Come se non avesse avuto nient'altro da fare, da due giorni stavano impazzendo al locale per cercare di preparare tutto il necessario per il simpatico evento. Chi glielo aveva fatto fare? Impossibile non chiedersi come si era ridotto a sollevare casse e spostare tavoli ma, per fortuna, non era uno che pativa il caldo o sarebbe stato anche più nervoso di quanto già non fosse.
-Ehi, vecchio! Potresti anche darci una mano!- sbraitò contro il proprietario dopo l'ennesimo viaggio per portare tutti i frutti del loro duro lavoro all'esterno, mentre lui se ne stavano comodo dietro al solito bancone legnoso a sorseggiare qualcosa di non bene identificato. Non era stato affatto facile ideare quel piccolo menò aggiuntivo per l'occasione, oltre a doversi far venire in mente le idee si erano anche dovuti rimboccare le maniche per realizzare quello che avevano ideato, dovendo così reperire tute le pozioni che avrebbero creato gli effetti speciali e trovare il modo giusto per combinarli per non creare effetti collaterali troppo problematici. Gli venne naturale ripensare agli allenamenti giornalieri di quando ancora portava la divisa e, in un certo senso, quei giorni gli sembravano molto meno stressanti, ora.
Si era alzato prima del solito per recarsi a lavoro e aveva da subito cominciato ad allestire la zona fuori dal locale perché, oltre al grosso banco su cui esporre le novità e i due menù, quella testa di gufo del proprietario aveva deciso di far portare fuori un gran numero di tavolini che, di norma, si trovavano all'interno del locale
“Così i clienti potranno stare comodi e avere la loro privacy” diceva, e se la rideva pure mentre toccava a Tristan fare il mulo. In un'occasione si accorse per tempo di un piccolo rivolo di fumo che gli usciva dalle orecchie, letteralmente, ma per fortuna aveva imparato a gestire la cosa da diverso tempo. Quello fu però un simpatico sintomo che gli fece capire di essere al limite, lo avrebbe fatto fuori quel pelato prima o poi.
-Pronta a sentire le lamentele delle nonnine?- chiese sorridendo angelico rivolto alla giovane ragazza, ultimo acquisto del locale, pensando a quelle piccole e tenere streghette che sapevano essere una vera spina nel fianco. Non male avere qualcuno che lo facesse respirare un po' e che gli alleggerisse il lavoro, soprattutto in un'occasione come quella in cui il paesino sarebbe stato invaso di gente. Si guardò intorno e, spostando ancora qualche sedia e qualche menù stampato (
XXX), si poté ritenere soddisfatto del risultato, ora dovevano solo attendere che le persone arrivassero, e per Merlino! Dopo tutta quella fatica sarebbe stato meglio che fossero arrivate parecchie persone. Si sedette su uno sgabello al di là del banco allestito, poggiando la grossa schiena contro la parete del locale stesso, ad osservare con i suoi occhi chiari tutte le persone che cominciavano a popolare le vie. Non ebbe nemmeno il tempo di cominciare ad annoiarsi che una ragazza dai capelli rosso fuoco si avvicinò a ordinare, le fu mentalmente grato perché, per quanto si lamentasse mentalmente del lavoro che faceva, stare senza far niente lo indisponeva davvero. Il lavoro in sé non era nemmeno tanto male, solo il dannato proprietario gli avrebbe fatto venire i capelli bianchi prima del tempo, era sicuro di questo.
La ragazza venne fatta accomodare ad uno dei tavoli che aveva personalmente portato in spalla, figuriamoci se avrebbe mai potuto estrarre la bacchetta per così poco, e recuperò subito ciò che aveva richiesto
-Burrobirra e torta di mele- annunciò una volta giunto al tavolo della giovane
-Sei da sola o aspetti qualcuno?- le sorrise mostrandosi gentile come suo solito. Non era un sorriso finto come quelli abituali che di norma rifilava ai clienti, quella volta era piuttosto contento al pensiero di rivedere quei marmocchi che gli affollavano il locale tutti i weekend durante l'inverno. Questo, però, non lo avrebbe mai ammesso. Intanto, non vedeva l'ora che qualcuno provasse il nuovo menù anche se, doveva ammetterlo, alcune di quelle cose sarebbe stato folle decidere di assumerle volontariamente. Ma aveva già un paio di idee su come e a chi rifilarle spacciandole per cibo e drink normalissimi.