Lezione di Astronomia A.S. 2022/2023

ammessi studenti FINO AL 3° ANNO.

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  1. .Cielo.
     
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    L'estate era stata piuttosto complicata, vuoi per i suoi genitori ossessivi che gli stavano con il fiato sul collo, vuoi perché ancora non si era fatto un giro di amici con cui passare il suo tempo, aveva contato i minuti che lo avrebbero riportato in quella strana scuola a cui, ancora, non si era abituato del tutto. Aveva passato il suo tempo a leggere, cosa che già faceva, alternando questo suo consolidato hobby a qualche passeggiata tra le strade di Londra che, doveva ammettere, non riusciva a far scattare in lui quella scintilla che invece era nata con Tokyo e che si accendeva ogni volta si trovava in qualche suo vicolo. La nostalgia era qualcosa con cui stava ancora combattendo, ma ormai aveva imparato a sopprimere quel sentimento, concentrandosi su altro che potesse intrattenerlo. L'inizio della scuola, per esempio, era un ottimo modo per nascondere quel pensiero sotto altre diecimila preoccupazioni, perché ovviamente solo perché si trovava in un altro Paese non voleva dire che la pressione psicologica sotto cui i genitori lo tenevano sarebbe diminuita, niente affatto. Ad aggravare la situazione, poi, fu la lettera ricevuta dal Vicepreside con quella dannata spilla. Proprio prima di tornarsene a casa ne stava giusto parlando con Daphne, non si sentiva all'altezza per quel compito, troppe cose da imparare e metabolizzare in un posto così diverso a quello a cui era abituato. E se poi avesse fatto casini? Ma come poteva rifiutare? I suoi genitori erano così esaltati, così fieri. Erano convinti che in poco tempo avesse saputo spiccare sugli altri e farsi riconoscere i suoi meriti, la realtà era che, probabilmente, non avessero trovato di meglio. O almeno era convinto di quello. Sentiva il peso delle aspettative sulle sue minute spalle anche ora, mentre camminava spedito verso la torre di Astronomia dove si sarebbe tenuta la ultima lezione della settimana. Se non altro, il fatto di finire tardi lo sollevava dalla fastidiosa scocciatura di trovare una scusa per non avere nulla da fare il venerdì sera. Che poi, erano comunque dentro una scuola, non è che avessero molto da fare in generale, però insomma! Non avrebbe dovuto trovare scuse per non avere qualcuno con cui passare il venerdì sera, ecco. Il tragitto fu breve, dopo cena era ritornato alla Sala comune a recuperare i libri che sarebbero serviti e anche a riposare le sue stanche membra su una delle poltrone davanti al camino ancora spento, quella stanza gli piaceva così tanto che ogni scusa era buona per tornarci. Così, dopo soli pochi minuti raggiunse l'aula e, ovviamente, poté constatare di essere uno dei primi arrivati. Così imparava a muoversi con troppo anticipo, una stupida abitudine che dubitava avrebbe mai perso. Lui e le sue ansie per le cose stupide che gli facevano fare cose ancora più stupide come partire con venti minuti di anticipo per un percorso che ne richiedeva cinque.
    -Buonasera, professoressa- piegò il busto in un inchino appena accennato verso la giovane donna che già li stava aspettando e, dopo pochissimi secondi si risollevò mettendo fine a quella pratica incisa nei suoi geni e andò a prendere posto su uno degli sgabelli, il primo contro cui si scontrò. Passò il tempo ad osservare la stanza e a studiare minuziosamente gli attrezzi del mestiere mentre, piano piano, la stanza cominciava ad affollarsi. Nemmeno si accorse della rossa seduta al suo fianco fino a quando questa non gli rivolse la parola.
    -Cos..?- aveva davvero il muso lungo? Magari si stava facendo troppe paranoie per quella spilletta che gli pesava sul petto come un macigno. Era una carica come un'altra, alla fine. Si, ma se l'avesse persa? Se non si fosse dimostrato capace? Meglio non pensarci per il momento
    -Bella serata davvero- sorrise per cercare di dissimulare le sue preoccupazioni del momento. Osservò la ragazza cercando di capire se si fossero già incontrati, ma non la ricordava dall'anno scorso e, insomma, una così se la sarebbe di certo ricordata! Non aveva mai avuto un debole per le persone dai capelli rossi. Quei capelli così accesi, quella pelle così bianca, tutte cose che gli facevano tornare alla mente la sua paura dei clown. Si trattenne dal guardare se avesse pure dei piedi giganti perché non avrebbe saputo come giustificarsi.
    -Sono Ryuu, comunque, e tu sei..?- magari avrebbe potuto approfittare dell'occasione per superare la sua fobia, ma vennero presto interrotti da un ragazzo della sua stessa Casa “Menomale” pensò il Giapponese tirando un sospiro di sollievo interno per poter distogliere l'attenzione dalla ragazza che lo avrebbe perseguitato negli incubi da ora in avanti. Il concasato lo salutò, in un modo così familiare per lui. E usò addirittura il saluto corretto. Questa era una novità, non capitava quasi mai
    -Konbanwa, Reid- chinò a sua volta il capo, almeno il suo nome lo conosceva, ci aveva messo un po' ma si era deciso ad imparare i nomi di tutti quelli di Corvonero, nel caso gli fosse servito. Alcuni ancora li confondeva, ma ci stava lavorando. Si stava ancora auto complimentando con se stesso e per la sua memoria quando un altro individuo entrò nel suo campo visivo e si avvicinò alla rossa spaventosa. Gli bastò giusto uno sguardo per riconoscere quella spocchia, e un ghigno divertito gli comparve in viso quando quel Malaqualcosa lo guardò male. Poverino. Gli strizzò l'occhio e gli mandò un bacio volante, con tanto di schiocco, approfittando del chiacchiericcio a sovrastarlo per non attirare troppo l'attenzione della prof. Sarebbe stato un anno interessante.
    Finalmente la lezione iniziò ufficialmente e fu felice di sapere di non essere il solo a non apprezzare i ritardi. Seguì con interesse lo scambio di informazioni che si scambiarono gli studenti e attese paziente il suo turno con la manina alzata
    -Ryuu Watanabe, III anno, Corvonero. Vorrei aggiungere a quanto detto dalla signorina Mcmillan che il sistema secondo cui è il Sole ad essere al centro del sistema e che tutti i pianeti gli girino intorno è chiamato sistema eliocentrico, una scoperta relativamente recente visto che prima si pensava che fosse la Terra al centro del Sistema Solare- era un bel passo avanti, peccato che ci fossero persone che, ancora, erano convinte che la Terra fosse piatta -Si potrebbe anche dire che il Sistema Solare si trovi, a sua volta, nella galassia chiamata Via Lattea- quanti tecnicismi. Non gli dispiacevano le lezioni specifiche. Avrebbe voluto aggiungere anche che, oltre a tutto quello già detto, quei simpatici puntini luminosi facevano anche una grande atmosfera, ma qualcosa gli diceva che non era affatto il caso.


    Ryuu Sora Watanabe, Corvonero, III anno.
    Arrivato in classe bello depresso, ha interagito con Rain che lo spaventa per il suo aspetto ( ❤️ ), ha salutato Raid e riso di Kai a cui ha mandato anche un bacio ( ❤️ ). Ha risposto alla domanda della Proffe aggiungendo un appunto su quanto detto da Amanda e si è perso in fantasie sull'atmosfera romantica perché è un fanciullo semplice.


    Edited by .Cielo. - 3/9/2022, 10:44
     
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