Magi Summer Festival

Evento Pubblico Aperto a Tutti i PG

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    Lilith
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    «Essere stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amato non c'è più. È una cosa che ti resta dentro, nella pelle.»

    Scheda ★ 17 anni ★ Studentessa Serpeverde ★ Outfit

    Q
    uel locale stava davvero iniziando a diventare fin troppo affollato per i miei gusti… non sono mai stata una gran fan delle folle in generale, ma dopo aver passato tre anni quasi semplicemente con me stessa, ritrovarmi di fronte più persone mi faceva assai strano. Strano, ma piacevole. Contando che gran parte di quei visi li avrei ritrovati anche ad Hogwarts, di certo far conoscenza male non faceva! Prima che la mia fugace attenzione si concentrasse sul banchetto di pozioni sperimentali e sul suo eccentrico negoziante, risposi alle parole del barista, che con il solito affascinante sorriso mi ringraziò dei commenti che avevo fatto sul menù e mi chiese quali delle proposte avrebbero potuto prendere in considerazione da mettere nel listino ufficiale dei Tre Manici di Scopa.

    Beh, eviterei sicuramente la Tortona Brontolona… non che abbia effetti particolarmente spiacevoli, ma alla lunga potrebbe farvi tramutare il locale in uno studio di psicoanalisi per depressi.

    Dissi sorridendo all'uomo.

    Di certo la Ghiacciobirra è perfetta, e anche il Pasticcio Amortentia non mi dispiacciono!

    Successivamente lo vidi parlare con una bellissima mora, quindi riportai la mia attenzione verso i ragazzi che si erano seduti nei tavoli vicino al mio. Si era appena aggiunto un ragazzo, biondo questa volta, che ordinò una spremuta puntacchiera e una fetta di crostata. Affermò di essere anche lui un futuro studente di Hogwarts, e si rivolse subito alla ragazza rossa che si era presentata come custode. Era una ragazza sicuramente giovane e mi ritrovai soddisfatta nel constatare che c'era anche personale che non avesse più di mezzo secolo di vita in quel posto.

    Ti ingrazi già un dipendente del castello?

    Scherzai con il biondo, che poi sentì presentarsi alla ragazza con il nome di Will. Le possibilità erano tre: era un marpione e aveva trovato la prima scusa possibile per attaccare bottone, era semplicemente molto estroverso, oppure si sarebbe rivelato uno studente per niente ligio alle regole quindi avere dalla sua parte qualcuno che lavorava al castello era una buona prima mossa per evitarsi casini futuri. Qualsiasi fosse la reale motivazione delle sue azioni, nulla mi distolse dall'ultimo sorso di Burrobirra che era rimasto nel boccale… lo bevvi e poi finì anche l'ultimo boccone di torta di mele. Quel dolce era veramente delizioso… sarei sicuramente tornata in futuro solo per poterne prendere un altro pezzo! L'odore di cannella, proveniente dalla sigaretta appena accesa dal ragazzo moro, arrivò alle mie narici pizzicandole leggermente… non ero mai stata particolarmente fan della cannella, sia dell'odore che del sapore. ma non lo feci notare. Avrei acceso un altra sigaretta se non ne avessi spenta una nemmeno dieci minuti prima. Fumavo decisamente troppo, ma era un vizio che proprio non riuscivo a togliermi. Il moro si girò poi di scatto verso di me, preso da chissà quale strano incanto gli avevano instillato i ravioli appena assaggiati, e mi intimò di provarli mentre i suoi capelli avevano preso quasi vita propria e avevano iniziato a ondeggiare in aria.

    Tanto so che me ne pentirò!

    Dissi quasi ridendo, sicura che dopo aver provato i ravioli del moro sarebbe successa la medesima cosa ai miei capelli. Ma ci stava dai, eravamo lì… divertiamoci! Presi la forchetta abbandonata nel piattino della mia torta di mele e allungai il braccio verso il piatto del ragazzo.

    Ne prendo un pezzetto dal tuo però, non sto a prenderne uno nuovo!

    Dissi goliardicamente, sperando che non si offendesse del gesto di prendere un boccone dei suoi ravioli… suvvia, me l'aveva proposto lui, che male c'era? Infilai il pezzettino di raviolo in bocca e deglutì. Una sensazione strana, quasi di elettricità, percosse il mio corpo. Aveva davvero ragione il ragazzo a dire che quel cibo ti caricava le energie! Fortunatamente, di certo dovuto al fatto che ne avevo mangiato un pezzetto fin troppo piccolo per farmi avere la medesima reazione che ebbero i capelli del moro, solo alcune mie ciocche di capelli cominciarono a fluttuare a mezz'aria, come se stessero danzando cullate da una lieve brezza. In quel momento arrivò un ragazzo dai capelli rosa ad affiancare il moro. Sicuramente si conoscevano, e li rimasi ad osservare fino a quando il nuovo arrivato non si rivolse a me. Ne approfittai per presentarmi, visto che non l'avevo ancora fatto.

    Piacere comunque, mi chiamo Lilith!

    Dissi all'intera cerchia di ragazzi seduti lì intorno.




    - Lilith risponde alla domanda di Tristan
    - Fa una battuta a Will
    - Assaggia i ravioli di Sean e interagisce con lui
    - Si presenta ai ragazzi seduti ai tavoli (Ariel, Will, Carrie, Sean e Jaemin)... poi chi vuole recepire, recepisca. :mmh:


    Edited by FeddyTR - 22/7/2022, 15:02
     
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    Ariel Landsale | adulta| ex Corvonero


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    Cos'è un Acqueus?Sono nata babbana e le creature magiche mi interessano moltissimo. Ariel fece cenno al ragazzo di avvicinarsi,non potè fare a meno di notare che era molto carino.Era da tempo che lei non aveva un approccio con il genere maschile e nell'ultima occasione aveva incontrato un uomo che faceva il galante ma poi l'aveva abbandonata a metà serata per dedicarsi ai suoi affari quindi il semplice fatto che un altro ragazzo le rivolgesse la parola era un balsamo per la sua aotistima.A lei on importava nulla dei pettegolezzi,era lì appunto per trascorrere una giornata di puro divertimento .Studiò poi il menù per ordinare il succo visto che aveva già sgranocchiato qualche biscotto a casa prima di uscire. Si presentò poi come custode sperando di non intimorire nessuno con quell'affermazione perché Ariel doveva solo occuparsi della sicurezza della scuola,non togliere punti.Non era una persona
    severa e sì,forse avrebbe dovuto rimroverare qualcuno ma nulla di più.
    Per fortuna il biondo carino non sembrava intimorito dal sentire il suo nuovo lavoro dato che le chiese se poteva sedersi vicino a lei.Sono conteta che sia un piacere perché non sono una persona severa e poi il mio compito
    è quello di preuccuparmi della sicurezza della scuola,non di togliere punti.Ariel,piacere mio
    gli disse con un sorriso dolce e rassicurante mentre gli stringeva la mano.Sono qui per svagarmi,divertimi e fare nuove conoscenze.A proposito ,tu sei...?chiese poi alla ragazzina che aveva fatto un'osservazione un pò invadente rivolta a Will.Un dipedente del castello che è qui per socializzare con gli attuali studenti di Hogwarts visto che a mio tempo l'ho frequentata pocole disse senza avere tuttavia l'aria di rimproverare quella ragazzina.Ariel ricordava che la scuola fosse terreno fertile per i pettegolezzi e disse le ultime parole in tono malinconico.Ora però avrebbe avuto la possibilità di recuperare il tempo perduto e ci aveva tenuto a dirlo poichè quegli studenti non sapevano quanto erano fortunati.Sospirò,per poi recuperare un pò di allegria.Comunque
    questa è la mia occasione di recuperare il tempo perduto,fu sollevata che l'attenzione della ragazzina fosse attratta da altro poichè,anche se Will era suo amico,non aveva il diritto di dire certe cose.
    aggiunse.A lei non mancavano grinta e determinazione.
    Interagisce con Coraline,Will e Lilith
    Pensato«Parlato» «Citazione parlato altro PG»
     
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    tristino
    Prese atto dei suggerimenti della studentessa arrivata per prima, non poteva darle torto, almeno non in tutto
    -Ehi è un bar, se passi qui di sera scoprirai che è già uno studio di psicoanalisi per depressi- non poteva immaginare le volte che si era ritrovato a dover dare consigli a perfetti sconosciuti ubriachi che comunque non si sarebbero mai ricordati le sue parole. Era un compito non scritto di ogni buon barista, ascoltare e far affogare i problemi della gente nell'alcool.
    -Ma terrò presente le tue idee per quando il festival sarà finito- le strizzò l'occhio e le fece un sorriso prima di tornare dagli altri clienti. Era la prima volta che partecipava al festival in veste di locandiere dei Tre Manici di Scopa, invece che come semplice fruitore dell'evento e, doveva ammetterlo, da quel punto di vista aveva tutto un altro sapore. Un sapore di merda, diciamocelo! Non erano nemmeno a metà mattinata e faticava già a star dietro a tutte le persone che continuavano ad arrivare, non aveva idea di come sarebbe mai potuto arrivare a fine serata. Non che ci si potesse lamentare del “troppo lavoro”, però insomma, magari si sarebbe divertito di più se fosse stato uno di quelli seduti ai tavoli invece che quello dietro al bancone. Recuperò il succo spumoso per la donna dai capelli rossi appena arrivata e la servì con un sorriso, attendendo di vedere le bolle che avrebbe prodotto, più che altro per constatare che tutto funzionasse a dovere e non ci fossero guai. Stava per ritornare sui suoi passi quando un altro ragazzetto si accomodò ai tavoli, spuntavano come i funghi, si segnò l'ordinazione ed andò a recuperarla per tornare da lui pochi minuti dopo
    -Posso consigliarti di mangiare prima la torta? Potresti trovarlo complicato, altrimenti- cercare di mangiare mentre ballava sarebbe stato difficoltoso, senza contare che si sarebbe ritrovato a dover ripulire briciole ovunque e magari anche pezzi di lingua saltati. Non che sarebbe poi stato un grosso problema, non era più facilmente impressionabile, ma voleva evitare di finire nei casini per un ragazzo leggermente mutilato a causa degli effetti dei suoi drink, ecco tutto.
    Per fortuna arrivò Helena a dargli una gioia, anche se il momento non durò a lungo. Si era seduto da poco e avevano appena cominciato a parlare quando un altro ragazzo richiamò la sua attenzione. Che fine avevano fatto tutti gli altri camerieri? Possibile che nessuno facesse mai niente?
    -Salsicce e succo per il ragazzo agitato, capito- si alzò rapido consapevole che quello era il suo compito, non poteva lamentarsene più di tanto, anche solo per il buon proposito detto poco prima alla mora. Tornò dentro a recuperare l'ordine e lo portò al tavolo dell'orientale, anche qui il pensiero che quei ragazzi avessero uno stomaco niente male fu inevitabile.
    -Se aveste voglia di altro..- chiedete a chiunque altro -..chiamatemi- finì con un sorriso cordiale. Stava diventando proprio un bravo attore. E pensare che prima di iniziare a lavorare al locale aveva anche pensato di fare domanda come guardiacaccia ad Hogwarts. Come gli era saltato in mente? Con tutti quei ragazzi iperattivi sempre attorno. Certo, era anche vero che per la maggior parte del tempo avrebbero avuto le loro cose da fare mentre lui si sarebbe ritrovato a fare cose come zappare l'orto delle zucche di cui gli avevano tanto parlato, o scacciare le lumache. Non doveva essere male fare un po' quella vita da eremita. Che faceva il guardiacaccia? No, per carità di Merlino. Troppi adolescenti con crisi di identità, tornadi di ormoni e conflitti interiori. Molto meglio la locanda. Tornò finalmente dalla donna che aveva stranamente deciso di fare la brava, e si riaccomodò al tavolo con lei.
    -Senti, la prossima volta ci vai tu, tanto ti serve un lavoro, no?- a meno che non ne avesse già trovato un altro di cui lui non era a conoscenza.


