebbe più fatto ritorno e le sue parole avevano avvalorato la tesi. Di certo, però, non c’era nulla. Fece un respiro profondo e si alzò dal letto, volgendo lo sguardo verso le sue compagne di stanza. “Carrie? Muovi il culo.” Sentenziò. In poco tempo era riuscita ad inquadrare la ragazza come la pigra svitatama, nello stesso tempo, fungeva da antistress nel momento del bisogno, grazie al suo leggero modo di prendere la vita, così come veniva. Alzò le spalle in tutta risposta al suo mugugno e si portò verso la sedia dove, impeccabile, sostava la sua ordinata divisa, lavata e profumata. Pochi istanti e fu pronta, per così dire, a mescolarsi a tutta quella mondanità, costruita su convenzione che, a fatica, calzavano con la sua complessa personalità.
    Poche imprecazioni dopo, la Wheeler, si trovava in cammino verso lo spazio dedicato alle lezioni di Cura delle Creature Magiche. La materia suscitava un certo fascino in lei che, dopo innumerevoli viaggi compiuti in compagnia del padre, era riuscita a cogliere gli aspetti più intricati della natura di alcune bestiole osservate in passato. Certo, ciò non sarebbe bastato per affermare di avere una conoscenza completa dell’argomento e, per questo motivo, si muoveva con tutta l’intenzione di imparare il più possibile, per poi utilizzarlo in suo favore se, mai, un giorno le fosse stato concesso di perseguire i propri sogni, indisturbata e lontana dalla supervisione della madre. La sensazione di essere manipolata non le piaceva affatto e, spesso, si ritrovava a rimuginare sulla possibilità di fuggire di casa, allontanandosi dalle regole imposte da colei che, ancora, non era riuscita ad accettare la sua differente natura. No. Lei non era una replica della genitrice, al contrario, non si sarebbe adagiata, accontentandosi di ciò che risultava più facile da ottenere. “Fanculo!” Brontolava come una pentola in ebollizione, in solitaria. Ed eccola, pronta per una nuova sfida. Piegò la testa di lato, con gli occhi puntati verso le creature esposte dal professore, per poi concentrarsi sull’uomo che avrebbe condiviso la sua infinita saggezza –solo quella, purtroppo-. “Buongiorno, professor O’Neill!” Che si poteva dire? Bello, dall’aria rude… il suo tipo. Alzò gli occhi al cielo, chiamando a raccolta Merlino e Morgana. Ma che andava a pensare? Darsi una regolata era un suo dovere. Si ricompose. Alcuni studenti guardavano verso un punto indefinito. Ma che cazzo stavano fissando? Dopo la spiegazione dell’insegnante, le fu chiaro il tutto. Beh, non si stupì della cosa, lei aveva vissuto la sua esistenza sotto una campana di vetro, come avrebbe potuto ammirare quelle maestose creature? Che pivella. “Rose! Tutto bene? Sempre in forma, vedo!” La Tassorosso era una certezza per lei. Un punto di riferimento. Le doveva molto, soprattutto di averla guidata nell’avventura che si erano ritrovate, l’anno precedente, a dover affrontare, completamente sole. Non l’avrebbe mai ringraziata abbastanza.
    Si portò nei pressi di Reina e, più in là, notò Daphne. “Rei, non mi dire che stai immaginando di mangiarti ste povere creature! Cerca di redimerla.” Sapeva che ne sarebbe stata in grado e, d’altra parte, le scappò un sorrisetto ironico. Il suo sguardo smeraldino, poi, sostò sui duri lineamenti di Axel. Un cenno del capo, bastò per segnalare la sua intenzione di cessare quella stupida guerra sterile ma senza nutrire alcuna speranza nella risposta.

    I dubbi iniziavano ad attanagliarla. E se li avessero esposti, di nuovo, a qualche pericolo facilmente evitabile? L’esperienza le aveva insegnato ad essere pronta a tutto ma, in fondo non era presente sulla scena del crimine la figura losca riconducibile a Blackwood, Ma, forse, era troppo presto per tirare un sospiro di sollievo. Accidenti a loro. Ippogrifo, Thestral e Tuoni Alati. Rimase attonita a fissare gli ultimi, come se avesse avuto l’apparizione di chissà quale divinità. Aveva un debole per quelle creature ma, quel giorno, non sarebbero passate sotto le sue manine. Con un velo di tristezza passò in rassegna le restati bestiole. Poco male, avrebbe appreso di più su di loro, se solo avesse potuto, almeno vedere quei cavalli decrepiti. Stupida ragazzetta dalla vita color rosa. “Jayden sempre sul pezzo!” Constatò mentre rispondeva alle domande del professore con una serietà estrema, quasi paurosa.
    "Puzzano." Bonjour finesse. Si voltò verso la Scott, con aria severa. Andiamo. Così apertamente. “Anche tu caghi, Rei. La tua profuma di violetta?” Amen.


    Halley Wheeler; IV anno; Grifondoro.
    Salutato il prof (e fatto pensieracci su di lui u_u), interagito Rose ed in seguito con Reina e Daphne. Salutato con un cenno del capo Axel.


    Lezione di Cura delle Creature: 2
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      Halley.
     
