Magi Summer Festival

Evento Pubblico Aperto a Tutti i PG

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  1. seán
     
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    Quella mattina mi ero svegliato molto presto e, strano ma vero, anche di ottimo umore. Non era mica scontato, nè era usuale per me che ero famoso per essere la polemica fatta persona. La sera prima avevo passato tutto il dopo cena a discutere con Jordan sul perché i Kenmare Kestrels meritassero più stima dei Cannoni di Chudley. Ma da che parte stava quell’Irlandese farlocco? Certo l’alcol bevuto non aveva aiutato a rendere quel confronto pacifico e comunque ogni volta che si sfiorava l’argomento Quidditch, sia io che Jordan diventavamo suscettibili. Era forse il nostro passatempo preferito, discutere prendendo le parti delle nostre squadre del cuore. Ma poi con la notte tutti i malumori passavano, ed il mattino dopo sembrava che mi volesse anche più bene di prima.
    Comunque nessun mal di testa, nemmeno al risveglio. Non avevo provato alcun fastidio per il raggio di sole che, oltrepassate le mie tende, mi si era ficcato in un occhio, ne mi ero scomposto più del necessario quando Galays aveva sbattuto il becco contro il vetro della mia finestra per attirare l’attenzione. Mi ero rigirato nel letto per qualche minuto, godendo di quella sensazione di torpore e relax. Stavo bene, mi sentivo pieno di energie e quasi quasi anche in grado di dispensare sorrisi. Mi aspettava una giornata diversa da quella di tutti i giorni a casa Hardice, e l'idea di abbandonare le mura domestiche era allettante abbastanza da spingermi a sorridere alla vita. Dopo una doccia veloce e fresca, avevo indossato dei jeans neri, un paio di scarpe comode ed una camicia di cotone color crema. Avevo bevuto giusto un caffè prima di sistemare la mia borsa in cuoio mettendoci all'interno solo ciò che mi sarebbe potuto servire davvero: l'ultimo libro della saga di Dragonia uscito giusto in tempo per il mio compleanno, le sigarette alla cannella, un sacchetto pieno zeppo di galeoni - se c'era una cosa che tra le mura degli Hardice non mancava, era proprio il denaro - la bacchetta, una borraccia d'acqua ed un altro sacchetto contenente dei biscotti al limone preparati da Jordan il giorno prima. Aveva insistito affinchè me li portassi nel caso avessi avuto un calo di zuccheri improvviso (?)
    Il viaggio verso la stazione di Hogsmeade era stato tutto sommato piacevole, anche perchè avevo avuto la fortuna di trovare una delle poche carrozze che era rimasta semi vuota per tutta la durata della corsa, un lusso per pochi. Essendo quasi sempre da solo, avevo potuto distendere le gambe sul sedile di fronte, per poggiare sulle cosce il libro che avevo iniziato a leggere la sera prima - ed il fatto che fossi già a metà tomo significava che non mi stava deludendo, come sempre. Ogni tanto mi fermavo e mi ritrovavo a fissare lo sguardo fuori dal vetro del treno, per poi riprendermi dopo qualche istante di black out. La curiosità mi spingeva a fantasticare sugli oggetti che avrei trovato alle bancarelle, ed anche se spesso si trovavano aggeggi difettosi, a volte saltavano fuori vere e proprie perle…ed ero un collezionista di stranezze, in tutti i sensi. Continuai a leggere il libro, giocando con gli anelli che portavo alle dita, finché non sentii il fischio del treno che annunciava la fermata alla stazione di Hogsmeade in perfetto orario. Sorrisi, raccogliendo le mie cose per scendere dal mezzo.
    La via principale del villaggio si presentò da subito frequentata ma non troppo gremita di persone, probabilmente perchè erano solo le nove. Passeggiai facendo dondolare la borsa in cuoio contro il fianco, con lo sguardo non troppo attento alle persone che incrociavo, quanto perso sui dettagli delle bancarelle esposte. Dato che avevo lo stomaco vuoto, pensai di fermarmi prima ai tre manici per mangiare qualcosa. Affiancai una ragazza dai capelli di un rosso intenso, prendendo posto in un tavolino non troppo distante dal suo, per puro caso, e forse anche perché la zona in cui era seduta non si trovava proprio a ridosso della strada. Notai che stesse fumando delle sigarette al mentolo, e questo mi spinse a recuperare il mio pacchetto di sigarette alla cannella per una lotta con i fumi senza esclusione di colpi. Lo poggiai sul tavolino, tamburellando con i polpastrelli sull’involucro in carta che conteneva le sigarette, mentre con la destra tenevo sollevato il menù ad altezza della vista. Trovavo molto interessanti le alternative al menù ordinario, e fu su quelle che mi soffermai.
    Mi ero seduto lì per farmi i fatti miei, ma quando sentii la giovane ordinare una burrobirra, istintivamente sollevai lo sguardo, un po’ sorpreso, su di lei. Doveva essere una tosta per ordinare una burrobirra alle nove del mattino. Complimenti! Hai lo stomaco forte. Commentai, inserendomi nel discorso - forse solo per fregarle l’attenzione del cameriere da sotto il naso. E quando l’ebbi ottenuta, incrociando lo sguardo con il suo, attesi che mi facesse un cenno affermativo per poter ordinare, prima di procedere. Ma sì, mi butto anche io, per me dei ravioli “io valgo” con lime e zenzero non esattamente la colazione ordinaria ed un succo di zucca.


    Seán Hardice - III - 80 17 - Scheda - Diario - 31/07/2022 - OUTFIT


    Arriva alla fiera di mattina presto (8:30/9:00) e si siede ai tavolini dei tre manici. Interagisce con Lilith e Tristan ed ordina i ravioli lime e zenzero e succo di zucca 🤢
     
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31 replies since 16/7/2022, 13:33   1043 views
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