    Interagito con Lilith per dei consigli, servita Ariel, interagito con Will e con Jaemin dopo aver servito anche loro. Tornato al tavolo da Helena e interagito di nuovo con lei.

    Menù classico

    Menù:

    -Ravioli "Io valgo" – Primo piatto con possibilità di scegliere tra tre gusti: coriandolo botanicals, lime e zenzero, frutti di bosco. Ogni gusto avrà un effetto differente che scoprirete solo dopo averli assaggiati. Occhio ai capelli. 10 Galeoni
    -Pasticcio Amortentia – Non è dato sapere cosa ci sia dentro, ma chiunque lo mangi sentirà i sapori dei suoi cibi preferiti che cambiano ad ogni boccone. Al contrario della pozione non ha effetti secondari, ma rischiate di innamorarvi del cuoco perché è troppo buono. 1 Galeone
    -Salsicce alla maiala – Secondo piatto che vi farà avere pensieri sconci su chiunque per i successivi 20 minuti. 11 Falci
    -Tortona Brontolona - torta che se mangiata comincerà a farvi parlare di tutti i vostri problemi al primo che incontrate per 30 minuti. 10 Falci

    Drink analcolici:
    -Spremuta Puntacchiera – Spremuta al gusto arancia che vi farà ballare il tip-tap per 15 minuti. Perfetta per bruciare calorie in eccesso. 13 Falci
    -Succo spumoso – Succo al gusto lime che vi farà uscire bolle colorate ogni volta che aprirete la bocca. Chiacchiere difficoltose. 8 Falci
    -Acqua dolce – Bevanda zuccherina che trasforma chi la beve in dolcissime persone che regalano abbracci a chiunque gli capiti a tiro. 7 Falci

    Drink alcolici:
    -Rum Onesto – Bevanda che farà in modo che chiunque parli con voi risponda in modo sincero a qualunque vostra domanda per circa 15 minuti. 1 Galeone e 5 Falci
    -Ghiacciobirra – Birra che mantiene la perfetta temperatura per essere sorseggiata sotto il sole di Luglio. 1 Galeone
    -Whisky Stragiovane – Un ritorno all'adolescenza nel corpo di un adulto, per circa 30 minuti la vostra personalità regredirà al periodo della pubertà. Auguri. 1 Galeone e 7 Falci

    N.B: Menù sperimentale. Non si garantisce la durata degli effetti che potrebbe essere maggiore rispetto a quella indicata. Ci scusiamo per il disagio.
     
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    – Simpatia portami via! – Battei violentemente una manata sulla spalla del moro. – Non credo proprio. Io sono Carrie! – Gli allungai una mano e gliela strinsi con vivacità, senza aspettare che lo facesse lui. – Magari quella la ordinerò più tardi, tanto sono pronta a veder svampare tutti i miei soldi nel giro di poche ore. – Poi mi voltai sconvolta verso Mr Charming, che si era appena rivelato Mr. Alegrrria (mancante). – Vedo che qui abbiamo una gara in corso! – esclamai stizzita, dopo che quello mi appellò vezzosamente con le stesse parole che avevo rivolto a me stessa. Gli lanciai uno sguardo di fuoco con tanto di smorfia da bambina offesa. Era semplice: IO potevo auto-offendermi, gli altri no. Come si era permesso? Pf. Annuì al biondone appena arrivato: aveva proprio ragione… aveva chiamato perfino l’altro “problematico”. Che razza di sfacciataggine.
    – In che senso inizi dal terzo? – chiesi rivolgendomi all’altra studentessa. Forse aveva studiato dal casa per tutto quel tempo. – Io sono una primina… alè alè – alzai le braccia agitando le mani sopra la testa come due pon pon, in tutta la mia sfigataggine. Ready for trouble. Mi aspetto il peggio – aggiunsi con arrendevolezza, ma anche con una gran voglia di fare.
    Arrivò anche un’altra rossa, un po’ più grande, che a quanto pare doveva essere la nuova custode del castello. Interessante. La squadrai per testarne la temibilità, ma in realtà sembrava piuttosto tranquilla. Mi diede man forte nel prendermela con quel tempo che ci stava torturando, facendomi sudare come un’anguilla appena pescata. Non che le anguille sudino, ma condividevamo la stessa lucidità, insomma. Avevo sempre avuto un problema di sudorazione. Comunque si mise a parlare col capellone biondissimo, e li lasciai alla loro conversazione, visto che non avevo la minima idea di quello di cui stessero parlando. Aequis? COS????
    D’un tratto mi accorsi della mora con cui stava parlando Mr Charming, e rimasi praticamente a bocca aperta. Se fossero volate delle mosche in quel momento avrei potuto ingoiarne un’intera famiglia. Ero fermamente convinta di non aver mai visto una donna così bella. Fui delusa quando non fu quella a portarmi l’ordinazione, così mi rivolsi di nuovo al mascellone. – Senti… la prossima volta fammeli portare da lei, ok? – chiesi indispettita, ma anche speranzosa, per quanto avrebbe notato sicuramente la mia sudorazione, trovandomi attraente come… un’anguilla, appunto. Ma non mi avrebbe fermata dal fissarla con un’espressione da baccalà adorante, comunque soddisfatta.
    Comunque iniziai a sorseggiare il succo di zucca: era davvero rinfrescante! Ci voleva.
    – FERMI TUTTI!!! C’è il terremoto?? – mi aggrappai con entrambe le mani al tavolino. Poi mi accorsi che era solo il tavolo accanto a me a tremare, quello del moro, che sembrava fosse in preda a una possessione da parte di dragon ball. – Cazzo bro! Sei un super sayan! – mi misi le mani ai capelli. – Che cazzo c’è in quella roba?? Riesci a fare un’onda energetica???? – esclamai speranzosa. Sarebbe stato un sogno divenuto realtà. In ogni caso sembrava in preda a una nuova euforia che lo rendeva molto più simpatico. – Sai, dovresti farne scorta – lo esortai.
    Un altro tizio dal capello eccentricamente favoloso si avvicinò ad ammirare eccitato la scena. Poi si rivolse a me e alla mia torta, senza smettere di passare lo sguardo da me ad essa. Diedi un primo morso, sentendomi come uno di quegli assaggiatori reali, e pensai che fosse davvero buona. Poi però ci ripensai, iniziando a trovare difetti. – È troppo dolce, ma magari ti piace… vuoi favorire? Siediti pure qui. Mi chiamo Carrie, comunque – Lo informai, attendendo il suo nome in risposta. Poi indicai il mio piatto. – Però tu mi farai assaggiare quelle salsicce – piatti chiari e amicizia lunga. Un assaggio per un assaggio. Mentre masticai iniziai a pensare a tutta quella situazione. Diciamo che una preoccupazione disumana mi travolse. Così puntai la forchetta verso di lui [Jaemin], ma mi rivolsi ad entrambi i ragazzi. – Sapete cosa c’è di peggio di un piatto troppo dolce? Il sudore. Sono l’unica pezzata come una mucca, qui? È un cazzo di schifo. Estate di merda. Voglio la neve e il Natale. Farei un incantesimo per inondarci di bianco ADESSO ma non so se esista una magia del genere, e poi io sono una nata babbana, e non ne ho mai fatta una in vita mia. Secondo me sarò un disastro. Sarà tutto un disastro, una catastrofe. Insomma, immaginate di svegliarvi un giorno e scontrarvi con un gufo venendo colpiti in piena faccia. Un gufo con una lettera che dice che sei una STREGA! IO!!! Ci rendiamo conto???! Alla buon’ora, dico io! BUONGIORNO! E ora vivo alla giornata, completamente a caso, sperando che non mi imploda la bacchetta in mano. Cioè, è pericoloso quel’arnese! Non credete anche voi??? – quasi non stavo prendendo fiato. Presi un altro sorso abbondante di succo e ripresi a parlare come una macchinetta. Per l’agitazione, inforchettai una salsiccia dal piatto di [Jaemin] e le diedi un morso quasi animale. Mi sentivo improvvisamente depressa. La mia vita non ha senso… e morirò di certo affermai fatalista, masticando la salsiccia con la testa piegata in avanti e le due mani che la stringevano, in totale crisi mistica. Poi mi cadde l’occhio sul moro [Sean] e iniziai a ribollire dentro. Non era però un bollore di rabbia, quanto… un bollore eccitato. Strinsi le gambe come se dovessi fare pipì. Per qualche motivo trovavo quei capelli sparati di un fascino unico, per quanto prima li trovassi esilaranti e abbastanza obrobrievoli. Che cazzo mi stava succedendo??! – Lo trovi incredibilmente ECCITANTE anche tu? – bisbigliai al vicino di sedia, continuando a fissare intensamente [Sean].


    Carrie Marshall | 16 y.o. | Outfit


    Parlato col cameriere, Lilith e Sean.
    Ammirato Helena come una creatura ultraterrena.
    Dato un morso alla torta brontolona.
    Invitato Jaemin a sedere al tavolo e rubato una delle sue salsicce, morsicandola con ferocia.
    Iniziato a molestare Sean fisicamente, psicologicamente (e tra poco sessualmente).
    Credo basta.