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    Nonostante il banchetto della sera precedente abbia messo a dura prova la sua pazienza, facendo sì che alla prima occasione sgattaiolasse silenziosamente al di fuori della Sala Grande alla ricerca di un po’ di pace, ha dormito straordinariamente bene. Dove con straordinariamente si intende che anziché chiudere gli occhi per due o tre ore, è riuscito a raggranellare una mezzora in più, destandosi con gli occhi pesanti e la mente intorpidita. Il che è particolare di per sé, considerando che solitamente la sua sveglia è istantanea, sentendosi in dovere di mantenere un sonno leggero e sempre all’erta, dacché ne abbia memoria. Questa volta, invece, complice il rientro in un ambiente più salubre, una routine ritrovata in cui ha ormai trovato un equilibrio, e la presenza del collega su cui ha istintivamente depositato lo sguardo appannato e di cui sta pian piano cominciando a fidarsi come amico più che come semplice coinquilino, sembra che sia riuscito a rilassarsi più del normale. Chissà se sia un bene, o se finirà per fargli salire un mal di testa fastidioso. Chi vivrà, vedrà, e lui non è certo il tipo da restarsene a ciondolare sul letto molto a lungo. Ha dunque trovato il tempo per un allenamento leggero, in cui si sarebbe aspettato di trovare Jayden, purtroppo non pervenuto (forse a causa dei nuovi impegni), e dopo una doccia rinfrescante se n’è andato a colazione già pronto per la lezione. Una divisa curata, impeccabile si potrebbe dire, i capelli un po’ cresciuti ma ben ordinati, bacchetta nel suo fodero legato alla gamba destra, quella dominante, e la tracolla con i suoi libri e averi utili alla lezione. A cominciare dai guanti, dovendo avere a che fare con le Creature Magiche. Facendo serpeggiare lo sguardo per la stanza, ha sorseggiato il suo tè nero finendo per inquadrare SKYLEE al tavolo Corvonero. Beh, non solo lei, ma sicuramente sulla ragazza ha sostato più a lungo, incerto. Però non ha più avuto molte occasioni di confrontarsi con lei, né tantomeno è sicuro che le sia giunta la lettera inviatale circa un mese prima, quindi ha scelto di non avvicinarsi arbitrariamente, limitandosi a guardarla meditabondo, da lontano. Non è infatti molto sicuro che la sua presenza sia gradita alla biondina, ritenendo migliore la strategia di “farsi gli affari propri” fino a eventuali contrordini. E così mantiene fede a questa posizione anche una volta giunto davanti ai recinti con gli animali. Sopraggiunge sul luogo abbastanza in anticipo, dedicandosi all’osservazione delle creature e dei compagni in arrivo dopo di lui. Quando è il turno di SKYLEE l’attenzione passa però al ragazzo che le sta di fianco (AXEL), che se non ricorda male è lo stesso del Ballo di fine anno. Questo lo rassicura se non altro sull’andamento pacifico della relazione fra i due, qualsiasi essa sia, che all’epoca non gli era parsa proprio delle migliori. Può immaginare a questo punto che per lei la serata abbia preso una piega più vantaggiosa dopo che lui se n’era andato. Bene. Al contrario, ROSE gli dà l’aria di essere un po’ più tesa dell’ultima volta. Il suo viso non esprime chiaramente questa tensione, ma c’è qualcosa che non lo convince del tutto. Indugia a lungo su di lei cercando di cogliere cosa sia, e semmai gli capitasse di essere ricambiato, finirebbe per alzare il mento in segno di saluto allineando parallelamente le labbra come se questo bastasse a farlo figurare più disteso e non dare grattacapi aggiuntivi. Comunque all’arrivo del DOCENTE, è su di lui che va a concentrarsi, distogliendo gli occhi dai colleghi. [Buongiorno] a fior di labbra, con la voce roca e monocorde che oggi mantiene anche un volume basso così da confondersi in mezzo al vociare altrui. Ma sebbene lui faccia più o meno di tutto per non farsi notare, viene immediatamente intercettato dal PREFETTO GRIFONDORO che, invero, arrivato di gran carriera, aveva già distratto il nanetto. [Oi] saluta, raddrizzandosi e volgendosi verso di lui anche con il busto, salvo poi seguire le sue indicazioni e intercettare il Tuono Alato con le iridi. [E’ un bel bestione… Se ha i suoi buoni cinque minuti, oltre a cavarti un occhio come ha cercato di fare col professore, cosa fa?] chiede all’amico, immaginandosi la scena di un faccione beccuto che ti viene incontro in tutta convinzione. Si domanda se, per un ragazzino sugli undici o dodici anni, un simile animale possa risultare spaventoso anche solo alla vista. Per non saper né leggere né scrivere, l’impressione che ne ha è quella di una bestia facilmente irritabile e poco incline alla collaborazione. Però è sicuramente maestosa e non gli dispiacerebbe entrare nelle simpatie di una di quelle in futuro. Magari necessita solo qualche precauzione e il giusto approccio, un po’ come per tutti, a cominciare dagli altri animali lì presenti. Anche se a dire il vero sugli Ippogrifi non è che abbia chissà quali competenze. Saprebbe dire qualcosina di più sui Thestral, se gli venisse data la parola, dato che ha avuto modo di passare qualche momento di serena coesistenza con loro negli anni passati. Tranne forse in un’occasione che la succitata Skylee ricorderà bene quanto lui. [Possono essere visti solamente da coloro che hanno assistito alla morte di qualcuno. Sono molto schivi] questo basterebbe a renderli le best creature ever ai suoi occhi [e per queste due caratteristiche non godono di una buona fama, ma se trattati con garbo sono molto docili] a qualcuno potrebbe forse venire in mente il parallelo fra il parlante e i soggetti del discorso? [Credo che siano onnivori] e ciò è tutto quello che sa sull’argomento. Comunque con JAYDEN non ha ancora finito, perché oltre ad ascoltare affascinato ciò che ha da dire sui Tuoni Alati, si prende anche la briga di abbassare le iridi sulla sua spilletta sgargiante, arcuando le sopracciglia verso l’altro. [Congratulazioni] non glielo aveva ancora detto, ma è fiero di quel traguardo conseguito, dalle sfumature onerose, certamente, ma insieme onorevoli. Crede fermamente che quel ruolo gli calzi a pennello e non può che rallegrarsi dell’ottima scelta effettuata dal corpo docenti con lui. Probabilmente non avrebbe avuto molto da ridire in ogni caso, non è qualcosa su cui abbia particolari pareri, ma è sicuro che preferisca complimentarsi con l’amico piuttosto che una WHEELER su cui, a proposito, ad un certo punto finisce con lo sguardo, arricciando inconsapevolmente le labbra con disappunto. Se glielo chiedessero non saprebbe nemmeno fornire una risposta del tutto razionale al perché di quel gesto, per quanto gli sarebbe facile risalire a un paio di occasioni in cui non gli ha lasciato che amare sensazioni.

    - [Parlato] - Pensato -“Parlato altrui”-
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    Credits: Eltanin17


    Loki Norman - IV anno - Serpeverde
    Arriva in anticipo e guarda SKYLEE, AXEL e ROSE. Si tiene a distanza dai primi due, e si preoccupa per Rose. Non parla con nessuno di loro.
    Saluta invece il PROFESSORE, dicendo ciò che sa sui Thestral e interagisce direttamente con JAYDEN.
    Infine guarda male HALLEY perché sì. (<3)
    Ippogrifo o Thestral?: 2
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      Justapoint


    Edited by Justapoint - 6/9/2022, 18:27
     
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    MI infastidisce terribilmente avere ancora cose fuori posto in stanza, forse soprattutto perchè è abitata da facce nuove e io, che vivo di abitudini, lo trovo fortemente disorientante, fastidioso a tratti. Mi devo abituare, come a tutto e forse ci metto un po' di più rispetto agli altri.
    O forse - anzi, sicuramente - pure loro sono capitati in stanza con me nel momento più sbagliato, al rientro di una vacanza che di vacanza ha effettivamente avuto ben poco. Mi chiedo perchè ci siamo sottoposti ad un simile trattamento, abbiamo volontariamente raggiunto l'America per incontrare i genitori di mio padre, gente che ci evita con disgusto e che ci tiene responsabile per la morte del loro amato figlio, che vadano a fanculo. Mia sorella non sembra essere riuscita a far pace con questa triste realtà vista la reazione che ha avuto, io invece ho razionalizzato la cosa mettendoci una grossa pietra sopra; è per lei se sono arrabbiato, che continua a chiudersi in stanza per non farmi sentire che piange. Ho dato pugni alla sua porta per farmi entrare eppure non ha voluto, detesto vederla giocare a fare la forte.
    Ma se questa è al strada che ha scelto, mi sono detto che è abbastanza grande per prendersi la responsabilità delle sue azioni. Quindi l'ho lasciata continuare mentre io ho cercato altre valvole di sfogo.
    Svegliarmi questa mattina non è stato per nulla facile ma per evitare di incontrare i nuovi compagni di stanza di cui sopra, ho fatto lo sforzo di alzarmi prima degli altri e occupare il bagno. on sono pronto, non è la mattina giusta... li incontrerò prima o poi, no? Non mancherà l'occasione, vivranno anche senza presentazioni ufficiali.
    Ho avuto anche un buon vantaggio sulla colazione, ai tavoli ho incontrato pochi altri mattinieri sparsi impegnati a riempire il piatto di tutto ciò che il menù degli elfi propone. Quanto a me un paio di pancakes e un succo di zucca per far scivolare le pillole andranno più che bene, non mi piace riempirmi troppo quando è previsto movimento. E gli animali portano sempre movimento.
    Mi prendo giusto l'occasione di far scorrere qualche minuto in attesa dell'orario della lezione leggendo un libro sulle rune che ho iniziato la settimana scorsa; con un calcolo fugace inizio a dedurre che i più puntuali si saranno già recati sul posto, e questo significa che è anche il mio momento.
    - Buongiorno - detto da me non ha per niente la stessa enfasi che ci ha messo lui, zero, neanche una minima percentuale. Mi mantengo il più neutro possibile nei limiti dell'educazione, che non ho voglia di fingere una simpatia che non mi verrebbe naturale. Però, forse anche per fortuna, l'incredibile fascino degli animali posti ora dietro l'insegnante mi fa svegliare meglio di una doccia ghiacciata. Aspetta però, non dovevano essere tre?
    Quando l'insegnante passa alle spiegazioni, capisco perchè non riesca a vederne una. Dovrei essere fortunato che i cadaveri non contino come "vedere la morte in faccia", eppure un piccolo macabrissimo pensiero di sottofondo nel cervello mi dice che sarebbe bellissimo poter vedere i misteriosi cavalli alati che, da quanto ne so, si aggirano per foresta proibita. Quel tuono alato però, è veramente una meraviglia...
    non posso non restarne affascinato, così tanto che mi sposto lateralmente per godere di una vista più completa della creatura.
    "Puzzano" è l'osservazione di quella serpeverde piuttosto particolare con cui ho fatto squadra ad una famosa lezione di erbologia che mi resterà impressa nella mente. Come darle torto, stiamo pur sempre parlando di cavalli.
    Gurdando di tanto in tanto le nuche degli altri in mood da nn finirgli addosso ne noto una molto familiare, non conosco nessuno che abbia i capelli così tanto biondi come lei. In qualche modo mi sento sollevato, avere un volto familiare mi mette maggiormente a mio agio. Chissà come ha passato l'estate, se ha poi raggiunto il destinatario della sua lettera - anche io ne so qualcosa - mi aggiungo al serpeverde e per farmi notare, tiro su un braccio proprio sopra la testa di Daphne - il tuono alato è presente anche in molte leggende di antichi popoli babbani, prendeva diversi nomi che più o meno possono essere tradotti in dio del tuono- non era neanche mia intenzione studiare la creatura in particolare, l'informazione mi è passata sotto agli occhi mentre cercavo leggende sulle suddette popolazioni, insomma, una delle solite nozioni che mi si ancora al cervello senza un vero motivo.
    Un colpettino leggero della spalla, mi serve per attirare l'attenzione di Daphne a cui non mi viene spontaneo rivolgere un "ciao" oppure "come va", no, preferisco evitare i convenevoli passando ad un - speriamo che la gente non diventi troppo emotiva con quei Thestral - l'espressione dubbia che mi porto sul viso, lascia intravedere il mio punto si vista sulla cosa - ciao - forse mi sbaglio, forse mi viene spontaneo dire "ciao" alla gente, purchè sia fatto a modo mio.