    Edited by It's Carrie‚ b*tch. - 23/7/2022, 21:02
     
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  5. seán
     
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    Carrie. Avrei dovuto segnare quel nome sulla lista delle persone pericolose. Così si chiamava la giovane donna che aveva iniziato a picchiarmi - letteralmente, mi aveva dato una manata sulla spalla! A ME. Ero scioccato. Sbattei le palpebre guardando prima la sua mano, poi lei, non abituato affatto ad interagire con persone così vivaci e che tocchicciavano. Comunque non me la presi, okay forse ero stato un po' troppo diretto con lei nel dirle che della sua opinione non sapevo che farmene, dopotutto non la conoscevo, pareva nuova e non le stavo dando un ottimo benvenuto nel mondo della magia. Però silenziosamente mi spaventava, come già detto, e poi alzava pure le mani! Non ribattei perchè ero furbo il giusto da voler evitare di essere preso a pugni da una ragazza. Seán... e ci pensò un altro elemento a completare il mio nome.
    [AAAAAA-HARDICE!]
    Tremai visibilmente, non tanto per il pezzo di raviolo appena mangiato, che aveva alterato di poco il mio stato psicofisico, non per quell'urlo improvviso che avevo accolto senza problemi, ciò che mi fece tremare fu apprendere a chi appartenesse quel tono di voce molesto. Merlino cane, pure qui. Mi uscì dalla bocca, mentre spostavo gli occhi sui capelli rosa di Jaemin. Non è che non mi stesse simpatico, era che si muoveva troppo e sembrava sprizzare vitalità da tutti i pori. Un'espressione totalmente in contrasto con quella di morte che io mi portavo sul viso - non tanto quel giorno, dato che per me era (stata) una bella giornata (fino a quel momento) - come mood costante. Ciao, padre dei draghi. Non finsi di non ricordare di quella sera al ballo, non ne avevo motivo, mi ricordavo fin troppo bene chi lui fosse. Non che fosse successo qualcosa di particolare, ma te lo ricordi uno che vuole fregarti le sigarette.
    Lanciai uno sguardo a Carrie, e poi di nuovo a Jaemin, considerando che fossero un'accoppiata pericolosa, ma annuii in maniera piuttosto vigorosa, quando l'altro Serpeverde spiegò alla ragazza che eravamo usciti dal secondo anno, e presto saremo entrati al terzo. Sì che bello, ti immagini tra i tredicenni alle prese con il primo giro di ormoni? Chiesi, retorico, a Carrie. E poi mi chiedono perchè sono misantropo. Ma lei, addirittura, sarebbe entrata al primo anno, con i bambini! Mi dispiace molto. Ammisi. Tra adolescenti e bambini non sapevo dire cosa fosse peggio in realtà, forse gli adolescenti, più subdoli.
    Già che c'ero, lasciai campo libero sulla pietanza a Lilith, sperando che se li finisse lei, perchè mezzo raviolo mi aveva reso su di giri e non volevo scoprire cosa sarebbe accaduto se avessi finito tutto il piatto. Già mi immaginavo ad aiutare il barista a smontare tutti quei tavoli a fine giornata, per l'amor del cielo. Mandai giù un sorso di succo di zucca e ripresi tra le dita la sigaretta alla cannella, rendendomi conto che indice e medio faticavano a star fermi, e tremavano come foglie lasciando librare in aria un fumo a zig zag, come se avessi appena fatto un'iniezione di caffeina dritta in vena. Mi sento davvero energico, sì. Ammisi con un gran sorriso, se era quello che intendeva. Provai a contrastare la voglia di muovermi. Ma non ho idea di cosa sia un super sayan, magari lo sono. Super sayan e onde energetiche dovevano essere delle cose parecchio babbane, non le avevamo studiate in babbanologia, però, dunque dovevo dedurre che non fossero così importanti. Non potevo far niente per impedire a Carrie di mangiare quella fetta di torta che infatti mandò giù, era un essere senziente con libertà di scelta. Una terribile scelta. Come terribile era la scelta di Jaemin sulle salsicce - ma lui era un mago da parecchi anni e non era scusabile, sapeva che effetto gli avrebbero fatto i piatti scelti, ma li avevano letti gli effetti collaterali tutti e due?! Sapete cosa c’è di peggio di un piatto troppo dolce? Facile. Le persone che parlano tanto. Il sudore. No, assolutamente no. Mi massaggiai gli occhi con la mano che teneva stretta la sigaretta, mentre ascoltavo la giovane parlare a raffica. Nonostante non avessi alcuna voglia di stare a sentire le lamentele di Carrie, potevo capire quel tono polemico. Ero un tipo polemico ed insofferente di mio, ed i suoi disagi erano praticamente i miei, almeno per quanto riguardava il sudore e la voglia smisurata che l'estate finisse per lasciar spazio al Natale. L'osservai, ascoltando ogni singola parola ed annuendo, trovandomici d'accordo. Potevo capire anche il dover convivere con una bacchetta che potesse esplodermi in mano da un momento all'altro, lo avevo provato così tante volte! Quando ebbe finito di lamentarsi, e calò un leggero silenzio, mi sentii un po' strano. Quasi come se fossi in dovere di commentare le cose tristi che aveva detto, magari consolarla sul fatto che, di sicuro, ce l'avrebbe fatta. Pareva avere lo spirito giusto per affrontare qualsiasi cosa, imprevisti della vita in primis. Dopotutto non era ancora stata smistata a scuola, e si era buttata in una fiera magica senza conoscere nessuno, se avevo capito bene. Dunque, credevo potesse farcela senza problemi, ed ad occhio e croce mi dava anche i vibes d'essere una strega piuttosto potente. Ma avrei mai potuto dirle una cosa simile? Certo che no. Ero burbero e antipatico. Certo che morirai. Conclusi alla fine, con un tono consolatorio. Tutti dobbiamo morire. Ero sempre stato un ragazzo saggio (?) Cioè...prima o poi, capito. E gesticolai, cercando di spiegarmi, socialmente incapace com'ero sempre stato. Ma poi sì che mi allarmai sul serio, quando la vidi mangiare la salsiccia di Jaemin (che detta così). Ma come minchia si fa a mischiare la torta con le salsicce?????????? Il tavolò tremò un po' più del dovuto, perchè il mio piede, già agitato di suo, aveva iniziato a martellare la gamba (stavolta non più di Will). Guarda che quelle fanno male sul serio. Scossi la testa, percependo che presto avrebbe tirato una brutta aria. Quei due si sarebbero senza dubbio messi a limonare sul tavolino, ed io non avevo pagato l'abbonamento per un tale spettacolo. Scossi la testa, estraendo dalla borsa il mio sacchetto di monete e, senza nemmeno contarle, lasciai sul banco 20 galeoni, facendo un cenno al barista. Ovviamente avevo lasciato anche la mancia a lui che, poverino, avrebbe avuto parecchio da fare per ripulire i danni dei due giovani studenti. Okay, me la svigno, devo comprare un sacco di roba. Adios. Estrassi gli occhiali da sole dalla borsa e mi calai sul viso.


    Seán Hardice - III - 80 17 - Scheda - Diario - 31/07/2022 - OUTFIT


    Interagisce con Jaemin e Carrie, passa anche i ravioli a Lilith che li ha già assaggiati, poi paga il conto e lascia la mancia a Tristan. Non capisce che Carrie sta puntando lui, pensa presto faccia un bambino con Jaemin
     
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    JAEMIN WAN – 17 ANNI – SERPEVERDE (II/III)

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    [Thank you, sir⁓!] ringrazia amabilmente con tanto di vocina acuta e strascicata sull’ultima vocale, che sale di tonalità per apporci un cuoricino metaforico sul finale. Vezzoso. Ma poi si distrae perché si accorge di una presenza conosciuta che lo attrae come il nettare di un fiore con l’ape operosa. Umetta le labbra inconsciamente al saluto di SEAN, famelico e non solo per l’imminente pasto ma anche e soprattutto perché si sta pregustando quell’inaspettato incontro fortuito. Apre poi un sorriso smagliante per quel “padre dei draghi” che non può che renderlo piuttosto orgoglioso, impettendolo perfino, ben felice che l’altro si ricordi i dettagli della loro ultima conversazione. Allora gli è rimasto impresso il suo estro creativo! Molto interessante. Ben presto quell’espressione si tramuta in risata - un po’ gongolante dato che nella sua testa rimbomba ancora il nome d’arte appena guadagnato - perché la citazione di CARRIE viene colta eccome dall’orientale, conoscitore di tutto ciò che riguardi le mode del sol levante. [Se la prendessi io quella roba potrei diventarne la versione God?!?] per il colore dei capelli, che scuote per un momento passandovi attraverso la mancina affinché il riferimento possa evincersi dai movimenti senza doverlo citare. Gasatissimo. Gli occhi faticano ad abbandonare il viso di SEAN per indirizzarsi invece proprio su CARRIE verso cui si sporge un pochetto, ben attento a questo punto a dare “le spalle” al concasato. Sarebbe bastato girare volto e busto per quel che gli serviva, ma no, deve assicurarsi che la parte bassa del corpo sia sempre ben disponibile nei confronti del collega. [Poi ci facciamo dare la ricetta di quei cosi e glieli serviamo al bisogno…] suggerisce a bassa voce e con occhi strizzati, cospiratorio. Non se la vuole proprio perdere l’occasione di rivedere l’Hardice in versione Super Sayan ogni qual volta gli sorga il desiderio di testarne la potenza. Poi ad ogni modo non si fa nemmeno ripetere due volte l’invito a prendere posto al tavolo della nuova amica, tornando ad occhieggiare Sean in primis e poi il resto dei presenti mentre scosta una delle sedie per lasciarvisi adagiare sopra le proprie chiappe sode. [Jaemin, padre dei draghi] si presenta con semplicità alla platea, alzando anche le braccia al cielo per un momento, intento nello stesso tempo a ritornare con gli occhi sulla futura Grifondoro masticante il boccone di torta. Attende impaziente il responso. Frattanto non capisce bene come mai l’altro SERPEVERDE abbia tirato fuori il discorso sugli ormoni preadolescenziali, ma che ne sa, magari può cogliere qualche sfumatura frizzicarella fra i pensieri del ricciolino. [Io un giro lo farei, primo o meno…] butta lì sovrappensiero, verso nessuno in particolare, prima di ristabilire la concentrazione sulla descrizione del dolce. [Niente è mai troppo zuccheroso] commenta in risposta alla prima impressione della ragazza, vedendone cambiare l’umore repentinamente. A lui invece quello si impenna (l’umore…), annuendo di gran carriera e ampiamente, con il capo che anziché alzarsi e abbassarsi è costretto a spingere in avanti se non vuole rischiare di staccarglisi dal collo. [OVVIO!] accetta ben volentieri quell’equo scambio di cibarie, e lei gli è davvero entrata nelle grazie (per ora solo figurativamente) nel giro di pochi minuti. Bene così. Allora allunga la mano destra verso la forchetta che gli viene porta, spingendola istantaneamente alla bocca, prima che l’altra possa cambiare idea. Nom nom nom. [Sì che poi cola tutta la crema, capisci? Mi si secca la pelle! Ce l’ho delicata. Tra l’altro ho finito la protezione solare cinquanta-più, proprio l’altro ieri, e Amazon non mi ha consegnato in tempo quella nuova. Proprio oggi che ci saranno duemila gradi e i raggi a picco! Adesso mi vengono le macchie? Che poi dovrò fare ricorso, perché insomma quegli elfi domestici umani devono fare pure gli spocchiosi e ti lanciano i pacchi manco fossero bombaroli che ti vogliono spicciare casa spianandola direttamente. Secondo me lo pensano davvero, o sono frustrati e sperano di beccarti il cane, e si allenano al “tiro del pacco” apposta. Che poi almeno lanciassero il loro, di pacco…] comunque io mi dissocio da tutta questa parte. Evviva i corrieri, il vostro lavoro ingrato è la gioia di tutti noi. Insomma, gli è presa la brontolite, e segue un po’ l’onda di CARRIE perché sì, c’è davvero un caldo eccessivo, anche se [mi piace l’idea dell’inondazione bianca…] gliele serve su un piatto d’argento e lui non può fare a meno di metterci il carico. SEAN a questo punto si dimostra la persona assennata che è, uscendosene con le sue massime di vita che porterebbero Jaemin fra le sue braccia se non fosse impegnato a sezionare la salsiccia rimastagli per non rischiare di scottarsi la lingua. Ne raccoglie un pezzetto e dopo averci soffiato sopra un paio di volte scrutando i suoi due commensali preferiti alternativamente, ahinoi, se lo mangia. Fa appena in tempo a notare quanto la sua new bestie sia intrigante con quegli occhi da cerbiatta, facendogli nascere l’istinto di esplorare orizzonti mai approfonditi in precedenza, quando lei stessa lo riporta sul seminato facendolo voltare ancora una volta sull’HARDICE del cuore. Inspira l’aria direttamente fra i denti, sibilando fremente. [Oh sì… giocherei volentieri con le sue sfere del drago…] ribatte bisbigliando a sua volta, unicamente per mantenere la stessa frequenza della ragazza. [Hey, Hardice!] lo richiama aumentando il volume, anche perché quello si sta alzando. Vorrà mica andarsene, vero? Oh no! [Ci piacerebbe molto se ti unissi a noi per un po’] prova a trattenerlo, massaggiando al contempo le labbra con un altro pezzetto di salsiccia. [Vuoi assaggiare? Ti assicuro che sono una goduria…] glielo offre, mentre mima il gesto del morso, invitante. Al contempo gli incolla addosso uno sguardo penetrante, con le sopracciglia che debolmente si arcuano nel tentativo di provocarlo e la testa reclinata appena indietro, portando poi gli incisivi a premere sul labbro inferiore.

    Ringrazia Tristan e poi si intrattiene con Sean e Carrie.
    Si presenta un po’ a tutti, e poi inizia a lamentarsi dei suoi enormi problemi esistenziali prima di provarci ancor più spudoratamente con Sean.


    Edited by Personaggio casuale - 25/7/2022, 21:55
     
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    “Se la prendessi io quella roba potrei diventarne la versione God?!?”
    – Cazzo, saresti fantastico. –
    Carrie immaginò i capelli rosa di Jaemin svettare imponenti tingendosi di biondo. Pensò che probabilmente sarebbe stato bene di tutti i colori, ma lo trovava particolarmente azzeccato per un Padre dei Draghi. – Almeno conosci il Trono di Spade! – disse a Sean. – In che senso sei il Padre dei Draghi? HAI DAVVERO DEI DRAGHI????! – Carrie prese Jaemin per i vestiti e lo agitò come un frullato fresco. – DEVI FARMI VEDERE I TUOI DRAGHI! –
    Sean osservò sconcertato il suo monologo depresso. – Cazzo Sean, meglio tu che io… mi tasterei le palle se solo ce le avessi. Posso toccare le tue? – si rivolse verso Jaemin, che aveva appena iniziato a tastare la torta brontolona. Sia quella che le salsicce stavano iniziando a fare effetto. Sean sembrò contrariato. – Sapessi che tragedia… ho fatto di peggio. Mai assaggiata la nutella con le uova di pesce? – Disse con una certa fierezza. C’est la vie. In ogni caso fu lieta che quell’asiatico si unisse allo sproloquio contro l’universo. Ne aveva bisogno. – Merda, amico, la 50+ è essenziale per noi pallidoni. Poi una pelle delicata come la tua… Non lo augurerei al mio peggior nemico. Quelli di Amazon fanno cagare, lo dico sempre io… ti lasciano i pacchi sopra la spazzatura o te la lanciano a caso in giardino, senza che tu lo sappia… oppure DICONO di esser passati e poi non è vero, perché tu ERI IN CASA e quindi lo sai per certo. Ci prendono per scemi. Così il pacco torna indietro. Glielo ficcherei dritto in mezzo alle chiappe. Sono subdoli. Disonesti. Altamente spregevoli. Tutto per non fare il proprio lavoro – concluse animata, puntando contro la faccia di Jaemin una salsiccia inforchettata a metà.
    – Sì, avrà proprio delle belle sfere del drago… si vede dalla faccia. Le tue come sono? – gli domandò portando lo sguardo sulle sue zone basse con uno sguardo curioso e inquietantemente penetrante.
    – STA SCAPPANDO! – afferrò Jaemin per un braccio. – Lascia perdere le salsicce. Ce n'è una umana in fuga! INSEGUIAMOLO! –
    Si misero a rincorrerlo. Quando Carrie gli fu alle spalle, il ragazzo stava guardando una bancarella. Jaemin faceva capolino dalla spalla opposta del moro. Erano già un duo pericoloso.
    – COSA STAI COMPRANDO??? – Si protese per guardare anche lei la bancarella. Roba interessante. – Posso essere il tuo gingillo, se vuoi. – ammiccò con un occhiolino decisamente poco provocante. Non aveva idea di che cazzo volesse intendere, ma le uscì d’impulso. L’effetto della torta brontolona era ormai sparito, e una grande euforia eccitata si era impossessata di lei.
    – Scommettiamo su chi se lo accaparrerà a fine giornata? – bisbigliò a Jaemin. Era una gara ufficiale banana vs patata. Una lotta ortofrutticola all’ultimo sangue.
    Poi all’improvviso la vide. La penna (piuma) magica dei suoi sogni.
    La prese in mano adorante.
    – QUESTA AIUTA CON I COMPITI???? – si rivolse al negoziante. Ne avrebbe comprate venti. Nel frattempo, allungò una fugace strizzata di chiappe a Sean. Così fugace che era impossibile dire chi fosse stato.


    Carrie Marshall | 16 y.o. | Outfit


    Interagito unicamente con Sean e Jaemin.
    Gli effetti della torta brontolona sono scomparsi.
    Carrie e Jaemin si sono messi ad inseguire Sean, perché non c'è mai fine al peggio.
    Carrie ha adocchiato (afferrato come Smeagol) una piuma risposta-pronta pro.
    Si è quindi rivolta al negoziante.


    Edited by It's Carrie‚ b*tch. - 28/7/2022, 10:58
     
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  8. seán
     
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    Avrei dovuto percepire una red flag grossa come una casa sin dalle prime battute, ovvero non appena mi ero seduto su una delle sedie fuori dai Tre manici ed avevo letto il menù. Non mi era mai piaciuto fare la vittima della situazione, sebbene fossi un tipo polemico e lamentoso: mi lamentavo degli altri, senza però fare accenno a me stesso o ai problemi che mi riguardavano in prima persona. Perchè... non volevo ammettere di avere dei problemi, in sostanza. E seduto a quel tavolino, con davanti agli occhi un piatto di ravioli appena toccato, ne avevo ben due, ed erano davvero molesti. Non potevo dire se quei due fossero molesti in generale, se lo fossero solo per me o se lo sarebbero stati per qualsiasi persona altra persona. Magari altri avrebbero preso quell'invadenza sul ridere, ma sguardi, bisbigli, accenni a cose private non facevano per me, mi sentivo a disagio. Mi affrettai a finire almeno il succo di zucca, mentre i due tipi che avevo intorno parlavano di cose che non capivo, ma alle quali potevo arrivare con la logica. Le "sfere del drago" che avevo captato tra una lamentela e l'altra erano una figura retorica abbastanza eloquente, considerando il piatto che avevano appena assaggiato e che li rendeva due maniaci. Era tempo di fingermi morto o raccogliere tutto e scappare, per sopravvivenza (anche solo per la sopravvivenza della mia pazienza eh). Quando mi tirai su in piedi e raccolsi la borsa a tracolla, Jaemin ebbe la faccia tosta di propormi di assaggiare le sue "salsicce alla maiala". Se inizialmente ebbi l'impulso di rispondergli storto - magari facendo una contro proposta su dove avrei potuto infilargli quelle salsicce - ci pensai bene e non mi feci prendere dall'istinto, ma tirai fuori il sarcasmo, sempre efficiente come scudo. E ritrovarmi a fantasticare sulle tue sfere del drago? No grazie. Mi permisi di avvicinare il palmo della mano al suo capo e dargli un frontino non troppo forte, perchè alla fine se lo meritava, dato che mi stava prendendo per cretino, oltre al fatto che mi stesse guardando con molta insistenza, e lo trovavo maleducato ed invadente. Sapevo che non era proprio colpa sua, ma aveva mangiato volontariamente un cibo di cui conosceva gli effetti, dunque se lo meritava. Prima che Jaemin mi potesse fulminare o ribattere al frontino, mi dileguai. Lasciai i due ragazzi alle mie spalle sperando che gli effetti dei cibi mangiati non li portassero a fare qualcosa di cui poi si sarebbero pentiti. Effettivamente, a questo pensiero, quasi quasi mi sentivo in dovere di assicurarmi che nessuno dei due sopraffacesse l'altro. Ma d'altra parte mi domandavo fino a che punto fossero cazzi miei. Passai prima di tutto davanti alla bancarella degli oggetti più strani - e notoriamente difettosi - che conoscessi. Spostai lo sguardo sul piccolo pensatoio presente in esposizione, facendoci un pensierino, poi osservai gli specchi gemelli, fino a raggiungere con gli occhi un braccialetto molto interessante, in argento e con incastonati dei rubini. Dopo che mi vennero spiegati gli effetti dello stesso bracciale dal proprietario della bancarella, rimasi a pensarci un po'.
    Sobbalzai quando sentii la voce di Carrie alle mie spalle, più alta di qualche nota, quindi mi girai verso di lei. Sollevai gli occhi al cielo, prima di riportare lo sguardo annoiato su di lei. Non sei in te. Le risposi, quando mi chiese di essere il mio gingillo. Che strane fantasie aveva? Non vuoi davvero essere qualcosa che mi appartiene, tratto male le mie cose. Ed immaginai la mia camera a soqquadro, gli oggetti sparsi un po' ovunque senza un ordino logico ed abbandonati sotto il letto. In verità, quella risposta era molto più profonda di quanto non sembrasse ad un primo impatto, dato che non ero proprio un tipo che coltivava le proprie amicizie in generale. Sto comprando un oggettino molto utile, fantastico, speciale. Non avendo particolari problemi o limiti di denaro, non mi misi a contrattare con il venditore - anche perchè lo trovavo un atto da poveri *snob*- prendendo il braccialetto per il suo prezzo originale. La ringrazio! E subito me lo misi al polso, aspettando di sparire.