    Hunter Moore, V anno, Corvonero.
    Menzionata vagamente Reina. Salutato e risposto al professore con un approfondimento sul tuono alato e interagito con Daphne.





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    Thestral vs Ippogrifo: 1
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      .Moore.
     
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    Da quando aveva cambiato compagne di stanza aveva preso l'abitudine di alzarsi all' alba per potersi preparare in tutta tranquillità dato che Rain passava più di mezz'ora in bagno e Reina era imprevedibile, un giorno ci metteva cinque minuti e l'altro un'ora solo per farle un dispetto. Guardò l'orologio, erano le otto e quarto, aveva ancora tempo per sistemarsi i capelli e applicare l'eyeliner senza correre il rischio di fare tardi a lezione e dare il cattivo esempio. Si guardò allo specchio, sistemandosi l'orlo della gonna e applicando il burrocacao alla cannella che aveva comprato qualche giorno fa. «Serve a te un calmante Reina.» Tra le tre la più calma era lei, aveva perso il conto di quante volte avesse fatto da paciere visto quelle due proprio non ce la facevano a non battibeccare. Era il loro strano modo di esprimere affetto. Lei, invece, preferiva farsi gli affari suoi leggendo un libro o ascoltando musica anche se, una sera di queste, avevano deciso di organizzare una specie di pigiama party, o una lotta all' ultimo sangue, dipendeva dai punti di vista. «Hai per caso un debole per il mio sedere? Lo nomini spesso.» Daphne era pudica, evitava di cambiarsi davanti agli altri, anche se erano tutte donne. Era così da sempre; anche dopo gli allenamenti di pattinaggio, non faceva mai la docce insieme alle altre, prendeva le sue cose e se ne tornava a casa. Ovviamente, condividendo la stanza con altre due persone le cose erano diverse ed era andato tutto bene fin quando, qualche giorno fa, era stata costretta ad uscire in mutande perché aveva dimenticato i pantaloni del pigiama. Il risultato? La Scott che, spesso e volentieri, faceva apprezzamenti sul suo didietro. «Non ti preoccupare per me, avviati pure.» La salutò con un gesto della mano. Reina la stava studiando e il motivo era la spilla che portava al petto. Poteva stare tranquilla, se non avesse esagerato avrebbe fatto finta di nulla, non le andava di sottrarre punti alla casata che rappresentava.
    Prese la tracolla e uscì dalla stanza. I sotterranei erano vuoti ma, una volta raggiunto il corridoio dell' ala Ovest, si ritrovò travolta da una marea di studenti. Si fece strada tra la folla, aumentando il passo e avviandosi verso l'aula di Cura delle Creature. Non era una materia che amava particolarmente, gli animali, soprattutto quelli magici, erano imprevedibili e pericolosi se non facevi attenzione, era per questo che, durante l'estate, aveva fatto una lettura generale delle creature che, probabilmente, si sarebbe ritrovata ad affrontare. Non ricordava quasi niente, erano passati mesi, ma le era servito per non pensare. Una volta entrata in aula, salutò il professore, un uomo alto e biondo che doveva avere su per giù una quarantina d'anni, e si mise sulla destra. Fece un cenno di saluto a Skylee e Rose per poi girarsi a guardare Halley che non mancò di lanciare una delle sue frecciatine alla sua compagna di Stanza per poi rivolgersi a lei. «Non mi assumo responsabilità.» Fece spallucce. Se Reina mangiava o meno animali, aveva sentito qualcosa su delle formiche, erano affari suoi. L' importante era che non portasse insetti nel loro dormitorio, in tal caso avrebbe fatto meglio a chiedere un cambio stanza. Guardò diritto davanti a sé, le creature con cui avrebbero avuto a che fare non erano facili da trattare, bisognava fare attenzione. Qualcuno dietro di lei rispose a una delle domande del docente. Sapeva molto bene a chi apparteneva quella voce, era una persona che, di tanto in tanto, si era ritrovata a pensare durante le vacanze.
    Alzò la mano, condividendo un' informazione che aveva appreso quando la sua bacchetta l'aveva scelta. «I peli della coda dei Therstal, usati anche come nucleo per le bacchette, sono una sostanza rara e non facile da padroneggiare perché si dice che solo un mago capace di affrontare la morte sia in grado di farlo. » Sembrava che tutto quello che la riguardasse avesse a che a fare con la morte. Stava per girarsi e salutare Hunter ma lui la precedé, dandole un colpetto sulla spalla per attirare la sua attenzione. Si voltò e si ritrovò faccia e faccia con il suo enigma personale e, anche se non voleva ammetterlo, le fece piacere che l'avesse cercata. «Da capire quanti riescano effettivamente a vederli.» Tu li vedi? Io sì. Per un attimo si incupì, pensando a ciò che aveva scoperto per poterlo fare. Sperò di non capitare con i Therstal, non voleva che i suoi compagni di classe se ne accorgessero, non voleva domande e nemmeno essere compatita. E poi era un fatto privato. Le lezioni a Hogwarts la mettevano sempre in difficoltà. Scosse la testa, allontanando quei pensieri negativi e si concentrò nuovamente sul ragazzo davanti a lei che, solo ora, l'aveva salutata.«Ciao.» Gli sorrise e, come da routine, gli tirò un riccio.




    Daphne Andersen, IV anno, Serpeverde
    Interagisce con Reina. Arriva a lezione, saluta il professore e con il cenno del capo Rose e Sky, poi interagisce con Halley. Risponde a una domanda e interagisce con Hunter.
    Lezione di Cura delle Creature: 1
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    • Inviato il
      6/9/2022, 22:39
      Daphne.