    Seán Hardice - III - 80 17 - Scheda - Diario - 31/07/2022 - OUTFIT


    Interagisce con Jaemin al quale da un frontino quando gli propone le salsicce (?) interagisce con Carrie mentre si trovano alla bancarella degli oggetti difettosi. Non tratta molto con il commerciante perchè accetta il prezzo esposto (che non penso sia megagalattico?) e comunque pensa che trattare sul prezzo sia da pezzentih. Indossa il braccialetto dell'invisibilità sperando di sparire.


    1 sparisce solo il braccio / 2 sparisce solo la testa / 3-5 sparisce tutto / 6 non sparisce, floppa: 4
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      1/8/2022, 21:03
      seán
     
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    JAEMIN WAN – 17 ANNI – SERPEVERDE (II/III)

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    Wow. Quella ragazzetta è esattamente il tipo di persona di cui non potrebbe mai essere sazio. Spigliata, giocosa e soprattutto affatto parca di complimenti. La adora già. [VERO?!? Ho anche dei pettorali niente male!] sarebbe decisamente fantastico come super sayan, lo sanno tutti (?), lui per primo, e di certo sentirselo dire così sfacciatamente da CARRIE non può che accrescere il suo già smisurato ego. Felice come una Pasqua si fa più vicino ai colleghi proprio in tempo per farsi strattonare dall’implacabile (quasi-)biondina, sbandando da una parte o dall’altra a seconda della forza impressa da lei, senza minimamente cercare di ritrarsi o controbilanciarsi. Si presta, insomma, a farsi dare una scrollata sereno e pacifico, godendosi quell’altalena che si conclude con la richiesta di vedere i suoi draghi. Inutile dire che il pensiero primario del coreano è quello di farle provare qualche funghetto “magico”, magari in sua stessa compagnia, cosicché di draghi ne possano vedere un po’ quanti gliene pare. E quindi: [Certamente! Se stasera vieni a casa mia ti mostro i miei preferiti] mica si può far scappare l’occasione, ci mancherebbe altro, chissenefrega se il punto del discorso riguardava tutt’altro. Chissà se l’altra accetterà di buon grado di passare a casa di uno sconosciuto che abita dall’altra parte del pianeta. Non è un problema suo, lui l’idea la molla lì, poi che ne facciano un po’ quel che vogliono. [Sei invitato anche tu!] ci tiene a precisare, provocante, verso SEAN, che sarebbe il completamento perfetto del quadretto idilliaco formatosi nella sua mente. E a proposito di cibo alternativo, ecco che arriva il momento di testare il dolce già in tavola e gentilmente offertogli da CARRIE. “Posso toccare le tue?” What?!? Ah già, si stava dimenticando delle salsicce che lui stesso ha ordinato. Oh beh. Ha la bocca piena e impastata quando sente le sopracciglia arcuarsi alla domanda inaspettata, e quindi non ha modo di risponderle, limitandosi a scrutarla con due occhi allargati e incuriositi. Ma tanto poi viene distratto dall’ondata di lamentele che avverte potentemente di voler condividere, mettendoci il carico con i propri crucci esistenziali. [Terribili. La prossima volta che li vediamo chiamo una mia amica esperta in macumbe* e voglio proprio vedere se non si cacano nelle mutande o non gli si rompe il servosterzo in autostrada. Dovrebbe esistere un girone dell’inferno apposta, dove tipo sono costretti a stare chinati a novanta, affinché il loro interno chiappe faccia da bersaglio per la spazzatura di tutti quelli che non hanno ricevuto i loro pacchi in tempo utile] prosegue indispettito, scuotendo anche la testa come un vecchietto davanti ad un cantiere costruito secondo gli standard più moderni. Meglio affogare il proprio malumore su qualcosa che glielo faccia risalire, e non stiamo parlando solo della disposizione d’animo. Prende infatti una salsiccia, il cui gusto forte gli esplode sulla lingua facendolo mugugnare per un momento. Sarà anche per l’argomento di conversazione, ora spostato sugli attributi del compagno Serpeverde, ma si sente davvero meglio già solo al primo boccone. Lecca le labbra con una certa enfasi, prima di sibilare un [Eggià… ha l'aria di essere succoso] mentre lo osserva perso nei meandri delle proprie fantasie. Peccato che quello sguardo un po’ troppo ostinato non faccia che indisporre il povero SEAN ormai al limite della sopportazione e prossimo ad usare le mani. Jaemin, dal canto suo, non sospetta un granché, perpetuando nel suo tentativo di spogliarlo direttamente con un battito di ciglia, sicché, quando lo vede avvicinarsi, l’unica reazione che ha è quella di allargare un po’ le spalle, come se fosse pronto ad abbracciarlo. Invece gli arriva una pacca a mano aperta dritta in fronte. […O-h…] spalanca gli occhi interdetto. [Ti amo] non si trattiene dallo sparare a secco, sciogliendosi al contempo in un sorriso addolcito, con tanto di pupille a cuoricino che non gli si schiodano di dosso. Si ripiglia solo dopo qualche istante di puro black out cerebrale, per voltarsi di nuovo su CARRIE. [O-emme-gi! Ma dico, hai visto?!?] sventola le mani come ventagli, neanche fosse in preda alle vampate. Lo ha toccato! Quindi in pratica è come se fossero sposati. In Corea funziona così, più o meno. [Non mi laverò mai più la fronte] . Ok. Solo che adesso la sua visuale include nientepopodimeno che CARRIE, appunto, e perciò ha il suo bel daffare nel partorire filmini peccaminosi pure su di lei, che per di più vuole sapere come siano le sue “sfere”. Allarga le gambe, spingendosi in avanti sulla sedia, in modo da mostrarle la mercanzia. [Vuoi favorire…?] d’altro canto glielo aveva chiesto lei pochi minuti prima, no? Ma poi già che la distanza fra loro sta diminuendo sempre di più, decide che è giunto il tempo di testare con mano (e soprattutto lingua), il tanto acclamato gentil sesso. Si sporge un po’ di più, allora, cercando di carezzarle il collo, poco sopra la clavicola e a salire delicatamente in su fino al mento con la punta delle dita della mancina, così da alzarle la testa quel che gli serve per poter poggiare agilmente le labbra sulle sue… Mh⁓
    Triste che SEAN abbia abbandonato velocemente il campo, non solo perché questo impedirà loro di farlo partecipare al banchetto, ma specialmente perché questa fuga comporta lo scattare di un allarme assordante nelle menti degli altri due. [OH NO!].Accimantula. Tu guarda a volte le disgrazie. Si alzi il sipario per questa coppia sgangherata che adesso deve correre ai ripari (?), o meglio correre letteralmente appresso alla loro principale fonte di attrazione, pedinandolo senza nemmeno darsi la pena di risultare discreti. Sbucano da dietro le spalle del ricciolo, accerchiandolo. Jaemin, per la verità, si è già distratto sugli ammennicoli che ingombrano la bancarella, meditando seriamente di acquistarla per intero, con tanto di mercante a cui lancia un breve occhiolino. [Eh?] domanda confuso, cercando di mettere a fuoco l’eco delle parole proferite da CARRIE. [Fatta!] accetta la sfida, senza pensarci due volte con tanto di mignolino alzato a mo’ di firma “virtuale”. [ARGH! MA E’ SPARITO!] . Se ne accorge con un attimo di ritardo, ruotando verso il punto in cui avrebbe giurato si trovasse SEAN, ma niente, c’è solo uno spazio vuoto che lo divide dall’amica. Quanto è difficile questo ragazzo, accidenti. Gli piace un sacco. Tenta di placcare l’aria con ambe le braccia e il peso corporeo sporto in sua direzione (perlomeno quella in cui pensa che si trovi lui), ma quale che sia il risultato saprà farsene una ragione, abbandonando ogni pretesa di assalto di lì a poco. [Va beh] picchietta l’indice destro sul naso. [Lo possiamo fiutare] lui di sicuro ci proverà. Come i cani. Ora però, ha l’impellenza di acquistare tutto l’acquistabile. A cominciare dall’OcchioMalocchio che è la prima cosa che agguanta. [QUESTO E’ LA SVOLTA, CURRY!] sì, come la spezia. [Se buca anche i vestiti ci possiamo vedere le pokéball di tutti!] è in paradiso, forse? Deve essere suo. Poi passa agli specchi gemelli, che mette in saccoccia subito dopo. [Ne piazzo uno in stanza a Sean…] ragiona a voce alta, frattanto che si figura la visione in tempo reale di ogni parte scoperta del suo infuocante amore platonico.

    *Cyao Rob
    Parla con CUrrY, invita lei e Sean a passare una serata alternativa da lui. Sfoga le proprie frustrazioni sui corrieri e poi si dichiara a Sean e cerca di limonarsi Carrie.
    Infine compra (?) un Occhio Malocchio e gli Specchi Gemelli (per ora).