    Edited by Daphne. - 11/9/2022, 00:49
     
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    Erano le cinque della mattina, la mia sveglia biologica era ormai suonata da una mezz'ora buona e tutto ciò che potevo fare per passare il tempo in quella stanza popolata da perfette sconosciute era un bel bagno caldo in attesa che giungesse un ora dignitosa per uscire dal dormitorio. Con un abile e veloce movimento del polso resi la stanza insonorizzata per non disturbare le altre ragazze presenti in camera ancora beatamente avvolte fra le morbide coperte dei baldacchini blu notte. Aprii l'acqua posizionando il pomello sul getto freddo e quando la vasca fu piena mi ci calai dentro sentendo il mio corpo reagire all'iprovviso sbalzo di temperatura. Scivolai con la testa al di sotto della superficie dell'acqua e trattenni il respiro fino a quando non sentii i polmoni bruciarmi in cerca d'aria. Trascorsi una mezz'ora buona assorta nei miei pensieri e durante il lento scorrere dei minuti ebbi modo di pensare molto, forse troppo. Mi chiedevo se Axel fosse stato veramente sincero quando mi aveva rassicurato che nulla sarebbe cambiato. Mi domandavo se in fondo non cominciasse a considerarmi un mostro come spesso sosteneva di essere lui. Non sarebbe cambiato nulla fra di noi. Questo era ciò che aveva promesso per far si che dai miei occhi smettessero di scrosciare lacrime pregne di senso di colpa per quanto l'avrei obigato ad affrontare. Non ero stata io a volere ciò che era accaduto, nessuno lo aveva voluto, ma era capitato e ora che fissavo il mio profilo nudo davanti allo specchio non potevo fare a meno di chiedermi con quali occhi mi avrebbe guardato in futuro il Serpeverde. Temevo che prima o poi ci avrei letto disgusto, repulsione, odio e tale possibilità mi levava il respiro. Mi svuotata dall'interno rivoltandomi lo stomaco come fosse un calzino da accoppiare al suo gemello per poi riporlo nel cassetto. Forse tale metafora era però un po' troppo splice per descrivere appieno ciò che provavo ogni qual volta che osservavo il mio riflesso allo specchio. Forse ero io la prima a odiarmi un poco per aver lasciato che accadesse. Avrei dovuto stare più attenta, avrei dovuto evitare di abbassare la guardia in quel modo minimizzando e ignorando i reali rischi che quella situazione mi aveva poi portato ad affrontare. Fanculo. Pensai indossando la divisa che mi ero precedentemente portata con me in bagno per poi scendere in sala grande per la colazione. «Che?» Esclamai disorientata fissando il volto del Bulgaro con le sopracciglia alzate. «Oh giusto... me ne ero dimenticata» Ammisi in parte mentendo per nascondere l'entusiasmo che mi mancava per festeggiare serenamente il mio diciannovesimo compleanno. «Grazie...» Risposi allargando lo stesso timido sorriso che mi aveva fatto guadagnare il nickname di "paperella". Non sapevo esattamente perché avesse cominciato a chiamarmi in quel modo o quando fosse stata l'ultima volta che mi aveva chiamato così, erano sicuramente passate ormai svariate settimane dall'ultima volta che lo aveva fatto e non era difficile immaginare perché avesse smesso. Poteva fingere che tutto andasse bene, che non gli importasse sul serio di quanto di lì a pochi giorni avremmo scoperto, ma sapevo che mentiva e sapevo che lo stava facendo unicamente per cercare di farmi stare meglio. Per tale motivo avevo deciso a mia volta di fingere che i suoi dolci tentativi di tirarmi su di morale funzionassero davvero, in un qualsiasi altro momento lo avrebbero fatto di certo, riuscendo a tirarmi fuori dai soliti vortici di pensieri negativi nei quali mi lasciavo sprofondare, ma in quel caso, in quel determinato caso, poco sarebbe realmente riuscito a farmi sentire meno in colpa per quanto accaduto. Continuai a scherzare durante tutto il tragitto per arrivare fino ai recinti delle creature e dopo aver salutato il professore e aver convito Axel a metterci in prima fila per vedere meglio i miei tanto amati "animaletti", presi a ricambiare i vari saluti dei presenti limitandomi a restituire loro solo dei timidi cenni del capo.
    Rose mi guardava da lontano e nonostante le avessi fatto cenno più volte di raggiungermi non sembrava per nulla incline a farlo, da quando era accaduto ciò che era accaduto aveva sempre mantenuto una certa distanza -almeno quando vicino a me c'era Axel- e probabilmente era dovuto al fatto che almeno in parte si sentiva in colpa. Le avevo ripetuto più volte che non c'entrava nulla e che quanto accaduto non lo avrebbe potuto né prevedere né controllare nessuno, ma le mie parole sembravano entrarle da un orecchio per uscirle dall'altro. «Che simpatico... tu invece somigli a lui» Indicai uno dei thestral più distanti da noi. «Si chiama cheesecake, ha un carattere difficile, ma è sicuramente il mio preferito» Ammisi arrossendo non appena mi accorsi che, ironia della sorte, la creatura alla quale avevo paragonato Axel, fosse in realtà una delle mie preferite in assoluto. Stavo per ritrattare affermando che in effetti la somiglianza non fosse poi così evidente, quando, comparendo velocemente nel nostro campo visivo, una Serpeverde si prese gioco di Axel lasciando intendere che quello in prima fila non fosse un posto che normalmente avrebbe scelto, ma che evidentemente si cambiava. «Senti... se vuoi andare in fondo non è un problema... so che le prime file non fanno proprio per te, sono stata egoista a insistere» Pigolai abbassando lo sguardo per fissarmi nervosamente la punta dei piedi. Non erano passati nemmeno due giorni dal nostro rientro che già lo avevo forzato a fare qualcosa che si allontanava dalla sua confort zone e tutto senza nemmeno farci caso, ero la solita stupida. «I thestral sono creature molto incompese, a causa dell'impossibilità di molti di vederli e dell'aspetto cupo e spettrale che possiedono vengono spesso considerati presagio di sventura, tant'è che il ministero ha» Ingiustamente. «Assegnato loro un grado di pericolosità molto elevato, nonostante in realtà siano di norma creature schive e pacifiche» Insomma, ci voleva proprio un coglione per far diventare aggressivo e pericoloso un simile animale. Personalmente adoravo quelle creature, erano così stravaganti e uniche nel loro genere che era impossibile per me non apprezzarle. Per di più il nucleo della mia bacchetta era composto proprio da crine di Thestral, il che, a mio avviso, non poteva che significare altro se non che tra me e loro doveva esserci per forza sintonia. «Ingiusta fama apparte si può affermare che tali creature siano particolarmente leali e intelligenti, riescono a riconoscere se chi si avvicina a loro è un "amico" o un individuo da temere e allontanare e se addestrati a dovere sono abbastanza intelligenti da capire le parole del loro "pilota" e le sue richieste» Avevo letto numerosi articoli e libri in merito a tali creature, ero praticamente un enciclopedia umana su di loro, ma decisi di interrompere il flusso di informazioni che continuavano a uscirmi dalle labbra, avevo già dato modo a una Serpeverde di sfottere Axel, non avevo intenzione di dare ad altri ulteriori motivi per dargli noia. Immaginavo non fosse il massimo passare per il fidanzatino di una delle secchie palo in culo più criticata di Hogwarts. Non serviva a nulla gettare altra legna sul fuoco

    ★ ★ ★
    Prefetta Corvonero | Scheda | Mailbox | Pensatoio

    Skylee Mètis, V anno, Corvonero.
    Interagito con Axel e risposto silenziosamente al saluto di tutti quelli che hanno salutato Sky. Citate Rose e Reina. Risposto da brava secchia al Professore.

    Ippo o Thestral: 1
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    Uscì dal bagno nudo, si era appena fatto una doccia ed era solo in camera. Quello era stato il terzo cambio stanza che aveva fatto da quando aveva iniziato a frequentare quella scuola del cazzo, per fortuna i suoi coinquilini avevano l'abitudine di uscire presto la mattina quindi lui poteva andarsene in giro come voleva, quando voleva. Li aveva anche avvertiti di stare lontano dalle sue cose se non volevano ritrovarsi con qualche costola rotta e i due sembravano aver recepito bene il messaggio. Prese un' asciugamano dal comodino alla sua destra e la usò per asciugarsi. Si vestì lentamente, indossando, ancora una volta, quella stupida divisa e con la bacchetta si sistemò i capelli. Prese la tracolla ai piedi del letto senza neanche controllare che all' interno ci fossero i libri giusti, non gliene poteva fregar di meno, la caricò in spalla, pesava un niente, e si avviò verso l'aula di Cura. Un primino lo urtò, al che David gli lanciò un'occhiataccia ma non si disse nulla, continuò a camminare. L' anno scorso lo avrebbe preso a parole, anche sbattuto per terra, ma da quando si era trasformato le cose erano cambiate. Era sempre stato un tipo volubile e dall' incazzatura facile, bastava un niente e scattava, peccato che adesso non se lo potesse più permettere, non se voleva tenere segreta la sua vera natura. Quella del licantropo. Già troppe persone ne erano a conoscenza, e la cosa non gli andava per niente bene. Se suo padre l'avesse saputo lo avrebbe ammazzato e, questa volta, non poteva dargli torto visto che una delle tradizioni più antiche della sua famiglia era stata violata, dal nuovo erede per giunta. Per questo non poteva permettersi cedere a inutili provocazioni o sentimentalismi e correre il rischio di ritrovarsi con due occhi gialli permanenti o, peggio ancora, con un paio di artigli che, per un motivo o per un altro , erano spuntati spesso nelle settimane successive alla sua mutazione. Nel complesso, però, era felice di essersi trasformato perché questo voleva dire che non si era sbagliato, aveva avuto ragione sin dall' inizio. Certo, non gli era piaciuto il modo in cui era successo, né le conseguenze che quella metamorfosi aveva avuto non solo per lui, ma anche per altri. Non si sentiva in colpa nei confronti di quella persona, infondo tra loro non era mai scorso buon sangue, ma nemmeno era contento. Quel potere doveva essere riservato a pochi, non a tutti, soprattutto non a lei. E, anche se faceva fatica ad ammetterlo, si sentiva in parte responsabile. Rise amaramente, da quando David Harris aveva una coscienza?
    «Professore.» Lo salutò svogliatamente. Non guardò in faccia nessuno, fece solo un breve cenno di saluto al coniglio che sembrava depresso, poteva immaginare il perché, e si mise dietro a tutto. Non aveva voglia di parlare con nessuno, voleva essere lasciato in pace. Alzò gli occhi al cielo quando notò gli animali con cui avrebbe avuto a che fare quella mattina, uno peggio dell'altro. «Ben detto, Scott. Puzzano.» Non ci trovava niente di speciale in quelle creature, l' unico degno di nota era il Tuono Alato e nemmeno. Beh, per lo meno non rischiava di essere colpito da un fulmine. Il suo sguardo si posò sui Therstal, era la prima volta che li vedeva e sì, erano brutti come si diceva. Stranamente anche lui era a conoscenza del fatto che solo chi avesse visto qualcuno morire potesse farlo anche se, nel suo caso, era stato lui l'assassino della sua vittima o, per meglio dire, delle sue due vittime. Aveva ucciso un altro uomo a fine agosto, preso dalla rabbia gli aveva conficcato gli artigli nella giugulare, sorridendo come un matto e beandosi dell' odore del sangue. Inutile dire che fosse morto dissanguato. Non sapeva nulla di lui tranne il fatto che fosse un babbano sulla quarantina. Per non essere scoperto aveva seppellito in corpo , abitudine ereditata dal suo caro paparino. Dubitava che qualcuno potesse risalire a lui, aveva cancellato ogni traccia del suo tocco con la bacchetta, ma era sempre meglio essere prudenti in questi casi. Nel mentre incrociò le braccia e attese impaziente di essere smistato, già si era rotto il cazzo.



    David Harris, V anno, Serpeverde
    Arriva in aula e saluta il prof, cita Rose, risponde a Reina e aspetta.


    Cura delle Creature: 1
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    Christopher O'Neill | Professore di CDCM

    CHRIS
    Vedere arrivare tutti gli studenti puntuali aveva fatto piegare le labbra del professor O'Neill in un largo sorriso ebete. Una volta rientrato nella sala professori si sarebbe di certo vantato dell'accaduto, beffeggiandosi allegramente di tutti quei docenti che di volta in volta si lamentavano che i loro studenti non riuscissero mai ad arrivare tutti puntuali in aula nemmeno per sbaglio. «Non si preoccupi signor Falkhart, è sempre un bene non ignorare i doveri che la spilla che ha appuntata al petto porta con sé. Io per primo, alla sua età, ero molto dedito ai miei» Che poi non fosse mai arrivato a ricoprire la carica di caposcuola poteva rimanere un segreto fra se stesso e i compagni di corso del suo tempo che ormai erano ormai belli che usciti da Hogwarts, anche se di alcuni non si sarebbe affatto stupito se si fossero ancora trovati a ripetere l'ultimo anno fra quelle mura. Gli esami di quella prestigiosa scuola di magia erano tutt'altro che facili, per superarli bisognava applicarsi seriamente e studiare parecchio, altrimenti la massima ambizione alla quale si poteva puntare era quella di uscire da quel castello con una sufficienza regalata e un calcio sul sedere, anche se una volta fuori da lì, con simili risultati scadenti, le opportunità di fare carriera nel mondo magico sarebbero state veramente poche. I maghi non apprezzavano quasi per nulla chi non si impegnava per coltivare al meglio il proprio potenziale magico. «Signor Harris, signorina Scott, complimenti, voi si che avete un olfatto veramente fino e ditemi, sapreste dirmi pure altro su tali creature o come la vostra compagna Wheeler avete intenzione di limitarvi a commentare unicamente le risposte altrui o l'odore emanato da feci varie?» Coltivare il proprio potenziale magico. Appunto. «A tutti gli altri invece bravi, ognuno di voi, a proprio modo, ha saputo presentare in maniera piuttosto esaustiva tali creature» Affermò scuotendo la testa per farsi passare il fastidio provato dai commenti poco pertinenti dei tre ragazzi. Non poteva certo lasciare che il suo buon umore per la lezione del giorno sciamasse per via di individui poco interessati alla materia, in fin dei conti la maggioranza sembrava parecchio interessata all'argomento e il parere di pochi non aveva possibilità di vincere su tutti. «Ciò che accomuna tali creature è il loro temperamento vivace e alle volte, solo se stupidamente provocati, la loro aggressività. Per tanto ragazzi ascoltatemi bene, che nessuno si azzardi a provocare di proposito questi animali, gli errori saranno ammessi, le stupidaggini no!» Tuonò serio facendo cenno ai ragazzi di seguirlo per avvicinarsi alle creature. Bisognava prestare la massima attenzione in quei casi, perché un passo falso avrebbe significato conseguenze potenzialmente gravi. «Signorine White, Scott e Wheeler, a voi spetteranno i Thestral. Signor Norman si unisca pure lei alle sue compagne, so che ha già avuto a che fare con tali creature in passato, è sempre bene imparare da qualcuno che ha già un minimo di esperienza in merito» La scelta sarebbe potuta ricadere anche sulla caposcuola dei Corvonero, ma lei era così abituata ad approcciarli avendo aiutato negli anni precedenti il professore a curarli, che assegnarla ai Thestral sarebbe stato come avvantaggiarla e naa, a Christopher piaceva troppo vedere i propri studenti impegnarsi per apprendere sempre qualcosa di nuovo. «Signor Dragonov, come già anticipato agli studenti più grandi toccherà quel bell'esemplare là in fondo, mentre tutti gli altri potranno provare ad entrare nelle grazie degli ippogrifi. Mi raccomando, attenti, sanno essere molto permalosi. Forza, ognuno raggiunga l'area riservata alle proprie creature. Per chi non li riuscisse a vedere ci sono cinque Thestral davanti a voi» Come d'altro canto cerano pure cinque Ippogrifi, ma quelli dubitava fortemente ci fosse la necessità di annunciarli. «Farete a turni. Quindi cominciatevi a mettere tutti in cinque ordinate file» Gli unici che non avrebbero avuto a disposizione così tante creature erano i ragazzi dal sesto anno in su, ma l'ex Grifondoro immaginava che potessero capire da loro quanto potesse essere difficile reperire così tanti Tuoni Alati e quanto averne così tanti in una scuola si sarebbe potuto rivelare pericoloso. Se solo avessero deciso di scatenare una tempesta tutti assieme Hogwarts si sarebbe ritrovata probabilmente sommersa. «Per approcciare ognuna di queste creature va mostrato molto rispetto. Davanti agli ippogrifi bisogna prima fare un profondo inchino e poi, solo se la creatura farà lo stesso in vostra direzione, avvicinarsi per farsi annusare. I Thestral sono invece facilmente corruttibili col cibo, come pure me in fin dei conti» Gongolò per l'ennesima volta in risposta alla sua battutaccia che avrebbe sicuramente strappato un sorriso unicamente a lui. «In risposta alla sua supposizione di poco fa signor Norman, no. Queste creature sono tendenzialmente carnivore, certo, se affamate potrebbero accettare pure una mela o qualcosa di simile, ma non potrebbe mai saziarli e nutrirli adeguatamente. Puntualizzò con fare rilassato e amichevole rivolgendosi al Serpeverde in Questione. Alla vostra destra troverete degli stick di carne essicata. Dopo esservi avvicinati lentamente a loro lanciateglieli, ve ne saranno riconoscenti e saranno sicuramente più inclini a farsi toccare da voi. Lo scopo se non si fosse capito è quello, avvicinarvi, mostrare rispetto e infine approcciare la creatura a voi assegnata e per chi non fosse in grado di vedere i Thestral, tranquilli, questi sono tutti esemplari addestrati, difficilmente vi attaccheranno se non percepiranno in voi una minaccia, però prestate comunque molta attenzione dato che potrete percepire la loro presenza solo tramite il tatto» Si raccomandò ancora una volta sperando di venir preso sul serio. Gli sarebbe dispiaciuto molto se si fosse trovato costretto a sedare comportamenti spiacevoli. «Veniamo a voi ragazzi più grandi. Per approcciare un Tuono Alato c'é bisogno di molta calma, sia esteriore che interiore. Sono creature molto empatiche e se percepiranno emozioni forti, soprattutto quelle negative, non ci metteranno molto ad agitarsi a loro volta. Le conseguenze di una simile agitazione potrebbero essere l'imbizzarrirsi della creatura e un bel temporale sulle nostre teste e sinceramente preferirei mantenere le attuali condizioni climatiche, guardate che bella giornata, sarebbe un peccato rovinarla» Sarebbe stato pure peggio se qualche studente fosse finito in infermeria a dire il vero e ciò l'ex Grifondoro avrebbe tentato in tutti i modi di evitarlo. «Prego iniziate, se avete dubbi o domande non esitate a chiedere, ma se avete fatto tutti i vostri compiti delle vacanze dovreste sapere bene come avvicinarvi a tali animali» Almeno sul fattore teorico, la pratica purtroppo era spesso un tasto dolente per certi studenti.