    Edited by Personaggio casuale - 4/8/2022, 18:38
     
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    Certo che i pettorali del Re dei draghi non erano affatto male. La piega che presero le mie labbra data quella constatazione la diceva tutta. Non avrei saputo quanto le salsicce giocassero la loro in quella reazione, ma intanto… me cojoni. Ci avrei dato volentieri una leccatina, ma mi limitai a tastare una per una le prominenze di quella tartaruga asiatica.
    – Avrei preso una stanza ai tre manici, in realtà… ma potrebbero essere soldi risparmiati… il che è sempre buono! Casa tua dov’è? – mi stavo praticamente auto-invitando per la notte con quell’affermazione, lo sapevo benissimo. Ma quel giorno mi sentivo particolarmente in vena di avventure. Occhi a mandorla fece segno anche a Sean, ma dubitai fermamente che ci avrebbe regalato quella gioia. Tuttavia Jaemin riuscì inaspettatamente ad ottenerne una: un frontino!
    – Cazzo Jae… sei incinto? Riesco a percepirlo… – gli misi una mano sugli addominali, in realtà solo per il fatto che ci stavo prendendo gusto. La fuga di Sean mi impedì di far troppo caso alle avance dell’asiatico, scattando in piedi prima che le sue labbra mi toccassero.
    “Non sei in te” proferì Sean, con quella voce che mi pareva così sensuale– Tu però potresti essere in me – la mia bocca parlò prima del cervello. Quella situazione stava diventando incontenibile… una parte di me lo sapeva, che non fosse normale… dannate salsicce. Eppure mi stavano dando alla testa e ora non riuscivo a pensare ad altro che a quel moretto. – Trattami pure male, mio bad boy… non mi interes- – proprio dopo aver fatto quel patto con Jae, il moro sparì davanti ai nostri occhi. O meglio… prima sparì soltanto la testa, lasciandomi esterrefatta… e poi sparì del tutto. Stupefacente. A quel punto rimasi a scambiarmi uno sguardo sbigottito con Jaemin. – Beh, è svampato… una così giovane vita... spezzata. Riposi in pace – la vita nel mondo magico poteva prendere le pieghe più imprevedibili... e rivelarsi ancora più volatile del normale. Avrei avuto tempo per piangerlo. Ora il mio mirino era di nuovo puntato verso il big bubble, così mi misi davanti a lui, tenendo il mio bel deretano attaccato alle sue sfere del drago di proposito, mentre contrattavo per quelle preziosissime piume. Alla fine riuscì ad ottenerne una in regalo prendendone tre… poco male. C’erano così tante belle cose che attiravano il mio sguardo... troppe. I soldi mi servivano per altro. Per esempio… quell’Occhio Malocchio, che strappai dalle mani di Jae. – Fammi un po’ vedere… – lo puntai dritto sui suoi vestiti, e in particolare mi soffermai su… WOAH. Glielo restituì immediatamente, scrollando la testa. Improvvisamente quella visione non mi era parsa più tanto eccitante come un momento prima, quanto… bbrrrr! – Sai, credo che l’effetto di quelle salsicce sia appena passato… poco male! L’occhio prendilo tu… magari non usarlo di me, eh!… ma che ne dici di questi?? – indicò gli specchi gemelli che sembravano tanto interessare anche a lui. – Potremmo dividerci il prezzo… e gli specchi! Potremmo usarli un po’ come telefonini… e scambiarci messaggi segreti da ogni parte del castello! – dentro di me pensai che ero un tantino terrorizzata di finire in quella scuola SENZA NEANCHE UN TELEFONINO... insomma, sarebbe potuto accadere di tutto! Ti svampare nel nulla come il povero sexy Sean. E nessuno lo avrebbe mai saputo. Un sistema di messaggistica istantanea sarebbe servito ECCOME. Presi uno dei due specchi, mettendo in mano l’altro a Jae. Misi le spalle contro le sue e lo salutai animatamente dalla superficie riflettente, senza omettere qualche smorfia... e anche un dito medio, perché sì, ci stava sempre. – Hey… funziona! CHE GANZO! Basta, prendiamoli – stabilì senza ulteriori esitazioni. Feci un veloce conto e misi le monete che servivano sul tavolo, equivalente a metà dell’importo, e piazzai lo specchio nella mia enorme borse a rete… sì, tipo quelle per i pesci.
    – GUARDA! Lì vendono delle p-o-z-i-o-n-i! – emozionata al massimo, visto che non ne avevo mai provata una, presi Jaemin per un braccio e me lo trascinai fino alla bancarella di un tizio barbuto dall’aria tanto simpatichina. – Hey, vecchio! Cos’hai di bello qui? – diedi un’occhiata all’intero stand, cercando di decidermi… ma sembravano tutte così interessanti! – Facciamo una cosa… scegline una tu! Mi fido del tuo senso affaristico. – e della tua follia. Gli stritolai il braccio in attesa che scegliesse.


    Carrie Marshall | 16 y.o. | Outfit


    – Parlato con Sean e scioccata dalla sua sparizione (ma la vita va avanti #what)
    – Finito l’effetto delle salsicce (per fortuna)
    – Comprate tre piume auto-correggenti e gli specchi gemelli (divisi con Jae)
    – Trascinato Jae al banco delle pozioni sperimentali, parlato con Ethan e lasciata a Jae la palla di decidere quale pozione acquistare
     
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    LOKI NORMAN – 16 ANNI – SERPEVERDE (III)

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    L’aria di festa significa una sola cosa: il broncio da Grinch e lo sguardo assottigliato di chi vorrebbe incenerire chiunque si facesse venire la malsana idea di camminare troppo a contatto con il suo ragionevole spazio vitale. Che nella sua testa consta di minimo cinque metri di raggio dal centro, che sarebbe lui. Solo all’esterno, dai. Negli ambienti chiusi gliene bastano due o tre, perché è clemente. Invece niente, il viale principale si sta affollando talmente tanto che è pressoché impossibile evitare anche solo di calpestarsi i piedi a vicenda, e lui non può che mostrare tutta la sua indignazione dispensando odio viscerale dalle pupille, mentre china un po’ la testa a mo’ di ariete pronto a sfondare gli assembramenti. Il passo aumenta significativamente nei pressi delle bancarelle, cercando anche di calcolare gli spostamenti della gente prima del tempo per visualizzare nella mente il percorso adatto alle sue esigenze. La domanda comunque nasce spontanea: perché un asociale come lui dovrebbe mai presentarsi ad un Festival? Il punto è che, volente o nolente, lui ci vive a Hogsmeade, più o meno da quando è terminata la scuola. E ci lavora. Infatti, dopo una puntatina doverosa alle Poste (di cui si è pentito immediatamente), sta attraversando nuovamente la cittadina magica per recarsi alla Testa di Porco, dove lo attenderà un’entusiasmante giornata dietro al bancone. Bello. Con ‘sto casino poi, sarà una festa, appunto. E’ vestito con una camicia bianca a maniche rigorosamente lunghe – e quindi sta pure morendo di caldo, giusto per aggiungerci un’altra gioia – dei pantaloni neri, lunghi anch’essi, e scarpe in pelle nera che verosimilmente scivolano facilmente sul selciato a causa della suola non proprio adatta al trekking. Un perfetto damerino, come al solito. La sua incosciente avanzata prosegue. Sta scartando un gruppetto di persone aggrovigliate davanti ad una bancarella dall’aria sinistra i cui souvenir esposti gli danno l’aria di prevedere tragedie anche solo a guardarli, infilandosi nei pertugi apertisi fra il resto della fiumana umana (?), quando la sua faccia si spiaccica, deformandosi, contro quello che di primo acchito può solo immaginare essere un muro invisibile. E che di fatto sono invece le spalle di uno SEAN celato dal potere del nuovo braccialetto (qualcuno potrebbe gridare al destino). Visto che stava praticamente marciando come se avesse avuto l’impellenza di raggiungere un bagno al più presto, anche il resto del corpo subisce la stessa sorte, schiantandosi e appiccicandosi al retro della figura del concamerato prima che l’impatto faccia effetto molla, sbalzandolo indietro. Porca bacchetta, che botta. [Cosa stracaz…] non fa nemmeno in tempo ad inveire dato che nello stesso momento cerca di ristabilire l’equilibrio e porta una mano a massaggiarsi il naso… che cola sangue a fiotti, macchiandogli tutto il palmo e lungo il polso. E scende anche fra le labbra, attraverso il mento a segnargli il collo e il colletto così da regalargli una bella macchia vermiglia sulla candida camicia. [Merda] . Ora sembra un Hannibal Lecter al termine di uno squisito spuntino. Come glielo spiegherà al signor Kane, il suo titolare? Non può presentarsi in queste condizioni. O forse sì? Ma soprattutto: chi è questo fottuttissimo imbecille che ha avuto la brillante pensata di piazzare una barriera invisibile nel bel mezzo di una strada?


    E’ di passaggio, vuole ignorare il mondo, ma finisce per sfracellarsi addosso a SEAN. Fattene quel che vuoi <3

    Ho lasciato libera la scelta se sia ancora a portata di Carrie/Jae o si sia già spostato, così te la gestisci come meglio credi


    Edited by Justapoint - 19/8/2022, 13:54
     
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  12. seán
     
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    Non avevo mai avuto gli ormoni in subbuglio, ma se averli avesse comportato diventare come i due ragazzi con cui avevo avuto a che fare fino a quel momento, avrei preferito tagliarmi le palle prima. Ero così nervoso che avrei voluto estrarre l'arma e puntarla ai due, per legarli uno all'altra con un incarceramus che avrebbe lasciato loro poca libertà di movimento. Ero ad un passo dal farlo sul serio, quando invece mi fermai e mi misi a riflettere. Non erano in loro, e solo per questo mi costrinsi a fermarmi, ed essere forse essere più elastico. Sparire mi era sembrata l'unica soluzione possibile per svignarmela dai due ragazzi, e dunque avevo infilato al polso il braccialetto magico, speranzoso. Inizialmente avevo sentito la testa farsi più leggera, ma mi vedevo ancora le mani, che poi lentamente erano scomparse nel nulla lasciando spazio solo al vuoto più totale. Dunque più silenzioso possibile, avevo portato via le mie chiappe quasi abusate verso luoghi più idonei. Era più forte di me, non sopportavo le persone invadenti, e quei due erano diventati addirittura molesti. Dovevo sbollentare, calmarmi, provare a recuperare un po' della pazienza persa. Nonostante quegli attimi di puro fastidio, i due giovani non erano riusciti a rovinarmi del tutto la giornata. Ero sicuro che un giro per le restanti bancarelle avrebbe ristabilito del tutto il mio umore. Dunque proseguii per la via trafficata, allontanandomi da loro e cercando di schivare più persone possibili, evitando di toccarle, riuscendoci quasi del tutto. Solo alla fine, fermatomi ad un lato della strada, sentii una botta in pieno dorso mentre cercavo di capire, con il tatto, dove si trovasse il braccialetto, per sfilarlo affinchè potessi tornare visibile. Feci un passo in avanti e poi mi voltai verso la persona che, sfortunatamente, mi aveva colpito in pieno. Sfilai il braccialetto, tornando visibile davanti a Loki Norman in piena crisi emorragica. Oh merda. Lo imitai. Mi sentivo in colpa giusto un po', capendo la dinamica dell'accaduto. Ma anche lui, cosa ci fai in mezzo al ca- no ok, non era colpa sua e non potevo davvero fargliene una al caos di quest'evento? non mi aspettavo di incontrarlo lì. Certamente non esultai, nè mi fiondai ad abbracciarlo come fossimo amici di vecchia data, o come se mi facesse piacere vederlo: non era così, la cosa mi lasciava del tutto indifferente, anzi, un po' sorpreso. Estrassi la bacchetta, questa volta senza indugiare, e la puntai al suo naso, per pronunciare con sicurezza epismendo. Gli incantesimi di guarigione erano i miei preferiti, mi riuscivano sempre alla perfezione.