    Eccoci arrivati alla seconda fase della lezione: Approccio diretto con le creature. Dovrete entrare abbastanza nelle loro grazie da riuscire ad accarezzarli, chi non dovesse riuscirci potrà però ritentare nella fase successiva della lezione.

    Come nei post precedenti è richiesto obbligatoriamente lo spoiler con info dei pg e azioni compiute. Avrete tempo fino al 15 Settembre alle 00.00 per postare, poi si andrà avanti con la lezione.

    I gruppi sono:
    IPPOGRIFI: Falkhart, Moore, Andersen, Mètis, Harris.
    THESTRAL: White, Scott, Wheeler, Norman.
    TUONO ALATO: Dragonov.

    In ON GdR è stato detto di fare a turni essendoci solo 5 creature per tipo per più studenti, ma in OFF il numero di creature basta per poter approcciarli tutti nello stesso momento, quindi non sarà necessario attendere che la vostra creatura "si liberi" per avvicinarla e vi potrete considerare tutti nel primo gruppo. Siete liberi di dare fastidio alle creature e di mettervi in pericolo (accettando annesse conseguenze del caso) e se deciderete di non riuscire ad accarezzare l'animale a questo giro vi chiedo di segnalarlo in spoiler. Gli studenti dovrebbero già sapere come comportarsi con le varie creature essendo stato assegnato loro da studiare durante le vacanze, ma pure in questo caso siete liberissimi di non aver fatto a dovere i vostri compiti, mettendovi così in pericoloh. <3

    Buon proseguimento!
     
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    Tassorosso
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    I miei compagni di Hogwarts stavano arrivando ma il mio umore non era dei migliori e questo era ben visibile anche se cercavo di tutto per nasconderlo. Non proprio un ottimo inizio di anno scolastico. Quando Halley mi si avvicinò le sorrisi dolcemente «Si, tutto bene! E tu come stai? Passato delle belle vacanze?» le chiesi di rimando con aria gentile e voce tenue. Nel mentre salutai Daphne con la mano e sorrisi anche a Loki mimando un ?Ciao? con la bocca. I miei occhi cercavano in tutti i modi di non incrociare quelli di Axel e di posarsi il meno possibile su Sky. La mia amica mi ripeteva da settimane che quello che era successo durante l?estate non era a causa mia ma non era così ed Axel me lo ricordava in ogni sguardo e ogni volta che mi teneva a debita distanza da lei, tanto che ormai me ne ero convinta. La distanza la stavo mettendo io per non farle del male. Quella era l'ultima cosa che volevo fare a chi volevo bene, eppure puntualmente facevo il contrario. Questo mi distruggeva. Finalmente vidi arrivare David e un piccolo sorriso si dipinse sulle mie labbra. Avevo bisogno di qualcuno vicino che mi facesse sentire sostenuta e non sola e invece... il mio cuore saltò un battito e il mio leggero sorriso si spense. David mi salutò da lontano e si posizionò dietro, fissai la sua camminata mentre i miei capelli si scurirono ulteriormente, divenendo di un nero intenso. Quando i suoi occhi incrociarono i miei mi girai di scatto dandogli le spalle e fissando il professore che era davanti a me. Come poteva... Perché? Dopo tutto quello che era successo. Immaginavo che potesse stare male, anche perché fargli sputare qualcosa era impossibile, ma avremmo potuto "aiutarci" a vicenda. Feci un bel respiro e fissai un punto davanti a me come se quello fosse l?unico punto in cui ero in grado di guardare. Ascoltai il Professore e quando pronunciò il mio cognome nel gruppo che si sarebbe approcciato ai Thestral rimasi immobile. I miei occhi si spalancarono mentre per il Professore sembrava tutto nella norma. Iniziavo a credere che provasse anche divertimento in questo. In quel momento odiavo tutti. Odiavo il Professore, la lezione, i miei compagni e perfino i Thestral, ma non ero io, ero solo arrabbiata e delusa da me stessa. Chiusi gli occhi e feci un bel respiro. Mi voltai a guardare Sky e David che avevano gli Ippogrifi ma nulla, nel mio sguardo, lasciava intravedere gioia o serenità. Mi voltai di scatto e andai verso il punto dove vi erano i Thestral o almeno così dicevano. Rimasi lì a fissare il vuoto, perché quello vedevo, mentre la mia mente vagava e la mano destra andò ad accarezzare il braccio sinistro. In una situazione normale avrei dovuto gioire nel non vederli, visto che chi li vedeva aveva visto vicino a sé la morte e ne era consapevole ma in quel momento mi sentivo così fuori luogo. Sembrava che tutto fosse contro di me anche quelle lezioni che tanto amavo. Nel mio gruppo tra i diversi studenti vi erano Halley, Loki e Reina. Il mio sguardo andò vagando su ognuno di essi e quando arrivò su Reina indugiai più di un attimo mentre nella mente ritornò vivido l'immagine del ballo scolastico. Scossi la testa leggermente e lasciai correre. Mi avvicinai a loro «Bene! Io non vedo nemmeno la loro coda, quindi sarà divertente giocare a un gioco babbano che si chiama Mosca cieca!» Sospirai mentre feci un mezzo sorriso che di tale non aveva nulla. Mi diressi verso il banchetto ed afferrai uno stecco di carne essiccata «E pensare che amo gli animali ma in questo momento vorrei essere altrove...» dissi sottovoce e sconsolata rivolgendomi a Loki. Nessuno mi aveva visto mai così a lezione ero davvero giù. Mi fermai in un punto ed allungai una mano in avanti. Mi sentivo una cretina e all'esterno dovevo sembrarlo a tutti gli effetti. Iniziai a camminare lentamente con cautela mentre la mano si muoveva altrettanto piano. «Se gli tocco il sedere e si spaventa? Mi prendo un calcio...» chiesi ad alta voce senza guardare chi ci fosse vicino leggermente preoccupata.
    Allungai anche l'altra mano che tremava leggermente con la carne ben stretta tra le dita «Su cucciolo... so che ci sei... dammi una mano su!» dissi con voce dolce e non molto alta anzi al quanto bassa «Ho un po' di pappa... e non voglio farti del male...» Non avevo nemmeno idea se stessi parlando con uno di loro o stavano tutti girati di sedere... Guardai il Professore come a dire ?davvero???? e poi sorrisi. Ehi! Ci stavo provando e non li vedevo, non era una bella sensazione anzi era destabilizzante. Attesi un bel po' in quel punto muovendomi solo ogni tanto di qualche passetto in avanti. Mi voltai verso Halley «Tu... dici che c'è qualcuno qui vicino...?»Feci in tempo a fare la domanda che qualcosa urtò la mia mano con leggerezza. «Ahh!» diedi un minuscolo urletto smorzato cercando di trattenermi, stavo per fare un passo indietro quando mi bloccai, non volevo spaventarlo e non dovevo scappare nemmeno io. «L?odore della carne funziona eh...? Ciao piccolo...»provai a dire timidamente cercando di calmarmi per dare il senso di calma anche a lui. Piccolo, che poi non sapevo se fosse piccolo o grande ma da quello che toccavo non sembrava molto piccolo. Nel mentre la mano libera dalla carne accarezzava l'animale e ciò che percepii mi sorprese. Mi aspettavo un qualcosa di duro ed ispido invece... Invece era leggermente scivoloso ma non unticcio e potevo percepire le sue ossa. «Professore è come accarezzare qualcosa che somiglia al velluto ma strano...» fu l'unica cosa che mi venne in mente. Abbassai leggermente la mano con la carne essiccata ma non riuscivo a comprendere che punto stessi accarezzando. Mentre muovevo la mano qualcosa, o meglio qualcuno, afferrò la carne essiccata dell?altra e io lasciai la presa dandogli tutto lo stecco. Sussultai dalla paura e in quel momento sentii che la mia mano non stava più toccando niente, forse si era allontanato... Il mio gesto improvviso lo aveva spaventato? «Ehi... ci sei? Non farmi scherzi...» Non sapevo minimamente dove fosse, ma qualcosa urtò il mio lato destro e mi sedetti a terra di colpo... «Ahi... mi sa che sei qui...» dissi guardandomi intorno mentre ero a terra e mi massaggiavo una natica, sperando che qualcuno mi potesse dare conferma. Sudavo freddo, non sapevo cosa fare e soprattutto non sapevo se il Thestral fosse li calmo o no.




    Rose Mia White, IV anno -Tassorosso.
    GRUPPO THESTRAL.
    Ho ricambiato i saluti a tutti coloro che mi hanno salutato prima.
    Ho interagito a distanza con David e Sky. Nominato Axel
    Ho interagito con Halley e Loki e mi sono soffermata con lo sguardo su Reina.
    Parlato con il Professore.
    Ho toccato un Thestral (o lui ha toccato me) e alla fine l?ho anche urtato cadendo di sedere e non riuscendo a vederlo.


    Edited by Rose Mia White - 9/9/2022, 10:55
     
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    Stava prendendo una brutta piega. Osservava i compagni occupare, pian piano, quello spazio dedito a quella lezione e, doveva ammettere che alcune persone riuscivano a metterla a disagio senza, neanche, proferire parola alcuna. Che gran potere. Tra tutte le sfighe, aveva dormito male quella notte e l’umore non era, di certo, dei migliori. Quando Rose le rivolse la parola, venne riportata alla realtà dolcemente, grazie alla sua voce. Sorrise in sua direzione: “Tutto bene. Sono finite e va bene così.” Il suo mal di vivere, ancora una volta, traspariva da ogni sua sillaba pronunciata. No. Nessuna distrazione, nessun rimpianto. Niente di niente. La scuola era ricominciata e ogni briciolo di energia sprecata era un passo verso il fallimento.
    Pfffff. Sbuffò sonoramente, dopo il commento del professore nei suoi confronti. Alzò gli occhi al cielo, con la consapevolezza di aver appena fatto una bella figura di merda. Ed ecco le tre pecorelle nere, designate dal professor O’Neill. Si voltò verso gli altri emarginati e dissentì con il capo. Puntò lo sguardo verso il Tuono Alato. Se solo sua madre avesse saputo che, la sua adorata figlia, si trovasse così vicina a una creatura potenzialmente più che pericolosa, avrebbe dato di matto e minacciato il preside di fare causa alla scuola. Un vero disagio. A lei, però, era toccato il docile Thestral. Se da un lato, li aveva sempre considerate creature portatrici di un certo livello di mistero, dall’altra parte non riusciva a vederli e, quindi, il suo compito sarebbe stato molto più arduo, rispetto a coloro che avevano la possibilità di osservarli da vicino. Fanculo. Forse era un bene, certo, ma quella situazione la esponeva a un rischio maggiore se, banalmente, avesse messo in atto condotte non tollerabili da parte di quei cavalli dalla forma strana. Ed eccola lì, schierata con le compagne davanti al nulla. Quando anche Loki si aggiunse all’allegra comitiva, vista la sua alta esperienza con quelle creature. E certo, figuriamoci se Mercoledì Addams poteva aver vissuto una vita serena su qualche stupido arcobaleno a coltivare rose. “In che senso?” Puntò gli occhi smeraldini verso di lui, indagatori, restituendo l’occhiataccia di pochi istanti prima, aggiungendo una nota di sufficienza, così per infastidirlo.
    La Wheeler, sentì di dover sforzarsi a non commentare quella ulteriore catastrofe, franatale addosso a ciel sereno. I due giovani avevano iniziato con il piede sbagliato ed, Halley, non aveva alcuna intenzione di fare un passo indietro e, per questo, dovette imporsi di non fare commenti sul suo conto. Il quieto vivere, prima di tutto. Reina li vedeva e, quindi, sarebbe diventata il suo navigatore personale per non rischiare una morte funesta, tra atroci sofferenze. La Serpeverde non sembrava così preoccupata per il compito che avrebbero svolto da lì a poco e, quindi, ne approfittò per chiedere il suo aiuto. “Dammi una mano, Scott.” Certo, come se fosse facile entrare nelle grazie della compagna. “Saprò ricompensarti adeguatamente!” Fiumi di alcol ai Tre Manici, una scorta di dolci direttamente da Mielandia. Aveva solo da chiedere, basta che prestasse, in quel momento, la sua vista. Sì, sarebbe dovuta essere i suoi occhi. Acchiappò uno dei pezzi di carne essiccata e si rivolse, nervosamente, verso la sua guida. “Sto andando dalla parte giusta?” Per quel che ne sapeva poteva aver sbagliato proprio direzione, se solo il Thestral avesse preso la decisione di spostarsi. “Reina, non fare la stronza, eh. Non voglio prendermi un calcio in faccia per soddisfare la tua voglia di divertimento.” L’avvertì, con un mezzo sorrisetto stampato in faccia. Aveva già avuto a che fare con la Scott e, di certo, non era la classica persona alla quale affidare la vita ma, quale alternativa aveva? A Norman non avrebbe chiesto, neanche, di tagliarle un’unghia. Si avvicinò con cautela, tenendo saldamente il cibo nella mano destra. Che stava facendo? Allo sbaraglio. Aveva letto molti libri durante la sua reclusione nella, tanto amata, residenza di campagna dove, quell’estate, aveva passato la maggior parte del tempo e, uno di questi, trattava proprio di quelle misteriose creature, ritenute pericolose solo per via del fatto che potevano essere visti solo da colore che, sfortunatamente, avevano avuto modo di vedere consapevolmente la morte. “Ehi. Piccolino? Io non ti posso vedere ma so che tu puoi vedere me.” Teneva in bella vista la carne, così che potesse fidarsi di lei. “Vieni qui…” Lo invitò, sperando che l’odore del cibo lo potesse attrarre, senza molti problemi. “… sto andando dalla parte giusta? Posso lanciarla, così che la prenda o sono ancora troppo lontano?” Considerando la pochezza della sua mira. In tutto ciò avrebbe voluto entrare in sintonia con quella povera anima. “Ma può essere considerato sfruttamento il fatto che vengono utilizzati per trainare le carrozze da Hogsmeade alla Scuola?” Non si stava rivolgendo a nessuno in particolare, era una pure e semplice constatazione. “Vedrai che possiamo diventare amici. Ne sono sicura!” Era a conoscenza del loro aspetto: neri, possessori di un muso da drago, dagli occhi bianchi privi di iridi e pupille. Ossa in bella mostra e ali molto somiglianti a quelle di comuni pipistrelli. Spaventosi esteticamente ma docili e tranquilli. Quella mattina il professore, aveva portato con sé alcuni degli esemplari meglio addestrati e, quindi, gli studenti non avrebbero mai e poi mai corso pericoli. Ne era certa. “Allora?” A quel punto avrebbe potuto lanciarsi all’avventura, senza dare peso alle possibili conseguenze. Aveva preso dal padre. Ogni singola porzione di DNA e ne andava fiera. Fortunatamente della madre aveva preso poco e niente, così, non si sarebbe accontentata di appoggiare il suo sedere su una comoda poltrona, gettando così, il periodo più bello della sua vita.