    Seán Hardice - III - 80 17 - Scheda - Diario - 31/07/2022 - OUTFIT


    Scappa dai due molesti + interagisce con Loki e pratica un epismendo per bloccare l'epistassi
     
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    JAEMIN WAN – 17 ANNI – SERPEVERDE (II/III)

    na-jaemin
    Ammicca con le sopracciglia che si alzano e si abbassano un paio di volte in risposta all’espressione compiacente di CARRIE rispetto i suoi addominali. Un’altra tacca al suo ego, ci mancherebbe che non la festeggiasse. Il sorriso che ne segue, però, viene presto sostituito da un ansito a labbra schiuse quando la mano della ragazza si avvicina un po’ troppo al pettorale, zona particolarmente sensibile per lui. E quindi l’invito a casa potrebbe prendere sfumature ancor più intriganti per il Serpeverde eternamente ingrifato, che ora occhieggia la futura leoncina con occhi infuocati. [A Seoul] lo dice come se fosse una banalità, qualcosa di normalissima amministrazione, quella di trovarsi al mattino nella lande Scozzesi, e la sera dall’altra parte del globo senza nemmeno sprecarsi a perdere tempo in un viaggio interminabile. Alza anche le spalle, prima di voltarsi a estendere la proposta a SEAN, e iniziare a covare il frutto del loro amore proibito. […Credo proprio di sì] di essere incinto, appunto, e lo sguardo sognante con cui osserva il collega tagliare la corda è accompagnato da un massaggio al proprio grembo. [Inizio già a sentire le voglie…] e questo dovrebbe preoccupare chiunque si trovi nel suo raggio d’azione. E infatti CARRIE viene agganciata immediatamente come vittima per lo sfogo dei propri istinti. Certo, anche lei sembra particolarmente interessata all’argomento, permettendogli di avvicinarsi pericolosamente, tanto da giungere a un centimetro dal volto. La bocca si schiude per potersi appoggiare morbidamente su quella altrui… ma lei ha cambiato obiettivo, lanciandosi all’inseguimento di SEAN. L’avanzata del busto di Jaemin prosegue solo allo scopo di sfiatare un debole sospiro, mentre un sopracciglio si inarca e un nuovo sorriso si dipinge sul viso. Un sorriso dall’evidente sapor di rancore. Orgoglioso e crudele. Se la fa passare velocemente, però, troppo bombardato dagli stimoli per soffermarsi sull’affronto, abbandonando così a sua volta il tavolino con tanto di rimasugli del pasto ordinato. E il succo. Non l’ha neanche toccato. Le brutte intenzioni, la maleducazione. E va beh, non ci sta pensando più, deve rincorrere l’amor di su vida, quello che l’ha ingravidato con lo sguardo, per capirci. Si sistema al suo fianco squadrandolo voglioso dalla testa ai piedi, ma poi come si diceva, la distrazione è dietro l’angolo e finisce per interessarsi di più agli aggeggi esposti sulla bancarella. Mette le mani più o meno su tutto il toccabile, come nemmeno i bambini di tre anni al negozio di giocattoli, ma alla fine si concentra principalmente sull’occhio-malocchio. Lo manipola curiosamente, posizionandolo nei pressi del proprio occhio destro con tutta l’intenzione di dare una sbirciata ai “segreti” di SEAN, eppure non riesce a centrare il bersaglio poiché questo svanisce prima ancora di dargli il tempo di capirne il motivo. Oh! [Cavolo, avrei voluto poter tentare un massaggio cardiaco… un po’ più in basso. E la respirazione bocca a bocca. Non necessariamente in questo ordine e in questo verso. Che destino crudele] commenta per nulla preoccupato, anche in virtù del fatto concreto che CARRIE gli si stia strofinando addosso e quindi è già di nuovo su di giri anche lui, con l’autostima nuovamente gonfiata al suo massimo. E non solo l’autostima. Non si fa scappare l’occasione di portare la mano libera a scivolare sui suoi fianchi, strisciando a fior di pelle sempre più in basso, verso l’inguine, mentre appoggia con nonchalance il proprio bacino (per dirla in maniera delicata) contro il “panetto” sodo e morbido gentilmente offertogli dalla stessa amica. Il movimento è accennato, un gioco sensuale che prosegue con una spintarella pelvica a fior di chiappa, beandosi delle curve che lo aiutano a trovare un comodo giaciglio. E’ tutto soddisfatto di quell’interessante intermezzo, in pubblica piazza (mh, sexy…) e nel bel mezzo di una compravendita, che si lascia serenamente strappare via dalle dita il congegno magico che regge nell’altra mano. Ciò che ne segue è dunque la brutta-copia di quanto accaduto in precedenza, con quel sorrisetto sprezzante che gli si stampa in faccia, per poi voltarsi alla bancarella così da non essere costretto a controbattere a quella becera offesa al proprio orgoglio maschile. Questa Carrie, fonte di gioie e dolori, andrebbe punita. Ma ci penserà a tempo debito. Adesso l’idea di dividersi gli Specchi Gemelli non gli sembra affatto malvagia, e partecipa anche alla prova generale sul loro funzionamento impegnandosi in una serie di boccacce e gesti poco raccomandabili. Come quando al dito medio risponde alzandone due, a mo’ di vittoria, salvo poi unirli e leccarne maliziosamente la punta. [Secondo te se li famo in pezzi e appiccichiamo i frammenti alla gente senza farci sgamare possiamo anche scoprire sempre dove si trova? Tipo gps?] domanda fomentato, accettando di buon grado di farsi carico dell’esperimento. [D’accordo, allora io saldo il conto degli specchi e prendo anche questo] mostra l’Occhiomalocchio al mercante, per poi intascarlo con il resto degli acquisti, mentre lascia al loro posto l’equivalente in galeoni. Non ha molto altro da aggiungere, anche a lui sta passando l’effetto arrapante delle salsicce, sicché almeno per quanto riguarda il commesso, può abbandonarlo ai suoi affari senza più sentire la necessità di importunarlo. O semplicemente non ne ha molta voglia al momento, strattonato com’è verso il reparto pozionistico della fiera. Al di là del rischio di lasciarci un braccio, segue la ragazzetta davanti alla controparte Lebowskiana di ETHAN. Lo occhieggia incuriosito, meditando se non debba affrettarsi a chiedergli il numero di telefono o un recapito qualsiasi per farsi fare un tour del laboratorio in cui vengono realizzati quegli intrugli miracolosi. Lui ha un debole nemmeno troppo celato per gli elisir, di qualsiasi tipo essi siano, specialmente se gli effetti sono ancora oggetto di studio. FANTASTICO. E infatti l’entusiasmo non gli manca, mentre agguanta una per una le fiale a disposizione per leggerne le descrizioni. [Porca manticora, comprerei tutto!] e magari lo farà pure, ma non oggi. Solo perché non saprebbe dove mettersele (anche se supponiamo che Ethan saprebbe perfettamente dove infilargliele, eventualmente). [Mh…] dunque è indeciso, come se stesse per scegliere qualcosa di assolutamente essenziale per la propria sopravvivenza. Si sofferma sul Distillato di Perry, allungandolo al cappellone. [Senta ma non è che l’effetto elastico poi ammoscia? Può diventare anche prensile? Se per fare un esempio… ma è solo un esempio, no? Dicevo, se per esempio la faccio scolare a qualcuno, poi ci posso rimbalzare sopra tipo tappeto elastico? Cioè la forma la decide solo chi la beve o posso modellarlo io? E se volessi provare a prendere un oggetto oltre una porta o dietro un mobile, e quindi appiattire il braccio, ma lasciare la mano dello spessore normale? O anche gonfiarla a piacimento? Come la mamma degli Incredibili, per capirci…] spara a raffica tutti gli enigmi che la sua mente non riesce a risolvere alla sola lettura dell’etichetta, rivolgendogli tutta la sua esuberanza con il sorriso più genuino che gli si sia mai visto addosso. Neanche lo sente che sta perdendo la sensibilità al braccio smosso vigorosamente da una CARRIE esagitata tanto quanto lui, al suo fianco. [Comunque intanto una Doppleganger me la metta da parte] su quella ha già deciso a mani basse, perché [Possiamo usarla dopo il coprifuoco spacciandoci per gentaglia di ronda ] fa sapere a CARRIE a bassa voce. Sia mai che ci sia qualche Prefetto-perfetto in ascolto, o peggio ancora qualche insegnante dietro di lui (ma pure davanti, che magari lo sta fissando mentre bisbiglia).

    Interagisce con CARRIE, compra un Occhio Malocchio e divide gli Specchi Gemelli.
    Poi si sposta al banco di ETHAN e gli chiede informazioni sul Distillato di Perry e chiede la Doppleganger.