    Halley Wheeler, Grifondoro, IV anno.
    GRUPPO THESTRAL.
    Interagito con Rose, risposto alla sua domanda.
    Sbuffato all’affermazione del prof u_u
    Interagito indirettamente con l’amico piaga (David).
    Interagito con Loki, restituito l’occhiata animalesca e chiesto in che senso aveva avuto esperienze con i thestral.
    Interagito con Reina e chiesto di guidarla verso il cavallino carino ed intimato di non fare la stronza v.v
    Fatta una domanda a chi vuole rispondere sullo sfruttamento dei Thestral, perché sì, è scema.
    Infine tentato di avvicinarsi, brandendo la carne essiccata e parlando dolcemente al suo nuovo amichetto.
     
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    Ancora più amare diventano le succitate sensazioni quando HALLEY decide di ricambiargli l’occhiata, aggiungendo ulteriore astio a quello che gli si era formato inconsapevolmente sul viso, in risposta a quello di lei. Adesso probabilmente se ne rende conto di avere una faccia come il culo quando alza il mento stringendo le labbra, scocciato. Ruota anche il viso leggermente su di un lato, dando ulteriori indizi sulla sua scarsa volontà ad intrattenersi con lei, e rivolgendo le proprie priorità a JAYDEN nel caso in cui volesse renderlo partecipe delle sue conoscenze sui Tuoni Alati. [Nel senso che devi guardare alla merda del tuo giardino, invece che a quella degli altri] replica dunque, in ritardo, alla WHEELER, distaccato e monotono, esaurendo il discorso prima ancora che possa cominciare. Anche perché certamente la Grifondoro sarebbe l’ultima persona al mondo con la quale condividerebbe confidenze su quanto accaduto l’anno precedente. Già ne sa a sufficienza per i suoi gusti. Per quanto di solito si presenti come una persona dall’atteggiamento neutrale nei confronti degli altri, deve proprio ammettere di non riuscire a digerire quella ragazza nemmeno quando ci si dovrebbe sforzare. [D’accordo] annuisce brevemente alle parole del DOCENTE, sia in merito alla suddivisione delle bestiole, sia per l’informazione appena ricevuta sulla dieta delle creature a lui destinate, e intanto si sposta verso l’espositore della carne essiccata prima ancora di essersi assicurato che HALLEY abbia finito di “dare aria alla bocca”, dandole le spalle per poter muovere passi decisi in quella che inizialmente era la sua destra. Raccoglie uno stick, e quando si volta si ritrova quasi a scontrarsi con una ROSE dall’aria abbattuta. Si ferma allora sul posto, scostando d’istinto il busto leggermente all’indietro mentre àncora lo sguardo severo su quello di lei. [Si vede. Hai una faccia orribile] gli viene da rimarcare prima ancora di salutarla come si deve. I suoi soliti modi discutibili che tuttavia sottintendono una preoccupazione nemmeno troppo velata, almeno in questo caso. Solleva un sopracciglio, insistendo con lo sguardo, come se volesse domandarle qualcosa che però non si azzarda a chiedere direttamente. Sta a lei scegliere se scendere nei dettagli dei suoi disagi o tenerseli per sé. Lui frattanto ha interrotto tutto ciò che stava facendo in modo da prestarle, eventualmente, tutte le attenzioni del caso. Ma comunque si evolvesse la dinamica fra i due, alla fine le indirizzerebbe la mano libera verso una spalla, cercando di colpirla delicatamente in segno di riscossa. [Stammi vicina] le intimerebbe poi più morbido, riprendendo la marcia verso il recinto dei Thestral. Ha intenzione di muoversi un po’ come fosse la sua ombra, sebbene sia lui a precederla per darle una qualche vaga idea di quali siano gli spazi agibili all’interno dell’area dedicata loro. Halley la lascia più che volentieri alle "cure" di Reina, liberandosi in un sol colpo di entrambe. A stento riesce a sentire i loro discorsi, non ci si applica, il che è un bene perché potrebbe suo malgrado trovarsi d'accordo sulla faccenda dello sfruttamento. Incredibile come esistano punti di vista comuni fra individui così diversi. Si china, ginocchia al petto, per appoggiare con calma la carne essiccata davanti a sé e indietreggiare di un passetto, raddrizzandosi solo successivamente con movimenti calcolati che dovrebbero avere una parvenza di pacatezza, se non fosse lui un blocco di nervi con i piedi. C’è da dire che quantomeno riesce a non essere brusco, prendendosi il tempo necessario a compiere le proprie azioni allo scopo di non infastidire gli animali. Ultimato il suo compito - cioè offerto cibo a chiunque voglia riempirsi un po' la pancia, con il precisissimo proposito di NON imporre le proprie manacce sull'animale temerario - si volge nuovamente su ROSE. Effettivamente deve essere un bel problema gestire le emozioni in balia di eventi che non si possono minimamente prevedere, brancolando, in senso letterale, nel buio. Se glielo permettesse, tenterebbe di alzarle un po’ di più il braccio teso, sospingendoglielo dal basso tramite una pressione risoluta. Vorrebbe, in pratica, passarle un po’ di sicurezza attraverso la fermezza dei propri gesti, ma senza allarmarla, al contempo. Non che sia il tipo adatto a questo genere di cose, però ci sta provando. [Ne sta arrivando uno] la avverte, rispondendo al posto di Halley, però non si accorge che, allo stesso momento, il Thestral che puntava alla carne offerta da lui ha nel frattempo cambiato direzione e si stia avvicinando a sua volta alla Tassorosso, prendendola alla sprovvista. La vede sobbalzare e infine piombare al suolo, e d’altro canto lui è sorpreso quanto lei. Quindi non può fare molto per rallentare la caduta, però il senso di protezione si manifesta con l’immediata reazione del suo corpo nel frapporsi rapidamente fra lei e le creature. [Ooh] diretto agli animali, roco e paziente, nella speranza di placare gli animi di un po’ tutti indistintamente. Umani e non. Anche se dubita di poter fare qualcosa di utile per le due ragazze poco più in là, che momentaneamente sta abbandonando al loro destino con tanti cari saluti. Anzi, gli viene naturale raccogliere e spostare a qualche metro di distanza uno dei pezzi di carne abbandonato dalla Caposcuola, ma quando lo lascia andare a mo’ di frisbee, totalmente a caso perché le iridi sono tornate su ROSE, finisce inavvertitamente per gettarlo proprio nel loro raggio d’azione. Ops.

    - [Parlato] - Pensato -“Parlato altrui”-
    scheda | mailbox | memo

    Credits: Eltanin17


    Loki Norman – IV anno – Serpeverde
    GRUPPO THESTRAL
    Risponde a HALLEY scorbutico (ho lasciato spazio per una possibile continuazione del discorso sui tuoni alati con JAYDEN – nominato), annuisce al Professore, e si concentra ad aiutare ROSE.
    Forse fa un po’ di casino sul finale, complicando inavvertitamente la vita a Halley e Reina.
     
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46 replies since 2/9/2022, 07:30   1286 views
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