    Edited by Personaggio casuale - 22/8/2022, 23:12
     
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    – Seoul? E come ci arriviamo a SEOUL? Voliamo alla velocità della luce? – non so, era possibile? In caso… non so se sarebbe stato più figo il viaggio di per sé o vedere per la prima volta Seoul, che conoscevo solo per le band Kpop che ormai da qualche anno spopolavano così tanto nel mondo occidentale. Dovevo ammettere che avevano dei bei visetti… e sapevano come muevere la culita. Le ragazze, poi… sembravano tutte delle bamboline. Avrei potuto sentirmi confusa dalla pioggia di innamoramenti estemporanei subiti a ripetizione, anche solo camminando per le vie di Seoul… da una parte mi facevano sentire così insicura, per quanto ami le mie lentiggini… ma ero tutto fuorché perfetta, al contrario loro… sembravano fatti in serie nella fabbrica dei sogni a occhi aperti. Ma magari era solo la mia passione per le Blackpink a parlare… magari dal vivo non erano tutti così perfetti. Beh… Jae lo era, effettivamente. Peccato che fosse…
    – Jae… sei un cazzo di pervertito, lascia che te lo dica – sì, insomma… l’effetto delle salsicce era ormai bello che sparito, e io non volevo sentir parlare di massaggi cardiaci di natura particolare… non era il tipo di argomento con cui ero a mio agio, ecco. Soprattutto se si parlava di… aggeggi pistoleschi maschili. Era già bastata la vista di poco prima. Brrrr… agghiacciante. Però magari l’effetto delle salsicce era ancora attivo, per lui… cacchio, non avrei più mangiato salsicce in vita mia. Non quelle vendute da maghi, sicuramente… mi avevano fatto strusciare le chiappe su un pacco asiatico e non ci tenevo a ripetere l’esperienza. Troppo strano e sconveniente.
    – Il gps… cacchio… sei un pervertito però sei anche un genio. Però, ecco… non vorrei perdere i soldi e gli specchi nel provarci. Ti direi di rompere il tuo, ma poi il mio diventerebbe inutile, suppongo… – mi grattai la testa, cercando un senso logico al funzionamento di quella roba dalle proprietà soprannaturali.
    – Nonono, tu non saldi un cazz… pigliati 'sti soldi! – glieli ficcai a forza nei pantaloni, quando quello saldò tutto da solo. Ero poraccia ma una poraccia dotata di un minimo di dignità. Forse. A volte.
    “Senta ma non è che l’effetto elastico poi ammoscia? Può diventare anche prensile?…”
    – Jae, non dirmi che ci vuoi fare quello che penso… – mi spiaccicai una mano in faccia, sperando vivamente di sbagliarmi sulle intenzioni dell’asiatico. Che poi sbandierarle ai quattro venti in quella maniera era veramente spudorato.
    – Andata… uh, sìsì, geniale. Metti in sacchetta gli allungai la mia borsetta a rete, con la quale mi sentivo molto Ariel de La Sirenetta. Quante cose bizzarre e curiose
    – Io vorrei anche una… uhm… Pozione Spectrum. Sembra interessante. – affermai finendo di leggere l’etichetta, senza pormi la minima preoccupazione su eventuali effetti collaterali.
    Poi venni attratta come dal canto di una sirena, in direzione di uno stand pieno di piantine particolari. Fu una buffissima ad attirare la mia attenzione: mezza sepolta nel suo vasettino arancione, un esserino dall’aspetto vagamente umanizzato, danzava con le manine per aria e, cosa ancor più strabiliante, canticchiava “In the jungle, the mighty jungle, the lion sleeps tonight”
    – A-weema-weh, a-weema-weh, a-weema-weh, a-weema-wehHHHH – balzai davanti all’anziana venditrice facendola quasi infartare, concentrata ad unirmi a quel motivetto così terribilmente accattivante. Rimasi lì fino a fine canzone, quando uscì tutti i danari necessari all’acquisto di quella bestiola, noncurante del fatto che quel prezzo potesse essere un tantino eccessivo per l’acquisto di quella che era, alla fine, una piantina. Ma ero sicura che avrebbe portato allegria nella mia povera vita.
    – Conosce solo questa canzone? – che comunque sarebbe stato abbastanza.
    – Ripete tutte quelle che ascolta – risposte la vecchia signora.
    – FANTASTICO. Ne prenderei tipo dieci, ma… uh… sono povera. Ma la amerò con tutta me stessa – e detto ciò la presi in braccio, tutta gongolante. Assomigliava un sacco a quella dei Guardiani della Galassia; ne avevo sempre desiderata una, e questa era perfino più figa.
    Rimasi lì il tempo necessario per informarmi sul metodo di abbeveraggio della bestiolina; se fosse appassita, mi sarei sentita decisamente più in colpa rispetto a quelle di basilico e menta di mia madre. Insomma… questa sorrideva. O almeno così sembrava. Aveva comunque la faccina da ebete, e già solo per questo era stupenda.
    – JAEEEEE HAI VISTO CHE BELLAHHH???? – gli sventolai davanti la piantina tenerina, piena di entusiasmo.
    – Come potrei chiamarla?… mhh… Pirletta. Da questo momento sarai Pirletta. – Pirletta sembrava alquanto estasiata da quel nome, insomma… non aveva cambiato l’espressione ebete. Era positivo. No?


    -Parlato-Pensato-Parlato altrui-
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    Credits: Eltanin17
     
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    Ha la tentazione di allungare una mano per tastare il punto in cui verosimilmente dovrebbe trovarsi la parete contro cui ha appena sbattuto, in modo da farsi una mappa mentale sulle misure dell’ostacolo. Ma non appena fa per stendere il braccio, SEAN gli si manifesta davanti agli occhi, sbalordendolo se possibile ancora più di quanto non fosse già. Sebbene nemmeno lo riconosca in prima istanza, rimane infatti interdetto alla comparizione del tutto inaspettata, mettendolo poi a fuoco per accentuare ulteriormente lo sgomento, composto dalle labbra semi schiuse e da occhi che, invece che starsene socchiusi a emanare fastidio agli astanti, sbattono le palpebre allargandosi un poco. E la domanda che gli viene posta, poi, ha un che di inopportuno. Tanto per cominciare dovrebbe chiederglielo lui, semmai, cosa ci faccia in mezzo ad una simile confusione e non piuttosto nella sua vasta dimora chissà dove. In aggiunta a questo, ha notato come l’enunciato sia stato mutato in corsa, innalzando un sopracciglio vagamente interrogativo. Se ben ricorda, SEAN non dovrebbe affatto soffrire di balbuzie, tantomeno avere problemi di pronuncia. Sicché può facilmente presumere che si sia trattato di un intermezzo intenzionale. Ma al momento ha altre priorità, come appunto quella di tamponare l’emorragia con la propria stessa camicia. O ancor di più, quella di innalzare di scatto uno sguardo sospettoso e assieme a tratti ostile, quando senza preavviso alcuno si vede puntare la bacchetta dritta in faccia. [Oi…] gli parte spontaneo, allarmato e assertivo assieme, mentre solleva istintivamente la mano di cui aveva interrotto il gesto in precedenza con tutta l’intenzione di allontanare fisicamente la minaccia. Ma anche questa volta, giunto quasi a sfiorare il legno del catalizzatore altrui con il polso, il cervello ricomincia a ragionare fermando il movimento, e agganciando, invece, gli occhi su quelli del collega. [Mh] dà il suo beneplacito. Potrebbe essere una grande stronzata, ma si fida di lui. E d’altro canto non v’è motivo al mondo per cui quello se ne debba uscire con un’offesa nei suoi confronti. Quindi serra la bocca, nervoso, lasciandolo fare quel che deve fare, per poi far fuoriuscire un sospiro di sollievo in seguito all’incantesimo. Ci tiene però ad assicurarsi della sua buona riuscita, picchiettando le nocche della mancina appena sotto le narici e osservandole immediatamente più tardi. Ok, sì, è tutto a posto. Ottimo lavoro. [Ti ringrazio. A buon rendere] borbotta, abbassando la testa. Si sente in debito con lui. Per la seconda volta nel giro di un mese o poco più. Diamine. Di questo passo finirà per dovergli restare appiccicato al culo a vita pur di rimettersi in pari. Anche se a ben vedere, la causa del tamponamento è stato proprio lui, perciò questa potrebbe pure abbuonargliela. E a questo proposito: [Potrei farti la stessa domanda, comunque. Come mai da queste parti?] domanda sinceramente incuriosito, mentre cerca di pulirsi alla bell’e meglio la mano insanguinata sulla parte anteriore della camicia, che tanto ormai è da buttare a lavare. Ma soprattutto [perché ti stavi nascondendo?] Sebbene non sia il tipo di persona da farsi gli affari altrui, ormai che ci è finito di mezzo, gli farebbe piacere sapere a chi o a cosa deve riferire merito dell’incidente. Chiedere è lecito, rispondere vale anche con un dito medio. Ah non era così? Per Loki il motto è più o meno in questo stile, dunque il quesito lo pone, così come ci aggiunge del sarcasmo ad accompagnamento dell’interrogativo. [Ti sei già dato alla macchia per sfuggire agli oneri del tuo vecchio?] A Sean la scelta di rispondere sinceramente o, al contrario, buttarla in caciara in modo da levarsi ogni impiccio qualora volesse mantenere i suoi segreti. [Ad ogni modo… lavoro alla Testa di Porco] si decide a fornire finalmente una risposta alle parole dell’altro, accennando brevemente alla direzione ove si stanzia il locale menzionato con un colpetto di mento, nel caso in cui servissero indicazioni. [Il titolare mi ha anche dato il permesso di restare nella stanza del sottotetto, perciò alla fine ci abito proprio] continua poi. Dubita che all’altro gliene possa importare qualcosa, però glielo riferisce lo stesso, perché sì. Dopo un mese in cui le uniche chiacchiere che si è dovuto sorbire sono state le lamentele di ubriachi di passaggio, deve ammettere di trovare intimamente piacevole lo scambio di battute con un volto conosciuto. O un po’ meno sconosciuto degli altri. E poi, dai, Sean gli sta simpatico. E’ burbero ma talvolta empatico. Contemporaneamente. Come quando gli fa capire di non volerlo fra i piedi ma allo stesso tempo gli aggiusta il naso. Lo diverte persino, quando non è troppo concentrato a tenere le distanze dal mondo. Tant’è che a una certa ora, sgancia pure il rinnovo ad un invito risalente a trentasei giorni prima. [Attacco fra poco, posso offrirti qualcosa…] gli fa, alzando appena le spalle. [Per saldare i conti] precisa, però, mettendo – figurativamente - le mani avanti.

    - [Parlato] - Pensato -“Parlato altrui”-
    scheda | mailbox | memo

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    Interagisce con Sean
     
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